Live 24! Padova-SudTirol, il giorno dopo: l’armata Biancoscudata procede a vele spiegate…

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Ore 20.30 – Serie C girone B, fischio finale: Reggiana-Vicenza 1-0.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Mestre pareggia zero a zero su uno dei campi più difficili del girone, imponendo lo stop alla FeralpiSalò, che punta a vincere il campionato. A dir la verità alla fine il bicchiere è pure mezzo vuoto per il club mestrino, che ha costruito molte più occasioni rispetto agli avversari e che alla fine avrebbe meritato di vincere. I padroni di casa ringraziano però l’estremo difensore Caglioni, che nel finale li ha salvati in più di un’occasione. Mister Mauro Zironelli schiera i suoi con un 5-3-2 che si trasforma in 3-5-2 in fase offensiva. Il tecnico dei mestrini manda in campo dal primo minuto Sodinha e lo schiera a centrocampo insieme a Boscolo Papo e Beccaro, dietro alle punte Bussi e Sottovia. Dall’altra parte Michele Serena mischia le carte dopo il pareggio a reti bianche di Teramo. L’allenatore dei verdeblù manda in campo una formazione speculare, tenendo fuori i «titolari» Vitofrancesco, Capodaglio, Staiti, Voltan e Jawo. A sorpresa in mezzo ci sono Magnino e Gamarra, mentre in avanti Ferretti torna a far coppia con Guerra. Partita molto frizzante nel primo tempo, con repentini cambi di fronte. […]

Ore 19.50 – (La Nuova Venezia) […] Arriva il tecnico arancionero Mauro Zironelli: «Sono soddisfatto per la prestazione. Siamo stati molto aggressivi nel primo tempo. Siamo stati bravi a contenere Ferretti nella prima frazione, poi siamo cresciuti. Abbiamo avuto molte occasioni, mettendo in difficoltà gli avversari soprattutto nei ultimi 20 minuti. Il loro portiere Caglioni ha compiuto tre grandi interventi nel finale. Hanno dato tutti il massimo, anche coloro che sono entrati nel corso del match. Siamo un gruppo nuovo», osserva ancora Zironelli, «con molti giocatori che arrivano da una categoria inferiore e che stanno dimostrando di meritare di essere qui. Dove possiamo migliorare? Stiamo cercando di lottare su ogni pallone e di mettere in campo una grande concentrazione. Patiamo di inesperienza, ma negli ultimi incontri siamo stati perfetti nel concedere poco agli avversari. Adesso ci prepariamo ad un tour de force, dobbiamo farci trovare pronti. Se sapremo giocare sempre così sarà dura per tutti».

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) Risultato giusto il pareggio tra Feralpisalò e Mestre in una gara giocata soprattutto a centrocampo. Mestre che sale a 12 punti e che domenica ospiterà la Reggiana. «Forse nel secondo tempo meritavamo qualcosa in più», esordisce Marco Beccaro del Mestre, «abbiamo fatto comunque un’ottima prestazione. Loro attaccavano molto nel primo tempo e mi sono dedicato prevalentemente alla fase difensiva. È andata bene così, un punto utile per la nostra corsa alla salvezza. Contro la Reggiana sarà una partita dura contro una squadra forte. Giocheremo in casa e cercheremo di fare noi la gara come sempre. Mi aspetto molto nel corso del campionato da due giocatori importanti come Perna e Neto Pereira in una rosa che comprende molti giocatori che hanno effettuato un salto di categoria e che quindi necessitano di un periodo di adattamento». […]

Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) Un punto costruito con la difesa. Nulla di più, nulla di meno. Il Mestre torna a muovere la classifica dopo la sconfitta interna del turno infrasettimanale e dimostra di essere squadra solida e soprattutto squadra “da trasferta” (già 7 i punti conquistati lontani dalle mura amiche con 2 soli gol incassati) mettendo in cascina un altro punto che serve a muovere la classifica e restare a distanza di sicurezza dalle zone pericolose. Contro la Feralpisalò ne esce fuori uno scialbo 0-0. Un tempo per parte: meglio i padroni di casa nella prima frazione di gioco con il Mestre che viene fuori solo nella seconda ripresa quando i cambi servono a trovare nuove energie. Zironelli cambia 4 elementi rispetto al turno infrasettimanale e trova buone risposte soprattutto dalla difesa. Politti, Perna e Gritti giganteggiano nella propria area di rigore nonostante un Ferretti che risulta da subito molto ispirato (al 7’sfiora il palo con un sinistro a giro, venti giri di lancette più tardi si ritrova tutto solo davanti a Favaro che devia quanto basta per rallentare la sfera e consentire a Gritti di salvare sulla linea). Poche idee ma tanta organizzazione ed un’estrema solidità difensiva per il Mestre che dimostra di poter essere pericoloso in contropiede. La velocità degli esterni sommata alla tecnica di Sodinha che si muove dietro le punte consente agli ospiti di trovare varchi ed occasioni in ripartenza (Bussi e Beccaro i più ispirati in velocità ma poi evanescenti quando c’è da concretizzare). Poca roba, però. Con la Feralpisalò che dimostra d’avere intenzioni più offensive il Mestre non fa altro che attendere dietro gli avversari e cercare di colpire con le frecce sulle corsie. […]

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Alla fine è andata bene così. Pur senza brillare il Pordenone riconquista la vetta, con la Samb. Sono segnali importanti, quelli che inviano gli dei del pallone quando ti fanno vincere anche senza convincere. Nemmeno i favori della sorte riescono però a rasserenare Mauro Lovisa, che durante la partita se l’è presa con la parte della tribuna più vicina alla sezione di pista del velodromo da dove assiste alle gare e al termine con i social e la stampa che criticano. «Sono arrabbiato spiega re Mauro – perché ho sentito critiche verso Stefani in occasione del gol del Ravenna. Il capitano è qui da tre anni e ci ha dato molto. Ho visto anche Baresi sbagliare. Un infortunio può capitare a chiunque. Ma ho sentito continua – anche mugugni verso tutta la squadra. La gente deve capire che i ragazzi vanno sostenuti, non criticati. In 12 partite tiene a ricordare abbiamo pareggiato solo 3 volte e vinto 9. E se avessimo trasformato il rigore a Salò sarebbero 10. A proposito: sono contento che Burrai questa volta abbia trasformato il penalty. Cosa si vuole di più? Le critiche arrivano anche dai social e da una parte della stampa. Se a qualcuno non piace come gioca il Pordenone, vada a Tamai o da qualche altra parte. Di partite ce ne sono tante!». Decisamente più contenuto Colucci. «È una vittoria esordisce che fa morale. Averla raggiunta al 90′ è un premio meritato, non un regalo della sorte. Per questo ringrazio i ragazzi che, pur commettendo errori, l’hanno ottenuta giocando con il cuore. È difficile trovare un gruppo che si allena con tanta dedizione e impegno. Vero che i trascinatori sono quelli della vecchia guardia, ma i nuovi si adeguano». Anche Colucci fa i complimenti a Burrai. «Sì sottolinea , perché si è presentato senza problemi a battere un rigore importantissimo al 90′. Ci vuole personalità». […]

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il calcio è bello proprio perché imprevedibile. Alle 16.15 di ieri pomeriggio il Pordenone, ancora bloccato sull’1-1 dal Ravenna al 90′, era terzo a 3 lunghezze dal Bassano, che stava vincendo (1-0) con il Teramo, e a 2 dal Renate, che stava avendo la meglio (2-1) a Fano. Sei minuti dopo, grazie al rigore segnato da Burrai al 91′, e ai pareggi di Germinale al 94′ a Fano e di Foggia al 96′ a Bassano, i ramarri erano sotto il settore degli ultrà neroverdi a festeggiare il ritorno in testa. Il tutto al termine di un match ancora una volta poco esaltante, ma che Stefani e compagni hanno «giocato con il cuore» parole di Colucci sino all’ultimo respiro. Dopo le critiche per il turnover adottato con il Gubbio, Leo è tornato alla formazione titolare: Formiconi, Stefani, Bassoli e De Agostini in difesa; Misuraca, Burrai e Danza a centrocampo; Ciurria e Sainz-Maza alle spalle di Gerardi. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) […] Proprio il regista sardo parla a fine gara: «Lo sbaglio con la Feralpi l’avevo già dimenticato a Salò – spiega -. Stavolta ho deciso l’angolo in cui indirizzare la palla già prima della rincorsa e non l’ho cambiato, cosa che avevo fatto lunedì scorso. Sono contento per me, perché mi sono tolto della pressione, e per la squadra perché il gol è valso i tre punti: adesso continuiamo così». Anche Burrai, come Lovisa, invita i tifosi a sostenere il gruppo. «Abbiamo bisogno di tutti – afferma il play -. Ci possono stare due passaggi di fila sbagliati: aiutateci. Spesso si dimentica che abbiamo cambiato molto e che ci vuole del tempo per creare la giusta chimica di squadra». Chiusura con De Agostini: «L’esultanza? Prima della gara avevo detto a Gigi (Zanusso, masso fisioterapista, ndr) che sarei andato da lui: ho mantenuto la promessa – spiega -. Sono felice per i tre punti e anche per me perché sono tornato a fare ciò che facevo: correre».

Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) «Imparate a incitare la squadra». Nonostante la vittoria Mauro Lovisa è infuriato. Il presidente del Pordenone accende la sala stampa dopo la gara perché non digerisce le critiche piovute negli ultimi giorni da una parte dell’ambiente a Leo Colucci e in generale ai giocatori. Usa toni forti per esprimere il proprio malcontento: «Forse la gente si dimentica che abbiamo giocato tre gare in sei giorni e che l’unica gara appena sufficiente è stata quella col Gubbio – tuona -. Prima di noi nessuno ha portato questa società così in alto e non accetto malumori perché, solo guardando questa stagione, la nostra striscia è di undici risultati utili consecutivi. E non abbiamo mai perso». «Inoltre non tollero – chiude – che si attacchino ragazzi come Stefani per delle battute a vuoto che ci possono stare. Sostenete questa squadra». Tira un sospiro di sollievo invece Leonardo Colucci. «È un successo che dà grande morale – afferma il tecnico dei neroverdi -. Bravi i ragazzi che ci hanno creduto sino alla fine: non è stata una settimana facile quella che abbiamo trascorso, con tre gare in sei giorni in cui si è speso molto. Ringrazio tutti, i “vecchietti” e i giovani per aver dato tutto ciò che avevano. Mi è piaciuto vedere il cuore che hanno messo in campo: mi hanno confermato – continua – che la squadra ha un’anima e che segue i segnali che danno i senatori». Il trainer ammette che bisogna migliorare «dal punto di vista tecnico, è vero. Ma c’è tempo e stiamo lavorando per crescere. Il successo ci aiuta ad allenarci con serenità. Mi permetto di fare i complimenti a Burrai: non era facile presentarsi sul dischetto del rigore al 91′ dopo l’errore di Salò. L’ha fatto ed è stato bravo a trasformare l’esecuzione. Si è comportato da vincente». […]

Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Con l’anima e col cuore. Il Pordenone ricorre alle armi più nobili per avere ragione del Ravenna e scacciare via alcune nubi, che incombevano minacciose. Nell’ottava giornata del girone B di Lega Pro i ramarri tornano alla vittoria dopo due pareggi di fila e, per giunta, salgono in testa alla classifica con 18 punti (assieme alla Sambenedettese), superando Bassano e Renate. Succede tutto negli ultimi minuti: dopo una gara di totale predominio territoriale, Burrai trasforma il rigore valso il successo al 91′(con cui si fa perdonare l’errore dal dischetto di Salò); i veneti si fanno acciuffare dal Teramo al 96′ e i brianzoli subiscono l’aggancio del Fano al 94′.C’è il sale nella coda, che permette ai neroverdi di festeggiare, di chiudere una settimana con qualche dubbio e di ritrovarsi domani alla ripresa degli allenamenti con grande serenità. Serve, avere il morale alto. Perché questa squadra ha bisogno di allenarsi col sorriso per lavorare e puntare ad alzare il proprio livello, soprattutto sotto il profilo offensivo. Per quanto quella di ieri sia stata la terza gara in sei giorni, con la conseguenza che non si può pretendere una brillantezza di idee e di gioco, la sensazione è che davanti manchino ancora dei codici comuni per spiccare il definitivo salto di qualità. Tempo al tempo, a ogni modo: è un Pordenone in parte rinnovato rispetto alla scorsa stagione. E ciononostante, per ora, è primo in classifica e non ha mai perso in 11 partite ufficiali. […] Nella ripresa è solo Pordenone. Colucci si gioca la carta Berrettoni a metà frazione, la squadra si riversa nell’area del Ravenna e, dopo una rete sfiorata da Buratto, Burrai da piazzato si guadagna il rigore al 90′: fischio giusto, riconosciuto anche dal presidente ospite in conferenza stampa. Il sardo si presenta sul dischetto e dimentica l’errore del posticipo: palla nell’angolino e può partire la gioia dei ramarri che ora si concentrano sulla trasferta di Bergamo con l’Albinoleffe. Obiettivo dare continuità e fare un passo in avanti dal punto di vista della manovra.

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tredici punti in otto giornate sono tanta roba per il neopromosso Venezia, ormai affacciato sull’alta classifica. «Non dobbiamo esaltarci, ma io non ho mai avuti dubbi sulla mia squadra, forse voi ne avete avuti sembra volersi togliere un sassolino Pippo Inzaghi I miei ragazzi non mi sorprendono più, a volte i nostri attaccanti sono stati criticati ingiustamente, perché fanno un lavoro davvero eccezionale. Abbiamo battuto un Carpi molto forte e che lotterà per la Serie A, noi dobbiamo pensare ad arrivare il prima possibile alla quota salvezza dei 50 punti, questo è l’obiettivo». Nell’analizzare il bel match del Penzo l’allenatore arancioneroverde sottolinea: «Fare partite perfette è difficile, il nostro primo tempo però è stato straordinario sul piano dell’intensità. Solo nei dieci minuti iniziali del secondo tempo siamo andati un po’ in bambola, lì ho cercato di cambiare qualcosa inserendo Pinato per Suciu, che comunque stava facendo bene. Ma Pinato sta bene e anche a Terni da titolare aveva fatto la sua parte, io lo conosco da quando lo allenavo nella Primavera del Milan, sono contentissimo abbia segnato il gol del 2-0». Grandi elogi Inzaghi li riserva anche al 21enne portiere Vicario, preferito all’esperienza del 37enne Gori per sostituire il nazionale Audero. «Vicario in estate doveva andare via ma l’ho voluto tenere io, perché è giovane, promettente e maturo per la sua età. Un plauso va a lui ma anche a Gori, che quando l’ho avvisato che avrebbe giocato il compagno più giovane mi ha risposto mister fa bene. Ecco, questo è il Venezia, un gruppo di uomini fantastici». […]

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Finalmente sfatato il tabù del Penzo con il primo successo stagionale dopo due pareggi e una sconfitta. Il Venezia ora è al quarto posto in classifica e sorride con la migliore difesa della serie B. Entusiasma la squadra di Pippo Inzaghi che non smette mai di lottare su ogni palla, che si sacrifica e si propone con grande determinazione. E giustamente coglie i frutti di tanto impegno, segnando addirittura due reti. Quella di ieri è stata indubbiamente una partita intensa e avvincente, dove sia Venezia sia Carpi non hanno avuto un attimo di pausa e hanno mantenuto il ritmo del match su livelli elevatissimi. Un’alta velocità che alla fine ha giustamente premiato il Venezia che ha saputo amministrare bene palla, incassare la sfuriata degli ospiti dopo il primo vantaggio senza correre rischi particolari, e nel contempo realizzare due reti pesanti, che rendono davvero concreta la classifica. Dominatore della prima parte di gara giocata benissimo il Venezia non ha tremato ad avvio ripresa quando la pressione ospite si è intensificata: ha mantenuto lucidità e nervi saldi ripartendo da qui per rendersi ancora pericoloso e poi vincente. Non è andato nel dimenticatoio il ds Giorgio Perinetti e la sua mancanza a bordo campo si è notata, ma il Venezia ha voltato pagina e l’attenzione è andata tutta a chi c’era. In particolare Marsura che ha sudato tantissimo, ha segnato e distribuito palle buone. Al suo fianco i soliti Bentivoglio e Falzerano a tenere alto il gioco, mentre un super Andelkovic e un instancabile Domizzi hanno fatto il bello e il cattivo tempo dietro. Resta l’interrogativo Zigoni: lento e poco coinvolto nel gioco non ha certo aiutato la squadra se non in qualche recupero ma quando Geijo, appena entrato, l’ha imbeccato bene non si è fatto pregare, scaldando i guantoni di Colombi. Proprio il rientro di Geijo fa ben sperare per un assestamento definitivo del reparto avanzato che a volte soffre un po’ troppo a livello di concretizzazione. […]

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) «Il progetto del Venezia va avanti e sappiamo dove vogliamo arrivare». Fa subito chiarezza il presidente Tacopina dopo una settimana caratterizzata dalla separazione con il diesse Perinetti che ha lasciato più di un dubbio, anche tra i tifosi. «Il ruolo di Perinetti» prosegue «è fare il mercato ed essere dentro lo spogliatoio. Se nel primo caso è finito da qualche settimana, nel secondo serve una persona forte dentro lo spogliatoio e abbiamo individuato Leandro Rinaudo. Lo faceva già prima e si è visto come la squadra non abbia subito contraccolpi. A chi ha dei dubbi, dico di guardare a quanto fatto in questi due anni, ai risultati ottenuti e ai soldi spesi. Dovreste preoccuparvi se me ne dovessi andare io, ma non lo farò. Perinetti ha fatto la sua scelta professionale e personale». […]

Ore 16.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia vola, conferma il buon momento di forma ed è un peccato aver perso la gara interna con il Parma altrimenti oggi sarebbe imbattuta e con un punticino in più.«Siamo felici per questa vittoria» è il primo commento di Filippo Inzaghi «giunta contro una squadra che lotterà per la promozione. Andiamo avanti con umiltà, con l’obiettivo di raggiungere in fretta i 50 punti, ovvero la salvezza. Abbiamo giocato un primo tempo straordinario, nel secondo, vedendo delle difficoltà, ho inserito Pinato per dare la sveglia ma Suciu non stava facendo male. Il Carpi è la squadra fisicamente più forte del torneo ma abbiamo fatto una grande gara». […] Molto merito della vittoria con il Carpi arriva da quanto fatto dagli attaccanti, a prescindere dal gol di Marsura, tutto il reparto offensivo si è sacrificato nel pressare la difesa carpigiana e tenere alta la squadra. «E, infatti, faccio un applauso a chi era lì davanti» continua Inzaghi «perché hanno fatto un lavoro straordinario. Ottimo Geijo quand’è entrato». Un po’ alla volta s’inizia a notare questo Venezia, proiettato ai piani alti del torneo cadetto, con una rosa con parecchi debuttanti. In settimana, il tecnico del Carpi Antonio Calabro, lo aveva fatto notare. «Gli altri continuano ad accorgersi di noi» prosegue «ma vorrei vedere lo stadio pieno: ce lo meritiamo».

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia c’è e batte un colpo. Anzi, ne batte due sulla testa del Carpi. Continua il dialogo con il gol (tre l’altra settimana a Terni, due stavolta), cresce sul piano del gioco, cresce anche in classifica, mettendo le basi in piena zona playoff. E merita questi tre punti, costruiti con la capacità di colpire al momento giusto. Un po’ di fortuna sull’1-0, un autentica incisione chirurgica nel secondo gol, arrivato con un altro schema da corner proprio nel momento in cui il Carpi stava producendo lo sforzo maggiore per arrivare al pareggio. E invece, il fendente di Pinato ha stroncato e appiattito la reazione biancorossa. Una buona domenica, insomma, per Inzaghi, una domenica che chiude una settimana nella quale si era parlato più di altre cose che della partita.Assente Moreo per un problema muscolare, Inzaghi rilancia Marsura, e nel secondo tempo, quando prova a rialzare il ritmo della partita, mette dentro Pinato. Guardate il tabellino dei marcatori e capirete perchè le mosse sono state buone. Una vittoria che vale anche perchè il Carpi si dimostra avversario all’altezza, ben messo in difesa e con un giocatore di alta quali tà tecnica come Mbakogu, maturo per stare in pianta stabile in Serie A. […]

Ore 15.30 – (Il Piccolo) Si riaccendono le luci al Rocco. Dopo parecchi anni la Triestina ritrova il fascino delle partite serali in una categoria professionistica, e già questo sarebbe un buon motivo per andare a supportare l’Unione in un momento molto delicato. Attenzione poi che non si tratta di un posticipo televisivo (per cui stasera niente diretta tv), ma uno spostamento richiesto per evitare la concomitanza con la Barcolana, per cui i tifosi alabardati hanno una spinta in più per andare al Rocco. E si spera che, oltre a quelle dello stadio, si riaccendano anche le luci di una Triestina apparsa nelle ultime uscite un po’ spenta, con il solo pareggio-brodino di Bergamo a far muovere la classifica dopo le sconfitte con Mestre e Renate. […] Quanto alla formazione, si rivedrà ancora il 4-4-2 e dovrebbe cambiare davvero poco rispetto all’Albinoleffe, probabilmente il solo Meduri al posto di Acquadro. Ieri mattina, mentre gli occhi della città erano puntati sul golfo per la Barcolana, nella rifinitura sul terreno del silenzioso Rocco, Sannino dava gli ultimi dettami in vista della partita di stasera. Nella quale non ci saranno Perisan, nuovamente convocato con la nazionale under 20 che domani gioca col Portogallo, e gli infortunati Castiglia e Troiani. Ma anche Mori, che è stato inserito tra i convocati, quasi certamente non sarà disponibile visto che non si è mai allenato col gruppo in questi giorni causa un’infiammazione al tendine. Pertanto in porta ci sarà nuovamente Boccanera, che ritroverà così di fronte quella Fermana che l’ha lanciato per la prima volta nel calcio che conta. La coppia centrale sarà quella formata da El Hasni e Aquaro, con Libutti confermato a destra e Pizzul terzino sinistro. In mezzo al campo, come detto, dovrebbe esserci Meduri stavolta accanto a Porcari, mentre gli esterni saranno Bariti a destra e Bracaletti a sinistra. In avanti dovrebbe toccare ancora alla coppia Arma-Mensah. Serve innanzitutto vincere e poi, possibilmente, convincere. Solo così quelle luci del Rocco potranno avere un sapore ancora più magico.

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Il Belluno mette al tappeto il Campodarsego al Polisportivo grazie alla tripletta del suo bomber Rocco, che da solo piega la squadra padovana. I gialloblù hanno giocato un primo tempo perfetto, portandosi sul tre a zero grazie appunto alle due reti di Rocco e alla punizione di Miniati, mentre gli ospiti hanno sbagliato un calcio di rigore con Aliù. Nella ripresa la squadra allenata da Fonti ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, approfittando anche di qualche amnesia gialloblù, e ha accorciato le distanze fino al 3-2 con Radrezza e Trento. Nei minuti successivi il Campodarsego non ha centrato il pareggio in almeno tre occasioni grazie ai super interventi di Vencato. Con un vantaggio di una sola rete, ci ha pensato super Rocco a ristabilire le distanze con un’azione tutta personale, conclusa sul primo palo da fuori area, senza lasciare scampo a Cazzaro. Il 4-2 non ha spento però il Campodarsego che, nel finale, ha sbattuto ancora su Vencato e poi sulla traversa mentre il Belluno ha servito il pokerissimo con il giovane Quarzago. Partita al cardiopalma con un espulso per parte, entrambi nel primo tempo e per fallo da ultimo uomo, che hanno causato un rigore per parte. […]

Ore 14.40 – (Mattino di Padova) L’Abano vede la luce. Proprio nella partita più importante, il derby con l’Este che, alla vigilia, sembrava l’avversario più rognoso in un momento altrettanto delicato. L’1-1, invece, restituisce fiducia alla formazione aponense, brava a riprendere i giallorossi, intraprendenti ma spreconi. A dirla tutta, il pari e patta salva pure la panchina di mister Franco Gabrieli, messo in discussione dai risultati, questi ultimi più imputabili alla mancanza di esperienza nell’organico che ad eventuali colpe dell’ex terzino del Padova.Con buona pace di Cristiano Masitto, presente in tribuna a Monteortone e additato da molti come il pronto sostituto in caso di sconfitta. […] Il punticino permette all’Abano di lasciare il fanalino di coda all’Ambrosiana mentre l’Este, nonostante l’amarezza, può restare a ridosso della media classifica.

Ore 14.10 – (Gazzettino) Terza vittoria nelle ultime quattro partite. Il Cittadella ha festeggiato nel migliore dei modi le cento panchine granata di Venturato, espugnando lo stadio Adriatico con il successo di misura sul Pescara di Zeman, che era in serie positiva da cinque turni di campionato. Una vittoria meritata, costruita nel primo tempo, con il gol di Adorni dopo un minuto e mezzo di partita che ha di fatto spianato la strada al Cittadella. Zeman alla vigilia dell’incontro aveva definito quella di Venturato una squadra che fa poco gioco e vive sulle ripartenze, ma da quanto si è visto ieri in terra abruzzese sono stati i granata a fare quasi sempre la partita, controllandola senza troppi affanni il vantaggio nella ripresa. Dopo Empoli ecco un’altra vittima illustre per il Cittadella, quindi, che adesso dovrà confermarsi in casa, contro la Cremonese. Venturato a Pescara ha scelto Bartolomei in mediana per Settembrini, in avanti Strizzolo ha soffiato il posto a Litteri. Scelte premiate, perché alla prima occasione il Cittadella ha sbloccato la partita: dal calcio d’angolo di Bartolomei è sbucato Adorni anticipando tutti di testa. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino) «Il Cittadella è una squadra che gioca poco, ma molto bene di rimessa». Così aveva parlato Zdenek Zeman alla vigilia di Pescara-Cittadella. Parole che quasi tendono a sminuire il gioco e la filosofia di Venturato, applaudita invece da Ezio Glerean, da sempre cultore del bel calcio, che ha detto di vedere sempre con molto piacere la squadra granata, una delle poche che scende in campo puntando sempre alla vittoria. «Ognuno ha la sua opinione, ma io non sono d’accordo con il pensiero di Zeman. Il Cittadella non gioca di rimessa, cerca invece di puntare a vincere in ogni partita con il proprio gioco» è la risposta di Venturato alle parole dell’allenatore Boemo.
Dopo Empoli i granata hanno espugnato pure Pescara, due vittorie sul campo di squadre retrocesse dalla serie A. «A Pescara abbiamo disputato un gran primo tempo, forse meritavamo di finire i primi 45 minuti in vantaggio di due gol». È sorridente il tecnico granata al termine della gara dell’Adriatico, e non potrebbe essere altrimenti. Il rammarico è per il gol del Pescara, ma c’erano le attenuanti: «Iori si era infortunato ed è uscito dal campo, si sospetta una frattura a una costola. Con l’uomo in meno non ci siamo posizionati bene e abbiamo subìto il calcio di rigore». Il Cittadella nella ripresa ha rischiato solo su Benali, con Alfonso rimasto inoperoso. «Potevamo però far meglio, mantenere di più il possesso palla e attaccare gli spazi, dopo essere passati in vantaggio. È importante saper far girare il pallone quando sei avanti nel risultato, in quest’aspetto ci dobbiamo allenare». I granata possono migliorare quindi. «C’è da lavorarci su con attenzione e concentrazione, perché questa è una squadra che ha i mezzi per fare qualcosa in più». […]

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Ma sì, prendiamolo così com’è questo Cittadella che fa il colpo in casa Zeman, centrando la quarta vittoria stagionale, seconda consecutiva in trasferta e contro un’altra retrocessa dalla Serie A (dopo l’Empoli), e attestandosi al quinto posto della cadetteria, una sola lunghezza sotto le prime tre (il Frosinone è caduto a Novara nel posticipo serale). Una squadra senza mezze misure, lo stesso connotato della passata stagione, quando i pareggi erano merce rara per Venturato e i suoi giocatori. Qui o si fa bottino pieno o si perde, le vie di mezzo non sono ammesse. La prova? In 8 giornate i granata hanno conquistato 4 volte l’intera posta, colto un solo pareggio (al Tombolato con il Perugia) e perso in 3 occasioni (Frosinone e Novara fuori, Entella in casa). Figuriamoci se dovessero scendere dall’altalena degli alti e bassi, probabilmente li ritroveremmo nuovamente in fuga come dodici mesi fa, quando lasciarono tutti a bocca aperta scattando dai blocchi come velocisti imprendibili.Venturato, cento e… lode. Nella domenica in cui il 54enne tecnico nato in Australia, ma da genitori trevigiani, ha tagliato il traguardo delle 100 panchine con il Citta, tra campionato e Coppa, il regalo confezionatogli da Iori & C. è stato sontuoso: un successo che non fa una grinza, per intelligenza tattica, concretezza e gestione della gara, anche se, a voler cercare il “neo” che non manca mai, sarebbe stato meglio evitare di complicarsi la vita da soli, una volta sul 2-0.Zeman, al secondo k.o. dopo cinque risultati utili di fila, dovrà rivedere le sue convinzioni: perché i padovani non giocano solo sulle ripartenze, ma nella circostanza hanno confermato che, quando vogliono e possono, la manovra che esibiscono è totale e avvolgente. Insomma, dipende sempre e solo da loro, capaci, quando sono in giornata-sì, di dare del filo da torcere a tutti. […]

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) La stilettata arriva alla fine, è il sale sulla coda del match. Se Zeman aveva parlato di un Cittadella che sa giocare solo di rimessa, la risposta è arrivata sul campo ed è quello che conta di più, al di là di tutte le chiacchiere. E così, una volta in sala-stampa, Roberto Venturato può elogiare la prova dei suoi uomini. «È un’opinione e ognuno può avere la sua, ma di certo noi non siamo una squadra che gioca di rimessa», le parole del tecnico del Cittadella. «Il suo Pescara è molto forte e io faccio fatica a parlare degli altri. Preferisco parlare della mia compagine e dire che anche in questa occasione ha dimostrato di essere in grado di giocare contro chiunque e soprattutto di proporre il suo calcio, cercando sempre di vincere. Questa è una bella vittoria, frutto di un grande primo tempo». Un po’ come ad Empoli, avete approcciato la gara nel modo giusto, faticando però a riproporvi nella metà campo avversaria con costanza nella ripresa. «È vero, nella seconda frazione non siamo riusciti a tenere il possesso della palla come avevamo fatto nella prima, e non siamo stati in grado di spingerci in attacco. È uno dei limiti che abbiamo in questo momento e dobbiamo esserne consapevoli. Ma abbiamo disputato un gran primo tempo, dove avremmo meritato di chiudere con il doppio gol, che ci avrebbe dato più sicurezza per la ripresa». […]

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Alla vigilia della partita aveva parlato di un Cittadella che gioca di rimessa. Dopo il match, Zdenek Zeman cita l’«aggressività» della squadra di Venturato tra le cause della sconfitta del suo Pescara dopo 5 risultati utili consecutivi. «Abbiamo accusato l’inesperienza, che conta molto a questi livelli», le parole del tecnico boemo, che ieri ha festeggiato – per modo di dire, visto il risultato – le 300 panchine in Serie B. «Noi abbiamo giocato sotto ritmo e pagato i pochi movimenti senza palla: abbiamo sempre cercato il passaggio sui piedi, nonostante sapessimo che davanti c’era una squadra molto aggressiva e in grado di metterci in difficoltà. E poi mi spiace per aver preso due gol del genere: il primo su calcio d’angolo e l’altro per la posizione sbagliata di un difensore, mi sembra Bovo, che ha tenuto in gioco il loro uomo. Nel secondo tempo ci siamo comportati un po’ meglio, abbiamo creato qualcosa in attacco, ma non è bastato».

Ore 12.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 12.30 – Qui Guizza: i titolari di ieri rientrano negli spogliatoi.

Ore 12.10 – Qui Guizza: prosegue il lavoro differenziato per i due gruppi.

Ore 11.50 – Qui Guizza: lavoro defaticante per i titolari di ieri, assente Trevisan. Oltre a lui lavorano a parte anche Tabanelli, Mandorlini e Marcandella, mentre Pulzetti assiste all’allenamento senza correre.

Ore 11.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per il riscaldamento, squadra a colloquio con mister Bisoli.

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6.5; Madonna 6, Cappelletti 5.5, Trevisan 6 (Russo 6), Contessa 6.5; De Risio 5.5 (Cisco 6), Pinzi 6, Belingheri 6; Candido 6.5 (Mazzocco sv); Chinellato 6 (Guidone 6.5), Capello 7 (Ravanelli sv).

Ore 10.50 – (Gazzettino) Molto rigorosi gli ospiti nella fase di non possesso, ma bravi anche a ripartire negli spazi sfruttando soprattutto la velocità di Gyasi. Al contrario i biancoscudati hanno faticato a dare continuità alla propria azione, in parte frenati da una scarsa brillantezza sia nel pressing e sia nello sviluppo della manovra. […] A scacciare tutti i pensieri è però arrivata nel finale la micidiale ripartenza su un angolo a favore degli ospiti. Guidone (subentrato a Chinellato) prima ha respinto di testa in area, poi ha strappato il pallone dai piedi dell’avversario innescando la volata di Contessa che non ha dato scampo al portiere in uscita. E l’Euganeo si è potuto lasciare andare a un lungo applauso liberatorio.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Il quarto successo di fila del Padova (sedici punti nelle ultime sei gare) ha il timbro della sofferenza. Ed è un segnale che rafforza ancora di più la solidità morale della squadra, sempre più proiettata verso l’alta classifica. Tante le difficoltà superate dai biancoscudati nell’arco della gara di fronte a un avversario più spavaldo che mai, ma la truppa di Bisoli ha avuto il merito di tirare fuori le unghie nei momenti decisivi, arrivando a tagliare il traguardo più con il cuore che con le gambe. Che quella con il Sudtirol, come aveva già anticipato l’allenatore alla vigilia, sarebbe stata una sfida complicata lo si è intuito già nei primi minuti.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Siamo stati bravi a recuperare palla. A darci la luce però è stato l’ingresso di Cisco perché la squadra si è alzata di trenta metri. Passo per un difensivista, ma ho tolto un mediano incontrista e inserito una punta». Perchè il cambio? «Cisco è stato in ballottaggio fino all’ultimo per giocare titolare. Si è fatto trovare pronto, come devono fare i giovani. Lui è un patrimonio importante per il Padova, e non bisogna rovinarlo. È un diamante grezzo e me lo tengo stretto. Deve imparare a lavorare per la squadra perché è come se giocasse ancora in giardino, nel senso che prende palla e se la porta via». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Quarta vittoria di fila, scatta la cena. Già, perché le scommesse vanno onorate. E con Bisoli si parte da questo: «È giusto pagare. Questa settimana spetterà al presidente, la prossima settimana toccherà a me, e pagherò la pizza a tutti». Si passa alle questioni di campo. «Avevo detto che era una partita tosta, al primo errore ci hanno castigato e per noi era un mondo nuovo perché per la prima abbiamo recuperato dopo essere andati sotto. Ho detto ai ragazzi che dovevano restare tranquilli e giocare come sapevano, nella ripresa abbiamo vinto meritatamente». La svolta è stata il rigore, con tanto di espulsione. «Bisogna andare a prenderseli gli episodi.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Due campionati simili tra loro. Ma i nostri ci sono”) Il Cittadella è ad una lunghezza dalla vetta, il Padova a due. […] Chi sta entusiasmando è il Padova, finalmente protagonista come si deve in C. Ha centrato il quarto successo di fila (il quinto dall’inizio del torneo), salendo ancora e adesso ha nel mirino gli avversari in vetta. Non è stato agevole superare il Sudtirol, terzo ostacolo in sette giorni, oltretutto passato in vantaggio in modo casuale. I biancoscudati ci sono riusciti alla distanza, alternando buone cose ad altre meno belle, pagando dazio inevitabilmente allo sforzo fisico, e mentale, di un tour de force così gravoso. Se ne sono venuti fuori alla grande, chissà mai dove potrebbero arrivare una volta registrata meglio la manovra e curato di più l’amalgama fra i reparti. Questa squadra piace perché è ad immagine e somiglianza del proprio allenatore. E può andare lontano. Speriamo Bisoli la porti là dove tutti sognano di arrivare.

Ore 09.50 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5; Madonna 6.5, Cappelletti 7, Trevisan 6.5 (Russo 6), Contessa 7.5; De Risio 5.5 (Cisco 6.5), Pinzi 6.5, Belingheri 6; Candido 7 (Mazzocco sv); Capello 7.5 (Ravanelli sv), Chinellato 6 (Guidone 6).

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dodici punti in due settimane rappresentano il ruolino di marcia di una “corazzata”. Il Padova ancora non lo è, certe imperfezioni devono essere eliminate se non ridotte sensibilmente, eppure ha tutto per assurgere a candidata numero uno al salto di categoria. Carattere, personalità, capacità di soffrire e, soprattutto, nervi saldi sono qualità emerse in modo preponderante nelle ultime uscite. Bisogna insistere, continuare così, credere nel lavoro che si fa giorno dopo giorno, anche se sotto questo aspetto il martellamento del tecnico di Porretta Terme sulle teste dei giocatori è la migliore garanzia che si possa invocare. Il Sudtirol ha fatto quello che ha potuto, ma ha pagato dazio quando è rimasto in 10, per l’espulsione di Baldan (fallo di mano netto). In alcuni frangenti ha messo alla frusta l’avversario, ha fatto correre un paio di brividi a Bindi e alla difesa, ma alla fine gli errori in cui è incappato sono stati fatali.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) E quattro. Poker di vittorie consecutive. Il Padova non si ferma più e sale ancora, attestandosi ai piedi del podio, sgomitando con il Renate, unico avversario ad averlo battuto sin qui. In realtà, in attesa del risultato di Reggiana-Vicenza di oggi (posticipo che si aggiunge a Triestina-Fermana), i biancoscudati sono virtualmente lassù, al vertice del girone, perché rispetto alle tre formazioni che li precedono hanno una partita in meno (7 contro 8). Come dire: Bisoli ha talmente bruciato i tempi delle sue stesse previsioni («A novembre saremo al top») da scatenare un entusiasmo e una gioia collettivi quali da tempo non registravamo nella tifoseria. E se riesce a raddrizzare gare che si mettono male inizialmente, pur accusando una (giustificabile) difficoltà a trovare le chiavi per sbloccare situazioni complicate, significa che questo può essere l’anno giusto.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Le mie soddisfazioni le ho prese in carriera, ma alleno perché amo questo sport e i colori che mi ritrovo ad indossare. Penso al Padova più ore al giorno e vedere un gol arrivato dopo un contropiede provato in allenamento mi dà grande soddisfazione». […] Nella ripresa il Padova si è sciolto, anche se ha rischiato sino alla fine…«Mi danno sempre del difensivista, ma all’intervallo ho tolto un incontrista e inserito una punta. L’ingresso di Cisco ci ha sbloccato, la squadra si è alzata e il ragazzo è stato bravissimo a far ammonire due avversari e a far segnare due gol. Cisco è un patrimonio della società, da curare e far crescere. Un diamante da sgrezzare, che gioca ancora come si fa in cortile: corsa e voglia di scartare tutti». […]

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Una promessa è una promessa. E in questo caso anche doppia. Il patto stipulato in settimana tra spogliatoio, dirigenza e staff tecnico del Padova era molto semplice: se la squadra avesse vinto la quarta partita consecutiva, avrebbe avuto due cene offerte, una dal presidente e l’altra dall’allenatore. Missione compiuta.«Questa settimana sarà il turno del presidente, che ci porterà fuori a cena, la prossima toccherà a me. Per una pizza, non esageriamo…», sorride Pierpaolo Bisoli, come sempre vulcanico anche in conferenza-stampa. Ha la voce roca, il tecnico, dopo una partita che l’ha fatto palpitare, penare ma alla fine esultare come mai aveva fatto in queste prime sette giornate (anche se siamo all’ottava). Una corsa a braccia levate verso il tunnel degli spogliatoi, subito dopo il 3-1 di Contessa: «Perché a questa squadra tengo tantissimo, sono qui per rimettermi in gioco e tornare il più in alto possibile.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Due gol per abbattere le resistenze del Sudtirol, tre nelle ultime due gare per certificare di non essere affatto un oggetto misterioso. Alessandro Capello è passato dalla panchina al posto da titolare, e da una verve sotto porta solo abbozzata alla vetta della classifica dei marcatori biancoscudati, il tutto nel giro di quattro giorni. «Anche contro il Sudtirol c’era la mia famiglia in tribuna, evidentemente mi porta bene», il suo sorriso dopo il 3-1 agli altoatesini. «Finalmente ho trovato la mia prima doppietta in carriera, è stata una bella emozione ed era una cosa che aspettavo da tempo. Sono molto contento, non è stata una partita facile, ma quando siamo riusciti a sbloccarla, abbiamo viaggiato più spediti». […] Con il quarto successo consecutivo, la squadra biancoscudata ora è ancora più vicina alla testa della classifica. «Abbiamo dimostrato a tutti che ci siamo, e che puntiamo in alto. Questa settimana abbiamo fatto un grande passo in avanti, ma non ci vogliamo fermare assolutamente. E lo stesso voglio fare io: mi piacerebbe che questo fosse l’anno della mia consacrazione, penso di aver acquisito un po’ di esperienza in Serie C e mi auguro che questo campionato sia importante per la carriera». […]




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