Ore 23.00 – Sala stampa, Pierpaolo Bisoli, allenatore del Padova: “Rimpianti? Nella vita sono i deboli che li hanno, io ho trovato la mia squadra, stasera sono convinto che a maggio saremmo nella posizione che conta. Su dieci partite così otto ne vinci, speriamo che la fortuna ci giri prima o poi. Oggi la squadra ha sempre cercato di vincere, devo fare i complimenti a tutti, ma in tre partite manca quel poco per vincere. Sono convinto che alla lunga ci troveremo soddisfazioni: abbiamo ritrovato un pubblico che si identifica nei propri giocatori. Sono orgoglioso dell’intensità. Individualmente facciamo fatica a segnare ma col lavoro. Stasera il Vicenza non ha visto palla, dobbiamo migliorare la cattiveria sotto porta, ma stasera è mancato davvero poco. A novembre questa squadra sarà una macchina da guerra, sono convinto che questa squadra se non avrà problemi o infortuni a maggio sarà nelle posizioni importanti. Abbiamo ancora giocatori indietro di condizione, ringrazio Candido che doveva stare fuori 10 giorni per un vecchio infortunio, ma si è messo a disposizione. Chi è entrato mi ha dato intensità e fisicità, ora cercheremo di migliorare. Il Vicenza oggi non è sceso in campo, noi abbiamo avuto problemi negli ultimi 16 metri, se loro sono primi, mi viene a dire che lentamente accorceremo sulle altre. Dobbiamo migliorare sui calci d’angolo, perché non abbiamo di specifici per tirarli, stiamo lavorando su Pulzetti e con calma ogni settimana faremo dei progressi”.
Ore 23.00 – Sala stampa, Alberto Colombo, allenatore Vicenza: “Abbiamo sofferto tantissimo e questo deve farci capire che per una squadra che può lottare per vincere il campionato di strada ce n’è ancora tanta. E’ vero che sappiamo soffrire, ma ci è mancata la propositività. Io vedo ancora tante lacune e mancanze e la partita di oggi ce l’ha dimostrato. Il Padova è stato costruito per vincere, ci hanno messo in difficoltà sul ritmo e anche sul piano del gioco. Loro hanno conquistato tante palle, mettendoci nella nostra metà campo e ci è mancato forza e coraggio per alzare la linea difensiva. Se affronti un sistema come quello del Padova era normale aspettarsi una gestione di squadra sugli esterni e invece noi abbiamo insistito per vie centrali. In mezzo al campo la loro prestanza è stata molto maggiore. Oggi abbiamo dimostrato anche qualità positive, ma che il percorso è anche tortuoso, speravo anche di fare male e invece non è success0. Anche con la difesa a 4 non siamo riusciti a costruire qualche palla gol, in un modo o nell’altro abbiamo fatto poco in fase propositiva. Il Padova? Dal punto di vista fisico ha dimostrato un valore importante, questi campionati magari si vincono con un gioco meno bello e più concreto e questa potrebbe essere la qualità dei biancoscudati”.
Ore 19.50 – (Il Piccolo) […] Sotto di un gol, Perisan ha ipnotizzato Gyasi al tu per tu che avrebbe consegnato il raddoppio agli altoatesini. Commenta il giovane portiere. «Abbiamo cominciato la partita così così. Abbiamo preso un gol su calcio d’angolo dove sicuramente potevamo fare meglio, poi abbiamo spinto bene. Nel secondo tempo decisamente meglio, abbiamo continuato a spingere, trovato il gol del pareggio e pur mettendocela tutta non siamo riusciti a vincere». Tornando al gol ospite, si poteva fare di più? «Va detto che l’avversario ha messo una bellissima palla in mezzo e tra una spinta e l’altra è stato perso l’attaccante. Non lo so se avrei potuto uscire, dovrò rivedere anche io le immagini». Non è facile da portiere, vedere la propria squadra dominare e poi venir chiamati in causa una o due volte a partita. «Non devi mai abbassare la guardia per nessun motivo, se ti deconcentri anche per un attimo, basta una palla al novantesimo e possono essere guai”. La squadra ha voluto i tre punti fino alla fine. «Gruppo e squadra ci sono. Siamo ragazzi molto uniti e oggi a mio avviso abbiamo fatto meglio rispetto alla partita contro la Reggiana. In quel caso nel secondo tempo eravamo andati un po’ in difficoltà. Se oggi fosse arrivato il gol sarebbe stata la giornata perfetta». […]
Ore 19.30 – (Il Piccolo) […] «È stata una partita difficile – ammette Sannino – giocata contro una squadra chiusa che concedeva pochi spazi. Ancora più difficile perché si è messa su binari a loro favorevoli. Ma la Triestina ha disputato una partita di grande intensità e sacrificio, con tanta voglia di fare gioco. Poi a volte queste partite si perdono, perché per recuperare capita di lasciare tanto campo e spazio dietro la linea difensiva. Infatti loro hanno avuto una grande occasione per raddoppiare sulla quale è stato bravo Perisan. Però è anche vero che di azioni del Sudtirol ne ho contate tre: il gol su corner nel quale abbiamo perso la marcatura in area piccola e può capitare, un tiro da fuori nel primo tempo e poi l’occasione citata nella ripresa. Inoltre gli avversari in uno stadio come questo acquisiscono una certa percentuale di forze in più». […] Infine il tecnico parla della sua espulsione: «Queste cose dovete metterle in preventivo. Io mi agito, ma gli arbitri sanno che non parlo con loro, parlavo con i giocatori, però ero uscito fuori dall’area tecnica. In serie C senza quarto uomo non è semplice, per la terna è difficile comunicare. Tra tante innovazioni, servirebbe una figura che gestisca il rapporto con le panchine. Poi c’è chi ha l’aplomb inglese e chi ha il diavolo in corpo come me. Comunque poi Princivalli è stato bravo a fare il suo. Ora voltiamo pagina e pensiamo al Mestre, con fiducia, perché questa Triestina ha un’anima importante».
Ore 19.10 – (Il Piccolo) In Coppa Italia a Bolzano l’Unione aveva faticato e perso. Ieri al Rocco ha faticato ma alla fine ha chiuso il match con un pareggio. L’1-1 finale rispecchia abbastanza l’andamento del match nonostante la supremazia nel palleggio degli alabardati e le poche occasioni costruite dagli ospiti. Il rigore di Bracaletti ha riequilibrato la rete di Costantino a segno anche tre settimane or sono. Così la casella vittoria mal Rocco resta ancora vuota.Ma il Südtirol di Zanetti anche al Rocco ha trovato l’antidoto giusto per ammortizzare il pressing e per spezzare il ritmo e le cadenze preferite dagli alabardati. Squadra corta, quattro uomini a centrocampo con in più i ripiegamenti di Gyasi, tanta fisicità e gioco duro. Se l’arbitro figlio d’arte Ayroldi fosse stato più risoluto a sanzionare con dei cartellini l’atteggiamento degli altoatesini, probabilmente l’Unione sarebbe riuscita a battere in velocità e fraseggio l’esuberanza fisica e di temperamento degli ospiti. Di partite in questa stagione così ne capiteranno ancora e anche parecchie. Se al tutto si aggiunge lo svantaggio subito dall’Unione (non prontissima a difendere su quel corner) non c’è da recriminare troppo per il risultato.Sul piano della prestazione poi la Triestina ha avuto il merito di non mollare e di continuare ad insistere sempre contro il muro del SüdTirol. L’intensità non è mancata a dispetto dell’imprecisione causata anche dai pochi spazi disponibili.A centrocampo Meduri ha sofferto la situazione più di Porcari. Sui lati, in crescita Troiani, ma Bariti (e in parte Bracaletti) in difficoltà tra le maglie strette disposte dai bolzanini. In difesa Pizzul è andato talvolta in affanno e davanti Arma e soprattutto Mensah hanno avuto vita dura. Insomma contro compagini coriacee e ben costruite per conservare senza affanni la categoria la Triestina deve ancora trovare la chiave per superare l’ostacolo. […]
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha disputato una partita onesta al cospetto di Lupoli e Sansovini. Fascia da capitano in campo e fascetta in testa, Armando Perna è entrato poi in sala stampa senza perdere il sorriso nonostante il ko. «Dispiace dover ripartire da Fermo senza alcun punto perchè abbiamo disputato una buona partita. Ma questo è il calcio. Gli episodi alla fine del campionato, di norma, si compensano. Speriamo di riuscire a prenderci dei punti quelle volte che giocheremo bene: oggi purtroppo è successo il contrario. Rimaniamo a bocca asciutta dopo una prestazione più che discreta». Perna non guarda solo all’esito infausto della gara, come ha fatto pochi minuti prima il suo tecnico. «Il livello del gioco comunque rimane. Paghiamo un errore di un giovane: lo accettiamo in tranquillità, Kirwan dovrà prenderlo come un insegnamento per crescere per il futuro». […]
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mauro Zironelli è dispiaciuto per la sconfitta maturata sul filo di lana. Kirwan ha tamponato scioccamente Maurizi in area e dagli undici metri Sansovini è stato glaciale, condannando il Mestre al primo stop in campionato e regalando alla Fermana il primo successo della stagione. La faccia del tecnico veneto sulla porta degli spogliatoi è tutta un programma e la disamina della partita sembra altrettanto chiara. «Accetto la battuta d’arresto, ma con rammarico. Il rigore? Non l’ho visto bene, probabilmente paghiamo l’ingenuità di un ragazzo su una palla laterale innocua». Zironelli cerca di vedere oltre; guarda al campo, a come ha giocato la sua squadra, a una Fermana che è stata in difficoltà in diverse fasi del match. Inutile soffermarsi solo sul gol di Sansovini. «La prestazione c’è stata. Nel secondo tempo loro si sono abbassati molto e non era facile trovare spazi; ma comunque eravamo sempre là, nei pressi della loro area di rigore». Poi quello che può essere consideaato il succo della partita. «Ricordo alcuni interventi di Valentini, mentre il nostro portiere non ha effettuato parate». […]
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) […] La sconfitta è senza dubbio un risultato bugiardo, che non rende giustizia alla buona prova dei ragazzi di Mauro Zironelli. «Abbiamo fatto una gara positiva, costruendo molto su una manovra pimpante», dichiara in sala stampa il tecnico del Mestre. Seguita da una cinquantina di sostenitori (con l’appoggio del confinante tifo maceratese, piazza gemellata) costantemente ad incitare capitan Perna e soci, il collettivo di Zironelli lascia Fermo con l’amaro in bocca. «Abbiamo preso rigore praticamente in coda alla partita, ed è stato poi normale che la Fermana abbia perso tempo sul finale interrompendo spesso il gioco», prosegue il mister, «devo accettare la sconfitta, con rammarico. Non è andata benissimo, loro si sono solo difesi, il rigore non lo discuto nel merito ma lo posso descrivere: c’è stata una palla sulla laterale dove non bisognava intervenire. Peccato per questo episodio. Cosa ci è mancato? Avremmo dovuto essere più determinati negli ultimi 16 metri e concludere, soprattutto quando mancavano ormai pochi minuti alla fine. Sono stati bravi i canarini a sfruttare il penalty. Rimane comunque una buona prova fuori casa. La Fermana ha giocato abbassata e di molto», conclude il tecnico, «il secondo tempo lo abbiamo giocato sempre sulla tre/quarti avversaria». […]
Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) A Fermo il Mestre trova la prima sconfitta in campionato, ma la squadra di Zironelli non demerita e paga a caro prezzo un’ingenuità di Kirwan. A cinque minuti dalla fine, un intervento falloso del centrocampista in area di rigore costringe l’arbitro ad assegnare un rigore che Sansovini segna, fissando così il risultato sull’1-0. Complessivamente il Mestre non dispiace, anzi per quasi tutta la gara riesce a controllare la contesa concedendo soltanto il minimo sindacale. Al contrario è il portiere locale Valentini a doversi disimpegnare in più di un’occasione per evitare ai suoi di capitolare, ma per la prima volta in stagione l’attacco veneto rimane con le polveri bagnate. Zironelli schiera i suoi con il solito 3-5-2, stavolta però Neto Pereira e Sottovia non graffiano, al pari di Zecchin, Sodinha e Spagnoli, subentrati nell’ultima mezz’ora per cercare di dare ancora più peso alla manovra della squadra. Davanti a Gagno, il trio composto da Politti, Perna e Gritti fa buona guardia, sostenuti da una mediana di sostanza nella quale sfigura il solo Kirwan per l’errore commesso nel finale. […]
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Se è vero, come si dice, che non è importante solo colpire ma anche resistere ai colpi ed avere la forza di rialzarsi, allora questo Bassano è destinato a fare grandi cose. Finire sotto di due gol dopo nemmeno dieci minuti di gioco contro una corazzata come il Pordenone avrebbe tagliato le gambe a tutti ma non agli uomini di mister Giuseppe Magi. «Devo dire che la mia squadra mi ha impressionato – dichiara l’allenatore dei giallorossi – perché il gruppo ha saputo reagire nella maniera migliore ad una situazione che sembrava oramai compromessa. Diciamo che col Ravenna abbiamo preso gol dopo sette minuti mentre stasera siamo addirittura riusciti a fare peggio ma, dopo lo svantaggio, ho visto negli occhi di tutti la voglia di non arrendersi». Nello spogliatoio c’era più rabbia per l’approccio troppo blando o soddisfazione per la rimonta messa in atto? «Assolutamente più gioia che amarezza – spiega Magi – anche perché abbiamo sfiorato più volte di ribaltare il punteggio negli ultimi minuti del primo tempo. Poi nella ripresa siamo calati, soffrendo un po’ a centrocampo e sugli esterni. Sia noi che loro abbiamo dato tutto ed il pareggio è il risultato più giusto». […]
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Leo Colucci non disprezza il pareggio. «Dopo il 2-0 – ammette Leo – abbiamo perso un po’ le distanze. La Virtus è stata brava a reagire. Ha riaperto la partita grazie a uno sfortunato autogol. Noi però – scuote la testa – abbiamo sprecato qualche occasione per arrivare al 3-0 che avrebbe congelato la gara. Siamo mancati – prosegue il suo esame – nella scelta dell’ultimo passaggio. Del resto avevamo di fronte un Bassano che si è nascosto per tutta l’estate, ma che ha un organico in grado di puntare alla promozione. Non bisogna nemmeno dimenticare – aggiunge Leo – che questo Pordenone è nuovo per 7 undicesimi. Di vecchi in pratica sono rimasti solo Stefani, De Agostini, Misuraca e Burrai. Martignago e Parodi? La scorsa stagione – sibila – hanno giocato poco o niente». Il primato è a rischio. Padova e Vicenza si affrontano nel posticipo e la Sambenedettese, a -1 dopo il successo a Gubbio, ha una gara da recuperare. «La classifica oggi – risponde Colucci – non conta nulla. Non la guardo nemmeno. Comincerò a farlo a marzo dell’anno che verrà». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Spezzato il tabù. Il Pordenone non esce sconfitto dal Mercante come nelle tre precedenti trasferte bassanesi. Si riporta a casa un punto. Resta però l’amaro in bocca perché dopo 10′ i ramarri erano in vantaggio per 2-0, grazie a due colpi di testa di Ciurria e Gerardi in mezzo alle statuine della difesa giallorossa. La Virtus non ha mollato, ma non essendo in grado di perforare la retroguardia neroverde, Venitucci e soci cercavano soltanto improbabili conclusioni dalla distanza. Il folletto dispettoso del Mercante era tuttavia in agguato. La rimonta vicentina è nata da un tocco di Formiconi (sfortunata deviazione su cross di Laurenti) ed è continuata dopo un prodigioso intervento di Perilli, su botta di Venitucci. Toccata dalla punta delle dita del portiere, la sfera è finita sul legno alla sua sinistra. Il folletto l’ha fatta poi rimbalzare sui piedi di Diop, che non ha avuto difficoltà a metterla nel sacco indifeso. […]
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Non stappa bottiglie di champagne per questo punto Leonardo Colucci: andato in vantaggio per 2-0 dopo 10′ avrebbe voluto portare a casa l’intera posta. Invece si porta a casa un pari che, alla fine di tutto, non lo lascia pienamente soddisfatto. «Dopo i gol abbiamo perso le distanze e questa cosa non mi è piaciuta – attacca nella sala stampa del Mercante il tecnico del Pordenone -. È una cosa che non deve succedere e che ha creato le condizioni per il loro ritorno. Poi, sulla prima rete del Bassano, siamo stati sfortunati: questo va detto. Tuttavia queste partite fanno parte di un percorso di crescita: la nostra è una squadra nuova, qualcuno può dire che in campo c’erano molti giocatori della scorsa stagione, ma due, Parodi e Martignago, non erano titolari. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto sinora, cioè con grande intensità e applicazione durante la settimana».Colucci poi torna nuovamente sulla partita. «Nel secondo tempo abbiamo avuto un paio di ripartenze interessanti che però non siamo riusciti a sfruttare – sottolinea l’allenatore neroverde -. Siamo stati poco precisi nell’ultimo passaggio. Se a entrambe le squadre andava bene il pari? Io dico soltanto che, se avessi avuto Berrettoni e Raffini, avrei inserito pure loro per poter vincere la partita. A ogni modo vedo il bicchiere mezzo pieno, è un buon punto con una squadra che durante l’estate si è nascosta, ma che è forte e può vincere il campionato». […] È molto soddisfatto del pari e del punto Michele De Agostini. «Visti i precedenti sfortunati riteniamoci soddisfatti – attacca il terzino friulano -. Siamo partiti alla grande, trovando subito due gol. Poi il Bassano è stato fortunato a realizzare il 2-1 che ha riaperto la partita. Quindi è arrivato il 2-2 e noi in quel momento siamo stati bravi perché ci siamo dimostrati maturi: abbiamo tenuto un atteggiamento mentale positivo, frutto del lavoro che questo gruppo sta portando avanti». […]
Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Su un punto a Bassano, contro una squadra in forma, forte, in tanti avrebbero messo la firma. Soprattutto Leo Colucci. Quindi va festeggiato il pari ottenuto allo stadio Mercante anche se il Pordenone, da un lato, si deve rammaricare. Nel big match della quarta giornata del girone B di serie C la squadra neroverde va avanti per 2-0 nei primi 10′ con i giallorossi e poi, dopo un fortunoso gol da parte di Laurenti, subisce il pareggio per 2-2 quando mancano pochi minuti alla fine del primo tempo. Finisce in questo modo la striscia di sei vittorie di fila tra Tim cup e campionato e termina pure la striscia negativa a Bassano, col Pordenone sempre sconfitto e senza mai segnare nei precedenti tre tornei di serie C. Gerardi e compagni tornano così a casa con un punto che comunque regala la vetta della classifica in solitaria in attesa del Vicenza, di scena stasera a Padova dal derby coi biancoscudati. Stavolta va subito in rete il gruppo di Colucci: dopo una rimessa laterale battuta da Lulli, De Agostini riceve la sfera e serve un cross al centro dove Ciurria, indisturbato, salta sopra tutti e di testa spedisce in rete il pallone dell’1-0. Gara in discesa per i ramarri, schierati come sempre col 4-3-2-1 ormai marchio di fabbrica del tecnico di Cerignola, con Ciurria e Martignago alle spalle di Gerardi. Per il Bassano il modulo è il 4-3-1-2, con Venitucci alle spalle di Minesso e Diop. Un terzetto temibile che, però, nei primi minuti non graffia, al contrario di quello dei neroverdi. Al 9′ arriva il raddoppio. Corner dalla destra di Burrai, Gerardi stacca e incorna in gol il pallone del 2-0. […] Parodi si esibisce in un doppio salvataggio sulla linea per evitare una rete che, al 25′, arriva in una maniera piuttosto sfortunata. Laurenti scende sulla sinistra e mette il pallone al centro: Formiconi intercetta e la sua deviazione inganna Perilli, pronto a raccogliere nel cuore dell’area il cross. La sfera finisce così in rete ed è 1-2: è il gol che riapre la partita. Il Pordenone reagisce: un tiro di Misuraca attraversa tutta l’area senza che nessuno tocchi il pallone, quindi una conclusione di Gerardi termina alta. Il Bassano torna a essere pericoloso con Laurenti e Venitucci: blocca in entrambi i casi Perilli, che nulla può al 40′. Ancora una botta dalla distanza di Venitucci, il portiere neroverde respinge e, sulla palla vagante, Diop è un falco e non sbaglia. […]
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sfida da ex ad Avellino per un Marcello Falzerano alle cui capacità di corsa e cambio di passo è legata, più di ogni altro, l’imprevedibilità del Venezia. Senza dubbio un’ottima partenza quella del 26enne di Tivoli, elastico tra attacco e centrocampo in un team lagunare che fatica a rendersi pericoloso in avanti. «Io penso sempre positivo è il bicchiere mezzo pieno del numero 23 arancioneroverde quindi, guardando ai tre 0-0 e alla vittoria di Bari, credo si debba essere soddisfatti. Siamo una neopromossa e stiamo concedendo pochissimo, essere imbattuti è un nostro merito e non c’è casualità». Alla fatidica domanda cos’è mancato contro lo Spezia Falzerano risponde sereno: «Noi ci difendiamo bene, bisogna prendere atto che venerdì sera lo Spezia ha fatto altrettanto e merita complimenti quanto noi. Ciò rientra nelle difficoltà della Serie B, il campionato è questo e un po’ per tutti è prioritario cercare di non concedere nulla. Per questo a decidere sono quasi sempre le giocate individuali, un guizzo del singolo che né noi, né loro abbiamo trovato. Capiterà, non c’è da fasciarsi la testa per questo». […]
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Abbiamo dimostrato contro tutti di non avere timori reverenziali e siamo pronti a fare la nostra partita anche ad Avellino». Pippo Inzaghi solo dopo la rifinitura di questa mattina in Irpinia deciderà se, quanto e dove ricorrere al turnover per il suo Venezia. Ma a prescindere dai possibili avvicendamenti il tecnico lagunare chiede ai suoi di non cambiare mentalità. «Siamo pronti al faccia a faccia con un Avellino che, soprattutto sul suo campo, costruisce vittorie e raddoppia le forze grazie al suo dodicesimo uomo evidenzia Inzaghi Una squadra partita un po’ nascosta, ma che a mio avviso potrà diventare una delle sorprese di questo campionato. In avanti ha gente come Ardemagni, Castaldo, e soprattutto Morosini che secondo me è già da Serie A». Problema numero uno per il Venezia l’assenza per squalifica del regista Bentivoglio, tra i più convincenti in questo avvio di stagione, espulso contro lo Spezia per il contestato doppio giallo in due minuti. «Venerdì ho provato Signori, il sostituto naturale è Stulac, fermo restando che pure Suciu ha fatto bene anche il centrale, quindi di soluzioni ne ho manifesta tranquillità il tecnico lagunare Se saremo attendisti come a Bari? Un allenatore vorrebbe sempre vedere i suoi ragazzi comandare il gioco, dipende però anche dagli avversari che a volte ti mettono lì. La nostra arma in più, lo ripeto, dev’essere la spensieratezza di chi ha poco da perdere. Nessuno ci chiede nulla, dobbiamo esser bravi a sfruttare questo vantaggio per proporre calcio, la nostra unica pressione dev’essere cercare di fare bella figura in tutte le gare». […]
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Primo turno infrasettimanale, per Venezia e Avellino non c’è tempo per rifiatare. Leoni nella tana dei lupi, frastornati dalle tre sberle di Cesena, con Walter Novellino desideroso di imporre anche a Pippo Inzaghi la legge del Partenio. Squadre appaiate a 6 punti, ma classifica costruita seguendo percorsi diversi: più lineare quello del Venezia (una vittoria e tre pareggi), con una difesa-bunker ancora imbattuta e un attacco che ha prodotto solo due gol (Bentivoglio su rigore e Zigoni a Bari), più a sali e scendi il cammino dell’Avellino, rullo compressore al Partenio (2-1 al Brescia, 5-1 al Foggia), timido in trasferta (1-3 a Cremona, 1-3 a Cesena, ma anche 1-3 a Verona in Tim Cup), quinto miglior attacco della Serie B (9 reti), ma anche la quarta peggior difesa (8 gol incassati). […] Doppia opzione per il tecnico: dare fiducia al sostituto naturale di Bentivoglio, ovvero il giovane sloveno Leo Stulac, oppure cementare la mediana con Sergio Suciu, lanciando dal primo minuto anche l’ultimo arrivato Signori. I tre potrebbero anche giocare insieme con lo spostamento di Falzerano nel tridente d’attacco dove l’ex Bassano può essere molto più efficace. Oltre a Bentivoglio, mancano sempre Bruscagin e Garofalo, non ha recuperato nemmeno Fabris dall’infortunio alla spalla, mentre scatta la prima convocazione per Alexander Geijo, assente finora prima per squalifica (Salernitana e Cesena) e poi per infortunio (Bari e Spezia). Possibile ritorno al 4-3-3 con Falzerano e Marsura al fianco di Moreo o Zigoni. […]
Ore 14.10 – (Gazzettino) Non può che essere amareggiato per la sconfitta, arrivata al fotofinish, il tecnico Franco Gabrieli. «Forse il pareggio ci stava anche stretto esordisce il tecnico neroverde perché abbiamo creato quattro-cinque palle gol e due rigori netti non ci sono stati dati. Non mi voglio attaccare a questo, ma certamente si lavora tutta la settimana e poi chi arbitra non ti concede quello che ti sei guadagnato sul campo. Ma al di là di questo, credo che sia stata fatta una grande prestazione, contro una squadra che ha tirato solo pallate e che ha trovato il gol su un rimpallo favorevole al 91′. Bravi (gli avversari, ndr) a far risultato, ma credo che se una squadra ha giocato è stata la nostra. Sono convinto che se continuiamo su questa strada i risultati arriveranno». […]
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Recupero fatale per l’Abano contro la Calvi che si gode la seconda vittoria casalinga consecutiva. Terza di andata in serie D ed è subito scontro diretto tra due formazioni che hanno un comune obiettivo. A Mestre Calvi Noale e Abano cercano tre punti per raggiungere prima possibile la quota salvezza, primo traguardo stagionale. Parte subito forte l’Abano e al 1′ da calcio d’angolo Fiorica devia nella propria porta sul primo palo, con Fortin che ha un riflesso decisivo. Al 3′ risponde la Calvi con il lancio di Bernasconi che trova Baldrocco solo contro Belogravic, fuori dalla propria area nel tentativo di anticipare l’attaccante avversario, che però lo scavalca con una palombella ma al momento decisivo viene anticipato a porta libera da Zanon. […] Gabrieli prova a dare forze fresche all’attacco inserendo Rubin, ma la beffa arriva al primo minuto di recupero quando Bernasconi serve, spalle alla porta, Tonani che riesce a girarsi, resiste alla carica dell’avversario e beffa Belogravic che non riesce a chiudere lo specchio della porta. A fine gara il tecnico Gabrieli non riesce a capacitarsi della sconfitta: «Non amo parlare mai degli arbitri, ma ci sono stati negati due rigori, uno su Franceschini nel primo tempo e l’altro su Cecconello nel secondo. Se c’era una squadra che doveva vincere era la nostra. Abbiamo fatto calcio e abbiamo dominato con almeno quattro clamorose palle gol».
Ore 13.50 – (Gazzettino) La determinazione di chi ha fretta di riemergere si legge sul volto di mister Florindo anche a partita finita, quando negli spogliatoi il tecnico commenta il largo successo che ha permesso ai giallorossi di lasciare lo scomodo ultimo posto in classifica all’Ambrosiana. «La prima cosa che volevo vedere nella gara odierna era la prestazione, che in effetti c’è stata da parte di tutti», esordisce il tecnico polesano. «Abbiamo creato molto, sbagliando però anche altrettante occasioni, il che deve indurci a migliorare per diventare più cinici, perché troveremo in futuro altre squadre che ci concederanno meno dell’Ambrosiana. In generale, direi comunque che abbiamo disputato una buona gara, sia per quanto riguarda la manovra che come gestione della palla». […]
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Diciamolo pure: tre sconfitte in tre giornate, o anche solo una serie negativa interrotta da un pareggio dal sapore di brodino allungato, sarebbero stati troppo. Ed è così che l’Este sceglie la malcapitata Ambrosiana per iniziare la corsa verso la zona playoff con un secco 3-0 che sa di riscatto dopo la falsa partenza. I rossoneri della Valpolicella, dal canto loro, masticano amaro, complice una prestazione tutt’altro che convincente.I giallorossi di casa partono subito con grande intensità, anche se l’Ambrosiana si difende con ordine senza badare ai fiocchetti in fase di disimpegno. I ragazzi di mister Florindo, però, passano in vantaggio al 12′ grazie a Boron che, ritrovata la fascia sinistra, il suo habitat naturale, serve al centro Florian che trova la deviazione precisa all’angolino. Dopo lo svantaggio, l’Ambrosiana la mette sulle schermaglie senza creare grossi pericoli. […] L’Este non molla la presa e all’11’ raddoppia con Florian, che si fa perdonare con un diagonale perfetto. Per il tris non bisogna attendere troppo: Paluzzano aggancia in area Fioretti e l’arbitro concede un sacrosanto penalty. Dal dischetto il numero 7 atestino spiazza Cecchin e risolve la pratica. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) È soddisfatto il presidente Daniele Pagin: «Siamo felici, anche se abbiamo sofferto. Sapevamo di avere davanti una compagine tosta e fisica, però abbiamo giocato bene sia nel primo e sia nel secondo tempo. Abbiamo avuto alcune occasioni, e nella ripresa si è vista la nostra qualità. Poi è entrato Pietribiasi che si è rivelato subito decisivo con quella spizzata per Daniel Beccaro. Sono felice anche per Daniel, che è un ragazzo di Reschigliano ed è attualmente il cannoniere della squadra con tre gol». Poi aggiunge: «Avere raddoppiato subito ci ha sollevati ulteriormente, perché con un solo gol di vantaggio non potevamo abbassare la guardia». […] È il turno di Gianfranco Fonti: «Una vittoria molto importante. Abbiamo giocato contro una formazione che ha messo la gara sul piano fisico. Bisognava essere bravi nell’avere pazienza per scardinare la loro retroguardia e non era facile. Abbiamo conquistato tanti calci d’angolo e anche tante palle inattive sulle fasce, e da una di queste situazioni è scaturito il bellissimo gol di Daniel Beccaro che ci ha dato ulteriore fiducia e convinzione, tanto da chiudere la gara subito con il raddoppio». […]
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Il Cjarlins Muzane si presentava come un avversario ostico e molto fisico, ma alla fine il Campodarsego ce l’ha fatta. Il 2 a 0 finale non lascia spazio a dubbi, seppure sia maturato dopo un primo tempo giocato alla pari. E così gli uomini di Fonti non perdono di vista di vista il Belluno capolista, piazzandosi al secondo posto in compagnia dell’ArzignanoChiampo.La partita inizia in modo intenso, con un tentativo a rete di Smrtnik dopo due minuti. Rispondono i padroni di casa con uno scambio tra Radrezza e Kabine, rintuzzato in corner. […] Il gol è nell’aria e al 35′ sopraggiunge il meritato vantaggio per i biancorossi padovani: il neoentrato Pietribiasi anticipa i difensori avversari e conclude, sulla traiettoria si inserisce Daniel Beccaro che ribatte in rete. Dopo appena un minuto raddoppia Ndoj, in seguito ad una triangolazione con Aliù che lo libera e gli permette di concludere in diagonale. […]
Ore 12.50 – (Gazzettino) Splende il sole a Cittadella, ma sul Tombolato ieri mattina inevitabilmente aleggiava ancora la delusione per la sconfitta di Novara. Roberto Venturato è il primo ad arrivare allo stadio per l’allenamento e ci fa vedere le immagini del gol di Di Mariano sul telefonino, dove si vede che l’attaccante prima di ricevere il pallone era in fuorigioco. L’episodio era sfuggito un po’ a tutti, Benedetti però si era lamentato con l’arbitro invocando la posizione irregolare del giocare di casa. Così la beffa per il Cittadella è ancora più atroce: ha perso la partita in pieno recupero per un gol realizzato in fuorigioco. «Siamo usciti sconfitti, questa è la realtà dei fatti, con i se e i ma non si va da nessuna parte», è il serafico commento del diggì Stefano Marchetti, anch’egli presente al campo alla ripresa dei lavori. «Abbiamo perso immeritatamente ma qualche errore è stato commesso, e l’abbiamo pagato. Bisogna ritrovare energie, forza ed entusiasmo per affrontare al meglio l’impegno con il Cesena, che arriverà invece galvanizzato dal successo dell’ultimo turno». Si può temere qualche ripercussione a livello mentale per aver perso una partita come quella di Novara? «Tutto può essere. Dovremo essere bravi a ripartire, anche da queste cose si capisce e si valuta la maturità di una squadra. E io mi aspetto una reazione gagliarda dal Cittadella. Una partita dal grande cuore, per riprenderci qualche punto lasciato per strada, di cui ci rammarichiamo». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Solitamente, arrivando al campo in un qualsiasi giorno di allenamento, si viene accolti dalla musica che fuoriesce dallo stereo in spogliatoio. Ieri mattina, invece, il Tombolato era avvolto dal silenzio. Poca voglia di sorridere, tra i giocatori granata. La beffarda sconfitta incassata a Novara è di quelle difficili da mandar giù e si capisce anche da dettagli come questo. A bordo campo, Stefano Marchetti segue il lavoro dei suoi uomini. «Questa è la realtà e bisogna guardarla in faccia», afferma il direttore generale. «Con i “se” i con i “ma” non si fanno punti. Non meritavamo di perdere, ma, se è successo, è perché qualche errore l’abbiamo commesso e l’abbiamo pagato. Domani sera c’è un’altra partita, per cui dobbiamo ritrovare in fretta energie ed entusiasmo. Il Cesena l’entusiasmo ce l’avrà di sicuro, reduce, com’è, da una grande vittoria». […] Teme strascichi nel morale?«Anche dalla reazione a sconfitte come questa si capisce quanto sia maturo un gruppo o quanto debba crescere. Tutto può essere. Con il Cesena mi aspetto una partita gagliarda, di grande cuore, perché in classifica qualche punto ci manca». Si è discusso molto attorno alla formazione che ha iniziato la partita al “Piola”, con 6 cambi su 10 giocatori di movimento rispetto alla gara con il Perugia. Non è che Venturato ha esagerato con il turnover? «Assolutamente no, anzi gli faccio i complimenti per le scelte effettuate. La rosa di questo Cittadella è composta da elementi che si equivalgono: stiamo parlando di giocatori forti, in grado, tutti, di offrire un grande contributo. E vale in ogni reparto. La questione non è se gioca Arrighini o Kouamé, se va in campo Settembrini o ci va Bartolomei, Camigliano o Varnier, Chiaretti, che era stato invocato da tutti, oppure Schenetti. Quando perdi, le critiche ci stanno e noi le accettiamo, ma non è certo a causa del turnover se il Cittadella è stato superato a Novara. Al contrario, il turnover è una risorsa e questa rosa è stata studiata proprio per consentirci di comportarci in questo modo. Venturato ha fatto benissimo. Anzi, l’avrei criticato se non avesse fatto certe scelte». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Enrico Alfonso salterà la gara di domani sera contro il Cesena, e con ogni probabilità tornerà fra i pali per la trasferta a Empoli di sabato 23. Al rientro al Tombolato, il medico sociale Ilario Candido conferma le prime impressioni maturate a caldo: a costringere il portiere a restare in spogliatoio dopo l’intervallo nella gara con il Novara «è stata un’infiammazione al ginocchio da poco operato, probabilmente dovuta anche al fondo sintetico». In linea di massima nulla, però, che non si possa superare con qualche giorno di riposo e terapie.Ieri mattina il gruppo è stato diviso in due, con una seduta defaticante per chi ha giocato al “Piola” e un allenamento più sostenuto per gli altri, sul sintetico del Tombolato. […]
Ore 11.40 – (Giornale di Vicenza) Contro il Padova alla caccia del poker. La squadra di Colombo nel posticipo di stasera (fischio d’inizio all’Euganeo alle 20.45) proverà a proseguire il suo percorso netto in campionato, inseguendo il quarto successo in altrettante partite dopo aver piegato Gubbio, Modena e Teramo. Non sarà semplice tuttavia per i biancorossi avere la meglio sugli avversari biancoscudati, accreditati alla vigilia del torneo tra i grandi favoriti per il primo posto finale. Dopo la sconfitta-shock all’esordio contro il Renate (3-0 a Meda), la formazione patavina è riuscita sia pure a fatica a superare il Fano due settimane fa, prima della sosta che ha consentito all’ex tecnico del Vicenza Pierpaolo Bisoli di preparare in ogni minimo dettaglio questa sfida fino alla rifinitura di ieri pomeriggio, svolta all’Appiani con il sostegno degli ultras. Come noto la partita è particolarmente sentita in particolare dalla tifoseria padovana, che attende il confronto con i vicentini dal 9 febbraio 2013: in quell’occasione fu il Lane ad imporsi all’Eguaneo con un gol di Castiglia, per la contestatissima esultanza a fine gara del tecnico biancorosso (ed ex biancoscudato) Alessandro Dal Canto sotto la curva nord occupata dai tifosi berici. Anche stasera quella curva sarà gremita in ognuno dei 2.300 posti disponibili: premesso che l’unico vero derby per un vicentino è quello con il Verona, inevitabilmente il confronto con gli altri “vicini di casa” in regione riscalda comunque gli animi. […] Se il focoso Bisoli negli allenamenti settimanali non ha lesinato urlacci e incitamenti particolari ai suoi giocatori, anche Alberto Colombo ieri mattina al Morosini ha tenuto un breve discorso alla squadra prima della rifinitura. «Sarà una partita stimolante, la più difficile affrontata finora, dovremo giovarla con consapevolezza e attenzione a non commettere errori, perché anche il clima sarà particolare», ha avvertito i suoi. Poi spazio alle prove di campo, con l’ultimo allenamento che per molti versi ha ricordato quelli che svolgeva Pasquale Marino: stesso modulo (4-3-3), esercitazioni simili (partitella con le mani, con i piedi, palle inattive), e identica spartizione delle squadre (i probabili titolari di destra contro i titolari di sinistra). […]
Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Madonna, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Mandorlini, Pinzi, Pulzetti; Belingheri; Guidone, Capello.
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Personalmente esordisce il tecnico Pierpaolo Bisoli – ho sempre preparato queste partite cercando di togliere la tensione che si viene a creare. È chiaro che non è una sfida come le altre, ma arriva in un momento in cui il campionato è ancora molto lungo». L’apporto morale che regalerebbero i tre punti, però, sarebbe pesante. «Un successo ti può dare quell’autostima per affrontare le altre gare con un piglio diverso. Personalmente ho visto la squadra preparare la sfida con molta attenzione e questo mi dà tranquillità, anche se arriviamo alla partita con qualche acciacco». Su questo fronte non tutto gira a dovere. Ancora fuori gioco Mazzocco e Tabanelli, mancherà Candido che sta svolgendo un programma differenziato per ristabilirsi dalla pubalgia. E non sarà nell’undici di partenza l’attaccante Chinellato. «Ha fatto una settimana a singhiozzo; speriamo almeno di portarlo in panchina». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Dopo un interminabile conto alla rovescia il derby numero 55 tra Padova e Vicenza va finalmente in scena. Una sfida, quella di stasera (diretta su Raisport), dalle mille sfaccettature in cui le componenti tecniche, mentali e di classifica viaggiano di pari passo con svariate altre componenti, quali la tradizionale rivalità tra le due piazze e i tanti ex in campo e fuori tra cui il tecnico Bisoli, reduce da un’esperienza finita anzitempo qualche mese fa sulla panchina biancorossa. E se il Vicenza ha concentrato le proprie attenzioni su questo appuntamento solo nell’ultima settimana, per il Padova, complice il turno di riposo appena osservato, il cammino di avvicinamento è stato per certi versi più logorante con il derby nel mirino già da quindici giorni.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Per effetto del pareggio del Pordenone a Bassano, avanti di due reti dopo dieci minuti e poi raggiunto, il Vicenza perde almeno per ora il primo posto e viene agganciato dal Renate e dalla Samb (prossimo avversario del Padova) che vincono rispettivamente a Modena e Gubbio. Torna al successo il Feralpi (doppietta di Guerra) e vincono pure Albinoleffe e Teramo. Il Mestre cade a Fermo, si dividono la posta Triestina e Sudtirol.
Tornando al Vicenza, ancora indisponibili il laterale difensivo Bianchi e il centrocampista Ferchichi, il tecnico Alberto Colombo darà spazio con ogni probabilità all’undici che otto giorni fa ha prevalso di misura sul Teramo, salvo un possibile inserimento a centrocampo di Salifu. Nel tridente d’attacco Comi, decisivo contro gli abruzzesi dopo essere entrato nella ripresa, non è in perfette condizioni e dunque l’ex Venezia Ferrari sarà affiancato da De Giorgio a destra e Giacomelli a sinistra. […]
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Essere ambiziosi va bene, ma non è il caso di esagerare”) È la serata del derby, uno dei più attesi da parte di Padova e Vicenza, se non altro perché biancoscudati e biancorossi tornano ad affrontarsi dopo 4 anni e mezzo dall’ultimo confronto diretto, vinto il 9 marzo 2013 dai berici con un gol di Castiglia, anche se stavolta siamo a livello di Serie C (allora era B). Se vogliamo, nelle gerarchie del tifo la sfida più sentita, per i padovani, è quella con il Venezia, per i vicentini quella con il Verona, ma la rivalità che esiste fra le due piazze, calcisticamente parlando, è comunque tale da porre questo derby appena mezzo gradino sotto gli altri due. Davanti alle telecamere di Rai Sport, accese perché la ribalta dev’essere nazionale, ci toglieremo subito uno sfizio: l’effetto Euganeo ci sarà oppure dovremo rassegnarci a convivere con i limiti di uno stadio brutto (e nessuno sostiene il contrario) e inadeguato (come affermano in molti) per le ambizioni della società e del popolo di casa? […] È un banco di prova molto importante, dal modo in cui l’affronterà e dalla personalità che esibirà potremo capire se il Padova salirà presto nei quartieri alti oppure se dovremo aspettare, come ha fatto intendere ieri l’allenatore, novembre, quando – parole sue – “saremo al top”. Non si vincono adesso i campionati, su questo non ci piove, ma partire bene è meglio che iniziare con il freno a mano tirato o con contraccolpi inattesi. […]
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Madonna, Cappelletti, Trevisan, Contessa; Mandorlini, Pinzi, Pulzetti; Belingheri; Guidone, Capello.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Padova ha avuto due settimane di tempo davanti, complice la sosta del calendario. Vantaggio o svantaggio?«Ho sempre cercato di tenere tranquilli i ragazzi e mi sembra che la squadra sia in ottima condizione mentale. Ma tutta questa attesa ci ha dato noia, non è una scusante, la continuità del campionato è importante. Preferivo avere la sosta più in là».Il Padova è in crescita di condizione, anche se non ancora al massimo.«Ho lavorato sui nostri punti deboli, cercando di limare quelle piccole imperfezioni evidenziate contro il Fano. Ho visto grandi progressi e sono convinto che a novembre saremo al top e potremo far inorgoglire tifosi e società. Ma abbiamo bisogno di tempo perché ci sono tanti giocatori nuovi». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Cori, striscioni e fumogeni, con i ragazzi di Bisoli che hanno interrotto la seduta per andare a raccogliere l’abbraccio dei sostenitori.L’attesa. Uno dei grandi “ex” è proprio il tecnico biancoscudato, che nella passata stagione ha vissuto una parentesi amara a Vicenza e adesso punta a conquistare il pubblico padovano. «Ho preparato il derby come tutte le altre gare, cercando di togliere la tensione che si crea», le parole di Bisoli. «Ma non può essere una partita come le altre, per il contorno e la vicinanza delle città. È una gara importante ma non decisiva, anche se vincerla può regalare grande autostima e serenità».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il fascino del derby è il sale del calcio e la passione è tutt’altro che sopita. Si alza il sipario su Padova-Vicenza e questa sera saranno 9.000 i tifosi che affolleranno l’Euganeo per una partita attesa con trepidazione da entrambe le parti. A dimostrarlo è sia l’esodo di massa dei tifosi berici, che hanno polverizzato i 2.300 biglietti a diposizione, sia la grande partecipazione di quelli biancoscudati. La campagna abbonamenti si è chiusa a quota 3.555 e ieri erano quasi 500 i tifosi che si sono presentati all’Appiani per dare la carica alla squadra nel corso della rifinitura.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo quattro anni e mezzo di attesa, Padova-Vicenza torna a giocarsi per la 55ª volta nella storia. Un derby sentito e mai banale, che da sempre contrappone due realtà così vicine, eppure così profondamente diverse. Si riparte in relativo equilibrio, pronti a riscrivere una sfida che dopo 35 anni torna a disputarsi in terza serie. Sono 54 i precedenti ufficiali: dal campionato 1934/35 biancoscudati e vicentini si sono incrociati soprattutto tra Serie A e Serie B. Era dalla stagione ’82/83 che il derby non andava in scena in Serie C, con due unici precedenti analoghi a metà anni Trenta: una sfida che molto spesso è appartenuta al grande calcio italiano, insomma, tra due squadre che stasera ripartono in sostanziale parità. Ventidue le vittorie biancoscudate, venti quelle del “Lane”, con altri 12 pareggi a completare il quadro. Quando le partite si sono giocate nella città del Santo, però, molto spesso sono stati i padroni di casa a spuntarla: 16 le affermazioni del Padova tra Appiani ed Euganeo, con sette gare vinte, invece, in trasferta dal Vicenza, a fronte di ancor meno pareggi, solo quattro. […]