Una rabbia difficile da far sbollire. La sconfitta incassata dalla Virtus Entella sabato pomeriggio, la prima al Tombolato dopo quelle di Frosinone e Novara, in casa Cittadella è dura da mandar giù, per tanti validi motivi. Non l’ha nascosto Roberto Venturato e tantomeno lo fa il d.g. Stefano Marchetti. «Dispiace perdere così. Abbiamo commesso un’ingenuità in occasione del rigore, poi abbiamo provato in tutti i modi a recuperare, ma sarebbe servita la giocata che non è arrivata, in più il loro portiere è stato molto bravo», l’analisi del direttore generale granata. «E comunque nella ripresa non si è giocato più a calcio: ci sono state perdite di tempo continue, avversari che si buttavano a terra come se niente fosse. Questo non dev’essere un alibi, sicuramente ci saremmo potuti comportare meglio, ma certe perdite di tempo sono state irritanti e fastidiose». Sugli episodi-chiave che dice? «Non voglio parlare dei rigori non dati o del retropassaggio a Iacobucci e della punizione in area che non ci è stata assegnata, mi riferisco proprio all’indisponenza generale della direzione di gara. Nella ripresa non ci è stato permesso di giocare, tra ostruzionismo e continue interruzioni. Se fermi la partita 300 volte, per la squadra che attacca diventa tutto più complicato». Detto questo, è anche vero, però, che il Citta è sembrato meno lucido di altre volte e che sotto porta si è vista poca cattiveria. «Il Citta ha disputato una buona partita. Nei primi venti minuti abbiamo creato occasioni soltanto noi ed è mancato solo il gol, il secondo tempo si è giocato ad una porta sola. La nostra è stata una prova gagliarda, tosta, contro una buona Entella, molto chiusa. Io non ho visto una squadra molle. Nei giudizi molto spesso ci si fa influenzare dal risultato, se il gol non arriva, non è detto che la causa sia automaticamente la poca cattiveria al tiro».
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