«Una gara speciale per me», ammette Roberto Candido. «Il calcio è fatto anche di emozioni e sensazioni, e affrontare la mia vecchia squadra ha sicuramente un sapore particolare». Due campionati a Bassano cosa le hanno lasciato?«È stato un biennio importante, in cui siamo sempre riusciti ad ottenere gli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio stagione. Sono stato bene, la società e la città mi hanno dato tanto e sono per questo rimasto ancora in buoni rapporti con tutti, nonostante il mio passaggio al Padova». Come si viveva, in giallorosso, l’attesa per questa partita? «Me lo ricordo bene, a Bassano la si sente molto di più rispetto che qui: per la piazza questa era una gara importante, contro una società blasonata e una città molto più grande. Vista la vicinanza geografica, quella contro i biancoscudati è una partita vissuta quasi come il derby con il Vicenza. A Padova, invece, è una gara importante perché ha un grandissimo valore, ma poco diversa dalle altre: starà a noi, visto che i nostri avversari arriveranno sicuramente molto carichi, giocarcela come se davanti avessimo il Vicenza».
[…]E per lei che partita sarà? «Sono rimasto in contatto con molti ex compagni, ci sentiamo e ci vediamo ancora, ma venerdì non esisteranno amici. Loro, sono sicuro, non vedono l’ora di menarmi (e ride, ndr), io cercherò di dimostrare il mio potenziale: nel calcio l’amicizia conta poco quando sei l’uno contro l’altro, sarà una vera battaglia». Il Padova deve rifarsi: è l’occasione giusta?«Siamo usciti molto amareggiati e arrabbiati dall’ultima gara a Teramo, l’avevamo preparata in una certa maniera in settimana, ma due disattenzioni hanno compromesso il nostro buon inizio, cose che fanno molto arrabbiare. Detto questo, niente tragedie: uno scivolone può capitare, adesso arriva una bella partita e le motivazioni si alzeranno ancora di più».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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[…]Candido, Padova-Bassano è in arrivo venerdì all’Euganeo. E sarà una partita speciale per lei… «Certo, ma lo sarà soprattutto per la squadra, vogliamo subito riscattare il ko di Teramo. Per fortuna le altre hanno rallentato e non ci sono stati troppi danni dalla sconfitta». Lei al Padova in passato segnò… «Sì, al “Mercante” in una partita che poi il Bassano vinse 2-1 al 92’. Magari quel gol mi è servito per arrivare a Padova, adesso dovrei ricambiare ripetendomi a parti invertite… ». Bisoli ha detto: «Candido da mezzala può ritagliarsi una nuova carriera». Lei preferisce giocare trequartista? «Dico solo che, se il mister vuole, io risponderò presente. Ogni giocatore ha le sue preferenze, giocando mezzala devi coprire gli spazi in modo diverso, hai compiti più difensivi e devi trovare i tempi giusti per gli inserimenti. Io ci sono, dove Bisoli vuole, io gioco». Ci racconta cosa successe a Bassano lo scorso anno? Una cavalcata trionfale all’inizio, un crollo verticale da metà stagione in poi. E qualche voce non piacevole… «Si è ingigantito tanto un episodio avvenuto dopo la partita col Forlì, una serata un po’ particolare in cui non era successo niente di grave. Credo che i problemi maggiori siano stati portati dai risultati che non venivano e alla fine ha pagato l’allenatore».
[…](Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Otto sigilli nelle ultime due stagioni con il Bassano, in estate lo svincolo e la chiamata del Padova. Per Roberto Candido venerdì sarà una sfida speciale visto che per la prima volta affronta da ex i giallorossi. «La scelta di separarci è stata condivisa. Il Bassano aveva l’opzione per il rinnovo: si parlava di farla a marzo, ma non andando bene la squadra in quel periodo si era deciso di affrontare la questione a fine anno. Quando ne abbiamo parlato la società aveva altri progetti e anch’io volevo cambiare aria. Siamo comunque rimasti in buoni rapporti». Immaginiamo che ci tenga molto a fare bella figura. «È sempre una partita che vale tre punti, ma il calcio è fatto anche di emozioni e sensazioni. Non nego che ci tengo particolarmente. Da ex sono partite diverse, fermo restando che conta solo la vittoria della squadra». Anche perché dopo lo stop con il Teramo è fondamentale riprendere subito il filotto interrotto. «Eravamo in serie positiva da un mese e mezzo. La gara si era anche incanalata sui binari che volevamo, potevamo gestirla meglio. Ma sui due gol siamo stati disattenti. Purtroppo è arrivato questo scivolone e adesso bisogna ripartire. Ce la giocheremo a viso aperto, sarà uno spettacolo bello».
[…]Esulta se segna con la sua vecchia squadra? «Non ci ho ancora pensato. Intanto devo fare gol, poi valuterò in quel momento. Se esultassi non sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del Bassano, ma solo una gioia da condividere con compagni e tifosi».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)