«È stata una bella emozione», racconta Tabanelli, 27 anni, dopo la prima apparizione in campionato. «Volevo farmi perdonare per il ritardo, e il gol è stato la miglior medicina. È stata dura star fuori, ho passato due mesi e mezzo molto travagliati ma i compagni mi hanno dato una grande mano, vincendo tante partite e permettendomi di rientrare con la squadra prima in classifica. Vederli correre tutti ad esultare con me, anche dalla panchina, mi ha fatto davvero una grande piacere». Un po’ se la sentiva, parliamo del fatto che sarebbe arrivata la prima occasione. «In settimana il mister mi aveva provato varie volte, sapevo di non avere 90 minuti nelle gambe ma speravo che questa chance ci sarebbe stata. Devo lavorare sulla condizione atletica, ma è stato un bel rientro: nei primi minuti ero un po’ titubante, forse non avevo ancora la tranquillità che ho di solito quando scendo in campo. A poco a poco, però, mi sono dimenticato della paura causata dal brutto infortunio e ho giocato più sciolto, senza che me ne rendessi conto. La tenuta e la forza ancora non sono al top, ma lavoro per arrivarci il prima possibile». Poi ecco il primo gol, a spezzare il dominio iniziale degli alabardati. Un gol che vale una dedica speciale. «Ce ne sarebbero tante di persone a cui rivolgere un pensiero, ma il primo va a mio nonno Antonio, “Tugnàz” per gli amici: è lui il mio primo tifoso, e in ballo c’è anche un “contratto” molto particolare tra di noi. Mi ha promesso che mi dà 50 euro ad ogni gol: ora gli toccherà pagare». Un bell’affare, insomma, sia per Tabanelli che per il Padova.«Speriamo di portagli via qualche soldino, sarebbe un buon segno (ride, ndr), magari nella città di Sant’Antonio mi va pure meglio del solito. Scherzi a parte, ne avevo bisogno, il morale era finito sotto i tacchi nell’ultimo periodo e per questa attesa che non finiva mai, ma finalmente mi sono ripreso e spero che questa rete mi dia una carica ancora maggiore».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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[…]Ora ecco Tabanelli, a segno nel suo esordio in campionato dopo un lungo stop. «Questa mattina (ieri, ndr) mi sono svegliato con un sorrisone. Sono contento per il risultato, abbiamo dato continuità con un avversario che veniva da sette risultati utili di fila. Sapevamo che era una partita difficile ed essere riusciti a portare a casa tre punti pur non essendo al top è un bel risultato, e anche un’ulteriore dimostrazione della nostra forza». Venerdì quando è tornato a casa è andato subito a dormire o ha ripensato al suo gol? «C’ho pensato fino a un certo punto, poi la stanchezza ha prevalso. Sono molto contento, era importante rientrare e il gol mi aiuterà a raggiungere il prima possibile la migliore condizione fisica: ci vorrà ancora un po’, ma già il fatto di essere guarito e di avere giocato è una bella soddisfazione». Fino all’ultimo Bisoli aveva il dubbio sull’impiegare o meno dall’inizio il centrocampista ravennate. «Mi ha comunicato che giocavo come agli altri compagni venerdì mattina nella rifinitura, ero comunque pronto a partire dall’inizio. Quando ho sentito il mio nome, ero felice. Avevo voglia di scendere in campo e con l’entusiasmo ho magari sopperito alla mancanza di condizione atletica che non è ancora ottimale. È andata bene, poi posso fare molto di più sul piano della prestazione e ci arriverò quando raggiungerò la forma fisica adeguata».
[…]Il nonno si chiama Antonio, e la dedica per il gol è tutta per lui. «Perché non veniva da un grande periodo di forma, era acciaccato come me. E poi abbiamo un contratto, fatto quando ero bambino: ogni volta che segno, mi dà cinquanta euro. A questo punto spero di stare bene e di rubargli un bel sacco di soldi».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)