Ore 20.30 – (Il Piccolo) E se fossero due matricole terribili? Primorje e Triestina si affrontano in amichevole a Prosecco con le stesse credenziali, divise da tre categorie ma entrambe di fatto neopromosse nei rispettivi campionati (Promozione e serie C) quanto vogliose di voler stupire. I giallorossi non si nascondono, l’intenzione è di proseguire la scalata e l’obiettivo, avvalorato da un mercato scoppiettante, è di inanellare un’altra promozione. L’Unione dal canto suo, pur mantenendo un profilo basso non vuole certo rinunciare a sognare nell’anno che segna il ritorno tra i professionisti, anzi. […] Nemmeno il tempo di prender posto e la Triestina è in vantaggio, dopo 12 secondi, con França imbeccato davanti la porta da Arma. Sannino si affida al 4-4-2, in porta Perisan, con Troiani e Pizzul terzini, El Hasni e Aquaro centrali, in mediana Meduri e Aquadro, Bracaletti-Bariti sulle due corsie, Arma-França davanti. Alla mezz’ora il pareggio del Primorje con Gerbini, lesto a battere a rete su una punizione a due in area.Due minuti più tardi l’Unione torna in vantaggio con una pregevole conclusione a giro di Bariti. La terza rete in chiusura di frazione, ancora sull’asse Arma-França. Il Primorje rivoluziona la squadra nel secondo tempo, Sannino inserisce Acquadro, Mensah e Petrella. Mensah realizza la rete del 4-1 al 12′, poi spazio anche a Difonti, terzino in prova, e a tutti i componenti la panchina. Nel complesso buone indicazioni per Sannino. […]
Ore 20.00 – (Il Piccolo) «La Triestina può essere il trampolino di lancio della mia carriera»: con questi propositi, non c’è da stupirsi se Mirco Petrella, 24 anni, nato Pratola Peligna in provincia de L’Aquila, poche ore dopo la firma con l’Unione, giovedì ha piazzato subito una tripletta nella prima amichevole. […] “Credo che dopo sei anni sia venuto il momento di provare una nuova esperienza. Ormai ho 24 anni, fare carriera sempre in C comincia a essere una cosa non più prolifica, quindi volevo un cambio per dare una svolta. Spero presto di salire di categoria. E spero ovviamente di farlo con la Triestina”. Cosa rappresenta per lei l’arrivo in alabardato? “Credo possa essere un trampolino di lancio importante per la mia carriera. Trieste è sempre una grande vetrina con tanta storia alle spalle. E poi c’è un progetto preciso: senza quello, puoi avere anche una squadra forte ma non si arriva dove vuoi arrivare”. […] Esterno offensivo o seconda punta? “A Teramo mi adattavo in base al modulo: col 3-5-2 facevo la seconda punta, nel 4-2-3-1 l’esterno. Se si gioca col 4-3-3 farei sicuramente l’esterno d’attacco, ma credo che nel 4-4-2 il mio ruolo sia quello di seconda punta. Anche perché l’esterno che vuole Sannino ha caratteristiche diverse rispetto alle mie. Poi naturalmente posso adattarmi a seconda di cosa vuole il mister”. A proposito di mister, che allenatore è Sannino? “È un tecnico di categoria superiore e lo si vede subito. Poi spetterà al campo dare riscontro in termini di risultati” […] Che ne pensa del riposo alla prima giornata? “Visto che molti sono arrivati tardi, partire dopo è anche meglio. Ci prendiamo una settimana in più per amalgamarci meglio e preparare un ottimo campionato”. Per arrivare dove? “Credo che le ambizioni visti gli acquisti sono chiare: fare un buon campionato, possibilmente di vertice, tenendo conto ovviamente delle problematiche di una squadra che si sta completando dopo rispetto alle altre. Ma le aspettative sono importanti”.
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Due ritocchi per completare l’opera e tanta fiducia per una stagione che potrebbe riservare sorprese in positivo rispetto a un inizio particolarmente problematico. Il Vicenza si prepara allo sprint finale per il calciomercato 2017-2018 e prova a chiudere gli ultimi due colpi in canna, un centravanti e un esterno alto. Il direttore sportivo Moreno Zocchi deve acquistare un’altra prima punta che affianchi Nicola Ferrari, già blindato e messo sotto contratto (biennale) dopo l’accordo raggiunto nei giorni scorsi con il Venezia. La scelta sembra essere ristretta a due nomi. Quello di Leonardo Perez, in uscita da Ascoli ma che per ora non ha mostrato la benché minima disponibilità a scendere di categoria e quello di Piergiuseppe Maritato. Nelle ultime ore per Perez si è fatto avanti l’Avellino, che pare aver qualche carta in mano da giocare per l’ex Cittadella. Resta da capire se, come per quello mancato per Stefano Giacomelli, arriverà il placet di Walter Alfredo Novellino alla chiusura dell’operazione. Il recente caso che ha coinvolto il capitano del Vicenza sembra aver chiaramente fatto comprendere quello che potrebbe succedere se l’allenatore irpino non gradirà il giocatore. In ogni caso, se mai Perez dovesse decidere di scendere di categoria, il Vicenza non è l’unica società interessata e l’attaccante brindisino sembra avere altre preferenze. Alla data attuale (13 agosto) le possibilità per Perez sono basse, ragion per cui pare decisamente più probabile che alla fine la pista privilegiata porti a Maritato, cavallo di ritorno amatissimo dai tifosi biancorossi reduce da una buona stagione a Livorno, dove ha messo a segno 8 reti e che ha già dato la propria disponibilità. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) A Leonardo Colucci da Cerignola battere il Lecce fa inizialmente poco effetto, «perché una squadra vale l’altra. Sono contento per i ragazzi: dal primo al 95′ hanno prodotto una grande prestazione. Vederli lottare cosi è una grande soddisfazione per tutti». – Ma sul 2-0 per i pugliesi, cosa ha pensato? «Di continuare a giocare, senza avere nulla da rimproverare ai ragazzi – risponde il mister -. Siamo stati bravi, come sono stato attento io a non fare i cambi prima. Tenendo conto che Ciurria è arrivato una settimana fa, Lulli non l’ho voluto rischiare. Siamo poi passati al modulo 4-2-4 ed è cambiata la partita». – Appunti sui gol presi? «Di Piazza è un attaccante da serie A e si vede. Tra l’altro ho messo due attaccanti davanti, cercando prima di allargare il gioco e poi di sfruttare gli episodio. Il Lecce è arretrato e noi siamo stati bravi a fare il secondo gol, penso pure meritato. Ritengo sia stato un piacere, vedere questa gara, per chi è venuto allo stadio. Non dimentichiamo inoltre che nei gol subiti, il primo soprattutto, c’è la qualità dei giocatori del Lecce. Il secondo è stata una ripartenza, quando noi dovevamo recuperare il risultato. Quindi non vedo disattenzioni: chi ha messo la palla lì e poi chi ha concluso ha dei meriti precisi». – Ora testa via dalla Coppa? «Da qua a novembre ne passerà di tempo – conclude il mister -, preferisco pensare alla prima domenica di campionato. Intanto entrare a far parte della storia è importante. La soddisfazione è doppia per la rimonta. Poi, da domani, il risultato di stasera sarà già dimenticato».
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Notte magica al Bottecchia di fronte a 1600 tifosi. Il Pordenone supera in rimonta il Lecce e va ai sedicesimi di Tim Cup dove a novembre incontrerà il Cagliari (e non il Palermo di Tedino, eliminato dai sardi ai rigori). I ramarri vanno sotto di due gol (doppietta del salentino Di Piazza), ma non mollano e recuperano grazie a Raffini, Burrai (su rigore procurato da Misuraca) e Parodi a 2′ dal termine. Popolo neroverde in visibilio. Mister Leo Colucci sorprende tutti inserendo dall’inizio i nuovi arrivati Lulli e Ciurria. Rizzo risponde con il suo 4-3-3 che vede Di Piazza muoversi come punta più avanzata. […] Caturano manca il 3-0 colpendo prima il palo e poi Perilli. La sorte sembra proprio mutare e al 78′ Raffini, appena entrato, su assist di Gerardi dimezza il passivo e risveglia il Bottecchia. Passano appena 2′ e Misuraca viene steso in area. È rigore, che Burrai trasforma nella bolgia. C’è gloria anche per Perilli, che all’87’ toglie dal sette un siluro di Torromino, imitato da Perucchini che manda in angolo una botta di Gerardi. Sull’angolo di Burrai svetta ancora Parodi e di testa completa la clamorosa rimonta.
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Stringe mani e riceve complimenti Leonardo Colucci, che si presenta in sala stampa giustamente euforico: il suo Pordenone è nella storia, perché mai era andato così avanti nella Tim Cup (quarto turno), ed è inoltre autore di una delle partite più belle viste al Bottecchia negli ultimi anni. Il Lecce è eliminato e ora c’è una sfida nobile all’orizzonte.«È una grande soddisfazione per la società, per i tifosi e i ragazzi – attacca in conferenza il tecnico dei ramarri – La squadra non molla di un centimetro e anch’io, perché tutti noi sul 2-0 abbiamo pensato a giocare perché lo stavamo facendo molto bene. Non avevo nulla da rimproverare ai miei, poi i cambi hanno inciso: il gol di Raffini è stato fondamentale, perché ci ha permesso di modificare sistema di gioco, passare al 4-2-4 e quindi andare a rimontare e di conseguenza trovare la rete della vittoria». «Gli episodi sono determinanti – puntualizza – Va bene così». Quindi uno sguardo alla partita. «Una gara da categoria superiore – la definisce così Colucci – Il Lecce è una squadra costruita per fare un campionato di vertice e si è visto nei due gol, che sono stati molto belli e difficile. Abbiamo fatto la storia e fa piacere: adesso andremo a giocare contro una squadra importante, ma io preferisco pensare giorno dopo giorno. La gara del quarto turno di Tim Cup sarà a fine novembre e ne passerà acqua sotto i ponti…». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Pordenone nella storia, al termine di una rimonta pazzesca: sotto per 2-0 col Lecce a 12′ dalla fine, la squadra di Leonardo Colucci accorcia le distanze con Parodi, pareggia con Burrai e timbra la vittoria con Parodi, avanzando così al quarto turno della Tim Cup di fine novembre.C’è una sorpresa, alla lettura delle formazioni: manca Sainz-Maza, in tribuna perché non al top. Al suo posto c’è Buratto. Lulli fa così il suo esordio da mezzala sinistra. Davanti c’è un altro debutto, quello di Ciurria. […] E’ l’apoteosi, Pordenone nella storia: mai così avanti nella competizione. E se passa il prossimo turno, a novembre, c’è la sfida con l’inter a San Siro.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia ritrova il sorriso dimenticando l’eliminazione dalla Tim Cup di sette giorni fa al Penzo col Pordenone. Merito dell’1-1 in casa di una nobile come l’Atalanta prossima al ritorno in Europa. «Sono davvero molto felice di questo risultato e di questa prestazione così Pippo Inzaghi nel post partita . Siamo stati in palla, con una settimana di lavoro in più nelle gambe, nonostante il caldo, abbiamo tenuto botta disputando davvero una grandissima partita». Il gol di Mlakar aveva fatto pregustare il colpaccio. «Dopo il vantaggio abbiamo commesso una leggerezza e l’abbiamo pagata cara, una situazione molto formativa perché dobbiamo capire che sì gli errori ci stanno, ma in Serie B come in Serie A non si può sbagliare una palla in uscita altrimenti prendi gol. Comunque, ripeto, siamo stati bravi, ringrazio l’Atalanta che ci ha dato la possibilità di disputare un test impegnativo di questo livello, anche sul piano personale per me tornare a Bergamo è sempre speciale». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un Venezia propositivo e in palla, una Dea pronta a reagire. Termina 1-1 il test tra i nerazzurri e i lagunari disputata a Bergamo davanti a oltre 6 mila spettatori. Da sottolineare che la squadra orobica è scesa in campo con i giocatori non schierati il giorno precedente a Valencia contro l’undici locale (2-1 per gli uomini di Gasperini). Entrambe le formazioni hanno dato vita a 90′ «tirati» nonostante non ci fosse nessuna posta in palio, se non l’esigenza di rodare i meccanismi in vista dei rispettivi debutti stagionali. I veneti, schierati con il 3-5-2 (Geijo-Moreo la coppia d’attacco), hanno obbligato i più quotati avversari a considerare «vera» la partita dal primo all’ultimo istante. E se il Venezia abbassava i ritmi ci pensava Pippo Inzaghi a spronare i giocatori ad alzare i ritmi e lottare con determinazione. A un paio di settimane dall’esordio nel torneo cadetto la neopromossa dell’ex bomber nerazzurro (tanti applausi per lui dal pubblico di Bergamo), ha dimostrato di essere a buon punto sia sotto l’aspetto della condizione atletica sia per quanto riguarda gli automatismi tecnici. […] Risultato giusto e per Inzaghi riposte positive da un Venezia pronto per disputare un campionato di Serie B da protagonista. Per il tecnico dei lagunari anche l’affetto del pubblico di Bergamo. I tifosi atalantini non hanno dimenticato i gol realizzati in nerazzurro che gli permisero di vincere la classifica cannonieri di A.
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Certo, di fronte c’era una squadra senza molti titolari, quelli che avevano appena espugnato nientemeno che il Mestalla di Valencia appena 24 ore prima. Eppure l’1-1 strappato dal Venezia a Bergamo contro l’Atalanta è di quelli che fanno pensare positivo, perché si è vista una squadra molto migliorata rispetto al ko di Coppa Italia contro il Pordenone. Capace di regalare anche qualche momento di bel gioco e di assimilare bene anche il 3-5-2 che Filippo Inzaghi sta provando con insistenza nelle ultime settimane. Ci sarà tempo per ammirare Zigoni e Andelkovic, per stessa ammissione dell’allenatore ancora in evidente ritardo di condizione, ma allo stesso tempo si sono viste trame offensive promettenti e tante buone cose: «Abbiamo fatto una grande prestazione – evidenzia l’allenatore a fine partita – non me l’aspettavo perché di fronte avevamo l’Atalanta, con Ilicic, De Roon, Caldara, insomma, tanti giocatori di eccellente livello anche se molti titolari erano a riposo. La squadra mi è piaciuta molto, abbiamo lavorato una settimana in pianura e i risultati si sono visti subito. Sono emozionato anche per l’accoglienza che ho ricevuto. Bello il ricordo di Pisani che purtroppo ci manca tantissimo, purtroppo quell’anno la mia classifica cannonieri fu rovinata da quella tragica notizia. Ormai l’Atalanta non è più una sorpresa, è una realtà del campionato, ha un grande stadio, la famiglia Percassi ha fatto tanto. E’ stato un brivido entrare in campo per il riscaldamento e sentire l’ovazione dello stadio, tutte le volte che torno qui è un’emozione. Allenare qui in futuro? Gasperini è bravissimo e io adesso penso al Venezia, più avanti chissà…». […]
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ha strappato ieri un ottimo pareggio contro l’Atalanta. Un 1-1 con parecchie emozioni di fronte a migliaia di spettatori, tanto che il club nerazzurro è stato costretto ad aprire pure la Curva Nord non essendo più sufficienti i distinti. Ovazione per Inzaghi prima della partita, da quel pubblico bergamasco che lo vide capocannoniere della Serie A nel 1997. Certo, Gasperini non ha schierato la formazione migliore, ma del resto l’Atalanta “A” venerdì era già scesa in campo contro il Valencia, battendolo 2-1, in Spagna. Quindi ieri c’è stato spazio per chi ha giocato meno e per le riserve.Bergamaschi comunque tosti, già molto avanti nella preparazione, ma Venezia bello da vedere e convinto dei propri mezzi. Gasperini ha schierato i suoi con il 4-3-3, dando spazio dall’inizio a Caldara, Castagne, Cornelius e Ilicic, poi nella ripresa ha gettato nella mischia anche De Roon e tanti giovani, con il solo Berisha a guardare dalla panchina fino al 90′. Inzaghi ha puntato per la prima volta dall’inizio sul 3-5-2, con in difesa Andelkovic a supportare Modolo e Domizzi, mentre a centrocampo si è visto il romeno Suciu, all’esordio, con due terzini come Pinato e Zampano a fare gli esterni. Davanti Moreo e Geijo. Zigoni? Per l’ultimo arrivato solo panchina, ma lo si vedrà certamente in campo la prossima settimana nell’ultima amichevole in programma prima del campionato. […] «È stato un test molto impegnativo contro una grandissima squadra, ma sono felice perché era la prima volta che giocavamo con il 3-5-2 e questo Venezia ha mostrato di quale pasta è fatto», ha detto Filippo Inzaghi a fine partita. «Quando siamo concentrati, diventiamo una squadra difficile da affrontare per qualunque avversario».
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Solo il portiere Ayoub e l’ala Lavagnoli rimangono in infermeria saltando l’esordio odierno col Sudtirol. Dato l’infortunio alla mano del portiere tunisino il Mestre ha tesserato come vice-Favaro il classe ’99 Gianmarco Zironelli, figlio del tecnico arancionero che ha quindi superato il periodo di prova. Sul fronte formazione c’è l’imbarazzo della scelta con ballottaggi in tutti i ruoli del 3-5-2: in attacco dovrebbe toccare all’ex bolzanino Alberto Spagnoli (46 presenze e 5 gol in biancorosso tra il 2015 e il 2017) supportato da Sottovia o Sodinha, con Neto pronto alla staffetta. Per Beccaro si profila un impiego da quinto di centrocampo, con in mediana Fabbri, a Boscolo Papo e Zecchin, altro ex Sudtirol in C2 (63 presenze e 12 gol nel 2001-2003). In difesa davanti a Favaro probabile terzetto di esperienza con il neo acquisto Perna. Per quanto riguarda il Sudtirol in panchina siede il giovane 35enne Paolo Zanetti, ex Torino in Serie A, che al Mecchia non potrà disporre dello squalificato difensore Filippo Sgarbi e soprattutto della punta Lupoli, prossima alla cessione al Modena in cambio di Nolè. […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ arrivato il momento dell’esordio ufficiale stagionale per il Mestre. Appuntamento fissato per le 18 allo stadio Mecchia per la prima di Coppa Italia di Lega Pro contro il SudTirol. Sarà anche il primo esodo obbligato dei tifosi arancioneri nella vicina Portogruaro per l’indisponibilità del Baracca: «Non vediamo l’ora di iniziare – evidenzia Mauro Zironelli – perché ci siamo stancati di amichevoli, vogliamo una partita vera in cui testare la nostra condizione. Che non sarà sicuramente al cento per cento, ma cercheremo di dire lo stesso la nostra».
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Primo impegno ufficiale della stagione per il nuovo Mestre, targato sempre mister Zironelli. Nella partita inaugurale del girone B della Coppa Italia di Serie C Sodinha e compagni saranno di scena allo stadio Mecchia di Portogruaro (ore 18) per affrontare il Sudtirol. […] La prima fase della Coppa Italia di Lega Pro è strutturata con la formula del triangolare: nel gironcino c’è anche la Triestina. Zironelli fa il punto della situazione: «Purtroppo farò a meno di Lavagnoli ancora ai box per il risentimento muscolare e Ayoub che sta recuperando dalla frattura al dito. Per noi è tutta una novità. La prendiamo con entusiasmo e daremo il massimo, anche se non siamo al 100%».Probabili formazioni. MESTRE: Favaro, Politti, Gritti, Perna, Casarotto, Boscolo, Pozzebon, Neto Pereira, Bonaldi, Sodinha, Zecchin. A disp: Scocco, Fabbri, Spagnoli, Zanetti, Boffelli, Stefanelli, Rubbo, Sottovia, Bussi. All. Zironelli. SUDTIROL: Offredi, Oneto, Vinetot, Baldan, Tait, Smith, Bertoni, Cia, Fink, Zanchi, Costantino. A disp: Tononi, Caula, Bassoli, Dallago, Salvaterra, Forti, Heatley, Broh, Lupoli. Al . Zanetti.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Un altro sabato di test per le tre squadre padovane di Serie D. Ieri pomeriggio, Campodarsego, Este e Abano hanno affrontato un’altra scorpacciata di amichevoli in preparazione all’esordio in Coppa Italia (27 agosto) e del successivo inizio di campionato (3 settembre).Il Campodarsego ha incassato un secco 4-0 (fra le mura amiche) contro il Bassano, mentre l’Este ha centrato l’1-1 con i “colleghi” dell’Adriese (Serie D), che saranno rivali pure in campionato. Buona la vittoria dell’Abano, che ha fermato i baby del Cittadella Berretti (2-1 il risultato finale). […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Un ammutolito Dall’Ara ha fischiato sonoramente il Bologna ed applaudito sportivamente il Cittadella autore di una grande impresa. Lo 0-3 finale non deve trarre in inganno perche’ il risultato sarebbe potuto essere nettamente superiore. Nel dopo gara il tecnico Venturato rivolge i complimenti ai suoi: «Eravamo consapevoli di venire qui e fare la nostra partita cercando di mettere in difficolta’ il Bologna con le ripartenze, ma sinceramente non avrei immaginato di vincere con tre gol di scarto e soprattutto di giocare una gara perfetta». […] Litteri e Kouame sono stati devastanti, mentre il secondo gol di Pasa vale il prezzo del biglietto, ma Venturato intende rivolgere i complimenti a tutta la squadra: «È stata la vittoria del gruppo, eravamo con gli uomini contati ma chi e’ sceso in campo ha dato il massimo e disputato davvero una grande partita. Credo che questa vittoria entrerà nella storia del Cittadella ma adesso non montiamoci la testa, siamo ancora un cantiere aperto: il campionato è alle porte e vogliamo far bene, certo queste vittorie aumentano l’autostima e il morale di tutti».
Ore 12.20 – (Gazzettino) La grande impresa del terzo turno di Coppa Italia arriva dal Dall’Ara, dove un super Cittadella ha eliminato il Bologna con una clamorosa goleada. La squadra di Donadoni è sembrata scendere in campo con l’idea di poter fare un solo boccone di un avversario sulla carta nettamente inferiore, ma che in campo ha dimostrato tutto il contrario impartendo ai rossoblù una lezione. Certo il rosso di Verdi dopo 5′ minuti ha spianato la strada ai granata, che hanno potuto così esprimere il loro gioco colpendo di rimessa con Schenetti- Litteri e Kouame semplicemente devastanti. E dire che la vigilia non era stata così semplice per il Cittadella alla prese con diversi problemi di formazione. Venturato così fa debuttare in difesa Caccin, affidandosi al consueto 4-3-1-2 con Schenetti che supporta Litteri e Kouame. Anche Donadoni deve rinunciare a uomini importanti e opta per il 4-2-3-1 e Destro unico terminale offensivo. Nonostante il divario di categoria e tecnico, è il Cittadella a partire forte sprecando due buone occasioni con Schenetti. Ma il nervosismo del Bologna è evidente: dopo 5′ Verdi si libera con una gomitata di Pezzi, l’arbitro Abisso di Palermo vede ed estrae il cartellino rosso, mentre il centrale veneto è costretto poco dopo al cambio con Benedetti. […] Cittadella da sogno e se questo è solo l’inizio per i tifosi granata si potrebbe prospettare una grande stagione. Bologna invece completamente bocciato e sonoramente fischiato dai propri tifosi, ma gli applausi sono stati soprattutto per l’undici di Venturato che sono riusciti a realizzare una grandissima e storica impresa disputando la classica gara perfetta.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Dopo Il 7-1 del Torino al Trapani nell’anticipo di venerdì sera, ieri si sono giocate quasi tutte le altre partite del terzo turno eliminatorio della Tim Cup. Il Cittadella, il 29 novembre, giocherà sul campo della Spal, che ha regolato per 1-0 il Renate, squadra di Serie C. Non sono mancate altre sorprese, peraltro, come il tonfo interno di un’altra compagine di Serie A, il Benevento, che ha preso quattro gol da una di B, il Perugia. Passa anche il Pescara a Brescia, il Pordenone elimina con una clamorosa rimonta il Lecce e l’Udinese soffre non poco contro il Frosinone. Questi alcuni degli altri risultati: Benevento-Perugia 0-4, Brescia-Pescara 1-3, Pordenone-Lecce 3-2, Crotone-Piacenza 2-1, Sampdoria-Foggia 3-0, Sassuolo-Spezia 2-0, Udinese-Frosinone 3-2, Chievo-Ascoli 2-1.
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Da non credere. Da stropicciarsi gli occhi e chiedere se sia solo un sogno. Il classico “sogno di una notte di mezza estate”. E invece è tutto verissimo, il Cittadella sconfigge 3-0 il Bologna al Dall’Ara ed accede al quarto turno di Coppa Italia dove affronterà la Spal (a novembre). Un’impresa storica al termine di una gara meravigliosa, sebbene favorita dall’espulsione di Verdi dopo appena 5′. Il Citta è stato perfetto nell’approfittarne e chiudere i conti già nel primo tempo grazie ai gol di Kouamé, Pasa e Litteri. Di sicuro, per chi crede nel karma e nella ciclicità del destino, la partita di ieri può rappresentare un esempio perfetto. In settimana si era parlato del primo scontro in assoluto tra le due formazioni nell’agosto 2006, sempre in Coppa. All’epoca erano stati i granata a restare in dieci nel primo tempo, per l’espulsione di Iori per una gomitata. Il Citta al momento del “rosso” si trovava in vantaggio, alla fine venne rimontato e a fine gara gridò allo “scandalo”. È fin troppo ovvio che anche la sfida di ieri sia stata condizionata dall’espulsione diretta di Verdi.L’esterno, sulla propria trequarti, si è ritrovato a contendere un pallone aereo con Pezzi, allargando il braccio e colpendo al volto l’avversario. L’arbitro Abisso ha giudicato l’intervento volontario e non ha avuto dubbi nell’estrarre il cartellino rosso. Difficile giudicare. Giocatori di casa e pubblico insorgono, ma a sostenere la decisione arbitrale sono due conseguenze: subito dopo lo scontro Verdi è costretto addirittura a farsi medicare il gomito, ma soprattutto Pezzi, colpito allo zigomo destro, deve lasciare il campo ed essere sostituito da Benedetti. Donadoni dopo l’espulsione passa al 4-4-1, ma finisce con l’isolare Destro e arretrare il baricentro di un Bologna che lascia il Cittadella libero di impostare il gioco. Venturato, che fa del giro palla uno dei capisaldi della sua filosofia, non chiedeva altro. Il tecnico aveva promesso che non avrebbe snaturato la sua squadra, la superiorità numerica gli dà una grande mano e il vantaggio granata che arriva al 20′ è la logica conseguenza. […] La ripresa diventa solo una magica passerella per il Cittadella e una triste agonia per un Bologna già contestato.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Finisce in trionfo, con un’impresa da consegnare agli annali. Il Cittadella espugna Bologna con un fantastico 3-0, umilia Roberto Donadoni contestato a fine partita con la squadra dalla curva rossoblù e si prende di forza il pass per il quarto turno della Tim Cup. L’aspetta a novembre inoltrato la Spal, per un altro appuntamento che potrebbe spalancare le porte del paradiso ai granata, che adesso sognano la sfida con la Lazio. Partita che si decide quasi subito, decisiva l’espulsione di Verdi dopo cinque minuti per fallo di reazione. Abisso non ha dubbi e butta fuori l’esterno rossoblù. Da quel momento in poi sale in cattedra il Cittadella, che segna al 20’ con Kouamé, dopo uno splendido scambio con Litteri, che raddoppia con Pasa capace addirittura di mettere a sedere Mirante al 40’ e cala il tris con Litteri, che incrocia alla sua maniera in diagonale dopo un’azione da applausi a un minuto dalla fine. […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Bisoli promuove invece Trevisan che è in odore di tesseramento. «Mi è piaciuto molto. Io ho bisogno di giocatori come lui, perché si vede che tiene molto al Padova e che vuole venire a giocare qui, tanto più che abita in città. Mi hanno riferito che in passato può avere commesso qualche marachella, ma chi non le fa quando si è giovani. Con il passare degli anni si diventa maturi, e anche in questi giorni che si è allenato con noi non ha mai fatto una piega, pur arrivando da settimane in cui si allenava da solo. E’ un giocatore di grande rendimento. Ripeto, ho bisogno di ragazzi come lui, se il presidente è d’accordo». […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) E’ soddisfatto della prestazione dei biancoscudati Bisoli al termine della gara. «Siamo partiti un po’ imballati perché ieri (venerdì, ndr) abbiamo fatto due ore di allenamento con grande intensità. Ho visto comunque una squadra che voleva mettere in pratica quello che avevamo provato, riuscendoci nel secondo tempo. Mentre nella prima frazione non riuscivamo ad attaccare la profondità in velocità. In ogni caso abbiamo creato situazioni da gol, e non siamo riusciti a finalizzare, aspetto che dobbiamo migliorare. Al primo affondo della Lucchese siamo andati invece in svantaggio. Nella ripresa abbiamo giocato sempre nella metà campo avversaria, e oltre a pareggiare potevamo anche vincere». Sulle assenze di Bindi e Pulzetti. «Erano affaticati, e mi hanno chiesto di non giocare, per cui li ho assecondati. Tabanelli? Forse anche lui non voleva giocare, ma non me l’ha chiesto. E mi sono arrabbiato con lui perché nel primo tempo è come se avessimo giocato con un uomo in meno. Questo non è il vero Tabanelli. Aveva paura di farsi male, a quel punto è meglio fare giocare un altro compagno».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Serena per De Risio davanti alla difesa, in attacco Marcandella al posto di Pulzetti, anche lui indisponibile per un affaticamento. Sarà amichevole, ma Bisoli è sempre molto esigente con i suoi. Che però ci mettono un po’ per carburare, pur rispettando le consegne. Il ritmo non è elevato, e la Lucchese ha vita facile nello smorzare sul nascere la manovra biancoscudata. […] Nella ripresa subito quattro avvicendamenti, due dei quali in mezzo al campo: dentro De Risio (fuori Mandorlini) che agisce davanti alla difesa, e Mazzocco (Tabanelli), mentre Serena è ora interno destro. In attacco Chinellato (Marcandella) e nel pacchetto arretrato si registra il debutto bis di Trevisan (Cappelletti), che a stretto giro di posta sarà ingaggiato. Più intraprendente il piglio della squadra, che attacca a pieno organico sfruttando anche la catena di sinistra. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Finisce con un pareggio l’amichevole con la Lucchese all’Euganeo. Test utile soprattutto per affinare condizione atletica e meccanismi a due settimane dal debutto in campionato nella trasferta con il Renate. Non mancano le note positive, a cominciare da uno spirito di squadra sempre più marcato, con gli interpreti che cercano di tradurre sul campo i dettami del tecnico. Senza dimenticare il primo sigillo biancoscudato di Chinellato, valido per l’1-1 finale dopo il vantaggio dei toscani con De Vena. Applausi per Bisoli al momento dell’ingresso in campo. In avvio undici molto vicino a quello tipo. Rispetto alla sfida di Tim Cup con il Brescia, le novità sono nel modulo con il ritorno al 4-3-1-2, e in alcuni interpreti: Merelli rimpiazza tra i pali Bindi, fermato durante il riscaldamento da un fastidio alla coscia.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’1-1 contro la Lucchese non lascia grandi punti interrogativi sulla lavagna di Pierpaolo Bisoli. […] Quanto agli assenti di giornata, nessun dramma. «Pulzetti era molto affaticato, mi ha chiesto di riposare e l’ho accontentato, visto che era solo un’amichevole. E lo stesso in sostanza anche Bindi, che sentiva un fastidio alla gamba destra. Tabanelli era ugualmente stanco, ma non mi ha detto niente: nell’intervallo mi sono arrabbiato con lui, perché infatti in campo non c’era. Quanto a Trevisan, mi è piaciuto, ha la mia fiducia e si vede che tiene al Padova: è un elemento di grande rendimento, vuole bene a questo ambiente e sono certo che ci darà una grande mano. Su di lui metto la mano sul fuoco».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Solo dopo il primo quarto di gara il Padova è riuscito a mettere fuori la testa. […] Al 10′ i biancoscudati hanno trovato il pareggio a conclusione di una azione corale: verticalizzazione di Serena, incursione di Madonna a destra, e rasoterra perfetto sul secondo palo, dove Chinellato ha dovuto semplicemente insaccare col piattone sinistro. Da lì in poi, tanto possesso ma poche occasioni: l’unica al 39′, quando Cisco, a tu per tu col portiere, non è riuscito a centrare lo specchio.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Col ritorno al modulo con due punte e un trequartista, i biancoscudati in avvio non sono riusciti a trovare subito il bandolo della matassa: colpa di una partenza a rilento, come era stato una settimana fa al Rigamonti, stavolta però causata più dai carichi di lavoro che da un difetto di concentrazione, ma non ultimo anche dall’assenza di un elemento di equilibrio come Pulzetti, rimasto ai box per un affaticamento, insieme a Bindi.Ti aspetti la partenza autoritaria della squadra di Bisoli, che invece fatica a trovare le giuste geometrie e alla prima occasione si fa infilare: bravo l’attaccante toscano De Vena, al 14′, ad approfittare della marcatura “leggera” di Serena, a girarsi in area e a infilare Merelli sul palo lungo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Si sblocca Chinellato, ma non ancora il Padova. Dopo l’eliminazione dalla Tim Cup di una settimana fa a Brescia, la prima amichevole stagionale contro una formazione di pari categoria restituisce luci e ombre alla squadra di Pierpaolo Bisoli: la Lucchese, inserita nel girone A con ambizioni decisamente più modeste rispetto a quelle padovane, se ne va dall’Euganeo con un 1-1 che ai biancoscudati, ai punti, sta un po’ stretto. Nel complesso, tra qualche amnesia difensiva e un’incisività sotto porta ancora da perfezionare, il bilancio di ieri è uno solo: a due settimane dall’inizio del campionato, fissato per domenica 27 agosto con la trasferta di Renate, per Bisoli c’è ancora molto lavoro.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’adrenalina a mille di Pierpaolo Bisoli contagia tutti anche dopo il match amichevole pareggiato 1-1 con la Lucchese all’Euganeo. Si carica ancora, nonostante gli allenamenti durissimi che sono stati al centro della preparazione delle ultime settimane. Eppure il pari con la Lucchese ha una spiegazione precisa. Le gambe pesanti, anzi pesantissime, che mettono ko Bindi nel riscaldamento, che suggeriscono a Pulzetti la prudenza di chiamarsi fuori, che non inducono Tabanelli ad alzare bandiera bianca nonostante la condizione tutt’altro che brillante. E Bisoli si arrabbia, prendendo il suo giocatore a male parole e ribadendolo nel dopo partita: «Mi sono arrabbiato con lui – ammette l’allenatore – doveva fare come con Pulzetti, che mi ha detto di non voler rischiare. Tabanelli non ha quell’acutezza di dirmelo e abbiamo giocato in nove nel primo tempo. Oggi aveva paura di farsi male e doveva giocare Mazzocco. Su 800 palle abbiamo messo un gol. Evidentemente dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista». Ecco, a voler scavare nei difetti di una squadra ancora imballata, ci sono le troppe occasioni fallite nel primo tempo, che fanno irritare il pubblico e storcere il naso pure a Bisoli. Il quale nel dopopartita concede due indizi molto importanti in chiave mercato. Innanzitutto, cosa che già si era capita, conferma il suo placet per il tesseramento di Trevor Trevisan, che verrà formalizzato la prossima settimana e poi nega di aver bisogno di una punta, concentrando le proprie attenzioni piuttosto sul trequartista: «Chi l’ha detto che ci serve una punta? Ne ho già quattro, siamo a posto così – taglia corto – piuttosto magari potrebbe arrivare un trequartista». […]