Arbitri e Var sono ormai un binomio inscindibile. La novità assoluta della stagione calcistica 2017-2018 è rappresentata infatti dall’introduzione in via sperimentale della cosiddetta “moviola in campo”. Il Video Assistant Referee sta indubbiamente monopolizzando l’attenzione in questa prima fase del massimo campionato di Serie A e per fare il punto della situazione, nei giorni scorsi si è tenuto un importante evento a Coverciano. Il presidente degli arbitri, Marcello Nicchi, il designatore Nicola Rizzoli, hanno tenuto lezione nella sala del Gonfalone della regione Toscana: argomento del giorno il Var, con le sue regole e i lati nascosti, ossia quello che durante le partite di calcio gli altri non vedono. Un fattore che ha inevitabilmente cambiato rapidamente quella che è la professione dell’arbitro come siamo abituati a conoscerla e che è ben riassunta in questa infografica di 888sport.
Nel corso dell’evento, Nicchi e Rizzoli hanno fatto una disamina approfondita del Var e delle sue implicazioni, al cospetto di tanti arbitri stranieri, e anche dell’Unione stampa sportiva italiana (che ha collaborato all’organizzazione della manifestazione). Presenti anche il presidente regionale Franco Morabito, quello nazionale Luigi Ferrajolo, il presidente del ASt Toscana Sandro Benucci e ancora Giancarlo Antognoni, club manager della Fiorentina. Fin qui i commenti sul Var sono stati discordanti, o meglio legati troppo spesso agli episodi: addetti ai lavori che in primo momento si erano schierati a favore della “moviola in campo”, non hanno lesinato critiche non appena un errore dei “varisti” sia andato contro la propria squadra.
Var e arbitri: confronto continuo
Per superare queste diffidenze, il designatore Rizzoli ha spiegato dettagliatamente come si applica il Var, come e quante volte il direttore di gara dialoga con i colleghi addetti alla Video Assistant Referees. Tramite una serie di slide, ma soprattutto alcuni video di cui solo gli arbitri possono essere in possesso, si è mostrato come lo scambio di informazioni tra il direttore di gara in campo e chi sta nella saletta Var sia praticamente continuo. Sia ben chiaro, si tratta appunto di scambi di informazioni, perché alla fine la decisione spetta solo e unicamente all’arbitro in campo, il cui giudizio è unico e insindacabile.Dopo gli esperimenti delle prime giornate, inoltre, Nicchi e Rizzoli hanno ribadito che il tempo necessario per definire alcune decisioni con il Var si stia via via accorciando. Questo, però, non significa che tutto vada bene, poiché anche l’Aia è consapevole che ci sia ancora molto da lavorare per rendere ancora più efficaci i protocolli di applicazione della moviola in campo.