Cittadella-AlbinoLeffe, Paleari: “Dispiace rinunciare alle Universiadi, ma la priorità va ai granata!”

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Se si cerca un protagonista dopo uno 0-0, in genere è facile trovarlo nel portiere. Ma, a prescindere dalla buona prova individuale offerta nell’amichevole con il Mestre, ad Alberto Paleari il ruolo dell’attore principale sta addosso come un abito di sartoria, considerando che nel prossimo mese toccherà a lui difendere i pali del Cittadella, dopo una stagione vissuta alle spalle di Enrico Alfonso, che ora sta recuperando dall’infortunio al menisco. Ieri Paleari ha trascorso una giornata di svago in baita, assieme ai compagni. «È la prima da quando abbiamo ricominciato, ci voleva dopo un periodo di carico così pesante. Giornate come questa servono a fare gruppo», racconta il portiere.E servono di consolazione dopo il “no” forzato detto alla Nazionale, che a breve partirà per le Universiadi di Taipei. «Mi è dispiaciuto rinunciare alla convocazione, perché sarei tornato a vestire la maglia azzurra dopo aver vinto la medaglia d’oro nell’edizione di due anni fa. Ma la priorità è il Citta, sapere che difenderò la porta granata mi riempie comunque di soddisfazione». Avverte responsabilità particolari, visto che domenica toccherà a lei scendere in campo nel secondo turno di Coppa Italia, con l’Albinoleffe, che, un po’ a sorpresa, si è imposto per 3-1 in casa della Giana Erminio? «Mi alleno al 200% e quando sono stato chiamato in causa ho sempre detto la mia: proverò a farlo ancora. Non nascondo che avrei preferito incontrare la Giana, la mia vecchia squadra, ma è andata così. Alla ripresa inizieremo a studiare l’Albinoleffe, perché il primo obiettivo della stagione è passare il turno e andare a giocare al Dall’Ara, contro il Bologna. Ovviamente, però, non smetteremo di caricare, perché in ritiro dobbiamo immagazzinare energie per tutta la stagione».

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(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Il Cittadella è nelle mani di Alberto Paleari. Con Alfonso reduce dall’intervento al menisco, a difendere la porta della squadra di Venturato ci penserà lui, che ha dimostrato, quando chiamato in causa nel suo primo anno in maglia granata, di saperci fare. Ieri, intanto, i giocatori hanno approfittato del giorno di riposo concesso per ritrovarci a pranzare tutti assieme. «Dopo dieci giorni ininterrotti di lavoro, un momento per rifiatare ci vuole. La squadra si è data appuntamento in baita, è anche un bel modo per fare gruppo. Fa caldo, ne abbiamo approfittato».

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Si sente qualche responsabilità in più? «Ogni giorno mi alleno al cento per cento. Quando ho giocato, con il Bari, ero pronto a farlo, sarà così anche adesso, in Coppa Italia, sperando di andare avanti con il Cittadella, perché la Tim Cup rappresenterebbe un bel palcoscenico per noi. Pierobon ci tiene tutti sul pezzo, e giocare le amichevoli mi ridaranno il ritmo partita, che mi manca».

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Il Cittadella non è apparso pimpante nemmeno con il Mestre, tanto che Venturato ha detto di non aver visto una bella partita. «Un po’ me l’aspettavo, perché avevamo giocato anche al sabato, e a Levico faceva tanto caldo. Il Mestre poi ha affrontato la partita in maniera molto aggressiva, qualche difficoltà l’abbiamo avuta. Sono comunque soddisfatto di quanto stiamo facendo in altura, il primo vero banco di prova sarà la Coppa».

(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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