Ore 21.00 – (Il Piccolo) Per una squadra costruita quasi totalmente da zero come la Triestina, tra l’altro in una nuova categoria, e con uno staff tecnico nuovo, gli alti e bassi non sono solo comprensibili, ma anche fisiologici. Se ricordiamo i proclami estivi di dirigenza e staff, erano quelli di voler costruire una squadra spigliata, divertente, capace di dare fastidio a tutti. E su questo, senza ombra di dubbio, i tifosi alabardati possono essere soddisfatti. L’Unione ha vinto contro avversari quotati, è stata protagonista di grandi imprese su campi difficili e ha messo in grande difficoltà il Padova capolista a casa sua. Ma l’altra faccia della medaglia, forse figlia del già noto tormentone tattico delle difficoltà contro squadre chiuse che intasano gli spazi, è che la Triestina un po’ di rimpianti purtroppo ce li ha. C’è un dato chiaro e per certi versi clamoroso che lo certifica: contro le ultime tre in classifica, ovvero Teramo, Santarcangelo e Fano, la squadra alabardata ha raccolto la miseria di 2 punti in tre partite. E due di questi incontri sono stati giocati al Rocco. Bruciano ancora infatti i pareggi interni contro Teramo e Santarcangelo, mentre la cocente sconfitta di Fano è storia recente di questi giorni. Sta di fatto che in queste tre partite contro le ultime del girone, la Triestina ha lasciato per strada addirittura 7 punti sui 9 potenziali. E sono tanti, tantissimi, in un girone dove a parte il Padova in fuga, l’equilibrio regna sovrano con molte squadre racchiuse nello spazio di pochi punti. Basti pensare che con quei 7 punti lasciati a squadre che finora ne hanno fatto pochini, la squadra di Sannino sarebbe addirittura seconda solitaria in classifica. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Forte delle energie recuperate nell’ultimo weekend di riposo, il Mestre è tornato ieri in campo con grande carica per iniziare la sua preparazione alla partita di sabato prossimo contro il Santarcangelo, un’occasione per continuare a racimolare punti preziosi nella strada che porta alla salvezza. I romagnoli al momento occupano l’ultimo posto in classifica, ma come ricorda Armando Perna la graduatoria in questo campionato non rende giustizia al valore delle squadre. “I risultati di sabato, come la vittoria del Fano sulla Triestina o il pari proprio del Santarcangelo a Renate, fanno capire come la classifica conti davvero poco, specialmente per noi che abbiamo faticato contro le formazioni più indietro rispetto a noi. Sabato abbiamo l’occasione di dare una risposta importante sul campo che dia morale a noi e ai nostri tifosi, e continuare a fare punti per avvicinarci alla salvezza”. Quella di sabato sarà una partita complicata, da giocare su un terreno insidioso sul quale i romagnoli, con ogni probabilità, cercheranno di sfruttare il contropiede serrando le linee difensive. “La scorsa settimana abbiamo iniziato a studiarli, e sappiamo come probabilmente ci troveremo di fronte ad una squadra molto chiusa. Dovremo essere bravi a trovare le giuste linee di passaggio per scardinare la loro difesa, giocando velocemente la palla e stando attenti a non commettere quegli errori che ci sono costati caro fino ad oggi, adattandoci eventualmente al campo”. […]
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una notte di riflessione, poi la decisione. Non è stato facile per il Bassano scegliere il successore di Giuseppe Magi: c’erano da far quadrare i conti, capire quale potesse essere il profilo giusto e fronteggiare i malumori di uno spogliatoio che non si ritrova più dopo le turbolenze della passata stagione. Alla fine sarà Giovanni Colella, 51 anni, originario di Salerno ma residente da tempo nel trevigiano, il successore dell’allenatore esonerato dopo il ko di sabato a Gubbio e una serie nera durata sei partite, dove è stato conquistato appena un punto e nel mezzo della quale c’è stato anche il ko di Coppa Italia con la Feralpisalò. I «no» di Giuseppe Pillon e di Claudio Foscarini, arrivati a distanza di poche ore uno dall’altro per motivazioni variegate, hanno spinto la società di Renzo e Stefano Rosso e il dg Werner Seeber a scommettere su Colella. Reduce dalla buona esperienza alla guida del Renate e da quelle in chiaroscuro a Como e a Siena, il tecnico campano ha accettato la scommessa e avrà un battesimo di fuoco sabato al Mercante nel derby con il Vicenza. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La capolista pensa al Pordenone? Impossibile, verrebbe da dire. L’Inter ha iniziato ieri la settimana che la porterà al derby d’Italia contro la Juventus. Sabato sera all’Allianz Stadium si giocherà la partita che potrà consacrare il primo posto conquistato dai nerazzurri contro il Chievo, favorire un rientro del Napoli oppure il sorpasso dei campioni d’Italia. Eppure il direttore sportivo dei nerazzurri, Piero Ausilio, domenica sera ha lanciato una piccola frecciata proprio ai Ramarri. Un breve passaggio, quello dell’uomo-mercato dell’Inter, inserito in un’analisi più ampia riguardante il momento che sta vivendo la squadra di Luciano Spalletti. Ma l’affermazione non è passata inosservata, e più di qualche tifoso neroverde ha sottolineato il carattere indelicato delle parole di Ausilio. Quella del’Inter è già schiacciante, al punto da considerare il Pordenone come uno sparring partner sulla via dei quarti di Coppa Italia. Ma Ausilio non ha risparmiato una frase sibillina. «Per il Pordenone – ha detto rispondendo a una domanda relativa agli ottavi di finale che si giocheranno tra una settimana a San Siro – si tratta sicuramente di una favola. Ma come tutte le belle favole, a un certo punto finisce». C’è chi ha trovato arrogante l’ostentazione della superiorità del club nerazzurro nei confronti della squadra presieduta da Mauro Lovisa. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Le ultime stime dicono che saranno fra i 2500 e i 3 mila i pordenonesi che ci seguiranno martedì 12 al Meazza per la gara degli ottavi di Tim Cup con l’Inter». Mauro Lovisa è giustamente orgoglioso di come i suoi ramarri stiano scaldando il cuore dei tifosi neroverdi. Non solo quelli storici, ma anche coloro che che non avevano mai visto il Pordenone prima del match di Cagliari (vinto 2-1), trasmesso in diretta su RaiSport. «Sarà gongola Lovisa un esodo storico per questa città». Sarà anche la prima del Pordenone alla Scala del calcio italiano. «Ma non l’ultima ripete spesso in questi giorni re Mauro -, perché il nostro obiettivo è tornare a San Siro per giocare partite di serie A». Una dichiarazione accolta da più di qualcuno con il sorriso sulle labbra. Non bisogna però scordare che anche 10 anni orsono (2007), quando divenne presidente del Pordenone in Eccellenza e promise la serie B, non furono pochi a sorridere. Invece nelle ultime due stagioni il Pordenone con Bruno Tedino in panca è arrivato a sfiorare la cadetteria, fermandosi soltanto nella semifinale playoff, prima con il Pisa e lo scorso giugno con il Parma, in un match dalla direzione arbitrale contestatissima. In questa i neroverdi di Leonardo Colucci stanno accusando un notevole ritardo dalla capolista Padova, ma non hanno ancora alzato bandiera bianca e, soprattutto, si sono conquistati l’attenzione dei media nazionali, eliminando nella Coppa dei grandi (oltre al Matelica) Lecce, Venezia e Cagliari (le ultime due in trasferta), conquistandosi con pieno merito la scena del Meazza con l’Inter. […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) A fine agosto, quando il Pordenone scelse di liberare Pietribiasi e di ingaggiare lui, in molti storsero il naso. Arrivava da una stagione difficile e non sembrava potesse essere l’uomo giusto da affiancare a Gerardi. Invece Simone Magnaghi, da buon lavoratore bergamasco, soggetto molto simile al friulano come propensione alla fatica, si è rimboccato le maniche e ci ha dato dentro. E ora sta raccogliendo i frutti. Con quattro gol in dieci partite il centravanti di Lovere (alto lago d’Iseo) si è preso il Pordenone e ha convinto anche gli scettici. La rete con la Sambenedettese, di rapina, da centravanti doc, ha dimostrato come il 24enne sia entrato negli schemi di Colucci e, con le tre partite giocate in poco più di una settimana, come sia entrato in piena forma. […] Come contorno una serie di buone prestazioni, tra cui spicca quella nel quarto turno di Tim Cup col Cagliari. «E’ l’attaccante del futuro», dice spesso di lui Mauro Lovisa, uno che di centravanti se ne intende.Sarà bello vederlo giocare assieme a Gerardi e con Berrettoni alle spalle: chissà dove può portare il Pordenone questo trio. Magari a risalire la classifica come nei primi mesi magici del 2015.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La testa, ora, è proiettata definitivamente all’Inter. Esaurito l’impegno con la Sambenedettese e goduti i due giorni di riposo, il Pordenone si ritrova oggi al De Marchi per preparare la sfida dei sogni, la partita della vita, quella valida per gli ottavi di finale di Tim Cup del 12 dicembre allo stadio Meazza di San Siro (il via alle 21). Mentre l’entusiasmo in città e non solo è alle stelle – le corriere prenotate sono addrittura una trentina, per circa 2 mila tifosi pronti a muoversi dalle rive del Noncello verso la attesi per ora alla “Scala del calcio” – la squadra di Colucci inizia a lavorare per cercare di impensierire la corazzata di Luciano Spalletti, neocapolista con merito in serie A. […] Società e staff vogliono tenere alta la tensione, non pensano di andare a fare una gita al Meazza. Una splendida giornata spensierata sarà invece per i tifosi, che si stanno organizzando per l’esodo del secolo. A ieri sono circa una trentina la corriere che partiranno per Milano nel primo pomeriggio iornata di martedì. Tra mezzi propri e pullman la previsione ora parla di circa 2000 tifosi, senza contare i pordenonesi che vivono in Lombardia per motivi di lavoro. La cifra può anche aumentare, considerato che alcuni stanno ancora organizzando il viaggio, con mezzi propri, pulmini o altre corriere. […]
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’esasperazione della tifoseria biancorossa, di fronte ad una situazione che ha ormai del paradossale, ha raggiunto e forse anche oltrepassato ogni limite. Dopo la pesante sconfitta subita al Menti con il Ravenna e una posizione di classifica imbarazzante, domenica è andato in scena sui social un altro deplorevole scontro tra il consigliere di Vi.Fin. Stelvio Dalla Vecchia e l’ad di Boreas Capital Francesco Pioppi. Motivo del contendere? Il divieto di poter entrare negli spogliatori ai soci della finanziaria vicentina, consentito invece al futuro club manager Riccardo Ferri, all’avvocato Roberto Atzeni e a Francesco Pioppi. Lo scontro ha messo in evidenza come sia stato gestito malissimo il periodo di transizione prima dell’insediamento della holding lussemburghese, con Dalla Vecchia che ha messo in risalto come Pioppi abbia preso decisioni senza aver ancora acquistato il Vicenza calcio, estromettendo, di fatto, l’attuale proprietà che è ancora, fino almeno al passaggio delle quote, al comando. Ma i vertici di Boreas Capital ribattono, suggerendo a Dalla Vecchia di andare a leggersi i contenuti del preliminare firmato il 13 novembre scorso, con i rapporti tra le parti che sono tornati ad essere molto tesi. Un contesto in cui è lecito pensare che il passaggio delle quote da Vi.Fin. a Boreas Capital non sia quindi così scontato come poteva apparire dieci giorni fa, e la possibilità che possa arrivare una nuova fumata nera non è da escludere, anzi. Molto difficilmente infatti si riuscirà a firmare la cessione del Vicenza entro il 10 dicembre, andando — sempre che i contrasti ed i problemi attuali vengano superati — alla settimana successiva. Ma in questo caso la scadenza del pagamento degli stipendi e relativi contributi ai giocatori e collaboratori del club biancorosso, fissata per il 16 del mese corrente, non potrebbe essere rispettata dalla holding lussemburghese per i tempi tecnici necessari, così come diventerebbe molto problematico depositare garanzie bancarie o assicurative verso l’ Ufficio Iva e verso le Banche. Di conseguenza, anche far fronte ai pagamenti della rata Iva dilazionata, la scadenza dei circa 42mila euro al Comune di Vicenza e anche subentrare nelle garanzie verso i creditori, a suo tempo rilasciate a livello personale da alcuni soci di Vi Fin. […]
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Serie B continua a non avere un padrone tant’è che il Venezia, data la sconfitta del Bari a Chiavari, è sempre a tre soli punti dalla vetta. Il ko dei pugliesi in terra ligure di fatto ha dato più valore non solo allo 0-0 di tre giorni fa a Palermo, ma anche a quello di due settimane prima proprio contro l’Entella. Fin qui le note liete, perché per il resto il team arancioneroverde di Pippo Inzaghi oltre a segnare sempre col contagocce, è ora alle prese in vista del ritorno al Penzo, sabato con la pericolante Pro Vercelli (ore 15) con seri problemi di squalifiche (Domizzi e Bentivoglio), infortuni (Garofalo) e acciacchi vari (Modolo, Falzerano, Marsura, Moreo). «Quello conquistato a Palermo è un pareggio importante e che tiene alto il morale se lo tiene stretto Alex Geijo perché non so quante squadre a fine campionato potranno dire di esser tornate a casa con punti dalla Sicilia. Avevamo davanti un avversario di un altro livello, in grado di nasconderti il pallone con la sua manovra di qualità. Aver limitato tutto questo, soffrendo neppure troppo, parla a nostro favore». Il nervo scoperto tuttavia è sempre lo stesso, i gol che non arrivano, soprattutto dalle punte a secco da un mese e mezzo. «Vero che a Palermo siamo stati molto ripiegati, ma, ripeto, abbiamo disputato la partita giusta. Siamo un Venezia di animali ci scherza su il 35nne centravanti spagnolo che sanno mettere lo spirito di sacrificio davanti a tutto il resto, compreso al bel gioco quando occorre. La mia gara? Sono tornato titolare dopo un po’ di tempo, a metà ripresa ho cominciato a sentire le gambe pesanti, peraltro aver dovuto sopperire in corsa ad alcuni guai dei nostri giocatori dà ancora più valore al pareggio di sabato». […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ emergenza infortuni, soprattutto in difesa, per il Venezia che si prepara ad affrontare sabato al Penzo la Pro Vercelli. La squalifica di Maurizio Domizzi, espulso a Palermo, e l’assenza quasi certa di Marco Modolo, uscito anzitempo al Barbera, sono due tegole che priveranno Filippo Inzaghi di due giocatori del reparto titolare. Ieri Modolo ha svolto soltanto terapie, mentre restano da valutare le condizioni di Falzerano, che ha preso un colpo durissimo e le cui condizioni andranno verificate oggi. Acciacchi anche per Moreo, che quasi certamente alzerà bandiera bianca. Al momento la soluzione quasi obbligata è che vengano schierati Bruscagin e Cernuto accanto ad Andelkovic, a meno che Inzaghi non decida di cambiare modulo, rinunciando a un centrale di ruolo (Cernuto) inserendo un centrocampista o una punta in più. Tenendo conto che non ci sarà neppure Garofalo, Inzaghi dovrà praticamente reinventare la formazione da schierare contro la Pro Vercelli al Penzo. […] Infine, nonostante le smentite, proseguono le voci di un possibile interessamento del Venezia per Alessandro Matri, che sta giocando titolare ultimamente a Sassuolo, ma che avrebbe chiesto la cessione alla dirigenza emiliana. Difficile capire se Matri accetterebbe di scendere in serie B anche in un club ambizioso come il Venezia, ma in estate era stato trattato a lungo dal Parma e non è detto che la pista non possa decollare. Quel che è certo è che la caccia alla punta di Leandro Rinaudo è appena iniziata. E che almeno un rinforzo in attacco arriverà.
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Venezia in emergenza verso il match contro la Pro Vercelli di Elia Legati. Tra squalificati e infortunati, Pippo Inzaghi potrebbe essere costretto a rivoluzionare la squadra contro i piemontesi. Dando per scontata l’assenza di Domizzi e di Bentivoglio, che saranno fermati dal giudice sportivo, oggi il tecnico arancioneroverde farà i conti con i postumi della trasferta di Palermo, anche se tra i tre giocatori sostituiti chi preoccupa maggiormente è Marco Modolo, che dovrà sottoporsi a ulteriori accertamenti dopo aver chiesto il cambio a Palermo e dopo aver saltato la precedente partita con il Novara. Falzerano ha rimediato una botta al quadricipite che dovrebbe riassorbirsi in tempo, solo un affaticamento muscolare per Moreo. Garofalo sta compiendo progressi notevoli, ma sarebbe già un successo rivedere in campo il terzino sinistro a Foggia. Infine Davide Marsura, che ha accusato un fastidio alla spalla e gli esami hanno rilevato un edema che dovrà essere assorbito. Pippo Inzaghi ha 4-5 giorni di tempo per provare a riavere qualcuno degli acciaccati a disposizione, intanto Bruscagin e Stulac stanno accendendo i motori per rilevare Domizzi in difesa e Bentivoglio in mezzo al campo. […]
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) […] Campodarsego. Il patron Daniele Pagin, galvanizzato dalla serie positiva, ha voluto dedicare a squadra e staff tecnico un post su Facebook ricco di entusiasmo, esaltando la grande prestazione in rimonta sul Tamai, e riservando una menzione «per il nostro ragazzo del 1999 Edoardo Nalesso, per aver firmato il suo primo gol in Serie D». Un messaggio che vale un’investitura per il 17enne della cantera biancorossa, bravo a farsi largo tra i mostri sacri dell’attacco. Domenica prossima, fra le mura amiche, il Campodarsego avrà un’altra buona occasione per ripigliarsi la testa della classifica contro l’Adriese, reduce dal 3-0 sulla Calvi Noale. Este. Anche se lo 0 a 0 con l’Arzichiampo è costato il sesto posto (complice il sorpasso dell’Adriese), la dirigenza giallorossa non ha nascosto la soddisfazione per l’ottima prova tattica di capitan Lorello e colleghi. «Questo è l’Este che piace a me», il commento del presidente Renzo Lucchiari, che aveva giudicato “irriconoscibile” la squadra vista nel derby con il Campodarsego. «Fra l’altro, abbiamo rallentato una big e dato un segnale alle altre, visto che ci sono state occasioni nitide per fare bottino pieno». «Bisogna fare i complimenti ai ragazzi, soprattutto a chi non giocava spesso ma è riuscito a non far rimpiangere i titolari», chiude Lucchiari, «ma anche a mister Florindo, che ha preparato benissimo la partita. Ci sono tutti i presupposti per far bene anche domenica prossima con l’Union Feltre». […]
Ore 13.40 – (Gazzettino) […] L’allenatore granata ha definito le sue caratteristiche più simili a Cavani oppure Caniggia, piuttosto che al suo idolo Drogba. Conferma Kouame: «Drogba è un mio connazionale, logico che mi immedesimo in lui, però le mie qualità sono diverse. Con Venturato ho un rapporto bellissimo, lui mi insegna tante cose, mi spiega quello che faccio in allenamento e durante le partite per migliorarmi. Anche con i compagni mi trovo molto bene». In una recente serata Da Godi a Fontaniva il giovane attaccante ivoraniano ha dichiarato che in Italia si è sempre trovato bene dappertutto ed è stato accolto come un figlio. «Arrivare in un posto completamente diverso, dove non conosci nessuno, ed ambientarsi non è facile. Io sono stato fortunato perchè ho sempre trovato persone che mi hanno aiutato e voluto bene. Partecipare a feste come quella che si è svolta a Fontaniva dedicata alla fratellanza fra i popoli mi ha fatto tanto piacere perchè si cresce sotto tutti punti di vista». […] Tornando al campionato, così conclude sulla partita di sabato prossimo al Tombolato con l’Avellino, che arriva dopo quattro vittorie consecutiva, tre in campionato e una in Tim Cup sul campo della Spal. «Quel che è stato non conta. Noi dobbiamo concentrarci solo su una gara alla volta per riuscire a fare le cose che abbiamo imparato. L’Avellino ha vinto 3-1 lo scorso anno al Tombolato e questo deve essere un motivo in più perchè ognuno possa dare il massimo».
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Christian Kouamé ha un sogno: «Diventare qualcuno nel calcio. Voglio arrivare ad alti livelli e che i miei genitori in Costa d’Avorio siano orgogliosi di loro figlio. Mio padre si chiama Patrice, mia madre Georgette, li sento un paio di volte a settimana, sono rimasti ad Abidjan, la città dove sono nato. Mamma non ne capisce molto di calcio, papà invece sì, e, anche se non mi vede giocare, mi chiede sempre quello che faccio». E chissà che non sia proprio Cittadella a consacrare questo talentuoso attaccante di 20 anni (li compirà domani), beniamino dei tifosi granata. Il primato. Dietro al momento d’oro della squadra di Venturato ci sono anche i suoi gol, già 5 in campionato con quello realizzato a Foggia. «È la prima volta che ne segno così tanti in una stagione, nemmeno quando giocavo in Primavera c’ero mai arrivato. È il mio record… per ora! Li ho fatti tutti di destro tranne che a Palermo, il più bello è stato il secondo al Cesena, con controllo e tiro immediato. Mi aspettavo una stagione così, perché mi sono preparato bene la scorsa estate. Ma so anche che devo migliorare, soprattutto sotto porta, dove devo essere più cattivo». […] «Da un anno ho una ragazza, si chiama Kaely e sta a Parigi. Ci siamo conosciuti in Francia e ci vediamo una o due volte al mese, in genere la raggiungo quando ho il giorno di riposo. Lei mi segue attraverso internet ed è diventata “malata” di Cittadella. Un esempio? Ricordo che prima della partita con la Salernitana è stata lì a spiegarmi che dovevamo assolutamente vincere perché loro avevano 22 punti e noi 21, e bisognava sorpassarli per rientrare fra le prime otto».
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto) No, non è un abbaglio. È la splendida realtà con cui il Cittadella fa i conti, a due punti dal primo posto e con il vento in poppa in vista dell’impegno di sabato contro l’Avellino al Tombolato. E ci sono piacevolissimi effetti collaterali in una squadra che, passo dopo passo, continua a stupire. Le vittorie, infatti, aumentano il valore della rosa. I pezzi pregiati come Marco Varnier e Christian Kouamé, con continue prestazioni positive, cominciano a stuzzicare l’attenzione in serie A. Per Kouamé si è mosso il Chievo, che ha già inviato per due volte propri osservatori a visionare l’attaccante ivoriano. Varnier piace a Sassuolo, Atalanta e lo stesso Chievo che continuano a seguirlo per verificare i progressi, mentre il dg Stefano Marchetti aspetta il momento giusto trattare eventualmente la situazione. La classifica autorizza i sogni più belli: il Cittadella sta dando un seguito al lavoro fatto lo scorso anno, al momento è quarto e con questo piazzamento migliorerebbe il piazzamento della passata stagione, mentre l’obiettivo è quello di puntare alla promozione. […]
Ore 12.20 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 12.00 – Qui Appiani: lavoro differenziato, invece, per Bindi. Si tenta il recupero per la sfida di sabato con la Reggiana.
Ore 11.40 – Qui Appiani: lavoro defaticante per i titolari, mentre le riserve di ieri caricano a livello atletico.
Ore 11.20 – Qui Appiani: inizia il lavoro atletico dopo un lungo colloquio tra mister Bisoli e la squadra.
Ore 11.00 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 10.40 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Merelli 6.5; Cappelletti 5.5, Ravanelli 6, Trevisan 6, Zivkov 5.5; Pulzetti 6, Pinzi 5.5 (De Risio sv), Belingheri 5.5 (Tabanelli 6); Marcandella 5.5 (Candido sv), Guidone 5.5 (Chinellato 6), Capello 5.5 (Cisco 5.5).
Ore 10.30 – (Gazzettino) Il Padova sbatte su una solidissima Fermana (ottava partita senza subire gol) ed è costretto a rimandare l’appuntamento con il titolo d’inverno. Una serata con più ombre che luci per i biancoscudati, incapaci di accendere la partita sia nella costruzione del gioco e sia nella finalizzazione. Peccato non avere allungato ulteriormente sul Renate, ma il punto portato a casa può comunque risultare importante nell’economia della stagione. Resta però da capire il motivo di una prestazione così scialba quando invece alla vigilia c’erano tutte le premesse per vedere all’opera un Padova aggressivo e determinato. […] È un Padova però che fatica a sviluppare con continuità la sua azione. E allora Bisoli sposta Marcandella alle spalle di Guidone e Capello. Evidente l’intenzione del tecnico di sparigliare le carte. Ma la mossa non produce gli effetti sperati. […] Un altro primo tempo abbastanza modesto, come era già successo a Bergamo: da minimo sindacale il contributo dei centrocampisti, quasi evanescenti gli attaccanti, non impeccabili i difensori. E come a Bergamo di nuovo Bisoli prova a dare la scossa all’intervallo: fuori Guidone e Capello, dentro Chinellato e il giovane Cisco, decisivo con la sua doppietta nella vittoria in rimonta sull’Albinoleffe. […] Alla mezz’ora Bisoli si gioca anche l’ultimo cambio, richiamando in panchina Marcandella e inserendo Candido. Ma il grigiore che si è impadronito della gara fatica a diradarsi. E lo 0-0 va in archivio.
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Non possiamo vincerle tutte, accontentiamoci del pareggio. Abbiamo sempre sei punti di vantaggio sulla seconda, è tanta roba». Il presidente Roberto Bonetto non disprezza il risultato con la Fermana, anche se il Padova ha avuto qualche occasione per fare sua l’intera posta. «Era una partita un po’ delicata e abbiamo anche sofferto un attimino. Abbiamo creato comunque due-tre occasioni da rete, e forse un paio di rigori ci potevano stare. In ogni caso abbiamo allungato la nostra striscia positiva, siamo sereni e tranquilli». Aggiunge. «Ringrazio i tifosi che sono venuti allo stadio, purtroppo tra il freddo e il fatto che era lunedì sera qualcuno è rimasto a casa a vedere la partita in televisione. Guardiamo avanti, e facendo un passettino alla volta cerchiamo di raggiungere quell’obiettivo che vogliamo tutti». […] È il turno di Bisoli: «Ci mancherebbe che dobbiamo vincerle tutte. Abbiamo trovato una formazione che ha chiuso tutti gli spazi, noi non eravamo nella serata migliore, ma è normale dopo tante partite nelle quali abbiamo vinto. Le abbiamo provate tutte per vincere, ma anche se non ci siamo riusciti questa gara ci fa crescere perché di solito questo tipo di partite si perdono e invece abbiamo allungato la nostra striscia. Sono convinto che continuando a giocare in questo modo e ritrovando velocità, torneremo a vincerne tre-quattro di fila». […]
Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Merelli 6.5; Cappelletti 6, Ravanelli 6, Trevisan 6, Zivkov 6; Pulzetti 6.5, Pinzi 5.5 (De Risio 6), Belingheri 5.5 (Tabanelli 6); Marcandella 6 (Candido sv), Guidone 5 (Chinellato 5), Capello 5 (Cisco 5.5).
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Non è sempre festa all’Euganeo. Il titolo di campione d’inverno, con due giornate di anticipo rispetto alla conclusione del girone d’andata, non è ancora matematico per il Padova, ma il distacco sul Renate, secondo in classifica, resta invariato: + 6. Non aumenta, ma neppure diminuisce. Ogni tanto bisogna accontentarsi, anche perché la prestazione di Pulzetti & C. contro una Fermana che non ha rubato nulla non è stata delle più brillanti. Merito dell’avversario, ma soprattutto demeriti nell’occasione di una squadra, quella di casa, che non è andata via sciolta e decisa come nelle precedenti gare. Succede, e non crediamo sia il caso di farne un problema. Il margine sulle concorrenti dirette è ancora consistente e il secondo pareggio casalingo (dopo quello con il Vicenza) ci può stare, nell’economia di tre mesi di campionato comunque molto positivi. […] Dunque, per restare ai biancoscudati, fuori Bindi (contusione ad un piede) e debutto di Merelli tra i pali, Contessa in panchina e Zivkov titolare, così come c’è Marcandella invece del ben più gettonato Cisco. A conti fatti, il primo tempo, che si chiude senza gol, non fa torto a nessuna delle due contendenti. […] Adesso la Reggiana dell’ex Altinier, sempre all’Euganeo, e sempre sotto i riflettori. Serata di gala? Auguriamocelo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tra i protagonisti della serata il portiere Davide Merelli: «Non mi aspettavo di giocare», esordisce il 21enne. «L’ho saputo stamattina (ieri, ndr), quando Bindi mi ha detto che aveva male alla caviglia». «Ho fatto la mia parte e sono molto contento perché è stata un’emozione davanti a così tanta gente», prosegue Merelli. «E pensare che non ho manco avvertito nessuno della mia famiglia perché sono molto scaramantico (ride). La Fermana si è comunque difesa fino alla morte e noi non abbiamo sfruttato le nostre occasioni. L’importante è non aver perso e aver mantenuto i sei punti di distacco dal Renate». Sul futuro Merelli incrocia le dita: «Non so se ci sarò con la Reggiana, anche se spero di giocare ancora». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non si dispiace troppo per lo 0-0 il tecnico del Padova Pierpaolo Bisoli. Un pareggio, quello con la Fermana, che ha permesso di allungare ulteriormente la striscia positiva. «Abbiamo commesso qualche errore, è innegabile», le sue parole nel post gara. «Partite come questa si vincono con la tecnica: quando abbiamo peccato nella trasmissione della palla, non riuscivamo a ripartire come sappiamo. In più, abbiamo sbagliato tantissimi stop orientati». «Non tutte le partite si possono giocare al massimo, anche per la bravura degli avversari, che hanno lasciato pochissimi spazi e hanno bloccato le ripartenze sulle fasce», aggiunge. «La Fermana non ci ha regalato nulla, così come ha fatto nelle ultime sette partite, in cui ha raccolto cinque pareggi». […] Bisoli non vede alcun passo indietro da parte dei suoi: «Sono molto felice di quello che stiamo facendo. Il bicchiere, per quanto mi riguarda, non è soltanto mezzo pieno, ma è traboccante già da un po’».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Avete presente quelle partite a scacchi che finiscono in stallo? Padova-Fermana ne è un esempio perfetto, alla fine è 0-0 e la marcia della capolista si ferma a un passo dal titolo di campione d’inverno. Risultato, a scanso di equivoci, giusto, anche se pesa un rigore reclamato a inizio ripresa per una trattenuta in area su Chinellato a dir poco sospetta. In serate come quella di ieri, in un Euganeo trasformato in un freezer per la temperatura appena sopra lo zero termico, solo un episodio può fare la differenza. Poteva essere quel rigore ma alla fine non lo è stato; poteva essere il colpo di testa appena a lato di Tabanelli a metà ripresa, ma è giusto anche sottolineare la bella parata del debuttante Merelli su Lupoli a inizio partita. Insomma, Flavio Destro si porta a casa il punto che voleva alla vigilia, giocando una partita accorta e riuscendo pure a ripartire. La classifica rimane buonissima, ma suona qualche campanello d’allarme per la condizione fisica che sembra in evidente calo e Pierpaolo Bisoli dovrà studiare qualche contromisura. […] Avanti così, insomma, anche perché finora è una stagione col punto esclamativo.