Ore 21.00 – (Il Piccolo) Avere appena 21 anni ed essere già un vincente non è certo da tutti: fatto sta che Michele Troiani, terzino destro arrivato quest’anno alla Triestina in prestito dal Chievo, nonostante la giovane età vanta già due scudetti Primavera vinti con due squadre diverse, Chievo e Torino, e in più un campionato di serie C vinto col Benevento. Solo un infortunio lo ha bloccato lo scorso anno quando era in rosa con la prima squadra del Chievo di Maran. Ora, dopo qualche scetticismo in precampionato, sta convincendo i tifosi alabardati, soprattutto per la sua propulsione offensiva. Troiani, come è nato quest’estate l’approdo alla Triestina? «Per me e per il Chievo la cosa importante era trovare prima possibile una squadra dove poter giocare dopo un anno in cui sono rimasto in pratica fermo. E Trieste per me è la piazza migliore per crescere, sono contentissimo di essere qua». […] E adesso la Triestina: come giudica questo inizio? «Puntiamo a vincere partita per partita, non ci siamo prefissati obiettivi, i conti si faranno alla fine. Ma credo sia una squadra buona per arrivare in alto, c’è la mentalità giusta e il gruppo è buono. Ma rimanendo sempre coi piedi per terra, perché ricordiamo che la Triestina è stata pur sempre ripescata». È vero che predilige la fase offensiva? «Sì, col Chievo facevo l’esterno di un 3-5-2, poi a Benevento il 4-3-3 per cui sono stato sicuramente più abituato ad attaccare e fra le due cose prediligo la fase offensiva. Nella fase difensiva devo migliorare, soprattutto nel posizionamento in campo. Inoltre devo cercare di non essere troppo istintivo».
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Sono quasi le 20 quando i giocatori vengono accolti dagli applausi della piazza. Uno dei più acclamati è Abu Diop, ma arrivano ovazioni anche per Michael Fabbro e Francesco Grandolfo, ma soprattutto per Nicola Bizzotto, una vera istituzione ai piedi del Grappa. «La squadra da battere nel nostro girone mi sembra possa essere il Vicenza — spiega il capitano giallorosso — almeno da quanto visto nelle prime giornate stanno facendo benissimo, ma la stagione è lunga. Noi proveremo a superarli nel derby sia all’andata che al ritorno, ma non dobbiamo limitarci a queste due partite. Dobbiamo ragionare partita dopo partita, ma pensare al complesso di una stagione che possiamo ancora vivere da protagonisti». È c’è tempo per ascoltare il direttore generale Werner Seeber mentre torna a rilanciare il progetto di un centro sportivo di proprietà, forse nella vicina Fellette, frazione di Romano di Ezzelino. «È una delle possibilità — spiega Seeber — ne stiamo valutando anche un’altra, perché è un progetto che il presidente ha molto a cuore e che permetterebbe un ulteriore salto di qualità al club e alla società». Dulcis in fundo, ecco anche Giuseppe Magi, che si prende il palco in punta dei piedi, con la serenità di chi vuole ricostruire e che sa che la strada è lunga. «Non ci poniamo limiti — spiega l’allenatore giallorosso — ma non guardiamo nemmeno troppo in là. Abbiamo un sogno che coltiviamo in silenzio e che cercheremo di far diventare realtà. Ragioniamo partita dopo partita. Tutti mi chiedono del derby col Vicenza, ma io non riesco a pensare neppure alla partita successiva a quella di domenica col Pordenone… ». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Qualcuno può faticare a ripresentarsi in lizza di fronte a una squadra che solo alcuni mesi fa lo ha letteralmente massacrato, spazzandolo via dal campo. Ma spesso nel calcio, come nella vita, le brutte batoste (e quella fu bruttissima) possono ingenerare nei soggetti che le subiscono la reazione opposta, quella dell’orgoglio e della fame di rivalsa. Non si vide, a dire il vero, nel playoff che si giocò poche settimane dopo quella famosa partita. Ma ora, di fronte ai superstiti della serata horror, c’è un’altra occasione per dimostrare che i fantasmi sono tornati definitivamente nell’armadio. La partita a cui si fa riferimento è naturalmente Pordenone-Bassano dello scorso campionato, nella stagione regolare. Sì, il 6-0 in diretta su RaiSport, la notte magica di Tedino e del Tedinismo più spinto. Il Bassano dopo una buona prima mezzora entrò in un incubo buono per una sceneggiatura firmata da Dario Argento. E forse da quel giorno non si riprese mai, sino all’eliminazione al primo turno dei playoff, sempre per mano del Pordenone assassino. Quella serata del 27 febbraio è ben impressa nella mente dei tifosi neroverdi, ma anche – ne siamo sicuri – in quelle di chi c’era (in campo o in panchina) ed è rimasto a vestire i colori giallorossi. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Pur con il rispetto dovuto a Santarcangelo, Sudtirol e Fano, il vero test per sondare la forza del ramarro sarà domenica a Bassano». Ne è convinto Fabio Rossitto, che farà l’impossibile per non perdersi il match al Mercante. «Il calendario non è stato severissimo con il Pordenone spiega il suo pensiero l’ex azzurro e gli ha regalato tre turni per completare il rodaggio. Certo precisa -, non era facile fare l’en plein. Complimenti a Colucci e ai suoi. La Virtus però è un’altra cosa. Soprattutto in casa, dove normalmente mantiene un’intensità medio-alta per tutti i 90′. È squadra costruita per correre e aggredire. Probabilmente mister Magi farà giocare Minesso trequartista alle spalle di Venitucci e Diop. Un trio ben assortito: i primi due si trovano benissimo palla al piede; il senegalese, prodotto della cantera del Torino, è una scheggia se lanciato in profondità. Saranno avversari impegnativi per la retroguardia neroverde. Immagino poi continua il Crociato che in contenimento Magi manderà Minesso a disturbare Burrai. Potrebbe essere la chiave della partita. Se Burrai ne verrà fuori, o se Colucci preparerà altre buone soluzioni in regia, i ramarri eviteranno la trappola giallorossa». Si presenta come una gara estremamente tattica, con poco spazio per lo spettacolo. «Lo spettacolo arriva risponde Rossitto quando la partita si sblocca. In ogni caso, non mi pare che a Santarcangelo o Fano ce ne sia stato tanto. L’importante era vincere, anche con il minimo scarto come ha fatto il Pordenone. Del resto strizza l’occhio il Crociato – non mi pare che il Venezia la scorsa stagione abbia regalato spettacolo in tutte le gare». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) È lunga la lista di ex e doppi ex di Bassano e Pordenone. Il più fresco, oltre a Pietribiasi, è Luca Cattaneo, attualmente al Brescia. Per il 28enne di Porlezza, giallorossi e neroverdi sono state le ultime due squadre: stagione 2014-2015 in giallorosso (31 gare e 7 gol) le ultime due coi ramarri (66 gettoni e 13 reti in campionato). Stesso discorso per Andrea Ingegneri, assieme a “Veleno” a Bassano (11 presenze) e in neroverde (39 gettoni e 4 reti): ora il difensore è a Palermo in serie B con Tedino, ma non a disposizione in seguito a un brutto infortunio al ginocchio rimediato nei primi giorni di ritiro in Carinzia. Doppio ex è anche Daniel Semenzato: arrivato nel 2013 al Bassano, rimase in giallrosso sino all’estate 2016. Per lui i campionati della promozione in Lega Pro 1 (2013-2014) e i successivi playoff (2014-2015 e 2015-2016). Il laterale ha lasciato il segno con 75 presenze e 10 reti. A Pordenone è stato superlativo con 5 reti e una post-season da grande protagonista. Doppi ex illustri sono Marcelo Mateos ed Emil Zubin: il primo è stato giocatore e dirigente neroverde nel triennio 2013-2016 e ha militato nei giallorossi dal 2005 al 2008 e poi e dal 2010 dal 2013; il bomber ha giocato al Mercante dal 2007 al 2009 e tra i ramarri dal 2012 al 2015. […] Ex della gara sono gli attuali neroverdi Gianvito Misuraca (a Bassano nel 2015-2016, disputando 31 gare e segnando 6 reti) e Giovanni Formiconi, che ha lasciato i giallorossi proprio per il Pordenone lo scorso luglio dopo 33 presenze. Naturalmente c’è anche Emanuele Berrettoni: per lui 176 presenze e 64 reti al Bassano dal 2006 al 2009 e dal 2012 al 2014.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Non alza la voce, il suo non è un tono polemico. Ma su un aspetto non ha dubbi ed è deciso: «La stagione scorsa avrei meritato più chance». Firmato Stefano Pietribiasi. Il “Condor”, classe ’85, doppio ex della sfida tra Bassano e Pordenone, parla per la prima volta, con rammarico, dopo l’addio ai colori neroverdi. Se in giallorosso è stato protagonista, con 91 gare e 32 gol in tre tornei, coi ramarri l’attaccante di Schio, ora in forza al Campodarsego in serie D, non ha sfondato: 21 presenze in campionato, più quella col Parma nella semifinale playoff, e nessun gol. «Mi spiace sia finita così: comunque domenica sarò allo stadio e tiferò Pordenone». […] Facciamo un passo indietro: perché è finita la sua avventura a Pordenone? «Innanzitutto mi è dispiaciuto moltissimo. Sono stato poco più di un anno in neroverde, ma mi sembrava di essere lì da una vita. Con i compagni avevo legato molto. Onestamente questa stagione ero convinto di poterci stare: Colucci avrebbe voluto che rimanessi, la società ha fatto altre scelte. Ammetto che dopo l’addio ho passato una settimana col morale piuttosto basso». Torniamo alla scorsa stagione…«…In cui pensavo di avere qualche possibilità in più. Senza nulla togliere a chi ha giocato, che ha meritato di stare in campo, ero convinto che in alcuni momenti potesse arrivare il mio turno: ne parlavo anche con Rachid (Arma, ndr). Non c’è stato niente da fare. Ma la domanda andrebbe fatta a mister Tedino». Lei è convinto di avere dato tutto ciò che aveva?«Mi sono sempre allenato e mi sono sempre comportato in maniera professionale. Non ho mai fatto polemiche perché non giocavo e ho mantenuto un atteggiamento positivo: ero il primo ad andare a esultare assieme agli altri. Ripeto: mi dispiace. Anche perché a inizio campionato, quando scendevo in campo, si era messa di mezzo anche la sfortuna con pali e gol annullati». […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 16.00 – Qui Guizza: proseguono i test offensivi.
Ore 15.40 – Qui Guizza: provate soluzioni offensive, tornano regolarmente in gruppo Chinellato e Contessa.
Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro atletico, ancora assenti Mazzocco e Tabanelli mentre lavora a parte Candido.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Prima l’Australia e poi la Cina. Non solo per piantare simbolicamente il vessillo arancioneroverde e per consolidare il nome del Venezia nel mondo, quanto per proseguire la semina che sta dando risultati importanti in diverse parti del pianeta. Il responsabile dei Progetti internazionali del club, l’ex bomber Paolo Poggi, ha incontrato ieri la stampa prima della partenza per Brisbane dove rimarrà per alcuni giorni assieme al responsabile del settore giovanile Mattia Collauto e ad Andrea Soncin, nuovo ingresso nello staff arancioneroverde. «La strada l’ha aperta qualche anno fa Alex Del Piero — spiega Poggi — Poi lo ha seguito Massimo Maccarone che giocherà quest’anno nella prima squadra di Brisbane, il Brisbane Roar. Noi abbiamo stretto una collaborazione con il Brisbane City, una squadra che disputa la Seconda divisione, con una propria club house molto bella e che ha grandi potenzialità». […] Il tour porterà Poggi a toccare i quattro angoli del globo sotto il segno del Leone arancioneroverde. «Sarò a Shanghai il 2 ottobre — precisa Poggi — per la seconda tappa cinese del giro che ho fatto a marzo. Collaboriamo con una società internazionale chiamata Hattrick Fc ed è stato organizzato un camp per il 4, 5 e 6, poi uno successivo con i loro allenatori. Porteremo le nostre bandiere per “brandizzare” i centri sportivi, le t-shirt con il nostro logo e a Shanghai ci sarà anche una divisa studiata ad hoc. L’obiettivo nel medio termine è quello di creare una collaborazione più ampia possibile sul territorio con queste due società, mentre nel lungo termine si vorrebbe allargare ulteriormente la nostra platea in questi due Paesi sconfinati compiendo i passi giusti, nei modi e coi tempi adeguati».
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Danilo Russo sotto i ferri lunedì prossimo ad Arezzo. Il portiere arancioneroverde, che si è infortunato domenica 3 settembre a Cesena, sarà operato dal professor Giuliano Cerulli alla casa di cura “Poggio del Sole” per la ricostruzione del legamento anteriore del ginocchio sinistro, uscito malconcio dopo il fortuito scontro con Daniele Cacia. Serviranno 5-6 mesi per riavere Russo a disposizione, tanto che il direttore sportivo Giorgio Perinetti sta sondando il campo tra i portieri svincolati con Pier Graziano Gori, ex Benevento, 37 anni, in vantaggio sul giovane lituano Tomas Svedkauskas, 23 anni, ultima stagione divisa in Lega Pro tra Lupa Roma e Catanzaro. Intanto, Alexandre Geijo non sarà disponibile nemmeno per lo Spezia. «Stava benissimo», ha spiegato Inzaghi, «ma finora non ha ripreso ad allenarsi dopo la botta subita in allenamento». Primo spiraglio di luce, invece, per Agostino Garofalo. «Finalmente è guarito», osserva Inzaghi, «Adesso deve solo trovare la condizione. Se non per Avellino, spero di averlo a disposizione almeno per il Parma». […]
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Pippo Inzaghi non si fida degli amici. Il primo, Fabio Grosso, è stato domato sabato a Bari; il secondo, Fabio Gallo, è ormai alle porte con lo Spezia, atteso domani sera (ore 19) al Penzo. […] «Siamo amici con Gallo, lo conosco anche come allenatore e so con quanta meticolosità prepara le partite. Il ritornello quest’anno sarà sempre lo stesso», dice Inzaghi, «Purtroppo non vedo una squadra meno forte delle altre. Ogni partita sarà difficile. Lo Spezia è tosto, forte. È reduce da un ottimo derby vinto contro l’Entella, inoltre Gallo dispone di un parco attaccanti di primo livello: Marilungo, Granoche, Forte e Okereke. Tanta qualità. Noi però siamo pronti, sappiamo quello che dobbiamo fare e la mia squadra è in salute. Se avremo la stessa umiltà, che ci ha contraddistinto nelle prime tre partite, possiamo fare una bella partita anche venerdì». […] La forza del Venezia sta nella consapevolezza dei propri mezzi. «Sì, dobbiamo mantenere dedizione e attenzione anche con lo Spezia, come nelle precedenti partite. Siamo questi, consci delle nostre qualità, ma anche dei nostri limiti. L’obiettivo è provare a far risaltare quello che ci viene meglio. Il mio sogno è che il Venezia diventi la squadra rompiscatole del campionato. Per tutti. Se alla fine del campionato ci verrà attribuita questa etichetta, sarò felice. Nessuno ci chiede qualcosa di particolare, se non belle partite». […]
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Tutto da rifare. In Serie D l’Este deve partire dallo “zero” in classifica per costruire una necessaria riscossa: un po’ perché capitan Lorello e compagni, sulla carta e sul campo (fra il match con il Delta Rovigo di Coppa Italia e il primo tempo con la Clodiense), hanno dimostrato di essere una big del girone C, un po’ perché due k.o. consecutivi nel periodo dei debutti possono scoraggiare i tanti giovani della rosa, poco abituati al peso del risultato.In questo momento, dunque, meglio affidarsi al carattere e all’esperienza dei cosiddetti “senatori”. […] Baby che ha pure (e in abbondanza) l’Abano di mister Franco Gabrieli, il quale domenica scorsa ha incassato un secco 0-2 dal Delta Rovigo. I neroverdi non sono riusciti a ripetere le prestazioni tutte cuore e arrembaggi di Arzignano e Motta di Livenza. «È mancata la reazione», spiega il capitano Davide Carteri, centrocampista già bandiera del Cittadella. «Sfortunatamente, in questo periodo prendiamo gol nelle prime battute di gioco e quando si ripetono queste situazioni è difficile impostare una rimonta, soprattutto contro squadre di una certa caratura». […]
Ore 12.50 – (Gazzettino) […] Sul rinnovo del contratto, Schenetti precisa: «Sono contento, la società mi ha dato fiducia e io cercherò di ripagarla. Ho sempre pensato di prolungare restando a Cittadella». Quanto al suo ruolo, aggiunge: «Ultimamente sto giocando da trequartista, ma in allenamento continuo anche a provare da mezzala. A seconda della posizione cambia ovviamente il mio modo di muovermi. Sulla trequarti ho più possibilità di andare al tiro, ma comunque c’è sempre da rientrare durante la fase difensiva, dove tutti noi giocatori siamo chiamati a partecipare». Nelle prime tre sfide di campionato con Ascoli, Frosinone e Perugia il Cittadella è sempre andato sotto. «Non possiamo continuare a prendere gol per primi. È indispensabile stare attenti perchè poi diventa più difficile rimettere in piedi l’incontro. Finora siamo sempre riusciti a segnare, ma con il Frosinone ad esempio non è bastato. A Novara cercheremo i primi tre punti fuori casa nonostante l’avversario sia forte soprattutto in attacco, disponendo di elementi in grado di fare un buon campionato. Giocheremo su un campo sintetico, mentre io preferirei l’erba, ma sarà un tipo di sintetico migliore di altri che ci sono in giro. Non sarà questo aspetto a frenare la nostra prestazione e la voglia di portare a casa il risultato». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Ancora Andrea Schenetti. È proprio il suo momento: l’ottimo rendimento, i due gol messi a segno tra Coppa Italia e campionato di Serie B e, adesso, la firma per il prolungamento del contratto sino al giugno del 2019. «Ma», come spiega il direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti, «il rinnovo è un passo programmato per tempo, del tutto indipendente da quanto sta facendo vedere in campo. Schenetti sarebbe andato in scadenza a fine stagione e non volevo rischiare di perderlo. È un giocatore di qualità, che ha dimostrato di saper ricoprire più ruoli. Ha 26 anni, è quindi nel pieno della carriera, ma presenta ancora margini di miglioramento. Ed è un ragazzo serio, e in questa società siamo abituati a considerare anche questi aspetti: il suo è un profilo da Cittadella». […] E il diretto interessato cosa dice? «Che sono contento della fiducia che la società mi ha dimostrato. Da parte mia ho sempre desiderato rimanere qui e ho chiarito che il mio desiderio era questo già quando abbiamo cominciato a parlare del rinnovo, prima di partire per il ritiro di Lavarone», risponde il centrocampista. «Ora sta a me ripagare questo attestato di stima». […] Come si spiegano le difficoltà incontrate nei primi tempi, in queste giornate? «Evidentemente dobbiamo lavorare sull’approccio alla gara. Sia contro l’Ascoli che contro il Perugia è servito prendere gol per reagire e questo non deve accadere, perché non è automatico che si riesca a raddrizzare la partita. Questa squadra sa colpire e, prima o poi, ha dimostrato di essere sempre in grado di trovare il modo di andare in rete, evitare di subirne sarebbe quasi una garanzia di vittoria». Adesso l’obiettivo è impedire che le trasferte diventino un’ossessione, andando a punti in casa del Novara, rilanciato dalla doppietta di Da Cruz ad Ascoli. «Ormai da diverse stagioni il Novara sta proponendo una squadra solida, con elementi offensivi di categoria. Ma noi andremo lì con l’atteggiamento di sempre». Anche il “Piola” presenta un fondo sintetico. «È di ultima generazione, fra i migliori. Resto nella schiera dei giocatori che preferiscono l’erba, ma i campi in sintetico sono sempre più frequenti, occorre farci l’abitudine».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Allenamento a Vigardolo, nel Vicentino, per Iori &C., allo scopo di lasciar riposare i campi del Tombolato, appena riseminati: differenziato per Lora e Scaglia, con Strizzolo in gruppo quasi per tutta la seduta. Si lavorerà a Vigardolo anche oggi, mentre per la rifinitura di domattina si utilizzerà il sintetico di via Gabrielli. Tra allenamenti e partite (tre in otto giorni) i granata riposeranno solo domenica 24. Intanto vola il numero degli abbonati, che hanno raggiunto le 2.293 unità (con un incremento di 63 tessere rispetto a martedì). […]
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) […] Una carta vincente del Cittadella è proprio il coinvolgere l’intero gruppo nel progetto e Schenetti (da sempre uno dei pupilli di Venturato) si gode il suo magic moment. «Al Cittadella — spiega il centrocampista granata — difendiamo in undici e attacchiamo in undici. Io nasco esterno, ma sono stato impiegato anche da mezzala e mi adatto senza problemi alle richieste del mister. Sono molto contento di questo inizio di campionato e questo rinnovo di contratto arriva come una gratificazione importante per quello che sto facendo. Ringrazio la società, il presidente, il direttore, il mister e i compagni perché ogni mio successo è anche il loro e ognuno di noi lavora per il bene della squadra». Schenetti, poi, guarda avanti. Sabato c’è il Novara, poi ecco il Cesena, il tour de force che accompagna il campionato di Serie B entra nel vivo con il primo turno infrasettimanale. «Sono contento — ammette il diretto interessato — perché stiamo dimostrando di essere una squadra che ha ormai compiuto un importante passo in avanti anche in maturità. Da trequartista ho meno compiti di copertura e gioco 15-20 metri più vicino alla porta, questo mi permette di andare al tiro con più semplicità e anche lunedì col Perugia ho sfiorato il gol colpendo in pieno il palo. Adesso, però, guardiamo avanti e pensiamo al Novara».
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il derby tra Padova e Vicenza si giocherà lunedì sera in posticipo della quarta giornata della Serie C girone B, ma la febbre è già alta con i tifosi vicentini che hanno già acquistato 1.713 dei duemila biglietti disponibili (per ora solo 407 tifosi padovani hanno acquistato il tagliando, portando il totale a 2.120). Si va quindi verso una presenza massiccia dei supporter del Vicenza in uno stadio che sugli spalti vedrà l’affluenza delle grandi occasioni, con la capienza aumentata da 9.500 a undicimila posti. […] Ma c’è anche chi, come Alessandro Dal Canto attuale allenatore della Primavera della Juventus, in panchina il derby l’ha vinto sia sulla panchina del Padova che su quella del Vicenza. «Ricordo bene quelle partite — precisa Dal Canto — al “Menti” da tecnico del Padova la gara è stata decisa da una rete di Succi, mentre sulla panchina del Vicenza ho vinto il derby con una rete di Castiglia dopo pochi minuti. Come finirà lunedì? Difficile dirlo perché i derby sono sempre partite strane. Però, se dovessi sbilanciarmi, direi che potrebbe finire in parità».
Ore 11.00 – (Giornale di Vicenza) Stefano Giacomelli è l’unico sopravvissuto, con Davide Bianchi, all’azzeramento della rosa della passata stagione, voluto dalla società. Ma basta guardarlo negli occhi per capire che la retrocessione ha lasciato segni profondi. Così come quel minuto fatale nel derby col Verona che ha sradicato in un attimo, dal cuore dei tifosi biancorossi, l’affetto per quello che per tutti era ormai solo Jack. Lunedì sera a Padova il passato, bene o male, tornerà visto che la squadra è allenata dall’ex Pierpaolo Bisoli, ma Giacomelli non si tira indietro anche se è il primo a dire: “ricordi davvero non belli”. […] Lunedì sera a Padova ritrova l’allenatore Bisoli, anche lui alla fine ha pagato con l’esonero. E pensare che ad un certo punto pareva essere riuscito a trovare la chiave di lettura giusta. “Poco da girarci attorno, la passata stagione è stata un disastro sotto tutti i punti di vista, sì alla fine del girone d’andata pareva che fossimo riusciti a raddrizzarla… Poi io ho saltato alcuni mesi per l’infortunio, comunque la colpa non è mai di uno solo e con Bisoli non ho mai avuto problemi” .In conferenza stampa l’ex tecnico ha detto che lei, De Giorgio, Ferrari, Comi, siete di categoria superiore. “Lo ringrazio e non dimentico che fu lui a farmi esordire nei professionisti, ormai 11 anni fa, nel Foligno. Lo scorso anno ad un certo punto ha pensato di non farmi giocare titolare? Le scelte del tecnico vanno rispettate, certo lunedì sera spero che il derby ci possa dare un ulteriore scatto in avanti”. Sarà il primo vero test di rilievo contro una delle squadre più forti del girone. “Sulla carta è così, ma ogni gara ha una sua storia, di certo conoscendo Bisoli sarà un Padova battagliero, che lotterà su ogni pallone, vorrà accorciare le distanze a tutti i costi, bisognerà vedere se noi glielo permetteremo”. […] Che Vicenza c’è da aspettarsi a Padova? “Il gruppo ha tanta fame, ha grinta, ha voglia, queste sono qualità importanti in serie C, certo dovremo riuscire a stare corti. Dovremo fare bene anche per le tante persone che sono sicuro verranno a sostenerci all’Euganeo”.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Con riferimento alle affluenze del recente passato di tale appuntamento, l’unico dato superabile è quello relativo all’ultimo precedente (7.713 spettatori nella stagione 2012-13). Intorno alle diecimila presenze nelle tre sfide precedenti, sempre all’Euganeo e sempre in B: 10.900 torneo 2009-10, 9.660 nel 2010-11 e 10.077 nel campionato 2011-12. Irraggiungibili i numeri della serie A, con 19.218 paganti nella gara vinta nel 1996 con il Vicenza di Guidolin e 14.090 nell’ultimo derby all’Appiani giocato di sabato sera con diretta tv nel marzo 1994. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) È già febbre derby, ma a leggere i numeri delle prevendite la sfida sembrerebbe accendere maggiormente la tifoseria vicentina, esaltata dalle tre vittorie finora ottenute in campionato. Con cinque giorni ancora a disposizione per acquistare il biglietto, ieri sera erano 2.119 i tagliandi già staccati e di questi ben 1.713 sono quelli relativi al settore ospite, a fronte di 406 presi a Padova. Ovviamente nell’analisi complessiva va considerato lo zoccolo duro dei circa 3.500 abbonati biancoscudati, con un parziale di affluenza che già si avvicina ai seimila spettatori. Per l’occasione, l’affluenza dell’Euganeo è stata portata a undicimila posti, con aumento nei settori est, in tribuna Fattori e nella curva ospiti che ora sale a duemila posti (su tremila teorici). […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Meglio giocarli lì, i derby, o nella tranquillità di Padova? «Dipende dalla personalità di ogni giocatore, ci sono pro e contro. La tensione è un’arma a doppio taglio, c’è invece chi si carica proprio con il contorno in vista della gara. È una cosa soggettiva, ma uno stadio pieno crea sempre una cornice favorevole». Come immagina Padova-Vicenza? «Come una partita combattuta, il Vicenza è una squadra che punta in alto, ma il nostro obiettivo è vincere domenica dopo domenica. Sarà la gara più importante per noi e per i tifosi, ma per ora non c’è una favorita: dipenderà dall’interpretazione che le due squadre riusciranno a darle, sarà l’atteggiamento a cambiarne la storia». È su di voi, che partite da – 6, la maggiore pressione? «Per loro non sarà facile venire a giocare qui a Padova, mentre noi dobbiamo confermarci dopo la vittoria sul Fano. Entrambe le squadre avranno motivazioni e ci metteranno grande impegno». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Com’erano i derby nelle piazze in cui ha militato?«Il clima è sempre lo stesso. La partecipazione al Sud è enormemente superiore rispetto a qui, è quasi un rito che dura l’intera settimana tra cori e striscioni durante gli allenamenti. L’unica differenza è questa: Padova-Vicenza è ugualmente importante, ma riusciamo a prepararla con relativa tranquillità». I più accesi?«Ricordo molto bene quelli a Castellammare: quell’anno c’erano ben sette derby, praticamente ogni due settimane vivevamo un clima simile, ma il più caldo in assoluto fu quello con la Salernitana. Nella settimana precedente, ad assistere agli allenamenti c’erano 2.000 persone, fu un crescendo continuo sino ai 9.000 della partita. Fu una settimana davvero particolare». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non chiamatela “febbre da derby”. Sergio Contessa, presentatosi ieri alla Guizza febbricitante e per questo costretto a saltare la seduta pomeridiana, di certo non è il tipo da farsi abbattere dall’ansia prima di una partita come Padova-Vicenza. […] «Sono partite cariche di aspettative da entrambe le parti, sia dei tifosi, che sono coloro che hanno più a cuore queste gare, sia dei giocatori, che recepiscono l’attesa e preparano i match con più attenzione. Alla fine sono sempre partite da tre punti, ma dal campo le sensazioni sono completamente differenti rispetto agli altri confronti».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’attesa per Padova-Vicenza aumenta giorno dopo giorno, e dal capoluogo berico è annunciato un vero e proprio esodo di tifosi verso l’Euganeo. Mancano ancora quattro giorni al derby in programma lunedì 18 (calcio d’inizio alle ore 20.45), ma già da ora si toccano con mano numeri notevoli di affluenza. La prevendita ieri sera aveva raggiunto quota 2.119 biglietti staccati, ma c’è da dire che il vero “boom” è la conseguenza del massiccio acquisto di tagliandi effettuato proprio dai tifosi ospiti. In soli tre giorni di vendite, infatti, sono stati ben 1.713 i supporter biancorossi che si sono assicurati il posto in Curva Nord, segno che i 2.000 tagliandi disponibili nel settore ospiti verranno presumibilmente esauriti entro stasera. Il Padova, intanto, ha chiesto e ottenuto dalla Questura l’ampliamento della capienza dello stadio da 9.500 a 11.000 spettatori, che rimarrà tale per tutta la stagione. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Febbre da derby. […] Padova-Vicenza è pronta a tornare sulla scena dopo quattro anni di assenza. Il derby, uno dei più sentiti della regione assieme a Verona-Vicenza e a Padova-Venezia, manca dal 2013. Negli almanacchi pure un 6-1 per il Padova nel novembre 1940 con una tripletta di un certo Nereo Rocco. Poi una carrellata di emozioni fino al 9 marzo 2013, quando l’ultimo Padova-Vicenza terminò 1-0 per i biancorossi allora allenati da Alessandro Dal Canto che zittì la Tribuna con il dito portato vicino al naso. A seguire un putiferio di polemiche nel post-partita. […] Da cerchiare in rosso quella del 25 novembre del 1956, quando l’ex presidente dell’Aic Sergio Campana regalò il pareggio al Vicenza con un suo gol. Il primo storico successo biancorosso all’«Appiani» risale al 19 ottobre 1952 con un gol di Lerici. Per alcuni decenni, a causa del saliscendi reciproco tra le varie categorie, del derby si persero le tracce. Fino allo 0-0 del 27 marzo 1993, l’ultima sfida giocata all’«Appiani». Il trasloco all’«Euganeo» portò in dote appena due partite in Serie A nel nuovo stadio, ultima delle quali quella dell’11 febbraio 1996, un pirotecnico 3-2: gol di Cuicchi e Vlaovic e autorete di Giovanni Lopez, più le reti di Murgita e Ambrosetti, però inutili. […] I tifosi del Padova, invece, ricordano bene un trionfale 4-1 la sera del 21 aprile 2011. Anche in quel caso, un’autorete ad aprire le danze di Martinelli, poi la cavalcata trionfale biancoscudata con i sigilli di El Shaarawy e dello scatenato De Paula, che firmò una doppietta. In mezzo la rete di Cellini, inutile ai fini del risultato finale. Lunedì sarà un’altra storia, con un finale tutto ancora da scrivere.