Ore 21.00 – (Il Piccolo) Almeno un paio, più probabilmente tre settimane di stop per capitan Aquaro: questo il responso dopo gli esami seguenti all’infortunio patito a Vicenza. Il difensore accusa infatti una lesione di primo grado al collaterale mediale interno del ginocchio, per cui oltre a saltare la partita con il Santarcangelo, è molto in dubbio anche per Pordenone. Tra gli altri Castiglia e Mori stanno recuperando, ma difficilmente per sabato, mentre per Mensah c’è l’ormai noto discorso muscolare per cui bisogna andarci ancora cauti. Questo pomeriggio sgambata in famiglia a Prosecco contro la squadra degli Allievi, per continuare la preparazione in vista della partita di sabato sera contro il Santarcangelo (inizio ore 20.30, dirigerà Tursi di Valdarno). […] Alla Triestina è stata comminata un’ammenda di 1000 euro perché a Vicenza i tifosi hanno fatto esplodere nel loro settore due petardi, senza conseguenze, e un’altra di 500 euro perché hanno danneggiato i servizi del settore dello stadio loro riservato. Intanto il preparatore dei portieri Diego Del Piccolo, appena rientrato dopo una squalifica di tre giornate, ha preso un altro turno di stop dopo l’espulsione per proteste verso l’arbitro e comportamento non regolamentare in campo durante la gara. […]
Ore 20.30 – (Il Piccolo) Adesso è davvero Triestina grandi numeri. Ben oltre quello che dice l’attuale classifica. Già qualche settimana fa, quando le cose non giravano proprio nel verso giusto, si era sottolineato che quanto a gol fatti e subiti l’Unione meritava ben di più dei punti che, per vari motivi contingenti, annoverava in graduatoria. Dopo la quarta partita utile consecutiva (di cui tre in trasferta) con 8 punti ottenuti e un netto cambio di marcia, adesso quei numeri diventano fisiologicamente ancora più eclatanti. Perché è vero che la Triestina al momento è solo al decimo posto in classifica, ma non si può che strabuzzare gli occhi a notare che l’attacco della squadra di Sannino non solo è addirittura il secondo dell’intero girone per gol segnati, ma è anche nettamente il migliore nelle partite giocate in trasferta. E la difesa non è molto distante quanto a rendimento, essendo la quarta meno battuta del girone. Insomma numeri di una squadra almeno da top five o giù di lì. L’attacco della Triestina, con 15 gol realizzati in 9 match, è dunque il secondo più prolifico del girone. Meglio ha fatto solamente il Pordenone con 18, ma i neroverdi hanno giocato anche una partita in più. Alla pari degli alabardati ci sono la Sambenedettese e il Sudtirol (ma anche gli altoatesini hanno giocato un incontro in più). Un dato già eloquente sulla pericolosità offensiva dell’Unione, che però diventa sbalorditivo prendendo in considerazione solamente le trasferte. In questo caso quello formato da Arma e compagni è nettamente il reparto più prolifico del girone con 10 gol all’attivo. Seguono staccati il Mestre con 8 e più indietro Renate, Sambenedettese e Fermana con 7. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Farsi trovare al posto giusto, al momento giusto. Per informazioni chiedere ad Emanuele Politti, difensore senza il vizio del gol capace però domenica di mettere a segno uno dei gol più importanti della sua carriera, quello che ha consentito al Mestre di pareggiare in casa del Pordenone per 2-2 e presentarsi al meglio domenica alle 16.30 al Mecchia contro il Ravenna. Una spizzata di testa sugli sviluppi di un corner che ha permesso agli arancioneri di conquistare un punto prezioso quanto meritato. «Non mi capita spesso di segnare, per cui alla gioia del gol si aggiunge quella per aver contribuito alla conquista di un punto importante in casa della capolista. È stato il coronamento di una grande prestazione di squadra, non meritavamo di uscire sconfitti dal Bottecchia». […] L’importante è mantenere la testa sulle spalle. «Il campionato è molto equilibrato. Con un paio di risultati utili si può compiere un importante balzo in avanti, d’altro canto al contrario si rischia di essere inghiottiti nella zona calda della classifica. Se non si sta attenti, si impiega davvero un attimo a vanificare tutto». Per questo, la migliore arma del Mestre resta la serenità del primo quarto di campionato. «Noi dobbiamo solo essere noi stessi, mantenendo la tranquillità che ci ha contraddistinto fino ad oggi. Giorno dopo giorno il nostro sistema di gioco acquisisce sempre più fluidità, grazie al lavoro costante che svolgiamo. Alla fine, dobbiamo essere noi gli artefici della nostra crescita, puntando ogni giorno ad alzare l’asticella, perché solo impegnandoci al massimo per migliorare possiamo conquistare i nostri obiettivi».
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dire che la partita di domenica si deciderà a centrocampo è forse banale. Magari leggendo i nomi che compongono i due attacchi, poi, sembra pure sbagliato. Ma come, si potrebbe pensare, con punte così altisonanti la chiave si troverà in mezzo e non davanti? Invece dovrebbe andare proprio così, nonostante da un lato ci siano Lupoli e Sansovini e dall’altro Gerardi, Ciurria e Maza. Insomma, gente di categoria, se non superiore. I reparti centrali di Pordenone e Fermana hanno problemi diversi, ma non scoppiano di salute. Quello marchigiano non riesce a segnare, quello pordenonese deve prendere maggiormente la squadra in mano, come faceva il centrocampo di Bruno Tedino. In poche parole: la mediana neroverde non può affidarsi solamente alle giocate di Burrai e deve crescere soprattutto sotto l’aspetto della personalità. […] Al Ramarro non mancano in toto i botti dei centrocampisti. Ci sono le 5 reti stagionali (coppe incluse) di Salvatore Burrai, rigorista e faro della squadra, nonché il centro di Matteo Buratto (a segno nella prima stagionale contro il Matelica in Tim Cup) e la doppietta di Dejan Danza. È ancora troppo poco. Mancano per esempio le accelerazioni e le giocate decisive a cui ci aveva abituati Gianvito Misuraca, ma anche la grinta promessa da Lulli. L’anno scorso Suciu crebbe lentamente: la speranza dei tifosi del Pordenone è che anche quest’anno le cose vadano così. Per ora dalla mediana si chiede molto di più. E la partita contro la Fermana, anch’essa alla ricerca di un maggiore apporto dal settore, può essere quella della verità.
Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) È Flavio Destro il tecnico della Fermana: il cognome suona familiare, perché è il papà di Mattia, ex promessa del calcio italiano, attuale attaccante del Bologna. Il trainer che ha portato i marchigiani in serie C parla così della gara col Pordenone: «Giocheremo per vincere – afferma al sito ufficiale della società -, sempre nel massimo rispetto dell’avversario. Pensare di affrontare i ramarri e accontentarsi non è nella mia caratteristica nè in quella dei miei giocatori. Dovremo sfidarli con umiltà e determinazione, cercando di fare la nostra partita per vincerla. Se così non fosse, non si scenderebbe in campo». […] «Abbiamo la consapevolezza di avere le carte in regola per giocarcela alla pari con tutte le altre squadre – chiude Destro -. Domenica incontriamo la prima della classe e credo sia una gara da grande stimolo non solo per il pubblico ma anche per i miei ragazzi: la affronteremo dando il 110 per cento».
Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) Continua a lavorare a parte Emanuele Berrettoni. Ormai è praticamente certo che, il fantasista, riposerà anche nella trasferta di domenica in programma a Fermo (il via alle 14.30) e rientrerà in pianta stabile dal match con la Triestina. Il numero dieci sarà pronto per novembre, che sarà un mese di fuoco visto il turno infrasettimanale di mercoledì 8 e la Tim cup a Cagliari di martedì 28. Per il resto ieri tutto il gruppo ha lavorato agli ordini di Leo Colucci nella doppia seduta tenutasi al De Marchi.In vista del match con la Fermana il tecnico potrebbe riproporre la stessa formazione vista all’opera col Mestre, magari con l’inserimento di Magnaghi a gara in corso per affiancare Gerardi. In mezzo è possibile una staffetta tra Danza e Lulli per il ruolo di mezzala sinistra al fianco di Burrai e Misuraca. […]
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) «È solo un momento di transizione. E una volta che Sainz-Maza sarà al top ne vedremo delle belle». Matteo Lovisa, dirigente del Pordenone, che ha seguito il mercato, rassicura i tifosi e l’ambiente sul periodo di appannamento che la squadra di Leo Colucci sta vivendo: «A Fermo andremo per vincere – afferma – e lasceremo alle spalle un mese che, ricordiamolo, abbiamo vissuto anche l’anno scorso». […] Cosa non ha funzionato nell’ultimo periodo, visti i quattro pareggi nelle ultime cinque sfide? «Abbiamo subìto dei gol per colpa di alcune leggerezze. La squadra però non si è mai fatta mettere sotto e pure il Mestre non ha avuto chiare occasioni da rete. Io ho grande fiducia in questo gruppo, che sta bene dal punto di vista fisico: Misuraca, domenica, ha fatto un’ottima gara dopo un periodo di appannamento. Per noi Gianvito è fondamentale. Sta tornando ai suoi livelli». Davanti, però, deve tornare Berrettoni per dare maggiore imprevedibilità, non trova? «Manu è un giocatore fondamentale. Ha avuto un affaticamento muscolare dovuto alla volontà di rientrare più velocemente possibile: sono convinto che torni con la Triestina e che rimanga poi sempre a disposizione. Però punto molto pure su Sainz-Maza». Lo spagnolo sarà decisivo secondo lei?«Sì. Solo nell’ultimo mese si è potuto allenare senza problemi: nelle prime tre giornate aveva sempre accusato leggeri malanni. I risultati ultimamente si sono visti. A Vicenza, in coppa Italia, ha fatto bene; col Mestre pure. Bisogna avere pazienza: è in una nuova realtà e la scorsa stagione si trovava in un club con un modo di giocare diverso dal nostro (il Foggia, ndr)». […]
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Non c’è nessun incontro in programma oggi (ieri per chi legge, ndr) ma confermo che stiamo lavorando per definire la trattativa». Poche parole ma importanti quelle dell’avvocato Roberto Atzeni, che da qualche settimana affianca lo studio Danovi di Milano nella trattativa che vede Boreas Capital tornata a trattare l’acquisto delle quote del Vicenza. Di più al momento non è dato sapere se non che la vicenda, soprattutto dopo quanto accaduto da maggio ad oggi, è molto complicata e fare previsioni su come potrà concludersi è quasi impossibile. Con il gruppo rappresentato dal Fabio Sanfilippo non più in corsa per l’acquisto del club, la holding lussemburghese rappresenta una possibilità concreta anche se non è escluso che in via Schio abbiano sul tavolo un’altra proposta da vagliare. In attesa di saviluppi, l’aria che si respira in casa biancorossa vede un gruppo abbacchiato e deluso dagli ultimi risultati dopo un ottimo avvio che aveva illuso molti tifosi biancorossi sulla reale forza della rosa di Alberto Colombo. […]
Ore 17.20 – Qui Guizza: terminano partitella e allenamento.
Ore 17.00 – Qui Guizza: ultimi scampoli di amichevole.
Ore 16.40 – Qui Guizza: in corso la ripresa, si rivede in campo coi Biancoscudati anche Mandorlini. Ancora assente, invece, Marcandella.
Ore 16.20 – Qui Guizza: termina il primo tempo, applausi per Guidone dopo un gol di pregevole fattura.
Ore 16.00 – Qui Guizza: Biancoscudati schierati con la medesima formazione vista all’opera contro il Bassano.
Ore 15.40 – Qui Guizza: inizia l’amichevole. Non vi partecipa Tabanelli, che svolge lavoro atletico.
Ore 15.20 – Qui Guizza: prevista una partitella in famiglia contro gli Allievi Nazionali di Lele Pellizzaro.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Cittadella il primo turnover stagionale, per sei undicesimi rispetto all’1-0 sull’Empoli, è coinciso col primo ko esterno, il secondo in 11 turni di Serie B. Il Venezia è così subito ridisceso a -3 dallo stesso Empoli, appena tre giorni dopo averlo battuto e agganciato in vetta, ma siccome in classifica non è cambiato nulla la testa è già al Frosinone vicecapolista che in arrivo dopodomani al Penzo (ore 15, finora venduti 300 biglietti). Intanto il tecnico Pippo Inzaghi ha immediatamente analizzato nello specifico un derby che, per sua stessa ammissione, qualche aspetto sul quale lavorare l’ha fornito. «Abbiamo perso per 2-1 e bisogna accettare il verdetto del campo, anche se alla fine le parate del portiere e un legno ci hanno negato un pareggio che sarebbe stato il risultato più giusto il parere del tecnico lagunare Peccato per il secondo gol preso su calcio piazzato, dovevamo essere più svegli, ci era già capitato col Parma e prima ad Avellino. Su queste situazioni dobbiamo essere più attenti proprio per il grande equilibrio di tutte queste partite». I numeri dicono che il Venezia ha ancora la miglior difesa della cadetteria (assieme al Palermo) ma 5 dei 9 gol subiti sono arrivati tra Cittadella e il secondo tempo di Ascoli. «Perdere dispiace sempre, comunque al Tombolato può capitare, onore al Cittadella che ha lottato ed è una delle realtà di questa categoria. Noi sappiamo di dover crescere, a volte anche una sconfitta può essere salutare in un momento così. A Cittadella siamo partiti male nel secondo tempo, ogni tanto ci capita e dobbiamo migliorare, lo sappiamo bene». […]
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Turnover sì, turnover no. Questa volta Pippo Inzaghi ha scelto di cambiare e la scelta dell’allenatore del Venezia non ha pagato. Rispetto alla vittoriosa partita con l’Empoli la rivoluzione è stata massiccia: più di mezza squadra stravolta, con sei giocatori su undici diversi rispetto a sabato scorso. Certo, c’è la partita col Frosinone in programma nel weekend alle porte, ma se Inzaghi cercava risposte chiare sull’affidabilità della rosa rispetto ai presunti titolari, probabilmente non ha ottenuto quelle sperate. In particolare, Bruscagin in difesa ha fatto rimpiangere Andelkovic e non a caso è stato sostituito anche per ragioni tattiche. E pure Signori, alla «prima» da titolare, purtroppo non ha fornito la prestazione che ci si poteva attendere. Inzaghi lo ha nascosto a lungo, anche per permettergli di recuperare la miglior condizione, poi lo ha finalmente lanciato nella mischia con risultati tutto sommat rivedibili. E poi Geijo, che in questa categoria resta una garanzia, ha incontrato una serata di luna nera al Tombolato. […] E va pure sottolineata la frase consegnata a microfoni e taccuini da Inzaghi nel dopogara: «Nel contratto la società ha inserito un premio salvezza nei miei confronti, per cui gli obiettivi sono chiari: prima i 50 punti, il resto che verrà sarà tutto guadagnato». Precisazione doverosa, per abbassare le aspettative che si erano create dopo la vittoria sull’Empoli, che aveva spinto gli arancioneroverdi al primo posto. Il Venezia è ambizioso ma Inzaghi non vuole far passare il messaggio che sia quasi «obbligato» a centrare la terza promozione consecutiva, un’impresa che avrebbe del clamoroso. […]
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) […] «Bisogna accettare il verdetto del campo», ha sottolineato con filosofia Pippo Inzaghi, «Potevamo raggiungere nel finale il 2-2 e il pareggio sarebbe stato il risultato più equo. Mi dispiace soprattutto per il gol di Litteri, il secondo del Cittadella, arrivato sugli sviluppi di un calcio piazzato, Dobbiamo stare più attenti perché ci è già capitato con il Parma e prima ancora ad Avellino. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, a volte una sconfitta può essere anche salutare. Non dovevamo esaltarci prima, uno stop su un campo così difficile può anche capitare, il Cittadella è una bella realtà di questa categoria. Credo che i miei giocatori abbiano avuto a Cittadella la riconferma di quante insidie nasconda la Serie B». […] Derby è derby: al 7′ del secondo tempo l’arbitro Sacchi ha allontano dal campo Leandro Rinaudo, responsabile dell’area tecnica del Venezia, il preparatore atletico Luca Alimonta e il magazziniere Christian De Rossi “per avere contestato l’operato arbitrale”. Il giudice sportivo ha inflitto a tutti e tre solo un’ammonizione. Più pesante, invece, la multa di 3.000 euro inflitta al Venezia “per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, acceso due petardi e numerosi fumogeni nel proprio settore”, sanzione attenuata dalla fattiva collaborazione del club in termini di prevenzione e di sorveglianza. Il Venezia aveva già ricevuto due ammende da 1.500 euro ciascuna dopo le trasferte di Terni e Ascoli. Lo sloveno Jan Mlakar infine è stato convocato dall’Under 21 e sarà assente dal 5 al 13 novembre.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Ci voleva proprio la vittoria del Cittadella sull’ex capoclassifica Venezia. A quota 16 la squadra granata si trova ora tre punti sopra il limite della zona play out e a tre punti dalla promozione diretta in serie A, in un campionato che mai come quest’anno presenta una classifica così corta. La squadra di Roberto Venturato è tornata a fare il Cittadella e in particolare è andata a segno con i suoi bomber Luca Strizzolo e Gianluca Litteri. «Sapevamo che questa sarebbe stata una partita difficile – sostiene l’ex Pordenone – in un momento molto delicato. Avevamo bisogno di riscattarci dopo due sconfitte consecutive con Bari e Cremonese e dimostrare di essere in grado di mettere in campo quello che avevamo fatto in altre partite. Ci siamo riusciti con una prestazione di carattere e determinazione, non era facile contro questo Venezia». […] Una partita dai due volti: nel primo tempo squadre molto guardinghe: oltre alle due reti, soltanto un pericoloso tiro dalla distanza di Iori deviato da Audero in calcio d’angolo. Nella ripresa le opportunità per segnare sono risultate più numerose sia da una parte che dall’altra. Spiega l’attaccante granata: «Nei secondi 45′ è stato il Venezia a cambiare il suo atteggiamento che fin dall’inizio era stato molto compatto e coperto. Dopo il gol di Litteri i lagunari si sono allungati cercando i loro attaccanti, abili ad occupare gli spazi. Noi abbiamo risposto colpo su colpo con la stessa determinazione sfruttando le nostre caratteristiche di gioco con l’entrata di Kouame al mio posto. Avevo speso tanto e incominciavo a sentire la stanchezza». […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Il derby di martedì sera ha concluso una settimana molto intensa e ricca di appuntamenti per il Cittadella. Tutto era cominciato martedì 17 ottobre con la Sesta Festa del Tifoso Granata, sotto il tendone allestito nel piazzale di Villa Rina, in occasione della Fiera Franca. I festeggiamenti si sono conclusi lunedì sera con lo scenografico spettacolo pirotecnico, e nella nottata l’intero luna park, che occupava ogni piazzale adiacente gli impianti sportivi, è stato smontato a tempo di record, per permettere il regolare svolgimento del derby di campionato di martedì sera tra Cittadella e Venezia, che ha segnato il record di presenze stagionali allo stadio Tombolato. Tra gli abbonati e i paganti, c’erano 5.100 tifosi ad assistere alla gara del turno infrasettimanale, 800 quelli veneziani presenti nel settore ospiti. […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Nessun contrattempo alla ripresa degli allenamenti del Cittadella. La squadra, come solitamente accade il giorno dopo un impegno di campionato, è stata divisa in due gruppi, tra coloro che hanno preso parte alla partita e i giocatori non utilizzati. C’è Davide Adorni da monitorare nei prossimi giorni per una botta al ginocchio rimediata nel derby con il Venezia, ma l’infortunio dovrebbe essere di lieve entità, tutti gli altri giocatori sono disponibili. È ovviamente ancora prematuro ipotizzare la formazione per la trasferta di La Spezia, ma c’è Filippo Scaglia che scalpita. […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Prendete qualsiasi stadio in Italia: quasi ad una sostituzione su due, il giocatore che esce mugugna. Se, invece, chiedete a Luca Strizzolo cos’ha pensato quando Venturato l’ha richiamato in panchina a metà ripresa per inserire Kouamé, il 25enne centravanti friulano – il migliore in campo nel derby con il Venezia – risponde così: «Era la scelta giusta da fare, perché è entrato un compagno fresco e che voleva dimostrare quanto vale. Qui al Cittadella siamo tutti indispensabili, il mister ce lo ripete ogni giorno, noi ci crediamo e lo stiamo dimostrando». E dato che la frase vincerebbe il primo premio ad un concorso sul “politicamente corretto”, eccola bilanciata da un’ammissione: «Comunque ero proprio cotto, avevo dato tutto e non ce la facevo più». Le pesava essere giunto all’11ª giornata senza gol all’attivo? «Oggi sono contento per la vittoria più che per il gol, anche se mi fa piacere che sia arrivato in casa, davanti al nostro pubblico. Non avessimo vinto, avrei avuto poco da festeggiare» .A livello psicologico immaginiamo che essere andati a bersaglio valga molto sia per lei che per Litteri. «È importante perché ci dà fiducia, ma tutti noi dovevamo riscattarci dopo le due sconfitte di fila. Avevamo bisogno di una prestazione che ci permettesse di rimetterci in pista e ne è uscita una partita di carattere. Ora dobbiamo subito dimenticarla e pensare a sabato, quando saremo di fronte ad un’altra battaglia, a La Spezia». […] Una prova come quella di martedì sera accresce il rammarico per le due gare precedenti, perse in maniera diversa, ma comunque in un modo che fa storcere la bocca. E viene da dirlo soprattutto alla luce di una classifica che resta cortissima, con 13 squadre raccolte in 5 lunghezze.«Sì, il rammarico è forte. Abbiamo buttato via dei punti che ci avrebbero permesso di essere tra le prime. Gare come il derby ci danno consapevolezza della nostra forza, ma oggi è più utile pensare che siamo ancora nel “mucchio” e che per uscirne serve quella continuità di rendimento che ancora non abbiamo raggiunto. Lo ha ribadito anche il mister ed è vero, in un campionato come questo è l’aspetto più importante». […]
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) […] Il Cittadella si gode il successo nel derby col Venezia, che ha portato in dote anche un bagno di folla, con oltre cinquemila spettatori al Tombolato martedì sera. A decidere il match, un gol di Gianluca Litteri, che ha fatto letteralmente impazzire la tifoseria granata. «E’ stato bello segnare una rete tanto importante — spiega il centravanti — sono felice di aver contribuito a questa vittoria così prestigiosa. Ci siamo rialzati dopo due sconfitte e abbiamo dimostrato che non molliamo mai. E adesso pensiamo allo Spezia». […]
Ore 11.30 – (Gazzetta di Modena) Aldo Taddeo alza bandiera bianca. «Mi sento sconfitto. Non ce l’ho fatta. Da imprenditore avevo deciso di giocare la scommessa di salvare il Modena, ma non mi è stato possibile farlo. Sono arrivato nella diffidenza, generale e generata anche da Antonio Caliendo con le sue trattative trasversali e proprio Caliendo è l’ultima persona con cui vorrei parlare. La sua ultima uscita alla Domenica Sportiva non ha fatto altro che esasperare ulteriormente la situazione. Di sicuro non mi ha aiutato e mi ha lasciato un disastro in una situazione incancrenita. Lascio Modena e torno a Varese: sono talmente deluso che abbandonerò il mondo del calcio. Ero convinto di farcela». Taddeo, lei non ha messo soldi. «C’erano, ieri mattina alle 8,30 avevo pronti i bonfici per lo stadio e anche per gli stipendi di ottobre. Avevo mezzo milione di euro da gettare sul piatto, ma la squadra non ha voluto saperne. Chiedeva gli stipendi arretrati e ho portato nello spogliatoio anche il commissario Trenti per farle capire che in regime di concordato non era possibile se non attraverso una procedura che si è rivelata impossibile da seguire nonostante ci abbia provato con tutti i mezzi. Ero pronto a pagare, non sono un pagliaccio, ma ho commesso un errore: non spiegare bene ai giocatori, appena sono arrivato, cos’è un concordato preventivo». Almeno l’affitto poteva pagarlo, anche solo per lanciare un segnale.«Per cosa, tanto la squadra non avrebbe giocato e sinceramente affittare il Braglia per farci giocare la Berretti non aveva senso. Ci ho anche pensato, ma era inutile. Mi avevano detto che il problema grande sarebbe stato il rapporto col Comune col quale invece non c’è stato; quello vero era la squadra». […]
Ore 11.10 – (Gazzetta di Modena) Fine dei giochi. Non sono servite le ormai canoniche quattro ad Aldo Taddeo, liquidato questa volta in fretta dalla squadra dopo l’ennesimo incontro andato in scena negli spogliatoi del campo Allegretti di San Damaso. La frase più eloquente, quel “basta, è da 20 giorni che ripeti le stesse cose” pronunciata a gran voce da un giocatore, prima che piovesse qualche fischio e pure un “vattene” mentre l’imprenditore varesino era già uscito dallo spogliatoio, ha sancito lo stop alle trattative disperate per continuare a tenere in vita un Modena ormai defunto da un pezzo. Trattative basate su promesse di pagamenti ma mai su fatti concreti, che anziché ammorbidire hanno soltanto irrigidito la posizione dei canarini e dell’Associazione Italiana Calciatori. Ieri Taddeo ha provato a giocarsi il jolly del commissario giudiziale Claudio Trenti, sperando che le sue spiegazioni sul concordato potessero convincere capitan Popescu e compagni. In realtà, nei due minuti in cui Trenti ha parlato solo di tecnicismi, dovendo mantenere il suo ruolo super partes, la nuova proprietà ne è uscita sconfitta: nel concordato preventivo con continuità aziendale, è stato sottolineato, il Modena avrebbe potuto presentare istanza per “scongelare” gli stipendi arretrati, ma non lo ha fatto. La conferma di quanto i giocatori sapevano ormai da giorni, visto il supporto costante dei legali dell’Aic, è stata la pietra tombale sul Modena Fc, la fine di 105 anni di storia del club gialloblù. A poco è infatti servito che Taddeo provasse a spiegare che quell’istanza di pagamento degli arretrati non sarebbe stata accettata dal tribunale, visto che il piano concordatario completo ancora non era pronto, perché la squadra aveva già deciso, a maggior ragione dopo aver sentito per settimane dalla stessa proprietà che non era possibile presentare quella richiesta. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Poi eventualmente organizzeremo un diverso programma per questi giorni, mentre la prossima sarà una settimana tipo. Recupereremo un certo tipo di lavoro fisico, in particolare aerobico e di forza in palestra, svolto meno in questo periodo a causa del turno infrasettimanale e dell’anticipo. Cercheremo come sempre di individualizzare i carichi in base alle varie caratteristiche ed esigenze dei giocatori». L’aspetto positivo è il maggiore tempo a disposizione per recuperare Mandorlini e Tabanelli, freschi di rientro in gruppo: «Qualche giorno in più sarà utile per tirarli a lucido. Con tante gare così vicine tra loro è importante avere tutta la rosa a disposizione e conta ancora di più la capacità di gestire i recuperi, guardando alle ore di sonno, l’alimentazione e con gli allenamenti giusti». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Non è ancora ufficiale, ma la partita di domenica tra Modena e Padova non verrà disputata e la squadra emiliana viaggia verso il fallimento e la radiazione. […] Con la partita destinata a saltare, l’undici biancoscudato si troverà così in una situazione decisamente anomala, con sedici giorni senza gare dopo il successo di venerdì scorso sul Bassano e poi un vero e proprio tour de force, con sei incontri, tutti decisamente impegnativi, concentrati in venti giorni. […] Come evitare allora di arrivare a questi appuntamenti ravvicinati un po’ arrugginiti per effetto della lunga sosta? «Finché non ci saranno certezze – premette il preparatore atletico Danilo Chiodi – noi lavoriamo come se si dovesse giocare.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un mese di novembre decisamente intenso per il Padova. Si partirà domenica 5 con la trasferta a Salò a cui seguiranno il turno infrasettimanale all’Euganeo con il Mestre e la sfida esterna in casa della capolista Pordenone, sempre alle 18.30. Poi toccherà al derby in casa con la Triestina anticipato a venerdì 17 (20.45) e lo stesso avversario sarà poi affrontato in Coppa Italia all’Euganeo mercoledì 22 con orario da definire. Ultima tappa, la trasferta a Bergamo contro l’Albinoleffe di sabato 25 alle 20.30. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il fallimento del format a 60 è nei fatti. E quel format lo ha voluto lei. «No, io non ero convinto delle 60 società in Serie C. Mi sono solo battuto per il rispetto del regolamento, che prevedeva appunto fossero 60. C’era chi voleva 36, chi 40, chi 54 o 56, eravamo alla fiera delle proposte. Il sistema si ripulirà da solo entro due anni, anzi già al 30 giugno 2018 ne vedremo delle belle». Ma lei ha in testa ben altro progetto, giusto? «Certo. Due gironi di terza serie, e poi ci dev’essere un campionato che chiamerei di Elite, una sorta di cuscinetto fra il professionismo e i dilettanti». E la risposta del sistema? «Molte società hanno storto il naso. Questo fa molto pensare, mi creda».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Già siamo costretti a vedere che, nel girone B, una squadra riposa ogni giornata. Così diventerebbero due. «Ha altre soluzioni? Io no. Sono stanco di ritrovarmi, ogni fine ottobre-primi di novembre, con un andazzo del genere. Prendete il Padova, prossimo avversario del Modena: siamo a metà settimana e ancora non sa se la partita si disputerà o meno, quando dovrà partire per raggiungere la città emiliana, dove alloggiare, e se lo stadio sarà aperto oppure no. Come si fa ad andare avanti così?». D’accordo, finirà come le volte precedenti con Albinoleffe e Mestre: portoni sbarrati e vittoria a tavolino dei biancoscudati. «Probabile. Ma se il club fallirà e i giocatori si svincoleranno all’inizio di novembre, quei punti verranno tolti a tutti, dunque anche al Padova». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Presidente Gabriele Gravina, lei guida la Lega Pro. Come la mettiamo con la “sceneggiata” di Modena? Il nuovo proprietario, Aldo Taddeo, ha annunciato poche ore fa che se ne torna a Varese. «Ho la responsabilità di difendere la dignità di un campionato calcistico italiano importante. Adesso basta con le parole, c’è solo spazio per l’azione. Ebbene, se entro stasera (ieri, ndr) non avrò una risposta chiara e definitiva da parte del Comune di Modena e da parte del Modena Calcio sulla questione stadio Braglia, mi rivolgerò a chi ha il dovere e il diritto di applicare le norme, ovvero la Figc, per le decisioni finali». Il che vorrebbe dire? «Che se non ci saranno novità, per me il Modena sarà fuori dal campionato».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La settimana di lavoro del Padova prosegue senza intoppi ai campi della Guizza, nonostante l’attenzione sia sempre divisa tra gli allenamenti e le notizie in arrivo da Modena. È ormai impossibile che la gara di domenica al “Braglia” si disputi, ma non per questo la squadra biancoscudata ha modificato il programma: ieri il tecnico Bisoli ha impegnato i suoi in una doppia seduta, alternando al lavoro fisico e atletico della mattina le esercitazioni tattiche e con il pallone nel primo pomeriggio. Regolarmente in gruppo Mandorlini e Tabanelli, che, nel caso in cui domenica si stesse fermi, avrebbero una settimana in più per recuperare la forma in vista della gara successiva, domenica 5 novembre, ancora in trasferta, sul campo della FeralpiSalò. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Manca solo l’annuncio ufficiale della Lega e della Figc, ma l’epilogo è già scritto: Modena-Padova, in programma domenica allo stadio Braglia, non verrà disputata e, di conseguenza, il club emiliano incasserà il terzo 0-3 a tavolino della stagione. L’ultimo prima che scatti l’esclusione dal campionato, la retrocessione all’ultimo posto e l’assegnazione della vittoria automatica a tutte le altre 18 partecipanti al girone B. Attorno alle 18.30 di ieri l’amministrazione comunale di Modena ha comunicato che nessuno, né tantomeno il neo patron Aldo Taddeo, aveva pagato i 169.540 euro richiesti per la concessione dello stadio Braglia. Lo stesso Taddeo, raggiunto telefonicamente, ha tagliato corto: «Con oggi ho chiuso con il calcio». Epilogo prevedibile, considerati gli ultimi eventi e gli aggiornamenti del pomeriggio. […] A questo punto, Modena-Padova, al 99% non si giocherà e i biancoscudati riceveranno il 3-0 a tavolino come Mestre e AlbinoLeffe senza scendere in campo domenica. […]