Padova-Renate, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Il Natale è ricco per il Padova e i suoi tifosi. C’è tutto quello che si sarebbe desiderato sotto l’albero: il ritorno alla vittoria – l’undicesima stagionale – contro la seconda in classifica, ottima squadra davvero; Guidone che si sblocca, realizzando la rete di apertura, dopo sei gare a vuoto; ma soprattutto la nuova fuga al vertice della classifica, perché i neroazzurri lombardi, che erano arrivati a – 4 dalla capolista, vengono ricacciati dai biancoscudati a – 7, massimo vantaggio stagionale. Come a novembre, quando avevano dato l’impressione di poter fare il vuoto alle loro spalle. Un calcio alla crisi – due punti, frutto di altrettanti pareggi, e la sconfitta rocambolesca di Gubbio nelle ultime tre giornate – e la “vendetta” invocata dall’ambiente per lo 0-3 subìto all’esordio in campionato, sul campo di Meda: riesce quasi tutto bene agli uomini di Bisoli, che giocano una partita intelligente, colpendo l’avversario chirurgicamente, soffrendo nel primo tempo quando il Renate reagisce allo svantaggio e preme a lungo, e poi nella ripresa, quando, forti del 2-0, puntano sulle ripartenze per far male ancora, incassando invece la rete ospite, che poteva riaprire i giochi. E poi resistendo al serrate lombardo, anzi rischiando di segnare il terzo gol. Vittoria del carattere, della personalità, dell’essere gruppo, in sintonia perfetta con l’allenatore, che ha preparato bene il big match del girone B, e che alla fine è stato giustamente acclamato dal pubblico, bravo a fare la sua parte nei momenti più difficili incitando i giocatori con cori e applausi.L’ipoteca dei primi 45′. Era un passaggio cruciale dell’annata, e non solo perché coincideva con l’inizio del girone di ritorno, dove – per dirla con le parole dell’allenatore di Porretta Terme – «i punti contano molto di più», ma anche per tastare il polso ad una squadra che aveva improvvisamente smarrito il senso del gol ed era parsa meno “cattiva” che nei precedenti mesi. Il Padova ha risposto alla grande.

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Il regalo a società e tifosi c’è stato, adesso si deve insistere. A Fano, venerdì 29, contro gli “ex” Brevi e Germinale, sarà battaglia. Da vincere, magari allungando ancora sulle concorrenti dirette. Il Padova, lasciatecelo dire, è il più forte del lotto e può solo perderlo, questo campionato. Una chance del genere non capiterà più. Ecco perché è obbligatorio restare sul pezzo. E continuare sulla nuova-vecchia strada tracciata ieri.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

 




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