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Come riferisce il Corriere del Veneto due mesi fa l’ex sindaco leghista Massimo Bitonci aveva scelto l’Arcella a due passi dal Colbachini per attaccare i dirigenti del Comune e l’allora commissario straordinario di Palazzo Moroni, Paolo De Biagi, colpevoli, a suo dire, di ritardare volutamente l’avvio dei lavori di restyling del Colbachini per non favorirlo nella corsa alla poltrona più alta del Municipio. Dopo le elezioni i lavori che dovrebbero portare l’impianto a 4500 spettatori con il suo completo rifacimento si sono persi nei meandri della politica. Il 20 aprile scorso il cantiere è stato aggiudicato, ma non è stato ancora aperto. E, con ogni probabilità, riferisce sempre il Corriere, resterà sospeso per un po’ di tempo a causa di una leggerezza commessa da parte della commissione giudicatrice della gara (composta da tre dipendenti di Palazzo Moroni, Stefano Benvegnù, Simone Sarto e Daniele Grendele, con la supervisione dell’allora caposettore all’Edilizia Pubblica Damiano Scapin). La commissione avrebbe infatti assegnato l’opera di restyling alla Ra Costruzioni Srl di Brindisi senza verificare a fondo la regolarità dell’offerta tecnica. “In particolare – si legge – l’azienda pugliese, che si è accaparrata il lavoro con un ribasso del 30% rispetto al prezzo fissato come base d’asta (un milione di euro anziché un milione e mezzo), avrebbe promesso alcune migliorie relative all’illuminazione della pista e al risparmio energetico dell’intero sistema elettrico che ora, alla prova dei fatti, non sarebbe in grado di assicurare. Tanto che parecchie delle altre 28 ditte che hanno preso parte alla gara, a cominciare dalle padovane Venturato, Sartori, Ranzato, Rampin, 3A, Paccagnella e Sicea, sarebbero pronte a ricorrere al Tar contro l’aggiudicazione di aprile”. L’assessore allo Sport Diego Bonavina si sta occupando della questione e non parla. Il ritardo del restyling del Colbachini allontanerebbe a cascata anche la ristrutturazione dello stadio Euganeo, così come l’avvicinamento delle tribune al terreno di gioco
