Live 24! Renate-Padova, il giorno dopo: un quarto d’ora di blackout, e la partenza shock è servita…

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) È stata un’infinita telenovela agostana quella che ha portato Filippo Porcari alla Triestina. Ora il centrocampista racconta la verità sull’estenuante trattativa e le sue speranze per questa avventura con la maglia alabardata che ha voluto a tutti i costi. Porcari, ci può dire la sua su questa lunga telenovela con la Cremonese? «La mia volontà era di venire a Trieste fin da subito: se dovevo andar via da Cremona, era esclusivamente per venire in alabardato. È per una questione mia, ho sempre sognato di giocare nella Triestina. E poi mia moglie è triestina, ha tutti i parenti qua, abbiamo dei bimbi piccoli, insomma per me c’era sempre e solo Triestina». E allora perché la trattativa è stata così lunga? «Perché di mezzo c’era la Cremonese: io ero, anzi sono ancora un giocatore loro, perché arrivo qui in prestito. Avevo due anni di contratto, sono stato messo sulla lista dei cedibili, poi si sono rimangiati la parola, infine si sono ricreduti e mi hanno lasciato andare. Insomma, ci sono in mezzo tante cose, ma la cosa più importante è che ora sono qua». A Trieste lei è legato anche al di là del calcio.«Il mio cuore appartiene a Trieste, come ho detto mia moglie è di qua, ha parenti e amici qui, ci siamo sposati a Trieste. E io penso che la città è stupenda. Negli anni della B ci ho giocato contro, mi hanno sempre affascinato lo stadio e i tifosi. Era proprio un mio pallino che ora si realizza». Tanto che per venire a Trieste si è tagliato anche l’ingaggio, vero? «Io di soldi preferisco non parlare. Dico solo che ho sempre preferito lo star bene ai soldi, perché quando mi trovo bene riesco a esprimere il meglio di me stesso». A parte Trieste, c’è la Triestina: cosa l’ha convinta di società e squadra? «Certo, mica sono venuto qua in vacanza. Intanto il progetto, Milanese è stato bravo a convincermi su questo. Quanto alla squadra, c’è una mentalità incredibile data dal mister, una filosofia del lavoro che a me piace perché poi te la ritrovi in partita». […] Dove può arrivare questa Triestina? «Non dimentichiamo che è stata ripescata, dunque penso che mantenere la categoria sia il primo traguardo, quello che arriverà in più lo prendiamo. Io sono convinto che ci sia un buon mix di giovani e anziani, un grande allenatore e una società sana, quindi faremo di tutto per ottenere risultati molto positivi».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia spettatore interessato del posticipo di questa sera (ore 20.30) che oppone le sue prossime avversarie Bari-Cesena. Domenica prossima, 3 settembre, il team di Pippo Inzaghi scenderà sul sintetico del Manuzzi per sfidare i bianconeri romagnoli (ore 20.30), mentre sabato 9 ad attenderlo ci saranno i biancorossi pugliesi al San Nicola (ore 15). Ufficializzate nei giorni scorsi le modifiche del calendario: nel quarto turno Venezia-Spezia si giocherà in anticipo venerdì 15 al Penzo (ore 19), lunedì 18 invece trasferta ad Avellino (ore 20.30) nell’anticipo del primo infrasettimanale del 19 settembre. A Cesena mancheranno gli stessi giocatori assenti con la Salernitana, l’attaccante Geijo (alla seconda di due giornate di squalifica) e gli infortunati Garofalo e Bruscagin. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Poco più di due anni e mezzo dopo Marco Modolo è tornato a giocare in B dopo le esperienze con Pro Vercelli e Carpi. «Quello contro la Salernitana è stato un impatto vero con la Serie B, categoria molto diversa innanzitutto sul piano della fisicità. Abbiamo giocato alla pari con avversari prestanti e solidi, a mio avviso ci siamo calati bene in questa nuova realtà che ci aspetta. È bello e motivante affrontare squadre forti». Per Modolo tanta attenzione in difesa annullando o quasi Bocalon, in coppia con Domizzi, e non poteva mancare la consueta incursione offensiva nella ripresa. «Era una bella palla da corner, il tempo l’avevo preso anche bene, purtroppo non sono riuscito ad imprimere maggiore forza al colpo di testa. Lo 0-0 è un inizio per fare più punti possibile».

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Come inizio un punto che conforta e fa morale, ora però il Venezia negli ultimi quattro giorni di mercato va a caccia di ulteriore solidità per la Serie B. Nonostante lo 0-0 ha lasciato sensazioni positive l’esordio di sabato contro la Salernitana davanti agli oltre 4.000 del Penzo. Un pareggio accolto positivamente come punto di partenza dal presidente Joe Tacopina e dal tecnico Pippo Inzaghi, ai quali si accoda il ds Giorgio Perinetti: «Sono contento dell’atteggiamento e dell’approccio positivo avuto dai ragazzi, infatti nei primi 20-25 minuti abbiamo spinto tanto, creato occasioni e non si è vista differenza di consistenza tra una Salernitana al terzo anno di fila in B e un Venezia neopromosso. Certo, sarebbe stato meglio vincere, a prescindere dalle due trasferte che ci aspettano, ma la cadetteria è questa e ci aspetta un campionato di sofferenza, lo sappiamo bene. Pure il calore del pubblico numeroso sarà un’arma in più». […] Oggi Perinetti cercherà di risolvere la grana-Baldanzeddu (ultimo esubero sotto contratto) con una risoluzione, domani invece salirà a Milano per il rush finale del mercato. «Gilardino? No, non mi ha ancora chiamato taglia corto Perinetti senza alimentare illusioni Semmai cercheremo una mezzala destra per il centrocampo, perché come si è visto Suciu, pur essendo destro di piede, gioca meglio a sinistra. Lo svincolato Signori (ex Vicenza, ndr) è uno degli obiettivi (sul taccuino anche Giorgi, capitano in uscita dall’Ascoli, ndr) e vedremo se sarà possibile firmarlo». A quel punto sarà inevitabile qualche cessione, con Fabris papabile assieme a un Vitale pur arrivato in prestito dalla Juve due mesi fa. «Chi parla di problemi di ingaggi racconta balle, l’unica verità è che nessuno vuole lasciare il Venezia va giù duro Perinetti ma se qualcuno non è contento di doversi giocare il posto, o della prospettiva di avere poco spazio, ce lo dica adesso e non a mercato chiuso».

Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Alla faccia del portierino. Portierone, verrebbe da dire dopo averlo visto all’opera nella prima al “Penzo” contro la Salernitana. Avrà anche 20 anni ma Emil Audero ha dimostrato a compagni, avversari e pubblico di quale pasta è fatto: attento sulle palle alte, sicuro tra i pali, l’idea di saper leggere bene le situazioni di gioco. Alla prima partita il migliore degli arancioneroverdi. Scuola Juve (è qui in prestito ndr), un allievo di Gigi Buffon, avendogli fatto il terzo la scorsa stagione, con tanto di debutto in serie A a Bologna il 27 maggio scorso: dunque è un Campione d’Italia ma debuttante in Serie B. Per uno che negli ultimi mesi ha bazzicato lo Stadium di Torino, San Siro, Camp Nou e Cardiff arrivare al “Penzo” via acqua, non è cosa da tutti i giorni. Ma dovrà abituarsi in fretta. «Davvero una sensazione unica in un’ottima atmosfera anche sulle tribune» sorride il portiere italo-indonesiano. Un debutto che forse si augurava diverso, non nella prestazione, davvero eccellente, ma nel risultato. «Vincere avrebbe coronato l’esordio» continua «ma abbiamo dimostrato di esserci e sappiamo si dovrà lavorare tanto per migliorare. La Serie B è un campionato duro, difficile, perché appena sbagli una partita rischi di scivolare in classifica, un paio di buone prestazioni risali. Dovremmo trovare equilibrio». […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Quello che poteva essere e invece non è stato in Venezia-Salernitana è da segnare al minuto 17 del primo tempo. Tiro-cross di Bentivoglio da destra, la palla scavalca Radunovic e si stampa sul palo. La classica immagine dell’urlo strozzato in gola.«Seguendo la traiettoria del pallone» spiega Bentivoglio rivivendo l’azione, «credevo finisse dentro e se fosse successo, la partita sarebbe cambiata. Forse si doveva forzare più la giocata, loro chiudevano bene gli spazi in mezzo. Ma non dobbiamo dimenticare l’incidenza del caldo, normale manchi la brillantezza alla prima di campionato. Nonostante questo, con la Salernitana si poteva vincere, peccato non esserci riusciti». Bene in cabina di regia, Bentivoglio guarda già al duplice impegno Cesena-Bari lontano dal “Penzo” senza perdere la fiducia. «Dobbiamo pensare a essere positivi e a migliorare la condizione» continua il numero 7 «scendere in Romagna e in Puglia con lo spirito di dare battaglia a tutti. Lo abbiamo fatto lo scorso anno, ci ha contraddistinti per l’intera stagione e così dovrà essere in questa». […]

Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Lo 0-0 di sabato scorso contro la Salernitana, alla fine è un buon risultato sia per Filippo Inzaghi che per Joe Tacopina. L’allenatore del Venezia, come sempre, ha elogiato i suoi giocatori, ma rimarcato anche squalifiche e infortuni che hanno costretto in tribuna alcuni elementi cardine per il campionato di Serie B appena cominciato. «La squadra ha dato tutto quello che poteva, e nell’ultimo quarto d’ora è stata davvero dura con il caldo per entrambe» osserva Inzaghi, «il nostro obiettivo è quello di mantenere la categoria, e fare di più sarà dura in questa stagione, ma ci proveremo. Del resto la Serie B è un campionato durissimo, lungo e complesso, non va sottovalutato. Contro la Salernitana, non certo l’ultima arrivata, a lungo abbiamo tenuto in mano la partita, abbiamo avuto le due occasioni più nitide da gol però non le abbiamo sfruttate. Altrimenti poteva anche starci una vittoria. Mettiamo nel conto l’assenza di Geijo, Garofalo e Bruscagin, che Andelkovic non era al cento per cento e che Zigoni è arrivato solo da quindici giorni. Abbiamo bisogno di tempo, però i ragazzi hanno mostrato voglia e personalità. Dovremo migliorare, certo, ma è un buon inizio». Sulle occasioni da rete aggiunge: «Il palo colpito da Bentivoglio grida vendetta, così come il miracolo del portiere campano sul colpo di testa di Modolo. Non era facile tenere testa alla Salernitana che è più abituata di noi alla categoria. Ma è un buon segno. L’arrivo di Signori per il centrocampo? Queste cose dovete chiederle alla società, non a me». […]

Ore 17.40 – (Gazzettino) Come un anno fa, è cambiato solo il risultato ma non la sostanza. Il Cittadella ha cominciato il nuovo torneo con i tre punti, frutto di una sontuosa prestazione contro l’Ascoli, nella prima in casa. Specie nei primi 45 minuti la squadra di Venturato ha messo in bella mostra il suo gioco e fatto intravedere il grande potenziale. Stefano Marchetti è davvero soddisfatto del Cittadella: «Abbiamo disputato un’ottima gara, evidenziando buoni fraseggi. La partita è sempre rimasta nelle nostre mani, è un dato molto positivo. Quando facciamo le cose che sappiamo, siamo una squadra importante». Il diggì ha una sottolineatura: «Possiamo e dobbiamo evitare certi errori che potrebbero complicare la prestazione. Ma di positivo nella gara di esordio c’è dell’altro: abbiamo imparato a soffrire, riuscendo a portare a casa il risultato. Abbiamo stretto i denti, non ci siamo mai disuniti, faccio i complimenti ai ragazzi». […] Proiettiamoci già sul prossimo impegno, sulla carta molto difficile, a Frosinone, che dovrà rinunciare al bomber Dionisi, espulso a Vercelli. «È un giocatore importante per il Frosinone, è uno dei primi attaccanti della categoria, però la formazione ciociara ha un organico ampio e adeguato. La squadra di Longo è tra le più forti della B, sappiamo che sarà molto difficile. Frosinone-Cittadella però mi piace molto, è un test che ci può dare grandi indicazioni. Mettere il timbro alla prossima partita restituirebbe tanta convinzione all’ambiente e ai giocatori, e farebbe capire a tutti che il Cittadella è una squadra importante. Ci indicano sempre a lottare per la salvezza, sta a noi dimostrare di valere molto di più». Siamo ai titoli di coda del mercato: andrà a Milano alla chiusura delle trattative? «Sì, ma non per cercare di concludere qualcosa. Ritengo la rosa adeguata tecnicamente e anche numericamente, abbiamo voluto costruirla così». Magari qualcosa in uscita? «C’è stato un periodo dove intendevo mandare a giocare Lora e Bizzotto, sempre di comune accordo con loro, ma non ho mai forzato la situazione. Io non andrò in giro a proporre miei giocatori, nel corso della stagione tutti saranno utili e troveranno modo di esprimersi». […]

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Il “mistero” Paolo Bartolomei è durato lo spazio di poche ore. Il centrocampista si era allenato regolarmente nel corso della settimana ed è stato convocato per il debutto in campionato con l’Ascoli. Nella distinta pre-partita il suo nome non figurava, però, né in campo né in panchina. A chiarire come mai ha provveduto lo stesso giocatore, presente “in borghese” al Tombolato: «Ho rimediato una botta al costato nell’amichevole con il Bassano della scorsa settimana. All’inizio non ci ho dato peso, ma continuavo ad avvertire dolore, che si è riacutizzato nel fine settimana». E così sabato si è sottoposto alle lastre, che hanno riscontrato la presenza di una costola incrinata. Domani, alla ripresa degli allenamenti dopo due giorni di riposo, si saprà qualcosa di più sui tempi di recupero, anche se Venturato si è detto ottimista: «Non ci sono fratture, gli servirà solo qualche giorno per riprendersi». Per quanto riguarda gli altri infortunati, i più vicini al rientro sono Alfonso e Pelagatti, che potrebbero subito riaggregarsi al gruppo, a cui mancherà Varnier, convocato a Roma in Nazionale Under 20, con la quale resterà sino a giovedì.

Ore 17.00 – (Mattino di Padova) […] Nicholas Siega è una delle note più positive di quest’inizio di stagione granata, tanto da essere partito titolare in tutte le gare ufficiali disputate, con il primo gol arrivato all’esordio in campionato contro l’Ascoli. Già, l’Ascoli: se fino al 3-2 di sabato era da considerare come la “bestia nera” del Citta, Siega si è rivelato l’antidoto al suo veleno, avendo segnato tre gol ai bianconeri negli ultimi tre confronti.«Sapevo dei precedenti favorevoli che mi riguardavano, già da quando avevo incontrato l’Ascoli in Lega Pro nelle scorse stagioni, ma non c’è nessun conto in sospeso con i marchigiani», ride. «Al di là delle statistiche, sono contento soprattutto perché il mio gol alla fine è stato quello che ci ha permesso di vincere l’incontro. E ringrazio il mister per la fiducia che mi ha dimostrato, io ho sempre lavorato duramente per farmi trovare pronto». La conoscevamo come esterno alto, invece si è calato alla perfezione nel ruolo di mezzala. «È vero, nasco come esterno d’attacco, ma con il passare degli anni ho giocato in varie posizioni, ricoprendo spesso anche questo ruolo, che a Cittadella ho ripreso. Mi ci trovo bene e Venturato mi sta insegnando tutti i movimenti da fare, che ancora devo perfezionare. Non sento particolari differenze nel giocare un po’ più avanti o un po’ più indietro, su una fascia o sull’altra, e non è un problema ripiegare per andare a contrastare gli avversari». Siamo all’inizio ed è ancora tempo di pronostici: come vede il Cittadella in questa Serie B?«Dobbiamo guardare soprattutto a noi stessi, senza preoccuparci degli altri, e pensando a lavorare sui difetti emersi anche sabato. Credo potremo disputare un buonissimo campionato, ma restiamo con i piedi per terra. Non ha senso parlare di obiettivi stagionali, ancora. Pensiamo partita per partita». […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sguardi bassi, visi corrucciati. Escono così dagli spogliatoi del Mecchia i giocatori del Mestre che ancora quasi non credono di aver visto andare in fumo tre punti che per tutti sarebbero stati meritati. Anche Neto Pereira fatica a digerire questo pareggio, sebbene da parte sua ci sia stata un’ottima prestazione condita anche dal gol. Questa è la Serie C ha esordito qui nessuno ti perdona niente sino a che l’arbitro non fischia e noi non abbiamo mantenuto la concentrazione sino in fondo. E’ stato davvero un peccato perché pensavamo ormai di avercela fatta. Dobbiamo prenderla come una lezione per le partite future. Sotto il profilo della prestazione avete poco di che rammaricarvi. Avete giocato all’altezza delle aspettative. Abbiamo fatto quello che ci ha chiesto il mister, è stata sicuramente una buona prestazione da parte di tutti. Magari potevamo chiuderla prima, ma il calcio è questo. Quando sbagli prima o poi paghi ed è quello che ci è successo. Comunque, considero questa partita un buon punto di partenza. Siamo solo agli inizi, la squadra c’è e può solo migliorare. dobbiamo continuare su questa strada cercando però di crescere su certi aspetti facendo tesoro degli errori commessi. […]

Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I primi tre punti della stagione sembravano ormai in cassaforte. Lo stadio Mecchia era pronto a esultare, a salutare una vittoria che pareva del tutto meritata, soprattutto alla luce di una ripresa dove l’undici mestrino aveva dato l’impressione di poter chiudere in maniera definitiva i conti. Invece, è arrivato il fendente di Bacio Terracino, sugli sviluppi di una punizione, a strozzare in gola l’urlo di gioia, facendo inveire i tifosi per l’esultanza proprio sotto il settore della tribuna da loro occupato. Mister Mauro Zironelli ha molto di che rammaricarsi nel dopo partita. Se ne fa a fatica una ragione, ma il rospo da ingoiare non è indifferente. «Cosa dire ha esordito è stato davvero un peccato aver gettato al vento tre punti che ormai pensavamo nostri. Sarebbero stati bellissimi, invece usciamo solamente con un punto». A parte la grande amarezza, risultato giusto? «Il Teramo ha avuto il merito di crederci sino alla fine, quindi onore a loro e non ci resta che accettare il risultato. Per quel che ci riguarda, i ragazzi hanno offerto una prestazione encomiabile, la considero un buona base dalla quale ripartire. Dopo aver sofferto nei primi minuti avevamo la partita in pugno. Trovato il vantaggio, non abbiamo mai rischiato se non su qualche tiro da fuori area, mentre noi abbiamo costretto il portiere ospite ad un paio di miracoli, finendo anche per cogliere un palo. Purtroppo, sull’unica disattenzione abbiamo incassato il pareggio. È andata così sospira il tecnico mestrino è inutile piangerci addosso». Un gran Neto Pereira. «Sì. Neto ha giocato una gran partita nonostante ancora abbia qualche problema al setto nasale. Questo però non gli ha impedito di buttarsi sempre dentro, realizzando un gol e confezionando diversi assist». […]

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Dallo spogliatoio arancionero non escono grida di giubilo ma facce scure in volto. Zironelli è amareggiato e non lo nasconde. «Abbiamo giocato bene per tutta la partita ma non siamo stati attenti alla fine. C’era una gamba tesa fatta da Boscolo ma l’arbitro ha permesso che battessero in movimento. La palla è finita a Terracino che poi ha fatto quel gran gol. Noi non abbiamo saputo andare al raddoppio con le nostre occasioni e loro ci hanno punito. Peccato per quel gesto poco sportivo da parte del loro capitano. Non ho visto un divario tecnico tra le due squadre e secondo me il Teramo non meritava il pareggio. Adesso facciamoci passare l’amaro in bocca e concentriamoci sul prossimo incontro. Nessun dramma: era anche la nostra prima partita e il gran caldo ha anche influito nei minuti finali. Molti dei miei erano esordienti e non dimentichiamo che dobbiamo ancora crescere sia a livello fisico che tattico». Esce poi Neto, l’autore del gol. «Purtroppo un gol che non è servito, anche se era il primo del Mestre tra i professionisti dopo decenni. Pensavamo oramai di avercela fatta ma questo ci servirà di lezione. Dobbiamo imparare a essere concentrati anche con 4′ di recupero. La prestazione della squadra è stata ottima e avremmo meritato di vincere. Comunque dovevamo rialzare la testa dopo le sberle della Triestina e credo che abbiamo dimostrato a tutti che abbiamo ottime qualità per fare un grande campionato». […]

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) È iniziata ieri l’avventura del Mestre nella serie C. E poteva iniziare in maniera fantastica se non fosse stato per l’unico svarione a fine partita. Dopo settimane di polemica in cui sembrava non si dovesse scendere in campo per lo sciopero, ieri al Mecchia gli arancioneri hanno esordito nella nuova serie dominando. Dopo il minuto di silenzio per le vittime del terremoto di Ischia, si comincia a giocare. […] Al 27’Neto Pereira svetta più alto di tutti e incorna perfettamente battendo Calore. Il brasiliano festeggia il primo gol del Mestre in Serie C con il pollice in bocca imitando un bebè e poi viene ricoperto dall’affetto dei compagni. È il primo gol del Mestre in serie C […] Al 48′ Terracino trova il pari con un gol di gran classe. Stop, palleggio e tiro rasoterra che Favero vede all’ultimo. Poi un gesto poco educato del capitano teramese sotto la curva del Mestre scatena una parapiglia. Anche in campo i giocatori vengono a contatto ma l’arbitro riporta la calma. Niente da fare. Rimane l’amaro in bocca per quei tre punti accarezzati fino alla fine.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dai rigori (negati e poi dannati) il Pordenone era rimasto ferito al Franchi nella semifinale playoff con il Parma nell’ultimo match della passata stagione. Da un rigore che vale 3 punti i neroverdi ripartono nella nuova stagione. A batterlo è stato Salvatore Burrai. «Un pallone che pesava racconta il metronomo neroverde mentre lo appoggiavo sul dischetto perché era l’ultima occasione della partita. Però di penalty importanti ne avevo già battuti e sono andato a calciare sereno». Sembrava l’unica soluzione per sbloccare la gara. «Abbiamo fatto noi la partita riprende Burrai -, anche se avremmo potuto gestire con più lucidità alcune occasioni. Un po’ ha influito anche il terreno di gioco che non era certo bello». Gli chiedono a chi dedica il primo gol 17-18. «A mia moglie risponde sorridendo e al presidente come regalo di compleanno (Lovisa compiva gli anni sabato) in ritardo». […]

Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Vittoria di rigore in extremis (93′) per il Pordenone nella gara d’esordio a Santarcangelo. Tutto sommato meritata per l’impegno, testimoniato dalla dozzina d’angoli, messo in campo dall’undici di Colucci che non ha mollato mai. Il gol che ha deciso il match è stato propiziato da un cross dalla fascia destra di Pellegrini (da poco entrato al posto di Formiconi) finito su di un braccio allargato di Maloku appostato quasi al limite dell’area romagnola. Sul dischetto è andato freddissimo Burrai che ha battuto Bastianoni. Era forse l’unico modo, su piazzato, per bucare la barriera approntata da Angelini ai limiti dell’area gialloblu, vista anche la giornata non proprio brillantissima degli avanti neroverdi (oggi per la prima volta con la casacca biancorossa da trasferta). Niente sorprese nel 4-3-2-1 di Colucci che schiera Ciurria e Sainz Maza in supporto a Gerardi prima punta. Angelini risponde con un 5-3-2 che vede Palmieri e Piccioni in prima linea. […] La gara sembra spegnersi senza vincitori, quando Pellegrini calcia la palla sul braccio destro di Maloku girato verso la sua stessa porta. É l’episodio che decide il match. D’Ascanio assegna il rigore fra gli ululati del Mazzola. Burrai non si lascia scappare l’occasione e regala al Pordenone i primi 3 punti della nuova stagione.

Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) Un’altra gara risolta quasi allo scadere, dopo quella con il Lecce in Tim Cup. Leonardo Colucci sa benissimo che vittorie così non sono frutto del caso, anzi. «Ci abbiamo creduto: e quando ti comporti così l’episodio gira sempre a tuo favore», afferma il tecnico del Pordenone che, in chiusura, si complimenta con Eros Pellegrini, commosso dopo la partita. Colucci, partenza positiva della sua squadra: prima giornata e primi tre punti. «È andata bene. La speranza è l’ultima a morire: non abbiamo mai mollato, dall’inizio alla fine abbiamo condotto la gara e ci mancava solo la rete, arrivata a pochi istanti dal termine. Sono contento, anche se non siamo ancora al top». Sembrava una partita destinata al pareggio: poi è arrivato il rigore di Burrai al 93′. «Volevamo a tutti i costi il successo. Ho anche forzato, passando al 4-2-4 e aumentando la forza offensiva. Sapevo di rischiare qualcosa: bravi i nostri difensori a togliere la profondità alle punte del Santarcangelo. In generale bravi i ragazzi a crederci sempre: credo che il successo sia meritato per quanto fatto in tutti i 90′. Ci sono ancora degli aspetti da migliorare, soprattutto la gestione della palla negli ultimi venti metri, ma in questo momento sono soddisfatto così». […] Colucci, una vittoria da dedicare a Lovisa per il suo 53esimo compleanno? «Gli abbiamo fatto un bel regalo. Sono contento per lui e per Eros Pellegrini, anche lui festeggiava il compleanno ieri (sabato, ndr). In questi 40 giorni ho visto un ragazzo che si è allenato con professionalità e umiltà: a fine partita l’ho visto piangere dalla gioia. Significa che ha grandi valori».

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Se le grandi squadre di si riconoscono dalla capacità di vincere anche quando non brillano, beh, allora il Pordenone lo è. Già, perché nonostante una prestazione piuttosto opaca, i ramarri debuttano per la prima volta in serie C con un successo (nei tre precedenti tentativi alla prima giornata arrivarono un ko e due pareggi), colto in pieno recupero su rigore trasformato da Burrai. E ringrazia pure il suo portiere, Perilli, autore di un paio di interventi decisivi. Tre punti d’oro, dunque, per la squadra di Colucci a Santarcangelo, che però deve lavorare per migliorare una manovra lenta e le poche idee in fase offensiva, a cusa di una condizione atletica tutt’altro che ottimale e di un’avversaria che aspetta sempre dietro la linea della palla. Nell’occasione, allo stadio “Valentino Mazzola” fa il suo esordio la nuovissima maglia da trasferta del Pordenone, biancorossa, omaggio ai colori della città. Di fronte a una ventina di tifosi giunti dal Friuli sfidando i 35 gradi della Romagna, Colucci schiera il suo ormai consueto 4-3-2-1 e i ramarri cominciano a spingere, ma faticano. Dopo i fasti delle ultime affermazioni in Tim cup, la squadra tiene in mano le redini del gioco ma non trova gli spunti giusti per sfondare il muro di una rivale palesemente inferiore sul piano tecnico. […] Sforzi neroverdi premiati in pieno recupero, quando Pellegrini scende sulla corsia di destra e crossa, il disastroso Luciani (nell’azione successiva espulso per un evitabile fallo di reazione a gara pressoché finita) devia il traversone con la mano e l’arbitro indica il dischetto: Burrai trasforma da manuale. E i ramarri godono.

Ore 13.30 – (Gazzettino) Nonostante l’eliminazione ai rigori, il tecnico aponense Franco Gabrieli è soddisfatto della prestazione dei suoi: «La squadra si è comportata molto bene, al di là del primo quarto d’ora dove forse avevamo un po’ paura della forza dell’Arzignano e siamo rimasti troppo bassi. Poi abbiamo trovato i giusti accorgimenti e nella ripresa abbiamo ribaltato il risultato». «Peccato che per un pelo non abbiamo portato a casa il risultato continua Gabrieli Credo comunque che la squadra abbia dimostrato di potersela giocare con tutti. Alleno un gruppo molto giovane che deve migliorare a gestire alcuni momenti del match, come nell’episodio del 3-3 nel finale di partita. Nonostante alla squadra manchi un po’ d’esperienza sono convinto che c’è il tempo per fare crescere questi giovani». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) I ragazzi dell’Arzignano, contro un Abano di scarso spessore tecnico, nel primo tempo dominano largamente e dopo un quarto d’ora vedono già la qualificazione con un rassicurante 2-0. Nella ripresa invece cambia tutto, l’Abano prende coraggio con un gol “sporco” e rimonta incredibilmente fino a portarsi sul 3-2 a 5′ dalla fine. Odogwu con un gran gol porta tutti ai rigori anche se Raimondi si divora il 4-3 al 95′ e spreca pure il rigore decisivo della prima serie. […] 8-7 dopo i calci di rigore cr (3-3 al 90′) ARZIGNANO VALCHIAMPO: Dani; Romio (36’st Toso), Kostadinovic, Bigolin, Scandilori (44’st Vanzan); Forte, Maldonado, Fracaro (28’st Raimondi); De Anna (19’st Hoxha), Odogwu, IlariAll. ItalianoABANO: Belogravic; Tescaro, Di Bari, Zanon, Favero (31’st Cestaro); Franceschini, Faggin, Carteri, Turrini (10’st Boreggio); Rubin (31’st Dabalà), Cecconello (39’st Gashi)All. Gabrieli Arbitro: Cannata di FaenzaReti: pt 9′ Ilari (AV), 17′ Forte (AV); st 10′ e 15′ Cecconello (AB), 40′ Franceschini (AB), 43′ Odogwu (AV)Sequenza rigori: Ilari gol, Carteri gol, Maldonado gol, Boreggio gol, Odogwu gol, Dabalà gol, Forte gol, Gashi parato, Raimondi parato, Franceschini gol, Hoxha gol, Di Bari parato.

Ore 12.50 – (Gazzettino) […] Una gara che, comunque, il tecnico di casa Florindo può commentare solo con accenti positivi. «Siamo partiti subito con piglio, con voglia di proporre un buon calcio, nonostante il caldo aggressivo», evidenzia il tecnico. «Dal punto di vista tattico, abbiamo schierato più esterni di ruolo, ad esempio Boron che sto facendo lavorare da mezzala, perché ho bisogno di più alternative in quel ruolo e lui ha tutte le qualità per interpretarlo al meglio, come dimostrato per un’ora anche oggi (ieri, ndr). In generale, comunque, abbiamo rischiato molto poco e questo era un aspetto che mi interessava molto, perché finora avevamo sempre subito gol mentre in questa occasione c’è stata grande attenzione da parte di tutti, a partire dagli attaccanti, che hanno fatto un gran lavoro in fase di non possesso. Sulla manovra c’è ancora molto da lavorare ma per il momento sono soddisfatto, così come non mi lamento della tenuta atletica dei ragazzi, favorita anche dall’innovativa possibilità di operare cinque sostituzioni».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) L’Este è già in “clima” campionato. Con la speranza, ovviamente, che domenica prossima, con la Clodiense, di simile ci sia solo il piglio e non anche le temperature, quasi proibitive per una domenica di fine (si fa per dire) estate. Caldo a parte, grazie ad una prestazione bella tosta e ad un tris niente male i giallorossi staccano il biglietto per il prossimo turno di Coppa Italia ai danni di un Delta Rovigo ancora troppo “cantiere” e poco “squadra”. Una mancanza di verve, quella degli avversari, che gli uomini di mister Michele Florindo non faticano a comprendere, sfruttando al meglio le corsie laterali e i guizzi dei suoi fantasisti. A mettersi in mostra è il terzino (reinventato mezzala) Andrea Boron che al 4’sguscia via a Mboup prima di mettere in mezzo un ottimo traversone (non sfruttato dai compagni) mentre al 9’indovina l’angolino da fuori area per il vantaggio dei padroni di casa. […] Nella ripresa, invece, l’Este si ripiglia il trono grazie al rigore fischiato dall’arbitro Lovison per un presunto fallo di mano di Contri. Dal dischetto Fioretti batte Signorini per il 2-0 della sicurezza. Al 69′, il destro di Andreetto riaccende le speranze dei rodigini, rimpolpate dal tap-in sfiorato da Fissore sul filtrante di Soro (75′). Tuttavia, è l’Este a firmare il tris quattro minuti più tardi con il neoentrato Damien Florian che insacca a porta vuota dopo una papera di Signorini, tradito dal controllo di palla nell’intento di gestire un retropassaggio. […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) È soddisfatto Gianfranco Fonti al termine della gara: «Abbiamo passato il turno, disputando un ottimo primo tempo come atteggiamento di squadra nel pressing e nel possesso palla. Poi nella seconda frazione abbiamo sofferto di più, vuoi perché abbiamo preso un gol che può avere creato dei dubbi ai miei ragazzi sul piano psicologico e contemporaneamente ha caricato gli avversati, vuoi anche per il caldo. In ogni caso abbiamo avuto una capacità di tenuta andando a segnare il terzo gol, e creando altre situazioni inclusa quella che ha portato all’espulsione del loro difensore centrale. Per cui non posso giudicare che come estremamente positiva questa prima uscita ufficiale». In attacco Kabine e Aliù hanno confermato di avere una grande intesa. «Hanno disputato una grande prestazione, trovando il gol e creando tante altre situazioni. Poteva anche andare meglio, ma se si possono esprimere a certi livelli è anche merito della squadra che li mette nelle condizioni ideali». Questa vittoria è anche un buon viatico in vista dell’esordio in campionato domenica al Gabbiano con l’Ambrosiana. «Senz’altro, anche se domenica non avremo a disposizione per squalifica sia Leonarduzzi e sia Kabine. Per Leonarduzzi sarà anche l’occasione di recuperare al meglio dal problema al tendine d’Achille, quanto all’assenza di Kabine abbiamo altre soluzioni che sono state provate anche in occasione delle amichevoli». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) La pagnotta più fragrante che esce dal forno di Campodarsego è quella di Fonti che così accede al secondo turno di Coppa a spese di una grevia Clodiense. Buona la prima, dunque, per il nuovo allenatore dei padovani che indovina l’infarinatura per far ben lievitare la propria squadra e presentarsi in ottime condizioni per l’imminente inizio di campionato. Troppa è parsa, infatti, la differenza d’ingredienti tutta a scapito dei veneziani che, soprattutto nel primo tempo, sono parsi ancora in infradito in qualche lido di Chioggia. Finisce 3 – 1 ma poteva starci anche un 8 – 4, complice il caldo africano che, soprattutto nella seconda frazione, ha ottenebrato i pensieri e appesantito i riflessi. Si era al Gabbiano di Campodarsego ma a tratti è sembrato l’ippodromo di Ascot con virili spettatori a torso nudo, adornati da esotici cappellini e ombrellini variopinti, mentre i gradoni degli spalti emanavano calore come caricati ad uranio impoverito: Lega Nazionale Dilettanti e società, è così complicato posticipare le gare agostane in orari più umani? Quando all’80’il povero Gori è stato raggiunto da una pallonata sul volto, quasi si è festeggiato in campo per l’improvvisa possibilità di avvicinarsi alle panchine e abbeverarsi. «Mors tua vita mea», avrebbero sentenziato gli antichi saggi. Il Campodarsego sciorina un 4-4-2 classicheggiante, con la colonna portante formata dal roccioso Colman, l’illuminato Radrezza e il fuori categoria Kabine, non si deve al caso che, al 7′, è proprio Kabine a rompere il ghiaccio (si fa, ovviamente, per dire): su un lancio di cinquanta metri l’attaccante protegge la sfera e dal limite dell’area piccola fulmina in diagonale Luppi. […]

Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6.5; Cappelletti 5 (Candido 6), Russo 5, Trevisan 5.5; Madonna 6, Mandorlini 5.5 (Mazzocco 6), De Risio 6, Pulzetti 6 (Capello sv), Contessa 6; Chinellato 5.5 (Cisco 6), Guidone 5.

Ore 11.10 – (Gazzettino) All’8 Lunetta affonda sulla sinistra, e dalla linea di fondo (per i biancoscudati oltrepassata), vanamente contrastato da Russo, serve all’indietro Gomez che insacca senza difficoltà. Quattro minuti dopo ancora difesa immobile e fa il bis Ungaro, nuovamente servito da Lunetta, con una deliziosa conclusione dal limite che finisce all’angolino più lontano. Bisoli attua subito un triplo cambio, inserendo Cisco, Mazzocco e Candido e passando al 4-3-1-2, ma i pericoli per gli avversari arrivano solo sui tentativi da fuori di Pulzetti, Mazzocco e soprattutto Candido che centra una clamorosa traversa con un destro dal limite. Poi scatta anche il momento di Capello, ma la squadra fatica a pungere e si espone al gioco di rimessa dei locali che al 38′ trovano il tris grazie al nuovo entrato Antezza dopo un’azione sulla destra dell’ex Finocchio. E per il Padova è notte fonda.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Poco lucido davanti, assai disattento in difesa e quasi assente nella ripresa: il nuovo Padova targato Bisoli parte nel peggiore nei modi, rimediando un pesante ko a Meda con il Renate. Lascia perplessi in particolare il black out dei biancoscudati all’inizio del secondo tempo che ha propiziato l’uno-due decisivo della giovane squadra lombarda. Indisponibili Tabanelli, De Cenco e Marcandella e con Candido in non perfette condizioni, il tecnico schiera i biancoscudati con il 3-5-2, puntando in attacco sulla coppia pesante formata da Chinellato e Guidone. Il primo tempo scorre via velocemente con varie occasioni su entrambi i fronti e con il Padova che alza subito la voce, sfiorando la rete due volte nei primi 180 secondi. […] Da dimenticare l’avvio di ripresa, con il Renate che nell’arco di cinque minuti chiude i conti.

Ore 10.50 – (Gazzettino) In questo torneo serve pure essere sporchi e talvolta dimenticare i fraseggi; in settimana lavorerò anche su questo. Se nella ripresa non sono riuscito a ritrasformare quanto fatto di buono prima è colpa mia». […] Possibili ulteriori interventi sul mercato? «La società e il direttore stanno lavorando bene e hanno allestito una squadra con degli uomini veri. È chiaro che dobbiamo fare qualcosina per riempire la casella degli over, ma servono solo tempo, pazienza e tranquillità che, so, nel calcio non c’è. Sarebbe troppo facile parlare di mercato. Io sono contento della rosa che mi è stata messa a disposizione». Inevitabilmente amareggiato a fine gara il presidente Roberto Bonetto: «Sono molto deluso e stanotte farò fatica a dormire. Non mi sarei mai aspettato una cosa simile, ma è meglio sia arrivata adesso questa sconfitta. Dobbiamo reagire subito».

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Se la sveglia doveva arrivare, meglio prenderla subito, per capire che il campionato di serie C non è solo un trotterellare o giochicchiare». Questo il primo commento a caldo di Pierpaolo Bisoli dopo il brutto ko di Meda. «Cosa non si deve salvare? I primi quindici minuti della ripresa, ma anche dopo il doppio vantaggio la squadra ha ancora giocherellato come fosse stato il Padova in vantaggio. Quanto alla prima frazione di gioco, penso fossimo tutti scontenti per non averla chiusa in vantaggio. Fino all’intervallo ho visto una squadra che ha provato segnare senza riuscirci, anche con trame importanti». E poi cosa è successo? «Siamo entrati male, con un calo mentale, pensando fosse tutto facile e questa è una mia responsabilità. Evidentemente non sono riuscito a trasmettere ai ragazzi quella rabbia agonistica che serviva. In generale bisogna essere più cattivi e cinici sotto porta o nei rimpalli perché due gol sono stati frutto di altrettanti errori nostri.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Non ci voleva, ma perché bisogna sempre soffrire?”) Che sberla! Una partenza peggiore di quella dello scorso anno per il Padova targato Bisoli, se non altro perché Brevi, all’esordio in casa, un punto contro l’Albinoleffe lo aveva preso, pur dovendo inseguire i bergamaschi (e lo aveva fatto con Altinier, il suo bomber). Il popolo biancoscudato è giustamente sconcertato, un avvio del genere nessuno se lo sarebbe immaginato. Dura restare calmi, anche perché, guardando le altre, Reggiana e Bassano a parte, le più accreditate al salto in Serie B hanno vinto tutte: il Pordenone a Santarcangelo, il Vicenza con il Gubbio, la FeralpiSalò a Reggio Emilia, la Sambenedettese con il Modena. Forse è davvero scritto nel Dna di questa piazza che bisogna sempre soffrire, non raccogliendo mai un sorriso che sia uno. Ma fa pensare il modo in cui la squadra di Bisoli è crollata, nella ripresa, dopo un primo tempo giocato discretamente. Il Renate è una di quelle squadre che lottano con il pugnale fra i denti, che ci mettono ritmo e aggressività per cercare di ridurre il gap nei confronti delle avversarie più nobili, eppure tutto ci saremmo immaginati ma non di vedere Pulzetti & C. crollare in questo modo. […] Si può perdere una battaglia, non la guerra e l’effetto “secchiata di acqua gelida” sulle ambizioni dei Bonetto è un dato di fatto di cui tener conto. Certo, andrà fatta una riflessione attenta e profonda su alcune scelte di mercato, perché sinora non ci sembra che abbiano pagato. E da qui al 31 il tempo è poco. […]

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6.5; Cappelletti 5 (Candido 6), Russo 4.5, Trevisan 5; Madonna 5.5, Mandorlini 6 (Mazzocco 5.5), De Risio 6, Pulzetti 6 (Capello 5.5), Contessa 6.5; Guidone 5.5, Chinellato 5 (Cisco 6). 

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Una “mazzata” pesantissima, dalla quale il Padova non si rialzerà più, nemmeno dopo che Bisoli rivolta la formazione: utilizzando tre dei cinque cambi a disposizione, il tecnico inserisce Mazzocco, Candido e Cisco trasformando il Padova in un “4-3-3”, ma i risultati rimangono un miraggio. L’unica, vera occasione della ripresa biancoscudata arriva al 22′, ed è un’invenzione di Candido, che stampa un destro meraviglioso sull’incrocio dei pali dal limite dell’area. Nel finale, a gara ormai chiusa, il Renate cala anche il tris con il destro di Antezza, servito dall’ex di turno, Finocchio. Un 3-0 pesantissimo, e che andrà dimenticato in fretta.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il rientro in campo dopo l’intervallo è un autentico shock. Ti aspetti un Padova convinto, propositivo, e invece ecco due sciocchezze a compromettere l’intera gara. La prima, all’8′, è clamorosa: la palla sta scorrendo verso la linea di fondo, Russo ne protegge l’uscita ma non si accorge di Lunetta che vi si avventa, rimettendola sul dischetto del rigore dove Gomez, tutto solo, batte di piatto infilando Bindi. Le proteste del difensore, che chiede una rimessa dal fondo, non solo non hanno esito, ma distraggono il Padova dal vero problema: un Renate che può approfittare della situazione e scappare. Cosa che, puntualmente, avviene quattro minuti più tardi: Chinellato è ingenuo nel perdere palla davanti all’area biancoscudata, ma il resto della squadra sta a guardare gli avversari rimetterla in mezzo, Gomez giocarla di sponda, e Ungaro infilarla di sinistro all’angolino.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La prima stagionale è una fragorosa “stecca”. Il Padova di Bisoli debutta in Serie C nella maniera peggiore, con una sconfitta sul campo di un Renate tutto tranne che vittima sacrificale, ma di certo aiutato dalle clamorose ingenuità biancoscudate. L’immagine della serata è la squadra raccolta intorno al suo allenatore, a fine gara, per metabolizzare a caldo un rovescio inaspettato e pesantissimo: il 3-0 fa male perché nasce da almeno due gentili omaggi della difesa, e perché dopo i primi 45′ le sensazioni erano completamente diverse. Il primo Padova della stagione riparte dall’impostazione tattica che l’aveva contraddistinto nello scorso campionato, il “3-5-2”, ma con una mentalità completamente diversa: squadra ariosa, propositiva, che sfrutta le fasce per arrivare alla conclusione e, in un primo tempo aperto dall’una e dall’altra parte, confeziona almeno quattro palle-gol. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Subito dopo il fischio finale Pierpaolo Bisoli ha radunato la squadra davanti alla sua panchina. Tutti in cerchio ad ascoltare l’allenatore, che per cinque minuti ha redarguito i suoi. Nessuno dei giocatori ha aperto bocca, sguardo cupo e testa bassa prima che il mister portasse tutti sotto lo spicchio occupato dai sostenitori biancoscudati, applauditi dalla squadra. Un debutto peggiore era difficile da immaginare, sebbene per il tecnico non sia tutto da buttare: «Al termine del primo tempo eravamo tutti scontenti di non essere in vantaggio», le sue parole a fine gara. «Nei primi 45 minuti abbiamo cercato di segnare, loro hanno fatto poco e, se c’era una squadra che meritava il vantaggio, questa avrebbe dovuto essere la nostra. Poi nella ripresa non siamo proprio entrati in campo e i primi 15′ ci hanno condannato. Abbiamo regalato al Renate due gol con nostri errori. La colpa è mia, non sono riuscito a trasformare in meglio quanto di buono fatto prima».




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