Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il muro è pronto a ergersi nuovamente. Dopo il turno di squalifica, Matteo Gritti torna a disposizione di Mauro Zironelli per la partita di domenica contro il Bassano, una sfida difficile ed importante contro una delle squadre più solide di tutto il campionato. […] Contro una formazione votata all’attacco come il Bassano, il Mestre dovrà tenere la concentrazione al massimo per tutti i 90 minuti. «Dovremo stare molto attenti, conosciamo bene la qualità dei giocatori che affronteremo e sappiamo che ogni errore potrebbe costare carissimo. Ma nonostante questo la nostra mentalità, come sempre, non cambierà, ed andremo in campo per fare la partita». Cercando di riscattare il pareggio di domenica scorsa contro il Ravenna. «Siamo arrabbiati perché non siamo riusciti a trovare i tre punti, ma allo stesso tempo abbiamo acquisito ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi perché siamo riusciti a fare un’altra buona prestazione. Sappiamo di essere sulla strada giusta, dobbiamo continuare a lavorare per crescere sempre più». […] Ricordando inoltre di pensare solamente alla prossima partita, nonostante all’orizzonte ci sia in trio di partite molto dure. «Sappiamo che ci aspetta una settimana di fuoco, nel quale possiamo realmente capire quali sono le nostre potenzialità. Ma come facciamo da un anno a quarta parte, noi dobbiamo pensare solo alla prossima partita, tralasciando tutto il resto. Adesso il nostro obiettivo è solo il Bassano, e solamente dopo il fischio finale la testa andrà alla gara di mercoledì sera contro il Padova».
Ore 19.10 – (Il Piccolo) Gli alabardati proseguono la preparazione in vista della sfida di domani a Pordenone (al Bottecchia si inizia alle ore 18.30, arbitra Nicoletti di Catanzaro). Buone notizie dall’infermeria: Troiani, Castiglia e Mensah infatti hanno svolto tutta la parte tattica e anche la partitella finale. Per quanto riguarda il terzino, lamenta dolore a una caviglia un po’ gonfia, però stringendo i denti potrebbe anche farcela per domani. In caso contrario è pronto Libutti. Quanto a Mensah e Castiglia, ovviamente non partiranno dal primo minuto considerando la condizione fisica non certo al top, però almeno sono disponibili e potrebbero anche essere utili a partita in corso. Ancora out invece Hidalgo, Mori e Aquaro: quest’ultimo comunque ha lavorato a parte ed è in recupero. Per quanto riguarda la formazione, a parte il dubbio Troiani-Libutti, al momento sembra esserci un ballottaggio anche sulla sinistra fra Pizzul e Grillo, nonché a centrocampo tra Acquadro e Meduri. Da vedere anche se in porta toccherà ancora a Boccanera o sarà il turno del rientro di Perisan. […]
Ore 18.40 – (Il Piccolo) Le strade della Triestina e di Gianluca Birtig sono tornate a incrociarsi: il “sindaco” infatti, uno dei mitici eroi di Lucca e protagonista di sette stagioni (in due tranche) con la maglia alabardata a cavallo degli anni Duemila, giovedì ha affrontato l’Unione in amichevole con il suo Brian, formazione di Precenicco che milita in Eccellenza e che allena da quest’anno. […] «Io ho visto una Triestina che ha gamba – afferma il “sindaco” – che ha un gioco, ha qualità ed è frizzante. Insomma io l’ho vista bene e sul pezzo. Di solito queste amichevoli infrasettimanali, da parte delle formazioni di caratura superiore, si fanno a un ritmo un po’ lento, non si dà mai il cento per cento. Io invece ho visto una Triestina al cento per cento sotto tutti i punti di vista, sia mentale che tecnico. […] Ho visto bene Arma ma le sue giocate si conoscono, ma ho visto bene anche i ragazzini del primo tempo, ad esempio il canadese Zoom sulla fascia sinistra mi è apparso fisicamente esplosivo e devastante, poi ovviamente non si possono trarre giudizi da una sola frazione di partite». Con queste premesse, quindi, Birtig è convinto che domani a Pordenone la Triestina possa dire la sua, anche se riconosce ai neroverdi i favori del pronostico: «Da come ho visto la Triestina, secondo me a Pordenone può giocarsela benissimo. Poi è ovvio che il Pordenone parta favorito, è un gruppo rodato che si conosce bene da anni, che ha un gioco, e sul quale via via vengono fatte delle modifiche. Ma certo l’Unione è in grado anche di fare qualche sorpresa». […]
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I muli fiutano aria di derby e meditano il colpaccio. Il primo a credere nella possibilità di avere l’onore di infliggere al Pordenone la prima sconfitta stagionale è Mauro Milanese, deus ex machina della rinascita rossoalabardata sotto la presidenza dell’«australiano» Mario Biasin. «Il Pordenone ci è sicuramente superiore». L’Ad dei rossoalabardati lo ha ammesso senza remore a Friuligol in occasione dell’amichevole a Precenicco contro il Brian allenato dall’ex rossoalabardato ed ex neroverde Gianluca Birtig (3-0 per la Triestina il risultato finale). «I ramarri si giocheranno la promozione in B con il Padova. Sono forti, non hanno mai perso e oltre a tutto avranno dalla loro il fattore campo. Anche la Triestina però è una bella squadra, a patto che giochi da Triestina». […] Milanese ha poi rivelato i piani dell’Unione. «In questa nostra prima stagione fra i professionisti l’obiettivo principale è la permanenza in serie C. Non nascondiamo però di puntare ai playoff (decimo posto, ndr) senza avere l’obbligo assoluto di raggiungerli. L’obiettivo di lungo periodo invece è salire ancora di più la scala dei valori del calcio nazionale. Vedremo quanto tempo impiegheremo per riuscirci». […]
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Bando alle chiacchiere su torti arbitrali, squalifiche e infortuni: con la Triestina il Pordenone deve tornare alla vittoria. È un concetto ribadito più volte da Mauro Lovisa dopo il pareggio di Fermo (terzo consecutivo, quinto negli ultimi sei turni) e rimbalzato tutta la settimana fra i rettangoli e gli uffici del De Marchi. Non ci sono se nè ma: i ramarri devono tornare a incassare tre punti tutti in un sol colpo. Operazione che non riescono a completare dall’8 ottobre (2-1 al Ravenna). Troppo per un team che ha come obiettivo dichiarato quella serie B scippata al Franchi lo scorso giugno. Il tecnico è tornato ieri dalla Puglia dove si era recato per un lutto famigliare. Nei giorni in cui Leo era assente gli allenamenti sono stati diretti da Gianni Migliorini. Insieme dirigeranno la rifinitura di questa mattina a porte chiuse. Ovviamente non ha partecipato alle sedute con i compagni Federico Gerardi (lussazione a una spalla). Il bomber rientrerà in gruppo fra un mese. Particolare attenzione quindi sul lavoro svolto da Magnaghi e Raffini, candidati principali per il ruolo di prima punta. Ancora allenamenti differenziati anche per Emanuele Berrettoni. Diventa difficile quindi (anche se non del tutto impossibile) un suo utilizzo anche a gara in corso. Dovrebbe invece essere già decisa la coppia di centrali difensivi. Squalificato Stefani per atto di violenza (gomitata a Sansovini, ndr) verso un avversario in azione di gioco, a prendersi cura dell’ex ramarro Rachid Arma (capocannoniere della Triestina) saranno Parodi e Bassoli. […]
Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) «Può essere la partita di Magnaghi: ha tutto per essere decisivo». Da bomber a bomber: Emil Zubin, attaccante neroverde protagonista della promozione in serie C nel 2014 e doppio ex della sfida, lancia la punta del Pordenone in vista del derby di domani con la Triestina. Proprio Magnaghi, quando vestiva la maglia del Venezia nel settembre del 2014, con un gol all’ultimo istante negò ai ramarri di capitan “Zubo” la prima vittoria in Lega Pro.«Non sarà facile per lui sostituire Gerardi – premette il giocatore italo-croato, ora al Primorje in Promozione -. Ma le doti per incidere le ha e può essere la sua sfida. Sicuramente, visto l’infortunio del suo compagno, avrà la possibilità di giocare a lungo e quindi può mettersi in mostra e scalare le gerarchie». È una chance non da poco quella che ha l’attaccante bergamasco. «Sotto il profilo fisico cambierà poco perché entrambi hanno la stessa struttura – continua Zubin -. Servirà una sua grande prestazione perché prevedo una partita molto equilibrata: il Pordenone, pur facendo fatica a vincere ultimamente, è forte e non perde mai; la Triestina sta vivendo un buon momento ed è una squadra di qualità dal centrocampo in su».Il centravanti, classe 1977, non ha problemi ad ammettere chi sosterrà. «Tiferò i ramarri – è la sua risposta sincera -. In neroverde ho vissuto due anni e mezzo splendidi: è il primo risultato che guardo assieme a quello del Venezia, l’altra squadra a cui sono rimasto più legato. Con gli alabardati ho vissuto pochi mesi (da agosto a dicembre 2015, ndr) e nella Triestina “sbagliata”». […]
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Si è allenato ancora a parte Emanuele Berrettoni. Il fantasista non ha partecipato alla seduta assieme alla squadra neppure ieri e a questo punto risulta sempre più difficile vederlo in campo domani, non solo dal 1′, ma anche a gara in corso: Leonardo Colucci vigilerà sulla situazione sino all’ultimo, consapevole che il numero dieci va gestito e il suo recupero non va assolutamente accelerato, visto il mese di fuoco che la sua formazione sta per affrontare. Out Gerardi, che si è lussato la spalla destra domenica scorsa a Fermo, l’attacco potrebbe contare su Magnaghi con alle spalle Ciurria e Sainz-Maza. Dietro sembra certo l’impiego di Bassoli al posto di Stefani squalificato. […]
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni domani al Bottecchia per Pordenone-Triestina, derby che torna in via Stadio a distanza di quasi quattro anni dall’ultima volta. A ieri sono stati venduti 1.500 biglietti, di cui trecento a tifosi alabardati. La tribuna coperta è già esaurita. La proiezione finale parla di 1.800-2.000 persone attese al velodromo cittadino: si sarebbe potuto puntare al tutto esaurito, ma le previsioni meteo, che danno pioggia battente tutto il giorno, scoraggiano i fan occasionali e soprattutto quelli che solitamente assistono alla gara dalla gradinata locali (scoperta).Non è detta però l’ultima parola. Se Giove Pluvio dovesse essere clemente le presenze all’impianto di via Stadio subirebbero un’impennata e si potrebbe rivedere il pubblico della sfida col Padova di marzo 2015, quando al Bottecchia ci furono 2.400 spettatori. A ogni modo quella di domani tra Pordenone e Triestina è una partita molto attesa, non tanto per una rivalità tra le due tifoserie – che non c’è considerate che entrambe hanno sempre frequentato campionati diversi – quanto perché sono le due realtà calcistiche di riferimento in regione dopo l’Udinese. […]
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La vicenda legata alla cessione del Vicenza ha vissuto ieri un’altra giornata ricca di avvenimenti non secondari ma in contrasto (e non è la prima volta) con quanto successo il giorno prima. Andiamo con ordine: giovedì sera il cda di Vi.Fin. aveva di fatto preso tempo e rimandato la decisione all’assemblea dei soci che si terrà lunedì 13 novembre. Boreas Capital non l’ha presa bene e ha anche preso in considerazione l’idea di mollare tutto, visto che da maggio ad oggi la trattativa con i soci della finanziaria vicentina più di una volta è stata sul punto di saltare. Ieri le parti però hanno ripreso a dialogare e quindi la trattativa con la holding lussemburghese è ripartita con alcuni passi piuttosto importanti che sarebbero stati compiuti. Quello più significativo è l’intesa con alcuni soci di Vi.Fin. favorevoli alla cessione a Boreas che si sarebbero — il condizionale è d’obbligo — impegnati a mettere nero su bianco una dichiarazione formale con l’impegno, alla prossima assemblea, di votare a favore della cessione alla holding lussemburghese. Una sorta di «patto di sindacato» che ha magari un valore relativo anche se è chiaro che chi dovesse cambiare idea dovrebbe poi anche spiegare il perché. […] «Adesso la priorità è definire l’acquisto del Vicenza calcio — precisa Atzeni — ma qualora questo accadesse ci potrebbero essere le condizioni per inserire nell’organigramma del Vicenza un uomo di calcio come Riccardo Ferri, un nome che credo non abbia bisogno di presentazioni». […]
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Poker di ballottaggi da sciogliere per Pippo Inzaghi nel Venezia che a Brescia cercherà la terza vittoria fuori casa dopo il 2-0 di Bari e il 3-2 di Terni. Nell’ormai collaudato 5-3-2 a difendere i pali ci sarà un Audero che, domenica 12, salterà Venezia-Perugia (ore 12.30) per gli impegni con l’Italia Under 21. In difesa terzetto centrale con Andelkovic, Modolo (suo il momentaneo vantaggio 1-0 al Frosinone) e Domizzi, con Garofalo a sinistra, mentre a destra il tecnico dovrà scegliere se rispolverare la spinta di Zampano o confermare l’ermetismo di Bruscagin. In mediana come sempre intoccabili Bentivoglio e Falzerano, ormai abituale anche il dubbio Pinato-Suciu. Infine in attacco, dopo la prova non esaltante col Frosinone, Geijo dovrebbe soffiare il posto da titolare a Zigoni, con Marsura-Moreo in corsa come seconda punta. Quattro le ex rondinelle in forza al Venezia: l’unico ad averci giocato in Serie A è capitan Domizzi nel 2004/05 (29 gare), tra i cadetti invece Bentivoglio nel 2014/15 (32), Geijo (32 con 11 reti) e Marsura (18 con un gol) entrambi nel 2015/16.
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Vuole tornare subito a fare punti fuori casa un Venezia atteso questo pomeriggio dall’impegnativa trasferta di Brescia.
Al Rigamonti (ore 15) gli arancioneroverdi cercano una nuova accelerata lontano dal Penzo, dove nelle ultime due occasioni hanno raccolto un solo punto ad Ascoli, prima di perdere a Cittadella concedendo un po’ troppo in difesa, 5 reti incassate che salgono a 7 contando la pur vittoriosa trasferta di Terni. In una Serie B molto equilibrata Venezia e Brescia partono oggi da un distacco di due punti, 18 lagunari rispetto ai 16 lombardi. «Siamo nelle posizioni che contano e vogliamo fare di tutto per rimanerci fissa l’obiettivo Alex Geijo, nella B 2015/16 sulla sponda opposta Non parlo di playoff sì-playoff no, dico solo che stare in alto piace a tutti ed è questa ambizione a farci giocare sempre per il massimo». Il Brescia si è rilanciato con due vittorie di spessore. «Lo sappiamo, ci aspetta un match non facile, battere Bari e Pescara non è da tutti, però il fatto che loro siano al top non ci deve spaventare. Anche noi, a parte lo scivolone di Cittadella dove peraltro potevamo pareggiare, siamo in serie positiva da settimane. Esser usciti con 4 punti dalle sfide con Empoli e Frosinone lo ha confermato. Dobbiamo pensare solo a fare la nostra solita partita di attenzione e voglia, gli altri non ci devono interessare». […] Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Pierpaolo Marino contro Pippo Inzaghi. La sfida, oggi pomeriggio al Rigamonti in Brescia-Venezia, sarà anche quella fra due allenatori molto quotati e apprezzati, ma che interpretano lo spartito in un modo diametralmente opposto o quasi. Offensivo fino all’azzardo Marino, prudente e accorto però mai rinunciatario Inzaghi, che ha fatto di necessità di virtù, trasformando il suo «credo» dal 4-3-3 in un 3-5-2 elastico e in grado di garantire offesa e difesa allo stesso tempo. «Ha dimostrato una certa elasticità — riconosce Marino — visto che rispetto allo scorso anno ha fatto cambiamenti tattici importanti. Il Brescia dovrà ripartire da una certezza che non riguarda tanto il modulo quanto l’attenzione che dovremo avere in campo: mai abbassare la guardia o pensare di essere fenomeni dopo due vittorie consecutive. Queste gare con squadre importanti ci danno uno stimolo in più, ma serve anche la miglior attenzione da parte di tutti. Siamo solo all’inizio di questo nostro percorso — dice il tecnico di Marsala –ai ragazzi chiedo di fare ogni giorno passi in avanti, dobbiamo muoverci meglio tutti con più frequenza e continuità e non solo a sprazzi». E così, mentre Marino affianca al totem Caracciolo un gruppo di giovani che non si tira indietro di fronte a nulla, Inzaghi pensa a come modellare l’attacco al Rigamonti. Mai come oggi il borsino oscilla, davanti Geijo e Zigoni si giocano una maglia, Moreo e Marsura si contendono l’altra. Con un occhio particolare alla difesa, che vedrà la conferma in blocco del trio Andelkovic-Modolo-Domizzi e con il possibile ritorno di Zampano sulla fascia destra al posto di Bruscagin. […] Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Occhio al fattore “C”. Dopo aver annullato Caputo e Ciofani, temuti bomber di Empoli e Frosinone, il Venezia prova a neutralizzare anche Andrea Caracciolo, condottiero di un Brescia che sembra aver trovato il passo giusto e aspetta al varco gli arancioneroverdi per infilare il tris di vittorie e scavalcarli in classifica. Venezia (a Brescia non vince dal 1961) che dovrà dimostrare maggior solidità difensiva anche in trasferta visto che negli ultimi tre viaggi a Terni, Ascoli e Cittadella sono arrivati 4 punti, ma sono stati incassati anche sette dei dieci gol complessivi. Inzaghi torna a Brescia, dove non ha mai perso da calciatore (tre vittorie, sei pareggi) e dove esordì il 26 agosto 2001 con la maglia del Milan (2-2). Brescia che all’inizio di agosto è stato acquistato da Massimo Cellino, ex patròn di Cagliari e Leeds.Out Gianni Fabiano, a causa della distorsione alla caviglia sinistra rimediata in allenamento, Inzaghi dovrebbe rilanciare dal primo minuto Alexander Geijo (11 reti con la maglia del Brescia) con il ripristino dalla filiera di destra tra Zampano e Falzerano. Ballottaggio a centrocampo tra Suciu e Pinato, mentre Marsura, Moreo e Zigoni si contendono la seconda maglia in attacco. Se il Venezia aveva stentato a trovare la via del gol nelle prime sei giornate (tre centri), nelle successive sei è sempre andato a segno (11). […] Ore 13.10 – (Gazzettino) Dopo dodici turni di campionato è tempo di conferme. Roberto Venturato l’ha detto chiaramente alla vigilia della partita con la Ternana, riferendosi alla continuità nei risultati che ancora manca al suo Cittadella. Anche il direttore generale Marchetti, nei giorni scorsi, ha insistito su questo punto, ricordando che tante volte, in passato, i granata hanno fallito proprio sul più bello. «È una situazione oggettiva, lo dicono i nostri risultati – sottolinea il tecnico – Abbiamo avuto la possibilità di dare continuità in tante occasioni, ma finora non ci siamo mai riusciti. Bisogna essere consapevoli di questo, ma avere la voglia e la capacità di migliorare questa prestazione». Più avanti si andrà avanti nella stagione e più i risultati saranno pesanti. «Le vittorie passano attraverso le prestazioni importanti – ha spiegato l’allenatore – Non è mai facile fare risultato, non si deve dare mai niente di scontato, ma il Cittadella ci prova sempre». E sempre con il suo credo calcistico. «Ogni tanto posso cambiare qualcosa negli interpreti, ogni giocatore ha le sue caratteristiche, qualcuno è più offensivo, qualcuno meno, dipende anche dall’avversario. La logica con la quale affrontiamo le partite, però, è sempre la stessa. A fine novembre avremo un altro ciclo impegnativo e pieno di gare, ci sarà anche la Coppa Italia, quindi faremo ruotare gli interpreti». […] Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) La partita sembra quella giusta ma i meccanismi di squadra di cui Roberto Venturato si serve, nella costruzione e nel mantenimento degli standard qualitativi del suo Cittadella, sono particolarmente complessi e difficili da decriptare. Per questo, se da un lato la Ternana può essere l’avversario giusto per rivedere dall’inizio al centro della difesa Filippo Scaglia accanto a Marco Varnier e le assenze di Camigliano e di Adorni corroborano questa convinzione, dall’altro la candidatura di Pelagatti come compagno di reparto dell’azzurrino è a dir poco credibile e forte. Cittadella-Ternana, però, va al di là di questo semplice snodo cruciale sulla strada della consacrazione agonistica e tecnica della squadra e si presenta come un match da prendere con le pinze. «Scaglia potrebbe anche giocare dall’inizio — ammette Venturato — ma sono scelte che vanno ponderate fino all’ultimo. Devo riflettere e pensare bene a come e a chi schierare, la Ternana ha provato anche a giocare con un rombo con tre giocatori davanti. È un tipo di schieramento molto offensivo che l’ Ajax mette in campo da trent’ anni, vedremo se lo riproporranno contro di noi. Hanno una grande capacità di attaccare e di essere sempre propositivi. Noi dobbiamo fare una partita accorta, tenendo presente che probabilmente hanno ottenuto qualcosa in meno rispetto a quello che si è visto in campo. Contro il Carpi hanno avuto la possibilità di vincere e se lo avessero fatto non avrebbero rubato nulla. È una squadra da affrontare con molto rispetto. La classifica è cortissima e dobbiamo cercare di stare nella parte che conta». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) In Umbria raccontano che, quando Sandro Pochesci, la scorsa estate, si presentò al Liberati annunciando che la sua squadra avrebbe giocato con il modulo 3-7 qualcuno in sala stampa sorrise, ripensando alla “bi-zona” e al 5-5-5 di Oronzo Canà del film cult “L’allenatore nel pallone”. In realtà il tecnico della Ternana Unicusano ha saputo farsi prendere sul serio, anche se nel frattempo ha rivisto le sue posizioni, tant’è che oggi al Tombolato non è escluso che i suoi uomini (tra cui non figura il centravanti Montalto, rimasto a casa) si presentino con un modulo speculare a quello del Citta. Lei ci ha capito qualcosa, Roberto Venturato? «In realtà sin qui ha giocato prevalentemente con il 4-3-1-2, come noi» sottolinea il tecnico granata. «Qualche volta ha provato una sorta di rombo offensivo con un trequartista e tre attaccanti, un modulo che però non ha nulla di alchimistico: l’Aiax, ad esempio, lo propone da almeno trent’anni. È sicuramente un modo di occupare il campo insolito per il nostro campionato e interessante, che richiede la capacità di mantenere certi equilibri. Non so se sarà riproposto. Di sicuro vogliono essere propositivi, attaccando dall’inizio alla fine, e noi dovremo tenerne conto affrontandoli con rispetto. Anche perché mi sembra che la Ternana abbia ottenuto qualcosa in meno sul piano dei risultati rispetto a quanto ha fatto vedere in campo». […] A La Spezia ha confermato quasi per intero l’undici iniziale che aveva proposto nel derby con il Venezia, e non l’ha fatto spesso in passato. Continuerà su questa linea? «Ogni tanto cambio le formazioni tenendo conto dell’avversario, perché, per fare un esempio, Siega ha caratteristiche diverse da Settembrini e interpreta il ruolo di mezzala in un altro modo. La logica e l’identità con cui andiamo in campo, però, rimangono le stesse. Nella seconda parte di novembre riprenderemo un ciclo di partite ravvicinate, che comprende anche la sfida di Coppa Italia in casa della Spal, ed è chiaro che sarà importante avere sempre una certa freschezza. In questo gruppo ci sono qualità, indipendentemente da chi gioca».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Se pensiamo di essere bravi e belli, è facile prendere un’altra scoppola come a Renate. Su questo il tecnico ci mette in guardia ogni giorno». Non mancano comunque ulteriori margini di crescita, anche alla luce delle parole di Bisoli che qualche tempo fa aveva indicato novembre come il mese nel quale sarebbe sbocciato il suo Padova. «Se teniamo conto dei numerosi infortuni che abbiamo avuto e che la rosa non è stata mai al completo, di sicuro abbiamo ancora tante carte da giocare. Essere primi in classifica fa piacere, ma esserlo adesso non serve a niente. Conta esserlo a maggio, e per raggiungere questo traguardo bisogna mantenere grande concentrazione giorno dopo giorno».
Ore 11.50 – (Gazzettino) In più occasioni Bisoli ha rimarcato come, astinenza sotto porta a parte, la sua presenza in campo sia fondamentale per la squadra. «Le sue parole fanno davvero piacere, è sempre gratificante avere la fiducia del proprio allenatore. Un po’ ci penso al gol, perché sono un attaccante. E lo voglio fare. In ogni caso sto facendo il mio percorso, poi è normale che tecnico e compagni si aspettano da me anche i gol. Bisogna avere pazienza e non farne una malattia perché alla fine il lavoro paga sempre. Per cui sono sereno». […] A questa sfida però i biancoscudati ci arrivano con i galloni di capolista. «Fa indubbiamente piacere, ma non dobbiamo adagiarci sul primato.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Tre gol la passata stagione sul campo della Feralpisalò. Allora giocava con la Reggiana, adesso veste la maglia biancoscudata. Non c’è bisogno di scomodare la cabala, ma lo stadio in riva al Garda è quantomeno visto con simpatia da Marco Guidone che, al di là del suo proficuo mettersi a disposizione dei compagni, è alla ricerca del primo sigillo con il Padova. E allora viene da pensare che questa possa essere la volta buona, stando sempre all’amarcord a tinte granata: un sigillo decisivo ai supplementari (3-2) per il passaggio del turno in Coppa Italia, e doppietta nel pareggio (4-4) in campionato. […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) Potrebbe saltare l’incrocio sul campo della famiglia Serena nella sfida di domani con la Feralpisalò. Il biancoscudato Riccardo, figlio di Michele e attuale tecnico dei bresciani, ha lasciato ieri il campo claudicante per via di una botta al ginocchio rimediata in uno scontro di gioco con Zivkov durante la prova di alcuni schemi. Il giovane centrocampista è rimasto a terra un paio di minuti ed è stato soccorso, salvo poi abbandonare l’allenamento e fare ritorno negli spogliatoi. Solo questa mattina, in occasione della rifinitura a porte chiuse programmata alle 11 alla Guizza, si potrà avere un’idea precisa sulle sue condizioni, e quindi se sarà convocato per la trasferta in riva al Garda. Quanto agli altri biancoscudati, va registrato il ritorno in gruppo di Tabanelli che ha effettuato l’intera sessione, mentre Marcandella non ha ancora ripreso a lavorare con il pallone limitandosi a esercizi atletici. […]
Ore 11.00 – Biancoscudati in campo alla Guizza per la rifinitura a porte chiuse.
Ore 10.30 – Queste le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli alla vigilia di FeralpiSalò – Padova: “Abbiamo recuperato quasi tutti, non tutti sono al 100%. Riccardo Serena ha preso una botta al ginocchio, difficile che recuperi per domani, spero almeno per mercoledì. Tre partite in una settimana non mi preoccupano anche perché abbiamo recuperato tutti, penso che tre partite siano meno difficili che un allenamento con noi. Mi sembra che il Padova dia noia da primo in classifica, altre persone cercano di fare di tutto per screditare il lavoro che abbiamo fatto. Vorrei che cominciassero a capire tutto quello che stiamo facendo, vengo dalla strada e sono abituato ai trucchetti psicologici. Evidentemente sto antipatico come sta antipatico chi vince e comincia a stare antipatico il mio Padova. Anche se ci tolgono i tre punti col Modena siamo secondi con due partite in meno rispetto al Pordenone. Alla seconda giornata eravamo la delusione del girone, adesso cosa si dice? Anche sulla stampa nazionale veniamo considerati poco, dicevano che non eravamo all’altezza, adesso secondo qualcuno siamo “poca roba”, ma credo che ognuno debba guardare in casa propria. La Feralpisalò è una squadra come la nostra che vuole giocare a calcio, anche loro come noi giocano a calcio, se come sembra ci sarà campo pesante useremo la spada. Il percorso di crescita è stato molto più rapido di quello che si poteva pensare. Tabanelli non è pronto per giocare, verrà convocato. Mandorlini mi sembra ancora un po’ dietro fisicamente e anche davanti ho qualche dubbio. Serena se fosse stato bene avrebbe giocato titolare, poi se avremo qualche inciampo qualcuno ne avrà piacere. Devo trovare la soluzione giusta, Mandorlini ha pochi giorni sulle gambe, De Risio si sta proponendo, Mazzocco ha avuto grossi problemi con la mano, ma sta meglio. Altre soluzioni le ho provate in settimana. Pulzetti mezzala è una soluzione con Candido in trequarti, vediamo come rispondono. Loro sono un’ottima squadra, Serena in panchina lo stimo come uomo e come allenatore, ha cambiato modulo e li ha sistemati”
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) In mezzo al campo, con i pieni recuperi di Mandorlini e Tabanelli, c’è grande abbondanza. Pierpaolo Bisoli negli ultimi giorni, da martedì a venerdì, passando per la partitella in famiglia di giovedì, ha alternato diversi interpreti nelle prove tattiche, affidandosi però ad un unico filo conduttore: la presenza di Nico Pulzetti tra le linee di centrocampo e di attacco. Con questa mossa, che già contro il Bassano aveva portato ottimi frutti, in mezzo al campo rimane una sola maglia disponibile, oltre agli intoccabili Pinzi e Belingheri: proprio Mandorlini e Tabanelli, a questo punto, se la giocano. Il primo è ormai recuperato a pieno da una settimana, l’ex Cesena, invece, a causa di un malanno è stato costretto a saltare le sedute di mercoledì e giovedì, e solo ieri si è allenato in gruppo. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Peccato solo che, a poche ore dalla sfida del “Turina”, rischi di saltare la sfida in famiglia di casa Serena. Cominciamo… dalla fine. Riccardo Serena, il centrocampista biancoscudato figlio dell’allenatore della Feralpi, Michele, ieri ha interrotto l’allenamento per una forte botta al ginocchio. Nulla di preoccupante, tutto è nato nel corso della partitella, per uno scontro con Zivkov. Una contusione, insomma, ma non è ancora chiaro se, a trentasei ore dal match, Serena junior sarà in grado di riprendersi: sarebbe un peccato, se dovesse dare forfait saltando quindi il primo incontro da avversario con papà Michele. Se ne saprà qualcosa di più stamattina, quando il tecnico Bisoli, dopo l’ultima rifinitura, diramerà la lista dei convocati. Non è detto, in ogni caso, che Serena sarebbe partito tra i titolari anche domani, come contro il Bassano due settimane fa.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non tanto per come è finito il nostro rapporto, quanto perché essendo stato da quella parte per un’intera stagione sarà particolare trovarmi di fronte amici ed ex compagni. Da voi ho passato un anno bellissimo, purtroppo il risultato del campo non è stato quello che speravamo, ma il Padova mi ha dato tanto, mi ha permesso di rimettermi in gioco dopo l’infortunio di Livorno, e per questo per ma sarà una partita speciale». Se n’è andato in punta di piedi, Emerson, accettando le scelte di una società che ha deciso, nonostante sia stato uno dei trascinatori della passata stagione, di non confermarlo alla scadenza del contratto. «Scelte che vanno rispettate, ho apprezzato che il club con me sia stato chiaro. Ritroverò il Padova con piacere, ma ora mi sono rimesso in gioco e sono contento della scelta che ho fatto». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) In casa Feralpi c’è un giocatore che vive l’attesa con un pizzico di emozione. È il brasiliano Emerson, che dopo una sola stagione in biancoscudato quest’estate si è trasferito in riva al Garda, e domani sera sfiderà i suoi ex compagni sul campo, con la maglia verdeblù. «Sono sicuro che sarà una bellissima partita», spiega Emerson. «Bella da giocare, tra due squadre importanti, ma bella anche da vedere, perché sono sicuro che sarà uno spettacolo. Tutte e due le squadre cercheranno di vincere per continuare il loro cammino». Ripensando alla stagione all’ombra del Santo, il difensore brasiliano conserva ottimi ricordi. «Sfidare il Padova mi fa un effetto strano.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La brutta notizia dell’antivigilia di Feralpisalò-Padova è ancora un infortunio. E ancora una volta il ko riguarda il centrocampo: il reparto più ricco di alternative, sì, ma anche quello più falcidiato da guai fisici e affini dall’inizio dell’attuale stagione. Un banale contrasto in allenamento con Petar Zivkov ha fatto urlare di dolore Riccardo Serena, figlio di Michele, l’allenatore dei Leoni del Garda, che a questo punto potrebbe saltare la partita di domani al Turina. Un «padre contro figlio» ricco di significati e che potrebbe purtroppo saltare per cause di forza maggiore. La prima diagnosi emersa nel tardo pomeriggio di ieri era di una forte contusione al ginocchio senza apparenti ulteriori complicazioni, ma in questi casi la prudenza, si sa, non è mai troppa. E l’impatto fra i due compagni di squadra è stato davvero molto forte. Decisiva sarà la rifinitura odierna: se si tratterà di una botta il centrocampista biancoscudato potrà essere della partita ma l’impressione è che, esaminando i precedenti, Pierpaolo Bisoli deciderà di non rischiarlo. Può infatti contare anche sul recupero di Andrea Tabanelli, che ieri è rientrato in gruppo dopo aver superato un attacco virale. […]