Renate-Padova, Pulzetti: “Da adesso non si scherza più! E diventeremo uno squadrone se…”

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Quella di domani sarà anche la prima gara da capitano, dopo l’assaggio in Tim Cup, per Nico Pulzetti, chiamato a trascinare il gruppo dentro e fuori dal campo. «Questo continuo tira-e-molla degli ultimi giorni non faceva bene a nessuno», le parole del centrocampista. «Nella nostra testa, comunque, c’è sempre stata l’idea di giocare. Arrivati a questo punto, lo sciopero sarebbe stato inutile: finalmente s’inizia, e noi siamo pronti ad andare a battagliare sul campo del Renate. Vogliamo iniziare con il piede giusto». Due gare, contro Renate e Fano, che vi condurranno subito al primo derby con il Vicenza. «Pensiamo gara dopo gara, quella di Meda è fondamentale per iniziare bene. A quello che verrà dopo penseremo con il tempo, anche perché prima del derby avremo il turno di riposo e la possibilità di prepararlo nei minimi dettagli. L’unico obiettivo sono i tre punti, per ora, per collaudare il nostro gioco e per conoscerci ancora di più». Il Padova a che punto è? «Siamo in buone condizioni, sia fisiche che mentali. I carichi sono stati importanti e l’impatto iniziale davvero tosto, ma il mister sa dosare bene i carichi ed è stato fatto un ottimo lavoro. Negli ultimi giorni ci siamo concentrati sul Renate, e anche se non potremo avere ancora i ritmi al top, sono sicuro che avremo benzina per un bel po’ di tempo». Quali possono essere le insidie di questa prima gara? «Potrebbero essere una conoscenza tra di noi ancora non completa, ma la Coppa Italia e le amichevoli ci hanno di sicuro dato un po’ di meccanismi. Sarà la mentalità l’aspetto più importante: da adesso non si scherza più, ci sono in palio i tre punti e un obiettivo importante». Essere additati come una delle squadre da battere è un bene o una scomoda pressione? «Siamo consapevoli di essere una squadra forte, ma per ora non lo siamo sempre stati al cento per cento. Quando tutti lo capiremo, e soprattutto i giovani riusciranno a rendersi conto di quanto possono dare al gruppo, sono sicuro che diventeremo veramente uno squadrone, e da lì sarà tutto in discesa. Per ora le nostre armi migliori devono essere l’organico, perché abbiamo davvero grandi doti tecniche, e la compattezza che il mister ci ha chiesto sin dal primo giorno».

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