Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mezz’ora da prima della classe. Da sola. Fino a quando l’Ascoli non ha riequilibrato l’incontro i lagunari sono stati alla guida della classifica di B. Un’eventualita’ a cui Inzaghi dice di non guardare per evitare magari qualche mal di testa di troppo a lui e ai ragazzi. Anche se il Venezia del primo tempo visto al Del Duca puo’ davvero sognare con una difesa bunker e un attacco letale grazie alla qualita’ della coppia Zigoni-Marsura e con un Gejio in piu’ nel motore. Non guardo la classifica – dice subito in sala stampa il tecnico del Venezia – arriviamo presto a 50 punti e poi vediamo quello che succede. La serie di B di quest’anno e’ la piu’ forte degli ultimi tempi ed e’ livellata verso l’alto. Tutto puo’ succedere. Inevitabilmente il discorso finisce sull’occasionissima di Marsura allo scadere neutralizzata da Padella sulla linea di porta. Sarebbe stato meritato – esordisce – Potevamo vincere, vedevo la squadra in palla. Stavolta abbiamo avuto qualche disattenzione di troppo. Sul primo gol dei bianconeri e’ stato bravo Carpani che ha tirato da fuori area, nel raddoppio abbiamo perso Favilli dentro l’area piccola. E’ chiaro che in certe situazioni dobbiamo crescere, non possiamo farci gol da soli. Da una parte, pero’, dico che vista la giovane eta’ di alcuni nostri elementi ed il fatto che siamo neopromossi ci sono errori che possono starci. Nella ripresa abbiamo chiaramente provato a vincerla, inserendo quattro punte e creando buone occasioni. Ho tolto Bruscagin che ha fatto bene ma che non ha piu’ di sessanta minuti nella gambe. Tutta la squadra ha girato’, da sinistra sono stati messi dentro tanti cross in mezzo. Sull’1-0 potevamo sfondare. Il Venezia delle opportunita’, ma anche dei rischi corsi. E Inzaghi non lo nasconde. Non e’ facile giocare qui – prosegue – abbiamo avuto un bel piglio. Riguardo l’assenza di Domizzi, vi rassicuro: non ha niente di grave. Se fosse stata oggi una finale di Champions l’avrebbe giocata. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia pareggia ad Ascoli (3-3) al termine di una gara spettacolare e dopo aver assaporato per mezz’ora la vetta solitaria della classifica. Dopo un primo tempo perfetto e chiuso in vantaggio, nella ripresa i ragazzi di Inzaghi subiscono la rimonta rabbiosa dei padroni di casa. Anche se alla fine sono i veneti a recriminare per una clamorosa occasione sprecata da Marsura. Nel Venezia torna in porta Audero, mentre in difesa Inzaghi deve rinunciare a Domizzi (bloccato in extremis da un affaticamento muscolare) inserendo Bruscagin sulla corsia di sinistra. A centrocampo Pinato conquista una maglia da titolare dopo il gol messo a segno sette giorni fa contro il Carpi. Tra i padroni di casa è Bianchi a vincere il duello con D’Urso; in attacco rientra Favilli dopo l’impegno con le nazionali; out invece Addae (squalificato) e Mignagnelli (infortunato). […] La partita sembra spegnersi lentamente, ma proprio allo scadere arrivano ancora tante emozioni. Prima è l’Ascoli a impensierire il Venezia (45): Audero smanaccia malamente una punizione di Buzzegoli e l’Ascoli recrimina un rigore per un presunto colpo di mano di Geijo sul tiro di Varela. Ma l’occasione clamorosa per il colpo del ko capita poco dopo a Marsura che in contropiede spreca una ghiottissima palla gol dopo aver saltato Gigliotti. Il tiro dell’attaccante però e’ debole e così Padella salva sulla linea esultando come se avesse segnato il gol della vittoria.
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia agguanta un pareggio ad Ascoli, dopo aver rischiato di lasciare al Del Duca l’intera posta in palio. E ci sarebbe stato da mangiarsi le mani, visto che gli arancioneroverdi avevano iniziato benissimo, portandosi in vantaggio con Zigoni. Ma nella ripresa succede di tutto, con l’Ascoli che nel giro di sei minuti impatta e supera il Venezia, costringendo gli arancioneroverdi ad inseguire due volte: sul 2-1 pareggia Marsura, mentre sul 3-2 è Geijo a riportare definitivamente il punteggio in equilibrio. Resta il rammarico, chiarissimo, per non aver saputo chiudere prima il match e per alcune leggerezze, su tutte il retropassaggio di Andelkovic e la conseguente «papera» di Audero che ha spianato la strada al secondo vantaggio dell’Ascoli. […] Nell’ultimo quarto d’ora Falzerano tenta il colpaccio dalla distanza, mentre al 45’ l’Ascoli protesta per un presunto fallo di mano in area di Geijo. Nel finale il Venezia recrimina per la clamorosa occasione di Marsura, che supera il portiere ma il pallone viene salvato sulla linea da Padella.
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Con i se e i ma si fa poca strada ma quel contropiede finale con Marsura poteva essere gestito meglio e avrebbe proiettato il Venezia in vetta alla classifica. Impensabile qualche settimana fa e impensabile anche prima di una partita tra due squadre definite, alla vigilia, compatte finisse. Invece sono arrivati sei gol. «L’ultima azione grida vendetta» dice il tecnico Filippo Inzaghi. «Dentro a una gara rocambolesca dove, forse, meritavamo di vincere. Siamo in crescita, abbiamo commesso qualche ingenuità, ci siamo fatti il 3-2 da soli ma siamo riusciti a reagire nei momenti difficili». Ieri poteva arrivare il terzo successo consecutivo e l’allenatore piacentino si rammarica per non aver raggiunto la vetta. «Ci facciamo valere a ogni partita» continua «e avessimo raggiunto il successo, saremmo stati primi: i ragazzi se lo sarebbero meritato. La classifica è corta ma il nostro obiettivo è raggiungere presto i 50 punti e, una volta salvi, vedremo. L’Ascoli si è dimostrata una buona squadra, faccio i complimenti a loro e al pubblico». Ci sono un paio di scelte dell’arbitro Ros che non sono piaciute a Inzaghi. «Mi riferisco a Mogos su Marsura lanciato a rete» spiega, «e un altro fallo di Favilli che poteva costargli il secondo giallo. Non ci lamentiamo,ma speriamo il vento cambi». Sorpresa nella formazione iniziale, Inzaghi ha dovuto rinunciare a Domizzi per un risentimento muscolare. «Non è grave, non ci sono lesioni» rassicura il tecnico, «e se fosse stata una finale di Champions avrebbe giocato. Non era il caso di rischiare e con l’Empoli tornerà in campo». […]
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Bella, emozionante, ricca di occasioni e di emozioni, ecco a voi Ascoli – Venezia, uno spot per un sabato alternativo, ci si può divertire anche allo stadio. I tempi degli 0-0 tutto sbadigli sono lontani, chi ha speso i soldi del biglietto qui al “Del Duca” va a casa contento. Risultato 3-3, tanto per capirsi subito: poteva vincere il Venezia, poteva vincere l’Ascoli, finisce in pareggio e forse è giusto così. Sei gol, un misto di pezzi di bravura ed errori della difesa, ci sta di tutto, tutto quanto fa spettacolo, come Odeon, che vedevamo una volta in tivù. Un bel Venezia, concreto per un’ora, poi distratto, un Venezia che però quando spinge sull’acceleratore arriva in porta. In certe fasi sembra la partita di Terni, il cross di Zampano e il gol di Zigoni, poi gli altri che rovesciano il punteggio, sì , insomma, fuochi d’artificio sul campo e qualche momento di nervosismo che rende più vera la partita. Uomo chiave è Falzerano, la velocità è la solita parte e non lo prendi, in più l’ex del Bassano stavolta inventa una azione che è un misto di samba in mezzo alla difesa, dribbling alla Garrincha, un numero dell’altro mondo, a dettare il triangolo con Bentivoglio chiuso al centro dal tocco di Geijo per il gol del 3-3. Applaudono, e sotto sotto smoccolano, anche gli ascolani.
Ore 18.00 – (Gazzettino) La seconda sconfitta di fila al Tombolato del Cittadella ha il sapore del harakiri. In doppia superiorità numerica e alla ricerca del gol da tre punti, dopo che Arrighini aveva acciuffato il pareggio, la squadra di Venturato si è fatta infilare in pieno recupero da un micidiale contropiede. Bravi gli ospiti a cogliere impreparati gli avversari in una delle loro rarissime avanzate del secondo tempo, ma sciagurati i giocatori di casa nell’avere prestato il fianco alla ripartenza della Cremonese senza che nessuno abbia pensato di ricorrere al fallo. Morale della favola? Gli effetti positivi della vittoria di Pescara sono stati subito gettati al vento, con la truppa granata di nuovo ostaggio dei suoi difetti sul piano della concretezza e dell’esperienza. […] Il Cittadella ha provato fino all’ultimo a trovare la vittoria. Kouame e Chiaretti (subentrato a Bartolomei) sono andati a un passo dal 2-1, ma in agguato c’era Cavion. E l’atroce beffa si è consumata.
Ore 17.30 – (Gazzettino) Non è sufficiente definire una beffa la sconfitta patita dal Cittadella di fronte alla Cremonese. Quando si gioca in undici contro nove mantenendo costantemente il pallino del gioco si deve solo vincere, ma nell’imprevedibilità del calcio anche questo ci può stare. Il tecnico granata Roberto Venturato mastica amaro e fatica a controllare la rabbia che ha dentro. L’autocritica per forza di cose diventa prioritaria: «Quando si commettono degli errori si paga a caro prezzo. La Cremonese ha tenuto un atteggiamento molto difensivo e in questo siamo stati bravi noi a metterla in difficoltà sul piano del gioco. Eppure è riuscita a vincere al Tombolato terminando la partita in nove, pertanto loro sono certamente contenti. Hanno saputo sfruttare in modo direi esagerato i nostri demeriti». Dal commento del risultato l’allenatore del Cittadella passa a come reagire: «Dopo una sconfitta come questa è necessaria un’analisi attenta perchè ci manca qualcosa. Innanzitutto dobbiamo ritrovarci e ripristinare i giusti equilibri. Questa partita si poteva vincere e invece l’abbiamo persa. Accetto la sconfitta perchè questo è il risultato del campo, anche se mi dispiace molto». […]
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto) Beffardo fu quel minuto in più di recupero. Il Cittadella cade al Tombolato e lo fa perdendo 1-2 contro una Cremonese ridotta in nove uomini, che trova la rete nei sessanta secondi in più che concede l’arbitro dopo le proteste per una punizione calciata troppo lentamente. Un contropiede fulmineo dei grigiorossi, costretti per buona parte del secondo tempo a giocare in doppia inferiorità numerica, condanna la squadra di Venturato alla seconda sconfitta casalinga. Sembrava un match in discesa e invece sbancare è stata la formazione di Tessier, a cui va dato il merito di averci creduto fino in fondo. Orfani di Iori, i granata affidano a Pasa le chiavi del centrocampo per sopperire all’assenza del capitano, dall’altra parte la Cremonese è subito costretta a un cambio con Salviato che dopo due minuti si fa male. […] Il mister granata a fine gara è rammaricato: «La situazione ci aveva favorito, potevamo vincere ma non ci siamo riusciti per un’ingenuità. Abbiamo concesso due occasioni e subito altrettanti gol, dobbiamo restare concentrati. Siamo stati bravi a mettere in difficoltà la Cremonese perché loro non hanno giocato».
Ore 16.30 – (Mattino di Padova) Incredibile al Tombolato. Difficile rifarsi ad altri aggettivi per commentare quanto accaduto ieri pomeriggio nello stadio di via Gabrielli, con il Cittadella beffato dalla Cremonese al sesto minuto di recupero della ripresa, nonostante potesse godere di una doppia superiorità numerica. I dati, nudi e crudi, alla fine dicono che gli uomini di Venturato hanno tirato verso la porta avversaria in venti occasioni (8 conclusioni verso l’ottimo Ujkani e 12 fuori dai pali) contro appena 3 dei grigiorossi di Tesser. Ma quando non si riesce a incamerare una partita giocata per un intero tempo in superiorità numerica e per quasi mezzora addirittura in 11 contro 9, diventa impossibile prendersela con chicchessia, se non con se stessi. Non è il caso di recriminare contro nulla, in casa granata, se non contro la propria scarsa incisività sotto porta, quella stessa leggerezza offensiva che era già stata pagata a carissimo prezzo nella precedente gara interna, persa due turni fa contro l’Entella. E così, la giornata che poteva regalare la vetta della classifica della Serie B, stante il pareggio a reti bianche nello scontro diretto tra Frosinone e Palermo (mentre l’Empoli, sino a ieri al comando assieme alle squadre citate, giocherà soltanto domani sera a Chiavari), termina nel più mesto dei modi, con Alfonso e compagni che scivolano in decima posizione, anche se ad appena due lunghezza dalla vetta di una graduatoria che rimane cortissima. […] La squadra di casa chiude con in campo contemporaneamente 4 punte (Arrighini, Kouamé, Chiaretti e Iunco, più Schenetti arretrato in mediana), ma dall’assedio emerge solo… Cavion, che s’invola per 50 metri palla al piede al 96′, elude l’intervento di uno Schenetti stravolto e supera Alfonso in uscita. Un giro di lancette dopo, c’è spazio anche per un salvataggio di Claiton su Chiaretti, a Ujkani battuto, a rendere ancora più maledetta una partita che, proprio perché assolutamente folle, si spera non lasci troppi strascichi. O almeno, questo è ciò che si augurano i tifosi granata. […]
Ore 16.00 – (Mattino di Padova) La Cremonese strappa i tre punti in nove uomini, e a Roberto Venturato saltano i nervi. Il tecnico granata arriva in sala stampa deluso, abbattuto, rammaricato per quell’assurdo contropiede che i suoi sono riusciti ad incassare al 96′, in doppia superiorità numerica, perdendo la gara in modo incredibile. Ma non appena un giornalista gli chiede se l’ingresso di Iunco non potesse essere anticipato un po’, visto che i lombardi erano già in dieci uomini dalla fine del primo tempo, il tecnico del Cittadella perde il suo aplomb. «Non va bene fare polemica», sbotta, «Il Cittadella deve essere bravo a guardare bene le cose, ed essere equilibrato: qualcosa dobbiamo migliorare noi, ma pure voi giornalisti. Iunco era fermo da quasi due settimane, non ne aveva di più nelle gambe. Non potete chiedermi simili stupidaggini».Magari meglio chiedersi, allora, come mai il Cittadella sia riuscito prima a far segnare la Cremonese, appena rimasta in dieci uomini, e poi, trovato il pareggio in superiorità numerica e con enormi sforzi, a farsi fregare proprio all’ultimo minuto in contropiede. «Quando si commettono errori come quelli di oggi, si pagano a caro prezzo», la spiegazione di Venturato. «La Cremonese non ha mai giocato, ha fatto una gara molto difensiva e ha concretizzato le uniche due palle gol che abbiamo concesso, ma quando si vince si ha ragione. Vincere in nove uomini è un grande risultato, a noi rimane solo quello che abbiamo costruito. Abbiamo creato diverse occasioni, sia nel primo che nel secondo tempo, abbiamo tenuto il possesso della partita, ma Ujkani è stato uno dei migliori in campo con le sue parate, e a noi oggettivamente è mancato qualcosa. Adesso dobbiamo avere la capacità di rimanere equilibrati, dopo una sconfitta come questa, ritrovando determinazione e temperamento che in questa categoria sono necessari». […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Non si cura dei malanni altrui Leo Colucci che, come ha espresso più volte, non guarda nemmeno la classifica. Pensa soltanto alla sfida che il suo Pordenone dovrà giocare questo pomeriggio sfogliando la margherita: Burrai sì o Burrai no? Il regista neroverde non si è allenato bene in settimana per problemi a un ginocchio. Fa parte della compagnia partita ieri dal De Marchi, così come Berrettoni. Anche Emanuele ha svolto lavoro differenziato per gran parte della settimana, a causa di un affaticamento comprensibile dopo il lungo stop. «Sono con noi ha confermato Colucci -, ma solo all’ultimo momento deciderò se utilizzarli dall’inizio, in corso o farli accomodare in tribuna». Completamente recuperato invece Martignago. Al di là di pronostici e ambizioni dichiarate durante i ritiri precampionato, la stagione sta dimostrando che nessuna partita può essere catalogata come facile prima di giocarla. Lo ha confermato proprio lo scivolone del Padova a Teramo. Il Pordenone è stato bravo e fortunato a raccogliere 5 punti dalle ultime 3 gare non proprio eccezionali e a conservare l’imbattibilità. «A volte ironizza Colucci non siamo molto appariscenti, ma siamo sempre tosti e, se vogliamo, anche cinici al punto giusto. Visto che ci è successo più di qualche volta di fare risultato alla fine, significa che questa è una nostra caratteristica. I ragazzi hanno dimostrato di crederci sino agli ultimissimi minuti. Un atteggiamento che dovremo avere anche contro l’Albinoleffe, squadra tosta, che sa stare bene in campo e che a fine campionato profetizza occuperà uno dei primi 5-6 posti». […]
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) «Per noi sarà un bel banco di prova: l’Albinoleffe a mio parere arriverà tra le prime sei». Leonardo Colucci mette tutti sull’attenti: quella di oggi sarà una partita impegnativa per il Pordenone, che spera di poter schierare Berrettoni e Burrai. «È una squadra che sa stare in campo e molto brava in entrambe le fasi – spiega il tecnico neroverde -: mi aspetto una buona prestazione. Se ci sarà può arrivare anche la vittoria». Sarebbe l’ennesimo risultato utile coi bergamaschi: i ramarri non hanno mai perso con i rivali odierni. Sei partite, nessuna sconfitta. In tutte le sfide giocate sinora nella sua storia (sempre in serie C) i ramarri hanno ottenuto quattro vittorie e due pareggi. […]
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) L’Albinoleffe ha sempre… dato soddisfazioni al Pordenone. Oggi i neroverdi ne vogliono raccogliere un’altra, perché battendo i bergamaschi nella nona giornata del girone B di serie C potrebbero ritrovarsi soli in vetta, visto che Sambenedettese e Renate – di fronte nel pomeriggio – si toglieranno punti tra loro. Tuttavia i ramarri potrebbero iniziare la partita (il via alle 18.30) ad handicap: Burrai è in forte dubbio e il tecnico Leonardo Colucci deciderà soltanto stamani se utilizzarlo o meno.Rischiare o no? Anche Berrettoni non è al top, non essendosi allenato negli ultimi giorni. Diverso però il discorso tra il numero 10 e il regista. Il primo sarebbe entrato a gara in corso, mentre il giocatore sardo sarebbe sceso in campo dall’inizio. Al momento Burrai è un elemento troppo importante per la squadra: per le sue caratteristiche, per le sue abilità balistiche (rigori, punizioni, corner), perché alla fine il play-maker è colui che fa girare la squadra. Colucci valuterà attentamente: non ha senso rischiarlo a un terzo della stagione. Ma è anche dura rinunciarvi. Fatto sta che in settimana ha lavorato pochissimo. Al suo posto, eventualmente, è pronto Dejan Danza, l’unico che ha qualità simili a Burrai: l’ex Reggiana è stato ingaggiato anche per far fronte a problemi di questo genere. Al suo fianco si sistemerebbero poi Misuraca e uno tra Lulli e Buratto. Se invece l’ex Cagliari dovesse farcela, con lui scenderebbero in campo Misuraca e lo stesso Danza. […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un solo assente (il portiere Gagno), qualche polemica per i costi elevati del biglietto del settore ospiti dello stadio Mecchia, una partita in arrivo che potrebbe rappresentare una sorta di spartiacque. Mestre-Reggiana andrà in scena oggi alle 14.30 a Portogruaro, una sfida tutto pepe fra due squadre che vivono momenti contrastanti. Zironelli ha strappato un pari a Salò con molti rimpianti contro una delle favorite alla promozione, mentre a Reggio Emilia c’è una sorta di panchina senza titolare però arrivando da un successo di platino lunedì contro il Vicenza. Quanto basta per aggiungere pepe al faccia a faccia in arrivo, con due ex compagni di reparto come Neto Pereira e Altinier, che si ritroveranno uno di fronte all’altro dopo due stagioni davvero da cornice a Padova. «Due anni fantastici quelli passati col bomber — spiega il brasiliano — sarà un piacere ritrovarlo da avversario. Fra l’altro ho appena affrontato anche Dettori ed Emerson, è stata una sensazione strana dopo quello che abbiamo vissuto assieme. Noi proveremo a vincere, come al solito». E lui a ritrovare il posto da titolare, dopo essere stato impiegato a mezzo servizio a Salò. Zironelli sta pensando di rilanciarlo dal primo minuto al posto di Bussi, mentre Altinier cerca ancora il suo primo gol su azione dopo il passaggio estivo alla Reggiana. Il resto della formazione non dovrebbe discostarsi di molto da quella vista domenica scorsa. […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Il Mestre si confronta con un’altra nobile decaduta. Al Mecchia (ore 14.30) arriva la Reggiana che, dopo aver esonerato Menichini e affidato la panchina al duo La Rosa-Tedeschi, si presenta davanti agli arancioneri reduce dalla vittoria per 1-0 con il Vicenza. Un risultato sul quale pochissimi avrebbero scommesso e che probabilmente porterà alla conferma dei due tecnici della Berretti, tanto più che la trattativa che portava a Traianos Dellas come nuovo allenatore non è andata in porto e l’ex difensore di Roma e Perugia è già ripartito per tornare in patria. In casa Mestre si respira ottimismo. Nessun infortunato o squalificato e il pareggio contro la Feralpi ha caricato i ragazzi di Zironelli che, partita dopo partita, sono sempre più convinti delle loro potenzialità. […] Nella Reggiana occhio a Riverola mentre nel Mestre attenzione a un Sodinha che sta facendo passi da gigante.Probabili formazioni. Mestre (3-4-1-2): Favaro; Gritti, Perna, Politti, Fabbri; Lavagnoli, Boscolo, Beccaro, Sodinha; Neto, Sottovia. A disposizione: Ayoub, Gagno, Zanetti, Kirwan, Boffelli, Casarotto, Rubbo, Bonaldi, Pozzebon, Spagnoli, Bussi, Zecchin. Allenatore: Zironelli.Reggiana (4-3-1-2): Facchin; Ghiringhelli, Bastrini, Crocchianti, Manfrin; Riverola, Bovo, Bobb; Carlini; Altinier, Napoli. A disposizione: Viola, Spanò, Narduzzo, De Santis, Panizzi, Lombardo, Zaccariello, Cianci, Rocco, Cesarini. Allenatori: La Rosa e Tedeschi.
Ore 13.10 – (Il Piccolo) […] Ora la Triestina sembra essere uscita dal breve tunnel che aveva imboccato e la rotonda vittoria sulla Fermana ha riportato entusiasmo e convinzione dei propri mezzi. Il problema, semmai, è quello dei tanti acciacchi che hanno colpito gli alabardati in questo periodo e che giocoforza limiteranno le scelte a disposizione di Sannino. Restano fuori dai convocati Castiglia, Hidalgo e Brandmayr, ma anche Mori e Mensah che seguono la squadra a Bassano ci vanno quasi per onor di firma, visto che tutta la settimana si sono allenati a parte e ieri non hanno preso parte alla rifinitura tattica. Recuperati invece Pozzebon e El Hasni, ma la sensazione è che entrambi partiranno dalla panchina per non rischiare. Così, nel canonico 4-4-2 di partenza pronto poi a cambiare aspetto durante il match in caso di necessità, davanti al rientrante Perisan la coppia centrale difensiva dovrebbe dunque essere formata da Aquaro e Codromaz, con Pizzul a sinistra e Libutti che sembra ancora in vantaggio a destra su Troiani, che del resto ha ripreso solo da pochi giorni ad allenarsi davvero a pieno ritmo. A centrocampo tutto dovrebbe rimanere invariato con Porcari-Meduri nel mezzo, e Bariti e Bracaletti sulle corsie esterne. In attacco dovrebbe essere arrivato il turno di Petrella, che con ogni probabilità affiancherà Arma. Un’occasione d’oro da sfruttare per l’attaccante.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Le tensioni giuliane fanno da contraltare alla serenità che regna a Bassano, con Giuseppe Magi che sta confermando anche alla guida del club giallorosso tutto quanto di buono fatto a Gubbio e a Macerata: «I ragazzi hanno ancora in corpo la rabbia per i due punti persi domenica scorsa — ha detto l’allenatore — è importante canalizzare questa rabbia in maniera positiva, dimostrando sul campo con umiltà, corsa e attenzione, la voglia di dare quel qualcosa in più per portare la gara dalla nostra parte, facendo tesoro degli errori passati». La sconfitta del Padova a Teramo, proprio quel Teramo che aveva mandato di traverso il boccone al Bassano, regala un’opportunità irripetibile In caso di successo con la Triestina, le contemporanee trasferte di Samb e Pordenone potrebbero regalare una vista sulla vetta in attesa dell’anticipo dell’Euganeo in programma venerdì sera. «La gara contro la Triestina si prepara da sola — suggerisce Magi — affrontiamo una squadra blasonata con ottimi elementi, noi siamo pronti e ci auguriamo di fare una grande partita per rendere felici i tifosi. Vogliamo far vedere i nostri valori sul campo e vogliamo dimostrare di avere la capacità di superare avversari che, almeno sulla carta, sembrano superiori a noi. Mi auguro possa essere una bella partita, tra due squadre che si affronteranno a viso aperto. Dalla mia squadra mi aspetto la faccia tosta di provarci, mi aspetto continuità, questo gruppo si allena bene e dobbiamo riuscire a fare quel passo avanti sotto il profilo della consapevolezza, con la serenità di aver dato tutto nel corso della gara». […]
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A distanza di quasi una settimana la sconfitta in casa della Reggiana brucia ancora in casa biancorossa, così come la deludente prestazione mostrata soprattutto nella ripresa fa discutere i tifosi. Così come fa discutere e non poco la questione societaria, ancora in stand by sulla cessione del club. E mentre Vi.Fin. sta trattando per cercare una quadra con la cordata rappresentata da Fabio Sanfilippo, Boreas Capital rilancia presentando la manifestazione di volontà d’acquisto, così come firmato nella lettera d’intenti del 10 luglio. Domani dovrebbe essere una giornata intensa su tutto il fronte, data di scadenza per il pagamento di stipendi, contributi e Iva che comunque verranno onorati senza ritardi. Oggi intanto spazio al calcio giocato, con la pronta occasione per il riscatto sul campo della Fermana e Alberto Colombo torna sul match giocato al Mapei Stadium. «Ritengo che i giudizi negativi, che ci stanno tutti, siano stati appesantiti dal risultato — sottolinea il tecnico del Vicenza — avessimo finito la gara sullo 0-0 forse saremo qui a dire altre cose. Se vogliamo analizzare bene il match di lunedì scorso a Reggio Emilia si nota come qualche occasione l’abbiamo avuta, e nel primo tempo l’approccio alla gara non è stato negativo. Come a Padova abbiamo sofferto molto difendendoci nella nostra metà campo, nel secondo tempo non siamo più riusciti a ripartire ma lo stesso è successo con il Padova. La differenza è che a Reggio Emilia abbiamo preso gol e non siamo riusciti a portare a casa punti. Questa è la differenza sostanziale, anche se è giusto sottolineare che i primi ad essere consapevoli che dobbiamo migliorare molto siamo noi». […]
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO E ABANO. Quello fra biancazzurri e neroverdi sarà tutt’altro che un derby sereno (arbitro Fabian Brognati di Ferrari). Le recenti battute d’arresto del “Campo” (uno scialbo pareggio col Montebelluna oltre ai ko pesanti con Virtus Vecomp e Belluno) hanno obbligato la società, in primis il presidente Daniele Pagin con il direttore generale Attilio Gementi, a richiamare la squadra per provare ad uscire da un periodo strano, quasi indecifrabile, in cui capitan Aliù & co. hanno creato valanghe di occasioni da gol salvo poi incassare tante, troppe reti. Manco a dirlo, gli otto punti finora racimolati non bastano: un po’ perché la rosa a disposizione di mister Gianfranco Fonti non è di certo formata da novellini della categoria, un po’ perché le prime della classe, nell’ordine Vecomp, Belluno e Adriese, potrebbero addirittura imbastire una prima fuga, difficile da neutralizzare in un girone così equilibrato come quello veneto-friulano. L’obbiettivo dell’Abano, invece, è quello di risollevarsi dal penultimo posto (racimolati due punti in sei giornate). Il pareggio di domenica scorsa con l’Este ha ridato fiducia agli uomini di mister Franco Gabrieli che, nel frattempo, si è anche guadagnato la permanenza sulla panchina neroverde, dopo l’ipotesi di avvicendamento con Cristiano Masitto, avvistato allo stadio delle Terme come “spettatore interessato” del match coi cugini della Bassa. […] ESTE. Altrettanto impegnativo, per l’Este, sarà il match contro il Montebelluna (arbitro Raimondo Borriello di Belluna). I giallorossi sono ancora alla ricerca della continuità, soprattutto dopo il pareggio nel derby che ha evidenziato un bel divario fra occasioni create e gol realizzati, filo conduttore di questo inizio di stagione di Florian (comunque capocannoniere del girone C) e colleghi. […]
Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6.5; Madonna 6, Cappelletti 6, Trevisan 5.5, Contessa 6; Candido 5.5 (De Risio 6), Pinzi 6 (Marcandella sv), Belingheri 5.5; Chinellato 5 (Cisco 5.5), Guidone 5, Capello 6.5.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Dopo quattro successi di fila la rincorsa del Padova alla vetta si interrompe a Teramo, con una sconfitta di rimonta frutto di una prova al di sotto degli standard più recenti, nonostante l’iniziale vantaggio e la prima mezz’ora di gara che sembrava creare i presupposti per una nuova affermazione. Il campo abruzzese si conferma un tabù, ma più che la scaramanzia a decidere sono stati altri fattori tra cui la poca concretezza in avanti e la scarsa attenzione sui due gol avversari, entrambi realizzati su azioni d’angolo, il tutto con la parziale scusante legata alla particolare superficie in sintetico del campo di gioco e alle tre assenze importanti a centrocampo. È questa un’importante chiave di lettura sull’andamento della sfida, con il contemporaneo forfait in mediana di Pulzetti, Mandorlini e Tabanelli che ha indotto Bisoli a optare per una squadra decisamente offensiva, con l’arretramento di Candido nel ruolo di mezzala destra, affiancato da Pinzi e Belingheri. In avanti la coppia pesante formata da Chinellato e Guidone, con Capello ad agire sulla sinistra a formare una sorta di tridente. Questo assetto ha pagato in avvio, quando la squadra ha tenuto in mano le redini del gioco, mostrando però i suoi limiti, per l’assenza di elementi d’interdizione, nel momento in cui il Teramo si è spinto in avanti. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Ribadisco però che nella ripresa le occasioni ci sono state. C’è subito da rimboccarsi le maniche, ma non si può avere subito tutto dato che per noi questa era l’ottava partita». Così il tecnico sul modulo e sulla formazione offensiva schierata dal primo minuto: «Non era un 4-3-3 ma un 4-3-1-2. Se Capello ha fatto un gol, colpito un palo, impegnato il portiere e avuto altre due occasioni vuol dire che lì avevamo studiata bene la partita. Mi sembra che sia mancato il supporto da qualche altra parte». […] Per Alessandro Capello il quarto gol in campionato non è bastato: «È importante sentirsi bene di testa e il fatto di sbloccarmi mi ha aiutato perché ho maggiore fiducia. Questa volta però non è bastato per cui poco conta il mio gol se non ha permesso al Padova di ottenere punti». Non mancano i rimpianti. «Già nel primo tempo potevamo trovarci avanti con uno scarto maggiore, avendo avuto varie occasioni per incrementare il risultato prima dell’intervallo. Poi è andata così, ci rifaremo alla prossima».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Il Teramo ha vinto grazie a due palle inattive e noi non siamo stati bravi a contrastare su queste azioni, ma penso che il Padova abbia fatto la partita che doveva». Difende la prova della propria squadra Pierpaolo Bisoli, sottolineando le buone cose mostrate nella prima mezz’ora e non mandandola dietro alla lavagna per quanto fatto nella prosecuzione del match. «Nel secondo tempo commenta il tecnico – abbiamo avuto tre palle gol davanti alla porta con Capello e Cisco. Non è facile venire a Teramo e creare più di così. È chiaro che nella ripresa la partita si sia fatta maschia e si sia giocato poco, ma noi abbiamo cercato di fare il nostro e ci è mancato quel pizzico di cattiveria sotto porta». Anche nella fase difensiva, però, qualcosa non ha funzionato al meglio. «Non possiamo prendere due gol su calci piazzati, ci capita di subirli solo in questo modo e serve più attenzione che evidentemente dopo quattro vittorie è un po’ scemata.
Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5; Madonna 6.5, Cappelletti 6, Trevisan 5, Contessa 6; Candido 6 (De Risio 6), Pinzi 6.5 (Marcandella sv), Belingheri 5; Chinellato 5.5 (Cisco 5), Guidone 5.5, Capello 6.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Hai voglia a dire, come ha fatto Bisoli nel tumultuoso (ne riferiamo a parte) dopopartita, che i biancorossi di casa hanno prevalso su due azioni da palla inattiva, il fatto è che nella ripresa il Teramo ci ha messo più cattiveria, più rabbia, più furia agonistica, sopperendo, appunto, con la grinta e la spinta sulle fasce (vi raccomandiamo la coppia Varas-De Grazia, una spina nel fianco degli avversari sulla corsia di destra), al minor tasso tecnico denunciato nei confronti di Trevisan & C. Purtroppo al Padova manca – molto – Pulzetti, perché in fase di interdizione e di recupero di palloni lì in mezzo si è lasciato molto a desiderare. Mettiamoci, infine, gli errori (due clamorosi) commessi sotto la porta di Calore nel secondo tempo e il bilancio è presto stilato: pagate care un paio di distrazioni ed ingenuità che hanno riportato alla mente la sciagurata serata di Meda. […] Quando si sbaglia troppo, in avanti, a centrocampo e dietro, bisogna battersi il petto e fare mea culpa. Per fortuna venerdì c’è il derby con il Bassano. Il riscatto sarà la parola d’obbligo che risuonerà nell’intera settimana.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Altro che re, sia pure per una notte, in attesa dei risultati delle altre (tutte in campo oggi). Il Padova cade a Teramo – seconda sconfitta su otto gare, e seconda in trasferta dopo quella dell’esordio con il Renate a Meda – e si morde le mani per l’occasione gettata al vento, dopo quattro vittorie di fila: la possibilità di issarsi da solo in vetta alla classifica del girone B. Sarebbe stata una bella iniezione al morale, un’ulteriore crescita a livello di autostima e convinzione, e invece la sconfitta si tramuta, di fatto, in un passo indietro, perché stavolta diverse cosette non hanno funzionato per il verso giusto.Alla fine la squadra di Asta si è presa con merito i tre punti, brava e determinata nel recuperare lo svantaggio iniziale e poi nel cercare, e trovare, la rete del sorpasso, che ha fatto pendere la bilancia del confronto allo stadio “Bonolis” dalla sua parte.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E sembrano volare anche degli sputi. Il nervosismo non si placa nemmeno dopo il 90′, in mixed-zone un addetto del Teramo urla ripetutamente “asino” al mister biancoscudato, prima che intervenga il presidente Bonetto ad affrontarlo a muso duro, chiedendo rispetto e alzando la voce. Lo stesso Bisoli risponde per le rime, nonostante il tentativo di diversi componenti dello staff tecnico teramano (molti dei quali si scusano) di riportare la tranquillità. Ma alla fine l’allenatore romagnolo salirà sul pullman parecchio imbufalito: «Ho visto molta agitazione da parte del Teramo», sbotta. «Nella mia carriera io sono sempre stato corretto e non sono solito insultare nessuno. Non voglio fare polemiche, ma abbiamo preso offese e sputi per tutta la gara senza reagire. E anche alla fine si è andati avanti su questo tenore. Non credo sia il modo giusto di interpretare il calcio».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È un dopo-gara molto agitato quello che va in scena nella “pancia” dello stadio “Bonolis”. Offese, urla e animi che si surriscaldano nel corridoio che dagli spogliatoi porta alla salta stampa e alla mixed-zone, con il tecnico del Padova Pierpaolo Bisoli e il presidente Roberto Bonetto che reagiscono con rabbia ad insulti e provocazioni piovuti da parte di alcuni dirigenti del Teramo. Il tutto, però, nasce in campo, specie nella ripresa. Bisoli e l’allenatore abruzzese Antonino Asta si agitano davanti alle rispettive panchine, mandandosi un paio di volte a quel paese in un finale convulso, in cui pure la squadra biancoscudata si innervosisce per alcune perdite di tempo. Bisoli è preso di mira anche dalla tribuna centrale, tanti tifosi (compreso il presidente del Teramo, Luciano Campitelli) lo offendono, qualcuno si avvinghia anche alla recinzione per urlargli ancor più da vicino il proprio disprezzo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Una rete che aveva fatto illudere tutti: «E purtroppo questo ci fa capire che già nel primo tempo avremmo potuto portarci in doppio vantaggio», il rammarico di Capello. «Abbiamo creato parecchio, dovevamo aumentare il risultato ed è un vero peccato. Il mio nuovo ruolo? Alla fine lo schema è più o meno lo stesso, il mister ha chiesto soltanto a due attaccanti di partire un po’ più larghi e io lo faccio senza problemi».Il quarto sigillo consecutivo e alcune belle giocate sono la riprova che, dopo essersi sbloccato, l’ex Cagliari sta bene sia fisicamente che mentalmente: «I gol mi stanno dando fiducia, mi sento bene, ma in questa occasione purtroppo non è bastato».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Che sia stato protagonista non ci sono dubbi. Che abbia disputato una prima mezz’ora sfavillante trovando anche il quarto gol consecutivo, nemmeno. Ma purtroppo per Alessandro Capello esiste anche un rovescio della medaglia. Un rovescio che brucia parecchio quando si esce sconfitti. E così è proprio l’attaccante emiliano a perdersi Varas in occasione del pareggio ed è lo stesso Capello a mancare davanti al portiere il gol del possibile 2-2 in pieno recupero. Insomma, come passare dall’8 al 5 in pagella. Ciò che può maggiormente confortare i tifosi è sicuramente l’inizio di gara del ragazzo di scuola Inter, in grado di far ammattire gli avversari. Bisoli gli ha ritagliato un ruolo un po’ diverso, quasi da esterno sinistro, che lui interpreta nel migliore dei modi, andando al tiro quattro volte in 24′, colpendo un palo e trovando il gol.
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Bindi 6.5; Madonna 6, Cappelletti 5.5, Trevisan 5, Contessa 5.5; Candido 5 (De Risio 5), Pinzi 5.5 (Marcandella sv), Belingheri 5.5; Chinellato 5 (Cisco 5.5), Guidone 5, Capello 7.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un piano in apparenza ben studiato. Una formazione iperoffensiva, un atteggiamento spregiudicato, un gol e tante occasioni. Se non fosse stato per un capolavoro nel finale di primo tempo di Varas, il Padova forse a quest’ora starebbe festeggiando il primo posto in classifica. Temporaneo finché si vuole, ma pur sempre primo posto. Invece ecco l’ennesima occasione sprecata a Teramo, come tante volte accaduto in passato quando si presentava un bivio decisivo, quello che ti può spingere in alto e che, invece, anche ieri, è stato imboccato nella direzione sbagliata. La sentenza del Bonolis dice 2-1, il Teramo si prende tre punti, il dopo gara è un autentico putiferio, con insulti in sala stampa, sputi che Bisoli rivela di aver subito nel corso della partita e un brutto scontro verbale che coinvolge più di qualche protagonista. Insomma, un finale da dimenticare e una partita da dimenticare, più nella sostanza che nella forma. Perché, come sottolinea Bisoli «abbiamo preso due gol su due palle inattive e avremmo potuto almeno pareggiarla. Ricordo tre occasioni clamorose, due per Capello e una per Cisco. Purtroppo non siamo stati sufficientemente attenti e siamo stati puniti. Detto questo, non facciamo drammi, perché non possiamo vincere tutte le partite. Quello che mi dispiace è che per tutta la partita abbiamo subito sputi e insulti, una cosa che non fa piacere». […]