Andrea Bovo ha parlato oggi pomeriggio prima dell’allenamento dell’antivigilia di Padova-Reggiana: «È inutile negarlo, quella di sabato sera all’Euganeo sarà una partita speciale per me e la vivrò in maniera diversa. Ho trascorso 5 anni e mezzo a Padova e con quella maglia sono riuscito a farmi conoscere, quindi provo un affetto che va al di là della semplice riconoscenza perché la società biancoscudata mi ha fatto crescere come giocatore e come uomo, le sarò sempre grato». Bovo spiega che in caso di gol esulterebbe pur nel rispetto della tifoseria biancoscudata: «Nutro rispetto per tifoseria, società e la città di Padova che mi hanno dato tantissimo e penso di aver contraccambiato, però c’è anche grande rispetto per la maglia granata quindi penso che esulterei, magari niente di clamoroso…». La Reggiana sta attraversando un buonissimo momento, con 16 punti ottenuti nelle ultime 6 partite: «Vincere così tante partite ovviamente porta a lavorare con più serenità ed entusiasmo però questo non è sinonimo di poca concentrazione. Il fatto stesso di non poter più commettere errori ci costringe a non mollare la presa: mancano ancora 4 gare prima della sosta, tutte da affrontare al massimo senza regalare un centimetro in campo, poi avremo un mese per ricaricare le pile». Tanti complimenti al Padova: «E’ la squadra meglio assortita è più attrezzata del nostro girone – riporta TuttoReggiana – con elementi forti per la Serie C e che starebbero bene anche in B: non possiamo pensare che ce ne sia solo uno da tenere d’occhio, sono tutti ottimi giocatori dal portiere all’ultimo dei panchinari altrimenti non avrebbero mantenuto un cammino così costante e accumulato così tanti punti di vantaggio. La partita però dura 90 minuti e saremo 11 contro 11, la Reggiana se la può giocare a viso aperto». Rapporto speciale, quello con Trevor Trevisan, che ha resistito anche nel corso degli anni: «Con Trevisan, Contessa e Guidone è ottimo, conosco anche Madonna al quale va il mio in bocca al lupo dopo il brutto infortunio che lo ha colpito. Assieme a Trevor (Trevisan, ndr) ho condiviso un percorso parallelo perché siamo stati assieme a Padova, Salerno e infine Reggio: con lui ho coltivato un rapporto molto particolare che capita poche volte di raggiungere nel mondo del calcio; fa sempre piacere rivedersi dentro e fuori dal campo e non nascondo che sono felice per come sta andando la sua stagione, gli voglio troppo bene per negarlo. Sinceramente parliamo poco di calcio tra noi, cerchiamo di staccare la spina e conversiamo dei nostri figli».