Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Aquaro, a Portogruaro due ingenuità fatali.«Specie sul secondo gol abbiamo commesso una grossa ingenuità, a partita praticamente conclusa, e dopo aver speso tanto per raggiungere il pareggio. Una squadra come la nostra in quell’occasione avrebbe dovuto mostrare più esperienza, mantenere la palla su e invece ci siamo fatti prendere alla sprovvista su un pallone buttato lì a caso. E’ andata così, il rammarico c’è se consideriamo lo sforzo notevole del secondo tempo al fine di riprendere il risultato». Cosa deve registrare in particolare questa squadra? «Ne abbiamo parlato in spogliatoio alla fine del primo tempo. E’ mancata un po’ di aggressività, quella che avevamo mantenuto fino a quel momento, sulle seconde palle a Mestre siamo sempre arrivati in ritardo. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio senza dubbio, pur commettendo alcuni errori. Tiri in porta del Mestre non ci sono stati». […] Dopo un mese di campionato cosa ci ha insegnato questa squadra?«Nonostante gli errori di Mestre io vedo una squadra con un carattere. E’ l’aspetto positivo di cui far tesoro, a Mestre eravamo pur riusciti a pareggiarla e addirittura abbiamo cercato la vittoria, come è nel nostro spirito».
Ore 20.00 – (Il Piccolo) La Triestina a Portogruaro ha perso una partita che aveva quasi insperatamente raddrizzato. Il primo passo falso in una stagione lunga appena cominciata non fornisce elementi sufficienti per fasciarsi la testa ma consegna qualche indicazione sulla quale staff e tecnico certamente si soffermeranno. La squadra è stata pensata e forgiata con l’obiettivo di costruire una salvezza tranquilla condita dal buon gioco. Il gruppo ha le caratteristiche, e le ha già dimostrate, per mettere chiunque in difficoltà in attacco, con il rischio calcolato di qualche disattenzione difensiva (specie fino a quanto Mori non sarà stabilizzato). Il complesso dei giocatori ha una struttura leggera e per essere efficace ha l’obbligo di riuscire a mantenere per un buon numero di minuti una manovra ispirata a ritmi sostenuti. […] Tra qualche settimana la squadra dovrebbe essere sufficientemente rodata sia nello schieramento che nell’approccio alla gara. Nel frattempo, nonostante la maturità non raggiunta, la Triestina non deve dimenticare di mandare avanti la classifica anche in una situazione da perfezionare. Perché, come non è successo domenica, la squadra deve stringere i denti per racattare quei punticini (specie quando sono già praticamente in tasca) che evitano le zone basse della classifica e quindi assicurano una tranquillità di preparazione nel corso della settimana. Insomma Sannino deve lavorare continuando a far assimilare il suo credo ma deve anche spronare la squadra a tenere duro (e non si tratta di mancanza di determinazione) nelle situazioni in bilico. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Un finale thriller per cuori forti e sani. Così lo ha definito il presidente Serena, che nella sua disamina della gara, ha più volte citato il riallineamento del karma arancionero. «Il fato ha pareggiato i conti con quanto ci aveva tolto fino ad ora – ha commentato il numero uno del Mestre – ad essere sinceri, perdere due punti a causa del gol subito all’85’ sarebbe stata una rapina, perché anche contro la Triestina la squadra ha dato una dimostrazione limpida di gioco, intensità e cattiveria nel cercare a tutti i costi il risultato». […] Stavolta è arrivato il bottino pieno, assieme anche ai complimenti degli avversari. «Fanno molto piacere le belle parole spese dallo staff della Triestina nei nostri confronti, non è una cosa da tutti i giorni». Adesso però guai a montarsi la testa. «Sicuramente quella di domenica è una vittoria che fa bene al morale, di cui avevamo bisogno tutti. Ma come non eravamo disperati prima, non siamo fenomeni adesso, dobbiamo restare sempre umili, perché è questa la cosa più importante sulla quale possiamo basarci». […]
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Ha regalato la prima vittoria in casa (anche se proprio in “casa” non si può parlare visto che il Mestre per tutto l’anno giocherà al Mecchia). Alberto Spagnoli sa di essere riuscito nell’impresa con il rigore decisivo al 95′ battuto mandando palla da una parte e portiere dall’altro. […] «Non c’è stata nessuna discussione per batterlo. Rispetto i veterani, ma in campo non c’erano Neto, Sodinha o Beccaro. Zecchin mi ha guardato e ha capito che ero convinto di farcela. Mi ha dato la palla e mi ha detto “te la senti?” Io non ho risposto, ho preso la palla e sono andato sul dischetto. Non ho calciato molti rigori in carriera e non decido mai prima l’angolo. Ho tenuto la testa bassa e poi l’ho alzata: mi è andata bene». […] Cosa vi manca per il salto di qualità? «Dobbiamo diventare più cinici, segnare di più e chiudere prima le partite. Sapevo che non era facile battere il rigore. Mancava meno di un minuto, se avessi segnato sarebbe stato un tripudio, altrimenti la beffa. Siamo un gran gruppo. È bastato vedere come si sia alzata la panchina per prima per festeggiare il gol di Sottovia e poi il mio. Fa piacere essere stato il protagonista in grado di sfatare il tabù del Mecchia e regalare ai tifosi i primi tre punti in casa e speriamo siano solo i primi di una lunga serie. Se riusciremo a essere più cattivi davanti e più furbi ci sarà il salto di qualità più importante che potrà fare la squadra».
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Salgono e scendono le quotazioni delle rivali alle spalle della capolista Pordenone. In calo quelle del Vicenza. Non tanto per i due punti persi nel match al Menti con la Feralpi (1-1, Guerra e Comi), quanto per il clima di contestazione che cresce nei confronti della ViFin. Dopo la sfida con i Leoni del Garda, 200 tifosi biancorossi hanno fatto sentire il loro dissenso fuori dalla tribuna centrale, invitando gli attuali gestori a cedere la società alla Boreas, fondo arabo-lussemburghese. In queste condizioni non è facile reggere il passo del ramarro. Lane a quota 11, -2 dal Pordenone, scavalcato dal Renate che ha raggiunto quota 12 dopo il successo (1-0, Palma) sulla Reggiana. Per i berici, domenica in riposo, saranno giorni di fuoco. Sale invece la credibilità del Bassano, che dopo aver fermato (2-2) il Pordenone, è andato a battere il Sudtirol (2-1, Laurenti, Diop e Berardocco) a Bolzano. I giallorossi raggiungono il quarto gradino a quota 10, insieme alla Fermana maramalda a Santarcangelo: 5-1, Iotti, Sansovini e tripletta di Lupoli dopo l’illusorio vantaggio iniziale dei romagnoli firmato da Bussaglia. Rinasce alla grande anche il Padova, che sbanca San Benedetto del Tronto (1-0, Cappelletti) e si porta a quota 7, con una gara in meno. […]
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tenuto conto delle dovute proporzioni, oggi a Udine stravedrebbero per lui. E fa sorridere che il suo viaggio sia iniziato proprio da una società – l’Udinese – che salvo rare eccezioni (Scuffet oggi, ma neanche poi tanto, visto il momento no del portiere di Remanzacco) non fa della profezia in patria il proprio mantra e che si concluda (per ora) nel secondo club friulano per storia recente e ambizioni. Invece il Pordenone apprezza il prodotto a chilometro zero. Finalmente ricambiato, oggi patròn Lovisa si gode il miglior Gerardi di sempre quanto a media gol nelle prime 5 giornate. Federico Gerardi il 10 dicembre compirà 30 anni. Nel calcio è un traguardo che deve far rima con maturità, in tutti i sensi. Se non l’hai raggiunta a 30 anni, sei calcisticamente un incompiuto. In sostanza è quello che Mauro Lovisa, diretto al punto da poter sembrare saltuariamente spigoloso, ha fatto capire a Gerardi nella frescura di Arta. Il bomber gioiello del mercato sembrava appesantito e – siamo sinceri – non convinceva tutti. Oggi Gerardi copre 50 metri di campo, spara fuori dall’area un pallone su un corner avversario e un secondo dopo genera scintille con il centrale nemico dall’altra parte del campo. Battaglie aeree da top gun ma con un senso: l’appoggio all’ala e il taglio verso il centro dell’area a raccogliere il cross. In poche parole, il numero 9 com’era e deve essere: consapevole, completo, indispensabile. […]
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Siamo venti titolari ha affermato con un largo sorriso Danza -. Dobbiamo farci trovare tutti pronti. Poi il mister fa le sue scelte. Adesso è toccato a me». E Dejan (il nome è un omaggio del padre all’ex milanista Savicevic, detto Genio) non ha mancato di sfruttare l’occasione, diventando subito un beniamino del popolo naoniano. Poi è stata la volta di Colucci. «Per decidere i titolari ha spiegato non concorrono solo le qualità oggettive dei ragazzi, ma anche come rispondono alle sollecitazioni durante la settimana. Dejan si è allenato bene e io ho deciso che era arrivato il suo momento. Avevo ragione. Poi sorride pure lui ci vuole anche un pizzico di fortuna nelle scelte». […] È ovviamente contento Mauro Lovisa, diviso fra prudenza e orgoglio. «Siamo appena alla quinta giornata, ma essere primi è un vanto per la società e – come ha visto domenica per tutta la città. Abbiamo una rosa importante, che ci può dare grandi soddisfazioni». Del resto non ha mai nascosto di volere la B entro due stagioni. Più prudente Colucci, forse memore dell’esperienza della passata stagione a Reggio Emilia, iniziata alla grande e interrotta a gennaio con un esonero. «Guarderemo la classifica ripete costantemente quando mancheranno 5 giornate, non ora che ne abbiamo 5 alle spalle. Non ci mancano avversari di rango. Ci sono almeno 5 squadre attrezzate quanto e più di noi: Padova, Vicenza, FeralpiSalò, Reggiana e Sambenedettese». Punti di vista diversi che, alla fine, auspicabilmente, porteranno allo stesso traguardo. […]
Ore 17.20 – <strong>Qui Guizza: termina l’allenamento.</strong>
Ore 16.50 – <strong>Qui Guizza: partitella a campo ridotto.</strong>
Ore 16.30 – <strong>Qui Guizza: si passa al lavoro atletico. Corsa anche per Tabanelli.</strong>
Ore 16.10 – <strong>Qui Guizza: si lavora col pallone.</strong>
Ore 15.50 – <strong>Qui Guizza: lavoro in palestra per Tabanelli e a parte per Guidone e Pulzetti, mentre si rivede Mazzocco.</strong>
Ore 15.30 – <strong>Qui Guizza: termina solo ora il colloquio tra mister Bisoli e la squadra.</strong>
Ore 15.00 – <strong>Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.</strong>
Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) È stata una gradita sorpresa la visita di Luca Cattaneo al Bottecchia domenica scorsa in occasione del match casalingo del Pordenone contro il Teramo. Un ritorno, quello del fantasista comasco ora in forza al Brescia in serie B, apprezzato da tutto il popolo neroverde, che a fine gara gli ha dedicato qualche coro, non avendo dimenticato le sue gesta da giocatore di classe sopraffina oltre e la straordinaria empatia che “Veleno” era riuscito a creare con tanti pordenonesi durante i suoi due anni di permanenza in città. […] «Ho visto un grandissimo Pordenone – ha detto l’attaccante delle Rondinelle -. Mi ha colpito lo spirito di sacrificio dei ragazzi, che in un campo così pesante non si sono mai risparmiati». Sulle voci che riferivano di un Pordenone di minor qualità rispetto alla scorsa stagione Cattaneo sottolinea: «Mi avevano effettivamente riferito di una squadra con meno fantasia, ma non mi sembra proprio. Ho visto giocatori di grande qualità, cambi di assoluto spessore e la mano di mister Colucci evidente, in una formazione profondamente rinnovata». Dopo aver sognato per due anni la serie B, dunque, questo può essere l’anno giusto. Anche secondo Cattaneo: «È presto per dirlo, anche perché questa è la prima partita che vedo, ma il Pordenone ha sicuramente qualità da serie B. Ci sono squadre importanti come Vicenza e Padova, ma qui il gruppo mi sembra in grado di andare fino in fondo continuando su questa strada e, stavolta, senza passare dai playoff». […]
Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Saranno valutate oggi le condizioni di Miguel Angel Sainz-Maza, l’attaccante spagnolo che domenica scorsa con il Teramo ha rimediato una forte contusione al naso a causa di una gomitata involontaria del suo compagno di squadra Dejan Danza. Sembra meno grave del previsto la situazione, con il neroverde che non dovrebbe aver rimediato alcuna frattura al setto nasale. Se ciò sarà confermato, il giocatore rientrerà sin da subito in gruppo, dove è atteso anche Eros Pellegrini: il terzino, nonostante avesse accusato qualche problema la scorsa settimana, dovrebbe lavorare coi compagni da domani, alla ripresa degli allenamenti.
Ore 14.10 – (Messaggero Veneto) Non è una novità vedere il Pordenone al comando in solitaria della classifica. Era già successo la scorsa stagione due volte, dopo la quarta (successo a Mantova) e dopo la settima giornata, quando i ramarri superarono in casa il Venezia. Questo primato ha però un sapore diverso rispetto al passato. Per la prima volta si ha reale percezione che la squadra cittadina possa puntare alla serie B. Al di là delle dichiarazioni di Leo Colucci al termine della gara col Teramo («ci sono formazioni più attrezzate di noi»), comprensibili perché deve far tenere i piedi per terra all’ambiente, il Pordenone ha 13 punti dopo 5 giornate e, oltre alle cifre, ha una conoscenza tattica reciproca e una cifra tecnica di altissima levatura: il campionato è ancora molto lungo, ma ci sono molti motivi che fanno ben sperare per il grande salto. Per quanto i neroverdi abbiano cambiato molto rispetto allo scorso anno, in particolare in attacco, è rimasta l’ossatura di squadra e dello spogliatoio: Berrettoni, De Agostini, Misuraca, Stefani e Burrai. […] Undici gol in cinque giornate: nessuno ha segnato quanto il Pordenone nel girone B di serie C. I nuovi hanno dato un grande apporto: Gerardi si è sbloccato ed è già a quota 3 reti; Ciurria ha segnato due gol, come la new entry Danza e adesso si è sbloccato pure Sainz-Maza. […] Il numero di tifosi non è elevato come in altre piazze. La tranquillità può essere il fattore determinante per far volare il Pordenone. Al De Marchi si respira una sana voglia di vincere grazie alla mentalità della proprietà, che non si nasconde: vuole primeggiare.
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sette punti in classifica ma solo due, sui nove disponibili, sono arrivati al Penzo. Bilancio in rosso per il Venezia tra le mura sempre meno amiche dello stadio di Sant’Elena, dove sabato è passato il Parma per 1-0 (prima sconfitta interna del 2017) vanificando una prestazione peraltro positiva, seppur con la conferma delle solite difficoltà offensive. Finora in Serie B gli arancioneroverdi di Pippo Inzaghi stanno raccogliendo più punti in trasferta uno a Cesena, tre a Bari e uno ad Avellino il che, per certi versi, potrebbe indurre all’ottimismo in vista della visita di fine settimana alla Ternana. Calendario alla mano l’ultima vittoria del Venezia al Penzo è vecchia di quasi sei mesi, l’1-0 sulla FeralpiSalò. Dopo quel successo sui bresciani in campionato sono arrivati solo quattro pareggi. Il trend davanti ai tifosi arancioneroverdi resta altalenante anche prendendo in considerazione le gare di coppa, poiché il doppio 3-1 su Padova e Matera è stato pareggiato dalle sconfitte con Foggia e Pordenone. Intanto al Taliercio ieri è iniziata l’operazione-Terni con la novità del primo allenamento in gruppo di Garofalo. Tra una settimana dovrebbe toccare a Bruscagin, ancora indefinite invece condizioni e tempi di recupero dell’attaccante Geijo. […]
Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ha ripreso al Taliercio, primo allenamento in gruppo per Agostino Garofalo, out da inizio luglio per un infortunio al polpaccio. Migliorano le condizioni di Fabris e Bruscagin, ieri Geijo si è sottoposto a nuovi accertamenti, che hanno escluso complicazioni, per il perdurare del fastidio tendineo che lo condiziona da alcune settimane. L’attaccante spagnolo ha lavorato a parte. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) […] «Siamo una squadra nuova, tanti giocatori sono arrivati in corsa, e io sono uno di questi, e non possiamo avere ancora una condizione pari a quella di chi ha iniziato fin dal primo giorno di raduno», spiega Gianmarco Zigoni, autore al San Nicola dell’unico centro su azione del Venezia, «è ovvio che c’è qualcosa da migliorare, siamo tutti consapevoli che due reti sono poche in 6 gare. Non tutto quello che ha fatto il Venezia è comunque da buttare. Potevamo fare meglio, ma 7 punti non sono pochi, senza dimenticare che siamo una neopromossa». Venezia che dovrà trovare soluzioni diverse per aumentare il bottino di reti. «Intanto dobbiamo essere più cattivi in area quando ci capitano le occasioni», aggiunge l’ex attaccante della Spal, «basta vedere la partita di sabato: il Parma ha fatto un tiro in porta e portato a casa i 3 punti. Una sconfitta che assolutamente non meritavamo. Bisogna anche alzare il ritmo quando ci troviamo squadre che si chiudono. Il nostro primo obiettivo è comunque quello di non prendere gol e finora abbiamo dimostrato grande solidità difensiva, perché in qualunque campionato i risultati migliori li ottengono le squadre che finiscono con poche reti incassate. E la nostra fase difensiva ha dimostrato finora di essere estremamente redditizia. I gol verranno, ne sono sicuro». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) […] CAMPODARSEGO. L’1-1 con il Montebelluna dei giovani ha lasciato qualche rimpianto: ora gli uomini di Gianfranco Fonti devono inseguire la capolista Arzignano nel gruppone composto da Vecomp Verona, Belluno, Adriese e Delta (tutte a 9 punti, uno in più dei biancorossi). «Contro il “Monte” non abbiamo giocato bene, ma la prestazione non è mancata, soprattutto sotto il profilo dell’impegno», commenta Omar Leonarduzzi, autore del gol del momentaneo vantaggio. «Dispiace comunque aver perso punti». […] ESTE. Proprio contro la Virtus Vecomp l’Este ha incassato la terza sconfitta in quattro partite (3-2 il risultato). In gol, sponda giallorossa, il bomber Damien Florian, decisamente contrariato per i pochi punti finora raccolti: «Contro la Virtus è mancata l’attenzione, abbiamo subìto due gol evitabilissimi», le parole dell’ex Renate. «In questo girone, dove ogni domenica è quella buona per vincere visto che non ci sono compagini insuperabili, una squadra come la nostra deve dimostrare di più, sia nell’atteggiamento sia nella lettura della partita». […] ABANO. Fermo ad un punto è, infine, l’Abano, reduce da una prestazione piuttosto zoppicante con l’Arzignano (0-3 il finale): «Sono molto dispiaciuto per il rigore sbagliato e mi prendo le mie responsabilità», afferma l’esterno d’attacco Damiano Franceschini. «Forse avrebbe potuto iniettare fiducia a tutta la squadra. Tuttavia, penso che l’Abano magari potesse fare qualcosa di più con Liventina e Calvi Noale, le vere dirette concorrenti». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) […] Farsi trovare pronti in qualsiasi momento è indice di professionalità. «Non me l’aspettavo neppure io di giocare – riprende Paleari – in quanto Alfonso era rientrato in gruppo. L’allenatore me l’ha comunicato il giorno stesso nella riunione tecnica senza darmi consigli particolari, ma raccomandando a tutti di essere coraggiosi». Paleari da due partite mantiene la porta inviolata. E ora, secondo un celebre proverbio, dovrebbe giocare anche la prossima. «Mi mettete in difficoltà – dribbla bruscamente l’interessato – Anche mia mamma mi ha detto che vuole venire a vedermi con l’Entella, ma io saprò solo all’ultimo momento se giocherò. E non voglio pormi quesiti prima. È sempre l’allenatore a decidere». Alfonso e Paleari hanno personalità e caratteristiche diverse che si completano a vicenda. Restio a confronti, così si sbilancia l’eroe di Empoli, che è alto ben 193 centimetri: «Enrico ha più esperienza di me e un carattere esuberante. Sa rialzarsi subito se commette un errore, mentre io sono uno che ci pensa perchè tendo chiudermi e così diventa più laborioso». Sulla prossima partita al Tombolato con l’Entella conclude: «Abbiamo il dente avvelenato per la sconfitta (4-1, ndr) dell’anno scorso, che ci costò il quarto posto costringendoci a un turno in più nei play off. Loro non avevano nulla da chiedere al campionato, ma giocarono con grande impegno mettendoci in difficoltà». […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] E se ad Empoli e in molti altri stadi l’attaccante capace di metterla dentro è stato Litteri, l’estremo difensore in grado di blindare il risultato risponde al nome del 25enne Alberto Paleari, catapultato in campo un paio d’ore prima del match, senza che se lo aspettasse. È lui stesso a confessarlo: «Ho saputo che avrei giocato al “Castellani” alla riunione tecnica pre-partita, alle 13. Sinceramente non pensavo che sarebbe toccato a me, perché Alfonso era rientrato a tutti gli effetti ormai da qualche giorno». Il mister le ha detto qualcosa di particolare prima della gara? «No, ma ha fatto un discorso che ci ha accomunato tutti: ci ha detto di avere coraggio, senza aver paura di sbagliare le cose che avevamo provato in allenamento, e di tener presente che incontri del genere si vincono sugli episodi». Ha salvato il risultato con due interventi strepitosi, entrambi su Krunic. Qual è stato il più impegnativo? «A rivedere le immagini la parata più spettacolare è stata quella in uscita, a tu per tu con il trequartista. Ma è stata più difficile l’altra, dove si è rivelato importante l’istinto che mi ha spinto ad andare a chiudere il più possibile lo specchio della porta: la palla arrivava da calcio d’angolo ed era stata deviata da Pelagatti, quando è giunta a Krunic era a 30 centimetri da me. A fine partita il bosniaco mi ha chiesto: “Ma come hai fatto ad arrivarci?”. Mi ha fatto molto piacere». Anche Alfonso?«Lui, che ama sempre scherzare, mi ha detto: “Se giochi così, mi sa che sabato prossimo dovrò andare con la squadra Primavera”». È pronto per l’Entella?«Le 4 “pere” incassate a casa loro la scorsa stagione ci sono costate un posto in griglia playoff. Sabato, in spogliatoio, la prima cosa che ci siamo detti è stata: e ora andiamo a riprenderci quei punti». […] Alla fine, si è pentito di aver rinunciato alle Universiadi per restare al Citta, lo scorso agosto?«Ero combattuto. Però ho disputato più partite in quest’ultimo mese e mezzo che in tutta la scorsa stagione. Ho potuto dire la mia, e quindi… è stata la scelta giusta».
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Ultimo allenamento sul campo vicentino di Vigardolo, ieri, per la truppa granata prima di tornare al Tombolato. Iori e compagni si sono ritrovati dopo il giorno di riposo concesso domenica: in 4 si sono dedicati ad un lavoro differenziato, vale a dire Caccin, fuori causa dalla vigilia della trasferta di Empoli per problema al tendine del ginocchio ma probabilmente già recuperabile per il match di sabato con l’Entella, Scaglia, che salterà sicuramente la prossima partita ma che potrebbe tornare convocabile per la trasferta di Pescara di domenica 8 ottobre, e poi Lora e Maniero. […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Qualcosa in più è lecito aspettarsi anche dagli attaccanti, visto che al momento è andato a referto una volta solo Chinellato. «Se analizziamo i numeri nudi e crudi, è evidente che mancano i loro gol. L’altro ieri però Guidone ha preso la traversa, nelle ultime due uscite Capello ha tirato tre-quattro volte. Prima o poi segneranno, basta un episodio per infilarne quattro-cinque di fila. Tra l’altro le punte lavorano molto per la squadra, per cui qualche volta si può perdere lucidità. I gol arriveranno, sono fiducioso. Anche perché sono già andati in doppia cifra: Chinellato nelle ultime due stagioni, Guidone nelle ultime cinque. Senza dimenticare Belingheri e lo stesso Capello: abbiamo frecce per fare male agli avversari». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) È proprio questo l’aspetto che più le è piaciuto? «Direi di sì. La squadra ha capito che per fare vedere di essere forte, deve usare le armi che hanno anche le altre formazioni. Senza la giusta attenzione e cattiveria, rischi di perdere anche sui campi meno importanti. Questo invece deve essere il nostro abito, in aggiunta al quale abbiamo anche le qualità tecniche per giocarcela fino in fondo». […] Dove va fatto un ulteriore step in avanti? «Nella gestione della palla. Anche domenica abbiamo commesso qualche errore di troppo, abbiamo comunque tutti i mezzi per fare meglio».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Una vittoria importante, ottenuta soffrendo da squadra con la giusta personalità e attenzione». Giorgio Zamuner promuove il Padova, che oltre a portare a casa il bottino pieno, nella trasferta con la Sambenedettese ha dimostrato carattere e un’identità sempre più precisa. […] E anche la classifica ne ha tratto giovamento. «Bene o male si guarda e ti condiziona sul piano psicologico. Se non avessi vinto domenica – sottolinea il direttore generale biancoscudato – ti saresti allontanato dalle prime posizioni. Con questi tre punti siamo in linea con ciò che ci siamo prefissati. Abbiamo dimostrato di essere una compagine determinata, concentrata e applicata, ossia quello che serve in serie C».
Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Nei prossimi giorni l’infermeria si dovrebbe svuotare. Già oggi è previsto che Mazzocco tolga il gesso al braccio, per cui da domani dovrebbe riprendere a lavorare in gruppo facendo comunque attenzione ai contrasti. Giovedì invece è il turno di Tabanelli, che ormai ha smaltito l’inconveniente muscolare che l’ha costretto ai box in questo primo scorcio di campionato. Con il SudTirol in rientro del centrocampista ex Cesena almeno in panchina appare scontato, e nell’entourage biancoscudato sembra trapelare anche un certo ottimismo nell’ottica di riaverlo a disposizione già nella trasferta di Ravenna. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E dire che tutto rischiava di essere vanificato da quel suo errore, nel primo tempo… «Purtroppo è stato un errore tecnico, invece di stoppare la palla ho provato a passarla di prima, e complice il brutto terreno di gioco non è andata dove volevo. Per fortuna l’errore non c’è se si riesce a rimediare: è andata bene». Come cambia, adesso, la vostra stagione?«San Benedetto dev’essere un trampolino, se non succede ci rimangiamo tutto quello che abbiamo fatto finora. La prossima settimana abbiamo tre gare, e la possibilità di capire di che pasta siamo fatti. Una squadra è forte se alle prestazioni accompagna i risultati, se naviga bene. Se non lo fa, rimane solo una squadra che galleggia». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In settimana quella sensazione era ancora ben presente in noi, reduci dello scorso anno, e l’abbiamo trasmessa a quelli che non c’erano: avevamo messo in allerta la squadra, dalla trasferta nelle Marche volevamo tornare con i punti». Un segnale importante anche dalla difesa: zero gol subìti tra Vicenza e Samb. «L’avevo detto un po’ di tempo fa: anche se nelle prime due gare avevamo incassato 4 gol, non ero preoccupato per la tenuta difensiva, prima o poi sarebbe migliorata visti i giocatori che abbiamo. In questo momento è più importante la ricerca dell’identità di squadra, e in questo senso la vera linfa vitale che fa girare il sistema sono i gol fatti». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Sofferenza, tanta lotta, poca bellezza ma tanta praticità: credo che molte gare quest’anno saranno così», le sensazioni del portiere Giacomo Bindi, all’indomani del blitz nelle Marche. «Non si sarà visto un gioco bellissimo, ma queste sono le partite di carattere, quelle che ti fanno dire di esserti sudato la maglia: a San Benedetto ha vinto la squadra che sino alla fine è rimasta più concentrata, e non ha mollato». Quali sono state le indicazioni maggiormente positive del Padova di domenica?«C’era da soffrire per portare a casa i tre punti, e il gruppo ha risposto bene. L’anno scorso c’ero rimasto molto male per come avevamo perso, perché una reazione non c’era stata, ci avevano sovrastato su tutti i fronti.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non c’è stata solo la presentazione del progetto “3 P” (laddove P sta per Patto, Passione Partecipazione) prima di Samb-Padova, due delle società di Serie C coinvolte dall’Osservatorio del Viminale nello sposare una nuova “filosofia” di approccio agli stadi, aperti soprattutto alle famiglie, ma anche una simpatica cerimonia che ha preceduto la partita. Il numero uno rossoblù, Franco Fedeli, ha consegnato al patron del Padova Roberto Bonetto una targa di ringraziamento nei confronti della società biancoscudata e dei suoi tifosi per la generosità e sensibilità mostrate verso le popolazioni marchigiane terremotate. […]