Una serata magica, unica che dimostra una sola grande qualità dalla quale derivano tutte le altre: nel giro di quattro mesi nella Luparense si è formato un gruppo davvero solido e affiatato. Tutto nasce da qui: la cattiveria, la concentrazione, la fiducia in David Marin e nei propri compagni sono dirette conseguenze di un gruppo di ragazzi che sa soffrire e lottare sempre assieme.
E lo si è visto proprio dopo l’espulsione di Ramon con la possibile rimonta dei bielorussi dello Stalitsa Minsk stoppata quasi sul nascere e ricacciata all’indietro con continue azioni d’attacco. L’Uniconfort Luparense, dopo, il 3-1 contro il Kherson nel match d’esordio, gonfia il patto e ruggisce anche contro il Minsk, piegato 8-4. Una vittoria roboante non solo nel risultato, ma per quello che si porta con sé dalla vigilia: in questo torneo europeo, il Minsk incappa nella prima sconfitta stagionale. Nel Main Round, infatti, aveva chiuso il Girone 1 in testa superando Pescara e soprattutto Kairat Almaty.
Il numero 6, autore di una doppietta, sempre decisivo in ogni fase di gara, mancherà nell’ultima sfida, quella di sabato 25 contro i padroni di casa dell’ETO Gyor. E’ presto per fare calcoli ed esporsi: potrebbe bastare un pari o forse la Luparense arriverebbe all’ultimo match con la qualificazione già in tasca. Lasciamo che siano gli altri sbobinare numeri e calcoli: domani, venerdì, l’Elite Round si ferma e riposa un giorno; poi, comunque vada, sarà un rematch della sfida giocata a Padova nel Main Round che ha visto la Luparense imporsi per 5-0.
Le parole del presidente Stefano Zarattini:
«Mi sento di ringraziare come prima cosa i nostri tifosi: quando li ho visti arrivare con il pullman, dopo ore e ore di strada, ho pensato che avevamo un’arma in più dalla nostra parte. Dopo il primo tempo abbiamo visto tutti come la Luparense stava spingendo al massimo e così è stata anche la ripresa: questa vittoria è nata sin dal primo secondo di gioco. Non abbiamo mollato nulla, peccato per qualche decisione arbitrale avversa, come l’espulsione di Ramon, ma per noi è stata l’occasione per dimostrare la nostra clama e la nostra qualità. Ma non abbiamo fatto ancora nulla, aspettiamo per festeggiare, godiamoci l’emozione, le lacrime dei ragazzi. Non riesco ancora a crederci di questo risultato, dopo una partita giocata così bene, per di più in trasferta. Ma sabato ci aspetta la sfida contro i padroni di casa del Gyor che non sono ancora morti»
Foto di Luca Marazzato