Sono trascorsi quasi due mesi da quel 22 maggio, giorno dell’eliminazione ai playoff per mano del Carpi, e il Cittadella è tornato a faticare. Anche se nel gruppo a disposizione del tecnico Venturato i volti nuovi non mancano, sembra che non sia cambiato nulla. «Ma quello che abbiamo fatto è da chiudere in un cassetto», afferma capitan Manuel Iori. «Dobbiamo subito proiettarci sulla nuova stagione, partendo dalle certezze che abbiamo acquisito in questi due anni, ma con la consapevolezza che il prossimo campionato sarà ancora più difficile, perché sono salite dalla Lega Pro squadre blasonate e attrezzate per una stagione al vertice, e quelle che sono retrocesse dalla Serie A sicuramente faranno bene». Con che spirito avete ricominciato a sudare in campo? «Ripartiamo azzerando quanto è stato fatto, con grandissimo entusiasmo e tanta fame in più, senza dimenticare, certo, che abbiamo realizzato qualcosa di straordinario, ma sapendo che ora occorre qualcosa in più. Serviranno umiltà e la testa giusta, e non dovremo minimamente farci sfiorare dall’idea che quanto fatto nella passata stagione ci consenta di vivere di rendita. Dovremo conquistarci tutto». Le piace se definiamo il Cittadella una potenziale “mina vagante” del campionato? «Non so se lo saremo. A me piacerebbe, piuttosto, che diventassimo una certezza, perché questa società lo merita e perché questo gruppo lavora da due anni assieme allo stesso staff e sta proseguendo un certo tipo di… costruzione».
[…]