Peggio di così non poteva andare: l’urna dei sorteggi non è stata benevola con la Nazionale di Ventura, che nei play-off che garantiranno alle squadre vincenti l’accesso ai Mondiali di Russia 2018 dovrà affrontare la Svezia, cioè l’avversario più temibile tra le compagini che non erano teste di serie. Gli azzurri speravano nella Grecia, che invece la sorte ha assegnato alla Croazia: e così Buffon e compagni tra poche settimane dovranno sfidare gli scandinavi, orfani di Zlatan Ibrahimovic ma pur sempre temibili. L’ultima volta che li abbiamo affrontati non è lontana nel tempo: si trattava della seconda partita del girone iniziale degli Europei di Francia dello scorso anno, match vinto solo grazie a una rete segnata da Eder nei minuti finali.
Un avversario ostico
Insomma, la Svezia ha tutte le sembianze di un avversario ostico, da trattare con i guanti. Il totale dei precedenti parla di appena 11 successi azzurri su un totale di 23 incontri: meno del 50%, e non è certo un dato esaltante se si considera la caratura tecnica dei connazionali di Ibra. Nonostante ciò, per le agenzie di scommesse un Mondiale senza azzurri è quasi impossibile da prevedere , i bookmaker danno gli azzurri come nettamente favoriti, è possibile verificare le quotazioni di Bet365 su www.recensioniscommesse.com, la qualificazione italiana è data a 1.30, vale a dire il 77% di probabilità.
Che cosa dobbiamo temere
Ma quali sono le armi a disposizione della Svezia? In primo luogo l’atletismo: si tratta, infatti, di una squadra che dal punto di vista fisico offre una solidità considerevole, anche se è chiaro che l’addio di Ibrahimovic ha spento la luce in termini di talento tecnico e imprevedibile genialità. Sul piano tattico, il 4-4-2 è lo schema di base: molto più classico e tradizionale rispetto al 4-2-4 amato da Ventura, con risultati discutibili. Con un gioco paragonabile a quello inglese di alcuni anni fa, il commissario tecnico degli svedesi Janne Andersson ha dato del filo da torcere alla Francia, alla fine vincitrice del girone, estromettendo i Paesi Bassi. Andersson, che ha preso il posto del suo predecessore Hamren, non è molto noto a livello internazionale, dal momento che non ha mai superato i confini svedesi: la sua carriera si è sviluppata tra Halmstad, Oergryte e Norrkoeping.
Come sta l’Italia
La Svezia, insomma, è l’avversario peggiore per l’Italia: ma non è un luogo comune giornalistico sottolineare che forse, in questo momento, il peggiore avversario per l’Italia è l’Italia stessa. Una squadra che è reduce da un misero pareggio contro la Macedonia e da una striminzita vittoria contro i già eliminati albanesi; un gruppo che – almeno stando a quel che viene riportato dai giornali – ormai non si fida più del ct Ventura, che pare un dead man walking (sportivamente parlando, sia chiaro). Lo stesso Ventura, così come il presidente della Figc Carlo Tavecchio, ha specificato che una esclusione dai Mondiali sarebbe un’apocalisse.
Come affrontare la Svezia
Quali sono gli spauracchi che dobbiamo temere? Di sicuro il giocatore svedese di maggior caratura internazionale è Emil Forsbeg, membro di quel Lipsia che è riuscito addirittura a conquistare la Champions League per questa stagione. I suoi inserimenti sulla sinistra possono essere mortiferi, soprattutto se si rivelano in grado di innescare John Guidetti, attaccante che a dispetto della giovane età può già vantare un curriculum europeo più che discreto. Il reparto offensivo ha anche un’altra stella, Ola Toivonen, ma è forse Marcus Bergil goleador a cui Bonucci e Chiellini dovranno stare attenti: i tifosi di Psv Eindhoven, Amburgo e Panathinaikos hanno già avuto modo di testarne le qualità.
Cosa aspettarsi
Il programma dei turni di andata si svilupperà tra il 9 e l’11 novembre: Irlanda del Nord-Svizzera e Croazia-Grecia si giocheranno il 9 novembre, Svezia-Italia il 10 e Danimarca-Irlanda l’11. Nel giro di tre giorni si avranno i verdetti definitivi: il 12 novembre, infatti, sarà già la volta di Svizzera-Irlanda del Nord e Grecia-Croazia, seguite il 13 da Italia-Svezia e il 14 da Italia-Danimarca. La possibilità di giocare il turno di ritorno in casa dovrebbe, in teoria, esserci favorevole, ma a patto di tornare dalla Scandinavia con un buon risultato: sarà indispensabile fare attenzione a giocatori pericolosi di testa e ben organizzati, anche se poco fantasiosi. Sperando che Insigne dia il meglio di sé, anche in assenza del Gallo Andrea Belotti, reduce da infortunio.