Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Descrive la dinamica del gol il centrale El Hasni: «Sul gol loro io sono andato in marcatura sull’attaccante che ha spizzicato di testa il pallone, dietro Moroni si è inserito bene e ha trovato il gol. Rivedremo con l’allenatore questa situazione».Manca qualcosa a questa Unione per un salto di qualità? Il fuoco professato da Sannino?«Volevamo vincere questa partita dopo aver fatto molto bene a Vicenza. Non è andata così, ma dobbiamo guardare avanti e pensare già a lavorare bene in settimana in vista di una partita molto importante come quella di Pordenone».Una vittoria su cinque partite al Rocco. C’è il rischio di una patologia da gara interna? «No, il Rocco è il nostro stadio e spetta a noi, come dice l’allenatore, fare il salto di qualità e trovare la continuità nei risultati». […] Ore 20.00 – (Il Piccolo) […] «Per noi era troppo importante vincere contro il Santarcangelo – dice Petrella – perché ci avrebbe fatto fare il salto di qualità definitivo verso le zone di alta classifica. E invece purtroppo qualcosa ci è mancato. A dire il vero non so cosa di preciso, ma qualcosa è mancato di sicuro. Un vero peccato, perché è vero che il campionato è ancora lungo e possibilità ce ne saranno ancora, ma ovviamente resta la grande amarezza per una partita che poteva essere e invece non è stata». Un difetto, quello di mancare la svolta decisiva subito dopo una grande prova, che comincia a essere troppo frequente per l’Unione. Un neo che sottolinea lo stesso Petrella: «Dopo una grande vittoria come quella ottenuta a Vicenza, bisognava consolidare il tutto vincendo in casa. E invece puntualmente, come è già accaduto, abbiamo toppato la partita seguente, quella decisiva per il salto di qualità e il balzo in classifica. Ripeto, siamo ancora ad ottobre e di tempo per risalire ce n’è ancora molto, ma anche noi dopo il successo al Menti speravamo francamente di continuare una striscia vincente che invece purtroppo si è già fermata». […] Ore 19.30 – (Il Piccolo) Bastano tre mesi di attività agonistica per formare l’identità di un gruppo tutto nuovo? Probabilmente no. La Triestina ha concluso il suo rodaggio ed è entrata nella fase di messa a punto. Come dire che la formazione di Sannino deve ancora lavorare ma alcune sue caratteristiche sono emerse in queste prime undici giornate di serie C. «La serie A ha come base la tecnica, la B si gioca sulla corsa, la C sull’agonismo» è il credo del tecnico che ha navigato in tutti e tre i tornei nazionali. Ebbene sabato sera, quando tutti si aspettavano una prestazione che avrebbe portato alla vittoria con il Santarcangelo, proprio il fattore agonistico ha fatto difetto alla Triestina. […] Il 4-3-3 che aveva entusiasmato a Vicenza ha dato pochi frutti a dimostrazione che, come amano dire i tecnici, i moduli contano fino a un certo punto se gli uomini non ci mettono entusiasmo. Sannino lo chiama fuoco. Per una squadra che ha buone caratteristiche di fondo ma che non è una corazzata per tentare di battere l’avversario, qualunque esso sia, ci vuole brio e ardore agonistico. E invece c’è una costante sul piano dell’atteggiamento che si è riscontrata finora nel match successivo a una vittoria esaltante. […] Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Niente da fare. E’ finita con un pareggio che lascia l’amaro in bocca. Un punto che comunque muove la classifica, questo è il bicchiere mezzo pieno di una partita che ha visto in ogni caso il Mestre offrire una prestazione di rilievo, dove l’unico neo è il non essere riusciti a trovare la via della rete. Peccato ha esordito mister Zironelli sapevamo che contro il Ravenna non sarebbe stato facile, che sarebbe venuto qui per difendersi e ripartire. Cosa dire, ci abbiamo provato. E’ stato bravo il loro portiere a negarci il gol quando siamo andati al tiro per tre volte con Sottovia. In molte occasioni ci è mancato solamente il guizzo vincente sottoporta. Per il resto, abbiamo giocato con intensità e aggressività, dietro siamo stati impeccabili. La prestazione è stata importante e non posso rimproverare niente ai ragazzi. Anche se nella ripresa avete faticato a trovare spazi molto più del primo tempo. Sì, loro si sono ancor più abbassati ed i cambi li hanno resi anche più intraprendenti in avanti. Noi però ha ribadito il tecnico – ci abbiamo sempre provato, anche se non siamo stati precisi. Ci sta comunque. Vedo che molto spesso faticano anche le nostre avversarie quando giocano in casa. Non possiamo rimproverarci nulla. Guardiamo sempre avanti, cercheremo di correggere ancora qualcosa, anche se, ripeto, ho ben poco da rimproverare alla mia squadra. […] Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È finita col risultato ad occhiali. Pareggio che sta molto stretto al Mestre, che sa tanto di occasione sprecata visto quanto costruito soprattutto nel primo tempo. A conti fatti, agli arancioneri è mancato solamente il gol per coronare un’ottima prestazione. Contro un Ravenna reduce da quattro sconfitte consecutive, il Mestre dopo un buon avvio degli avversari ha presso in mano le redini del match, aggredendo gli ospiti, costringendo sovente in affanno la retroguardia a cinque preferita per l’occasione da mister Antonioli. Una pressione offensiva che col passare dei minuti diventa quasi un assedio. La retroguardia del Ravenna scricchiola soprattutto sulla propria destra, sottoposta alla pressione di Fabbri e Beccaro. Giallorossi, di fatto, insidiosi solamente nei primi minuti, con un paio di tentativi senza esito di Samb, quindi, sino al riposo, solo Mestre nel quale è particolarmente ispirato Sodinha. Fioccano le occasioni da gol. […]
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) A fine gara i volti dei ragazzi di Zironelli sono scuri. Sodinha non se la sente di parlare e il prima a presentarsi in sala stampa è Neto che si è anche visto annullare un gol per fuorigioco. «Sapevamo che era una partita difficile perché dovevamo scardinare una difesa fatta anche da dieci giocatori. Loro sono venuti qui per fare almeno un punto ma noi nel primo tempo dovevamo essere più cinici. Noi abbiamo la nostra idea di gioco e portiamo avanti la nostra strada senza timore. Forse meritavamo qualcosa di più ma è sempre un punto e noi dobbiamo intanto pensare a salvarci il prima possibile poi si vedrà. Proprio per questo, per quanto amareggiato, non butto via un punto che alla fine può rivelarsi prezioso». Gli fa eco Casarotto, entrato a gara in corso per cercare di aprire varchi nella difesa avversaria. «Partita dura contro una squadra brava a concedere pochissimi spazi. Noi abbiamo cercato di aprire la loro difesa facendo girare la palla ma loro sono stati bravi a chiudersi bene mentre noi abbiamo cercato di farli uscire anche con i cross ma non siamo stati bravi nello sfruttare rimbalzi per un eventuale tap in. Ma intanto muoviamo anche la classifica e portiamo a casa un altro punto». […]
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) All’uscita degli spogliatoi umori diversi tra i due allenatori. Il primo a uscire con il volto abbastanza scuro è l’allenatore arancionero Zironelli che mastica un po’amaro. «Sapevamo che non era una partita facile anche perché eravamo coscienti che sarebbero venuti in casa nostra a cercare almeno un pareggio creando un muro difensivo. Dopo i primi minuti della prima frazione abbiamo preso bene le misure ma non siamo stati concreti anche perché in 10 aggredivano subito per non lasciarci spazi. Nel secondo tempo si sono abbassati ancora di più ma, nonostante tutto, abbiamo avuto le nostre palle gol ma non siamo stati molto fortunati sui rimpalli davanti al loro portiere». Poi due complimenti speciali. «Sodinha non ha affatto giocato male; non ha ancora i 90’sulle gambe ma forse dovevamo cercarlo di più perché quando ha tenuto palla ha creato seri pericoli al Ravenna. L’altro complimento è per Boffelli che è partito per la prima volta dall’inizio chiudendo bene la sua zona. Ripeto, loro hanno chiuso bene ogni spazio e al termine hanno avuto una solo occasione che ha rischiato di trasformare la partita in una beffa ma ormai ci siamo abituati. Quasi tutti arrivano qui chiudendosi a riccio per portare a casa almeno un punto». […]
Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Dopo un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime delle violenze razziste, il Mestre scende in campo cercando di sfruttare il momento no del Ravenna, reduce da 4 sconfitte consecutive. Un Mestre non brillante e grintoso come altre volte non va oltre un pallido 0 a 0 contro un Ravenna sceso in campo con l’unico obiettivo di difendersi a oltranza e portare a casa almeno un punto. Nonostante gli arancioneri tengano il gioco dall’inizio è mancato il guizzo da tre punti. […] Nemmeno 4′ di recuperano servono ad un Mestre proiettato in attacco a sbloccare il risultato. Finisce con un pareggio che sa di beffa e mentre a centrocampo gli arancioneri si rammaricano per l’occasione sfumata, il Ravenna è contento per aver almeno fermato la serie negativa di sconfitte. Non è stata una bella partita ma il Mestre si esprime al massimo contro squadre che giocano a viso aperto.
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Siamo stati bravi a difenderci in 10 per tanto tempo – somma i lati positivi Michele De Agostini -. Abbiamo avuto occasioni per andare in gol, ma il nostro portiere è stato straordinario su una loro conclusione e la squadra si è comportata bene. È un buon punto, continua la striscia positiva e guardiamo con fiducia alla gara con la Triestina. Con i muli ho cominciato la mia carriera, spero sia un bel derby in un Bottecchia pieno, dove ritrovare la vittoria». Gli episodi? «Il rigore per noi mi sembrava netto. Di certo poi Stefani non ha fatto un fallo volontario, forse l’arbitro l’ha interpretato male. Accettiamo il verdetto del campo, usciamo a testa alta».
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «In Italia siamo abituati al fatto che, quando si arriva secondi, è un fallimento. Io invece dico sempre ai ragazzi che, quando ci si impegna e si dà tutto con il cuore, alla fine puoi non avere recriminazioni e rimpianti». É la parte conclusiva delle dichiarazioni di Leonardo Colucci in sala stampa. Un messaggio che non sembra lanciato verso i colleghi presenti, quanto indirizzato a chi mugugna attorno alla sua squadra. «Senza essere presuntuoso – va avanti l’allenatore -, anche quando siamo rimasti in 10 ho detto ai ragazzi che si poteva vincere. Negli anni mi hanno insegnato che sono gli episodi a fare la differenza. È stata una partita ben giocata da tutte e due, cercando di vincerla. Sono soddisfatto perché giocare 60′ in 10 non era facile. Alla fine penso che il risultato di parità sia giusto». […] Demeriti del Pordenone o meriti della Fermana? «Bravi loro e meno bravi noi ad andare sugli esterni – ammette -. Lavoriamo molto su questi principi, poi però c’è la squadra avversaria. Dobbiamo anche essere più veloci, trovare subito la giocata fra le linee, venire dentro e vedere il giocatore. Colpa mia, dobbiamo lavorare di più in settimana sui tempi di gioco. Anche questo con parte di merito agli avversari».
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un altro pareggio. È il quinto nelle ultime 6 partite per i ramarri. Vale ancora il primato, adesso in condominio con la sorpresa Renate (che però ha già riposato), e lascia ai neroverdi un punto di margine sulla Sambenedettese (che a sua volta ha giocato una partita in meno). Lo 0-0 di ieri nelle Marche è stato caratterizzato e determinato, probabilmente, dall’espulsione di Mirko Stefani al 35′ della prima frazione. Ma anche dalla miopia di Volpi di Arezzo, che una manciata di secondi prima non aveva visto un fallo di mani in area di Petrucci in barriera sul piazzato di Burrai. Saranno chiare a fine gara, le immagini. Scampato il pericolo, mentre i ramarri protestavano, è partito in contropiede Sansovini sul quale è intervenuto scompostamente Stefani, allungando il gomito davanti al direttore di gara. Anche in questo caso sono limpide e impietose le immagini. Rosso diretto, Pordenone in 10 e senza capitano pure nel derby di domenica prossima al Bottecchia con la Triestina. Poche le emozioni di un match che, comunque, vista la sterilità dei padroni di casa (6 gare con questa senza segnare) e la conclamata pareggite neroverde, molti avevano previsto terminare senza vinti né vincitori. Le sorprese di Colucci per l’undicesima sono Martignago al posto di Ciurria in attacco, Lulli a completare il centrocampo (con Misuraca e Burrai) e Parodi preferito a Bassoli per fare coppia con Stefani al centro della difesa. I ramarri trovano difficoltà a superare il pressing aggressivo del machigiani. […] Domenica (18.30 al Bottecchia) la Triestina aprirà il periodo di fuoco, durante il quale i ramarri dovranno affrontare Reggiana, Padova, Vicenza, Sambenedettese e Renate.
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Leonardo Colucci non ha alcun dubbio nell’assolvere a fine gara capitan Stefani. Ed è da questo episodio che parte l’analisi dell’allenatore del Pordenone. «Ho giocato per molti anni e so che, a volte, un errore del genere può capitare: l’importante è non perseverare. Solo in quel caso prenderemo dei provvedimenti – attacca in sala stampa -. Credo che sia il primo fallo commesso da Mirko negli ultimi quindici anni. Sansovini nella circostanza è stato bravo a staccarsi e Stefani ha sferrato la gomitata: al termine della partita era amareggiato ed è andato dal giocatore della Fermana a scusarsi. Che dire? Può succedere: solo chi ha giocato può capire cosa succede nel “ring”. Accettiamo il verdetto, anche se la partita è stata segnata dagli episodi». Del rigore non assegnato Colucci non parla, lo fa De Agostini («il penalty sembrava netto»). […] Colucci chiude l’analisi con una riflessione sull’infortunio di Gerardi e sulla manovra offensiva: «Certe assenze pesano – afferma il tecnico -. Non sarà facile rinunciare a lui e a Stefani, tuttavia nessuno è indispensabile. Lo sviluppo del gioco? Dobbiamo lavorare sui tempi: serve essere più veloci». […]
Ore 15.10 – (Messaggero Veneto) Strada verso la vittoria cercasi: il Pordenone l’ha smarrita. A Fermo arriva un altro pareggio per la truppa di Colucci. Nell’undicesima giornata del girone B di serie C i neroverdi non vanno oltre lo 0-0, cogliendo così la terza “ics” di fila, la quinta nelle ultime sei partite. Non è un buon periodo per la squadra cittadina, anche se la genesi di questo punto è diversa rispetto alle altre. Sul match, in primis, pesa l’errore dell’arbitro Volpi, che a metà frazione nega un rigore per fallo di mani di Lupoli (sarebbe pure stato espulso) su una punizione di Burrai. In secondo luogo ha grande rilevanza il rosso a Stefani, arrivato pochi secondi dopo l’azione del mancato penalty: la gomitata del capitano su Sansovini è netta, il “rosso” è sacrosanto per quanto il gesto non sembri violento, cattivo. Il difensore rischia di saltare le prossime tre gare, la fascia che porta sul braccio peserà nella decisione del giudice sportivo: non avere Stefani nelle prime partite di novembre sarà dura.Doppio guaio. Ma i guai per il Pordenone non sono finiti qui. Gerardi è dovuto uscire anzitempo: si è lussato la spalla ed è stato trasportato all’ospedale di Fermo. I tempi di recupero sono da stabilire ma sembra difficile poterlo vedere in campo nel derby di domenica con la Triestina di Arma, squadra in salute (cinque risultati utili di fila) e che dunque andrebbe affrontata al top. Sarà una settimana dura per il Pordenone e per Colucci, che entra in un mese impegnativo dopo un ottobre deludente dal punto di vista dei risultati, nonostante la vetta mantenuta.Morale basso. Si poteva fare di più, non c’è dubbio. Durante gli ultimi trenta giorni più che ieri nel caso specifico. Il clan neroverde torna da Fermo consolandosi con due aspetti: l’imbattibilità conservata e la porta nuovamente inviolata dopo quattro gare. […]
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Soddisfazione e rammarico si fondono assieme dopo l’1-1 con il Frosinone. «Il Frosinone è molto forte e completo, però sarebbe stato meglio vincere fatica ad accontentarsi Simone Bentivoglio Peccato soprattutto per il gol preso pochi minuti dopo il nostro vantaggio, nel complesso però abbiamo disputato un’altra buona gara». Il regista arancioneroverde è stato decisivo nel momentaneo 1-0 poiché sul suo tiro, deviato da Bardi sul palo, è nato il tap-in vincente di Modolo. «Ho cercato la precisione e di infilare uno spiraglio nel muro che avevo davanti. Infatti dopo aver tirato non ho visto più nulla, solo il boato della curva mi ha fatto capire che qualcosa era successo. Anche con la Salernitana avevo colpito un palo da fuori, stavolta almeno è arrivato Modolo». Il Frosinone sarà pure la Juventus della B come l’ha definito Pippo Inzaghi, ma a Venezia ha badato prima di tutto a non farvi giocare. «La B è questa, ci sono ottimi giocatori ma non fenomeni, prima si fa attenzione e poi si riparte constata Bentivoglio Noi avremmo potuto fraseggiare meglio, negli ultimi 20 metri siamo stati meno pericolosi del solito, però siamo solidi e facciamo sempre risultati importanti». […]
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La rinascita è in corso per Matteo Bruscagin, non fosse altro per il fatto di aver disputato la prima partita intera dopo più di cinque mesi. L’inserimento (positivo) dell’ex Latina ha sorpreso, soprattutto per l’impiego da terzino destro al posto di uno Zampano che aveva speso molto. Lo stesso Bruscagin conferma come si sia trattato di una scelta ponderata e preparata, seppur poi vanificata dalla contromossa di Longo. «Per certi versi è stata una partita a scacchi confida il 28enne milanese In settimana il mio inserimento era stato ben studiato per fronteggiare Beghetto, che sulla fascia sinistra è particolarmente abile nei cross. Invece alla fine ha giocato Crivello (pedina più difensiva, ndr), segno che anche loro avevano intenzione di limitarci sulla destra». L’asse Zampano-Falzerano nelle prime undici giornate aveva trascinato il Venezia, ma Bruscagin ha portato il suo mattone con le sue differenti caratteristiche. Peraltro nelle ultime due settimane ha giocato in tre ruoli diversi: centrale di sinistra al posto di Domizzi nel 3-3 di Ascoli, centrale di destra per Andelkovic nel ko di Cittadella, infine esterno in fascia. «Mi trovo bene anche a destra, ho fatto spesso anche il terzino, ci abbiamo lavorato e quindi non c’è stata alcuna improvvisazione. Chiaramente l’asse Zampano-Falzerano è uno dei punti di forza di questo Venezia, ma per fortuna siamo lunghi, forti e con varie soluzioni in tutti i reparti». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia si è lasciato alle spalle il secondo trittico della stagione in una settimana (Empoli, Cittadella e Frosinone) e inizia a programmare la trasferta di sabato (ore 15) a Brescia. L’undici lombardo, società che a metà agosto è stata acquistata da Massimo Cellino, ex patròn di Cagliari e Leeds United, è uno dei tre (le altre due squadre sono Cesena e Perugia) che ha già avvicendato l’allenatore con Pasquale Marino subentrato a Boscaglia. Nessun problema con il giudice sportivo visto che contro il Frosinone sono stati ammoniti Agostino Garofalo e Matteo Bruscagin, incorsi nel primo cartellino giallo della stagione, mentre nel Brescia l’unico ammonito a Pescara è stato Edoardo Lancini, non l’ex arancioneroverde Nicola rimasto in panchina, che entrerà in diffida con il quarto cartellino giallo. Il Venezia riprende oggi pomeriggio al Taliercio la preparazione per la trasferta di Brescia, Inzaghi dovrebbe avere tutti i giocatori a disposizione, mentre dopo Brescia perderà per una decina di giorni Jan Mlakar, mai utilizzato finora, che dovrà rispondere alla convocazione della Slovenia Under 21 impegnata giovedì 9 novembre a Nova Gorica contro il Montenegro e lunedì 13 a Domzale contro la Francia, per cui il centravanti non sarà disponibile per la gara di domenica 12 novembre (ore 12.30) con il Perugia al Penzo. […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Prima partita da direttore sportivo per Leandro Rinaudo contro il Frosinone… «Piano, è vero che ho terminato il corso a Coverciano, ma adesso dovrà presentare la tesi il 27 novembre» precisa il diretto interessato. […] Un mese scarso prima di discutere la tesi, intanto Rinaudo osserva il cammino del Venezia. «Sono più che soddisfatto delle prestazioni offerte dalla squadra in queste tre partite ravvicinate. Ci siamo portati a casa quattro punti, ma di fronte ci siamo trovati due degli organici più forti della Serie B, come Empoli e Frosinone, che sono candidate alla promozione, e poi il Cittadella, formazione che interpreta al meglio le caratteristiche di agonismo che bisogna avere in questa categoria». Il Venezia si è anche illuso, seppur solo per una manciata di minuti, di sgambettare anche il Frosinone dopo aver fatto piangere l’Empoli. «Lavoriamo tanto durante la settimana sui calci piazzati» osserva Rinaudo, «eravamo riusciti a portare il match sui canoni che volevamo. Peccato per quel gol subìto quasi subito, bisogna essere più attenti, Matteo Ciofani è abile negli inserimenti. Fossimo andati all’intervallo in vantaggio, avremmo visto un’altra partita. Il Frosinone avrebbe dovuto scoprirsi, osare di più, lasciandoci più campo. Con le qualità che ha, il Frosinone avrebbe anche potuto rovesciare la partita, ma anche noi avremmo potuto chiuderla». […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Nella sfida del Penzo contro il Frosinone, Marco Pinato si è confermato tra i migliori in campo. Filippo Inzaghi ha infatti piena fiducia nel ventiduenne monzese, approdato quest’anno al Venezia dopo l’esperienza vissuta a Latina, ed è lui stesso sorpreso dell’ottimo avvio vissuto dalla sua squadra in questo campionato. «Va tenuto conto che nelle ultime stagioni le squadre neopromosse in Serie B hanno sempre avuto ottime partenze, presentandosi con organici decisamente all’altezza» spiega l’esterno sinistro del Venezia, «e noi siamo la conferma, non siamo stati da meno. Ma va anche ricordato che questo è un campionato equilibratissimo, in cui ti basta vincere o perdere due partite per passare dalla zona playoff a quella salvezza. Un livellamento verso l’alto, visto che noi alla fine siamo molto vicini a squadre come Empoli e Frosinone che puntano alla promozione. Io mi sento bene, sto avendo un buon inizio di stagione» continua «logico che si può sempre fare meglio, però è importante anche la continuità che si dà alle proprie prestazioni. Oltretutto ci metto parecchio ad entrare in forma, e con il mio fisico faccio fatica a smaltire in fretta i carichi di lavoro. A novembre non sarò ancora al top della condizione». […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) […] ESTE. Fra i protagonisti del match col Belluno, oltre a Daniele Fioretti (autore di una doppietta), c’è Fabio Niero, difensore che, in punta di piedi (e con un lungo infortunio alle spalle) è riuscito a guadagnarsi un posto nella rosa atestina. Suo il gol che ha chiuso i conti, dopo l’occasionissima del 2-2 bellunese sventata dalla paratona di Lorello: «I miei compagni, dopo la partita, mi prendevano in giro dicendo che non segnavo dai Pulcini», scherza lo stopper 28 enne, tornato a Este dopo otto anni. «Invece no, un gol nella mia ultima esperienza a Mestre l’ho pure segnato. In ogni caso, sono contento perché, dopo l’esordio di Legnago – che ha messo fine al mio calvario durato 550 giorni – sono riuscito a segnare». […] ABANO. Due punti in classifica e, dopo il pari nel derby con l’Este, altre tre sconfitte. È tempo di serie riflessioni per l’Abano, che non riesce a dare una svolta alla propria stagione, nonostante il gioco a tratti arrembante e i segnali positivi delle ultime uscite: «Quando si sbagliano tre rigori in altrettante partite fondamentali (con l’Union Feltre ha fallito dal dischetto capitan Carteri, ndr) c’è una buona dose di sfortuna, certo, ma pure un po’ troppa sufficienza», afferma il direttore generale Massimo Albieri. «La squadra ha buttato via anche la partita di sabato per colpa di qualche prestazione individuale». La società, in ogni caso, è al lavoro per rinforzare la rosa. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Mister Gianfranco Fonti è disteso, dopo questa vittoria tirata per i capelli soprattutto per le differenze di gioco tra primo e secondo tempo. «Quando al rientro dagli spogliatoi sfiori il 3 a 0 e subisci il 2 a 1, a distanza di un minuto, subentra inevitabilmente un fattore psicologico. Sia per noi in negativo che per il Legnago che ha preso coraggio. Da parte nostra non siamo più riusciti a creare situazioni pericolose e abbiamo spostato il baricentro all’indietro. Abbiamo però tenuto botta e dimostrato pure di essere determinati e di saper soffrire. Più che altro si tratta di gestire meglio l’ansia, inevitabile quando ci si pone determinati obiettivi». Il presidente Daniele Pagin pensa soprattutto al risultato, vista la posta in palio. «Era una partita importante e difficile, i tre punti diventavano d’obbligo e ne abbiamo recuperato due alla capolista Virtus Vecomp. Certo, abbiamo dovuto lottare molto nella seconda frazione, ma sta bene così». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) «C’è grande dispiacere per sabato perché il Cittadella ha disputato una grande partita – è il pensiero di Stefano Marchetti – Per quanto abbiamo prodotto nelle gare sin qui disputate, avremmo meritato maggiore fortuna. Invece abbiamo perso punti già fatti, le circostanze le conoscete bene». Il pareggio di La Spezia ha lasciato l’amaro in bocca. «Mi dispiace per i ragazzi, perché in campo hanno dato tutto. La vittoria ci stava». La classifica, pur buona così com’è, poteva avere connotati trionfalistici. «È il mio stesso pensiero, i ragazzi meriterebbero di essere in vetta alla graduatoria». Il diggì granata ha rincuorato la squadra al termine della partita di sabato («Ho fatto i complimenti a tutti per il gioco e l’impegno»), ma non c’è tempo per i rimpianti, il campionato non ammette soste quindi si pensa già alla Ternana. E qui Marchetti mette tutti in guardia: «Il Cittadella ha fatto molto bene in casa con il Venezia e a La Spezia. Adesso voglio il terzo risultato utile consecutivo perché tante volte abbiamo fallito sul più bello. È già successo in passato, dopo due partite ci siamo fermati, siamo incappati in un black out, e io non voglio passi falsi». […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Fare due conti è abbastanza semplice. Un punto perso a Novara (gol-beffa di Di Mariano al 94′), uno con l’Entella (sconfitta dopo una gara passata interamente nella metà campo avversaria), uno con la Cremonese (gol del sorpasso subìto ingenuamente in contropiede a tempo scaduto, quando si era in 11 contro 9) e due lasciati a La Spezia (rigore del possibile 1-0 fallito ad un quarto d’ora dal triplice fischio finale). Non occorre lanciarsi in chissà quali voli pindarici per calcolare quanti punti mancano al Cittadella in quest’avvio di stagione. Almeno 5. E quei 5 punti, sommati ai 17 attuali, portano a quota 22. Uno in più rispetto ai 21 del Palermo, attuale capolista. «È proprio così. E lo diciamo senza “sparare” affermazioni che non stanno né in cielo né in terra, ma limitandoci ai fatti. Penso ad episodi come il rigore del “Picco”, certo, o ai secondi che si potevano far trascorrere tenendo il pallone a Novara e lasciando che la gara finisse», afferma il direttore generale granata Stefano Marchetti, al rientro dalla trasferta ligure, che ha visto i suoi uomini tornare con un pareggio a reti bianche. «Tutti errori che ci penalizzano e che fanno sì che i punti in graduatoria non corrispondano a quelli che ci meriteremmo valutando la qualità delle prestazioni». Cos’ha detto ai suoi uomini dopo la partita? «Sono dispiaciuto soprattutto per loro, perché non sono stati premiati adeguatamente per quanto fatto sin qui. Al termine della gara mi sono complimentato con loro, perché sono stati bravi a contenere la sfuriata iniziale dello Spezia e poi hanno saputo prendere in mano la gara. Nel secondo tempo si è visto solo il Cittadella». […]
Ore 11.10 – (Gazzetta di Modena) La terza farsa si è consumata: con lo stesso copione già visto in occasione delle gare non giocate con Mestre e Albinoleffe, il Modena ha perso a tavolino anche contro il Padova. I canarini e mister Capuano si sono ritrovati alle 14 al Braglia, assieme ai rivali e l’arbitro De Angeli di Abbiategrasso. All’interno del piazzale dello stadio è stato fatto l’appello e alle 15.15, dopo i 45 minuti canonici per sancire l’impossibilità di giocare un match in programma alle 14.30, tutti sono tornati a casa. Fuori dal Braglia una quarantina di tifosi stremati da questa situazione: c’è chi ha assistito a tutto nell’indifferenza, la maggioranza, chi ha inveito contro Capuano e chi ha contestato anche il comportamento dei giocatori. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Da giocatore e da dirigente – commenta il diggì Giorgio Zamuner – mai avevo vissuto una situazione del genere. Ho provato brutte sensazioni e questo sicuramente fa male a tutti. Dispiace per i giocatori emiliani, per i dipendenti della società e per il fatto che non si sia giocato, ma sono convinto che questa situazione andasse analizzata prima senza arrivare a questo punto». «Ho vissuto questa giornata con la morte nel cuore – gli fa eco il tecnico Giampaolo Bisoli, intervenuto su Tv7 Triveneta – perché il calcio non è questo e non è stato un bello spot. Le vittorie vanno conquistate sul campo» Poi aggiunge: «In caso di radiazione sarebbe giusto che i tre punti fossero dati a tutti e non tolti a chi li ha ottenuti perché psicologicamente chi sta dietro in classifica, pur con due gare in meno, si sente nella necessità di dovere sempre vincere e dunque spende più energie». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono poi passati i canonici 45 minuti prima che l’arbitro De Angeli di Abbiategrasso certificasse l’impossibilità di giocare. Così si è chiusa anzitempo una surreale domenica che a Modena si è ripetuta per la terza volta, il tutto nell’indifferenza degli ormai rassegnati tifosi di casa e senza quelli biancoscudati, con gli ultras che così si sono espressi: “In questa situazione da terzo mondo esprimiamo la nostra più sincera solidarietà alla tifoseria modenese con la quale condividiamo una rivalità storica e leale”. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Alle 10 la partenza dall’Euganeo, alle 12 il pranzo a Formigine, nell’albergo fuori Modena in cui era previsto il ritiro, alle 13.25 l’arrivo allo stadio Braglia del pullman, seguito dal pulmino con le attrezzature. Il torpedone varca il cancello, entrando in un’area diversa da quella di solito riservata alle squadre, scendono giocatori e staff tecnico, tutti regolarmente in divisa, e l’arbitro fa l’appello alla presenza anche della formazione emiliana. Orari a parte, ieri è andato in scena il copione che normalmente precede una gara, ma con una variazione sul tema tutt’altro che secondaria dato che la partita, come già si sapeva, non si è disputata per l’indisponibilità dell’impianto in quanto la società emiliana non ha pagato l’affitto al Comune.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Che la farsa finisca o a rimetterci sarà l’intero sistema”) Non c’è limite al peggio, soprattutto quando ad incarnarlo (il peggio) è una società gloriosa, che rischia fra pochi giorni di sparire dal professionismo con i suoi 105 anni di vita. La storia si ripete, stavolta a Modena, e ripropone un film già visto dalle nostre parti. Con la differenza che, rispetto al club emiliano, l’agonìa del Padova, tre anni fa, fu più rapida e sulle ceneri del Biancoscudo non si perse (troppo) tempo a piangere, ma grazie a due imprenditori locali, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, il pallone continuò a rotolare, senza fermarsi, sia pure ripartendo dalla Serie D. […] Il grottesco – o il ridicolo – di questa vicenda in terza serie è che, per le cervellotiche idee di chi siede nelle stanze dei bottoni, siamo arrivati, a soli due mesi dal via del campionato, ad avere una squadra che uscirà dal gioco se non interverrà qualche… “santo” che non può essere l’Azionariato Popolare, e che porterà ad avere, di settimana in settimana, turni in cui non una (come oggi) ma ben due formazioni non scenderanno in campo perché obbligate al riposo… forzato. Mai visto nulla del genere. In attesa di capire quali saranno le decisioni, auguriamoci rapide, che prenderà il Palazzo, parliamo anche di calcio giocato. Il Padova domani sarà in vetta alla classifica e, a prescindere dal fatto che i 3 punti in futuro potrebbero essergli tolti (come agli altri), sarà un bel vedere. Novembre si apre con prospettive solide ed affascinanti, anche se è bene restare sempre con i piedi a terra: quattro partite toste (FeralpiSalò, Mestre, Pordenone e Triestina), che potranno dirci molto sul futuro. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Bisoli, contattato telefonicamente da Tv 7 Triveneta, ha parlato di «giornata incredibile, mai mi era capitato di vivere una situazione simile». L’allenatore di Porretta Terme, come già aveva sottolineato venerdì, ha ribadito che «il campionato così è falsato, e il più penalizzato è il Fano, che si è visto rinviare la partita con i gialloblù per intervento del presidente della Figc, Tavecchio, l’unico che ha provato a fare qualcosa». Alle 15.30 la comitiva del Padova ha imboccato la strada di casa, rientrando in città. Vittoriosa, ma senza aver giocato. Da domani, per fortuna, si penserà alla FeralpiSalò, avversario di domenica prossima.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma che cosa avrebbe potuto fare, il Modena, con l’impianto chiuso e al quale era impossibile accedere, se non arrendersi all’evidenza? Così, alle 15.15, la partita è stata dichiarata “non disputata” dall’arbitro, che ha riportato tutto nel suo referto. Il Padova ha virtualmente 22 punti, è in testa da solo alla classifica, ma in realtà lo diventerà solo domani pomeriggio, quando il giudice sportivo, dopo aver valutato la situazione, omologherà il risultato di 0-3 a tavolino a favore dei biancoscudati, come accaduto in precedenza per Modena-Mestre e Modena-Albinoleffe, anch’esse non andate in scena. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tutto come da copione. Modena-Padova, in calendario per l’11ª giornata del girone B di Serie C, non si è giocata ieri allo stadio “Braglia”. Il calcio d’inizio era programmato per le ore 14.30, e, puntuali, sia la terna arbitrale che le due squadre si sono presentate all’appuntamento per le formalità di rito: l’appello da parte del direttore di gara, il signor Paride De Angeli di Abbiategrasso, con gli assistenti Domenico Fontemurato di Roma ed Amir Salama di Ostia Lido, quindi l’attesa dei canonici 45′, concessi, come da regolamento, alla formazione di casa.