Correva la stagione 2002-2003 con Gianni Bortoletto allenatore, 19 presenze e pure una convocazione nella rappresentativa Under 20 di categoria. Preistoria calcistica? Forse, ma a distanza di 14 anni Edoardo Bonetto lunedì prossimo ritroverà la Fermana. La squadra in cui a 20 anni toccò la vetta più alta della carriera da giocatore in serie C1. E che gli diede anche qualche soddisfazione importante. «Ero giovanissimo — ricorda il vicepresidente del Padova — e dopo un’esperienza al Thiene in C2 mi fu data la possibilità di trasferirmi a Fermo in C1. Una grande occasione e direi che andò bene, almeno fino a quando l’allenatore Bortoletto non fu esonerato e arrivò Bruniera. Con lui non ebbi altrettanta fortuna ma riuscii a strappare una convocazione nell’Under 20 di categoria. Era la prima volta che andavo lontano da casa, ero cresciuto nel Cittadella e la Fermana fu una grande opportunità, giocavo esterno sinistro e ho bellissimi ricordi della città».
[…]Sembrano secoli fa. Nel frattempo Bonetto è diventato vicepresidente del Padova, primo in classifica nel girone B del campionato di serie B con sei punti di vantaggio sul Renate e ritroverà dopo una vita il suo passato. «Fermo è una grande piazza — spiega il numero due di viale Rocco — al tempo ero giovane ma sono stato benissimo, dentro e fuori dal campo. Ricordo Porto San Giorgio, un posto meraviglioso che amavo particolarmente. Sarà un onore ritrovare la Fermana lunedì prossimo nel posticipo dell’Euganeo: è una squadra alla nostra portata, ma che ha portato via punti ad avversarie di primo livello. Noi ci godiamo il momento ma sappiamo che è presto per fare certi discorsi. La classifica è bella e sul mercato non abbiamo urgenze, la rosa si sta dimostrando all’altezza pure nei ricambi. Procediamo senza guardare troppo avanti, poi se son rose…».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)