Calcio a cinque, domani la finale di Supercoppa alla Kioene Arena Luparense-Pescara: i dettagli

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Era il 14 ottobre, poco più di due mesi fa. Al termine di quattro giorni spettacolari e intensi i riflettori e le luci della Kioene Arena si spegnevano e la Luparense lasciava il parquet con emozioni forti e contrastanti: il 3-3 contro il Barcellona, il passaggio del turno in Uefa Futsal Cup e quella vittoria storica contro i blaugrana sfumata a una manciata di secondi dal termine.

Padova, la Luparense e la Kioene Arena si ritrovano nuovamente, laddove i ricordi ancora nitidi fanno battere il cuore, per riprendere in mano la storia e riscrivere una nuova pagina. E’ il primo trofeo che si assegna nella stagione 2017-2018, ma di fatto chiude un anno solare indimenticabile per la formazione di San Martino di Lupari che sei mesi fa ha alzato al cielo il sesto scudetto della sua storia.
Mercoledì 20 dicembre, alla Kione Arena, 20.30, va in scena la Supercoppa Italiana, contro il Pescara che l’anno passato ha trionfato (per il secondo anno consecutivo) in Coppa Italia. Un triplice, infinito, incrocio: tra finale scudetto, finale di Coppa Italia e Supercoppa Italiana è, è stata e sarà ancora Pescara – Luparense.

In campionato quest’anno, hanno sorriso gli abruzzesi vincendo in casa per 4-2. Una partita che David Marin ricorda e dalla quale ha tratto consigli:

«Quella fu una sconfitta strana anche perché abbiamo giocato in un palazzetto chiuso senza tifo, ma sicuramente da quella partita abbiamo imparato che indipendentemente da come può essere in classifica, il Pescara sarà sempre pericolosa e temibile. Hanno tanta qualità, ma domani ci giochiamo un titolo e con una posta così alta in palio sappiamo che non possiamo concedere errori. E’ una partita importante, una partita secca, ma so che i miei ragazzi sanno interpretare queste sfide, tenendo il ritmo alto e controllando il gioco. E’ il primo titolo dell’anno e iniziare il 2018 con un trofeo in bacheca sarebbe una spinta fondamentale per la fiducia e il morale»

Ramon rientra dalla squalifica, mentre sempre per colpa di un rosso, dai contorni molto dubbi, non ci sarà Rafinha, espulso nell’ultimo match vinto 7-5 contro la Lazio. Quella contro la squadra di Roma è stata la terza vittoria consecutiva (includendo anche la vittoria nella Coppa Divisione contro il Petrarca), tutte e tre in trasferta che senz’altro hanno restituito tranquillità e serenità a tutto l’ambiente dopo l’amarezza per l’Elite Round. Squadra che, nel frattempo, ha anche cambiato pelle con gli innesti di Tobe e Jesulito e con le partenze di Betao, Revert Cortes e Drago:

«L’adattamento di Tobe e Jesulito è stato veloce e questo era importante visto il momento delicato della stagione. Tobe conosceva già l’ambiente e alcuni giocatori e sapevamo potesse essere un giocatore dal buon rendimento immediato. Anche Jesulito si sta inserendo bene nel nostro sistema di gioco; le sue caratteristiche sono ideali per il resto della squadra. Nelle ultime tre trasferte la squadra ha funzionato bene ed era importante inanellare questi successi così da chiudere più vicini al vertice della classifica. Abbiamo centrato l’obiettivo di essere in Coppa Italia tra le prime quattro e penso che arriviamo nel migliore dei modi»

Abbiamo aperto con il Barcellona, chiudiamo con lo stesso ricordo. Ritornare alla Kioene Arena fa un certo effetto, ma per David Marin è il passato ed è carico per l’immediato futuro:

«Rimane uno splendido ricordo legato al Main Round dove abbiamo pareggiato due partite e vinta una, con attorno un’ottima organizzazione e un pubblico entusiasta. Ma questa è un’altra storia: certo, però, che mi aspetto di avere ancora i tifosi accanto a noi e tutto il pubblico a fare il tifo per la Luparense. So che dagli spalti ci daranno una mano e noi giocheremo anche per loro».




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