Riceviamo e pubblichiamo:
COMUNICATO DEL COMITATO “SÌ ALLO STADIO PLEBISCITO”
Padova, 7 agosto 2017
Il Comitato Sì allo Stadio Plebiscito nel corso di questi mesi ha raccolto un piccolissimo campionario di voci fuorvianti sul tema dello stadio, che andiamo a pubblicare di seguito. Alcune delle voci che andrete a leggere hanno già trovato piena smentita nei fatti, ma vogliamo pubblicarle ugualmente, al solo scopo di ribadire che la nostra memoria di cittadini ed elettori è buona:
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A fronte di tutto questo, vogliamo anche precisare che MAI siamo stati ascoltati in merito e MAI è stata tenuta in considerazione qualsiasi nostra istanza. Dobbiamo purtroppo prendere atto che chi di dovere ha preferito dare ascolto alle chiacchiere da bar o alle illazioni di qualche paginetta social, che ben presto dovrà rispondere in tribunale delle proprie sparate.
Visto il perdurare di molte inesattezze vogliamo precisare, ancora una volta ed augurandoci che chi di dovere colga tali precisazioni, quanto segue:
1 – I lavori per lo stadio Plebiscito erano stati suddivisi in due stralci. Il primo stralcio è stato finanziato tramite un mutuo contratto con il Credito Sportivo, mentre il secondo sarebbe stato finanziato da privati. Esistono documenti ufficiali che attestano la spesa relativa al primo stralcio, voce per voce, e che alleghiamo. A seguito dei lavori relativi al primo stralcio, il Plebiscito avrebbe avuto l’agibilità per farci giocare il Calcio Padova tranquillamente fino alla serie B. I lavori per il primo stralcio comprendevano fra le altre cose:
-Costruzione delle due curve, la Sud da 3.300 posti circa e la Nord riservata agli ospiti di capienza di 1000 posti circa.
-Copertura della Sud
-Unificazione dei quattro lati dello stadio tramite pannelli
-Rifacimento degli spogliatoi e delle coperture già esistenti
-Realizzazione dei tornelli e dell’impianto di sicurezza a circuito chiuso
2 – Il secondo stralcio dello stadio avrebbe portato la capienza a 18.000 posti tramite la realizzazione di quattro tribunette negli angoli dello stadio al posto dei pannelli, l’ampliamento della Curva Nord portandola ad essere speculare alla Sud e la copertura di quest’ultima. Tutto lo stadio poi sarebbe stato avvolto da una sorta di “telo” sul modello dell’Allianz Arena di Monaci, sul cui lato interno sarebbero stati proiettati i loghi degli sponsor, mentre sul lato interno si sarebbero creati giochi d’illuminazione colorata. Tale sistema, realizzato con luci a led a basso impatto energetico, avrebbe consentito non solo di ammortizzare i costi di gestione, ma anche di recuperare la spesa sostenuta per la realizzazione dell’impianto. Ribadiamo ancora una volta che l’intero secondo stralcio sarebbe stato realizzato con contributi privati.
3 – Stante le decisioni prese dall’assessore Bonavina, a tutt’oggi il Plebiscito rischia di essere abbandonato al suo destino. Ricordiamo che si tratta di un impianto che comunque necessita di lavori di ristrutturazione, a prescindere da chi ne sia il fruitore.
4 – Con l’abbandono del progetto Plebiscito la Giunta Comunale avrà perso tutti quei soldi già stanziati per la progettazione e gli espropri dei terreni.
5 – Ultima questione, ma non per questo meno importante: rinunciando al Plebiscito si rinuncia alla possibilità di riqualificare una vasta area e di sistemare lo scolo di Mortise tramite l’esecuzione di un bacino di laminazione previsto nel progetto, oltre al rifacimento di una viabilità problematica per la zona.
Ricordiamo inoltre che la Giunta ha la possibilità, a settembre, di poter chiedere un secondo finanziamento per l’opera.
Su queste basi il Comitato Sì al Plebiscito chiede ufficialmente un incontro con il Sindaco di Padova Sergio Giordani e l’Assessore allo Sport Diego Bonavina, in modo da poter spiegare nei dettagli tutta la vicenda, senza lasciarsi fuorviare dalle chiacchiere da bar che, fino ad oggi, hanno fatto fin troppi danni.
Comitato Sì allo Stadio Plebiscito