Padova-SudTirol, Pulzetti: “Non sono mai stato così bene! E ora siamo anche belli da vedere…”

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Emblema di una squadra che sta correndo a cento all’ora il momento di Nico Pulzetti, centrocampista totale nelle ultime gare: uomo ovunque della formazione biancoscudata, un po’ incontrista e un po’ incursore, a seconda del momento. «Due gare in tre giorni? Io spero di riuscire a farne tre in una settimana», la battuta del centrocampista all’indomani del successo di Ravenna. «Fisicamente sto bene, e anzi, non sono mai stato così bene negli ultimi anni della mia carriera. Non so se sia stata la preparazione estiva fatta in un certo modo, il fatto che quest’anno non abbia avuto problemi durante il ritiro, o forse l’aria di casa: sto veramente bene e sono contentissimo della scelta che ho fatto quest’estate. Ma non solo io: si vede che la squadra sta bene, basta tenere questo standard e non abbassare la guardia. Da qui a gennaio bisogna fare più punti possibili».

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C’è, adesso, il rischio di esaltarsi troppo?«Dopodomani abbiamo un’opportunità importante, non possiamo lasciare nulla al caso. Non dobbiamo pensare ai tre successi di fila, né al fatto che giochiamo davanti al nostro pubblico. L’esaltazione non sarà un problema, il mister lavora molto su questo aspetto e il risultato è che, in queste gare, l’impegno è sempre massimo. Non abbiamo mai peccato di presunzione o snobbato qualche squadra: sappiamo di essere forti, ma adesso stiamo diventando anche consapevoli». E oltre ad essere quadrati, anche il gioco sta cominciando a crescere. «In questo momento, oltre alla solidità esibita, siamo anche belli da vedere: il prossimo passo sarà essere più concreti e cercare di chiudere le partite prima, se possibile. Non tanto per il risultato, quanto per allentare la tensione nel finale di gara. Nelle ultime due partite abbiamo quasi viaggiato per inerzia, consci delle nostre possibilità, e domenica, anche se le forze saranno un po’ ridotte, giochiamo in casa e avremo il tifo a favore. La forza di mister Bisoli, poi, è quella di avere sempre il gruppo in mano, una sua identità nel gioco e nella squadra».

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(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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