Ore 20.00 – (Il Piccolo) Un ricordo che non si è mai sopito quello di Stefano Furlan, il tifoso della Triestina morto l’8 febbraio del 1984, a cui, dopo la curca dello stadio, è stato dedicato anche un murales, inaugurato ieri nel muro esterno all’impianto sportivo di Valmaura, con il volto del ragazzo, accanto alla data della sua scomparsa e alla scritta “noi non dimentichiamo”. […] Il disegno rappresenta il terzo step del progetto Chromopolis, curato dal Pag – Progetto Area Giovani del Comune di Trieste, in collaborazione con il Servizio Sport, che punta a colorare i muri grigi di alcuni punti importanti della città, e che arriva dopo il murales dedicato a Nereo Rocco.
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Il turno di riposo è trascorso quasi senza danni per la Triestina sul piano della classifica: certo, il Padova capolista allunga ancora ed è stata l’unica (o quasi) a gioire tra le prime della classe nel turno di venerdì, ma tra le vicine all’Unione in graduatoria è cambiato davvero poco. Gli alabardati infatti erano sesti prima di questa giornata, ora sono settimi ma a un solo punto dal quinto posto, che resta ampiamente a portata di mano. Tornando al Padova, battendo nello scontro diretto al vertice per 2-1 il Renate, la squadra di Bisoli ha allungato in vetta portando a 7 i punti di vantaggio sugli stessi brianzoli, che restano comunque secondi. Oltre al Padova, e ricordando che anche la Sambenedettese ha riposato, l’unica altra squadra ad ottenere i tre punti nel gruppetto di testa è stata la Feralpi Salò, protagonista di una clamorosa rimonta ai danni della Reggiana, prossima avversaria della Triestina. Gli emiliani erano andati avanti addirittura di due reti a Salò, confermando l’ottimo stato di forma, ma in soli 8 minuti una tripletta di Ferretti ha ribaltato il risultato a favore della Feralpi, portando così i bresciani ad agganciare la Sambenedettese al terzo posto. Per il resto, le altre rivali sono rimaste tutte vicino alla Triestina. La Reggiana è stata bloccata nel modo appena citato, mentre Albinoleffe e Sudtirol si sono divise la posta in palio: proprio i bergamaschi, con quel punticino, fanno perdere appunto una posizione all’Unione, ma restano a stretto contatto. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) “Adesso dobbiamo avere coraggio e non piangerci addosso, perché la fortuna non aiuta chi ha paura”. Sono queste le parole di Mauro Zironelli dopo la sconfitta per 2-0 rimediata dal Mestre sul sintetico di Teramo, dove venerdì sera gli arancioneri hanno incassato il terzo ko consecutivo che complice la vittoria del Santarcangelo sul Pordenone ha portato a 5 punti di distanza il penultimo posto in classifica. Che il periodo non sia dei più fortunati non è un mistero, perché il Mestre ha dovuto fare i conti con infortuni, squalifiche ed acciacchi in quella che è stata la trasferta più lunga di tutta la stagione, ma nonostante tutto non sono mancate le indicazioni positive, come racconta proprio il tecnico arancionero. “Abbiamo giocato una buona gara, facendo una prestazione nettamente migliore di quella contro il Sudtirol ritrovando anche le occasioni da gol. Ci siamo presentati molte volte davanti al loro portiere con Beccaro, Spagnoli e Stefanelli, ma alla fine siamo stati castigati dal primo gol subito quest’anno da calcio d’angolo preso mentre eravamo in dieci, mentre un fallo su Boffelli non ravvisato dall’arbitro ha portato a quello del raddoppio. Si vede che è proprio un momento in cui non gira niente, è difficile rincuorare i ragazzi che hanno dato tutto ma hanno perso per due gol subiti nelle uniche due occasioni avute dagli avversari”. […]
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Qualche operazione potrà essere fatta, ma la lista over è completa, il budget a disposizione è per forza di cose limitato e, prima di procedere a qualche ingresso, bisognerà valutare le uscite. Di fronte e a una buona offerta nessun giocatore della rosa è incedibile, ma qualcuno più di altri potrebbe partire. Fra i possibili indiziati c’è Felipe Sodinha, che sino a questo momento è stato molto discontinuo e ha convinto veramente solo in due partite, a Vicenza e in casa con il Fano. Altri possibili partenti sono Bussi e Sottovia, giocatori che però hanno mercato solo in Serie D e che, dunque, dovrebbero prima procedere alla risoluzione contrattuale, passaggio tutt’altro che scontato e da fare in tempi rapidi. Sul taccuino di Busolin c’è soprattutto un attaccante, più che mai dopo l’infortunio di Neto Pereira e dopo le difficoltà palesate in zona gol. E potrebbero essere acquistati anche un paio di giovani fuori dalla lista over.
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Il dopo Teramo è amaro. Zironelli non nasconde la delusione per il risultato (0-2), soprattutto perché per lunghi tratti ha rivisto il “suo” Mestre anche se con una difesa nuova e facendo i conti con assenze importanti. «Non meritavamo la sconfitta. I complimenti sono arrivati ma è un periodo che siamo inconcludenti e la fortuna non ci aiuta. Nel secondo gol un fallo non fischiato avrebbe fermato l’azione. Poi perdere Neto dopo pochi minuti pesa. Per fortuna c’è la sosta che ci permetterà di recuperare gli acciaccati. Neto ha riportato una distorsione, Boscolo speriamo sia solo una botta, Sottovia sta recuperando dalla pubalgia ma ho rivisto un attacco più incisivo delle ultime gare. Anche Sodinha non stava bene. Potevamo andare in gol con Spagnoli ma è stato troppo generoso e ha preferito il passaggio. Complimenti alla difesa perché nel primo tempo non ha concesso nulla. Peccato per la squalifica di Zecchin che è stato tra i migliori. Perdere tre partite di fila dà fastidio e non mi era mai successo ma la classifica è molto corta e non mi preoccupa. Per fortuna gli acciaccati non sono preoccupanti e si riprenderanno ma il calo è coinciso con gli infortuni e da un anno e mezzo non avevamo l’infermeria così piena. Dovremo cercare qualche giovane da inserire, il presidente e il direttore sportivo se ne occuperanno». […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ci è voluto un rigore trasformato da Mattia Minesso per rompere un sortilegio che stava facendo precipitare il Bassano nei bassifondi. […] «Questa vittoria ci voleva — spiega il trequartista padovano — e non è stato facile battere quel rigore. Un po’ di pressione c’era ma era giusto che mi assumessi io questa responsabilità. Il portiere era molto alto e quindi ho cercato di tirarla forte e angolata, sono contento che ci abbia permesso di ottenere i tre punti. Peccato per il mio colpo di testa dove si è superato, ci avrebbe permesso di chiudere la gara e vivere la fase finale più serenamente». La vittoria sul Fano ha allentato la pressione sulla squadra, che adesso potrà preparare con meno assilli la trasferta a Ravenna venerdì prossimo alle 16,30. «Siamo contenti — ammette Minesso — passeremo un Natale sereno, abbiamo iniziato con i tre punti il ritorno e ora ci prepareremmo al meglio per il Ravenna. Abbiamo lavorato bene in queste due settimane con mister Colella e siamo sulla strada giusta. Dedichiamo la vittoria a Francesco Grandolfo, che purtroppo si è infortunato, ci abbiamo messo un po’ per farlo, ma è tutta per lui». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non sarà un buon Natale, per Colucci e i suoi. Pagato dazio dopo le imprese di Coppa anche con il Santarcangelo (0-1), il Pordenone (25 punti) si trova ora a ben 12 punti dalla capolista Padova e dietro a Renate (39), Sambenedettese (29 con una partita in meno), Feralpi (29), Reggiana (26), Albinoleffe (26). La rimonta, che doveva portare almeno 13 punti nelle prime 5 gare di ritorno, non è certo iniziata nel migliore dei modi. Forse per la prima volta in questa stagione il popolo del Bottecchia ha espresso (in silenzio la tribuna, in modo colorito il prato) il suo disappunto. Contro i romagnoli, come a Meda con il Renate, il Pordenone ha mantenuto il pallino del gioco, ma in modo sterile e scolastico. Alberto Cavasin che ha letteralmente cambiato volto al Santarcangelo anche il giorno dopo ha voluto precisare che «nel calcio chi fa gol ha sempre ragione» e che «non abbiamo rubato nulla, adottando un atteggiamento tattico adeguato al valore dell’avversario». Estremamente soddisfatto Pierpaolo Bisoli per la fuga del suo Padova (+7 sul Renate secondo), per aver forse allontanato definitivamente i neroverdi, che riteneva i concorrenti più pericolosi nella corsa verso la B, e ovviamente per i canti di apprezzamento verso di lui del popolo biancoscudato all’Euganeo. «Il coro che mi hanno dedicato i tifosi dice vale più di qualsiasi contratto milionario da pro. Il mio Padova non stravince? Essere grandi non significa vincere ogni tanto 4-0, ma farlo con continuità, anche con un solo gol». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] La squadra di Colucci arriva a festeggiare (si fa per dire) il suo Natale con 25 punti in 18 partite. Rivolgendo lo sguardo a quello che succedeva di questi tempi 12 mesi fa, ecco il confronto impietoso. Il ramarro dell’ultimo Tedino perdeva comunque la partita pre-natalizia. Lo faceva in Umbria, contro la bestia nera Gubbio, ma riusciva comunque a godersi le feste sotto un’altra stella. Rachid Arma e soci erano arrivati alla prima di ritorno con 38 punti in 20 sfide. Due gare in più a referto, è vero. Comunque una marcia decisamente diversa rispetto al ramarro triste visto contro il Santarcangelo. È schiacciante – a favore del Pordenone che fu – anche il confronto sulla media realizzativa. Un anno fa il reparto avanzato aveva garantito ai neroverdi la bellezza di 34 reti. L’attacco era il migliore per distacco di tutto il girone B di Lega Pro, mentre la difesa, che prendeva comunque tanti gol (22 allora, 23 oggi), era compensata da una vena realizzativa di prim’ordine. L’attacco di oggi sembra spuntato: è stato in grado di portare alla causa del Pordenone solamente 25 reti. È la stessa cifra raggiunta dalla capolista Padova, ma i veneti hanno blindato la difesa limitando le reti incassate: 15 in 18 turni di campionato. Ma quello che preoccupa di più è un altro aspetto: la squadra di Tedino aveva fame, sapeva reagire alle difficoltà; quella di Colucci per ora ha dimostrato di faticare soprattutto quando il campionato chiama. E non è un bel segnale.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Anche se avessimo giocato per due giorni interi, non avremmo segnato». Parole di Mirko Stefani dopo il match di venerdì al Bottecchia, perso (0-1) con il Santarcangelo. «Bisogna riconoscerlo, stiamo rendendo al di sotto delle aspettative. Per questo mi metto in discussione anch’io». Parole di Leonardo Colucci, sempre dopo la sfida persa con i romagnoli, ultimi in classifica prima di portarsi via dal Bottecchia l’intera posta in palio. Prendere atto della situazione e riconoscere i propri errori sono già dei buoni passi per cercare di uscire dal tunnel nel quale si è cacciato il ramarro dopo le imprese di Tim Cup. […] Se escludiamo le situazioni disperate, quando (in svantaggio) Colucci sbatte in campo anche 5 punte per cercare di rimettere a posto le cose, il Pordenone non gioca male. Anzi, tiene bene il campo e si muove con buona geometria. Nell’ultima parte di stagione però è venuta a mancare la velocità nel giro-palla che può mettere in crisi anche le difese avversarie ben disposte. È poi vero, come non perde occasione di ripetere lo stesso tecnico, che «mancano gli spunti individuali». Quelle invenzioni alle quali ci avevano abituato la scorsa stagione Cattaneo e il miglior Berrettoni, capaci d’inventarsi la giocata pazza che cambia la partita. Non solo: manca anche al Pordenone di Colucci un bomber come l’Arma letale dello scorso campionato. Tutte cose sulle quali re Mauro dovrà meditare, durante la pausa e la sessione invernale di mercato. Sperando che un successo venerdì a Bolzano con il Sudtirol regali la serenità per valutare al meglio ogni possibile ipotesi.
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Dalla partita col Ravenna di inizio ottobre, vinta peraltro grazie a un rigore di Burrai all’ultimo secondo, il Pordenone è caduto in una grave crisi di risultati. Il ruolino di marcia parla di dieci partite, una sola vittoria (col Vicenza, 3-2), quattro pareggi e addirittura cinque sconfitte, di cui due consecutive senza mai segnare una rete. Fanno sette punti totali, una media di 0,7 a gara, passo da retrocessione, o quantomeno da playout. Per questo la situazione non va sottovalutata, anzi: per quanto la squadra abbia chiuso il girone d’andata con 25 punti, è il trend che preoccupa fortemente. Una flessione che le partite di Tim Cup hanno oscurato, ma che ora è palese. […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Mauro Lovisa è deluso e amareggiato: non si aspettava di essere già fuori dalla lotta per il primo posto alla prima di ritorno. Capisce la rabbia dei tifosi, ma non accetta i fischi piovuti sulla squadra dopo Pordenone-Santarcangelo, la gara coincisa con una clamorosa sconfitta casalinga al cospetto dell’ultima della classe. «Non si può dimenticare così rapidamente tutto ciò che abbiamo fatto – è il messaggio del presidente neroverde -. Stateci vicino perché è il primo, vero, momento difficile degli ultimi due anni e mezzo». […] «I risultati non vanno bene – afferma Lovisa – ma la piazza deve avere equilibrio. Sosteneteci sino all’ultimo. Guardate ciò che ha fatto la società in questi ultimi anni. Siamo convinti che usciremo fuori da questo tunnel. Purtroppo abbiamo pagato il match di Milano, ha assorbito energie in particolare ai giocatori che non sono abituati a disputare un campionato di spessore. Ma ripeto, non temete: il club è vigile su tante situazioni». […] Sicuramente usciranno diversi giocatori, che stanno confermando delle difficoltà di rendimento e che mettono in dubbio la bontà delle scelte di mercato compiute la scorsa estate: per questo Mauro Lovisa, assieme a suo figlio Matteo, sta cercando già di porre rimedio alla situazione con sondaggi forti sempre su Federico Maracchi e Luca Cattaneo, rispettivamente al Trapani e al Brescia, ex ramarri mai dimenticati dal pubblico: oltre a essere giocatori forti, che servono, potrebbero creare quell’entusiasmo che attorno alla squadra (e nella squadra) adesso manca. Un pensiero lo si sta facendo anche su Sergiu Suciu, oggi a Venezia in B. […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Abbiamo deciso di giocare a Gubbio tra mille difficoltà — sottolinea il difensore Alessandro Malomo — l’abbiamo fatto per confermare che siamo sempre stati dei professionisti e abbiamo sempre dato tutto». La squadra però adesso attende che la nuova proprietà paghi gli stipendi entro fine anno come promesso. «Sì — conferma Malomo — ora tocca ad altre persone onorare le promesse. Forse non è noto che non abbiamo a disposizione la divisa invernale, non abbiamo i giubbotti e di conseguenza ognuno si deve arrangiare. Siamo lavoratori e meritiamo di essere pagati». L’esclusione dal campionato del Modena di fatto anticipa la sosta del Vicenza che dovrebbe riprendere gli allenamenti il 3 gennaio. Sempre che entro la fine dell’anno la nuova proprietà abbia saldato le scadenze previste (stipendi, Iva e Comune di Vicenza) altrimenti la sorte del club biancorosso sarà segnata.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sarà un Natale di grandi preoccupazioni, sportivamente parlando, per i tifosi del Vicenza che non sanno se il pari di Gubbio sarà l’ultima partita della stagione per i colori biancorossi. Sul fronte pagamenti non si registrano novità, con stipendi e contributi ai calciatori e dipendenti che, secondo le promesse fatte dalla nuova proprietà, dovrebbero essere saldati entro la fine dell’anno, così come il pagamento della rata dell’Iva e la scadenza del debito con il Comune di Vicenza pena lo sfratto dal Menti. Difficile capire e prevedere quello che accadrà perché ormai è evidente a tutti che il Vicenza calcio è vicino, come non era mai accaduto prima, a portare i libri in tribunale. Per evitarlo bisognerà trovare oltre un milione di euro in tempi molto brevi ed è difficile pensare che questo possa accadere, visto che la squadra al completo aveva chiesto che tra i giocatori venisse pagato almeno Isnik Alimi, che non aveva i soldi per tornare a casa durante le vacanze natalizie. La richiesta non è stata accolta nonostante l’importo da versare fosse di poco superiore ai seimila euro e questo conferma ancora una volta di più come sia grave la situazione del club. Visto il contesto i «vecchi» dello spogliatoio hanno raccolto una sorta di colletta da consegnare ai più giovani e hanno deciso di procedere con la messa in mora della società in modo, nel caso il club berico non effettuasse i pagamenti degli stipendi entro venti giorni dalla data della messa in mora, di svincolarsi e di essere liberi di accasarsi altrove. Complicata è anche la situazione relativa alla rata dell’Iva spalmata nelle modalità stabilite dall’accordo 182/bis che, secondo l’amministratore unico biancorosso Fabio Sanfilippo, può essere saldata entro il 29 gennaio. Tesi esposta durante un’intervista rilasciata a Radio Vicenza , che però non trova conferme. Va precisato che l’Agenzia delle Entrate non si occupa di istruire il contribuente che deve pagare, è vero che ci sono novanta giorni di tempo dal 30 ottobre, data della normale scadenza, ma la cosa ha valore solo nel senso che se non si perfeziona il pagamento salta tutto l’accordo. Lo stato delle cose prevede che per ottenere il pagamento dall’assicurazione, che assicura il credito con fideiussione, servono almeno trenta giorni, per cui il termine ultimo entro il quale dovrà essere effettuato il pagamento dal Vicenza all’Agenzia delle Entrate è il 28 dicembre e non il 29 gennaio. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «In un periodo di flessione il fatto di non perdere è molto positivo innanzitutto perché non è mai scontato riuscirci – pensa positivo il ds Leandro Rinaudo -. È un momento in cui si è fatta più dura, ad esempio la squalifica di Domizzi che si somma all’infortunio Modolo, intoppi che metti in preventivo ma che complicano le cose. Per questo dico bravi ai ragazzi, dare continuità va bene». Il 34enne palermitano è molto franco nella sua analisi. «Nel gol subìto contro la Cremonese c’è stata anche una componente di casualità ammette ripensando alla respinta fatale di Bruscagin ma poi nella loro area è successo più o meno lo stesso e Moreo ha pareggiato. Quindi niente alibi, non mi piace cercarli. Non siamo più quelli di un mese e mezzo fa ma stiamo facendo un campionato importante, basta guardare la classifica: l’unica medicina è il lavoro e non c’è motivo per non essere positivi». […] Dal 3 al 31 gennaio sarà periodo di calciomercato il primo del post-Perinetti e secondo le prime voci sul taccuino del Venezia ci sarebbe l’attaccante Coda del Benevento, mentre qualcuno tra Fabris, Fabiano, Signori e Mlakar cambierà aria. «Siamo vigili, col presidente Tacopina abbiamo già fatto il punto della situazione ma senza fare nomi. Ci sarà qualche movimento in uscita per i giocatori che, proprio perché sono dei professionisti esemplari, meritano di poter cercare altrove lo spazio che qui non hanno avuto. In base a quello vedremo. Il presidente è un ambizioso e mi ha dato la disponibilità a lavorare per il bene del Venezia».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La priorità del mercato di gennaio del Venezia è rinforzare il reparto offensivo. L’idea del responsabile dell’area tecnica Leandro Rinaudo sarebbe quella di cedere Alex Geijo e di acquistare una punta. Dopo le voci rimbalzate nei giorni scorsi (e più volte smentite) di un possibile sbarco in laguna di Alessandro Matri (che non rinnoverà con il Sassuolo), nelle ultime ore da Bergamo si è parlato di un interesse del Venezia per il centravanti dell’Atalanta Luca Vido, nel giro dell’Under 21. Vido, che piace molto anche al Cittadella dove ha già militato anche nella passata stagione, è un nome che stuzzica molto e c’è già la disponibilità del dg orobico Giovanni Sartori a lasciarlo partire in prestito a gennaio. Vido piace per la sua duttilità e per la capacità di giocare assieme a una prima punta. In uscita ci sono sempre Gianni Fabiano e Vittorio Fabris. Quest’ultimo piace a Livorno, Reggiana e Pordenone. La priorità, però, adesso è il Pescara, l’ultima partita del 2017 in programma giovedì alle 20.30 allo stadio Adriatico. […]
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Non perde quasi mai, Novara escluso, ma non vince più: è il cammino del Venezia nelle ultime sei giornate dopo i tre punti incamerati all’ora di pranzo contro il Perugia nel “lontano” 12 novembre. Al termine di quella giornata, la quattordicesima, la squadra di Inzaghi era seconda in classifica, a pari punti (24) con il Frosinone e a una sola incollatura dalla capolista Palermo (25). Nelle successive sei partite il Venezia ha incamerato soltanto 5 punti su 18 disponibili, perdendo, è vero, una sola volta, ma non vincendo mai, imprecando sul successo gettato al vento a Foggia o sul pareggio rocambolesco allo scadere del primo tempo della Pro Vercelli, ma benedicendo il palo che mercoledì sera ha respinto la stilettata di Paulinho. E così, riannodando i fili delle ultime sei giornate e stilando una classifica parziale di questo periodo guidata dallo Spezia (13 punti) davanti a Palermo e Cittadella (11), si ritrova il Venezia al diciassettesimo posto (5 punti), a braccetto con Salernitana e Foggia, al di sotto soltanto Avellino (4), Ascoli (4) e Pro Vercelli (2). […] Venezia che conferma di trovarsi più a suo agio in trasferta (15 punti in 10 gare) che non al Penzo (14 punti in 10 partite), dove ha realizzato soltanto 8 gol, risultando il peggior attacco interno della Serie B. Il Venezia conserva ancora 7 punti di vantaggio sulla zona playout (22), ma è rotolato ai margini della zona playoff, anzi per la classifica avulsa con Cremonese, Cittadella e Spezia attualmente gli arancioneroverdi sono al nono posto.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Poteva essere un Natale dai contorni (quasi) trionfalistici per il Cittadella, che si deve invece accontentare di essere ai margini della zona promozione. Per carità, è un risultato di assoluto rilievo per i granata, ma visto il gioco espresso e le tante occasioni create nell’arco di ogni partita, la squadra poteva avere qualche punto in più. Che sarebbero stati tra l’altro meritatissimi. Così non è successo, e il diggì Stefano Marchetti ripensa all’ultima occasione persa, quella di giovedì scorso, in casa, con il Carpi: «Abbiamo disputato un’ottima partita, però in qualcosa siamo mancati, ecco perché abbiamo perso. I gol bisogna farli, il Cittadella è una squadra che costruisce tanto, ma deve finalizzare di più. Inoltre, bisogna migliorare in alcuni frangenti, pecchiamo certe ingenuità che puntualmente paghiamo. Commettiamo errori evitabili. All’interno di una buonissima prestazione abbiamo fatto un paio di sbagli in fase difensiva che ci sono costati cari, punendoci in maniera esagerata, perché la partita l’aveva fatta il Cittadella. Alla fine però abbiamo perso, questo resta al novantesimo». Senza andare troppo a ritroso nel tempo, analizzando le ultime tre partite ci si accorge che il Cittadella ha buttato via due punti con l’Avellino, mentre a Brescia e contro il Carpi, in virtù di quanto si è creato, i risultati potevano essere ben diversi. È solo una questione di mira degli attaccanti? «Non è semplice dare una risposta, e non c’è solo una verità. Abbiamo fatto vedere che il Cittadella ha grandi potenzialità, il futuro lo vedo comunque roseo: abbiamo l’ultima gara del girone di andata e tutto il ritorno per migliorare quanto di buono è stato fatto finora. Vogliamo riprenderci tutto quello che è stato lasciato per strada». Il diggì spiega cosa fare: «Si cresce in allenamento, durante la settimana, con il lavoro. Poi c’è qualche giocatore che deve migliorare per fare il salto di qualità. Il messaggio che voglio dare alla squadra è questo: sappiamo di dover essere più concreti, di poter fare meglio nel tiro e in fase difensiva, ma tutto passa attraverso il lavoro, è l’unica medicina che conosco». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Litteri sì, Strizzolo nì. In vista dell’ultimo impegno del 2017, giovedì prossimo a Vercelli, il Cittadella potrebbe recuperare entrambi i suoi centravanti. Ieri pomeriggio il primo è tornato ad allenarsi assieme ai compagni, dopo che l’influenza l’aveva messo a letto, facendogli saltare la partita con il Carpi di giovedì. Il secondo ha lavorato in gruppo e, come spiega il responsabile sanitario granata Ilario Candido, «da un punto di vista medico è recuperato, a questo punto tocca esclusivamente al tecnico valutare se impiegarlo o no». Strizzolo si è procurato una lesione all’adduttore sinistro un mese fa, nel corso dell’incontro con la Salernitana, quando fu costretto a lasciare il campo dopo appena un quarto d’ora di gioco. Già da alcuni giorni lavora assieme ai compagni, «ma», riprende il dottor Candido, «occorre considerare anche quali saranno le condizioni in cui si giocherà il match del “Piola”. A riguardo, il fatto che il manto sia sintetico e che la gara sia in programma in notturna, con il freddo che si farà sentire, non aiuta». […] A quattro giorni dalla trasferta di Vercelli è già possibile abbozzare la formazione che scenderà in campo. Difficilmente Venturato toccherà la linea difensiva, con l’unico ballottaggio possibile tra Benedetti e Pezzi (e, nel caso avesse la meglio quest’ultimo, Salvi potrebbe spostarsi a sinistra). A centrocampo mancherà lo squalificato Schenetti, ma rientrerà Iori dopo un turno di stop: la soluzione più ovvia prevede che Bartolomei, in condizioni atletiche straripanti, lasci al capitano la cabina di regia per spostarsi a destra, con Pasa dall’altro lato. Chiaretti, che poi tornerà in Brasile per qualche giorno di vacanza, agirà sulla trequarti, mentre in attacco a questo punto è scontato il rientro di Litteri, che sarà affiancato da Kouamé.
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e continuano a rimbalzare voci insistenti di un arrivo in attacco sul mercato di gennaio a Cittadella. Il dg Stefano Marchetti, inibito fino al 31 dicembre con duemila euro di multa «per avere, al termine della gara, sul terreno di gioco, rivolto all’arbitro espressioni ingiuriose, reiterando tale atteggiamento nel tunnel che adduce agli spogliatoi», sta valutando se intervenire per rinforzare la prima linea granata. L’infortunio di Antimo Iunco e le condizioni non perfette di Luca Strizzolo, che si è infortunato già due volte dall’inizio della stagione, potrebbero spalancare le porte a un arrivo. I nomi sul taccuino sono essenzialmente due: il primo è quello di Andrea Bianchimano, che si sta mettendo in luce nella Reggina e che lentamente sta raccogliendo l’attenzione anche di club di serie A. Il secondo sarebbe un ritorno alle origini, perché si parla di Luca Vido, che non trova spazio nell’Atalanta e che vorrebbe tornare in serie B per accumulare minutaggio nel girone di ritorno. Marchetti ci sta pensando ma sul giocatore c’è anche il Venezia. In uscita le ultime prestazioni positive hanno parzialmente spento le voci su Lucas Chiaretti, che era stato richiesto nel mercato estivo dall’Alessandria. Sul brasiliano sembra che il club piemontese possa ancora fare qualcosa più di un pensierino, ma al momento le quotazioni di una possibile cessione sono in deciso ribasso. Marchetti valuterà assieme al giocatore anche un possibile prestito di Filippo Lora, che adesso avrebbe bisogno di giocare dopo il grave infortunio e il terzo intervento chirurgico subito nei mesi scorsi. […]
Ore 11.10 – (Gazzettino) Altro profilo può essere quello di Gliozzi, ora al Cesena ma di proprietà del Sassuolo, che già l’anno scorso Zamuner voleva prendere: non se fece niente perché il Sassuolo voleva garanzie sull’impiego del giocatore, che il diggì non poteva dare visto che c’erano Neto Pereira e Altinier, per cui Gliozzi restò al Sudtirol. Adesso il discorso potrebbe tornare di attualità. Anche magari perché il Sassuolo è interessato fortemente al giovane Cisco, sul quale hanno messo gli occhi altre due società di serie A. Il Padova considera Cisco una sorta di diamante grezzo e non ha alcuna fretta di darlo via: al momento il ragazzo ha un contratto di addestramento, che diventa automaticamente contratto professionistico al minimo dello stipendio dopo undici presenze in prima squadra (ne ha già nove con tanto di doppietta con l’Albinoleffe), e comunque il club a fine stagione gli farà un contratto triennale. Se però il Sassuolo, o un altro club, è pronto a pagarlo profumatamente lasciandolo parcheggiato fino al termine della stagione a Padova, allora l’operazione si può fare. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il maggiore indiziato a lasciare il gruppo per fare posto al nuovo arrivato è Chinellato, che non ha fatto breccia in questa prima parte di stagione. Il giocatore è comunque legato da contratto anche per la prossima stagione, per cui l’idea è quella di girarlo in prestito. Anche se quest’anno ha segnato un solo sigillo nella vittoria all’andata con il Fano, non mancano gli estimatori. E tra le società che hanno manifestato un interessamento concreto c’è anche il Bassano, fermo restando che il club biancoscudato sembra intenzionato a dare al giocatore la possibilità di scegliersi la destinazione più gradita per poi rivalutarlo una volta rientrato alla base a fine stagione. […] In entrata, sempre riguardo all’attacco, un giocatore che piace è Fabbro proprio del Bassano, ma i vicentini non hanno alcuna intenzione di privarsene se non intascando soldi come insegnano le operazioni passate di Falzerano al Venezia e di Iocolano all’Alessandria.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Manca l’ufficialità, che arriverà solo all’apertura del mercato a inizio gennaio, ma Simone Salviato può essere considerato un giocatore del Padova. È lui infatti il prescelto per rimpiazzare Madonna. E si tratta di un ritorno alla base visto che il trentenne è padovano e ha mosso i primi passi proprio nelle giovanili biancoscudate. L’accordo con il giocatore, attualmente in forza alla Cremonese e con il contratto in scadenza a fine stagione (è assistito dall’avvocato Leonardo Benelle, agente anche di Mazzocco), è stato raggiunto su tutta la linea sulla base di un rapporto fino a giugno 2019. Nell’attuale stagione ha trovato poco spazio nella Cremonese (due presenze) dato che Tesser gli ha preferito l’ex biancoscudato Almici, ma nel passato campionato Salviato è stato uno dei protagonisti della promozione in cadetteria dei lombardi con trentasette partite e un sigillo, esperienza quest’ultima condivisa peraltro con Belingheri, che ritroverà all’ombra del Santo. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Se il Padova trascorrerà il Natale con il sorriso è anche merito di Sergio Contessa. Già, perché l’assist per il vantaggio di Guidone e il sigillo del raddoppio che è valsa la vittoria con il Renate portano la sua firma. Giocate peraltro scaturite su punizione, a conferma di possedere un mancino fatato. «Sono contento per il mio gol, l’avevamo provato tanto in settimana. Sapevamo che io o Candido potevamo sbloccare la gara in questo modo, e sono riuscito a trovare il difetto nella barriera del Renate. Quando sono partito sapevo già che avrei segnato. L’ho messa sul palo del portiere perché era coperto dalla barriera: io non vedevo lui, e viceversa. Per cui non aveva il tempo di prendere la rincorsa per darsi lo slancio». Su punizione è il secondo centro in carriera, dopo quello realizzato al Benevento (maggio 2015) in maglia Juve Stabia. Quando gli chiediamo per chi è la dedica, non ci pensa un attimo. «Per la squadra. Avevamo bisogno di questa vittoria per passare un buon Natale. Io ho solo finalizzato, ma il merito è di tutti». […] In spogliatoio nel dopo gara l’euforia era alle stelle. «Giusto così, ci siamo goduti la vittoria. E abbiamo intonato il coro Bisoli, Bisoli che hanno fatto gli ultras a fine gara, credo che sia contento anche lui». Dopo averla vista all’opera in questa prima parte di stagione, viene da chiederle come mai non gioca in serie B. «Diciamo che ci ho provato a Reggio Calabria, ma è stata un’esperienza particolare. All’esordio mi sono fatto male per tre mesi e mezzo, poi c’era una situazione societaria e di squadra un po’ particolare, per cui non era l’anno giusto. Ho cercato di riconquistarla costantemente sul campo con la Juve Stabia, Lecce e Reggiana, ma purtroppo non ci sono riuscito. Adesso spero di farcela con il Padova».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono tornati subito in campo ieri mattina i biancoscudati dopo la vittoria con il Renate. I giocatori impiegati l’altro ieri hanno effettuato un lavoro di scarico muscolare, più sostenuta invece la seduta per gli altri compagni. L’unico a rimanere ai box è stato Candido, uscito nel finale del primo tempo con il Renate: il trequartista ha rimediato una vasta contusione alla coscia destra con un importante versamento di liquido ematico a livello intramuscolare. Attualmente è sotto osservazione nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di Padova: le sue condizioni saranno monitorate nelle prossime 48 ore per stabilire il corretto percorso di recupero. Per la squadra sarà comunque un Natale all’insegna del lavoro sul campo, dato che c’è da preparare la trasferta di venerdì alle 14.30 con il Fano allenato dall’ex tecnico Oscar Brevi. Oggi a mezzogiorno è prevista una sessione di allenamento all’Appiani, domani invece sarà concessa la giornata di riposo. […]
Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Bravi ad uscire dalla ‘crisetta’. E se il mercato…”) Sette punti di vantaggio sul Renate secondo in classifica, e appena sconfitto all’Euganeo nella prima giornata del girone di ritorno, sono un “tesoretto”, ma forse qualcosa in più, che vale tanto, anzi tantissimo, per il Padova in prospettiva Serie B. Intanto perché sanciscono una supremazia netta della squadra di Bisoli, vidimata da numeri significativi (11 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, 25 gol realizzati e 15 subìti) nei quattro mesi di campionato già spediti in archivio, e poi perché lasciano
intendere che, se i biancoscudati continueranno a marciare con il passo tenuto sin qui, difficilmente qualcuna delle concorrenti dirette scalfirà loro quello che, “mattoncino dopo mattoncino” per sposare le parole dell’allenatore, stanno costruendo. […] Il “peso” del successo di venerdì sera è comunque notevole, dato che il segnale che arriva dallo spogliatoio è chiarissimo: il Padova c’è, sa reagire anche ai momenti di (comprensibile) appannamento e nel suo Dna ha gli anticorpi in grado di debellare il virus insidioso dell’ansia e del nervosismo. […] Abbiamo chiesto a Bisoli, nel dopo-gara, come si gestisce un simile margine di vantaggio e la risposta è stata perentoria: «Non si gestisce, perché non siamo capaci di farlo». E subito dopo: «L’unica squadra che mi fa paura è la mia». Come dire: si sta sul pezzo, è vietato mollare anche di un solo centimetro. E se ha aggiunto «ogni tanto perdere ci fa bene», significa che ha buoni motivi per esigere il massimo. Oggi brindiamo sotto l’albero, chissà che lo spumante venga stappato anche dopo Fano, ultimo impegno prima della sosta. Il resto lo farà il mercato: a questo Padova non occorre molto per restare lassù in pianta stabile, ma almeno un esterno difensivo e una punta ci vogliono. Oltre a scommettere sul ritrovato Guidone.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E dire che Candido, poco prima di uscire, aveva svolto un ruolo decisivo nel raddoppio biancoscudato. Non per una giocata vera e propria, ma per un dettaglio tecnico che ha svelato il “man of the match” Sergio Contessa nel post partita: «Eravamo io e lui sulla palla, pronti a battere la punizione», il racconto del terzino. «Mi sono confrontato con il mio compagno, abbiamo visto che la visuale del portiere era molto coperta dalla barriera e così ho scelto di calciare forte sul palo di Di Gregorio. Già da quando avevo messo giù la palla sentivo che avrei segnato. È il mio secondo gol in carriera su punizione, l’altro era arrivato nel 2015, quando vestivo la maglia della Juve Stabia e andai in rete nel derby con il Benevento». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il colpo accusato, quindi, è stato molto violento e ha causato un ematoma di proporzioni elevate, che va costantemente monitorato. Ecco perché un primo bollettino ha parlato di un ricovero di 48 ore, con il trequartista che, se tutto andasse bene, potrebbe essere dimesso questa sera. E dire che, dopo il violento colpo subìto a centrocampo verso la metà del primo tempo, Candido aveva provato a restare in campo, salvo alzare bandiera bianca un minuto prima dell’intervallo ed essere sostituito da Pulzetti. Soltanto nei prossimi giorni, quindi, si potranno valutare le conseguenze dell’infortunio, i tempi e i percorsi di recupero, ma quel che è certo è che si profila uno stop molto lungo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un Natale praticamente perfetto? No. Il Padova si gode il primato, l’allungo in classifica dopo la vittoria nello scontro diretto con il Renate e una squadra che gira a mille, ma deve fare i conti con un infortunio molto delicato. Roberto Candido è stato costretto al ricovero in ospedale dopo la violenta contusione subìta nel corso del primo tempo della sfida contro i nerazzurri lombardi. Il giocatore ha continuato a sentire molto dolore venerdì sera dopo la partita, è andato all’ospedale e, dopo essere stato visitato dall’equipe di Ortopedia, si è deciso di trattenerlo in osservazione, vista la delicatezza dell’infortunio. Ma cos’è successo? Candido ha riportato una vasta contusione alla coscia destra, con un importante versamento di liquido ematico a livello intramuscolare.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova si fermerà il minimo indispensabile per le feste di Natale. I biancoscudati, infatti, hanno svolto lavoro di scarico ieri mattina all’Appiani e saranno in campo in via Carducci anche oggi a mezzogiorno per un seduta maggiormente intensa. Nonostante l’euforia per la vittoria contro il Renate e l’allungo in classifica, non è ancora tempo di tirare il fiato, visto che venerdì 29 si torna in campo per l’ultima giornata del 2017, in casa del Fano. Ecco perché mister Bisoli ha concesso soltanto il giorno di Natale libero ai propri giocatori, che ritorneranno a sudare già da Santo Stefano. […]
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) L’esterno padovano, che ha fatto tutta la trafila del settore giovanile nel club biancoscudato, è pronto a firmare un contratto fino al 30 giugno 2019 e a mettersi a disposizione di Pierpaolo Bisoli dopo la partita con il Fano. In queste ore gli ultimi dialoghi con la Cremonese hanno avuto esito positivo e il club grigiorosso ha dato la disponibilità alla cessione. La società sta verificando in queste ore la possibilità di tesserarlo come giocatore cresciuto nel settore giovanile, avendo Salviato militato nel vivaio dal 1993 al 2002. Per quanto riguarda l’attacco, sono stati avviati colloqui con il Sassuolo per l’attaccante Ettore Gliozzi, 15 gol nel SudTirol nella stagione scorsa e attualmente in serie B al Cesena. Fabrizio Castori ha scelto di puntare su un attacco rapido con Jallow e Laribi, con la prima alternativa rappresentata dal giovane Moncini e con Cacia che rimane una carta importante. Si è parlato pure di Andrea Cisco, che il Sassuolo potrebbe acquistare lasciandolo poi al Padova per due anni e di un eventuale permanenza a Padova di Luca Ravanelli, già biancoscudato, in caso di promozione in B con il diritto di riscatto tra le clausole.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un Natale sulla slitta trainata dalle renne volanti, a salire verso il cielo con il sogno della serie B nel taschino e con un girone intero da disputare. […] Una capolista che gonfia il petto, mostra i muscoli e sogna la promozione, ma che dovrà ancora percorrere tanta strada per raggiungere l’obiettivo. E che ieri ha dovuto prendere atto di un brutto infortunio a un suo giocatore, Roberto Candido. […] Ieri circolavano notizie preoccupanti al quartier generale biancoscudato, tanto che si sono nuovamente intensificate le voci che vogliono il Padova sulle tracce di Luca Cattaneo , trequartista in uscita dal Brescia e già alle dipendenze di Giorgio Zamuner. Non era considerata un’operazione prioritaria ma potrebbe tornare di attualità se lo stop di Candido dovesse essere lungo. Nel frattempo è in dirittura d’arrivo la trattativa per il sostituto dell’infortunato Nicola Madonna. Si tratta di Simone Salviato, 30 anni, che si prepara ad essere il primo rinforzo per la sessione invernale del Padova.