Filippo Scaglia, quanto bisognerà aspettare per rivederla in campo in una partita ufficiale? «Il tono muscolare c’è, anche perché dal 1º giugno in poi ho sempre lavorato, prima a Torino e poi qui. Ho appena ricominciato a correre in campo e le sensazioni sono buone. Dalla prossima settimana penso di poter tornare in gruppo per le parti di tecnica, ma è ancora un po’ presto per rischiare contusioni: diciamo che conto di essere convocabile per fine mese, rientrando o per la gara con l’Entella del 30 settembre o per quella a Pescara dell’8 ottobre».
[…]Gli uomini di Giunti, al momento, vantano il miglior reparto offensivo della Serie B con 9 reti messe a segno in due giornate. Come si fermano quei due lì davanti?«Di Carmine è il classico centravanti a cui, in area, non puoi concedere un metro. Ce ne siamo accorti nella partita d’andata disputata l’anno scorso al Curi. Han è un elemento molto rapido e tecnico, a cui non lasciare spazi». Sarà comunque una sfida diversa da quella con il Frosinone. «Credo di sì. Il Frosinone ha la mentalità della squadra matura, che sa quando è il momento di proporsi e quando, invece, va spezzato il ritmo della partita, oltre a poter contare su terminali offensivi di un certo spessore. Il Perugia è più simile a noi, gioca a viso aperto. M’immagino ne esca un bel confronto».
[…]Il suo nome è stato al centro del “mercato”. Come ha vissuto questa situazione?«Sono sempre stato chiaro: a Cittadella sto bene, non ho mai chiesto di andar via. Poi, se fosse arrivata l’offerta di un club di Serie A che cambia la vita, vantaggiosa anche per la società, l’avremmo presa in considerazione. So che il direttore ha chiesto una cifra importante (2 milioni di euro, ndr) e che, con un infortunio di mezzo, era difficile che qualcuno la investisse. Il mio primo pensiero, quest’estate, era di rimettermi in forma e ora è quello di far bene al Cittadella».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)