Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Di questo gol in terra toscana all’esordio in Coppa Italia, Mensah confida l’emozione.«Sono veramente contento per questo mio primo gol con la maglia della Triestina. Non vedevo l’ora di esordire, devo ringraziare tutti i miei compagni di squadra, senza il lavoro di tutti loro non sarei riuscito a segnare». […] Infarcita di giovani e a mercato apertissimo, l’Unione disegnata da Sannino non ha rinunciato all’abito atteso, il 4-4-2 con Mensah esterno. E’ stata la partita che avevate preparato?«Si, siamo venuti ad Arezzo per vincere. L’allenatore crede tanto in me, durante la partita mi aiutava costantemente. Mi voleva vicino per potermi consigliare e infatti nel secondo tempo ci ha scambiato di fascia (con Bracaletti n.d.r.) e di fatto mi telecomandava. E’ andata molto bene e sono contento». Su Sannino. «Spero di proseguire così per ricambiare il mister, è una persona che riesce a tirarti fuori tutto, ne sono felice». Con la squadra si sta cementando un bel gruppo?«Sono qui da un mese, il legame con i compagni è già fortissimo, ci aiutiamo tutti ed è molto bello». Per anni a correre per i campi di periferia del Triveneto, domenica prossima su una corsia laterale dell’Adriatico di Pescara, magari davanti a Zdenek Zeman… «È vero» sorride Davis. «Ho iniziato a giocare a calcio tardi, sono rimasto per tanti anni a Verona ma ora forse è arrivato il momento di sfondare, e vorrei farlo con la Triestina».
Ore 20.00 – (Il Piccolo) Il successo di Arezzo ha portato comprensibile entusiasmo in casa alabardata. Ma subito dopo aver staccato il biglietto per Pescara, dove domenica la Triestina affronterà la squadra di Zeman, Sannino ha non solo elogiato i tanti giovani scesi in campo, ma anche ricordato che la rosa va assolutamente completata con rinforzi importanti. Insomma, non è certo un successo di fine luglio a far pensare che la squadra possa essere completa. E Milanese lo sa bene. Certo, ora il tecnico sa di poter contare, quando ce ne sarà bisogno, anche su elementi che forse in stagione potranno trovare meno spazio, oltre a tanti giovanissimi. Ma di questo Sannino ne era già certo dopo averli visti all’opera in ritiro. E proprio la bella prova di Arezzo, ottenuta con solamente 4-5 di quelli che in teoria dovrebbero essere i titolari in campionato, rafforza questa convinzione. Già, ma ora come completare la rosa? Innanzitutto vanno considerati due giocatori che la Triestina ha già in casa e non hanno giocato solo per i famosi impedimenti burocratici in questa fase di limbo da serie D e C, ovvero il portiere Perisan e Nadarevic.Per il resto, le necessità sono chiare: un terzino destro, un difensore centrale, un terzino sinistro (oppure un centrale che sappia giocare anche a sinistra), due centrocampisti. Poi eventualmente, se andrà in porto l’operazione Petrella, si terranno le antenne alzate per qualche eventuale colpo in attacco. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È soddisfatto il tecnico arancionero Mauro Zironelli al termine di Cittadella-Mestre. Sempre di amichevoli estive si tratta, ma gli spunti interessanti non mancano. «Stiamo proseguendo con il lavoro duro, fa piacere non prendere gol contro un’avversaria come il Cittadella. Mi è piaciuto lo spirito della squadra, che cerca i movimenti nelle due fasi». A Lavarone bene gli inserimenti dei centrocampisti. «Ci proviamo sempre, sono soddisfatto del lavoro collettivo, tutti si sono resi partecipi nella costruzione del gioco, abbiamo tenuto bene il campo». È finito il ritiro in altura, adesso come continuerà la preparazione? «Ho concesso un paio di giorni di riposo alla squadra, poi ci ritroveremo al Baracca da mercoledì, sotto un gran caldo. Svilupperemo la forza, in attesa di sapere il terzo avversario di Coppa Italia, che non conosciamo ancora perché nel nostro girone c’è la X della ripescata». Zironelli non si attende novità dal mercato. «No, siamo completi così come siamo. Non abbiamo un grosso budget, chi ci serviva abbiamo cercato di prenderlo subito. Dobbiamo soltanto recuperare Lavagnoli e Neto Pereira, che ha fatto qualche allenamento in meno per il setto nasale rotto. Lui ha voluto giocare senza la mascherina, ed è sempre un pericolo per gli avversari. Stiamo aspettando anche il recupero di Ayoub». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La bella cornice di pubblico di Lavarone è sicuramente la cosa più emozionante dell’amichevole tra Cittadella e Mestre che finisce 0-0, con la squadra di Zironelli che dev’essere soddisfatta nell’aver tenuto testa alla più quotata avversaria. Anzi, il Mestre, che è più avanti nella preparazione rispetto al Cittadella, ha fatto vedere le cose migliori nell’arco dei novanta minuti. Zironelli si affida a Spagnoli-Sottovia, con Beccaro pronto ad inserirsi, passa una manciata di secondi e Bartolomei, uno dei più attivi in avvio di partita, impegna il portiere Favaro con un gran destro dal limite. Chiaretti è costretto a lasciare il campo al 20′ dolorante al ginocchio sinistro in seguito a un contrasto di gioco – per il fantasista solo una botta la ginocchio – al suo posto entra Iunco. […] Tra i continui cambi e il gioco molto spezzettato non succede più niente, magari i tanti tifosi presenti al campo si sarebbero aspettati qualche emozione in più.
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) «Fa piacere non prendere gol, ma i risultati lasciano il tempo che trovano in questa fase della stagione». Mauro Zironelli è soddisfatto, dopo lo 0-0 con il Cittadella, in cui il suo Mestre ha saputo mettere sotto l’avversario grazie agli inserimenti dei centrocampisti. «Hanno fatto bene tutti, tenendo le giuste distanze fra i reparti sia in fase di possesso che di non possesso. Tenete presente che siamo carichi di lavoro e il Cittadella lo era anche più di noi. Adesso? Darò un paio di giorni liberi ai giocatori e da mercoledì ci ritroveremo, non sarà semplice lavorare al Baracca con 40 gradi, ma inizieremo a preparare la Coppa Italia: credo inizieremo il 13 contro il Sudtirol, anche se c’è ancora una “x” nel nostro girone». Il tecnico arancionero non si aspetta altri arrivi dal mercato. «Della rosa sono contento, e lo sono per Neto Pereira, che ha giocato senza maschera protettiva anche se deve evitare i colpi al naso. Quando gli arriva la palla è sempre un pericolo per gli altri. Dove potremo arrivare? Aspetto ancora a sbilanciarmi. Ma l’unico vero obiettivo è dare il massimo».
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Il Pordenone sta trattando Simone Sini, difensore classe 1992 con alle spalle più di 100 presenze tra i professionisti. Lombardo di Sesto San Giovanni, Sini è attualmente svincolato dopo due anni trascorsi in serie B con la maglia della Virtus Entella. Nasce terzino sinistro, ma all’occorrenza può essere anche impiegato da centrale, risultando così cruciale per sostituire sia Andrea Ingegneri (approdato al Palermo) che Stefano De Agostini (non più giovanissimo) sulla fascia. La trattativa sarebbe già a buon punto e la chiusura potrebbe essere questione di ore. Sini ha esordito in Serie A con la maglia del Lecce (2010) ed è transitato anche dalla Roma, pur senza scendere in campo. Nel suo curriculum anche il Pisa, la Pro Vercelli e il Bari. Sempre per la difesa, però, ci sono anche altri profili. Il primo è quello di Nicola Bizzotto, difensore del Bassano classe 1990 che però sta trattando il rinnovo. Bizzotto gioca da cinque anni con la maglia giallorossa, ma è nato calcisticamente nel Pisa, con il quale ha esordito nella stagione 2009-2010. Il secondo nome è quello di Cristian Sosa, centrale uruguaiano nato a Montevideo nel 1985. È un profilo più esperto (ha già 32 anni) e gioca nell’Alessandria. In Italia ha giocato col Gallipoli in Serie B e col Taranto, prima di passare al Cittadella, sempre fra i cadetti. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Leonardo Colucci dopo la partita al Bottecchia distribuisce positività a palate. «Promuoviamo il risultato e una prestazione di cui sono contento» afferma l’allenatore neroverde. «Non aver subito gol è importante – sottolinea più volte – anche perchè rafforza l’autostima. Di fronte avevamo una squadra agguerrita, mi è piaciuto l’impegno dei ragazzi. Quando si affronta una compagine di categoria inferiore, come il Matelica, si vede sempre come siano triplicate le forze per far bella figura. In ogni caso, per quello che ha fatto il Pordenone, complimenti ai miei ragazzi». Condizione in evoluzione, a che punto è? «Siamo ancora in ritiro praticamente, le difficoltà ci sono e lo sappiamo, ma lavoriamo e andiamo avanti a testa alta. Stima e autostima ci fanno alzare l’asticella. Non si poteva chiedere tanta velocità di gamba e di pensiero, ma ci sono le condizioni e i presupposti per fare meglio». Suciu che chiede di andare, Pietribiasi in campo dopo non essere stato impiegato nelle amichevoli, come si evolve? «Siamo incompleti, devo ringraziare i ragazzi della Berretti che ci hanno permesso di lavorare bene. La società sta lavorando sulla rosa, è un problema nostro come di altri. Sappiamo che bisogna intervenire su tre o quattro ruoli. Due difensori centrali, un terzino, un’alternativa a Burrai e uno davanti – elenca Colucci – anche se abbiamo giocatori eclettici che possono fare piu ruoli. Per Pietribiasi la società mi ha detto che potevo utilizzarlo, come Pellegrini. Sono professionisti che si sono allenati al 110 per cento come gli altri». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà il Pordenone a sfidare al Penzo il Venezia nel secondo turno di Tim Cup. Alla prima ufficiale della stagione i ramarri battono un ostico Matelica grazie alla giornata super di Matteo Buratto che prima sblocca il risultato e poi offre a Silvestro un pallone d’oro che vale il rigore del 2-0 realizzato da Stefani. Serata quindi tutto sommato positiva anche se Colucci deve lavorare ancora tanto per far diventare il ramarro la belva che tutti si aspettano di vedere e soprattutto la società deve mettergli quanto prima quei tre o quattro giocatori che lui si attende di vedere presto. Il tecnico neroverde non dispensa sorprese e presenta il suo 4-3-2-1 che tutti si aspettavano. L’unica incertezza riguardava il compagno di Martignago alle spalle di Gerardi. La scelta è caduta su Buratto, uomo di più lunga militanza in neroverde. Tiozzo propone invece un 4-2-3-1 con Gioè prima punta. Parte di buona lena il Pordenone, anche se la misura dei passaggi appare ancora approssimativa. Il Matelica aspetta e prova a ripartire. […]
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Non fa i salti di gioia, com’è normale che sia. Tuttavia Leonardo Colucci è soddisfatto della sua “prima” da tecnico del Pordenone e del suo esordio al Bottecchia. Due i motivi per la felicità: il passaggio del turno («vincere aiuta a vincere», dice) e per il fatto di non aver subìto gol.«Quest’ultimo è un aspetto molto positivo – attacca il trainer in conferenza stampa -. Nei momenti di difficoltà puoi subire qualcosa e oggi (ieri, ndr) non è successo. Teniamoci stretto il dato pur consapevoli che siamo incompleti e che ci manca qualcosa». Il riferimento è al fatto che il Pordenone necessita di un paio di difensori centrali da affiancare a Stefani e Parodi. «C’è bisogno di intervenire e la società lo sa – risponde il tecnico -. Se aspetto un regalo? Non è per me ma è per il club e la squadra stessa: serve anche un alter ego di Burrai, un terzino e un altro attaccante. Ma questa situazione è comune a molte altre società. Bisogna avere pazienza». Adesso il Venezia, che sino a pochi mesi fa militava nello stesso girone e campionato del Pordenone. «Andiamo al Penzo per provare a passare il turno – afferma Colucci -. È difficile, c’è una categoria di differenza, ma non è impossibile. Intanto mi godo questa prestazione. Mi è piaciuto l’impegno dei ragazzi, poi è chiaro che in questo momento non si può avere velocità di pensiero e di gambe». […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Condizione approssimativa, campo secco e spelacchiato, caldo tropicale: le attenuanti non mancano, ma il Pordenone fatica comunque troppo a eliminare il Matelica, squadra di serie D, al debutto nella Tim cup. È ovviamente troppo presto per giudicare, ma bisognerà lavorare parecchio nel mese che ancora separa i neroverdi dall’inizio del campionato. Intanto però finisce 2-0, si passa il turno e domenica si andrà a testare la forza del Venezia di Pippo Inzaghi, neopromosso in serie B. Nella prima sfida ufficiale della stagione mister Colucci si affida al “suo” 4-3-2-1, con Formiconi esterno basso a destra e Martignago con Buratto a sostegno dell’unica punta Gerardi. Al 7′ la prima occasione per il Pordenone, che parte subito all’attacco. Percussione di Buratto che non trova lo specchio. I neroverdi prendono rapidamente in mano le redini del gioco, cerca spesso Gerardi, quasi sempre però in ritardo: la forma migliore è ancora lontana e neppure le condizioni del manto del Bottecchia favoriscono il giro palla veloce. Al 20′ arriva il gol invocato dai già numerosi ultras: angolo di Burrai, palla in mezzo, corta respinta della difesa biancorossa e pronta staffilata rasoterra di Buratto che, appostato appena fuori dell’area ospite, insacca all’angolino. […] Insomma, bene per la vittoria ma c’è ancora parecchio da lavorare per Colucci. Che innanzitutto ha l’impellente bisogno – come da lui stesso evidenziato – di un forte difensore centrale in grado di affiancare Stefani, viste le difficoltà di Parodi. E probabilmente servirà anche un buon mediano. È infatti scoppiata la “grana” Suciu, con il centrocampista richiesto dal Venezia e, pare, desideroso di accettare la proposta per tornare subito in B. Forse anche questo il motivo della sua prova incolore. Vedremo in questi giorni se la società lo accontenterà, di certo farà di tutto per trattenerlo: giocatori così sono difficili da rimpiazzare e la mediana, forse la migliore della categoria, era l’unico reparto rimasto invariato rispetto alla scorsa stagione. Perdere il romeno sarebbe un problema serio.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il titolare sarà Audero? Nessun problema, il Venezia da subito è stato chiaro ed io non solo ho voluto fortemente venire qui, ma l’ho fatto con il massimo entusiasmo». Per il neo portiere arancioneroverde Danilo Russo uno dei sette volti nuovi della campagna acquisti era troppo forte il desiderio di risalire in serie B per arretrare innanzi alle gerarchie che mister Inzaghi ha delineato dal primo giorno della nuova stagione. Infatti a difendere i pali del Venezia come titolare sarà il ventenne Emil Audero, spedito in laguna dalla Juventus proprio per fargli recitare per la prima volta un ruolo da protagonista. «Ho accettato di fargli da spalla e da chioccia per aiutarlo magari a ripresentarsi ancora più forte tra i grandi della serie A conferma con serenità Russo, trentenne firmato con un contratto biennale . Non sarebbe nel mio carattere mettere i bastoni tra le ruote, il mio obiettivo è allenarmi come se dovessi giocare sempre, d’altra parte questo è il traguardo e lo stimolo che muove tutto e nessun calciatore potrà mai rassegnarsi alla panchina. Solo con questo atteggiamento potrò essere utile e farmi trovare pronto all’occorrenza». […]
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pippo Inzaghi non ha dubbi: quello di ieri è stato un buon test. Il campo non facile del Sappada e gli avversari del Bisceglie, «un’ottima squadra», hanno permesso di provare schemi e di assegnare notevoli minuti alle gambe dei giocatori. «Sono contento afferma . Adesso il risultato conta poco, anche se non avessimo vinto questo non sarebbe stato un grande problema. In questo momento conta mettere minuti nelle gambe, ho dato a qualcuno settanta minuti, ad alcuni novanta, ad alcuni li darò giovedì». Per metà settimana è prevista infatti la quinta e ultima amichevole sul campo sappadino, contro i friulani del Cjarlins Muzane. Anche se, ormai, si guarda oltre: al 6 agosto, al debutto della nuova stagione di Coppa Italia. «Adesso l’importante è arrivare a domenica con i giocatori nelle migliori condizioni possibili continua il mister . È chiaro che non potremo essere al cento per cento, però vedo sempre l’impegno e la voglia di far bene. È stato un buon test, che ci aiuta a crescere e da domenica, finalmente, si farà sul serio». La partita col Bisceglie è stata anche l’occasione per sperimentare moduli diversi: nel primo tempo il 3-5-2, nel secondo il 4-3-3. «Il 4-3-3 so benissimo quello che ci può dare e quali sono gli interpreti che ho, sono quelli dello scorso anno spiega Inzaghi . Il 3-5-2 rappresenta una soluzione importante e abbiamo difensori importanti, per cui in queste amichevoli ho cercato di capire che cosa ci possa dare anche un altro sistema di gioco. Adesso, andando a domenica, deciderò intanto i giocatori migliori che potranno fare la partita e, in base a quelli, il sistema di gioco. Ma non penso che quest’ultimo possa fare la differenza. È sempre l’interpretazione dei giocatori che la fa». […]
Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Gilardino o Zigoni? Questo il dilemma di mercato del Venezia e che, entro la settimana, dovrebbe risolversi con l’arrivo di uno di questi attaccanti alla corte di Filippo Inzaghi. Entrambi hanno già manifestato il gradimento per il club di Joe Tacopina, così come gli altri centrocampisti ancora in ballo per il secondo tassello da aggiungere alla rosa del Venezia. Già oggi, però, il direttore sportivo Giorgio Perinetti sarà a Milano per accompagnare il direttore generale Dante Scibilia all’assemblea di Lega, in cui è prevista l’elezione del nuovo presidente. Una occasione che Perinetti sfrutterà per proseguire le trattative, anche perché entro 48 ore vorrebbe riuscire a incontrare il suo omologo del Milan, Massimiliano Mirabelli, per discutere di Zigoni. «È un passaggio dovuto» spiega Perinetti, «il nostro impegno è quello di consegnare i due nuovi giocatori a Inzaghi il prima possibile, magari entro domenica prossima quando esordiremo in Coppa Italia. L’allenatore ce lo ha chiesto nell’ottica di un lavoro di gruppo da completare il prima possibile in vista del campionato, al quale vuole arrivare nelle migliori condizioni possibili».Il dirigente del Venezia però esclude che, ad esempio per l’attacco, possano arrivare sia Zigoni che Gilardino. «Ce ne serve uno, così come a centrocampo. Nelle logiche dei fatti siamo pronti a chiudere in qualsiasi momento, ma dobbiamo ricordarci che non lavoriamo da soli in una trattativa. Le opzioni le abbiamo fatte, servono solo gli ultimi dettagli. Poi abbiamo ancora un mese davanti, e si sa che il mercato può riservare ogni genere di sorpresa. Potremmo infatti anche avere qualche giocatore in più in uscita, rispetto a quanto preventivato finora». […]
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) […] «Sono contento, il risultato conta poco, e anche se avessimo perso non ci sarebbe stato alcun problema. L’importante era mettere minuti nelle gambe: ad alcuni giocatori ne ho dati 70 ad altri di meno, ma in ogni caso dobbiamo arrivare a domenica nelle migliori condizioni possibili. Logico che non potremo essere al cento per cento, però vedo che l’impegno e la voglia di far bene ci sono da parte di tutti i ragazzi. Questo è un campo difficile per giocare e il Bisceglie è davvero una buona squadra». Sui moduli utilizzati Inzaghi chiarisce il concetto. «Siamo partiti con il 3-5-2 perché ho difensori forti in grado di sostenerlo, poi nella ripresa con il 4-3-3 abbiamo sfruttato il sistema di gioco dell’anno scorso, che conosciamo meglio. Un cambio solo per capire quale sistema si poteva adattare alle nostre caratteristiche. Poi la differenza la fanno i giocatori non i moduli. Dispiace solo aver preso un gol su una rimessa, altrimenti è sempre difficile tirare verso la nostra porta».
Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia batte di misura il Bisceglie (2-1), faticando per avere la meglio sui pugliesi che disputeranno il prossimo campionato di Serie C. Prosegue così il cammino della squadra di Filippo Inzaghi verso l’esordio ufficiale di domenica prossima in Coppa Italia, con tante indicazioni per il tecnico piacentino e soprattutto il calore dei tifosi che si fa già sentire. Cinquecento quelli presenti ieri attorno al campo sportivo di Sappada con bandiere e fumogeni, e non è mancata neppure la gigantografia di Michael Groppello, il ventenne morto due mesi fa in un incidente stradale, sempre presente tra i ragazzi della Curva Sud.Il Venezia è sceso in campo schierato da Inzaghi con il 3-5-2, provando subito dietro il terzetto composto da Bruscagin, Domizzi e Modolo. Un modulo di riserva che l’allenatore del Venezia vuole tenere come jolly in caso di necessità, potendo contare sulla solidità dei suoi difensori. […] In pieno recupero è proprio lo sloveno Stulac a regalare il terzo successo in precampionato al Venezia, punizione imparabile con pallone che si infila all’ incrocio dei pali.
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) […] Ad Abano bisognerà attendere fino a sabato per vedere all’opera per la prima volta la nuova formazione. La squadra di Franco Gabrieli, infatti, il 5 agosto sarà di scena all’Arcella per la prima sgambata della stagione, e nell’occasione, oltre alla curiosità per il gruppo costruito dopo il mancato “matrimonio” con la Luparense, si presenterà anche un nuovo acquisto: negli ultimi giorni, infatti, è sbarcato all’ombra dei Colli l’argentino Luka Garcini, classe 1996. Centrocampista centrale, l’anno scorso militava in una formazione di Serie D nel proprio paese, ma con le sue qualità deve aver convinto la dirigenza e il nuovo tecnico aponense a puntare su di lui. […] In casa Campodarsego è invece l’ottimismo a farla da padrone, dopo le prime due settimane di lavoro. Le tre amichevoli disputate hanno visto la squadra di Fonti tener testa a Spal e Pordenone, per poi schiantare il Treviso (5-0). «Sabato abbiamo disputato sicuramente un buon test» l’opinione di Igor Radrezza, uno dei pochi “reduci” della passata stagione e autore del primo gol contro il Treviso. «Contro Spal e Pordenone avevamo lavorato molto sulla quantità, mentre coi trevigiani era giusto provare a muovere la palla e a gestire il possesso. Il Treviso è una buonissima squadra, composta da molti giocatori che hanno visto la Serie D, e per questo la nostra prova è stata davvero buona. Questa squadra è cambiata molto nel corso dell’estate, non è facile trovare subito l’amalgama, ma il gruppo sta crescendo bene: in ritiro abbiamo lavorato molto, facendo gruppo tra giovani e vecchi, e sono sicuro che col tempo le idee di gioco si troveranno». […] Non ha lasciato ferite aperte, in casa Este, la sconfitta (0-1) nel primo test con la Piovese. «Al risultato non guardo nemmeno» la chiosa del tecnico dei giallorossi, Michele Florindo, «quello che mi interessa, in questa fase della stagione, è vedere l’applicazione della squadra rispetto a ciò che chiedo loro di fare. Per questo le mie considerazioni sono comunque positive: contro la Piovese ho visto un buon primo tempo da parte dei miei ragazzi, si sono viste le trame che abbiamo iniziato a preparare in allenamento, e la squadra ha risposto bene, mancando solo in fase di finalizzazione. Nella ripresa è subentrato qualche ragazzino, e tra questi anche alcuni giocatori in prova, e considerato i pesanti carichi atletici della settimana, nell’ultimo quarto d’ora, quando è arrivato il gol avversario, abbiamo fatto un po’ di fatica. Bisogna continuare a lavorare, ma la sconfitta iniziale non cambia il mio atteggiamento». […]
Ore 13.10 – (Gazzettino) Il clou della Festa del Tifoso è l’amichevole Cittadella-Mestre, ci sono 600 persone al campo sportivo ad assistere alla gara, un centinaio i tifosi arancioneri. E la bella cornice di pubblico è sicuramente la cosa più bella dell’amichevole che finisce 0-0, con le emozioni che si contano sulle dita di una mano. Si conclude così senza gol il quarto test del Cittadella contro un avversario di caratura superiore rispetto a quelli sinora affrontati, il Mestre neo promosso in serie C, che è anche più avanti nella preparazione, avendo finito sabato la prima parte di lavoro in altura, a Piancavallo. In effetti il Cittadella visto ieri pomeriggio a Lavarone è apparso alquanto imballato, in mezzo al campo si faticava nel tenere testa ad avversari molto aggressivi. Venturato schiera una squadra totalmente diversa rispetto a quella che ha giocato il giorno prima a Levico, c’è il rientro di Litteri in attacco, in coppia con Kouame, il Mestre invece si affida al trio Spagnoli-Sottovia-Beccaro. […] Tra i continui cambi e il gioco molto spezzettato non succede più niente, magari i tanti tifosi presenti al campo si sarebbero aspettati qualche emozione in più.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «È stata una brutta partita». A Roberto Venturato non fa certo difetto l’onestà. E nell’analizzare lo 0-0 dell’amichevole con il Mestre non si nasconde. «Noi abbiamo giocato male, ma capita che in questo momento della stagione non si riesca trovare la capacità di muoversi, a causa dei carichi importanti di lavoro svolti in allenamento. Le gambe sono pesanti in questa fase della preparazione, non è facile esprimersi al meglio». Tra le note positive, la tenuta del reparto difensivo. «La cosa importante è che, a parte Chiaretti, che ha preso una brutta botta, non si sia fatto male nessuno. E poi sì, abbiamo tenuto bene in fase difensiva contro una squadra che ha dei valori, per il resto c’è da lavora ancora tanto. Siamo consapevoli che partite del genere possono starci». Capitan Iori e compagni resteranno in altura ancora per tutta la settimana, rientrando a Cittadella domenica per la Coppa Italia. «Adesso? Continueremo a lavorare cercando di diminuire i volumi e aumentare l’intensità, in modo da essere pronti per il nostro esordio ufficiale».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Se il clima resterà quello che si è respirato ieri a Lavarone, allora sarà festa per tutto l’anno. Almeno 500 aficionados granata hanno partecipato alla settima edizione della Festa del tifoso, in località Bertoldi, quella che è la base degli allenamenti della banda di Venturato. Tre pullman sono partiti nella prima mattinata dal piazzale dello Stadio Tombolato, mentre un quarto si è mosso dalla frazione di Ca’ Onorai. Numerose, poi, le auto al seguito, che hanno raggiunto il tendone, punto di riferimento per tutti. La giornata è iniziata alle 9 con la messa in memoria del patron Angelo Gabrielli riservata alla squadra nella chiesetta locale, officiata da fra’ Renzo del convento dei francescani di Cittadella. È quindi proseguita con una nuova messa, stavolta destinata ai tifosi, all’interno del tendone. Mischiato ai supporters anche il portiere Enrico Alfonso, fresco reduce dall’operazione al menisco: «Mi manca molto il clima del ritiro», le parole dell’estremo difensore tra un autografo e un selfie con i tifosi più piccoli. «Per fortuna ancora qualche settimana ci separa dall’inizio del campionato. L’infortunio? C’è stato il giorno della festa in piazza Pierobon: subito non ho avvertito troppo male, ma poi allungandomi nello stretching ho sentito nitidamente un rumore simile a un “trac”. Il dolore è peggiorato il giorno dopo e la risonanza magnetica ha certificato che il menisco era leso: ho dovuto toglierne i quattro quinti». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Sei mesi fa, quando le due squadre s’incontrarono in amichevole a Mogliano, i tifosi probabilmente si divertirono di più. Se non altro perché, allora, la gara finì con un 4-2 generoso nelle emozioni offerte. Stavolta, invece, di brividi non ce ne sono stati, e non solo perché il numero dei gol si è ridotto da 6 a 0. Cittadella-Mestre, piatto clou della settima edizione della “Festa del tifoso” granata, nel ritiro di Lavarone, è stata la partita fra due squadre ancora imballate, con il Mestre, però, oggettivamente più avanti nei carichi di lavoro – ha già terminato il suo ritiro a Piancavallo -, più efficace nel pressing e più ficcante negli inserimenti dei suoi centrocampisti. La difesa granata ha comunque retto, ed è la nota positiva del giorno per Roberto Venturato. Poco amichevole. Nelle cronache di un tempo, partite del genere si sarebbero definite “maschie”. In effetti, per essere un’amichevole, nemmeno agostana, nessuno ha tirato indietro la gamba. Ne hanno fatto le spese Chiaretti e Spagnoli, costretti a lasciare il campo anzitempo (per il fantasista carioca botta al quadricipite sinistro, la punta “orange” sarà valutata prossimamente). Da segnalare anche il reciproco scambio di entratacce fra Bartolomei e Beccaro, risolte comunque in più strette di mano, e la marcatura piuttosto ruvida di Perna su Kouamé, più volte rotolato a terra nei contrasti con il difensore arancionero. […]
Ore 11.40 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Pierpaolo Spettoli): Bindi 6; Madonna 6, Ravanelli 5.5, Russo 5.5, Cappelletti 5.5; Mandorlini 6, De Risio 5 (Serena 6), Pulzetti 6; Candido 6 (Mazzocco 6); Capello 5.5 (Chinellato 6), Marcandella 7.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Nella prima parte di gara il 4-3-1-2 di Bisoli ha funzionato a corrente alternata. Quasi tutte le azioni offensive si sono sviluppate sulla corsia di Madonna, assai rari invece gli spunti a sinistra dove Cappelletti ha faticato a trovare i tempi delle giocate in un ruolo non suo. […] Nei supplementari è stato ancora il Padova a tenere di più l’iniziativa. E alla fine è arrivato il tanto sospirato gol della qualificazione: la firma è stata ancora di Marcandella su sponda di Chinellato. E l’Euganeo, che aveva cominciato a rivedere i fantasmi di un anno fa (biancoscudati eliminati all’esordio dal Seregno), ha potuto tirare un sospiro di sollievo.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Missione compiuta, ma quanta fatica. Il Padova ha centrato la qualificazione al secondo turno di Tim Cup (avversario domenica prossima il Brescia), soffrendo però oltre le previsioni prima di avere ragione di un coraggioso Rende. A regalare la vittoria ai biancoscudati è stata nel secondo tempo supplementare la rete di Marcandella, già a segno in avvio di gara. Più ombre che luci nella prestazione della truppa di Bisoli, apparsa ancora lontano dalla migliore condizione. E di sicuro dal mercato dovranno arrivare quei rinforzi in grado di far lievitare le potenzialità della squadra. Al Padova, come detto, sono bastati tre minuti per sbloccare il risultato. Bella l’iniziativa di Candido ad aprire il gioco sulla destra per Madonna, pallone velenoso al centro e inzuccata vincente di Marcandella, al suo primo gol ufficiale in maglia biancoscudata.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Soddisfatto il tecnico Bisoli: «Sono contento della prestazione perché la squadra è stata molto equilibrata. Abbiamo preso gol per un nostro errore perché in quelle situazioni dobbiamo raddoppiare, errore che è stato poi rimarcato da quello della terna arbitrale. Chiaro che non siamo stati ficcanti come potevamo dato che ci manca ancora brillantezza, ma dopo sedici giorni di lavoro le note positive sono tante: i giovani si sono comportati bene, e si è vista la compattezza di squadra e lo spirito giusto». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) «L’importante era passare il turno, e avere la soddisfazione di andare a giocare in un campo bello come quello di Brescia». È finita da pochissimi minuti la partita quando Roberto Bonetto commenta così la sua prima vittoria in una gara ufficiale come presidente. Non è mancata la sofferenza, ma quel che conta è che i biancoscudati abbiano iniziato il loro cammino con un successo. «Dopo due settimane di lavoro intenso, anche questa mattina (ieri, ndr) il tecnico ha fatto lavorare la squadra per un’ora. Abbiamo sofferto dato che le gambe erano un po’ dure, però si sono visti gli schemi e i movimenti che l’allenatore chiede ai ragazzi. Ripeto, l’importante era passare il turno». […]
Ore 10.40 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Madonna 6.5, Ravanelli 5.5, Russo 5.5, Cappelletti 5.5; Mandorlini 6, De Risio 5.5 (Serena 6), Pulzetti 6; Candido 6.5 (Mazzocco 6); Capello 5.5 (Chinellato 6), Marcandella 7.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Se Pierpaolo Bisoli, lo scorso maggio, non fosse andato a vedere l’Adriese, che giocava i playout di D contro la Ribelle allenata da Stefano Groppi (oggi, guardacaso, suo vice), probabilmente il giovanotto a quest’ora sarebbe già tornato nei dilettanti. Il tecnico biancoscudato l’ha notato, l’ha voluto in ritiro, e l’ha lanciato dal primo minuto in Tim Cup. E lui, Davide Marcandella da Mestrino, l’ha ripagato nella maniera migliore. […] Si va all’extratime, e il momento decisivo arriva al 4′ del secondo supplementare: lancio lungo di Mandorlini, sponda aerea di Chinellato, e Marcandella trova il sinistro vincente. La gioia liberatoria, fino al triplice fischio che risolleva tutti e spedisce il Padova al cospetto del Brescia.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Non sarà un Padova scintillante fin dalla prima uscita, ma se non altro l’obiettivo minimo, a differenza di un anno fa, è stato raggiunto. La prima di Bisoli all’Euganeo è positiva, e anche se servono i tempi supplementari per piegare un Rende tutt’altro che modesto, i biancoscudati passano al secondo turno, e domenica affronteranno il Brescia al “Rigamonti”. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, ci pensa l’uomo meno atteso a mettere la propria firma sulla gara scacciando lo spettro di un Seregno-bis: due gol di un debuttante, e qualificazione raggiunta.La favola dell’estate. Padova-Rende nasce e termina raccontando una storia. Quella di Davide Marcandella, attaccante ventenne cresciuto nel settore giovanile biancoscudato.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) D’altro canto nemmeno Marco Guidone, attaccante trentunenne della Reggiana ormai pronto a trasferirsi a Padova con due anni di contratto, ieri è sceso in campo in Tim Cup: non convocato per la trasferta in casa dei dilettanti del Trastevere per un diplomatico guaio fisico, è ormai con la valigia in mano e il Veneto come destinazione. Tra oggi e domani lo scambio di attaccanti tra i due club troverà compimento, mancano solo le firme. […] Rimane un ultimo tassello da sistemare in uscita, ed è Luca Berardocco: troppo bassa l’offerta della Carrarese, la Fermana lo sta tentando, ma il centrocampista ancora non ha dato la sua risposta.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) […] L’ultima volta di Cristian Altinier sul terreno dello stadio Euganeo è stata sabato pomeriggio, in occasione dell’ultima rifinitura prima del match col Rende. Match al quale il trentaquattrenne (ormai ex) capitano non ha preso parte: Pierpaolo Bisoli l’avrebbe anche potuto convocare, per andare in panchina contro i calabresi nel primo turno di Tim Cup, vista la defezione di Chinellato, out perché ancora indietro di condizione. Pare però che sia stato proprio lo stesso Altinier a chiedere all’allenatore e alla società di non essere convocato: ha scelto di rimanere sereno, probabilmente per evitare le eccessive pressioni che l’Euganeo gli avrebbe riservato se fosse spuntata la necessità di gettarlo nella mischia nel finale di gara.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Stesso ruolo ma storia diversa per Andrea Cisco, padovano di 18 anni. L’ultima stagione e mezza con la Berretti l’ha visto esplodere a suon di gol, assist e sgommate a tutta velocità sulla fascia. L’eco delle sue giocate è arrivata fino alle tribune dell’Euganeo, con parte del pubblico che ne chiedeva a gran voce l’utilizzo nelle ultime gare della stagione: «Dal campo non sentivo la gente, ma quando me l’anno riferito è stata una grande soddisfazione», spiega «l’anno scorso ho appreso molto da Neto e da tutti i compagni, mi sento cresciuto sia di testa che tatticamente. Io nasco ala, ruolo che sento mio, ma ultimamente sono stato impiegato da punta centrale. Vorrei impressionare l’allenatore, entrare in forma il prima possibile e restare a Padova». E poi c’è Matteo Scevola, 19enne ex capitano della Berretti, che sta lottando per un posto in rosa, probabilmente verrà prestato per farsi le ossa, ma in queste settimane di preparazione non ha mai mollato: «Non voglio fare lo spavaldo», ha spiegato, «ma proverò a giocarmi fino in fondo le mie chance. Se poi non dovessi avere spazio andrò in prestito, intanto sono contento di continuare ad allenarmi con squadra, l’anno scorso è stato molto formativo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La missione “un paio all’anno” è già partita. Un paio all’anno sono i giovani che la società biancoscudata vorrebbe portare dal vivaio direttamente in prima squadra ad ogni stagione. Obiettivo ambizioso, pieno di sfumature ma che sicuramente ha trovato l’apprezzamento dei tifosi, desiderosi di identificarsi in una formazione che abbia radici e cuore biancoscudato. Il primo tassello è stato posto con l’allenatore, quel Pierpaolo Bisoli che, nella sua carriera, è stato in grado di lanciare tanti giovani sconosciuti dalle serie minori fino ai massimi livelli, basti pensare a Parolo e Giaccherini, partiti il primo da Foligno, il secondo da Cesena e arrivati fino in nazionale. A Padova, per il momento, si è accontenterebbero di vederli in campo e i ragazzi che in queste prime settimane di ritiro si stanno giocando veramente le chance di restare in rosa, sono tre: Cisco, Scevola e Marcandella. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La formale svolta societaria in viale Rocco si concretizza oggi. Dopo lo “strappo” consumatosi nella dirigenza un paio di mesi fa, che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Bergamin da presidente del Padova, sarà il Consiglio di amministrazione del club, fissato nella giornata di oggi (probabilmente nel pomeriggio) a sancire ufficialmente la nuova ricapitalizzazione societaria secondo le nuove percentuali di quote azionarie: il 70 per cento in mano ai Bonetto e al socio Beccaro, il 20 a Giuseppe Bergamin, e il 5 per cento a testa a Giampaolo Salot e Filippo Pancolini. Il Cda di oggi, oltre a procedere all’approvazione dell’ultimo bilancio, ratificherà anche l’uscita di scena di Massimo Poliero. Questo pomeriggio, intanto, la campagna abbonamenti biancoscudata riparte da quota 1163 tessere: da questo pomeriggio, e fino a sabato mattina, va in scena l’ultima settimana di prelazioni per i vecchi abbonati, mentre da martedì 8 agosto partirà invece la seconda fase della campagna, quella aperta a tutti. […]