“The end”: fine dei giochi e di vane illusioni, fine di 105 anni di storia del Modena. Nella maniera più ingloriosa, con una radiazione che per nove mesi cancellerà i colori canarini da qualsiasi campo di calcio. Come purtroppo ci si aspettava, la giornata che ha tolto ogni speranza di sopravvivenza al club gialloblù è stata un susseguirsi di voci, incontri, scontri, prese di posizione e colpi di scena, culminati con l’epilogo più scontato: nessuno scenderà in campo oggi a Santarcangelo, né la prima squadra né la Berretti, dunque il Modena incasserà il quarto 0-3 a tavolino e, seppur con le prime due sconfitte d’ufficio bloccate da un ricorso, entro stretto giro di posta verrà estromesso dai campionati professionistici. Perché adesso, senza squadra e senza stadio, non ci sono davvero più margini per tenere attaccata una spina che, forse colpevolmente, qualcuno non ha staccato in estate, quando era già chiaro che la gestione Caliendo avrebbe potuto portare la nave solo al naufragio. Servirà un esame di coscienza da parte di tutti, almeno dopo le tante “processioni” al campo di allenamento che hanno contraddistinto gli ultimi giorni di vita di una società ultracentenaria mai fallita prima.
[…]La società canarina ci ha provato a tempo scaduto, contattando alle 20 di ieri il responsabile del vivaio Maurizio Bratomi, che però dalla Lega Pro non aveva più ricevuto notizie in merito: per ovvie ragioni di tempistiche organizzative e per il bene dei suoi ragazzi, Bratomi non ha potuto dare l’assenso. Così sul Modena scattano inesorabilmente i titoli di coda.
(Fonte: Gazzetta di Modena. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano. Foto: Calcio Padova)