In campo è l’uomo mascherato, ma la sua identità è ben nota. Per Enrico Pezzi l’esordio stagionale in Serie B non poteva essere più fortunato, visto il 4-0 con cui il Cittadella ha annichilito il Cesena. Ben calcata sul volto, appunto, la maschera in carbonio («leggera ma solida», la definisce lui) chiamata a proteggerlo da eventuali scontri, dopo la frattura scomposta allo zigomo destro rimediata in Coppa Italia a Bologna, per la gomitata di Verdi.
[…]«Il mister mi aveva anticipato da qualche giorno che voleva vedermi all’opera, ma sapevamo entrambi che probabilmente avrei avuto bisogno della sostituzione. Sono durato 70′ e tutto sommato non è poco, considerando che ho ripreso ad allenarmi in gruppo appena da una decina di giorni. Di sicuro già dalla prossima partita andrà meglio». Che sarà contro l’Empoli, una delle grandi favorite per la promozione. «È una delle formazioni più forti del campionato. Rispetto alla squadra che era in Serie A ha inserito diversi giocatori di categoria, ma, a vedere le sue prime partite, l’impressione è che abbia già trovato una quadratura e si sia calata nella realtà del torneo cadetto. Su tutti, nelle file toscane, temo Caputo, un attaccante che conosco bene per averlo affrontato più volte e che ha nell’imprevedibilità una delle qualità più importanti».
[…]Con i campani lei ha raccolto due promozioni consecutive. Esiste qualche elemento di contatto tra quella realtà e quella trovata qui?«La piazza è diversa e anche il modo di stare in campo, perché Venturato ci chiede di andare sempre a prendere gli avversari molto alti: a Benevento lo facevamo quando abbiamo vinto il nostro girone in Lega Pro, mentre l’anno scorso eravamo più prudenti. Però un elemento in comune c’è: è il gruppo, che anche qui è molto unito. Un punto di forza che si rivelerà utile quando arriveranno periodi più complicati».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)