Live 24! Modena-Padova, la farsa è finita: le squadre lasciano il “Braglia”, sarà 0-3 a tavolino

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) «È mancato il fuoco, abbiamo iniziato con un passo e abbiamo finito con lo stesso passo». Mister Sannino è lapidario per inquadrare cosa è mancato ieri sera alla Triestina nell’opaca prova contro il Santarcangelo. Il tecnico alabardato l’aveva ripetuto tutta la settimana: dopo Vicenza bisognava dimenticare quella partita e pensare a questa sfida come se fosse il derby. E invece cosa è successo? «E invece – afferma Sannino – è successo quello che capita quando non hai il fuoco dentro. Sapevamo che il Santarcangelo sarebbe venuto al Rocco per portare a casa il risultato, e ha fatto giustamente la partita che doveva fare. Anzi ci ha messo anche in difficoltà, al di là di nostri demeriti. Mi dispiace perché adesso il discorso diventa quello di espugnare il Rocco, il nostro stadio, perché sta diventando difficile andare avanti così. Non vorrei che questo diventasse un tabù, dobbiamo fare in fretta a risolverlo. Mi girano che tutte le volte vedo gli altri andar via contenti e i nostri tifosi giustamente mugugnare».Il rammarico, per mister Sannino, è che questa poteva essere veramente la svolta del campionato per la Triestina: «Sì, potevamo dare veramente una svolta alla nostra classifica – dice il tecnico – invece siamo qui a mangiarci le mani per demerito nostro. Abbiamo preso un gol stupido, ma rispetto ad altre partite abbiamo anche concluso troppo poco in porta. Mi dispiace per i ragazzi, per il pubblico che si aspettava un salto in avanti. E invece siamo di nuovo di fronte a un empasse. Certo, con una vittoria contro il Santarcangelo, quella di Pordenone avrebbe potuto essere una partita diversa per le aspettative del pubblico. Ma questo è il calcio, stavolta non abbiamo fatto bene e dobbiamo guardarci in faccia e capire il perché». […] Ore 20.00 – (Il Piccolo) Non si può essere sempre brillanti ma stavolta l’Unione è stata davvero la brutta copia di quella vista a Vicenza. Il Santarcangelo penultimo è venuto all Rocco per non prenderle e ha raggiunto il suo obiettivo. Ha giocato con ordine e disciplina e deve dire grazie alla Triestina che, pur in vantaggio con Acquadro, non ha mai saputo alzare il ritmo. La Triestina ha sprecato insomma una ghiotta occasione per fare una salto in un periodo contrassegnato dai risultati positivi. I romagnoli non hanno rubato niente e hanno preso il punticino offerto dagli alabardati in una serata tutt’altro che indimenticabile.Per superare il Santarcangelo Sannino non fa scommesse: ripropone gli undici che hanno giocato una grande partita a Vicenza. Del resto il tecnico non ha nemmeno molto da scegliere con un infermeria zeppa di giocatori malconci. In panchina ha solo cinque cambi disponibili oltre al portiere Perisan cui ormai da tempo viene preferito il solido Boccanera. E allora l’unica variante riguarda il centrale della difesa. Con Mori in panca per onor di firma e Aquaro ai box è Codromaz ad affinacre El Hasni. Per il resto Sannino oppone il 4-3-3 al 3-5-2 (che è più un 5-3-2) di partenza del Santarcangelo. Acquadro, Porcari e Bracaletti sono la diga centrale alle spalle del tridente mobile composto da Petrella, Arma e Bariti. […] Ore 19.30  – (Gazzettino, edizione di Venezia) A otto giorni di distanza il Venezia slitta al sesto posto in classifica dopo aver assaggiato la vetta per appena quattro giorni, da sabato scorso a martedì sera quando è caduto nel derby di Cittadella. Il pareggio interno con il Frosinone che fotografa perfettamente un match sostanzialmente noioso fa slittare indietro i lagunari in una classifica ora dominata dal Palermo, tre punti più avanti. Contro il team ciociaro la formazione di Inzaghi non è riuscita ad esprimere compiutamente il proprio gioco anche in funzione di alcune scelte tattiche che hanno variato le possibilità di proposizione offensiva. A pesare però sono state le due difese blindate che si sono confrontate quasi alla pari, prendendosi ognuna una distrazione che ha favorito il rispettivo gol avversario. Per il resto la corazzata Frosinone ha visto annullata la prima bocca da fuoco, affidandosi però a un Soddimo protagonista in mezzo al campo. Nel Venezia splende Modolo a tutto campo, lo segue Pinato con un rendimento esaltante, passano una giornata particolare Bentivoglio, Falzerano e le due punte schierate in avvio: Marsura e Zigoni. Di sicuro il Venezia pur apparendo in qualche occasione un po’ in difficoltà si conferma squadra che non molla e che mantiene alta tensione e concentrazione sino fino all’ultimo, sfiorando anche il successo. […] Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) « La più bella immagine dall’inizio del campionato è vedere i miei giocatori dispiaciuti per il pareggio con il Frosinone», dice Pippo Inzaghi a fine partita. Qualche giorno prima l’aveva definita la Juve della serie B. E dire che quando Modolo aveva spinto dentro il tiro di Bentivoglio sbattuto sul palo sembrava la prosecuzione della gara di sette giorni fa con l’Empoli, con un’altra candidata alla serie A schiantata. Ma questa volta c’era ancora tutta la partita davanti. Ed è bastata una verticalizzazione di Soddimo a tagliare la difesa lagunare per mettere di nuovo le cose in parità. Non è un caso che alla fine il mister ciociaro Moreno Longo parli di «partita sporca». I tiri in porta si contano sulle dita di una mano, a parte qualche mischia in area o conclusione senza pretese non c’è stato molto altro. Frosinone più tecnico e dedito al palleggio, Venezia quadrato e senza grosse sbavature a parte sul gol in cui Domizzi e Garofalo si perdono Matteo Ciofani che segna il suo secondo gol in quattro giorni («L’unico errore che abbiamo fatto in tutta la partita, una lancio da quaranta metri su cui non ci siamo fatti trovare pronti», dice a fine gara il tecnico veneziano). Inzaghi fa rifiatare Zampano, chiude la difesa con Bruscagin e preferisce Pinato a Suciu: per il resto è la squadra di sempre ma con Falzerano a corto di ossigeno, Zigoni in difficoltà nel trovare spazi e Marsura col freno a mano tirato. […] Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Un gol segnato, uno sfiorato e tante sportellate con Daniel Ciofani hanno reso Marco Modolo il protagonista della partita contro il Frosinone. Un gol di piede, oltretutto, una rarità visto che il suo punto di forza sono invece i colpi di testa. E lui ci scherza su ridendo: «Fa strano aver segnato di piede. Fosse stata un po’ più alta la palla, forse, mi sarei tuffato per colpirla di testa…». E più in generale sull’azione spiega: «Quel tipo di punizione l’avevamo provata anche in settimana. Quando il pallone è finito sul palo, ci ho creduto. Il senso gol degli attaccanti è quello proprio di andare verso la palla senza aspettare quello che può succedere. Stavolta ne ho avuto un pizzico anch’io. Peccato perché anche su altri palloni molto belli, sarebbe bastato poco nel secondo tempo per fare il bis. Negli ultimi venti minuti dal campo avevamo la sensazione di poter provare a vincere la partita, ma di fronte c’era il Frosinone, una squadra costruita per stravincere il campionato, e alla fine il pari ci sta. Il gol di Ciofani? Quelli sono palloni molto insidiosi su cui il portiere fa fatica a uscire, e purtroppo è andata male. Dedico il gol a mia madre visto che in settimana ha compiuto gli anni, e per me rimane una bella soddisfazione. Lo era già il solo fatto di tornare in Serie B, figuriamoci andare a segno». […] Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Il pareggio contro il Frosinone lascia a Filippo Inzaghi un pizzico di amarezza. L’allenatore del Venezia si tiene stretto il punto conquistato sul campo, ritenendolo alla fine giusto, ma sul gol di Matteo Ciofani ha il rammarico di aver visto sfumare i tre punti per l’unico errore commesso dai suoi giocatori in tutta la partita. «Devo dire che vedere i miei giocatori dispiaciuti per aver pareggiato contro il Frosinone, è la più bella immagine di questo inizio di campionato» sottolinea Inzaghi, «non avrei mai creduto, visto che abbiamo affrontato una candidata alla promozione in Serie A. Eppure il Venezia ha dato tutto anche in questa occasione, ha meritatamente trovato il gol del vantaggio, e dal momento che Audero non ha toccato un pallone in tutta la gara, è logico che mi sarei potuto aspettare qualcosa di più. Bravo il Frosinone a capitalizzare quella sola occasione avuta a disposizione, e bravo anche Soddimo che ha tirato fuori un cross bellissimo. Da parte nostra lo avremmo dovuto leggere meglio, invece abbiamo sbagliato la diagonale e a questo livello chi hai di fronte ti punisce immediatamente. Il Venezia comunque c’è ed è una bella soddisfazione potercela giocare alla pari».In una settimana il Venezia ha ottenuto quattro punti contro Empoli e Frosinone in casa, perdendo però a Cittadella. Inzaghi non si fissa sulla classifica però osserva: «Non mi interessa quanti punti possiamo aver fatto in tre partite, ma più che altro di mantenere questo trend, e il fatto che sarà dura continuare così. È chiaro che le nostre devono essere sempre prestazioni importanti, altrimenti non potremmo essere all’altezza delle avversarie di giornata in giornata. Dopo dodici partite posso dire serenamente: onore ai miei giocatori. Dovremo semmai avere un pizzico di attenzione in più per evitare errori come quello di oggi». […] Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Si chiude sull’1-1 e alla fine Venezia e Frosinone fanno lo stesso ragionamento: buon punto, importante, anche meritato, senza occasioni gettate al vento. Esatto, anche perchè di occasioni se ne vedono poche, sui due gol – vicini, nell’arco di tre minuti – c’è qualche pecca della difesa, e per i portieri, a dirsela tutta, è un sabato di riposo. Buon punto per il Venezia, perchè il Frosinone è squadra di qualità superiore, proveniente dalla Serie A e destinata a tornarvi, con quattro o cinque giocatori di valore assoluto per la categoria, compreso quel Ciano che però si è visto poco. Buon punto anche per il Frosinone, perchè non sono tante che le squadre che arrivano al Penzo per dettare legge e prendere punti a piene mani contro un Venezia che in casa ha subito solo due gol e perso solo con il Parma non sapendo ancora come. Dunque 1-1 e – diciamolo subito – partita bloccata sulla zona centrale del campo. Sì, è vero, Ariaudo non ha fatto vedere boccia agli attaccanti arancioneroverdi, ma anche il temuto Daniel Ciofani non l’ha mai vista, ingabbiato dai centrali veneziani e in particolare da un Modolo in grande giornata. Insomma il pari ci sta tutto, Venezia in linea con le sue caratteristiche di squadra attendista pronta ad affidarsi al contropiede, e Frosinone molto compatto, di personalità, ma poco graffiante. Inzaghi fa capire il suo senso di prudenza inserendo Bruscagin, più difensore rispetto a Zampano, con il compito di andare a fermare il temuto Soddimo, il quale in tutta la partita azzecca un cross, ma quello giusto, che frega la difesa veneziana e mette l’altro Ciofani in condizione di fare il pareggio, sbucando da destra, grazie anche a una diagonale veneziana venuta male. Se poi torniamo indietro di due minuti, eccovi il gol del Venezia e stavolta sono quelli in maglia gialla a dover battersi il petto. Minuto 20, punizione da destra, tutti si aspettano il cross, tutti ma proprio tutti, nel senso che il Frosinone mette tutti gli undici in area e nessuno fuori, lasciando Bentivoglio come un eremita. Ovvio rasoterra per lui, destro immediato, palla che batte sul palo e cammina lungo linea battezzata da tutti già gol. Modolo ha seguito l’azione e gli basta un lieve tocco per metterla dentro. […]

Ore 17.40  – (Gazzettino) Un’altra occasione sprecata. Il pareggio raccolto ieri a La Spezia ha il sapore amaro dell’opera incompiuta, perché il Cittadella ha avuto le occasioni per portare a casa l’intera posta in palio e cancellare così in un solo colpo – come ha ricordato anche l’allenatore nelle sue dichiarazioni post-partita – le delusioni patite con Novara e Cremonese. Due punti in più avrebbero fatto la differenza anche in classifica, con il Cittadella che sarebbe salito al terzo posto. Mica cosa da poco. Invece ci si deve consolare con il secondo risultato utile di fila, si parla di continuità dopo il successo di martedì sera contro il Venezia, e si guarda avanti, al prossimo impegno casalingo con la Ternana dell’ex Paolucci per riprendersi tutto quello lasciato per strada in terra ligure. Il Cittadella cercava conferme a La Spezia dopo la brillante prova, con vittoria, nel derby, e Venturato si è affidato in blocco all’undici schierato nel turno infrasettimanale, con un solo cambio forzato: fuori Adorni, ko a causa di una una distorsione al ginocchio destro, dentro Pelagatti al centro della difesa al fianco di Varnier. […] La partita poteva prendere la piega giusta per i granata alla mezz’ora, quando Schenetti è stato abile a rubare il pallone dai piedi di Lopez che poi lo ha agganciato in piena area. È rigore. Il destro di Iori è angolato ma non troppo forte, l’ex Di Gennaro lo sfiora con la punta delle dita mandando il pallone sul palo, si avventa poi Litteri e il suo destro a colpo sicuro è miracolosamente respinto dal portiere. Doppia iella in un colpo solo. Il gol l’ha trovato poi Arrighini, al 34′, ma per l’arbitro era in fuorigioco: annullato, con molti dubbi. È tutto e solo Cittadella nel secondo tempo, un monologo però rimasto infruttuoso. E i rimpianti per i colori granata continuano.
Ore 17.20 – (Gazzettino) La partita di La Spezia va ad aggiungersi ai rimpianti. Al Picco sono stati lasciati due punti che potevano benissimo finire nella saccoccia del Cittadella. «C’è rammarico perché credo che per quanto è stato fatto in campo nel secondo tempo, ma anche nel primo, la nostra era la squadra che ha meritato di più nei novanta minuti». Semplice e schietto il commento di Roberto Venturato, nel computo delle occasioni sprecate il rigore calciato da capitan Iori: «Abbiamo creato tanto, non solo il calcio di rigore. Mi resta il sospetto del gol di Arrighini annullato per fuorigioco che, dalla mia posizione, non mi pareva tale». Il tecnico granata assaporava i tre punti: «La vittoria era alla nostra portata, in campo lo si è visto. Mi spiace non essere tornato con un successo. Il pareggio ci restituisce la continuità nei risultati, è quello che cerchiamo, adesso bisogna imparare a crescere ancora. Ripartiremo da qui, convinti di poter fare meglio». Cittadella benino nel primo tempo, assolutamente protagonista invece dell’intera ripresa, segno di una buona tenuta atletica e mentale. «In questo momento la mia squadra sta bene fisicamente, c’è un buon atteggiamento e voglia di fare, per questo va comunque fatto un plauso ai giocatori. Bisogna trovare il gol, ci manca, a La Spezia ci siamo andati vicinissimo, ricordo il rigore di Iori, un paio di grandi interventi di Di Gennaro e altre occasioni in ordine sparso. Bisogna accettare questo risultato, sapendo che per vincere le partite dobbiamo fare meglio». […] Ore 17.00 – (Corriere del Veneto) «Traditi» dal capitano o «puniti» dall’ex. Un’interpretazione spinta all’eccesso della sintesi, forse, ma che rende piuttosto bene l’idea di quanto accaduto ieri a La Spezia al Cittadella. Che mette in archivio un primo tempo vissuto in apnea, una ripresa decisamente migliore e, soprattutto, la chance di portare a casa l’intera posta in palio fallita dagli undici metri da Manuel Iori al 31’ della ripresa. Fallita anche perché l’ex Raffaele Di Gennaro fa il Batman tra i pali e vanifica la massima punizione. Sin lì, se Iori non era stato il migliore dei suoi, ci eravamo davvero vicini, perché quando il capitano è in campo il livello qualitativo della squadra si alza notevolmente. […] La nota stonata della giornata sono gli infortuni. Non uno ma addirittura due, con i problemi muscolari che hanno messo fuori causa prima Strizzolo, che ha lasciato il posto ad Arrighini e che pareva molto dolorante e poi Litteri, uscito per fare spazio a Kouamé. Da valutare l’entità del problema del centravanti, anche se non va esclusa l’ipotesi di una lesione muscolare. Per il resto le scelte hanno inteso premiare i protagonisti del derby vinto martedì col Venezia, con l’unica variante di Pelagatti al posto di Adorni. Niente da fare, almeno per il momento, per Scaglia. Venturato evidentemente aspetta il momento giusto per gettarlo nuovamente nella mischia, anche perché il duo Pelagatti-Varnier ha lanciato un messaggio inequivocabile: non tutte le coppie difensive funzionano ma questa sembra essere una delle migliori e più affidabili. […] Ore 16.40 – (Mattino di Padova) Esce il segno “X” sulla ruota di La Spezia, ma il Citta torna a casa con un sacco di rimpianti. Per ciò che poteva essere – la sesta vittoria, la terza lontano dal Tombolato – e non è stato, con il risultato di aver lasciato due punti in riva al Tirreno che avrebbero fatto molto comodo, invece, nell’ottica di una classifica sempre compressa e figlia di un incredibile equilibrio. È il secondo pareggio stagionale, dopo quello con il Perugia. Il primo 0 a 0. Un anno fa finì 1-1 (gol di Arrighini per i padovani, giusto così), stavolta invece la truppa granata si morde le mani per la (grande) occasione fallita: il rigore concesso dall’arbitro Pillitteri ad un quarto d’ora dal 90′ e calciato da Iori sul palo. Peccato davvero, perché per cifra tecnica, supremazia di gioco e numero di azioni create davanti alla porta di Di Gennaro i padovani avrebbero meritato l’intera posta. Consola, oltre alla prestazione, il fatto che, dopo i due ko di fila con Cremonese e Bari, siano arrivati 4 punti nelle successive due gare. E con essi il ritorno a pieno titolo in zona playoff (ottavo posto a quota 17, insieme a Parma e Novara). Venturato, contrariamente alle sue abitudini, cambia poco o nulla dell’undici titolare rispetto al derby di martedì: di fatto, una sola pedina, Pelagatti in difesa, scelta inevitabile visto che Adorni e Camigliano sono fuori uso e l’unica alternativa possibile è Scaglia, pronto sì ma senza ancora il ritmo-partita. Centrocampisti, trequartista e coppia offensiva sono gli stessi dell’incontro con il Venezia. È un Citta che sa il fatto suo, ben disposto, attento e concentrato come dev’essere una squadra che voglia fare risultato su un campo “caldo” della Serie B come questo, dove tira aria di contestazione nei confronti di Gallo e dei suoi giocatori. […] Ore 16.20 – (Mattino di Padova) […] «Ci dispiace aver lasciato sul campo questi due punti, meritavamo il vantaggio per quanto abbiamo proposto nel secondo tempo. Abbiamo sbagliato un rigore e poi la ribattuta, e ho il sospetto che il gol di Arrighini fosse valido, guardando l’azione dalla panchina mi pareva che fosse partito da dietro l’avversario. Certo, tornare con un punto da questo stadio non è mai una brutta cosa, però potevamo rientrare avendone due in più e chi è andato più vicino alla vittoria siamo stati noi. Il pareggio, comunque, ci dà continuità di risultati, ed è quello che volevamo. Ripartiamo da qui, per fare ancora meglio», la riflessione del tecnico del Cittadella. Tolto quei due episodi, certo non secondari, analizzando la gara si può dire che la sua squadra è cresciuta notevolmente nella ripresa, dopo una prima frazione non brillantissima. «Nel secondo tempo abbiamo fatto vedere il meglio e, in altre occasioni, con prestazioni così avremmo vinto. Non dimenticate che, oltre al rigore, ci sono state occasioni per Litteri, Arrighini e Schenetti. La squadra sta bene fisicamente e ha voglia di fare. Avremmo voluto fare la partita già dal primo tempo, ma occorre considerare anche l’avversario: lo Spezia conta su giocatori di qualità e giovani interessanti. Noi cerchiamo sempre di vincere, ma nei primi 45′ non riuscivamo ad attaccare bene la profondità e a trovare la palla tra le linee». Che aria tirava in spogliatoio a fine partita? «Dispiace un po’ tornare a casa con questo 0-0, ma in spogliatoio comunque non c’era delusione, piuttosto la soddisfazione per aver sfoderato una prestazione importante. Abbiamo lasciato punti su altri campi, quindi un successo ci avrebbe davvero gratificato, permettendoci di recuperare quello che abbiamo buttato via nelle occasioni precedenti. Il campionato resta molto lungo e la classifica cortissima». […] Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Qualcuno si spinge a chiamare il Renate «il Leicester della C». In attesa di conferme nessuno, di certo, avrebbe potuto immaginare che il 28 ottobre Bassano-Renate sarebbe stata una sfida per l’alta classifica. E che addirittura ci si sarebbe giocati la volata al primo posto, se non fosse stato per i risultati negativi di entrambe nell’ultimo turno. […] «Condivido le parole del presidente della scorsa settimana — dice Magi — lui si aspetta tanto da noi, a volte non riusciamo in ciò che vorremmo fare, ma è ciò a cui aspiriamo, dove vogliamo arrivare. Dobbiamo saper stringere i denti in certi frangenti di gara per poi imporre il nostro gioco, è un percorso di crescita che stiamo portando avanti. Per questo spesso parlo di avere pazienza, dobbiamo avere il tempo di far maturare alcuni giocatori, stiamo mettendo le basi per un futuro ancora più forte. Questo è il bello di far parte di un progetto. I ragazzi per quello che stanno facendo e per come si stanno allenando meriterebbero tanto e per questo mi piacerebbe che raccogliessero diverse soddisfazioni». […] E poi un appello alla tifoseria: «Mi aspetto un Mercante unito a sostenere la squadra, uno stadio che lotta con noi su ogni pallone. Dobbiamo avere la forza di portare gli episodi dalla nostra parte».

Ore 15.15 – Qui Modena: arriva il segnale da parte della terna arbitrale, le squadre lasciano lo stadio “Braglia”. Lo 0-3 al tavolino verrà ufficialmente omologato dal Giudice Sportivo solo martedì, ma intanto il Padova torna a casa con tre punti in più.

Ore 14.30 – Qui Modena: procedura espletata correttamente, ora bisognerà attendere fino alle ore 15.15.

Ore 14.20 – Qui Modena: inizia l’appello dinanzi alla terna arbitrale.

Ore 14.00 – Qui Modena: i Biancoscudati sono arrivati da circa mezz’ora al “Braglia” e si trovano ora nell’antistadio insieme ai giocatori emiliani in attesa dell’appello. Clima surreale.

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Quello di oggi sarà un altro, importante esame di maturità». Parola di Marco Beccaro, che suona la carica alla vigilia della sfida di oggi tra Mestre e Ravenna in programma alle 16.30 al Mecchia di Portogruaro. […] «Il rischio più grande che corriamo è quello di non approcciare la gara con la giusta mentalità – spiega la mezzala mestrina – ma sono convinto che questo non sarà un problema. Il nostro pregio è quello di resettare la mente dopo ogni fischio finale, come abbiamo fatto dopo il bel 2-2 di Pordenone. Anche quello però lo abbiamo già scordato, e siamo pronti a dare battaglia come sempre». […] Conquistare il bottino pieno sarebbe una ulteriore iniezione di fiducia ad un gruppo già molto carico. «Vincere oggi ci darebbe ulteriori stimoli. Stiamo molto bene, l’ambiente è circondato da tanto entusiasmo e fanno molto piacere i complimenti che riceviamo, ma sappiamo che non dobbiamo arretrare di un centimetro e continuare a lavorare sempre al 110% se vogliamo confermarci». L’infermeria arancionera oggi è completamente vuota, manca però lo squalificato Matteo Gritti. Al suo posto, il ballottaggio tra Stefanelli e Boffelli vede in vantaggio proprio quest’ultimo, che andrà ad affiancare Perna e Politti nella retroguardia a tre davanti a Favaro. In mezzo pochi dubbi, con Lavagnoli ancora favorito per un posto sulla corsia di destra, mentre davanti confermata la coppia Neto-Sottovia.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Lassù si respira a pieni polmoni e, a ben guardare, si sta pure molto bene. Il Mestre viaggia a fari spenti ma continua a collezionare prestazioni scintillanti. Il salto di categoria è stato assimilato in modo eccellente e oggi contro il Ravenna ci sarà la possibilità di fare altri punti e di proseguire la marcia trionfale di questo inizio stagione. Appuntamento al Mecchia alle 14.30, con una formazione di fatto delineata in larga parte. L’unica assenza sarà quella di Gritti per squalifica, per la cui sostituzione si candidano Stefanelli e Boffelli. «Non ho ancora deciso chi giocherà – ammette Mauro Zironelli – ma di sicuro per sostituire Gritti sceglierò uno di loro due. Per il resto ci aspetta una partita diversa dalle ultime, perché un conto è affrontare il Pordenone capolista e un altro è affrontare il Ravenna, quindi sarà tutta un’altra storia. Penso che saranno novanta minuti molto simili a quelli contro Teramo e Gubbio, ci aspetta una squadra che ha confermato gran parte dell’ossatura della passata stagione e che ci aspetterà».

Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Reduce da quattro sconfitte consecutive, l’ultima con l’Albinoleffe, un Ravenna in cerca di se stesso fa oggi visita ad un Mestre sempre più caricato dalle ultime prestazioni e galvanizzato dal pareggio contro la capolista Pordenone. […] Il Mestre si sta facendo rispettare e chi si aspettava una matricola infarcita di giocatori neofiti della categoria sta ora ricredendosi. La classifica parla chiaro. Tra la capolista e il Mestre ci sono solo 4 punti e la classifica è molto corta. […] Nel Mestre si attende ancora che Neto, pur giocando splendide gare, faccia vedere le sue potenzialità anche come goleador mentre Sottovia vorrebbe bissare la prodezza di domenica scorsa. Si respira fiducia. Come detto da Zironelli: «Questi ragazzi non sono qui per caso e chi pensa che solo perché 3/4 di squadra arriva dalla D sbaglia i suoi calcoli. Siamo qui per imporre il nostro gioco e la nostra filosofia di gioco, non per starcene comodi alla finestra». Mestre (3-4-3): Favaro; Boffelli, Perna, Politti; Fabbri, Lavagnoli, Boscolo, Rubbo; Neto, Sottovia, Beccaro. A disp: Ayoub, Gagno, Zanetti, Kirwan, Bonaldi, Casarotto, Stefanelli, Spagnoli, Pozzebon, Sodinha, Zeccchin, Bussi. Allenatore: Zironelli. […] Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un 4-4-2 solido, 8 gol subiti in campionato, tante certezze e pochi dubbi. La Fermana si affida al duo d’attacco composto da Sansovini e Lupoli per scardinare il muro del Pordenone. Il club marchigiano ha cambiato qualcosa rispetto all’anno scorso, ma ha sostanzialmente mantenuto lo spirito del vincente campionato passato. L’estate dei canarini può essere suddivisa in due fasi, che rispondono ad altrettanti modi diversi di approcciare una nuova categoria. Inizialmente la società ha deciso di dare fiducia al blocco della promozione, confermando buona parte della squadra. In un secondo tempo, con migliori opzioni sul piatto, ha cercato di aumentare l’esperienza e il tasso tecnico del gruppo, inserendo giocatori già abituati a questi livelli. Escluso il veterano Paolo Ginestra, la Fermana ha provato a confermare tutti i protagonisti della cavalcata verso la serie C. Al Recchioni i canarini hanno ritrovato capitan Comotto, Ferrante, Urbinati, Forò, Manè, Misin, D’Angelo, Petrucci e Cremona. In difesa, oltre al giovane di scuola Inter, Tommaso Equizi, sono arrivate due sicurezze come Maikol Benassi e Nicolò Sperotto. Il primo viene dal campionato vinto in D con il Parma e un’agrodolce esperienza al Livorno; il secondo è un terzino di proprietà del Carpi con lunga militanza tra i pro. A centrocampo mister Flavio Destro può contare sull’esperienza di Andrea Doninelli, mediano cresciuto nel Genoa, che ha giocato in C con le maglie di Juve Stabia, Benevento, Modena, Siena e Viterbese. […] Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Eccola, la possibilità di ritrovare la vittoria, i 3 punti fuori casa e un margine maggiore sulle inseguitrici. Tre piccioni con una fava, si potrebbe riassumere. La trasferta marchigiana a Fermo offre tutto questo al Pordenone. Sta ai ramarri di Leonardo Colucci cogliere le opportunità che vengono loro offerte, tutte assieme in un colpo solo, o almeno parte di esse. «I ragazzi stanno bene assicura l’allenatore del Pordenone – e si sono allenati tutti alla grande. Dal punto di vista sia fisico che mentale, la nostra è stata una settimana buona e intensa. Sappiamo che tutto questo non basta, ma sono i presupposti, la base giusta, per ottenere il massimo a Fermo, dimostrando di che pasta siamo fatti. Bisognerà mettere in campo quella cattiveria e quella rabbia agonistica che ti permettono di vincere i duelli individuali e la partita». Il viaggio arriva dopo un periodo in cui la squadra ha raccolto meno del previsto e di quanto auspicato. Quattro pareggi in 5 gare, alcuni anche particolarmente stretti: quanta è la voglia di tornare al successo? «Tanta – risponde secco Colucci -. Sappiamo che il nostro è un obiettivo importante, un campionato di vertice. Per restare in alto bisogna vivere ogni gara come fosse una finale. Chi lotta per salvarsi ha sempre un’altra possibilità, chi lotta per vincere non può permettersi di perdere colpi». […] Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) Per quanto la Fermana, nonostante non vinca da un mese, possa sempre risultare un cliente insidioso, il Pordenone ha solo una missione oggi: vincere. Dopo quattro pareggi nelle ultime cinque partite la squadra di Leonardo Colucci deve conquistare i tre punti a Fermo, nell’undicesima giornata del girone B di serie C (il via alle 14.30). […] Al di là di tutto Colucci è partito ieri per le Marche con molta fiducia. «I ragazzi stanno bene, si sono allenati tutti alla grande – ha affermato -. Dal punto di vista sia fisico che mentale è stata una settimana buona e intensa. Sappiamo che tutto questo non basta, ma sono i presupposti, la base, per ottenere il massimo a Fermo, dimostrando di che pasta siamo fatti. Bisognerà mettere in campo quella cattiveria e rabbia agonistica che ti permettono di vincere i duelli individuali e la partita. Abbiamo tanta voglia di tornare al successo». Sì, perché servono i tre punti per disputare un torneo di spessore: «Per restare in alto bisogna vivere ogni gara come fosse una finale – ha chiuso -. Chi lotta per salvarsi ha sempre un’altra possibilità, chi lotta per vincere non può permettersi di perdere colpi. Ma occhio alla Fermana: in casa hanno avuto un rendimento molto alto». I soliti noti. Colucci proverà a espugnare il “Recchioni” con i soliti noti: l’unico dubbio riguarda il reparto avanzato, dove Magnaghi potrebbe ritagliarsi uno spazio da titolare a fianco Gerardi. L’ipotesi più accreditata è però il 4-3-2-1 con Sainz-Maza e Ciurria alle spalle del numero nove, che a Fermo vuole segnare il terzo gol nelle ultime, altrettante partite.
Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La sconfitta casalinga contro la Triestina ha rappresento un brutto colpo alle ambizioni del Vicenza: con una vittoria c’era la possibilità di riagganciare le zone alte della graduatoria e invece i biancorossi di Alberto Colombo sono rimasti nella zona anonima del centro classifica. «Di sicuro il contraccolpo psicologico per la sconfitta subita si è sentito — sottolinea mister Colombo — è stata una settimana difficile perché ci spettavamo un altro tipo di match e invece ci è girato tutto storto. In questi casi l’unica risposta da dare è quella sul campo, ed è per questo che la gara di Bolzano è estremamente delicata. Ci sono delle nubi su di noi e dobbiamo fare di tutto per allontanarle, per non permettere che la situazione peggiori: non possiamo permettercelo. L’unico modo per farlo è vestire i panni di una squadra operaia, che sia in grado di correre e lottare su tutti i palloni perché in serie C l’agonismo e la grinta sono componenti importanti. Serve ritrovare compattezza, anche in fase difensiva e soprattutto vincere. Perché nel calcio quando le cose non vanno bene i tre punti sono sempre la medicina migliore». […] Per molti è anche una questione di modulo, anche se contro la Triestina il Vicenza ha giocato nel primo tempo con il 4-3-1-2 e nella ripresa con il 4-4-2 e il risultato non è cambiato. «Normale che quando le cose non vanno l’allenatore provi a modificare lo schieramento in campo — spiega Colombo — ma quando non è giornata non è certo il modulo il problema. Però stiamo lavorando per essere pronti con delle soluzioni alternative, da settimane proviamo sia il 3-5-2 che il 4-4-2 anche se l’interpretazione a livello collettivo è l’aspetto principale e fondamentale. Si parla esclusivamente di numeri statici ma poi nella fase dinamica servono risposte precise e positive».
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Nonostante il turno infrasettimanale di mercoledì prossimo, che ha spinto molte squadre a scegliere il sabato come match day, il Campodarsego scenderà in campo oggi pomeriggio. L’unico “anticipo”, in questo caso, sarà quello del fischio d’inizio, fissato (e così sarà fino a primavera) alle 14.30. Gli uomini di mister Gianfranco Fonti ospiteranno allo stadio “Gabbiano” il Legnago (arbitro Luca Baldelli di Reggio Emilia), undicesimo in classifica con 10 punti, quattro in meno dei biancorossi. «Troveremo una squadra che vanta giocatori importanti come Zanetti, Barone e Marchetti», avverte il mister del “Campo” Gianfranco Fonti. «Bisognerà affrontare il Legnago con la dovuta cautela e stare molto attenti ai loro attaccanti. Servirà dunque grande attenzione per ottenere un risultato positivo». Fonti, per la sfida odierna, dovrà rinunciare al bomber Mehdi Kabine, fermato per un turno dal giudice sportivo, il mediano Marcolini (ancora acciaccato), Daniel Beccaro, che si è procurato la rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio e starà fuori per mesi, e il portiere Cazzaro, operato martedì scorso per un piccolo problema cardiaco. «Abbiamo qualche defezione, è vero, ma la rosa resta comunque importante e tutti i ragazzi sono all’altezza della situazione». […] Ore 10.30 – (Gazzettino) Io non ho preso un euro, e mi pago vitto e alloggio. Per di più se non facevo le convocazioni, rischiavo l’illecito. Ma dove andiamo? Ripeto, tengono in vita un morto senza staccare la spina». […] Poi il tecnico del Modena aggiunge: «Scenderò dalla nave per ultimo, come ho sempre detto. Domani (oggi, ndr) mi esporrò a un’altra farsa. La Lega doveva impedirla nella maniera più assoluta, bastava dare lo 0-3 a tavolino ed evitare convocazioni. Con grandissima dignità e moralità io ci sarò perché faccio ciò che impone il regolamento, e penso che ci saranno anche i ragazzi».
Ore 10.20 – (Gazzettino) «A cinquantadue anni e dopo una carriera ininterrotta dalla stagione 1989-1990 devo subire anche questa mortificazione. La vergogna è che se io non avessi fatto le convocazioni, avrei rischiato l’illecito. E nessuno me l’aveva detto, ho dovuto informarmi da solo. Ma che motivo c’è di presentarsi per fare una farsa quando tutto il mondo sa che oggi non si gioca? Si parla naturalmente dei giocatori, ma c’è tanta altra gente in difficoltà tra magazzinieri e personale che lavora negli uffici che saranno chiusi.
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Speravo davvero che il Consiglio Federale decretasse la fine. È come avere un morto e non volere staccare la spina per non fare soffrire i parenti. Mi auguro che la prossima settimana chi di dovere la stacchi». Bastano queste parole pronunciate dal tecnico Ezio Capuano per fotografare il clima surreale che sta vivendo il Modena. Al Braglia oggi la partita non si giocherà, eppure gialloblù e biancoscudati dovranno presentarsi ugualmente. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Pranzo a Formigine, a pochi chilometri dal capoluogo, e trasferimento al “Braglia”. O meglio, alle porte del “Braglia”, che rimarranno inesorabilmente chiuse. Qui troveranno la squadra gialloblù e la terna arbitrale: il direttore di gara designato, il signor De Angeli di Abbiategrasso, e due giudici di linea che arriveranno a Modena per una vera e propria gita fuori porta, addirittura da Roma e da Ostia. Chiusi i cancelli dello stadio, la terna dovrà semplicemente operare l’appello e poi, attesi i canonici 45 minuti previsti dal regolamento, trascrivere sul referto ciò che già si sa: l’impossibilità di giocare la gara per la mancanza di un campo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Benvenuti nella domenica più assurda del campionato del Padova. Quella che doveva essere una gara affascinante, tra due tra le grandi piazze del girone B, tra due compagini ricche di fascino e di storia, e in uno stadio, il “Braglia”, che per la categoria è un autentico gioiellino, altro non sarà se non una triste passerella di fronte ad un portone chiuso. Tre punti senza nemmeno scendere in campo, un mesto appello alle porte di uno stadio serrato, e un immediato ritorno in Veneto in attesa dell’attribuzione dei tre punti. […] Il Padova, che ieri ha sostenuto un doppio allenamento senza nemmeno preparare la partita, questa mattina partirà in pullman alla volta dell’Emilia.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Ieri sera si è già giocato il primo anticipo, che ha visto, al “Nereo Rocco” di Trieste, Triestina e Santarcangelo pareggiare per 1-1. Oggi, invece, si giocano altre sette gare: il clou alle 18.30, quando si sfideranno Bassano e Renate per una piazza ai primi posti del girone B. Il programma: oggi, alle ore 14.30 AlbinoLeffe-Teramo (arbitro Andreini di Forlì), Fermana-Pordenone (Volpi di Arezzo) e Südtirol-Vicenza (Cascone di Nocera Inferiore); alle 16.30 Gubbio-Reggiana (Fontani di Siena), Mestre-Ravenna (Feliciani di Teramo) e Sambenedettese-Fano (Natilla di Molfetta); alle 18.30 Bassano-Renate (Dionisi dell’Aquila). Riposa la Feralpi Salò.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sarà un pomeriggio surreale, quello che verrà vissuto al Braglia (o per meglio dire davanti al Braglia) da Modena e Padova. Per gli emiliani una sensazione purtroppo non nuova, visto che già contro Mestre e Albinoleffe erano arrivate due sconfitte a tavolino senza scendere in campo. Stadio chiuso e fallimento che sembra sempre più vicino. Il Modena è da mesi nella bufera e, al di là dei tentativi di salvare il titolo sportivo, si attende solo che venga scritta la parola fine a una lenta agonia. Il quarto ko a tavolino per mancanza di un campo da gioco escluderà, di fatto, la squadra gialloblù dal campionato. E così, mentre il terzo 3-0 verrà assegnato oggi al Padova, costretto a un viaggio a vuoto in Emilia con tre punti che verranno assegnati d’ufficio e poi tolti una volta certificata l’esclusione dal girone B del Modena, per il de profundis sulla carta bisognerà attendere la partita casalinga con il Bassano. […] Pierpaolo Bisoli, dal canto suo, ieri ha torchiato la squadra per un sabato diverso dagli altri: «Ci stiamo preparando come se la partita si disputasse regolarmente — spiega il difensore Sergio Contessa — dispiace per il Modena e i giocatori, io ho già vissuto situazioni simili e so quanto male si stia e quante difficoltà si possano vivere. Se poi arriverà la vittoria a tavolino ce la prenderemo». Ma sarà una vittoria virtuale a tutti gli effetti, perché quella di oggi, oggettivamente, sarà una partita senza alcun valore. Al di là del fatto che le squadre non la disputeranno.




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