Dal granata all’azzurro. Giacomo Caccin sta correndo veloce in questa stagione. Appena un mese e mezzo fa era lì, a raccontare l’emozione vissuta al suo esordio con i “grandi”, quando Venturato lo sorprese comunicandogli che l’avrebbe schierato titolare in Coppa Italia a Bologna. Com’è andata a finire si sa, un 3-0 esterno entrato di diritto nella storia delle imprese del Cittadella. Ma da allora sono arrivate anche tre presenze nel campionato di Serie B e, notizia recente, la convocazione in Nazionale Under 20, la prima della sua carriera. «E questa non me l’aspettavo proprio», racconta Caccin, nella vita extra-sportiva studente di Scienze motorie attraverso un’università telematica.
[…]In spogliatoio che aria tirava sabato? «C’era rabbia, perché queste sono partite in cui, se proprio non riesci a vincere, devi comunque riuscire a prendere almeno un punto. Di sicuro non meritavamo di perdere: non ricordo altri tiri in porta dell’Entella, tolti il rigore e il colpo di testa di Pellizzer ad inizio incontro». A proposito del rigore assegnato e di quelli non dati, immaginiamo che non sia il caso di parlare della direzione di gara… «Non dobbiamo lasciarci condizionare dall’arbitro, anche se non so cosa gli sia passato per la testa in occasione del retropassaggio di Pellizzer a Iacobucci. Mentre, sul rigore per loro, mi è sembrato subito netto». Cosa vi lascia in dote questa partita? «Dobbiamo imparare a concretizzare di più, perché di occasioni ne abbiamo avute, ed evitare quelle ingenuità che ritornano e ci portano ad incassare gol e a compromettere il risultato, com’è successo sabato».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)