Live 24! Padova-Fano, il giorno dopo: la riscossa è firmata Madonna-Chinellato…

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Aveva già conosciuto la gioia del gol sotto la Furlan nell’impegno di coppa contro il Mestre. A Rachid Arma sono bastati 28 minuti per ritrovare quella sensazione, contro un avversario di altro spessore. «Abbiamo fatto un grandissimo primo tempo e abbiamo creato tante occasioni, probabilmente meritavamo ancora un gol. Mi spiace per il gol che abbiamo preso ad inizio gara a causa di quel mio retropassaggio e alla bravura della Reggiana nel sfruttare al meglio l’occasione. Non ci siamo scomposti e anzi ci siamo lanciati in avanti, volevamo recuperare a tutti i costi. Con la Reggiana in 10 dovevamo sfruttare meglio la superiorità numerica, non capita spesso di avere l’avversario con l’uomo in meno dopo 20 minuti. Nel secondo paradossalmente ci siamo abbassati, loro sono stati bravi a disporsi con il 4-4-1 e a chiudersi. Avremmo potuto sfruttare di più le fasce, comunque credo che il nostro sia un bel esordio casalingo con una grande cornice di pubblico. Sono molto contento di avere fatto gol sotto la Curva». […] L’intesa con Mensah?«Mensah ha una velocità che credo abbiano pochi giocatori, soprattutto con avversari alti possiamo sfruttare molto bene la profondità».A mercato chiuso, dove possiamo collocare la Triestina?«Secondo me è stata fatta una grande squadra, prima di tutto composta da grandi uomini. Faremo divertire il pubblico».

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Primo tempo folgorante, ripresa scialba e con il freno a mano tirato: l’onestà di mister Sannino fotografa perfettamente l’esordio in campionato della Triestina contro la Reggiana. Una partita a due facce, soprattutto a due intensità. Tirando le somme, comunque, il tecnico alabardato si dichiara soddisfatto: «A mio parere è stato comunque un inizio positivo, contro una squadra valida che lo scorso anno ha fatto i play-off e ha saputo chiudersi bene. Ritengo che noi abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, di straordinaria intensità e qualità, mettendo in difficoltà la Reggiana, costruendo tantissimo e giocando un calcio aperto e arioso. E ricordiamo che la partita per loro si era incanalata nel verso giusto, ovvero aspettare e ripartire. Ma siamo stati bravi noi ad aggredire e a giocare in spazi ristretti con bellissime giocate. Poi, e ne va dato anche merito a loro, nel secondo tempo qualcosa è cambiato. Ma sono situazioni che servono anche a conoscerci meglio. Poi abbiamo anche scontato un aspetto psicologico: a volte queste partite in superiorità numerica rischi anche di perderle perché a volte la troppa voglia di andare dà la possibilità agli avversari di trovare varchi e andare in profondità». Sul perché nel secondo tempo la prestazione sia diventata scialba, Sannino assicura che si farà in settimana un esame accurato per cercarne le cause: «Nel secondo tempo siamo scemati, è scesa l’intensità, non c’è stata la veemenza e l’aggressività del primo tempo che ci ha fatto portato a far esaltare un pubblico straordinario. Quando c’è l’uomo in più la cosa più importante è far muovere palla velocemente, invece nella ripresa la manovra è stata farraginosa, ognuno forse voleva risolvere la partita da solo mentre bisognava far girare palla e cambiare spesso gioco. È chiaro che nella ripresa è mancato qualcosa, insieme a staff e giocatori valuteremo perché devo capire le cause e che cosa si è spento nella testa dei ragazzi». […]

Ore 20.30 – (Il Piccolo) Più di quattromila tifosi per la Triestina al Rocco poco più di tre mesi fa. In cinquemila ieri. Festa era stata contro la Vecomp nei play off. Festa è stata ieri per il ritorno tra i professionisti (nonostante qualche coda di troppo ai cancelli). Con un pari ci si è lasciati (ma con il successo nei play-off) con un pari si ricomincia. Ma nella cornice gioiosa resta un rammarico. Perché la Triestina, andata sotto dopo 29″, ha giocato dal 18′ con un uomo in più per l’espulsione per doppio giallo di Rozzio. Il pareggio per 1-1 strameritato è frutto di un primo tempo eccellente e di una ripresa con scarsa verve. Detto che la Reggiana è apparsa compagine tosta che difficilmente tradirà i suoi obiettivi di vertice, c’è da capire se la scarsa aggressività dell’Unione nella ripresa sia un male di stagione per un gruppo costruito da zero o un segnale di mancanza di personalità. Ma di questi tempi non si può che vedere il bicchiere mezzo pieno. L’Unione ha tenuto bene il campo e soprattutto ha saputo reagire al gol a freddo senza disunirsi e sfruttando quella manovra offensiva sviluppata da Bracaletti e Bariti sulla quale Sannino sta lavorando da un mese e mezzo. E in quella mezz’ora del primo tempo non sono mancati gli applausi. Se da una parte la superiorità numerica poteva essere sfruttata meglio, dall’altro non si può non sottolineare come il tecnico alabardato abbia dovuto fare a meno dei due centrali difensivi (Mori e Aquaro), oltre che di Meduri (squalificato dalla scorsa stagione) e della vivacità di Petrella davanti. L’attacco ha comunque convinto. Arma ha dimostrato di essere un bomber di razza con un gran gol di testa e tante palle lavorate, Mensah è stato una spina nel fianco della retroguardia emiliana. Anzi l’ex della Vecomp ha dimostrato di poter starci eccome in una C nella quale mai finora (a parte la C2) si era cimentato.Sannino, che deve rinunciare all’amato outfit sportivo e incravattarsi nella divisa sociale, non riserva sorprese nello schieramento. Un 4-4-2 con all’ala Bariti e Bracaletti a scambiarsi le fasce, al centro Castiglia e Porcari e con Arma terminale offensivo e Mensah a svariare da seconda punta. L’ex Domenichini risponde con tre a centrocampo e un tridente d’attacco con Altinier centrale, Rosso a destra e il volitivo Cesarini a sinistra. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Prima della classica doccia di fine partita tutti i giocatori (panchinari compresi) sono andati di corsa verso i tifosi, sistemati nel settore ospiti dello stadio, per ringraziarli per il continuo incitamento nel corso della partita. Poi, a presentarsi in sala stampa, Sottovia, l’ autore della seconda rete che ha portato in vantaggio la sua squadra. «Una volta ricevuta la palla ho compiuto qualche metro dalla sinistra alla destra per poi calciarla con forza verso la porta dell’ Albinoleffe: un tiro, il mio, sicuramente imparabile. Gioia immensa, naturalmente e mi auguro che non rimanga l’unico». È la volta di Beccaro: «Questa vittoria ci voleva anche per recuperare i parte dei punti scialacquati una settimana fa nella gara interna con il Teramo quando subimmo il gol del pareggio a tempo in pratica scaduto. Sulla prova della squadra l’ han vista tutti: si è giostrato come ci aveva ben inquadrato il mister nel lavoro che ha preceduto la sfida. Essere, inoltre, riusciti a ribaltare il risultato non è cosa da sosttovalutare affatto. In altre parole nessuno di noi si è demoralizzato: ciò significa che non difettiamo in carattere e che disponiamo di una reattività per nulla approssimativa. Avanti, dunque, di questo passo». […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non tarda a presentarsi in sala stampa dello stadio Azzurri d’ Italia Mauro Zironelli per commentare il risultato di Bergamo. Il quarantasettenne allenatore di Thiene, al secondo anno alla guida del Mestre promossa con lui nella scorsa stagione sportiva in serie C, non esita a dire subito che «la squadra ha risposto in pieno alle aspettative della vigilia. Certo, siamo entrati in campo un po’ contratti, ma poi, ci siamo subito ripresi». Un attimo di pausa e riprende: «Avremmo potuto riequilibrare il punteggio anche prima del riposo, se non avessimo gettato al vento un paio di occasioni». «Una volta rientrati in campo, provvidenziali sono stati i due gol in rapida successione. Abili Gritti e Sottovia a mettere alle spalle dell’estremo difensore bergamasco il pallone. Non appena sopra di un gol non ci siamo affatto chiusi a difendere il vantaggio ma abbiamo continuato a macinare gioco offrendo al tempo stesso alle punte di giocare le proprie carte». Elogi particolari Zironelli le rivolge al reparto arretrato. «La difesa priva di affanno è stata provvidenziale pure per gli altri reparti. Mai una sbavatura, abbiamo costretto in tal modo gli avversari a schemi troppo macchinosi». Quanto ai migliori giocatori impiegati Zironelli ne ha indicato uno: «Su tutti Sottovia anche se sarebbe imperdonabile non complimentarmi con l’ intero collettivo». […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Mestre espugna il campo dell’Albinoleffe grazie anche al tifo di un centinaio di sostenitori pronti ad incitare la squadra alla ricerca del miglior risultato dopo il pareggio-beffa della domenica precedente contro Teramo. Al coro Noi abbiamo Mestre nel cuore l’arbitro fischia l’inizio del match. Una partita vinta meritatamente da un Mestre apparso già in buona condizione fisica. Lo scarto di due gol è addirittura stretto per l’undici ben allenato da Zironelli. Complimenti inoltre al Mestre per non essersi abbattuto dopo aver subito lo 0-1. All’opposto ha immediatamente sistemato gli schemi a centrocampo costruendo così azioni offensive di un certo spessore. La difesa, poi è risultata superlativa in ogni sua sfaccettatura. Con i reparti così ben amalgamati il Mestre soprattutto dopo il riposo non ha praticamente concesso nulla ad avversari alla ricerca dei primi punti del campionato dopo la sconfitta di Bolzano. Quello che ha più colpito nella squadra mestrina è stata la determinazione dell’intero collettivo dall’inizio alla fine della sfida. Evidentemente gli avversari di turno non si aspettavano una squadra già in palla alla seconda giornata del torneo. Essere riuscita a realizzare tre gol nei 45 minuti della ripresa significa che anche in fase offensiva le potenzialità di Mestre è da tenere ben presente. Tanto più che diventa logico supporre che i margini di miglioramento, nel proseguo della stagione non dovrebbero mancare. […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) «Sottovia s’è sbloccato segnando il primo gol tra i professionisti, ma tutti hanno fatto la loro parte. Quattro punti sono tanti, ma sarebbero stati 6 se col Teramo non avessimo concesso il pari al fotofinish». È un Mauro Zironelli raggiante ma coi piedi per terra quello che si offre ai taccuini dopo il 3-1 in rimonta sul campo dell’AlbinoLeffe: «Un avversario più ostico di quanto non dica il risultato, perché nella prima mezzora con il pressing asfissiante non ci ha consentito di essere precisi negli ultimi 25 metri nonostante le linee di passaggio fossero giuste», è l’analisi dell’allenatore del Mestre. Squadra dai due volti? Forse sì: «I ragazzi sono tornati abbacchiati negli spogliatoi dopo il primo tempo, ma a inizio ripresa con quell’uno-due abbiamo rovesciato l’inerzia chiudendoci bene dietro e proseguendo a proporre belle trame di gioco», spiega il tecnico della neopromossa. Onore al merito dei singoli: «Sottovia ha sparato un missile, la qualità di Zecchin la conosciamo, se ha la porta davanti la piazza fra palo e paletto. Mi sono piaciuti anche Kirwan e Casarotto. Un inizio così da neopromossa è tanta roba ma abbiamo fatto parecchio per meritarcelo». La psicologia, secondo Zironelli, prontissimo al triplice fischio a correre a salutare i tifosi arancioneri sotto la curva sud bergamasca, ha comunque fatto da spartiacque in una partita cruciale: «La prossima è contro il Gubbio, ce la giocheremo come ci siamo giocati questa senza fermarci davanti alle prime difficoltà – chiosa -. Ripeto: abbiamo fatto bene, però nel tunnel mi è toccato rincuorare i giocatori. Invece siamo una buona squadra che ha solo bisogno di essere più precisa nel passaggio smarcante». […]

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) La sorte nel calcio si compensa sempre: il destino quello che ti toglie, quello ti dà, senza interessi. E così il Mestre, dopo aver perso due punti la scorsa settimana contro il Teramo, ieri ne ha trovati ben tre a Bergamo contro l’Albinoleffe che è ancora ferma al palo. Addurre il successo dei lagunari alla fortuna, però, sarebbe riduttivo nei confronti di Perna e compagni che hanno meritato la vittoria semplicemente perché ci hanno creduto più della formazione bluceleste. A livello di occasioni, invece, la squadra di Alvini può recriminare eccome, soprattutto per l’incredibile palla-gol avuta un minuto prima di subire la rimonta del Mestre. Ma il calcio è questo: dal gol sbagliato al doppio gol subito. Uno schiaffone pesantissimo per i padroni di casa che, dopo aver incassato l’uno-due decisivo e micidiale, non sono riusciti più a rientrare in partita. Così nel finale è stato Zecchin a calare il sipario e a regalare la prima vittoria in Serie C al Mestre, a 14 anni dall’ultima gioia fra i professionisti. Un successo meritato, si diceva, per la determinazione messa in campo dai ragazzi di mister Mauro Zironelli che, così come contro il Teramo, hanno avuto un buon impatto sul match. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Il navigato Leonardo Colucci non perde la misura. «Sei punti sono importanti – comincia il mister – aiutano a lavorare meglio e sentirsi meno stanchi in settimana. Ma come spesso dico la vittoria ammalia, fa sentire narciso. Dobbiamo godere, ma pensare già alla prossima. È bello vedere questi ragazzi che lottano su ogni pallone, quelli in campo, chi entra e chi è in tribuna. Siamo partiti che eravamo un gruppo, siamo squadra adesso, in campo e in spogliatoio». Dopo i 3 gol cos’ha pensato? «Il terzo gol ripaga di tutto quello che si fa in settimana. Bravi a continuare a giocare, prestando anche il fianco in alcuni momenti, ma senza mai rinunciare. Comunque, a casa mia si dice che le processioni si vedono all’arrivo, non quando partono». Una parola su un singolo? «La spendo per Burrai. Sasa merita di giocare in categoria superiore, ma non scrivetelo, lo dico sussureando. Leader in campo, ha fatto delle giocate da fenomeno, bravo a schermare come attaccare in avanti, sa fare tutto». […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quinta gara ufficiale della stagione e quinta vittoria dei ramarri, tre in Coppa Italia e due in campionato. Mai prima il Pordenone era partito così bene fra i professionisti. Se il successo di Santarcangelo era stato favorito da due paratone di Perilli e da un rigore di Burrai, alla prima in casa si sono svegliati tutti insieme gli attaccanti di Colucci. Almeno quelli mandati in campo dall’inizio. Gerardi ha impattato il gol iniziale di Cia, Martignago ha firmato il vantaggio e Ciurria ha messo definitivamente al sicuro il risultato e il primato in classifica. Colucci ha riproposto il suo ormai consolidato 4-3-2-1 restituendo a Martignago il suo ruolo alle spalle di Gerardi insieme a Ciurria. Zanetti ha risposto con un 3-5-2 con Costantino e Gyasi in prima linea. […] Quello che non cambia più è il risultato che proietta il Pordenone in testa alla classifica e in cima ai favori dei pronostici per la promozione in B. Adesso i ramarri dovranno confermare tanto consenso nelle prossime due trasferte consecutive a Fano contro l’Alma Juve e a Bassano contro la Virtus.

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Oltre che per la sua bravura, Leonardo Colucci è conosciuto nel mondo del calcio perché è dotato di spiccato senso dell’umorismo. Ieri, dopo la quinta vittoria in cinque gare ufficiali, la dimostrazione: «Quanto conta questa vittoria? Molto – dice -: domani (oggi, ndr) riesco a portare la famiglia al centro commerciale col sorriso». Il tecnico del Pordenone fa capire la soddisfazione e l’importanza del 3-1 con l’Alto Adige, valso la conferma in vetta alla classifica.«Sono tre punti importanti – attacca -. Ti aiutano a lavorare meglio e ti fanno sentire meno stanco alla ripresa. Sono contento, sto vedendo un gruppo che col passare del tempo sta diventando squadra. Però non abbiamo fatto niente: sono navigato, so che bisogna continuare a lavorare e stare lontano dalla luce dei riflettori. La vittoria – continua – ti ammalia e ti fa sentire narciso. Per me ora si penso solo alla prossima partita e al Fano da affrontare in trasferta».Questo Pordenone per ora funziona alla grande: «C’è intensità e provo soddisfazione nel vedere gol come il terzo – afferma -, frutto del lavoro settimanale, perché è una cosa abbiamo provato in allenamento». […] Naturalmente soddisfatto il presidente del Pordenone Mauro Lovisa. «Inizio di stagione perfetto, di più non potevo chiedere – afferma -. Stiamo migliorando giorno dopo giorno e la cosa che più mi piace è che abbiamo un grande tecnico: quando abbiamo abbassato il baricentro era furioso, segno che abbiamo sviluppato una certa mentalità. Rispetto all’anno scorso siamo meno belli ma più concreti. Io credo – continua – che quando recupereremo tutti gli effettivi ne vedremo delle belle». Chiusura col gol di Ciurria al volo: «Uno dei più belli visti al Bottecchia», dice. […]

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Cinque su cinque. Un avvio di stagione Leonardo Colucci non se lo sarebbe probabilmente mai sognato. Invece è tutto vero: tra Coppa e campionato il Pordenone infila il pokerissimo di vittorie, e conserva il primato a punteggio pieno in Lega Pro dopo il successo, colto con pieno merito, all’esordio casalingo contro l’Alto Adige, letteralmente annichilito in rimonta dai ramarri dopo un avvio “faticoso”. I neroverdi, infatti, partono subito all’attacco con il loro 4-3-2-1, ma soffrono inizialmente la muscolarità dell’Alto Adige, che con il suo 3-5-2 fa “densità” in mezzo e concede poco spazio a Burrai, spesso costretto a giocare di prima anche quando i suoi compagni sono mal posizionati. Ma pian piano il Pordenone prende fiducia, e dopo il gol incassato la loro reazione è rabbiosa, degna di una grande squadra, che vuole vincere questa serie C. Belle notizie per i ramarri, con tutti e tre gli attaccanti a segno, Ciurria e Gerardi per la prima volta. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Alla vigilia un punto a Cesena per il Venezia sarebbe stato oro colato, ma dopo la gara sembra sia stata persa una grande occasione. È stato il tormentone della vigilia della sfida del Manuzzi, alla fine Simone Inzaghi ha deciso di puntare su un modulo diverso il 3-5.2, anche se il 4-3-3 non verrà in futuro abbandonato. Una scelta azzeccata che ha fruttato una buona prestazione sul difficile campo del Cesena, anche se per la prima vittoria il discorso è ancora rimandato. Il tecnico nel dopo gara si mostra soddisfatto: «Avevo detto e ribadito che i moduli contano poco, ma l’importante è stato come i ragazzi si sono applicati in campo. A mio avviso c’è il rammarico per non aver centrato quella che sarebbe stata una grande impresa. Ho visto un buon primo tempo, mentre nella ripresa abbiamo inizialmente un po’ sofferto, ma dopo in campo c’è stato soltanto il Venezia, purtroppo non l’abbiamo buttata dentro, però mi è piaciuto lo spirito di abnegazione di tutti». Non era facile per la matricola Venezia venire a Cesena, uno stadio da A come apostrofato alla vigilia, ma i lagunari hanno fatto davvero la loro parte rischiando poco. Inzaghi evidenzia: «Una partita ben giocata da parte delle due squadre, forse siamo mancati di cattiveria sotto porta, ma dobbiamo crescere e fare di più però nono sono preoccupato se ancora non siamo riusciti a segnare». […]

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Manca solamente il gol ancora una volta al Venezia per poter festeggiare con i tre punti la bella prestazione offerta a Cesena. Finisce 0-0 ma indubbiamente gli uomini di Inzaghi hanno giocato meglio, hanno creato più opportunità, ma non sono riusciti a concretizzare nemmeno le due più clamorose. Non sono mancati gli applausi per la squadra e per il presidente Tacopina che a fine gara è andato a salutare gli oltre duecento tifosi lagunari presenti in curva. Si potrebbe parlare di ottime indicazioni, di salto di categoria effettuato con successo se alla fine la casella dei gol non fosse ancora vuota: lo scatenato Falzerano, l’inarrestabile Moreo, il pungente Marsura e Zigoni il più atteso in fase realizzativa non sono riusciti a scardinare una difesa bianconera apparsa per niente impenetrabile. Parte con un 3-4-3 sulla carta il tecnico lagunare ma è questione di un attimo e Falzerano fa un passo indietro per trasformare la mediana a cinque elementi che ad ogni ripiegamento diventano solamente tre, poiché a irrobustirsi è proprio la fascia difensiva. […]

Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Ci sta. Pareggiare a Cesena non è un brutto risultato, con un po’ di fattore C il Venezia avrebbe potuto anche vincere, ma essere in credito con la fortuna può essere utile per un’altra volta. Il Venezia non fa gol, ma neanche ne prende: 0-0 e va bene così..Le scelte. Come gioca il Venezia? Inzaghi aspetta di avere tutti i giocatori a disposizione prima di dare una identità tattica alla formazione. Si spiega così la scelta di pendolare tra un 3-5-2 annunciato e un 5-3-2 veloce a trasformarsi quando il pallone lo hanno gli altri. Tre mastini in mezzo alla difesa, comunque, danno una certa solidità alla squadra e il Cesena se ne accorge alla svelta, visto che nel primo tempo i romagnoli creano una sola palla-gol, sprecata di testa da Scognamiglio. Il resto è la formazione prevista, Gejio è ancora in castigo, Audero e Mlakar a rappresentare la Patria in campo, Zigoni e Moreo le punte ad aspettare palloni, ma ne arrivano pochi.Il Cesena. Tre in difesa, del resto Kupisz è un tornante vecchio stampo, di quelli che consumano la fascia ma non fa la fase difensiva. Il gioco ruota attorno a Laribi, quando i bianconeri cercano la manovra con palloni rasoterra combinano qualcosa di buono, ma se il gioco parte dal lancio lungo del difensore, la palla è persa. […] Non è una scoperta dire che è più facile interrompere il gioco degli altri che creare il proprio. Sotto questo punto di vista il Venezia ci mette buona volontà, la strada però appare unica, quella che passa dalle fasce laterali e porta al cross, insomma, l’arma vincente dello scorso campionato. Ma questo è un campionato diverso, serve qualcosa di più incisivo. […]

Ore 14.20 – (Gazzettino) Il tecnico Franco Gabrieli è soddisfatto dell’esordio stagionale in campionato dei suoi: «Abbiamo fatto una grandissima prestazione, nonostante il primo tempo chiuso sotto tre a uno, anche se non meritavamo quel parziale visti i loro gol frutto di rimpalli a noi sfortunati. Credo che la squadra abbia fatto un’ottima partita, creando almeno 7 palle gol. Siamo riusciti a pareggiare e nel finale abbiamo avuto alcune occasioni nitide per vincere la partita». «La squadra è viva e sta crescendo continua nell’analisi il tecnico aponense Vedo dei margini di miglioramento e questo ci fa ben sperare per il proseguo del campionato, anche se dobbiamo mantenere i piedi per terra visto che siamo una squadra molto giovane, ma che vedo crescere domenica dopo domenica». […]

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Opposta ad un buonissimo Abano, squadra giovanissima senza timori reverenziali, la Liventina, dopo aver dato l’impressione di aver archiviato la pratica nella prima frazione di gioco, nella seconda, a cavallo della mezz’ora, rimette tutto in discussione e alla fine si deve accontentare solo di un punto. Merito dei padovani, che ci hanno sempre creduto, anche se alla fine si sono comunque contati sei gol, sei tiri dalla bandierina, sei minuti di recupero fra primo e secondo tempo, tante occasioni da rete dall’una e dall’altra parte, e quattro parate decisive da parte del portiere di casa Peresson.La gara. Liventina in campo con il consueto e ormai tradizionale 3-5-2, mentre il tecnico dei termali, Gabrieli, opta per il 4-4-2. […] Alla mezz’ora arriva il gol del definitivo 3-3. Sugli sviluppi di un calcio di punizione, Franceschini, è abile ad inserirsi e ad eludere le marcature, per infilare l’estremo di casa.Nell’Abano, promossi gli autori delle tre reti: il giovane Tescaro, il giovane Cecconello e l’ormai esperto Franceschini. E promossa l’intera squadra, che ha avuto il merito di credere sino alla fine sulla possibilità dell’impresa.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Non sembra darsi pace, al termine della partita, l’allenatore dell’Ac Este Michele Florindo. Il suo rammarico, come spiega ancora incredulo, è relativo soprattutto a quel primo tempo nel quale la sua squadra era sembrata addirittura dominare, raccogliendo forse meno del previsto. «Nella ripresa – spiega – la squadra avversaria è stata brava a riorganizzarsi e ci ha messo in difficoltà. Il nostro calo, oltre che alla condizione fisica di inizio stagione e al gran caldo di questi giorni, è stato legato indubbiamente ai loro meriti. Ma entrambe le reti sono legate anche ad altrettante nostre ingenuità. Nella prima, infatti, siamo scivolati in due; mentre la seconda, che poi ci è costata un rigore legittimo, è stata una colossale ingenuità: non si può concedere al centravanti avversario di stoppare la palla spalle alla porta e girarsi al limite dell’area. Anche se poi, il tiro è stato contrastato e il rimpallo che ha liberato Farinazzo solo davanti alla porta è stato per lo più fortuito». […]

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Un secondo tempo da dimenticare. Costa caro il black out generale dell’Este, che si fa rimontare due gol dalla Clodiense, tanto “diesel” nell’approccio alla gara quanto cinica nel regolare i giallorossi, andati in vantaggio con il rigore di Fioretti. Nelle prime battute le due formazioni optano per lo studio “matto e disperatissimo”. Il giro palla è metodico, certo, così come la cura della fase difensiva. […] Alla mezz’ora capita l’episodio che cambia il match: lo stopper della Clodiense Caso intercetta il pallone con la mano e l’arbitro concede il rigore, che Fioretti realizza. È l’1-0. […] Nella ripresa la Clodiense parte con la sesta marcia ingranata. Al 55′ la botta di Conti non preoccupa Lorello, ma la compagine di Max De Mozzi acciuffa l’1-1 tre minuti più tardi, quando l’ex di turno Baido si ritrova il pallone fra i piedi (scivolano, nell’occasione, Dei Poli e Viviani) prima di freddare Lorello. La Clodiense si guadagna un rigore al 76′: Ferrando (poi espulso) atterra in area Farinazzo e l’arbitro non ha dubbi. Sul dischetto si presenta Marijanovic, che batte Lorello con un destro angolato. […]

Ore 13.20 – (Gazzettino) Tiene banco il mercato nel dopo gara, con Stefano Pietribiasi che può diventare un giocatore del Campodarsego. Il bomber ex Pordenone e Bassano era al Gabbiano ieri ad assistere il match dei biancorossi, e a stretto giro di posta potrebbe essere ufficializzato il suo ingaggio. «Ci serve una punta, ne abbiamo parlato tra di noi negli ultimi giorni e nelle prossime ore prenderemo una decisione. Si tratta di fare quadrare i conti perché c’è un bilancio che va rispettato alla virgola, però Pietribiasi è un giocatore che ci piace». […] Ecco Gianfranco Fonti, al suo primo successo in campionato con il Campodarsego. «Siamo partiti con il piede giusto, anche se inizialmente le cose non si erano messe come volevamo. Rimontare una squadra che si chiudeva non era facile, però i ragazzi sono stati bravi a riprendere la partita e a crederci. Hanno disputato un’ottima partita». Mancano all’appello due penalty. «Questo non lo so, però il secondo episodio con Aliù diretto verso la porta, il difensore è intervenuto da dietro. Non so se l’arbitro è stato bravo nella circostanza, di sicuro dispiace che il nostro giocatore è stato anche ammonito, ed è troppo. Al di là di rigori mancati, abbiamo sviluppato tante situazioni e questa rimonta ha dimostrato il carattere dei ragazzi». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego non delude all’esordio in campionato. Per il terzo anno consecutivo dall’approdo in Serie D, i biancorossi debuttano con una vittoria: il 2-1 sui veronesi dell’Ambrosiana, formazione neopromossa e tecnicamente non certo all’altezza di Radrezza e soci, sta addirittura stretto alla squadra di Gianfranco Fonti, che domina in lungo e in largo per quasi tutta la gara, ma risolve la pratica in rimonta e solo grazie a due calci piazzati. Senza i “botti” del mercato estivo Kabine e Leonarduzzi, in tribuna per squalifica, la soluzione del rebus arriva da uno dei pochi elementi della vecchia guardia rimasti dalla scorsa stagione: è Daniel Beccaro, difensore prestato per un giorno al tabellino dei marcatori e alla prima doppietta in carriera, a stendere gli ospiti. Ma nonostante le buone sensazioni della prima uscita, nelle prossime ore può arrivare un nuovo “colpo” in entrata. Non è passata inosservata, infatti, la presenza in tribuna dell’ex bomber di Bassano e Pordenone, Stefano Pietribiasi: «È un’idea, ne stiamo discutendo e a breve decideremo», l’ammissione a fine gara del presidente Daniele Pagin. […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) Roberto Venturato analizza la gara del Partenio: «Siamo stati capaci di rimanere in partita nonostante il doppio svantaggio, e abbiamo accorciato il passivo con Litteri, prima di creare altre interessanti occasioni». Il tecnico fatica ad accettare la sconfitta: «Secondo me il pari ci stava, per quanto si è visto in campo. Il Frosinone però è una squadra cinica, capace di capitalizzare le poche occasioni che si crea, e a noi non resta che fare i complimenti a loro». Il Cittadella può e deve migliorare. «Sono tanti gli aspetti sul quale lavorare, bisogna diventare più concreti». Il Cittadella anche ad Avellino è sceso in campo per cercare il massimo risultato: «Noi siamo sempre propositivi, contro il Frosinone abbiamo cercato di vincere la partita. Abbiamo invece perso, e ci deve servire da lezione: il Cittadella dev’essere più cattivo in determinate situazioni, e bravo a non prendere gol per mantenere la partita sui giusti binari». […]

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) «Siamo stati bravi a rimanere in partita dopo il doppio svantaggio, riuscendo accorciare le distanze con Litteri. Poi abbiamo collezionato anche 3 o 4 occasioni importanti. Per quello che è stato fatto in campo, ci stava anche il pari. Ma il Frosinone è una squadra cinica, capace con poche situazioni di vincere una partita. E noi dobbiamo fare i complimenti a Longo, ma allo stesso tempo sapendo che bisogna migliorare su diversi aspetti. Si deve essere più concreti». È la riflessione di Roberto Venturato, a caldo, dopo il 2-1 incassato dal suo Cittadella al Partenio. Purtroppo, la gara con il Frosinone ha evidenziato difetti già visti in molte altre occasioni. «Noi dobbiamo sempre essere propositivi, contro chiunque. Siamo venuti ad Avellino per cercare di vincere la partita, e invece usciamo sconfitti, ma questo ci deve servire da lezione: dobbiamo migliorarci e si dovrà essere più cattivi in certe circostanze di gioco. Bisogna essere bravi a non subire gol e mantenere la partita sui giusti binari». […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) La serie positiva si ferma subito. Lo Stadio Partenio di Avellino stavolta si rivela amaro per il Cittadella, che, nella seconda giornata di campionato, incappa nel primo stop della sua stagione arrendendosi a un Frosinone più cinico e maturo. Il 2-1 finale punisce oltremodo capitan Iori e compagni, nella fase iniziale come nell’ultima mezzora più manovrieri rispetto ai padroni di casa (peraltro a loro volta in “trasferta”, dato che il nuovo impianto ciociaro è ancora fermo per lavori in corso, e sarà inaugurato soltanto a fine mese nel match contro la Cremonese). Ad acuire la rabbia dei tifosi granata, il fatto che ancora una volta il Cittadella abbia pagato la propria fragilità sui calci piazzati, con il gigante Daniel Ciofani che, come nella scorsa stagione, ha approfittato di una retroguardia non impeccabile. E il cuore stavolta non è bastato, perché la rete di Litteri al 38’che ha chiuso la prima frazione è servita solo a tenere accesa la fiammella della speranza di una possibile rimonta mai chiusa, di fronte a un Frosinone che, quando ha terminato le energie in corpo, è stato comunque capace di difendersi con ordine, senza soffrire più di tanto. Per vincere contro una delle favorite per la promozione sarebbe servito qualcosa in più da parte della banda di Venturato. […] Iori e soci chiudono occupando stabilmente la metà campo avversaria, ma la supremazia non si traduce in occasioni vere. Con il Frosinone si può perdere, per carità, ma ora serve subito una reazione.

Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6.5; Madonna 7, Russo 6, Trevisan 6, Contessa 6.5; Mandorlini 6.5 (De Risio 6), Pinzi 6 (Cappelletti sv), Pulzetti 6 (Mazzocco sv); Belingheri 6 (Candido sv); Chinellato 6.5, Guidone 6 (Capello sv).

Ore 11.20 – (Gazzettino) Il primo, posizionato davanti alla difesa, si è fatto notare unicamente per un fallo al limite dell’area sull’ex Filippini; il secondo non è mai riuscito a trovare i tempi delle giocate alle spalle degli attaccanti. Più spigliato il Fano che in un paio di occasioni è andato a minacciare la porta di Bindi. Per fortuna a scacciare le paure del Padova è arrivato un eurogol di Madonna. Da vedere e rivedere più volte il suo micidiale sinistro dai 30 metri che è andato a insaccarsi sotto l’incrocio. Un pezzo di bravura che ha mandato in estasi l’Euganeo. […] Palpitanti gli ultimi minuti. Miori ha tenuto in partita i marchigiani con una grande parata su Mazzocco, poi Bisoli ha puntellato la difesa con l’inserimento di Cappelletti (fuori uno stremato Pinzi). E con qualche brivido il 2-1 è andato in archivio.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Contava solo vincere dopo la sciagurato esordio in campionato di otto giorni fa. E il Padova lo ha fatto tra luci e ombre. Le note liete riguardano i due gol di pregevolissima fattura e gli sprazzi di bel gioco che si sono visti a tratti. Da rivedere la gestione della partita nelle fasi finali, quando la squadra non ha avuto la capacità di chiudere la gara e si è fatta sorprendere dal Fano. I biancoscudati hanno faticato nella prima mezz’ora a prendere le misure all’avversario, frenati nelle gambe e soprattutto nella testa dalle scorie del bruciante ko con il Renate. Quasi impalpabile anche il contributo degli ultimi due arrivati, Pinzi e Belingheri, schierati subito titolari da Bisoli (tornato al 4-3-1-2).

Ore 11.00 – (Gazzettino) Abbiamo messo in mostra un calcio molto bello prendendo due pali, una traversa, senza dimenticare che ci sono stati tre salvataggi del portiere. Quando faccio le sostituzioni, chi entra deve dare molto di più. Anche se si gioca solo per cinque minuti, bisogna dare il duecento per cento». Poi aggiunge: «Essendo reduci dalla batosta con il Renate nei primi dieci minuti avevamo un po’ di ruggine, poi abbiamo trovato un equilibrio molto importante. Ripeto, abbiamo avuto diverse situazioni per chiudere prima la partita. Ci vuole comunque pazienza: oggi abbiamo messo un mattoncino, e abbiamo messo a posto la brutta sconfitta con il Renate, per la quale mi prendo la colpa. Rispetto a due domeniche fa abbiamo giocato un calcio ragionato e sono molto felice per quello che ha fatto la squadra. Piano piano abbiamo cominciato anche a capire che se c’è da giocare sporco, lo facciamo». […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Finalmente si può sorridere. Una bella vittoria e una bella prestazione che dimostrano come il lavoro paga». Il presidente Roberto Bonetto accoglie con soddisfazione il primo successo in campionato dei biancoscudati. «Abbiamo messo in pratica ciò che il tecnico ha inculcato ai ragazzi in settimana. Si è un po’ sofferto nel finale? Credo che la sofferenza con la S maiuscola faccia parte del Dna del Padova, speriamo di scrollarcela di dosso per farla diventare almeno con la s minuscola». Non manca un flash sulle ultime operazioni di mercato. «Giorgio Zamuner è stato bravo, ha fatto un bel lavoro. Abbiamo preso due giocatori di spessore che ci daranno una grande mano». A pochi metri del patron biancoscudato c’è Bisoli. Con chi ce l’aveva a fine partita? «Non voglio che si metta in dubbio per deconcentrazione una partita che doveva finire cinque o sei a zero. La concentrazione deve restare sempre come nei primi settanta minuti.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Fra alti e bassi c’è bisogno di carburare meglio”) Si rimette in riga il Padova, cade il Cittadella. […] S’incupisce Venturato, sorride invece Bisoli. Dopo la caduta di Meda, il Padova doveva solo vincere contro il Fano e ci è riuscito, pur con qualche brivido di troppo nel finale. Non è ancora la squadra che l’allenatore di Porretta Terme ha in testa, ma era importante non sbagliare l’appuntamento davanti ai propri tifosi. Si intravvede qualità, adesso, dopo i rinforzi arrivati in settimana, eppure i lavori in corso promettono di durare ancora per un po’. Oltre al fatto che vanno eliminati certi cali di tensione emersi nella ripresa, quando invece bisogna essere sul pezzo sino alla fine.Alti e bassi, dunque, ma ci sta. I tornei si decidono a primavera, non ora.

Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Madonna 7, Russo 6, Trevisan 6, Contessa 7; Mandorlini 6.5 (De Risio 6), Pinzi 6 (Cappelletti sv), Pulzetti 6.5 (Mazzocco sv), Belingheri 6 (Candido sv); Guidone 6 (Candido sv), Chinellato 7.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Considerazioni finali spicciole sul conto dei biancoscudati. Il cambio di modulo appare decisamente più funzionale agli schemi di Bisoli, che insiste – e fa bene – nello sviluppare l’azione sulle corsie esterne. I due cursori, Madonna e Contessa, sono in palla e sfornano cross a josa per gli attaccanti, che dovrebbero capitalizzare di più. Non appena Pinzi si integrerà al meglio nel suo ruolo di regista, anche le pause accusate nel finale dovrebbero ridursi sensibilmente. Insomma, si può tirare un bel respiro di sollievo: i tre punti tonificano il morale e fanno crescere l’autostima. Ma nessuno s’illuda: con il Vicenza, fra due settimane, sarà una battaglia durissima. E se si dovesse vincerla…

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Statisticamente, siamo sotto di un punto rispetto all’anno scorso (pareggio con l’Albinoleffe e successo con il Forlì), ma la giornata di riposo prevista dal calendario per domenica prossima può essere utile se sfruttata per cementare l’intesa fra vecchi e nuovi e ridare slancio al gruppo. Bisoli presenta una formazione diversa rispetto alla domenica precedente, nel modulo e nelle facce: due novità, quelle rappresentate dagli ultimi arrivati, a centrocampo e sulla trequarti, per un 4-3-1-2 che meglio rispecchia la sua “filosofia” di gioco. Da un’estate all’altra, tuttavia, sono ben sette su undici i giocatori cambiati e questo, inevitabilmente, comporta problemi di amalgama. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Riscatto doveva essere, e riscatto è stato. Il Padova si è rimesso in carreggiata dopo la scoppola subìta dal Renate all’esordio, allontanando i fantasmi di una possibile crisi d’inizio campionato che avrebbe creato non pochi problemi nella rincorsa a quello che è l’obiettivo dichiarato, tentare il salto diretto in Serie B. Il Fano, che alla prima aveva battuto il Bassano, è stato affossato da due splendide giocate dei biancoscudati, convinti e determinati quanto basta per mettere finalmente a frutto il lavoro svolto sin qui con Bisoli. L’allenatore di Porretta Terme invoca pazienza, non a torto, perché non è che si sia visto un Padova iradiddio, anzi, ma la qualità e l’esperienza dei tanti giocatori nuovi inseriti nel mosaico può affrettare i tempi di coesione e di perfezionamento della manovra che sono necessari dopo l’ennesima “rivoluzione”.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La differenza l’hanno fatta anche i nuovi acquisti?«Hanno personalità e qualità, non è una bocciatura per gli altri, ma di sicuro ci hanno dato qualcosa in più».Peccato solo, come si diceva, per quel finale di partita in sofferenza.«E infatti mi sono arrabbiato molto. Le mie squadre devono rimanere concentrate 90 minuti, non 70. Non possiamo permetterci di buttare a monte quanto di buono fatto, per certi errori di deconcentrazione. Chi entra dalla panchina (ma non mi riferisco a tutti e cinque i cambi) deve subentrare con un piglio ben diverso. Alla fine è andata bene, anche perché nel complesso ho visto un atteggiamento migliore rispetto a Meda. Abbiamo capito che, se c’è da giocare sporco, lo dobbiamo fare e questo successo si aiuterà a lavorare più serenamente». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Felice e arrabbiato allo stesso tempo. Felice per una prestazione più che positiva, arrabbiato per un finale di gara che ha rischiato di compromettere quanto di buono fatto in precedenza. Ma alla fine in Pierpaolo Bisoli prevale la gioia di aver visto finalmente quello che vuole dal suo Padova: «Per 70 minuti è stata veramente una buona prestazione», sottolinea il tecnico. «La scoppola di Meda ci ha fatto bene, ho chiesto alla squadra di essere più aggressiva sulle seconde palle e di giocare cinque metri più indietro, perché questi giocatori hanno bisogno di campo. Ci siamo allenati molto proprio sulla riconquista delle palle sporche e alla fine la differenza tra questa gara e quella scorsa è stata proprio su tale aspetto».Oltre che su due gol di pregevole fattura…«E anche su questo abbiamo lavorato. O, meglio, Madonna ha fatto una prodezza per la quale non posso dire di averci messo del mio. La rete di Chinellato, invece, arriva da uno schema provato e riprovato in allenamento. E questo mi fa felice sia per la squadra che per lo stesso attaccante, che aveva bisogno di sbloccarsi e nella ripresa ha giocato più leggero».




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