Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Spietato in difesa, ficcante in avanti. Nuovo campionato ma vecchio Venezia, capace di conservare la porta inviolata dopo tre gare (come il Carpi) e di vincere per la prima volta proprio al San Nicola, una degli templi della categoria. «Quando vieni a giocare qui – precisa il tecnico Filippo Inzaghi – nove volte su dieci perdi. Da sportivo fa sempre piacere giocare davanti a un pubblico del genere. E poi Cissè, Brienza, Floro Flores Quando ho visto chi aveva il Bari in panchina, mi sono davvero spaventato. Ma il campo sa regalarti anche queste gioie. Siamo stati straordinari per 70 minuti, non abbiamo mai sofferto. Bravi noi a tenere la squadra corta, soffrendo un po’ nel finale. Non era semplice, con due saltatori in meno come Zigoni e Moreo. Magari sarebbe stato più giusto un 2-1 ma la nostra è una vittoria meritata». A confortare non è solo la prima vittoria ma anche e soprattutto aver superato indenne un trittico iniziale decisamente in salita. «Era molto difficile, con due trasferte in calendario. Ora non dobbiamo fare l’errore di montarci la testa. L’anno scorso eravamo una squadra che puntava a vincere il campionato ma quest’anno ci sono 10-12 squadre più attrezzate di noi. Dobbiamo esser bravi a non dare loro campo, proprio come oggi. La solidità difensiva ti dà la possibilità di crescere e far bene, in qualunque serie», ricorda Inzaghi. Ed ammonisce: «Siamo una squadra che se non riesce a mantenere la giuste distanze, può perdere contro chiunque». […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In un colpo solo, gol e vittoria. Prime reti e primi tre punti tutti assieme per il Venezia, che mette a nudo le falle difensive del Bari e sbanca il San Nicola per 2-0. Il successo arriva al termine di una partita in cui Domizzi e compagni concedono qualcosa ai quotati avversari solo nel recupero, a risultato ormai maturato. Un gol per tempo, a togliere fiato e certezze alla squadra di Grosso che ha sbattuto ripetutamente il muso contro la linea Maginot eretta da Inzaghi. Il duello fra i campioni «mondiali» del 2006 l’ha vinto Superpippo, mantenendo i suoi consapevoli dei propri limiti. Ma anche di dove e come colpire. Succede già alla mezzora del primo tempo, quando Falzerano decide di fare tutto da solo. Punta deciso l’area avversaria e quasi non gli par vero trovare lo sgambetto di D’Elia. Marinelli punta il dischetto e Bentivoglio fa il suo dovere spiazzando Micai. Prima e dopo, lo stesso refrain: pallino in mano al Bari ma senza ritmo e frenesia. […] Nel momento migliore del Bari, il Venezia colpisce ancora. E stavolta su azione, al 13′. Sul cross di Del Grosso dalla sinistra, Moreo anticipa di testa Capradossi e serve l’accorrente Zigoni, bravo a bruciare Marrone, in sospetto fuorigioco, e a battere Micai. Due a zero e partita in controllo, anche dopo le prime tardive mosse della panchina di casa. […]
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Chi l’ha detto che il catenaccio è passato di moda? E, soprattutto, chi l’ha detto che utilizzarlo anche a distanza di 70 anni dai tempi del Paron Nereo Rocco sia da considerare qualcosa di offensivo? Il paradosso di Superpippo Inzaghi, un ex attaccante da Hall of Fame del dio pallone, è tutto qui. Espugna Bari con un 5-3-2 d’altri tempi, si arrocca e colpisce, si difende con le unghie e colpisce ancora. Nessuna discussione, niente di cui vergognarsi, anzi una nota di merito per un allenatore che capisce i limiti della squadra, li nasconde ed elabora un antidoto perfetto per esaltarne, piuttosto, le qualità. Il tutto fa 2-0, con tanti saluti all’amico Fabio Grosso, che assiste senza trovare le giuste contromisure al primo successo stagionale del Venezia. E attenzione, perché nulla accade per caso. La fortuna, certo, è un’alleata preziosa, soprattutto quando nel finale aiuta Audero a deviare sul palo il siluro di Improta e quando stampa sulla traversa l’ennesimo tentativo di Floro Flores. Ma non c’è assolutamente soltanto quella. C’è un lavoro certosino di preparazione del match, un pizzico di pretattica che non guasta mai quando alla resa dei conti si scopre che il 4-3-3 annunciato nell’antivigilia diventa il modulo già utilizzato a Cesena e la capacità di leggere la partita. Sia prima che durante, quando una volta blindato il 2-0, Inzaghi chiude senza punte. Lui che è stato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi, sta diventando passo dopo passo un maestro della difesa: «Abbiamo la consapevolezza di quale sia la nostra dimensione – sorride a fine partita – e sappiamo anche da dove arriviamo, non alziamo la cresta perché in questa categoria entriamo in punta dei piedi. Ma talvolta bisogna crederci e stavolta dovevamo avere un atteggiamento determinato. L’abbiamo preparata bene, devo essere sincero, avevo qualche speranza alla vigilia. L’avevo detto a Cesena, meritavamo di vincere e oggi abbiamo raccolto quanto abbiamo meritato». Poi cita Suciu e Falzerano, che lo scorso anno giocavano in Lega Pro, mette in vetrina Moreo che è praticamente all’esordio in Serie B. E’ la mentalità vincente di Inzaghi, che esalta l’avversario a parole e poi ne mette a nudo inequivocabilmente i difetti. Tante primedonne, tanta qualità, ma poca profondità nella manovra. E allora giusto riconoscere i meriti di Superpippo, che in tre partite non ha subito neppure un gol, che fa di necessità virtù e che con questo atteggiamento potrebbe arrivare lontano. […]
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) […] Sintonizzato ai commenti entusiastici dei giocatori, Pippo Inzaghi tesse gli elogi al gruppo: «Straordinario, non ha mai sofferto la qualità di un Bari che si permette il lusso di avere in organico gente come Floro Flores, Brienza e Cissè. Il risultato più giusto sarebbe stato il 2-1. Vincere in uno stadio del genere, mi inorgoglisce anche pensando ai ragazzi che sino all’anno scorso giocavano in C. Falzarano, per esempio, fino a poco tempo fa era in Lega Pro. Bravi noi a scovarlo nel Bassano. Oggi ha preso un rigore ed è una mezzala-trequartista utile anche in fase di possesso. Moreo ha disputato una prestazione incredibile. Si è sbloccato anche Zigoni. Complimenti a Marsura, è entrato con lo spirito giusto. Cernuto era all’esordio in B, stesso discorso per Pinato, subito nel vivo del match. Ora aspettiamo Geijo». Una pausa, poi Inzaghi riparte. «Il Bari merita di giocare in A, avranno tempo perr riprendersi. Faccio il tifo per Fabio Grosso. Quando vedo un pubblico del genere penso che meriti di stare nella categoria superiore». Inzaghi tasta il polso al match: “Nel primo tempo abbiamo avuto tre palle importanti per andare in vantaggio. Bravi sugli angoli contro. Per vincere a Bari ti deve andare tutto bene, e così è stato. Dobbiamo cercare di essere compatti, rendere la vita difficile agli altri. Se perdiamo umiltà e distanze, possiamo perdere contro chiunque. Occorre mantenere la cresta bassa, altrimenti corriamo dei rischi. A Venezia lavoro come piace a me, la società mi accontenta in tutto. Allenare il Venezia è come essere in Champions League».
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Uno, due e tre. Il terzo tentativo è quello buono per il Venezia che in un sol colpo, dopo due pareggi a reti bianche, ritrova il successo, il primo in Serie B dopo tanti anni. Su un palcoscenico speciale come quello del San Nicola (ultimo successo lagunare lì 13 anni fa) e contro un Bari che non riesce a rialzare la testa dopo il ko di Empoli. La sfida a distanza fra i due campioni del mondo la vince Pippo Inzaghi che in carriera è stato un grande attaccante ed è riuscito a spuntarla sul suo ex compagno Fabio Grosso grazie ad una stupenda prestazione difensiva. È stata proprio la prova attenta, di grande concentrazione e superba in difesa degli arancioneroverdi la chiave di questa vittoria. Anche contro un attacco atomico come quello del Bari (Grosso si può permettere il lusso di lasciare Brienza e Floro Flores in panchina…), il Venezia mantiene inviolata la propria porta. Zero i gol subiti in tre partite dai veneti, così come il Carpi capolista ed il Parma che però giocherà oggi la sua terza partita. Certo, è stato fondamentale anche un pizzico di fortuna per portare a casa il risultato. Dal rigore che ha complicato i piani del Bari fino alla doppia occasione avuta nel finale dai galletti, con il palo e la traversa a dire di no ai pugliesi: è anche da questi dettagli che si può capire che una giornata quando nasce storta poi difficilmente si raddrizza.Ma allora cosa è cambiato rispetto alle partite con Cesena e Salernitana? Il Venezia stavolta è stato più cinico e cattivo sotto porta, trovando le prime reti della stagione, anche se poi l’interpretazione della partita è stata la stessa. Da tipica squadra di trasferta, che “rispetta” l’avversario e le lascia il pallino del gioco. […]
Ore 17.30 – (Il Piccolo) Quanto vale la Triestina da trasferta? Quanta intensità può dare la squadra alabardata senza la Curva Furlan e il sostegno del Rocco? Una prima risposta, ovviamente molto parziale essendo appena inizio settembre, potrà darla la sfida di stasera che vedrà la squadra di Sannino di scena a Ravenna (inizio ore 20.30, arbitra Colombo di Como). […] Quanto alla Triestina, rispetto alla gara d’esordio Sannino recupera Aquaro e Meduri che contro la Reggiana erano squalificati, ma si ritrova con la coperta un po’ corta in attacco. In extremis Petrella ce la fa, ha disputato tutta la rifinitura e pertanto è stato convocato, anche se ovviamente partirà dalla panchina.Niente da fare invece per Pozzebon, ancora alle prese con un’infiammazione al ginocchio e pertanto costretto ai box. Sannino per avere ancora qualche ricambio in attacco ha però chiamato anche Hidalgo, l’argentino diciottenne ultimo arrivo di mercato, qui alla sua prima convocazione.Ieri nella rifinitura al Rocco il tecnico ha rimescolato abbondantemente le carte, pertanto le sorprese possono essere sempre all’ordine del giorno, ma in linea di massima restano valide le sensazioni della settimana, con l’inserimento di Aquaro e Meduri nell’undici iniziale ed esclusione rispetto alla Reggiana di Codromaz e Castiglia. Pertanto davanti a Perisan la coppia centrale difensiva dovrebbe essere formata da Aquaro ed El Hasni, con Troiani terzino destro e Pizzul sulla fascia sinistra. In mezzo al campo dovrebbe essere Meduri a giocare accanto a Porcari, mentre gli esterni alti saranno sempre Bracaletti e Bariti. In avanti la coppia Mensah-Arma. Ventitre in totale i convocati: se in attacco Sannino come rincalzi può contare solo su un Petrella a mezzo servizio e su Hidalgo appena arrivato, negli altri reparti ha numerose alternative, da Castiglia e Acquadro a centrocampo, fino a Codromaz e Grillo in difesa, solo per citarne qualcuna.Un risultato positivo a Ravenna sembra alla portata della Triestina: oltre che per la classifica, sarebbe importante anche come volano per l’ultima settimana della campagna abbonamenti, che finora è rimasta un po’ sotto alle attese.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Attenti agli scherzi dell’Alma Juve, perché a Fano sono abituati a festeggiare il Carnevale più antico d’Italia anche in estate. Lo hanno fatto a luglio con una sfilata di carri allegorici nel corso della manifestazione ribattezzata Ricordando e aspettando Carnevale. Agatino Cuttone e i suoi sono pronti a sbeffeggiare anche i ramarri, dopo aver fatto lo scherzetto alla Virtus Bassano (1-0 firmato Torelli) alla prima di campionato. Leo Colucci lo sa e infatti già in settimana ha invitato i suoi a non cullarsi sull’onda del consenso cresciuto intorno alle 5 vittorie consecutive (3 in Coppa e 2 in campionato) di questo promettente inizio di stagione. «La gara di domenica scorsa con il Sudtirol (3-1, ndr) ci ha fatto capire che il gruppo è già diventato squadra ha dichiarato ieri Colucci, prima di salire sul pullman che ha portato i neroverdi nelle Marche -. Ora voglio proprio vedere Leo cerca nuove conferme qual è il grado di maturità raggiunto da questa squadra. Quanto fatto sino a oggi non deve incidere avvisa sulla sfida del Mancini. L’Alma non va sottovalutata. È una buona squadra, che davanti ha giocatori importanti. Ha battuto il Bassano e, pur perdendo (1-2), creato diverse difficoltà al Padova. Partirà decisa. Noi dovremo essere in grado di ribattere colpo su colpo». Sarà la prima di due trasferte consecutive. «Io penso solo al Fano blocca subito Colucci -, Bassano al momento è lontana». […] È rientrato in gruppo anche Sainz Maza, completamente a disposizione del tecnico. Alle 18.30 andrà probabilmente in panca. Difficilmente l’ispanico riuscirà, almeno all’inizio, a sottrarre un posto a Ciurria, Gerardi o Martignago, tutti e tre a segno con il Sudtirol. Alle loro spalle conferme anche per Misuraca, Burrai e Lulli, così come per la barriera davanti a Perilli che sarà composta da Formiconi, Stefani, Parodi (a segno nel 3-2 di aprile insieme a Berrettoni, autore di una doppietta) e De Agostini. A disposizione pure Zommers, rientrato dall’esperienza con la Nazionale Under 21 lettone.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Si dice che tre indizi facciano una prova. Così, dopo due vittorie di fila e la testa della classifica a punteggio pieno, il Pordenone vuole dimostrare sul campo di essere una delle favorite alla promozione in serie B. La squadra di Colucci va a caccia di conferme a Fano, prima di due trasferte di fila: i marchigiani hanno battuto già il Bassano (prossima rivale dei ramarri) e si candidando a una salvezza tranquilla. Non c’è miglior test dunque per verificare la propria forza e testare le proprie ambizioni. […] Squadra che non vince non si cambia. Ne è convinto Leonardo Colucci che, per la terza partita ufficiale in campionato, conferma l’undici che ha vinto due partite. In porta dunque Perilli, davanti a lui Formiconi, capitan Stefani, Parodi e De Agostini; in mezzo Misuraca e Lulli al fianco della mente del team, Burrai; davanti, dietro a bomber Gerardi, Ciurria e Martignago. «Torna a disposizione Sainz-Maza», afferma a proposito il tecnico. Lo spagnolo però andrà in panchina. Per i neroverdi lo schema è il 4-3-2-1, per il Fano 4-3-1-2, il famoso “rombo”, con l’ex Filippini a sostegno di Germinale e Melandri. «Una squadra ostica, ben organizzata, forte nonostante il ko di Padova», assicura Colucci. […]
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Al “Menti” stasera con fischio d’inizio alle 18.30 sarà di scena il Teramo e tutto l’ambiente vicentino spera di poter festeggiare la terza vittoria consecutiva. «Siamo contenti delle due prime vittorie – dice mister Alberto Colombo – ma questi successi non devono far sembrare questa squadra più forte di quello che in questo momento è. Sia contro il Gubbio che a Forlì contro il Modena in qualche fase della gara non abbiano fatto quello che dovevamo e per questo siamo consapevoli che dobbiamo lavorare ancora tanto. I miei giocatori lo sanno e questo è sintomo di maturità sportiva che ci aiuterà nel percorso che andremo a compiere». Contro il Teramo ci sarà un altro esame da superare, un test in cui mister Colombo vuole vedere una crescita della sua compagine. «Voglio una squadra che non molli su ogni palla, e che riesca a trasferire in campo l’idea di gioco provata in settimana. Andiamo ad affrontare un avversario difficile, il Teramo ha giocatori abili nelle ripartenze e se concederemo spazi potremmo soffrire. Non dovremo incorrere negli stessi errori del primo tempo contro il Modena perché loro dispongono di giocatori rapidi e bravi nell’uno contro uno che ci possono punire se concederemo spazi alle loro ripartenze». […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sono tutti più sereni. Impossibile non esserlo, del resto, dopo una vittoria in rimonta come quella col Ravenna, dopo che il sorriso è tornato con i primi tre punti della stagione. Avanti tutta, Bassano. Oggi si gioca a Santarcangelo alle 16.30, una trasferta alla portata contro una delle avversarie che fanno meno paura del girone. Insomma, Giuseppe Magi può essere ragionevolmente fiducioso e può sperare nel bis, magari dopo essersi insinuato ancora nella testa di una squadra che comincia a seguirne i dettami tattici e gli insegnamenti: «Troveremo una squadra che resterà coperta e ripartirà in contropiede – evidenzia l’ex allenatore del Gubbio – il Santarcangelo è una squadra che ha giocatori esperti come Sirignano, Briganti, Toninelli, Obeng e Dalla Bona e un buon mix di giovani interessanti. Ci vorrà molta attenzione e pazienza. Noi dobbiamo confermare quanto di buono abbiamo fatto domenica scorsa, non dimenticando però le difficoltà delle ultime due gare. Non dobbiamo mai perdere l’umiltà, mi aspetto un Bassano umile e non fragile nel temperamento. Mi aspetto comunque molto di più da tutti, perché tutti possono dare di più e io devo essere bravo nel metterli nelle condizioni di tirare fuori il massimo». Uno sguardo ai convocati e all’infermeria: «Ho la fortuna di poter scegliere tra giocatori che stanno bene – sottolinea Magi – e che in settimana mi lasciano sereno per come lavorano. Non ci sarà Stevanin, perché nonostante si fosse messo a disposizione, preferisco non rischiarlo e fargli fare un lavoro specifico, per averlo completamente a disposizione per la prossima settimana».
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Nelle nostre menti noi siamo come loro, fermi a zero punti – spiega Marco Beccaro – dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, entrare in campo concentrati e cercare di fare la partita, a prescindere dalle condizioni del campo». Per oggi infatti è prevista pioggia su Portogruaro, un fattore che potrebbe scombinare le carte in tavola. «Contro il Teramo abbiamo tirato di fioretto, ma se oggi sarà necessario andremo in campo anche coi cingoli. Nel caso in cui il terreno non sia il massimo dovremo essere bravi a sfruttare ogni minima occasione, cercando di puntare sulle seconde palle e capitalizzare punizioni e calci d’angolo, che potrebbero spaccare la partita. Comunque vada, siamo pronti a dare battaglia». Perché oggi gli avversari non regaleranno nulla. «Sappiamo che loro sono una squadra da non sottovalutare che può contare su individualità importanti, dovremo essere bravi a colpirli nei loro punti deboli e ricordarci di sfruttare la nostra arma più importante, ovvero la forza del gruppo». Il fulcro sul quale è sempre ruotato il Mestre di Ziro. «Altre squadre puntano sul singolo, noi facciamo il contrario, sappiamo la forza che abbiamo e non dobbiamo mai dimenticarla. Senza dimenticare i nostri tifosi, che ogni dove sono pronti a sostenerci con il calore che solo loro sono in grado di trasmettere. Spero di vedere tanta gente allo stadio, abbiamo bisogno del loro supporto».
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre variazioni di orario in pochi giorni. Roba da mal di testa, per i poveri tifosi del Mestre, già costretti all’esilio forzato a Portogruaro e adesso alle prese con le bizze di un impianto (il Mecchia) che non fornisce garanzie granitiche sotto il profilo dell’impianto di illuminazione. Oggi con il Gubbio si gioca alle 14.30, dopo l’iniziale orario delle 18.30, poi corretto alle 16.30 e infine anticipato di altre due ore: «Abbiamo visto tutti quello che è successo in Fermana – Sambenedettese – spiega Mauro Zironelli – per questo motivo non abbiamo voluto rischiare nulla per quanto riguarda l’impianto di illuminazione. Anche a Trieste hanno anticipato l’orario della partita contro la Reggiana, per quanto ci riguarda ci dispiace per i tifosi ma non vogliamo crearci ulteriori problemi rispetto a quanti già non ce ne siano». […]
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Mentre continua l’euforia per il sogno di uno stadio tutto per il Mestre – fresca dei giorni scorsi la proposta lanciata dal presidente Serena – la squadra arancionera si prepara alla prova della verità. Quella col Gubbio, sul campo del “Mecchia” di Portogruaro alle 14.30 è una partita che dirà molto sulle ambizioni e sulla tenuta del Mestre, farà capire l’adattamento alla serie superiore, la capacità di calarsi in un campionato difficile. […] «Probabilmente il Gubbio non ha raccolto quanto meritava per i giocatori che hanno» è il pensiero di Dario Sottovia, «ci dispiace per loro perché vorranno fare punti ma dobbiamo vincere noi e la partita l’abbiamo preparata molto bene. Siamo partiti bene e non fosse stata l’ingenuità del Teramo. Stiamo continuando sulla falsa riga dell’anno scorso e poi il calcio è strano soprattutto in Serie C. Sono un po’ preoccupato per il tempo perché siamo una squadra tecnica e un campo pesante può crearci qualche problema. Sarà una partita dai ritmi alti ma noi non siamo abituati a chiuderci dietro e ne verrà fuori una bella gara». Mestre (3-5-2): Favaro, Gritti, Perna, Politti, Kirwan, Casarotto, Boscolo, Beccaro, Fabbri, Sottovia, Neto.A disposizione: G. Zironelli, Gagno, Zanetti, Stefanelli, Rubbo, Boffelli, Bonaldi, Pozzebon, Zecchin, Sodinha, Spagnoli. Allenatore: M. Zironelli.Gubbio (4-3-3): Volpe; Paramatti, Dierna, Piccinni, Kalombo; Malaccari, Giacomarro, Valagussa; De Silvestro, Marchi, Casiraghi.A disposizione: Costa, De Vincenzi, Fumanti, Conti, Bergamini, Lo Porto, Ricci, Sampietro, Ciccone, Cazzola, Manari, Libertazzi. Allenatore: Cornacchini.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Abano a domicilio, Campodarsego ed Este in trasferta oggi alle 15 nella seconda giornata di campionato. ABANO. Fa il debutto allo stadio delle Terme nella sfida con il Delta Rovigo. «Siamo contenti di giocare sul nostro campo, è un motivo in più per fare bene esordisce Franco Gabrieli Anche se il Delta ha perso alla prima giornata, è pur sempre un’ottima formazione che come ogni anno punta a un campionato di vertice. Metteremo in campo la nostra voglia di fare bene e di dimostrare che ce la possiamo giocare con tutti, con umiltà e aggressività». […] CAMPODARSEGO. Al Ballarin di Chioggia affronta la Clodiense in un remake della sfida di Coppa vinta due settimane fa al Gabbiano dai biancorossi. «Potrebbe essere una gara differente – sottolinea Gianfranco Fonti – Mi aspetto un avversario sistemato in maniera diversa, già con l’Este hanno cambiato qualcosa, per cui potrebbero confermare un certo tipo di assetto. Ci adatteremo, cercando comunque di sviluppare ciò che abbiamo preparato». […] ESTE. Dopo la falsa partenza con la Clodiense, ha voglia di immediato riscatto nella trasferta con l’Adriese. Eloquenti le parole di Michele Florindo: «C’è la volontà di andare a riprenderci quello che abbiamo buttato via una settimana fa. Ci sarà da battagliare anche alla luce delle condizione meteorologiche, per cui si giocherà molto su lanci lunghi e seconde palle: ci siamo preparati anche su questo aspetto». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) […] CAMPODARSEGO. Al “Ballarin” di Chioggia i ragazzi di mister Gianfranco Fonti dovranno offrire una prestazione garibaldina per regolare i granata di Massimiliano De Mozzi (arbitro William Villa di Rimini), già capaci di punire i “cugini” dell’Este alla prima di campionato (1-2 il risultato finale). Sponda “Campo”, la vittoria con l’Ambrosiana di domenica scorsa (2-1) ha dato uno slancio ulteriore (oltre a una bella dose di autostima) per provare a bissare il colpaccio ma, per accaparrarsi il primato i “Gabbiani” dovranno mettere in fila una serie positiva degna di una corazzata, battendo pure formazioni ruspanti e tatticamente organizzate come la Clodiense, neopromossa con il piglio di chi vuole insidiare le migliori del girone C. […] Formazione Campodarsego (3-5-2): Cazzaro; D. Beccaro, Colman Castro, C. Beccaro; Sanavia, Trento, Marcolini, Caporali, Ndoj; Aliù, Kabine. All. Fonti. ESTE. I giallorossi cercheranno sicuramente il riscatto contro l’Adriese (arbitro Matteo Pietrobon di Castelfranco Veneto), anch’essa reduce dal ko esterno con l’Union Feltre. D’altra parte, il primo tempo della sfida con la Clodiense ha mostrato un Este bello tosto, quadrato e che, per occasioni e mole di gioco, non merita una classifica già deficitaria (seppure ampiamente ribaltabile). […] Formazione Este (3-5-2): Lorello; Colacicco, Munaretto, Cassandro; Dei Poli, Boron, Serafin, Pozza, Gilli; Rondon, Fioretti. All. Florindo. ABANO. Allo stadio delle Terme di Monteortone (la Lega Nazionale Dilettanti ha infatti dato l’agibilità all’impianto aponense annullando lo spostamento al Nuovo Stadio di Este), l’Abano avrà l’occasione di riconfermarsi squadra-spettacolo contro il Delta Rovigo (arbitro Enrico Maggio di Lodi), formazione che, alla prima uscita, si è arresa alla caparbietà del Belluno. […] Formazione Abano (4-4-2): Belogravic; Tescaro, Di Bari, Zanon, Favero; Carteri, Rubin, Faggin, Dabalà; Franceschini, Cecconello. All. Gabrieli.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Nel ko con il Frosinone gli errori già visti in passato sono costati almeno un punto al Cittadella. Disattenzioni che Stefano Marchetti si augura di non vedere anche domani sera, di fronte al Perugia, nel posticipo di campionato. «Se ripenso alla gara di domenica scorsa – sottolinea il diggì – mi convinco sempre di più che un pareggio era alla nostra portata. E sarebbe stato anche il risultato più giusto. Nella secondo tempo, infatti, abbiamo giocato sempre e solo nella loro metà campo. Purtroppo abbiamo commesso degli errori pagati puntualmente a caro prezzo. Situazioni che in questi giorni abbiamo analizzato e capito». Prima del gol, Ciofani aveva fatto suonare il campanello di allarme due volte, ma non è servito. «Non è facile come potrebbe sembrare a parole. Dobbiamo lavorare su certi episodi, il calcio di punizione, gli angoli: servono marcature più decise. Vedremo con il Perugia se il Cittadella avrà capito e imparato». Ciofani è un attaccante che ci mette pure tanta esperienza, sa tenere a bada il marcatore con il fisico e una certa dose di malizia. In determinati frangenti, ai difensori granata manca forse un po’ di mestiere. «Ma la serie B è questa, l’esperienza fa parte del calcio. Ci sono atleti bravi a calciare le punizioni come Ciano, altri sono ottimi saltatori, ma anche il Cittadella sa difendersi bene con le proprie armi, sa esprimere un gioco corale sempre propositivo». Se il Frosinone è una squadra che non ti permette di giocare come vorresti, domani sera con il Perugia dovrebbe essere più semplice in questo senso. «Abbiamo una identità e una filosofia di gioco ben precisa, ma bisogna migliorare negli episodi. Intendo l’ultimo passaggio, la finalizzazione, la marcatura, tutti aspetti che abbiamo pagato contro il Frosinone. Non c’è una partita facile, nella sfida con il Perugia dipenderà molto da noi stessi, dall’approccio e dalla cattiveria agonistica. Il Cittadella sarà artefice del proprio destino». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Cenerentola è diventata grande e adesso partecipa al ballo con gli occhi di tutti addosso. Protagonista della favola è il Cittadella che, nel giro di 12 mesi, ha raddoppiato il suo valore di mercato. Le cifre, stimate dal consueto portale Transfermarkt, parlano chiaro e premiano le scelte oculate del dg Marchetti e l’ottima stagione agli ordini di Venturato. L’anno scorso la matricola granata si presentò al via con una rosa da 6,38 milioni di euro, valutazione che la poneva al 22° e ultimo posto in Serie B. Al posticipo di domani sera al Tombolato contro il Perugia, prima gara casalinga da quando ha chiuso i battenti il mercato estivo, il Citta si presenta invece con una rosa da 12,75 milioni di euro, 13ma nella graduatoria delle più preziose della categoria, con ben 9 posizioni scalate in 12 mesi. […] Tra gli elementi che più hanno incrementato le proprie quotazioni nel giro di 12 mesi ci sono, però, tre giocatori granata: il fantasista carioca Lucas Chiaretti, in predicato di tornare titolare contro gli umbri, ha visto il suo valore salire del 300% passando da 250 mila euro a un milione; quello di Filippo Scaglia, il più “caro” dell’organico, è più che raddoppiato, passando da 575 mila a un milione e 200 mila; mentre la rivelazione Marco Varnier si è impreziosita del 600%, volando da 100mila a 700mila euro di quotazione.
Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Si legge Perugia e si traduce in “macchina da gol”. Nove realizzati in appena due partite, neppure il miglior Zeman avrebbe saputo fare meglio. Federico Giunti sbarcherà domani sera al Tombolato (diretta tv alle 20.30) con il vento in poppa e con la voglia di fare ancora risultato. Si prevede un’altra serata da “over”, come la definiscono gli scommettitori, ma il Cittadella è pronto. E Stefano Marchetti sorride: «Con le dovute proporzioni – spiega il dg – mi sembra di vedere il Cittadella dello scorso anno, quando all’inizio facevamo tanti gol e ne subivamo molti. Il Perugia è una buonissima squadra, ha cominciato con entusiasmo e verrà a Cittadella con le credenziali di chi vuole fare un grande campionato. Stimo Giunti, è un allenatore bravo e capace, ma noi sappiamo quello che dobbiamo e che vogliamo fare». Marchetti snocciola la ricetta, quella che ha permesso al club della città murata di sfondare la quota dei 2000 abbonamenti e di puntare sempre più in alto: «L’anno in cui siamo retrocessi – ammette il dg – ho capito una cosa fondamentale, che magari quell’anno avevo sottovalutato. Meglio avere uno o due giocatori in più, piuttosto che rimanere stretti con i cambi. Perché gli infortuni sono sempre dietro l’angolo, la sfortuna è sempre in agguato e bisogna farsi trovare pronti. Da quel momento in poi, ho sempre allungato la rosa della squadra, per tamponare ogni falla. E anche quest’anno ho rinviato certe cessioni, perché ho preferito tenermi qualche arma di riserva a disposizione». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Passando alla squadra, le piace come è stata costruita? «Ho visto la partita con il Brescia di Tim Cup, e le due sfide di campionato con Renate e Fano. La squadra è abbastanza completa, al di là dell’età media che non si è particolarmente abbassata. Però dal punto di vista della qualità può disputare un buon campionato. I valori ci sono, poi è sempre il campo che dimostra la forza di una formazione. E oltre alla qualità, il gruppo deve cementarsi per avere una forza complessiva». Un giocatore più di altri che le piace? «A me piaceva molto Dettori, chi l’ha sostituito ha la stessa valenza tecnica. Mi riferisco a Tabanelli e a Belingheri, sono giocatori importanti tecnicamente. Poi ci vogliono anche qualità caratteriali importanti, e sta nelle capacità dell’allenatore gestire le situazioni di un gruppo sul piano fisico, mentale e tecnico». A proposito di Bisoli, come le sembra? «Non lo conosco personalmente e non l’ho mai visto lavorare, però mi piace e piace anche al pubblico. Ha storia, carisma e un carattere anche abbastanza aggressivo. Sa quello che ci vuole per il suo modo di lavorare. Ha partecipato alla costruzione della squadra, per cui si è preso un certo tipo di responsabilità. Anche per lui vale il campo, ma di sicuro è un allenatore che fa ben sperare». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Comunque il cordone ombelicale che la lega al Padova non è stato tagliato, considerato che con la sua Sunglass è socio azionista del club. Anche se lei, e nessun membro della sua famiglia, non fa più parte del Cda. «C’è il mio responsabile amministrativo (Roberto Vitulo, ndr). Se prima la mia presenza nel Cda poteva avere un valore, quando si crea un certo tipo di situazioni ritengo che la gente debba lavorare in autonomia. Ho preferito lasciare spazio, senza compiere interventi particolari su scelte, decisioni o quant’altro. C’è una nuova governance, e non volevo creare presupposti negativi». In quali rapporti è rimasto con Roberto Bonetto? «Non ci sono rapporti giornalieri, ma non è un problema. Non ci sentiamo spesso, ma ciò non significa che da parte mia non ci sia un attaccamento. Guardo a quello che succede, anche se non intervengo». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Era fine maggio quando con le lacrime agli occhi aveva annunciato di fare un passo indietro, lasciando la presidenza del Padova. Ora, dopo oltre tre mesi, torna per la prima volta a parlare Giuseppe Bergamin. Ripartendo proprio da quella giornata storica, che ha segnato l’avvicendamento al comando del club. «Le mie decisioni sono sempre frutto di una riflessione, per cui non sono rammaricato. Sono fatto così: guardo sempre avanti e non mi pento di quello che faccio. Una volta compiuta una scelta, sono convinto di averla fatta». Subito dopo quella sua conferenza stampa, tantissimi tifosi le hanno manifestato il proprio affetto. «Sono uno di loro. Essere stato il presidente del Padova ed essere oggi un tifoso, per me il rapporto è lo stesso».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il derby con i vicentini è sempre sinonimo di grande agonismo e di polemiche, si parla sempre di gare particolari. Conservo momenti positivi e negativi: ne abbiamo vinti alcuni, ne abbiamo persi altri, a seconda delle annate i ricordi sono più o meno belli. Padova-Vicenza però è sempre una gran bella partita, affrontata sempre al massimo». Come se la immagina, questa del 18 settembre? «Dovremo essere bravi a portare la gara subito dalla parte nostra. La squadra sta bene: la vittoria col Fano ci ha dato la spinta giusta, eravamo partiti male e non ci aspettavamo nemmeno noi quel debutto così brutto in casa del Renate. Ma ci siamo rifatti e adesso abbiamo gran voglia di tornare in campo anche perché questa sosta ci sta tenendo davvero sulle spine». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Oggi il Vicenza incontra il Teramo. Se arrivasse al derby con il +6 in classifica, cambierebbe qualcosa? «Se arrivassero a punteggio pieno, per quanto la classifica dopo tre giornate non conti praticamente nulla, non sarebbe un distacco indifferente. Ma siamo all’inizio, abbiamo tutto il campionato davanti, starà tutto a noi: dobbiamo vincere il derby per accorciare la distanza, e rimettere subito a posto la classifica».Quali sono i suoi ricordi più vivi, di queste sfide? «Ricordo molto bene la prima, quella dopo il ritorno in B: fui io a segnare il gol del Padova, ma alla fine perdemmo una gara contestata e piena di polemiche che il Vicenza vinse grazie a due espulsioni “generose”, quelle di Faisca e Cesar, e ad una rovesciata di Bjelanovic che rischiò di colpirmi con un calcio in pieno volto.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Dei derby del recente passato, dal 2009 al 2013, ne ha visti ben otto Trevor Trevisan, che dell’attuale squadra è uno degli ultimi arrivati, ma in quanto a ricordi ha di certo da raccontare più di chiunque altro. «Una partita importante, che si sente e si attende sempre», le sensazioni di Trevisan a poco più di una settimana dall’incrocio col Vicenza, col quale aveva tra l’altro giocato tra il 2005 e il 2007. «Un match a sé, difficile e particolare. Stiamo avvertendo quest’aria che comincia a salire, la pressione sempre più costante ad accompagnarci a questa sfida. Ci stiamo preparando in maniera importante, e non vediamo l’ora che arrivi».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Gli chiedono dell’esonero di Vicenza e lui taglia subito il discorso, quasi fosse un capitolo tanto doloroso da averlo rimosso dal libro nero dei sogni. Anzi, degli incubi, giusto per rimanere in tema. Pierpaolo Bisoli punta dritto al derby di lunedì prossimo contro la sua ex squadra e intanto oggi vivrà una domenica diversa dalle altre. Con il turno di riposo che dovrà obbligatoriamente osservare, una tradizione tutt’altro che consolidata, che di solito si vede solo nei campionati amatoriali, ossia restare a guardare gli altri che giocano perché il numero di partecipanti è dispari. Non andrà al Menti, anche se c’è Vicenza – Teramo e magari vorrà vedere dal vivo i suoi prossimi avversari: «Perché il Vicenza l’abbiamo già visionato – chiarisce l’allenatore biancoscudato – io penso solo al Padova». Ci vorrà ancora più di una settimana, per affrontare nuovamente la sua ex squadra, eppure Bisoli al derby ci pensa eccome. E qualcuno nella città del Palladio lo teme. Lo ricoprono di apprezzamenti poco carini, in quella che fino a pochi mesi fa era la sua città. Ma allo stesso tempo ricordano come nelle partite che contano per davvero, Bisoli raramente fallisca. Come quando mise sotto scacco il Verona al Menti, vincendo il derby contro ogni pronostico e regalando un Natale davvero dolce come il miele a una squadra che poi si sarebbe lentamente smarrita nel girone di ritorno: «L’esonero di Vicenza? L’ho rimosso – taglia corto Bisoli – non mi ricordo nemmeno quando mi hanno mandato via e sinceramente non m’interessa più ritornarci sopra. Il passato è passato, non voglio esaminare il perché e il percome delle cose, di quello che è stato perché tanto non si può più cambiare. L’ho detto quando sono arrivato a Padova, che avrei pensato soltanto al biancoscudo, mi sono tuffato anima e corpo in questa avventura e voglio portarla a compimento nel miglior modo possibile». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Domenica di riposo per i biancoscudati, costretti a guardare da un calendario che riserva loro già alla terza giornata la sosta causata dal numero dispari di squadre del girone B. La squadra di Bisoli riprenderà ad allenarsi martedì, in vista del derby di lunedì 18 settembre col Vicenza, mentre sugli altri campi si gioca tra oggi e domani: i berici ospitano il Teramo provando a rimanere a punteggio pieno, il Mestre riceve alle 14.30 la visita del Gubbio ancora fermo al palo, match clou nelle Marche alle 18.30 con Sambenedettese-Feralpi. Il programma: oggi, alle 14.30 Mestre-Gubbio (arbitro Cosso di Reggio Calabria); alle 16.30 Santarcangelo-Bassano (Garofalo di Torre del Greco); alle 18.30 Fano-Pordenone (Santoro di Messina), Sambenedettese-Feralpi Salò (D’Apice di Arezzo), Sudtirol-Fermana (Feliciani di Teramo) e Vicenza-Teramo (De Santis di Lecce); alle 20.30 Ravenna-Triestina (Colombo di Como) e Renate-Albinoleffe (Rutella di Enna). Domani alle 20.45 il posticipo Reggiana-Modena (Disioni dell’Aquila).