Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia ha chiuso nel modo peggiore il suo eccezionale 2017, non solo non ritrovando la vittoria mancante dal 13 novembre, ma addirittura perdendo a Pescara l’imbattibilità esterna che durava da due mesi. L’1-0 firmato all’86’ dalla prodezza del centrocampista abruzzese Valzania è stato letto in maniera opposta nel post partita dai due tecnici, con la lettura di Pippo Inzaghi («Abbiamo dominato, l’hanno visto tutti, la partita doveva finire 3-0 per noi nel primo tempo») smontata da Zdenek Zeman («Vittoria meritata, abbiamo fatto e costruito di più. Non so dove il Venezia abbia dominato, si difende in otto e ne lascia due davanti»). Il Venezia ci ha provato di più (15 tiri a 13, 9 a 5 dentro l’area) e Inzaghi non riesce a capacitarsi. «Fatico a commentare, dopo Foggia (dal 2-0 al 2-2 in zona Cesarini, ndr) ci siamo ripetuti, dobbiamo crescere. Inutile dire che abbiamo dominato se sbagliamo gol clamorosi nell’area piccola. Il Pescara? Nel secondo tempo si è ritirato all’indietro, Mancuso quasi andava in porta su un nostro retropassaggio, poi solo il tiro-gol di Valzania. Non riesco neanche ad arrabbiarmi ma è chiaro che qualcosa sbagliamo se a Foggia e Pescara dominiamo e non vinciamo. Siamo una squadra giovane e tanti devono fare un ulteriore passo». […]
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un poker di rinforzi per inseguire subito la Serie A e la prima pietra del nuovo stadio nel 2018. Joe Tacopina dopo i pareggi con Pro Vercelli e Foggia si era sfogato bacchettando il Venezia di Pippo Inzaghi. Al contrario la sconfitta di due giorni fa a Pescara, che ha chiuso male il super 2017 arancioneroverde, ha avuto l’effetto di far rilanciare ambizioni e obiettivi al patron newyorkese. «Non possiamo essere entusiasti di quello che è successo, ma dobbiamo rimanere calmi e io sono molto tranquillo assicura Tacopina, in tribuna giovedì sera all’Adriatico . Siamo una squadra molto forte che può vincere contro chiunque in questo campionato, fossimo stati battuti in malo modo o nettamente sarebbe tutta un’altra storia, ma non è questo il caso. Abbiamo bisogno di questa sosta per ricompattarci ancora di più e resettare tutto da un punto di vista fisico e mentale». La Serie B va in vacanza fino al 20 gennaio quando il Venezia, appena scivolato fuori dalla zona playoff, inizierà il girone di ritorno a Salerno. Con quali novità? «So che le mie parole possono sembrare strane, ma le fondamenta di una squadra vincente ci sono tutte. Ho vinto tre campionati di fila, so bene cosa serve per vincere e noi le componenti le abbiamo. Ad ogni modo interverremo a livello di mercato e abbiamo un paio di obiettivi ai quali il ds Rinaudo sta già lavorando, ma i rinforzi saranno quattro, in tutti i reparti tranne che in porta dove siamo a posto. Guardiamo sia in Serie A sia in Serie B per trovare chi possa fare al caso nostro». […]
Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Quattro acquisti e una promessa: «Andremo almeno ai playoff». Il giorno dopo la beffarda sconfitta di Pescara, che allunga il trend negativo di un Venezia che non si ritrova più, almeno sotto il profilo delle vittorie, ecco la voce del presidente. Sette partite senza vincere, ma Joe Tacopina entra a gamba tesa sul periodo nero. Precisando subito, via telefono: «Prima parlo io!». E poi snocciola la sua ricetta per uscire dal periodo no, mostrandosi rilassato, concentrato sul presente e tutt’altro che preoccupato per i risultati che non arrivano nonostante la qualità del gioco e le occasioni create. Ma quando il periodo è nero, i gol si trasformano in pali e gli episodi girano tutti contro. Tacopina non parla di arbitri e preferisce concentrarsi sul calcio giocato. «Lo dico con grande tranquillità – tuona – sarei preoccupato se non creassimo occasioni o se perdessimo male, con diversi gol di scarto. Invece vedo sempre una mentalità giusta e, nonostante non riusciamo a vincere da diverso tempo, siamo ancora in zona playoff. Mi sbilancio, sono sicuro che a fine stagione faremo parte almeno di quel gruppo di squadre che faranno gli spareggi per andare in Serie A. Sul mercato prenderemo quattro giocatori e rinforzeremo tutti i reparti, tranne in porta dove siamo a posto. Abbiamo obiettivi sia nella massima serie che in Serie B e rinforzeremo un organico già competitivo». In arrivo ci sono uno o due attaccanti, un centrocampista e un difensore. Nel mirino ci sono Marco Firenze (Pro Vercelli), in panchina giovedì contro il Cittadella e Alessio Luciani (Arezzo), ma nel pentolone bollono tante idee. In odor di partenza, invece, Fabris (Reggiana e Livorno in lizza), Signori (Brescia), Geijo (il Padova bussa) e Del Grosso, mentre Fabiano sospende il giudizio dopo la buona prova di Pescara: «L’ultimo giorno di agosto potevo partire, ma non ho preso in considerazione la cessione, adesso ne riparleremo con la società e sentirò quali sono le loro intenzioni». […]
Ore 19.40 – (La Nuova Venezia) «Dopo Foggia, ci siamo ripetuti, e faccio fatica a commentare la partita di Pescara. Nel primo tempo abbiamo dominato, doveva finire 3-0 per noi». Pippo Inzaghi pensava che la sua squadra avesse toccato a Foggia il top dei rimpianti, anche se è costretto ad ammettere che «abbiamo fallito gol clamorosi dentro l’area piccola, davanti al portiere. Credevo di soffrire molto di più il Pescara, una squadra che riesce a costruire tante palle gol in una partita, noi abbiamo concesso solo l’opportunità con Pettinari, su un nostro errato retropassaggio, e il gol di Valzania. Dobbiamo crescere perché se a Foggia e a Pescara dominiamo, veniamo in trasferta e collezioniamo 5-6 occasioni da rete clamorose e non vinciamo, vuol dire che dovremo lavorare in allenamento per essere più concreti sotto porta». Pochi appunti alla sua squadra. «Quando perdi, puoi anche arrabbiarti, se non vedi la prestazione, ma questa c’è sempre stata. È un momento in cui il Venezia non vince, ma giochiamo a calcio, siamo propositivi, compatti, gli avversari faticano a farci gol. ci sono momenti in cui va tutto bene, altri in cui ti gira tutto storto. Non dobbiamo abbandonare il nostro modo di giocare, la nostra sfrontatezza, anche a Pescara abbiamo dimostrato di essere una squadra importante, però dobbiamo sfruttare la sosta per colmare i nostri limiti perché certe partite non si devono nemmeno pareggiare». […]
Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) Nessuno lo aspettava, invece Joe Tacopina non è riuscito a rimanere tanto tempo lontano dal Venezia ed è arrivato in tribuna allo stadio Adriatico, accompagnato dai figli. Un blitz vero e proprio, quello del presidente arancioneroverde, che trascorrerà Capodanno negli States. Viaggio a 360°, alla fine del girone d’andata, ed è un Tacopina pacato, lucido nell’analisi e nelle prospettive, tecniche e societarie. […] «Anche se arriviamo da una sconfitta e da una serie di partite senza vittoria, non sono assolutamente preoccupato», ha sottolineato Joe Tacopina, «il Venezia è una squadra forte, costruiamo sempre occasioni per vincere e nessuno ci ha mai messo sotto. Credo che la sosta arrivi al momento giusto per ricompattarci, resettare tutto, sotto il piano fisico e mentale. Però questo gruppo ha fondamenta solide per essere una squadra vincente. Nel recente passato ho vinto tre campionati di fila tra Bologna e Venezia, so quali sono i requisiti necessari per vincere e il Venezia li possiede». […] Venezia che guarda con interesse all’apertura delle liste di trasferimento, ma ha idee chiare sul mercato che si apre tra qualche giorno. «Siamo pronti, abbiamo previsto l’innesto di 4 giocatori», annuncia Joe Tacopina, «che ci consentiranno un altro salto di qualità, ma la rosa non sarà rivoluzionata. A parte il portiere, saranno interessati tutti i riparti, arriveranno sia giocatori di categoria, ma qualcuno potrebbe anche scendere dalla Serie A. Saranno elementi che porteranno determinazione, avranno capacità tecniche e soprattutto la mentalità giusta per inserirsi nel nostro gruppo. Rinaudo ci sta già lavorando da tempo». […]
Ore 18.40 – (Gazzettino) […] Per fare i conti c’è tempo tutto il girone di ritorno. Intanto Chiaretti si gode la ritrovata vittoria: «Sono contento perché l’allenatore ci aveva chiesto di essere concreti al Piola, dopo tutte le occasioni non capitalizzate che avevamo costruito nelle ultime uscite. Abbiamo raccolto tre punti molto importanti, che ci fanno concludere bene il girone di andata». Il Cittadella per una volta ha badato al sodo. «È vero, non siamo stati belli come in altre partite, soprattutto nel primo tempo. Questa squadra ha fatto vedere un gioco migliore, ma volevamo vincere a tutti i costi». Il successo, tra l’altro, mancava da tre turni di campionato, con due pareggi e la sconfitta, bruciante, in casa con il Carpi. «Nelle ultime partite è mancato qualcosa al Cittadella, che non è riuscito a portare a casa il risultato pieno, poi c’era la delusione del Tombolato da cancellare al più presto. Non volevamo finire l’anno ancora con l’amaro in bocca». L’unico neo, quel gol preso nuovamente nei minuti finali, quando la gara era saldamente in mano alla truppa granata. «È un dato di fatto. Ci portiamo avanti da tempo questo difetto, che finora ci è costato diversi punti. Ogni dettaglio va curato alla perfezione perché alla fine fa sempre la differenza, ci stiamo lavorando e continueremo a farlo al rientro dopo la sosta. Siamo un gruppo di ragazzi umili, che si impegnano ogni giorno per crescere e migliorare i propri limiti, come ci ripete l’allenatore. Tornando al gol del Vercelli, ha rianimato l’avversario che ha attaccato a testa bassa sino all’ultimo istante utile. E abbiamo anche rischiato l’ennesima beffa: per fortuna Iori è riuscito a spazzare via un pallone che stava diventando fatale». Lucas Chiaretti, dopo aver fatto volare il Cittadella in campionato, a sua volta ha pensato bene di prendere l’aereo per raggiungere il suo Brasile, e più precisamente Belo Horizonte, dove trascorrerà una decina di giorni con i propri familiari. «Passeremo un felice Capodanno dopo la vittoria di Vercelli. Farò qualche giorno di vacanza per ricaricare le pile, al caldo del mio Paese. Un po’ di spiaggia e mare, dopo diversi mesi di sacrifici e lavoro con il calcio». […]
Ore – (Corriere del Veneto) Dopo tre giornate senza vittorie, ecco il colpo di coda a Vercelli per 2-1 contro la Pro. Il Cittadella si gode l’ultimo successo del 2017 e guarda avanti, prima della pausa invernale, più che meritata dopo l’ultima fatica: «Siamo contenti di questa vittoria – spiega l’allenatore Roberto Venturato – non eravamo riusciti ad ottenerla nelle tre giornate precedenti, pur giocando bene». Venturato, tra un po’, potrebbe avere qualche carta in più da giocare: Adesso penseremo al mercato, ci aspetta un campionato lungo in cui tutte le avversarie possono recuperare le energie per prepararci al girone di ritorno. Abbiamo una rosa in questo momento abbastanza completa, non stiamo cercando rinforzi particolari. Valuteremo quello che è possibile fare, l’obiettivo è rimanere nella parte sinistra della classifica e lottare fino in fondo e vedere dove arriviamo».
Ore 18.10 – (Mattino di Padova) Corsi e ricorsi storici. La Pro Vercelli è la società che aveva riportato in Italia Lucas Chiaretti, dopo il suo primo rientro in Brasile. Non se ne fece nulla, perché, come ebbe modo di spiegare il ds Varini in quell’agosto 2015, «in rosa abbiamo già Di Roberto e Sprocati con le stesse caratteristiche, sarebbe un doppione». Non è dato sapersi se in Piemonte si siano pentiti della scelta fatta, probabilmente sì. Dal canto suo, il fantasista di Belo Horizonte, parlando di quelle settimane in prova, si è sempre limitato a dire «che non abbiamo trovato l’accordo, e così ho firmato per il Cittadella». Fatto sta che adesso, ogni volta che torna al “Piola” Chiaretti va a bersaglio. Lo aveva fatto nel debordante 5-1 del 2016, si è ripetuto giovedì sera, nell’ultima gara del 2017, guadagnandosi la punizione dal limite che poi lui stesso ha trasformato con un sinistro di classe tutta brasiliana. «Sono contento, perché il mister ci aveva chiesto di essere più concreti. A Vercelli la squadra forse non è stata bella come nelle ultime partite, ma concreta sì, e io ho dato il mio contributo». Avete trascorso un brutto Natale per lo stop interno con il Carpi. Andrete in vacanza con uno stato d’animo ben diverso. «Ora potremo avere dei giorni più sereni. Passeremo il Capodanno con le nostre famiglie e ricaricheremo le batterie per ripartire da gennaio ed eliminare i difetti che si sono visti in questi 5 mesi». Tra i difetti ci sono i frequenti cali d’attenzione: anche a Vercelli, subendo un gol ingenuo, avete rianimato un avversario già rassegnato alla sconfitta. «In tante partite abbiamo commesso errori del genere, con il rischio di vanificare quanto di buono fatto in precedenza. Quella di Vercelli non era proprio una gara “da pareggio”, eppure abbiamo rischiato che lo diventasse e per noi sarebbe stato l’equivalente di una sconfitta. Il nostro è un gruppo di ragazzi umili, che in campo danno tutto, e siamo i primi a sapere di dover lavorare ancora tanto, perché ogni dettaglio va curato alla perfezione». […]
Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] La politica vicentina si esprime così sulla situazione in cui versa il Vicenza calcio, fra perquisizioni della guardia di finanza e un’inchiesta aperta da parte della procura per far luce sui conti del club sul quale pesano almeno 14 milioni di euro di debito. Il giudizio più pesante sull’evoluzione delle ultime ore arriva dal sindaco, Achille Variati: «Mi vergogno di quanto sta accadendo – dichiara – Vicenza ha una tradizione sportiva di tifosi e abbonati che non meritano una scena così vergognosa di cui sono spettatori». Ma Variati rincara la dose: «Posso capire la situazione difficile dal punto di vista finanziario di Vi.Fin. – afferma – ma questa telenovela non è digeribile. Quando si assume un impegno ci si prende carico anche delle responsabilità di portarlo a termine, e in questo caso c’è un nome da difendere e preservare. Si sta gettando fango sulla storia e sullo spirito del Lane. Tra l’altro io avevo chiesto chiarezza sugli obiettivi e sui bilanci, tempo fa, e non mi è mai stata data risposta». Insomma, da Palazzo Trissino arriva una presa di posizione netta, pure sul fronte del debito da oltre 500 mila euro della società nei confronti del Comune per affitti non pagati in passato: «Il debito rimane lì – precisa Variati – e se sarà definito il fallimento rientrerà nella procedura prevista, ma è una piccola parte rispetto alle somme in ballo». […]
Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La promessa fatta da Fabio Sanfilippo di pagare gli stipendi ai calciatori, dipendenti e collaboratori entro la fine dell’anno non sarà probabilmente mantenuta. «Non abbiamo notizie in questo senso – precisa il direttore sportivo del Vicenza Moreno Zocchi – anzi per la verità non riceviamo comunicazioni da giorni né dalla vecchia proprietà, né dalla nuova. A riguardo per favorire i rapporti con Sanfilippo io e la squadra abbiamo creato un gruppo Whatsapp in cui c’è anche il nuovo proprietario del Vicenza, ma non risponde alle nostre domande per cui non sappiamo quale sia lo stato delle cose attuale». Il morale del gruppo, nonostante tutto, è abbastanza buono e la squadra è pronta a tornare ad allenarsi il prossimo 3 di gennaio allo stadio Menti. «Tutti vorrebbero restare a Vicenza ma è chiaro che la società deve pagare gli stipendi altrimenti dopo la messa in mora è inevitabile che scatti lo svincolo nei termini e secondo le norme della Federazione. Dispiace perché il gruppo è formato da bravi ragazzi e da buoni giocatori, e a confermare questo ci sono le tante richieste che sto ricevendo da parecchie società anche di serie B ». […]
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Come previsto, giovedì l’Agenzia delle Entrate ha escusso la fideiussioni a garanzia, decisione che è stata presa anche dal Comune di Vicenza e così la palla è passata alla Colombo Finanziaria dell’ex presidente Alfredo Pastorelli, alla Metrotecnica di Simone Dalla Vecchia e alla Marc-One di Marco Franchetto firmatari delle polizze a garanzia. Ad agire senza indugi ci ha pensato l’ex presidente del Vicenza calcio Pastorelli che ha già pagato l’assicurazione (circa 42 mila euro) per quanto riguarda la scadenza con il Comune che verrà saldato a breve dalla compagnia assicurativa. Nei prossimi giorni invece verranno versati alla compagnia assicurativa Itas anche i circa 600 mila euro che riguardano la scadenza annuale dell’Iva rateizzata, ma il pagamento all’Agenzia delle Entrate da parte della compagnia assicurativa non è in discussione e verrà eseguito ben prima del 29 gennaio, termine ultimo per non far saltare il piano di rientro. Il Vicenza calcio quindi non fallirà, almeno fino a giugno del 2018 per il mancato pagamento dell’Iva e nei confronti del Comune di Vicenza, ma ora Fabio Sanfilippo che è a tutti gli effetti il proprietario del Vicenza calcio si dovrà attivare per ripristinare le nuove fideiussioni a garanzia dei pagamenti con l’Agenzia delle Entrate e con il Comune, pena la richiesta di entrambi gli enti di rientro immediato di tutta la parte debitoria restante. «Ho pagato per onorare un impegno preso – precisa Pastorelli – ho coperto l’importo totale anche se i firmatari della polizza eravamo in parti uguali in tre, oltre a me anche Simone Dalla Vecchia e Marco Franchetto. Con Dalla Vecchia ci siamo già sentiti, con Franchetto ci sentiremo nei prossimi giorni». Il nuovo proprietario del Vicenza calcio ha commentato che i pagamenti all’Agenzia delle Entrate e al Comune di Vicenza vanno nella direzione che porta al salvataggio della squadra e sono il frutto del suo operato, frasi che non sono per niente piaciute a Pastorelli. «Non ho avuto modo di parlare con Sanfilippo ma ribadisco che abbiamo pagato per onorare gli impegni presi e niente più». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Mirko Stefani racconta i momenti del sopralluogo al Druso insieme a Cia (capitano degli altoatesini) e all’arbitro Christian Cudini. «Abbiamo visto subito che le condizioni del fondo rendevano impossibile la disputa della partita. Il terreno era ghiacciato e duro. C’era il rischio di farsi veramente male. E’ stata una decisione di buon senso. Salutiamo così un anno che ci ha dato tante soddisfazioni. Basti ricordare le finali playoff dello scorso giugno al Franchi di Firenze e il cammino in Tim Cup di questa stagione. Credo che ci meritiamo un piccolo applauso. Da parte nostra sappiamo che dobbiamo migliorare. Ce la metteremo tutta per i nostri tifosi e per l’intera città».
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) […] Per quanto riguarda la gara di ieri anche Leonardo Colucci ha ammesso che non si poteva giocare. «La decisione di non disputare il match è stata giusta, direi inevitabile – ha affermato il tecnico, che proprio ieri festeggiava il suo 45esimo compleanno -. Non avremmo visto una partita di calcio e, soprattutto, sarebbe stata messa a rischio l’incolumità dei giocatori. L’unico rammarico – ha continuato – è che tutti volevamo chiudere l’anno con un grande gara per riscattare l’ultimo periodo. Di fronte a un bel gruppo di tifosi, che ci aveva raggiunto a Bolzano: per la loro presenza e vicinanza li ringrazio molto». Colucci ha poi rivolto lo sguardo al 2018: «L’obiettivo sarà crescere sempre più e ritrovare le soddisfazioni che ci sono mancate negli ultimi tempi – ha sottolineato il mister neroverde -. Il mercato? Ci confronteremo con la società, che saprà fare le migliori valutazioni e interventi mirati». […]
Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Alto Adige-Pordenone, gara valida per il 21esimo turno del girone B di serie C, è stata rinviata. La decisione è arrivata alle 14 di ieri, mezzora prima della disputa del match. Il motivo: il campo ghiacciato del Druso, che avrebbe messo a serio rischio l’incolumità dei giocatori. La decisione è stata presa dall’arbitro Cudini di Fermo e non è stata messa per un solo secondo in discussione da entrambe le squadre. Ancora da stabilire la data del recupero, anche se dovrebbe essere tra fine gennaio e inizio febbraio. Delusione, naturalmente, tra gli ottanta tifosi neroverdi saliti a Bolzano per assistere alla gara. Le formazioni sono arrivate allo stadio attorno alle 13. Il primo sopralluogo è stato fatto dai due capitani, Stefani e Cia, alle 13.15. Subito il direttore di gara ha constatato l’impraticabilità del campo. Tuttavia ha voluto temporeggiare e optare per un secondo passaggio, alle 13.30. La situazione però non è migliorata. Si è così aspettato le 14, dopo un’altra mezzora, per stabilire l’ufficialità del rinvio. I giocatori, che stavano comunque effettuando il riscaldamento, sono tornati negli spogliatoi e hanno lasciato poi l’impianto. La domanda che molti si sono fatti: si poteva evitare il viaggio a Bolzano? No. Il regolamento dice che le formazioni si devono presentare allo stadio e che l’unico deputato a stabilire la disputa o meno del match è l’arbitro. […]
Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si riaccende la luce per il Bassano. Quasi all’improvviso e con il protagonista che non t’aspetti. Non un attaccante, non un centrocampista offensivo, ma quel Federico Proia che di mestiere i gol li dovrebbe nella migliore delle ipotesi far fare, più che realizzarli. Ne fa addirittura due, entrambi pesantissimi, entrambi determinanti per scacciare i fantasmi di un periodo da incubo per la squadra giallorossa. Il 2-1 che esce al Benelli dà un seguito al soffertissimo 1-0 col Fano e mette in cassaforte per il Bassano e per il tecnico Giovanni Colella altri tre punti preziosissimi. Punti che fanno morale, soprattutto fanno classifica e che servono probabilmente anche per resettare mentalmente le angosce di un anno non buono, che va finalmente in soffitta. E che da ieri fa un po’ meno paura, in attesa del mercato di gennaio, dove il primo acquisto giallorosso dovrebbe essere il centrocampista Loris Zonta, bassanese e di proprietà dell’Inter, ma in prestito nei primi sei mesi dell’anno a Pisa. Un affare, questo, praticamente concluso e che potrebbe essere annunciato molto presto dalla società dei Rosso. Quanto al secondo colpo, potrebbe essere il centravanti del Padova Matteo Chinellato, che nelle idee di Werner Seeber dovrebbe sostituire Francesco Grandolfo, infortunato. Il Padova ha già dato disponibilità all’affare e vorrebbe in cambio Michael Fabbro, con conguaglio da definire, mentre si aspetta l’accettazione del giocatore, che non è ancora arrivata. […]
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ci voleva ha esordito mister Zironelli in sala stampa eravamo un po’ stanchi di ricevere solamente i complimenti ed uscire invece sempre a mani vuote. Chiudiamo al meglio un’annata straordinaria. E’ stata una settimana dura, in pochi giorni abbiamo cambiato il modulo tattico ed i ragazzi lo hanno interpretato in maniera egregia. Un plauso va fatto in modo particolare a Casarotto che ha giocato per la prima volta in assoluto nel ruolo di mediano esprimendosi con grande personalità e qualità. Tutti ci hanno messo il cuore e l’anima mancati nelle ultime tre partite, il gruppo si è ricompattato ed è stato interprete della consapevolezza della propria forza. Penso che sulla legittimità della vittoria ci sia ben poco da obiettare, potevamo anche chiuderla prima, ma va bene così. Il sostegno del pubblico non è mancato. Vi hanno incitato dal primo all’ultimo minuto. Sì, ci sono sempre stati vicini a partire da quando sono venuti all’allenamento di Santo Stefano. Penso che abbiano capito che noi ce la mettiamo sempre tutta. Qualche volta non ci va bene, non è sufficiente per vincere le partite, ma da parte nostra l’impegno non manca mai. Abbiamo dimostrato che quando siamo compatti e così aggressivi possiamo mettere sotto chiunque. […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Al cospetto di un Albinoleffe che al Mecchia ha giocato ed ha lasciato giocare, il Mestre con grinta e cuore ha risposto nel miglior modo alle tante polemiche dell’ultimo periodo, conquistando tre punti d’oro e salendo al decimo posto in classifica a quota 24. Zironelli sceglie di variare il modulo tattico sin qui utilizzato passando al 3-4-3, con Beccaro terzo attaccante di sinistra, mentre il tecnico bergamasco conferma il collaudato 3-5-2. Buon avvio dei bergamaschi che nel giro di tre minuti si presentano per due volte con Kouko davanti a Favaro. Il Mestre però è tutta grinta, spinge soprattutto sulla corsia di destra con Lavagnoli che al 5′ pennella un gran pallone per Sottovia lasciato tutto solo sottoporta, il quale ha ben pochi problemi nell’incornare in fondo alla rete. […]
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il 2017 tinto di arancionero si chiude nel modo migliore. Vittoria sull’Albinoleffe, prestazione da applausi e tanta sostanza con il cambio di modulo che porta in dote tre punti e anche i meritati applausi del Mecchia. Il Mestre bissa il successo dell’andata a Bergamo, supera per 2-1 l’Albinoleffe e scaccia i venti di crisi soffiati con le tre sconfitte consecutive contro SudTirol, Santarcangelo e Teramo e i chiari segnali di appannamento della squadra. Ieri la correzione di Zironelli, passato al 3-4-3 con l’avanzamento di Beccaro sulla linea degli attaccanti assieme a Sottovia e Spagnoli, ha dato i frutti sperati e ha portato una migliore qualità complessiva, oltre a una maggiore precisione in zona gol: «In tre giorni abbiamo cambiato modulo e abbiamo messo le tre punte – gioisce nel dopo partita Mauro Zironelli – i ragazzi hanno interpretato benissimo questo appuntamento e sono davvero contento della prestazione. Siamo andati in vantaggio, ci siamo fatti riprendere e potevamo fare il 3-1, ma non ci siamo riusciti. Ringrazio anche i tifosi perché ci aiutano e hanno capito, a volte non riusciamo a fare quello che volevamo, ma è normale che succeda questo. Faccio i complimenti l’Albinoleffe perché non ha mai smesso di giocare neppure quando è andata in svantaggio. Col 3-4-3 giochiamo meglio, devo tenere conto di questo per il futuro. E’ molto più fluido rispetto al 3-5-2». […]
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Finalmente Zironelli esce sorridente dagli spogliatoi e si vede che lo spirito è completamente diverso. «Un bel sospiro di sollievo. Ci volevano questi 3 punti perché i ragazzi hanno dato tutto. Abbiamo cambiato modulo, ripreso con le tre punte e i ragazzi si sono adattati subito. Bravo anche Casarotto a giocare da mediano che non è il suo ruolo. Ha spinto, coperto, dato ottimi palloni e provato il tiro. È stata un’annata spettacolare e siamo stati interpreti della nostra forza e del gruppo e abbiamo meritato la vittoria che poteva anche essere più larga. E pensare che tre sconfitte di fila non le avevo mai subite. Ma la voglia non è mai mancata e quando giochiamo così è dura per tutti. Gli attaccanti sono stati splendidi e Dario si è anche sbloccato ora che ha recuperato del tutto dalla pubalgia. Complimenti anche all’Albinoleffe che comunque ha giocato tutta la partita a viso aperto fino alla fine. Ha un ottimo organico e un ottimo allenatore. Se voglio fare una dedica speciale stavolta scelgo di dedicare questa giornata a Casarotto che ha dimostrato quantità e qualità e rappresenta un po’ tutta la squadra. Gioca da professionista dopo aver fatto tutta la trafila in arancionero. Ha ancora margini di crescita ma è un ragazzo umile che si impegna al massimo. La compattezza del gruppo è stata la nostra forza. Poi quando passando al 3-4-3 siamo stati più fluidi e veloci e siamo tornati a tirare in porta con la media che ci contraddistingue». […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Il Mestre è tornato. Per lunghi tratti si è rivista la squadra che ha fatto sognare. Gioco, pressing e grinta. Dopo la vittoria di andata, sull’Albinoleffe si è abbattuta ancora l’armata arancionera e non c’era modo migliore per chiudere l’anno. Una vittoria meritata che poteva anche essere più ampia. Oltre gli squalificati Zecchin e l’infortunato Neto spicca l’assenza di Bussi (sul piede di partenza o risentimento preriscaldamento?). Primi minuti di studio in cui gli ospiti provano a spingere ed arrivano al tiro due volte con Kouko che prima manda a lato e poi calcia tra le braccia di Favaro anche se l’arbitro aveva fischiato il fuorigioco. Al Mestre, ieri in veste granata, basta una ripartenza per fare male. Al 5′ traversone dalla destra di Lavagnoli per Sottovia che si fa trovare pronto e a tre metri dalla porta incorna senza lasciare scampo a Coser. […] All’11’ Casarotto dal limite dell’area sfiora il palo, ma al 20′, su palla da fermo, l’Albinoleffe pareggia sorprendendo la difesa del Mestre in questo caso non impeccabile. Angolo di Giorgione e Scrosta dalle retrovie sceglie bene il tempo e dal primo palo gira di testa sul secondo dove Favaro non arriva. […] Seconda frazione che inizia con il Mestre in spinta. All’8′ Beccaro impegna di testa il portiere sulla cui respinta si avventa Spagnoli che si vede negare un gol fatto dalla respinta sulla linea di Mondonico. Un vantaggio che sarebbe stato più che meritato. Batti e ribatti il Mestre riesce nel sorpasso al 13′ con Boscolo che in piena mischia riceve un cross da Fabbri e di testa manda il pallone a sbattere sull’interno della traversa facendolo rimbalzare dentro con Coser seduto a guardare. […]
Ore 13.00 – (Il Piccolo) Il messaggio lanciato al termine della partita dall’allenatore giuliano Sannino calza a pennello per Lorenzo Libutti, descritto più volte come il più classico dei bravi ragazzi, disciplinato in campo e fuori, e proprio per questo esempio perfetto per cogliere il segnale dell’allenatore alla squadra su ciò che le verrà chiesto alla ripresa del campionato. Il terzino lucano torna proprio sulle parole di Sannino nello spogliatoio e davanti ai microfoni. «Appena finita la partita l’allenatore ci ha proposto questa valutazione all’interno dello spogliatoio, per fare un salto di qualità ci serve quel pizzico di cattiveria in più, per ora ancora ci manca». Una Triestina che non meritava il k.o. «A mio avviso abbiamo interpretato bene la partita, abbiamo dato tutto quello che avevamo fino alla fine, purtroppo il calcio è fatto di episodi e la Reggiana è stata brava a sfruttarli al meglio. Loro sono una squadra molto esperta, si è visto con le poche occasioni che hanno creato, e nelle quali ci hanno messo in difficoltà». Un reparto difensivo falcidiato dagli infortuni, il rovescio della medaglia, una rosa che appare nel complesso tutta di buon livello. «E’ la dimostrazione che tutti ci facciamo trovare pronti, e va ringraziato per questo motivo l’allenatore, abbiamo le nostre opportunità, ci sentiamo tutti titolari. Speriamo di continuare così, anche perché usciamo con una sconfitta ma abbiamo fatto una bella prestazione. Dopo la ripresa nel nuovo anno torneremo più pronti di prima». […]
Ore 12.40 – (Il Piccolo) […] «E’ un peccato – spiega Sannino – aver perso una partita del genere. Al di là della forza della Reggiana, se analizziamo la partita abbiamo subito tre tiri e Boccanera non ha dovuto fare parate, e in particolare nel primo tempo ci sarebbe qualche episodio da rivedere ma non ci attacchiamo a questo. Il 2-0 potrebbe ingannare, questi ragazzi hanno fatto intravedere anche questa volta di essere una squadra che può giocarsela contro tutti, se alza un po’ la temperatura in campo. Il primo gol l’abbiamo preso per nostra distrazione su un loro calcio di punizione dove dovevamo essere bravi a metterci davanti al pallone. Ci siamo fatti beffare, con giocatori di una certa esperienza certi errori non dovrebbero mai arrivare. Chiudiamo una annata sicuramente positiva, il rammarico è per alcuni punti lasciati in giro, ma siamo ai nostri primi mesi di serie C, per cui guardiamo avanti con fiducia e ottimismo. Alla ripresa sappiamo dove dobbiamo migliorare, i ragazzi acquisiranno esperienza e limeranno gli errori». Cosa in particolare chiede ai suoi ragazzi per migliorare un rendimento già buono? «Chiedo loro sono una cosa. Avere carica e adrenalina sempre, non solo in partita. L’impegno non ci basta, e nemmeno il fatto di essere dei bravi ragazzi. Vorrei ritrovare i ragazzi, anche durante l’allenamento, più cattivi. Ogni partita per loro deve essere un pezzo della loro vita per crescere, e tutto questo parte dagli allenamenti. Vorrei vedere giocatori che si incazzano, anche con i compagni che magari faticano ad entrare in partita. Non ci basta essere solo bravi ragazzi, guardiamoci in cagnesco ogni tanto». […]
Ore 12.20 – (Il Piccolo) Due gol di differenza tra Reggiana e Triestina non ci stanno per quanto visto in campo. Ma il verdetto del Mapei Stadium è inequivocabile. Contro una Reggiana compatta e che sa mettere a frutto le uniche due occasioni costruite serve a poco il buon gioco e il coraggio della Triestina. Anche perché l’Unione con tante magagne in difesa (fuori Mori, Aquaro, El Hasni, Grillo e Troiani) è troppo vulnerabile specie se in alcune fasi manca la cattiveria agonistica (dietro e davanti). La Reggiana ha sfruttato proprio questo deficit in entrambe le reti di Cesarini e Bovo. Non resta che accettare un risultato un po’ pesante e attendere la ripresa del 21 gennaio con una retroguardia al completo. Sannino rischia con il 4-3-3 adattando Meduri a difensore centrale al fianco di Codromaz con i baby Libutti e Pizzul ai lati. Al centro Acquadro e Porcari a fare da dighe e Bracaletti a sinistra come elastico con la prima linea a tre punte. E poi gli avversari sono tosti. Il Sassuolo di patròn Squinzi è da anni nella massima divisione. La squadra della città emiliana invece naviga da due decenni in C (con un fallimento nel mezzo). Così va il calcio nel terzo millenio. Ma i granata del patròn Frank Piazza vogliono risalire in frette. Anzi, subito. La Reggiana viene da una sconfitta con la Feralpi ma con la cura Eberini è tornata nelle zone alte. Anche i padroni di casa si schierano con una linea d’attacco a tre. […]
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Non poteva che chiudersi con un bel tris di amichevoli il 2017 delle squadre padovane di Serie D, Campodarsego, Este ed Abano. […] .Il primo a scendere in campo, già stamattina, sarà l’Abano di Franco Gabrieli, che alle 11.30 affronterà i “cugini” del Thermal Teolo (compagine di Promozione allenata da Emiliano Bonazzoli, ex attante di Sampdoria, Reggina e Padova) allo stadio di Bresseo. L’amichevole odierna sarà l’occasione per vedere all’opera i nuovi acquisti portati in casa neroverde dal ds Arnuzzo, Cherfa e Omeragic (Rodriguez e Martinez Aibar rientreranno il 2 gennaio).Alle 14.30, invece, sarà la volta di Campodarsego ed Este. I biancorossi di Gianfranco Fonti saranno ospiti della Piovese (Eccellenza) al “Vallini” per un’amichevole dal profumo di alta classifica, visto che entrambe le squadre stanno lottando per la vittoria del campionato nelle rispettive categorie. Al “Donato-Smanio” di Castelbaldo, infine, ci sarà l’Este contro i padroni di casa del CastelbaldoMasi (Promozione). […]
Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6; Cappelletti 6 (Zambataro 7), Ravanelli 6, Trevisan 6, Contessa 6.5; Serena 6, Pinzi 5.5 (Guidone 6), Mandorlini 5.5 (Chinellato 5.5); Pulzetti 6.5, Belingheri 5.5 (Tabanelli sv); Capello 7.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Sugli sviluppi di una rimessa laterale Fautario non trova opposizione a sinistra e può andare al cross. A centro area Germinale in due tempi (prima del traversone e subito dopo la partenza della palla) si libera della marcatura di Cappelletti in maniera apparentemente scorretta e tutto solo di testa ha il tempo di piazzare la sfera nell’angolino alla destra di Bindi. Sono passati appena quindici minuti, e la squadra ha mezz’ora a disposizione prima dell’intervallo per trovare le contromisure. […] Bisoli cambia subito in avvio di ripresa. Si torna al 4-3-1-2, peraltro ultra offensivo: fuori Pinzi e Mandorlini, dentro Guidone e Chinellato che agiscono in attacco con Capello trequartista. Pulzetti e Belingheri fanno gli interni di centrocampo, con Serena in mezzo. Ora c’è un altro spirito e la spinta diventa costante. Si gioca a una porta, con il Fano compatto sotto la linea della palla. […] Gli sforzi sono premiati all’inizio del recupero. Zambataro lavora una grande palla a destra e mette dentro, la sfera arriva fuori area a Contessa, il sui mancino è stoppato di braccio da Eklu. È rigore, netto. Passano alcuni istanti prima che si possa procedere alla trasformazione, e nonostante l’attesa Capello mantiene i nervi saldi spiazzando Thiam. Pochi istanti e sempre su Capello ci sarebbe un altro rigore sacrosanto, ma l’arbitro non se la sente di darlo. Proteste inevitabili dei biancoscudati, ma forse sarebbe stato troppo. E alla fine il pareggio è accolto con un sospiro di sollievo.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Un pareggio al cardiopalma. Capello evita la sconfitta in pieno recupero calciando con grande sangue freddo un penalty pesantissimo che consente ai biancoscudati di chiudere l’anno in modo positivo. Senza dimenticare che sempre nel recupero c’era un altro rigore ai danni di Capello sul quale l’arbitro ha sorvolato. Non è stato comunque il solito Padova convincente. E solo con il cuore è riuscito a raddrizzare in extremis il risultato. Quanto al modulo, se due indizi fanno una prova, il terzo è una certezza: il sistema ad albero di Natale non funziona. Con Teramo e Gubbio erano arrivate altrettanti ko, questa volta Bisoli l’ha accantonato al termine del primo tempo rispolverando nella ripresa il più collaudato 4-3-1-2. Soffre il Padova nella prima frazione, anche perché il Fano la mette subito sul piano dell’agonismo e il campo (in pessime condizioni) penalizza il maggiore tasso tecnico dei biancoscudati. Che comunque ci mettono anche del loro, dato che mancano brillantezza e precisione, come quando Cappelletti mette in mezzo e Capello non trova la deviazione contrastato da un avversario. Pochi minuti più tardi arriva il vantaggio dei marchigiani, viziato forse da un fallo non ravvisato dall’arbitro.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Gioca poco, ma quando ne ha la possibilità lo fa sempre al meglio. Già con l’Albinoleffe aveva contribuito a dare una sterzata al match, e a Fano si è ripetuto tanto che da una sua giocata è nata l’azione del rigore. Palla sul destro, rientro sul mancino, di nuovo sul destro per un cross raccolto da Contessa, il cui tiro è stato parato da Eklu. Il biancoscudato in questione è il giovane Zambataro, entrato nei minuti finali al posto di Cappelletti. «Mi è sembrato di tornare ai vecchi tempi quando facevo l’esterno alto. Ho cercato di farmi trovare pronto e ho dato il massimo. È stato molto importante conquistare un punto, in una gara che si è rivelata molto difficile come sapevamo. Sinceramente non mi aspettavo di entrare: l’allenatore mi ha detto di spingere in fascia e di mettere più palloni possibile in mezzo. Ho fatto tre cross, e uno ha portato al rigore». Quindi aggiunge: «Abbiamo dimostrato di avere carattere perché la gara non si era messa sui binari che volevamo, e alla fine siamo stati bravi a pareggiare». Il 3 gennaio si apre il mercato, e lei è in prestito essendo il cartellino di proprietà dell’Atalanta. Conta di restare all’ombra del Santo anche nella seconda parte di stagione? «Sinceramente sì. I compagni sono fantastici, la città è bellissima: perché dovrei cambiare? La scelta comunque spetta alla società, io parlerò con il mio agente e anche con il tecnico. In base a quello che mi dirà Bisoli, prenderemo una decisione». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Cosa chiede al 2018? «Di potere allenare con continuità tutti i miei ragazzi fino ad aprile, visto che poi il campionato è quasi finito. Se avessimo perso con il Fano, li avrei costretti a tornare tutti a Padova. Devono fare i compiti (lavoro atletico, ndr) nei prossimi giorni fino alla ripresa. Poi mancheranno quindici partite di campionato, e le prime otto sono fondamentali per potere dare quella sterzata che ci permetterebbe di arrivare all’obiettivo che tutti vogliamo». Prima però della ripresa del campionato c’è l’impegno del 13 gennaio di Coppa Italia con il Vicenza. «In quell’occasione credo che giocheremo contro la formazione Berretti del Vicenza mentre il 28 in campionato penso che non si giocherà proprio». Chiaro il riferimento del tecnico alla drammatica crisi societaria del club berico. Un flash sul possibile arrivo di Salviato come primo rinforzo sul mercato. «Se ne sta parlando, ha vinto tre-quattro campionati. Il suo arrivo ci permetterebbe di avere un’altra arma sulla fascia, oltre a Contessa a sinistra. Comunque Cappelletti è stato bravo a rimpiazzare Madonna».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Questo è un punto molto importante, i ragazzi sono stati molto bravi». Sorride a fine partita il tecnico biancoscudato Bisoli, consapevole di avere acciuffato per i capelli un pareggio che consente al Padova di andare alla sosta sempre in vetta alla classifica con 38 punti in diciannove partite. Come dire, pareggiare una partita così è anche un segnale che può essere davvero l’anno buono. Anche se c’è ancora da lavorare, visto che il 4-3-2-1 nel primo tempo non ha funzionato. […] Il modulo ad albero di Natale non è efficace come il 4-3-1-2, e non a caso all’intervallo il tecnico è tornato al sistema più congeniale. «Il nostro modulo è il 4-3-1-2 oppure giocare con una difesa a tre. Il 4-3-2-1 non è nelle nostre corde, ma se capita un’emergenza in attacco come in questa occasione lo facciamo. Il problema è che sono diventati indisponibili in settimana Cisco e Marcandella, che mi avrebbero permesso di attaccare la profondità. Soprattutto Marcandella, dato che a inizio settimana pensavo di schierarlo al fianco di Guidone con Capello trequartista».
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6; Cappelletti 5 (Zambataro 6.5), Ravanelli 6, Trevisan 6, Contessa 6.5; Serena 6.5, Pinzi 5 (Chinellato 5), Mandorlini 5.5 (Guidone 6); Pulzetti 6.5, Belingheri 5.5 (Tabanelli sv); Capello 6.5.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Se c’è una cosa che ha detto la partita di ieri è che il modulo 4-3-2-1, il cosiddetto “albero di Natale”, non si confà molto ai biancoscudati. Le scelte iniziali dell’allenatore di Porretta Terme, con Capello unica punta e, dietro di lui, a giostrare da trequartisti Pulzetti e Belingheri, non hanno reso secondo le aspettative. Il Padova, pur facendo benino nei primi 12′, ha faticato tanto a sviluppare il proprio gioco offensivo perché davanti mancava un giocatore di peso, la cui fisicità sarebbe servita per tenere palla, agire di sponda e favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Quando poi Bisoli ha cambiato, inserendo due punte di ruolo, come Guidone (risparmiato per le conseguenze dell’attacco febbrile accusato in settimana) e Chinellato, e riportando Capello sulla trequarti, la musica è suonata in maniera decisamente diversa. […] Se si fa risultato toppando metà gara, vuol dire che è l’anno giusto. Restano 15 partite, il traguardo è ancora lontano ma la pausa può rivelarsi salutare per la prima della classe. Per rifiatare e correggere qualche “difetto”. Magari con l’aiuto del mercato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È andata bene, anzi di lusso, al Padova l’ultima partita dell’anno solare, la seconda del girone di ritorno. Un punto che vale tantissimo in prospettiva, arrivato agli sgoccioli di un match tremendamente difficile, contro il fanalino di coda della classifica è vero, ma in grado di creare seri grattacapi alla capolista, giocando come deve fare una “piccola” contro una “grande”: chiudendo tutti gli spazi possibili, serrando le fila, addirittura con dieci uomini arroccati in 30-massimo 40 metri davanti al portiere, e attuando un pressing feroce. È il quinto pareggio stagionale, ma il suo peso è enorme: a tratti, sino al riposo, si è visto un brutto Padova, poi, invece, la squadra che conosciamo, tutta protesa in avanti e in grado di comandare le operazioni per l’intera ripresa. Che poi l’abbia salvata un rigore (che c’era) e che non abbia usufruito di un secondo penalty (netto pure quello) fa capire quale sia stata l’intensità dell’azione degli uomini di Bisoli, che chiudono il 2017 a quota 38 (in 19 gare), media perfetta di 2 punti ad incontro. Dopo aver virato la boa del girone d’andata, quello di ritorno è iniziato bene: 4 punti su 6, anche se ora Renate e Sambenedettese (che ha già riposato), vittoriose entrambe, sono rispettivamente a – 5 e – 6.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Chi non ha fatto la preparazione con me è arrivato un po’ con il fiato corto, adesso stacchiamo e poi ricarichiamo le pile. Mancano 15 partite, le più importanti saranno le prime 8. Se daremo una sterzata nella prima parte, ci metteremo nelle condizioni migliori per raggiungere il traguardo». Ultima battuta sul Vicenza. Se dovesse fallire, il Padova rischierebbe di non giocare mai a gennaio. «Mi vien da dire che in campionato non giocheremo, vedremo. Sono onesto: se non dovessimo farlo, meglio». […] Presente a Fano il vice-presidente del Padova, Edoardo Bonetto: «Abbiamo regalato il primo tempo perché non abbiamo messo la loro stessa fame. Non è facile, forse qualche giocatore soffre la pressione della piazza e del primato. In ogni caso siamo reduci da una grande prima parte di stagione ed ora è giusto staccare». Il giocatore del giorno è Eyob Zambataro, protagonista nello spezzone di gara giocato: «Non mi aspettavo di entrare ma ci speravo. Avevo voglia e mi sono fatto trovare pronto. Il mister mi ha chiesto di spingere e mi è sembrato di tornare ai vecchi tempi quando giocavo ala. Sono felice e voglio restare qui».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Questo pareggio vale molto, molto più di un punto». Mister Pierpaolo Bisoli lo ammette in sala-stampa, dopo averlo fatto vedere in campo, esultando con la classica corsa liberatoria dopo il rigore di Capello. Il Padova evita in extremis il k.o. e adesso può godersi una sosta quantomai liberatoria, visto l’appannamento dell’ultimo mese. «Nel primo tempo abbiamo fatto malino», spiega il tecnico. «Dopo il gol subìto ci siamo intestarditi nel buttare palla in avanti e non è il nostro gioco. Nella ripresa ho dovuto correggere la squadra e ho visto 50′ importanti. Abbiamo creato tantissimo, li abbiamo schiacciati nella loro metà campo, facendo girare palla con Serena. Guidone e Zambataro sono entrati molto bene, anzi forse ho anche ritardato il cambio del terzino. Avrei potuto farlo entrare prima per dare maggiore spinta. Se riesce a migliorare la fase difensiva, Zambataro può essere un giocatore importante». […] Il tecnico ha un auspicio per l’anno nuovo: «Al 2018 chiedo che i giocatori stiano bene e riescano a fare tutti gli allenamenti con il gruppo.
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Bindi 6; Cappelletti 5 (Zambataro 6), Ravanelli 6, Trevisan 5.5, Contessa 5; Serena 6.5, Pinzi 5.5 (Chinellato 5), Mandorlini 5 (Guidone 5.5); Pulzetti 6.5, Belingheri 5.5 (Tabanelli sv); Capello 6.5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Che possa essere l’anno buono per tornare in Serie B lo si capisce in un pomeriggio da archiviare alla svelta e che porta in dote, quasi a sorpresa, il pari che non t’aspetti. Il Padova acciuffa il fanalino di coda Fano con un rigore siglato al 93’ da Capello, che con freddezza glaciale scolpisce l’1-1 nonostante due minuti di proteste e il tentativo palese di disturbare l’attaccante biancoscudato al momento della battuta. Proprio sul filo di lana, dunque, la prima della classifica evita la quarta sconfitta in trasferta contro l’ultima, la seconda consecutiva in un periodo che dal punto di vista della condizione non è stato certo esaltante. L’impressione è che la pausa arrivi al momento giusto, perché la sofferenza che si vede su un campo pessimo e contro un avversario con molta meno qualità fa pensare. Nessuno si aspettava una partita a senso unico, soprattutto ricordando le ultime uscite del Fano, che era riuscito spesso e volentieri a fare bene contro avversari anche di livello come Fermana e Triestina, ma il Padova si conferma in difficoltà quando l’avversario è di caratura inferiore e servirebbe la spada più che il fioretto. A scanso di equivoci, il rigore per fallo di mano di Eklu ci può stare, anche se il centrocampista ghanese ha il braccio attaccato al corpo e ce ne sarebbe un altro ben più evidente poco dopo, quando Germinale stende platealmente Capello in area e Fiorini non se la sente di indicare nuovamente il dischetto. Nell’economia di un match giocato davvero male dal Padova, sarebbe stato decisamente troppo, ma in certi casi è bene prendersi il punto tappandosi naso e bocca. Ci sarà tempo per migliorare sotto tutti i punti di vista, e il mercato potrà portare quel centravanti (su Ettore Gliozzi ci sono sempre più convergenze all’interno del club, anche se resta viva la candidatura di Alex Geijo del Venezia) in grado di migliorare un reparto che fatica a concretizzare, soprattutto in partite come quella di ieri. […]