Ore 21.00 – (Il Piccolo) Cambia la data della prima uscita ufficiale della Triestina, quella del primo turno della Tim Cup che vedrà gli alabardati impegnati in quel di Arezzo. La partita infatti, dalla data originaria di domenica 30 luglio, è stata anticipata a sabato 29 luglio alle ore 17.30. In pratica l’Unione giocherà in Coppa Italia solo tre giorni dopo l’ultima amichevole che chiuderà il ritiro della squadra di Sannino, quello che vedrà l’Unione opposta alla Spal mercoledì 26 luglio. Anche se è probabile, visto che in quella data la Triestina sarà ancora formalmente tra i dilettanti e per il discorso della diversa tipologia contrattuale dei giocatori, che nei due impegni le due squadre saranno molto diverse e in Coppa Italia si darà spazio soprattutto ai più giovani. Intanto, sul fronte mercato, sfuma definitivamente l’ipotesi del ritorno a Trieste di Giacomo Calò, centrocampista triestino di 20 anni di proprietà della Sampdoria, che nell’ultima stagione ha giocato a Pontedera. Come noto la Triestina qualche settimana fa aveva manifestato un certo interesse per il giocatore, ma dopo un primo contatto la pista si era ben presto raffreddata. Ieri è stato ufficializzato il suo passaggio alla Juve Stabia, pertanto il discorso è definitivamente chiuso. Anche perché proprio in questi giorni sono arrivati in ritiro altri due centrocampisti centrali, Lucas Finazzi e Ivan Castiglia: la sensazione è che proprio loro due si giochino un posto, e che poi la Triestina possa puntare a un regista più classico per completare l’organico. Ma non è nemmeno escluso che alla fine restino entrambi. Sembra invece ormai ai dettagli la trattativa per il trasferimento di Alessandro Bastrini, difensore centrale classe 1998. Il giocatore ha un altro anno di contratto con la Cremonese che però pare disposta a liberarlo. Se andrà tutto liscio con Bastrini, il settore dei difensori centrali potrebbe essere praticamente completato, avendo la Triestina già in rosa Mori e Aquaro: a quel punto infatti il quarto potrebbe essere il baby Brandmayr.
Ore 20.30 – (Il Piccolo) Sarà il leader in mezzo alla difesa alabardata: Daniele Mori, livornese, 27 anni e 192 centimetri di altezza, ha del resto una notevole esperienza nella categoria e ha calcato a lungo anche i campi della serie B. Anzi, solo un infortunio a inizio carriera gli ha probabilmente precluso palcoscenici ancora più prestigiosi, visto che il difensore ha giocato in pratica per tutte le rappresentative giovanili dell’Italia, comprese 7 presenze nel 2010 con la Nazionale Under 21 allenata da Ciro Ferrara. A parlare per lui le 52 presenze in serie B fra Empoli, Novara e Brescia, poi alcune stagioni in serie C tra Ascoli, Lucchese e Santarcangelo e infine l’ottimo campionato disputato lo scorso anno nella Sambenedettese. Mori, con che spirito arriva alla Triestina? «Ci arrivo con uno spirito altissimo e spiego il perché: dopo la bella stagione con la Sambenedettese in cui mi sono rimesso in gioco dopo alcuni anni sfortunati, c’erano anche delle interessanti proposte dalla serie B. Ma quando il mio procuratore mi ha parlato della Triestina, non ci ho pensato su due volte a decidere».E come mai? «Perché la categoria certo conta e a volte può impressionare, ma a mio parere quello che conta di più sono la piazza e la storia della maglia. E quindi ho accettato subito. E poi a gestire tutto c’è una persona capace come Milanese, inoltre qualsiasi giocatore vorrebbe venire con un allenatore importante come Sannino».Ha già capito che ambizioni può avere questa squadra? «So bene che quando vai a giocare in piazze del genere non serve che ti dica niente nessuno. Perché già lo devi sapere da solo che con certe maglie si punta sempre in alto. Non sto dicendo ovviamente che bisogna andare in serie B per forza e subito, ma che in campo ci andremo sempre per vincere». Lei arriva in una Triestina in piena fase di rilancio. «È anche per questo che ho fatto questa scelta. Credo che questo sia il momento giusto per riportare la Triestina dove merita, e ovviamente sono contento di far parte di questo rilancio». Negli ultimi anni però ha cambiato molte squadre: come mai? «Purtroppo, dopo il mio momento più bello con oltre 50 presenze in serie B, ho avuto un infortunio serio al ginocchio: ho passato due anni travagliati tra ricadute e problemi, per cui mi sono dovuto adattare a varie situazioni in quei momenti. Poi per fortuna tutto si è risolto, come dimostra lo scorso campionato dove ho giocato sempre con continuità, per me è stato davvero l’anno della svolta». Dopo il debutto nei cadetti e le nazionali giovanili, si poteva ipotizzare una carriera a più alto livello: la Triestina può rilanciarla in questo senso? «Quell’infortunio purtroppo mi ha bloccato un po’. Ma ho appena 27 anni e il tempo mi può ancora aiutare, grazie anche a questo approdo alla Triestina. Io sono uno che non si accontenta mai: nonostante i tanti problemi, grazie alla famiglia e alla mia ragazza, ho sempre tirato avanti con tanta voglia di risalire attraverso lavoro, umiltà e sacrificio». Le sue caratteristiche? «Dicono che me la cavo bene in marcatura e di testa. Di certo non sono uno che bada tanto a giocare di fino. Le ballerine in campo insomma non mi piacciono».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Iniziano le prove tecniche per il Mestre, che oggi alle 16.30 disputa a Piancavallo la prima partita della stagione 2017/18 contro l’Aviano. La prima occasione per vedere all’opera Sodinha, Neto Pereira, Pozzebon e tutti gli innesti effettuati durante il mercato estivo, durante la quale si potrà avere un primo assaggio del lavoro svolto dal tecnico Mauro Zironelli e dal preparatore atletico Enrico Ioppi. Una sgambata ufficiosa, senza la presenza di terna arbitrale, per iniziare a mettere in moto i meccanismi di gioco che il tecnico di Thiene sta installando dall’inizio del ritiro, nella ricerca di quell’alchimia che potrebbe rivelarsi fondamentale vista la spiccata offensività del modulo adottato dagli arancioneri. La curiosità suscitata dall’arrivo dei nuovi elementi sta per essere soddisfatta, visto che oggi ci sarà ampio spazio per vedere all’opera tutti gli elementi a disposizione di Ziro. A partire da Alberto Rubbo, che nella volontà del tecnico dovrebbe interpretare il ruolo di mezz’ala di spinta come fatto da Beccaro l’anno passato, arrivando a capire la pericolosità di Lavagnoli e Pozzebon sulle corsie laterali. Grande attesa per l’attacco verdeoro composto da Sodinha e Neto Pereira, che unendo fantasia ed esperienza può rivelarsi, almeno sulla carta, davvero devastante. L’avversario, che milita in seconda categoria, non dovrebbe portare pericoli vicino alla porta del Mestre, ma questo sarà sicuramente un primo test per capire chi tra Aladyn Ayoub ed Alessandro Favaro sarà l’indiziato per essere il portiere titolare nella prossima serie C. Non da meno ci potrà essere anche il primo test per la difesa, dove Perna e Gritti potranno iniziare ad assimilare i tempi e movimenti altrui unendo le proprie forze a quelle dei nuovi arrivi Boffelli e Stefanelli. Anche Zecchin sarà da tenere d’occhio: nelle intenzioni di Ziro l’esperto centrocampista potrebbe scalare nel ruolo di regista in questa stagione, consentendo un maggiore dinamismo sulle mezzali e garantendo qualità ed intelligenza in una posizione chiave dello schieramento arancionero.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non vogliamo ripeterci, bensì migliorarci. È stato questo il filo conduttore che ha legato gli interventi alla festa di presentazione del Pordenone calcio, svoltasi ieri sera ad Arta. Lo dice prima mister Colucci, asserendo che tutta la squadra «onorerà la maglia dal primo minuto a… maggio, non a giugno». Sottintendendo così un campionato vinto e non prolungato ai play off. «Abbiamo fatto le scuole elementari e medie, adesso vogliamo affrontare l’università» aggiunge poi il presidente Mauro Lovisa, a rafforzare ulteriormente la sfida lanciata dal nuovo allenatore neroverde. La presentazione ufficiale del Pordenone calcio in città sarà fatta al gran completo il 22 agosto.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il primo gol è di Gerardi, il più bello di De Anna. Sono otto in tutto, senza strafare, quanti il Pordenone manda a referto con la prima amichevole stagionale dell’era Colucci. Subito da fare la tara agli sparring partner del Kotschach Mauthen, dilettanti austriaci in forma feriale. Equamente divise fra i due tempi da 40′, le marcature neroverdi sono frutto di due impostazioni diverse, oltre che di una netta superiorità tecnica. Nel primo tempo, con Perilli in porta, la difesa è composta dalla quaterna De Agostini (fra i più dinamici), Parodi, Stefani e Boniotti a destra. In mezzo i tre che son come quelli dell’Ave Maria, cioè Suciu, Burrai e Misuraca. Il tridente pone Gerardi centrale, alla sua sinistra Martignago e a destra Buratto. Il centrale va a segno dopo neanche 1′, ricevuto il passaggio da Misuraca. Trova soddisfazione pure Parodi, in rete di testa su pallone messogli da Buratto a destra, dopo sviluppi da calcio d’angolo opposto. Doppietta per Martignago, prima con una soluzione personale e poi pure cincischiando fino a fondo area piccola. Come diversivo si nota Niescher arrivare prossimo alla zolla del rigore, con Petrilli a sbrogliare. Per quanto valga un’analisi in questo contesto, per tutta la partita il Pordenone cerca di tenere squadra corta, soprattutto avanzando con la difesa e puntando alla profondità con più passaggi in verticale. Il giro palla non manca, anche perché in mezzo al campo in particolare sanno giocarla. Buiatti prende posto fra i pali dopo l’intervallo. La difesa almeno inizialmente non cambia, a centrocampo si abbassa Buratto e davanti restano i due giovani appena inseriti, De Anna e Raffini. Il primo impegno è per il portiere neroverde, causato da Wormuth. Dall’altra parte, su respinta del corrispondente, Burrai corregge in rete e concretizza la cinquina. La segnatura di De Anna è pregevole per il gesto tecnico, con una girata al volo. Dopo il palo colpito da Misuraca, da uno scambio con Raffini anche Buratto trova la via del gol. Completamento su rigore, per fallo del portiere su Raffini. Dal dischetto Burrai spiazza il giovanotto d’oltre confine sacrificato fuori ruolo a sostituire il numero 1 infortunatosi nell’occasione. Applausi per tutti dal pubblico arrivato fino ad Arta sfuggendo alla calura pordenonese.
Ore 17.45 – Fischio finale: Padova-Rappresentativa Verla 6-0, reti di Cisco (doppietta), Capello, Altinier, Alfageme e Chajari.
Ore 17.00 – Inizia la ripresa.
Ore 16.45 – Fine primo tempo: Padova-Rappresentativa Verla 2-0, reti di Capello ed Altinier.
Ore 16.00 – Qui Masen: inizia l’amichevole tra il Padova è la Rappresentativa Verla.
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) È forte e sincero il rapporto tra il Pordenone e i suoi tifosi. Si può dire che è stato uno dei tanti segreti delle ultime, trionfali, stagioni. Il legame si è ulteriormente consolidato ieri, con la presentazione della squadra al Parco Savoia, a un passo dall’Hotel Gortani, ad Arta Terme, dove alloggia la comitiva neroverde per il suo ritiro di preparazione.Giocatori e staff tecnico sono sfilati di fronte ai fan divisi per reparto e in ordine alfabetico, ricevendo così un abbraccio virtuale che può solo infondere energia positiva per affrontare una stagione che sta per partire. Il debutto è infatti previsto per domenica prossima alle 20.30 al Bottecchia per il match col Matelica (serie D) valido come primo turno di Tim Cup. I tifosi hanno così potuto salutare le vecchie conoscenze – applausi scroscianti per Stefani e De Agostini – e i nuovi, in particolare il bomber Federico Gerardi e il tecnico Leonardo Colucci, che ha il delicato compito di sostituire Bruno Tedino, passato al Palermo in B. Per il mister grande entusiasmo sin da subito anche all’interno della squadra e dello staff, che hanno apprezzato la sua competenza unita alla simpatia fuori dal campo.Ha sfilato anche l’ultimo arrivo, il trequartista-attaccante spagnolo Miguel Sainz-Maza, che arriva dal Foggia. La punta 24enne è salita in ritiro ieri e ha così fatto il suo primo bagno di folla neroverde.
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Non è il risultato a fare impressione: la rivale era nettamente inferiore. È la facilità con cui i giocatori si trovano, a dare fiducia. Il Pordenone è già in palla e piace anche al vice-presidente della Regione Sergio Bolzonello, salito ad Arta Terme per non perdersi la gara. Alla prima uscita ufficiale, seppur amichevole, e alla prima assoluta di Leo Colucci in panchina, i neroverdi stendono i dilettanti austriaci del Kötschach-Mauthen e impressionano per come i meccanismi di massima siano già nel dna dell’undici titolare. Sembra di rivedere la super-squadra vista con il Parma nella semifinale playoff e che la stagione scorsa non sia mai finita: merito di una condizione atletica che non si è praticamente mai persa nel mese di stop.Pronti, via e Gerardi, anche lui al debutto in neroverde, firma già l’1-0: sono passati solo 15 secondi e il nuovo bomber, pordenonese, trafigge il portiere avversario con un diagonale preciso. Se il buongiorno si vede dal mattino… È lui il centravanti di una squadra schierata col 4-3-2-1, che vede Perilli in porta, Boniotti sulla destra (Formiconi out per precauzione), Stefani e Parodi centrali e De Agostini sulla sinistra; in mezzo i soliti Misuraca, Burrai e Suciu, Buratto e Martignago in appoggio all’ariete. I gol sgorgano facili sin da subito, tanto che al 25′ si è già 4-0 grazie a Parodi e a Martignago, autore di una doppietta. Impressiona come Burrai comanda le operazioni, la sicurezza che trasmette a tutti gli altri e il senso della posizione. Nella ripresa la girandola dei cambi, con tutti i giovani convocati a trovare spazio e gli altri quattro gol firmati da Burrai (doppietta), Buratto e De Anna. Prossimo test in programma mercoledì sempre ad Arta Terme col Campodarsego. Soddisfatto Colucci: «Nessuno si è fatto male e ho visto ciò che ho chiesto – ha detto il tecnico -. Come prima uscita è andata molto bene».Non hanno preso parte all’amichevole Eros Pellegrini e Stefano Pietribiasi. I due, già sul mercato da tempo, sono di fatto fuori dal progetto tecnico. Durante il test hanno lavorato a parte e adesso sono in attesa dell’offerta giusta. Per quanto riguarda il mercato in entrata la società non molla la pista legata a Paolo Rozzio, il difensore della Reggiana in cima alla lista dei desideri del tecnico e unica, grossa, necessità (al momento i centrali sono solo due, Stefani e Parodi).Pordenone-Osk Kötschach-Mauthen 8-0.PORDENONE (4-3-2-1): Perilli (Buiatti); Boniotti, Stefani (Lazzaro), Parodi, De Agostini (Facchinutti); Misuraca, Burrai, Suciu (Silvestro); Buratto, Martignago (De Anna), Gerardi (Raffini). All. Colucci.ARBITRO: Donda di Cormons.MARCATORI: al 1′ Gerardi, al 5′ Parodi, al 14′ e al 23′ Martignago; nella ripresa, al 10′ Burrai, al 13′ De Anna, al 30′ Buratto, al 34′ Burrai su rigore
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In attacco Gilardino o Zigoni, a centrocampo l’ex Maracchi o Signori. Per il Venezia si profila una doppia volata per rinforzare con qualità ed esperienza l’organico dal quale Pippo Inzaghi dovrà spremere il massimo in serie B. Il ds Giorgio Perinetti, sempre in attesa di garanzie economiche dal presidente Joe Tacopina, è al lavoro per portare in arancioneroverde un pezzo grosso per reparto, con bocca cucita in particolare sulla prima scelta nel ruolo di difensore centrale: l’alternativa invece è già nota, trattandosi del 22enne Dario Del Fabro (33 presenze nel Pisa retrocesso in C) che la Juventus ha appena acquistato dal Cagliari con un contratto fino al 2022. Del Fabro potrebbe essere il terzo prestito (dopo il portiere Audero e il centrocampista Vitale) spedito in laguna dal club scudettato, ma come detto Inzaghi aspetta un difensore di livello superiore con campionati di A e B alle spalle. Chi non ha certo bisogno di presentazioni è il violinista Alberto Gilardino (’82), svincolato e pronto a ripartire dalla cadetteria dopo l’annata-no tra Empoli e Pescara. L’ex rivale di Inzaghi al Milan si è ormai fatto convincere dall’attuale tecnico arancioneroverde (al punto da aver rifiutato la Cremonese) ma per formalizzare l’accordo biennale si aspetta solo l’ok (economico) di Tacopina. Saltasse Gilardino il ds Perinetti tornerebbe a bussare alla porta del Milan per Gianmarco Zigoni (’91), in scadenza il 30 giugno 2018 e che per questo il club rossonero sembra voler vendere anziché girare ancora una volta in prestito (come nell’ultima stagione alla Spal promossa in A). Passando al centrocampo Inzaghi aspetta una mezzala destra fisica per il suo terzetto con Bentivoglio e Vitale. Come già la scorsa estate e a gennaio il Venezia corteggia Federico Maracchi (’88), reduce da 21 presenze e 3 gol al Trapani nella sua prima esperienza in B: per lui (inseguito anche dal Novara) si tratterebbe di un ritorno in laguna dopo il biennio 2012-2014 con 51 gare, 11 reti e la promozione in Lega Pro1. L’alternativa al cavallo pazzo triestino è Francesco Signori (’88), forte di 238 partite in B, svincolatosi dopo la retrocessione col Vicenza. Intanto l’ex terzino Leonardo Galli (’97) dopo aver lasciato il Venezia si è aggregato al Pordenone.
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Sarà il faro del centrocampo del Venezia, ruolo che si è riconquistato nel girone di ritorno in LegaPro a suon di prestazioni convincenti. Simone Bentivoglio è entrato subito nel clima agonistico anche nella trasferta a Detroit, sceso dall’aereo è andato a correre, cercando di smaltire il fuso orario, in modo da ripartire domani mattina per Sappada senza problemi.«Nel complesso è stata un’esperienza positiva» racconta il centrocampista piemontese, «anche perché questa trasferta negli Stati Uniti è stata effettuata a inizio stagione. Siamo stati tutti insieme, abbiamo cercato di inserire ancora di più i nuovi, lo avremmo fatto anche in ritiro, ma secondo me è stato ancora più produttivo. Poi abbiamo anche lavorato, puntando sul contenimento, e, se discutiamo della partita, avremmo anche voluto vincere. Solo che in campo abbiamo pagato un viaggio dispendioso, il fatto che il Detroit sia a fine stagione e noi con pochi allenamenti nelle gambe».Oltre a un terreno di gioco non al top. «Beh, sì, è vero, ma quel che contava era mettere minuti nelle gambe. Non era un campo da calcio, in sintetico e, forse, anche più piccolo del regolamento, ma dovevamo adattarci noi alla situazione contingente».Anche per Bentivoglio è stato quasi un debutto all’estero. «Ero stato negli Stati Uniti con le giovanili della Juventus», ricorda il numero 7 di Pippo Inzaghi, «poi quando ero al Chievo, il presidente Campedelli ci ha portato spesso a giocare amichevoli in Inghilterra, visto che a lui piace tantissimo quel calcio».Come diverso è l’approccio alle partite negli Stati Uniti. «Sono molto sportivi, vivono la partita come un evento, senza molti stress, ci si può fermare per strada e parlare tranquillamente, anche non di calcio. Il Detroit ha anche una tifoseria calorosa e colorita. È stato bello vedere persone che giravano con la maglia o i pantaloncini del Venezia. Tutto il materiale di merchandising portato a Detroit è stato “bruciato” in poco tempo, segno che il marchio Venezia può avere un successo straordinario nel mondo».Intanto mancano un paio di settimane all’esordio ufficiale in Tim Cup. «Ho visto il sorteggio, giocheremo con il Pordenone o il Matelica. Dobbiamo farci trovare pronti al primo match stagionale».Da qualche giorno al Venezia è abbinato il nome di Alberto Gilardino. «Credo sia uno dei più grandi attaccanti ancora in attività» conclude Simone Bentivoglio, «sarebbe un ottimo acquisto per il Venezia, ma non so come andrà a finire la trattativa». Domani inizia anche la stagione della squadra Primavera, che si ritroverà al Taliercio alle 14.45 agli ordini dell’allenatore Daniel e martedì partirà per il ritiro di Tambre.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il Campodarsego riprende Andrea Michelotto. Dopo l’esperienza alla Vigontina San Paolo condizionata da un infortunio al ginocchio destro che l’ha costretto ai box per tutto il girone di ritorno, il fantasista torna nel club biancorosso con il quale due anni fa aveva conquistato il secondo posto alle spalle del Venezia. «Quando ci siamo salutati con il presidente Pagin un anno fa ci eravamo detti che prima o poi ci saremmo ritrovati – sottolinea Michelotto – Mi fa molto piacere tornare al Campodarsego dato che è una società seria che punta a vincere il campionato. E sono molto contento di ritrovare vecchi compagni come Aliù, Kabine e Radrezza con i quali abbiamo già condiviso una bellissima esperienza». Michelotto è reduce da un infortunio. «Era il 15 dicembre quando mi sono fatto male in allenamento, e sono stato operato in febbraio. Non vedo il campo da otto mesi, ma questo infortunio mi ha fatto riflettere e mi ha cambiato in positivo». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) È cominciato ieri, con la partenza di buon mattino e già i primi due allenamenti in altura, il ritiro precampionato del Campodarsego, rimasto orfano della Tim Cup per un pasticcio della Lega, ma non delle proprie ambizioni. Da ieri la squadra biancorossa si trova a Paluzza, in provincia di Udine, dove lavorerà sino a venerdì: mercoledì, ad una settimana di distanza dal primo test contro la Spal, perso 4-0 ma con buone sensazioni, la seconda amichevole dell’estate, questa volta contro il Pordenone (Serie C). Ieri mattina, però, la squadra di Gianfranco Fonti è partita per il Friuli con un nuovo innesto, che in realtà di nuovo ha ben poco: il dg Attilio Gementi ha deciso di riprendere con sé Andrea Michelotto, attaccante esterno classe ’93, l’anno scorso alla Vigontina. Per due stagioni Michelotto era stato uno dei protagonisti della vittoria del campionato di Eccellenza e del secondo posto in D dietro al Venezia. Gli ci vorrà un po’ di tempo per tornare al top della condizione, visto che arriva da un brutto infortunio al ginocchio, ma per ottobre dovrebbe essere arruolabile.
Ore 11.50 – (Gazzettino) Cinquecento persone hanno accolto la presentazione del nuovo Cittadella. Alle 21.10, dopo un paio di canzoni del gruppo Tex Band, comincia lo show, con Gianluca Di Marzio e Barbara Pedrotti, presentatori della serata, che sul palco allestito nella suggestiva Piazza Pierobon accolgono e salutano il pubblico, ricordando l’ultima, esaltante stagione sportiva, prima di annunciare la Festa del Tifoso di domenica prossima, a Lavarone, appuntamento oramai consueto durante il ritiro in montagna. […] E’ la volta della famiglia Gabrielli, con Piergiorgio e Andrea: «Siamo positivi», dice Piergiorgio Gabrielli, prima di passare la parola al fratello Andrea, il presidente della società: «Non abbiamo le stesse risorse di tante realtà della cadetteria, ma ci mettiamo sempre grande impegno, per soddisfare le aspettative della cadetteria. Abbiamo Stefano Marchetti che è fondamentale per noi, sono contento che sia rimasto a Cittadella. Cosa gli ho detto per convincerlo? E’ un nostro segreto, ma lui aveva comunque voglia di restare. Partiamo con l’obiettivo della salvezza, poi vedremo se riusciremo ad alzare l’asticella, che si dice sia posizionata già altina». Gabrielli ricorda i giocatori che non sono più nella rosa: «E’ anche per merito loro se abbiamo raggiunto questi risultati. Saluto poi tutti i nuovi, e anche la nostra tifoseria, che sta rispondendo benissimo alla campagna abbonamenti, l’obiettivo è superare quota 2.000 tessere». Stefano Marchetti: «Sono in mezzo alla mia gente, mi piacciono le bandiere. Da 15 anni sono a Cittadella, è questa la mia serie A». E’ la volta quindi di Roberto Venturato: «Ripeterci sarà la sfida più difficile. Piedi per terra, umiltà ma grande ambizione, che è l’ingrediente che ti può dare qualcosa in più». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino) Dopo il raduno al Tombolato e la prima settimana di lavoro in pianura, alternata tra visite mediche al mattino e parte tecnico-atletica al pomeriggio, questa mattina alle 10.30 comincerà il ritiro vero e proprio, con la squadra che partirà alla volta di Lavarone (Trento) dove vi rimarrà sino a sabato 5 agosto, vigilia della prima gara ufficiale di Tim Cup che si disputerà al Tombolato. Il Cittadella lascerà quindi il caldo e l’afa per allenarsi in altura, con ventinove giocatori convocati. Il programma prevede anche cinque amichevoli durante il ritiro. Il primo test oggi già oggi pomeriggio, alle 17, contro i dilettanti del Lovadina. Una partitella utile per mettere un po’ di minuti sulle gambe, obiettivo delle amichevoli dove saranno alternati tutti i giocatori della rosa. Contro il Lovadina ci sarà il debutto dei nuovi arrivati, i difensori Adorni, Camigliano e Pezzi, e i centrocampisti Settembrini e Siega.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Il ritrovo è fissato per le 20.30 e i tifosi cominciano ad assembrarsi per tempo, ma si comincia dopo le 21. La festa del Cittadella è un bagno di popolo (almeno 500 gli aficionados presenti) che riempie la centrale piazza Pierobon, ma è anche uno spartiacque, perché chiude la prima mini-fase della preparazione, iniziata al Tombolato martedì pomeriggio, e dà simbolicamente il “la” alla seconda, con gli uomini di Venturato pronti a salire in ritiro a Lavarone da stamattina. Tocca allo stato maggiore granata aprire sul serio le danze, con in prima fila il presidente Andrea Gabrielli, il vice Giancarlo Pavin, l’ad Mauro Michelini, il dg Stefano Marchetti, il sindaco Luca Pierobon e l’assessore Diego Galli. A chiamarli in causa Gianluca Di Marzio e Barbara Pedrotti di Sky, che trasmetterà le partite del prossimo campionato cadetto (con la diramazione dei calendari fissata per il 3 agosto nel Castello Svevo di Bari, e il via il 25 agosto). C’è l’invito ad abbonarsi (da lunedì cessano i diritti di prelazione sui posti della scorsa stagione e la vendita è libera) e c’è l’esibizione delle nuove maglie Boxeur de Rues. Ad allietare la presentazione anche le canzoni del gruppo rock Tex Band, che fanno ballare tutti i giocatori, seduti in prima fila. E per ultimi salgono sul palco proprio loro, i veri protagonisti, uno a uno in ordine alfabetico, dal nuovo arrivato Davide Adorni al giovane Marco Varnier.C’è anche Filippo Scaglia, che sta proseguendo le terapie di riabilitazione dalla frattura alla tibia nella sua Torino ed è ritornato per l’occasione a Cittadella. Tra i più applauditi Christian Kouamé, coinvolto suo malgrado nell’inchiesta di Prato, su cui si è attivata anche la Procura federale. Ma è l’unica nota che turba un’atmosfera di festa. D’altra parte si riparte dopo un risultato storico come il sesto posto in Serie B della scorsa stagione, con l’idea di riprovarci. Lo sottolinea anche il tecnico Roberto Venturato: «Ripartiamo dopo una stagione che ci ha regalato importanti gratificazioni. Dovremo saper ripartire da zero, affrontando il campionato come una grande sfida in cui la capacità di rimettersi in gioco sarà fondamentale, in un campionato che coinvolgerà piazze importantissime e in cui conterà molto la testa. Adesso comincia la parte più difficile, con la consapevolezza che dal ritiro si comincerà a lavorare con più intensità».Già stamattina, alle 10.30, ci sarà il trasferimento a Lavarone con la prima amichevole alle 17 con i dilettanti del Lovadina. Gli altri test sono previsti il 26 luglio con il Real Vicenza, il 29 a Levico, il 30 con il Mestre in concomitanza con la “Festa del tifoso”, il 2 agosto l’ultima con il Trento, quindi il 6 al Tombolato esordio ufficiale nel secondo turno di Tim Cup contro Giana Erminio o Albinoleffe.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Tenendo conto che anche questa mattina la squadra si cimenterà in una sessione di lavoro sul campo. L’esodo del popolo biancoscudato in terra trentina vivrà il suo momento clou proprio oggi, seconda giornata della festa del tifoso in ritiro. Già ieri erano oltre un centinaio i sostenitori del Padova al campo per assistere alla seduta di allenamento di Altinier e compagni tra cori d’incitamento per i propri beniamini e striscioni. Ieri sera, dopo avere cenato in albergo, i giocatori hanno raggiunto i supporters per un saluto alla sagra di Palù di Giovo.
Ore 10.30 – (Gazzettino) La prossima settimana potrebbe fare registrare anche qualche novità in uscita: Alfageme e Berardocco stanno ricevendo richieste, e l’auspicio del club biancoscudato è che si possa essere vicini a una conclusione. Oggi però tutte le attenzioni sono rivolte al campo di Masen di Giovo, dove alle 16 è in programma la prima uscita del Padova targato Bisoli. Avversario sarà una rappresentativa del posto, insomma l’occasione giusta per mettere in pratica i primi movimenti soprattutto in fase di impostazione, fermo restando che la condizione non potrà essere ottimale alla luce dei pesanti carichi di lavoro effettuati in questi giorni. Il tecnico darà spazio a tutti gli effettivi a disposizione, nella logica di mettere un adeguato minutaggio nelle gambe.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il Padova punta dritto su Paolo Frascatore per il ruolo di terzino sinistro. Da domani il diggì Zamuner si concentrerà in modo particolare su questa operazione di mercato, nell’auspicio di arrivare alla fumata bianca. I contatti sono stati già avviati con la Roma, proprietaria del cartellino per un’altra stagione, e con l’agente del venticinquenne, Andrea Manfredonia, figlio di Lionello, ex difensore di Roma e Juve. «Non siamo molto distanti, si tratta di trovare l’incastro economico», il flash di Zamuner. Va studiata la formula dell’operazione, dato che la società giallorossa non vorrebbe prolungare il contratto in essere a Frascatore e al tempo stesso neppure perderlo.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Con questi regolamenti per così dire, “bizzarri” si può star poco tranquilli”», l’amara sintesi di Daniel Cappelletti. «Una considerazione che vale sia per questa stagione, che per il futuro: se continuano ad abbassare il numero dei giocatori disponibili nelle rose, il campionato diventerà sempre di più un’imitazione del torneo Primavera, tagliando un sacco di posti per quei giocatori chiamati over che ci starebbero benissimo». Il rischio che tra i tre compagni si inneschi perciò una lotta per il posto, insomma c’è, ma qui non si parla di semplice rivalità all’interno di uno spogliatoio. «Onestamente, non mi era mai capitata una situazione del genere, e infatti la nuova normativa è appena entrata in vigore. Non si può star tranquilli, bisogna mettere tutto sul campo ogni giorno per dimostrare al mister di essere validi e di meritare il posto in squadra. Io sono salito in ritiro non del tutto tranquillo, lo ammetto. Un po’ di pensieri negativi ci sono sempre, il calcio è strano e in un attimo si può decollare o cadere. L’importante è dare sempre il cento per cento, per non avere rimpianti».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In difesa, infatti, presto si potrebbe vivere un vero e proprio “casting” che rischia di sparigliare le carte di uno dei tre centrali oggi in rosa. Quando, all’inizio della prossima settimana, Giorgio Zamuner chiuderà il cerchio regalando a Bisoli il nuovo terzino sinistro – un over, per l’appunto – la lista dei giocatori d’esperienza sarà già satura. Di più: i giocatori sul mercato, come Berardocco, Petrilli e Alfageme, non potranno in alcun modo pensare di giocarsi le loro chance, perché già al di fuori dei canonici 14 imposti dal regolamento. E con la prospettiva, che prende sempre più piede, che il tecnico bolognese chieda alla società di trovare un altro centrale difensivo con caratteristiche precise, che al momento in squadra nessuno ha (oppure ha solo in parte), l’effetto-domino sarebbe automatico. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Così funziona il mercato in Serie C. Giocatori che vengono e giocatori che vanno, ma anche giocatori che pensavano di essere certi della loro strada, e che da un giorno all’altro rischiano di ritrovarsi costretti a cercarsi un’altra sistemazione. Tutta colpa dei regolamenti, sempre più stringenti per i calciatori al di sopra dei 22 anni: l’anno scorso potevano essere 16 per squadra, quest’anno solo 14, salvo qualche particolare eccezione per coloro che nella loro squadra sono cresciuti. Padova, in questo senso, non fa eccezione: il ritiro di Masen di Giovo non è solo la preparazione alla stagione e, più nell’immediato, all’esordio in Tim Cup di domenica 30 luglio contro il Rende.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La “due giorni” di tifo e di festa è pronta ad entrare nel vivo. Masen di Giovo, sede del ritiro biancoscudato, da ieri mattina si sta colorando di bianco e rosso per l’arrivo dei tifosi biancoscudati organizzati, sia della Tribuna Fattori che dell’Aicb. Già ieri diverse decine di supporter hanno assistito ai due allenamenti al campo sportivo antistante all’albergo dove alloggia la squadra, che in serata ha cenato alla sagra di Palù, a pochi chilometri da Masen, insieme alla tifoseria. Oggi, il momento clou: gran parte della tifoseria arriverà in mattinata, fermandosi per pranzo allo stand gastronomico allestito a ridosso del campo dove, alle 16, andrà in scena la prima amichevole stagionale della squadra di Pierpaolo Bisoli. Pochi gli spunti attesi dal risultato, visto che gli avversari saranno una rappresentativa di dilettanti locali, ma c’è curiosità per il gioco del primo Padova del tecnico bolognese. Intanto, dopo i primi 4 giorni di prelazione per i vecchi abbonati, la campagna abbonamenti ha raggiunto quota 445 tessere rinnovate.