Non chiamatela “febbre da derby”. Sergio Contessa, presentatosi ieri alla Guizza febbricitante e per questo costretto a saltare la seduta pomeridiana, di certo non è il tipo da farsi abbattere dall’ansia prima di una partita come Padova-Vicenza.
[…]«Sono partite cariche di aspettative da entrambe le parti, sia dei tifosi, che sono coloro che hanno più a cuore queste gare, sia dei giocatori, che recepiscono l’attesa e preparano i match con più attenzione. Alla fine sono sempre partite da tre punti, ma dal campo le sensazioni sono completamente differenti rispetto agli altri confronti». Com’erano i derby nelle piazze in cui ha militato?«Il clima è sempre lo stesso. La partecipazione al Sud è enormemente superiore rispetto a qui, è quasi un rito che dura l’intera settimana tra cori e striscioni durante gli allenamenti. L’unica differenza è questa: Padova-Vicenza è ugualmente importante, ma riusciamo a prepararla con relativa tranquillità». I più accesi?«Ricordo molto bene quelli a Castellammare: quell’anno c’erano ben sette derby, praticamente ogni due settimane vivevamo un clima simile, ma il più caldo in assoluto fu quello con la Salernitana. Nella settimana precedente, ad assistere agli allenamenti c’erano 2.000 persone, fu un crescendo continuo sino ai 9.000 della partita. Fu una settimana davvero particolare».
[…]Meglio giocarli lì, i derby, o nella tranquillità di Padova? «Dipende dalla personalità di ogni giocatore, ci sono pro e contro. La tensione è un’arma a doppio taglio, c’è invece chi si carica proprio con il contorno in vista della gara. È una cosa soggettiva, ma uno stadio pieno crea sempre una cornice favorevole». Come immagina Padova-Vicenza? «Come una partita combattuta, il Vicenza è una squadra che punta in alto, ma il nostro obiettivo è vincere domenica dopo domenica. Sarà la gara più importante per noi e per i tifosi, ma per ora non c’è una favorita: dipenderà dall’interpretazione che le due squadre riusciranno a darle, sarà l’atteggiamento a cambiarne la storia». È su di voi, che partite da – 6, la maggiore pressione? «Per loro non sarà facile venire a giocare qui a Padova, mentre noi dobbiamo confermarci dopo la vittoria sul Fano. Entrambe le squadre avranno motivazioni e ci metteranno grande impegno».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)