PIERPAOLO BISOLI: “Sono molto felice di essere qua oggi, per me venire a Padova era un’opportunità importante e speravo di chiudere l’accordo! Questa è una piazza importantissima, e so che voi siete esigenti ma remando tutti dalla stessa parte otterremo i risultati sperati! Abbiamo degli obiettivi, e ho un’idea: agli allenamenti non bisogna venire per timbrare il cartellino, ma per onorare il proprio lavoro e la gloriosa maglia che si indossa! All’inizio il lavoro sarà duro, vedrete… Lo staff? L’ho cambiato completamente, col mister Groppi avevamo un rapporto consolidato di vecchia data e avevo bisogno di qualcuno che portasse tecnologia ed entusiasmo! Col preparatore atletico Chiodi ho già lavorato per due anni conquistando due promozioni, e questo cambiamento di staff gioverà anche a me… Ripetere quanto ho fatto a Cesena? Non posso promettervi di vincere il campionato, ma posso promettervi che i giocatori usciranno stremati dal campo in ogni partita ed allenamento, questo lo posso assicurare! Oggi parte un nuovo ciclo… Sono sceso in Lega Pro in primis perché è una piazza importantissima, e secondo perché mi fido molto delle sensazioni e con Bonetto e Zamuner mi sono subito sentito a mio agio! Per me scendere di categoria non è un problema, anzi sono convinto che mi possa servire… Io vorrei ripetere quanto fatto altrove, ma ci vuole pazienza perché i miei metodi di lavoro sono differenti da quelli di molti altri… Per vincere le partite ci vogliono più attributi, gamba e carattere che talento, ne sono convinto! Io ho visto la rosa del Padova ed è importante, ma chi rimane qua deve sapere che deve sudarsi e guadagnarsi il posto dal martedì perché in campo ci vanno i giocatori, non le carte d’identità… Se un ragazzo del ’98 fa meglio di uno esperto per me gioca il ragazzo del ’98! Il bene del Padova è più importante di quello del singolo giocatore… Controllare i giocatori fuori dal campo? Ho già due figli a casa, non voglio averne altri 24 qua… Anche perché tanto me ne accorgo in campo se fanno la “bella vita”. E comunque ci sono delle regole date dalla società che vanno rispettate. Non posso pretendere di avere 24 preti, ma chi vuol vivacchiare con me ha sbagliato. Anzi, chi vuole farlo chieda subito la cessione a Zamuner! Il modulo? Parto dal 4-3-1-2, ma ve lo dico subito: abituatevi ai cambiamenti. Di cosa ha bisogno questa squadra? Di mentalità e cattiveria, perché quella dell’anno scorso era una bella squadra. Bisogna capire che si può vincere giocando anche male, perché i campionati si possono vincere anche non essendo per forza belli da vedere. Cosa mi ha dato il ‘la’ per venire a Padova? Perché Zamuner ed Edoardo Bonetto si sono fatti 400 chilometri per raggiungermi a Lerici dov’ero in vacanza per parlare con me, e lì ho capito che questa società vuole fare le cose sul serio. Ma con pazienza, per questo mi hanno dato due anni… Madonna? È confermatissimo. Io farò pochi allenamenti a porte chiuse! E lavorerò 24 ore per il Padova…”.
GIORGIO ZAMUNER: “Do il benvenuto al mister, è un allenatore importante che ha sin da subito sposato il nostro progetto. È il primo passo per coltivare le ambizioni della società e della piazza. Favalli? L’ho visto stamattina, ci incontriamo ancora mercoledì insieme al procuratore e decidiamo se continuare su questa strada o se cambiarla. Ottimista? No, realista. Lui ha l’ambizione di giocare in serie B, ma noi non possiamo aspettare oltre a mercoledì…”.
ROBERTO BONETTO: “Bisoli? Il curriculum è la riprova che abbiamo scelto un allenatore importante. Gli obiettivi? La scelta di un allenatore di prim’ordine parla da sé, vogliamo fare meglio dell’anno scorso. Colgo l’occasione per fare l’in bocca al lupo a Sergio Giordani, spero che possa esservi vicino come lo è stato Bitonci, quindi grazie Massimo e benvenuto Sergio. E i tifosi stiano tranquilli, perché vogliamo riportare il Padova in alto! Se vogliamo iniziare a scrivere e a parlare di serie B in questa stanza dobbiamo essere tutti uniti… Dateci una mano! Lo Store Biancoscudato? A breve apriremo questo punto vendita, abbiamo chiuso un accordo venerdì per un negozio in pieno centro storico. Ho letto delle cose brutte dette dal presidente del Matera, è stata una caduta di classe e stile ma la classe e lo stile non si comprano al supermercato”