Gubbio-Padova, il ‘dottor’ Cappelletti: “Che soddisfazione la laurea! Ma adesso penso a portare a casa i tre punti sabato…”

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Due dottori in un solo spogliatoio. E non stiamo parlando dei medici sociali. Dopo il portiere Giacomo Bindi, che la scorsa estate si è laureato in psico-economia, adesso è il turno del difensore biancoscudato Daniel Cappelletti, che ha completato il percorso di studi in mediazione linguistica e culturale all’università statale di Milano. Lunedì il 26enne ha discusso la tesi e la settimana prossima arriverà la proclamazione che metterà fine alla sua carriera scolastica: «Per il momento con i libri mi fermo qui, ma è stata una soddisfazione enorme», il sorriso di Cappelletti. «Noi giocatori abbiamo tanto tempo libero, ma mi ci sono voluti diversi sacrifici per raggiungere questo traguardo. Non ho frequentato un’università privata, che ti agevola nelle lezioni e ti mette a disposizione un tutor. Gli aiuti erano pochi, non potendo seguire le lezioni ho dovuto integrare i programmi e tornare sempre a Milano per dare gli esami». Per l’argomento della tesi (dal titolo “Football inglese e calcio italiano, storia di due concezioni diverse dello stesso sport”) è rimasto fedele al suo mondo: «Ho approfondito in che modo le differenze culturali tra i due paesi abbiano influenzato il modo di vivere il calcio. In Inghilterra è basato sui determinati valori: tenacia, spirito di sacrificio, fair play. In Italia, invece, il gioco è stato subito politicizzato e ha assunto una grande prevalenza l’aspetto tattico. Ergo il nostro campionato è uno dei più noiosi».

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In campo Cappelletti sta giocando come terzino per sostituire l’infortunato Madonna: «Un ruolo che mi piace e mi permette di sfruttare le mie doti di corsa, anche se sono più bravo al punto di vista difensivo. Siamo campioni d’inverno ma non abbiamo ancora raccolto nulla e mi spiace aver percepito un po’ di mugugni nell’ambiente dopo gli ultimi pareggi. Il bilancio è estremamente positivo».

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(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

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Passando alle questioni di campo, siete campioni d’inverno con una giornata d’anticipo. «Per me – racconta Daniel Cappelletti – è la prima volta, avevo sfiorato questo titolo con il Sudtirol. Ma mi interessa di più essere davanti a fine anno. Sono contento di quello che stiamo facendo, anche se mi sembra che nell’ambiente, e dico in generale, ci siano stati un po’ di malumori dopo gli ultimi due pareggi e li ritengo fuori luogo. Nel corso di un’annata ci sono momenti più alti e altri più bassi: se in quest’ultimi riusciamo a mantenere il distacco dalle inseguitrici, e se guardiamo al futuro con entusiasmo e ottimismo, arriveremo in fondo bene». Dopo l’infortunio di Madonna, è stato dirottato a destra. «Da terzino ho fatto più di sessanta partite. Preferisco giocare in fascia perché mi piace correre e dare un contributo all’azione d’attacco, anche se sono cosciente che non è la mia dote migliore visto che interpreto meglio la fase difensiva. Probabilmente il ruolo che mi si addice di più è quello di difensore centrale. Ma se c’è bisogno di fare il terzino, posso dare il mio contributo anche lì». Sabato vi attende la trasferta con il Gubbio, dove l’anno scorso lei fu decisivo siglando il gol della vittoria. «Non sarebbe male ripetersi. Che segni io o un mio compagno, basta portare a casa i tre punti. Andiamo a giocare la nostra partita come sempre, puntando alla vittoria per cercare di incrementare ulteriormente il vantaggio alla fine del girone d’andata. Anche perché poi inizieremo il girone di ritorno con lo scontro diretto con il Renate, e la trasferta con il Fano prima della sosta. Tre partite nelle quali ci giochiamo una buona fetta di campionato, siamo belli carichi per farle al meglio».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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