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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Stadio dove giocare identificato nel Pier Luigi Mecchia di Portogruaro, garanzia di iscrizione in Serie C arrivata direttamente dal presidente Stefano Serena. Uno alla volta, i tasselli stanno andando a comporre il puzzle rappresentante il futuro prossimo del Mestre, del quale la società discuterà apertamente con tifosi, sportivi ed appassionati il 27 giugno a partire dalle 19.30 in piazzetta Coin, di fronte alla sede degli arancioneri. L’obiettivo dichiarato è quello di stabilire un patto tra la proprietà e i cittadini di Mestre, che comprenderà l’aspetto sportivo e calcistico della città, lasciando ampio spazio a tutte le opinioni e ai suggerimenti per sviluppare le linee guida di questo accordo. Per passare dalle parole ai fatti concreti. Per Mestre si legge nella nota emanata dalla società, che invita tutti a partecipare al dibattito nel quale, con ogni probabilità, si discuterà anche del progetto dello Stadio di Mestre. […]
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Segnali d’amore in arrivo da Alessandria: Simone Iocolano potrebbe lasciare i grigi e l’idea di un ritorno a Bassano lo stuzzica. I margini ci manovra sono ristretti (compenso di 130mila euro fino al 30 giugno 2018, a Bassano ne prendeva 36mila…), ma va registrata questa operazione nostalgia dietro le quinte. Iocolano ha cambiato procuratore e potrebbe lasciare il capoluogo piemontese, su di lui si sono mosse anche Padova e Pordenone; sondaggio anche del Cittadella. Insomma, Iocolano potrebbe fare un passo indietro dopo un anno e mezzo in Piemonte non entusiasmante. Oltretutto da Alessandria arrivano segnali di ridimensionamento. Nel frattempo per la difesa ci sono stati colloqui col Brescia per un prestito di Boniotti, lo scorso anno protagonista in chiaroscuro a Padova. […]
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Il mercato è in una fase interlocutoria. Passato il setaccio, si fisserà l’obiettivo e si andrà all’assalto. Premessa bis: l’altra sera summit tra proprietà e management coi capi del Bassano attorno al tavolo per fissare strategie e obiettivi assieme al tecnico. Questo per dire che, salvo raid anticipati, succo e polpa li apprezzeremo a fine mese e ancora più probabilmente a luglio, non prima. E così dopo la sfilata di esterni offensivi presi in esame, da Alessio Vita, a Francesco Lisi e a Vito Leonetti, tutti comunque ragguardevoli, ora è il turno dei difensori di fascia: Bassano che la scorsa settimana aveva valutato il profilo di Matteo Brumat, di proprietà dell’Empoli, in queste ore ne sta considerando diversi: in primis Alberto Boniotti, 22 anni, bresciano, un metro e 80, di proprietà del Brescia, le ultime due annate a Padova e Pordenone da terzino destro. Il Brescia vorrebbe riprenderselo ma Bassano e Pordenone ci fanno più di un pensierino. In alternativa ecco Francesco De Giorgi, 27 anni da compiere, leccese, un metro e 81, in forza al Taranto, e nel taccuino di Bassano, Andria e Catania. Questo significa che la permanenza di Giovanni Formiconi si allontana sempre più. […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Uno torna, l’altro va: Rossitto rientra da Palermo (il suo contratto scadrà il 30 giugno) e Tedino ha la valigia pronta (ieri ha rescisso con i neroverdi) per raggiungere l’antica Panormos: guiderà i rosanero dal primo luglio. […] Ora toccherà a Tedino usufruire dell’occasione della vita. «Se la merita, per tutto quello che ha fatto con il Pordenone – premette Rossitto -. Certo non sarà facile. Noi potevamo solo compiere il miracolo: non c’erano più grandi aspettative e abbiamo potuto lavorare con tranquillità. Lui invece avrà l’obbligo di centrare la promozione, perché il Palermo sarà la Juve della B. La pressione sarà altissima e grande l’attenzione mediatica. Bruno però vi arriva al massimo della maturità. Lavorerà sicuramente con un buon gruppo, che avrà aiutato a comporre. Partendo dall’inizio potrà trasmettere i suoi concetti e le sue idee». Zamparini però è il mangia-allenatori per eccellenza. «Ma – Fabio difende il paròn di Aiello – è anche molto competente. L’ho sentito in questi giorni: Tedino potrà contare sulla sua stima. Lo considera il nuovo Sarri (idolo fra l’altro dello stesso Bruno, ndr). È un buon inizio». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Lasciare Pordenone è come lasciare casa, la propria famiglia, i propri cari, la propria gente. Sarò sincero: avrei chiesto di andare via solamente di fronte a una proposta lavorativa irripetibile. Proposta che, quando non me l’aspettavo proprio, è arrivata. Ci ho riflettuto, mi sono confrontato con la mia famiglia, poi ho deciso di dire sì. Per realizzare i propri sogni, comuni a un bambino come a un “esperto” come me, bisogna essere capaci di cambiare, anche rinunciando a ciò a cui si tiene molto…Caro Pordenone, così ora ci salutiamo. Ringrazio di cuore tutto l’ambiente neroverde, in primis la famiglia Lovisa, il presidente Mauro e Matteo, con cui abbiamo vissuto la stagione fianco a fianco. Grazie per la fiducia che hanno riposto in me, per il percorso fatto insieme e per aver avallato la mia richiesta di cogliere questa importantissima opportunità. […] Infine, ma non certo per minor importanza… i tifosi. L’affetto della gente lo sento forte in queste ore che precedono la mia partenza come l’ho sempre Indimenticabili le emozioni di questo biennio, il legame diretto con loro: nelle vittorie, tante, e nelle sconfitte, poche ma alcune davvero immeritate e dolorose. Vorrei chiudere tornando a quel Parma-Pordenone. Occasione irripetibile? Proprio no, sono convinto che al Franchi sia cominciato il futuro neroverde. Un futuro che merita la conquista della serie B, con la passione di questa società e in particolare del presidente Lovisa. Quando ciò accadrà sarò la persona più felice del mondo e farò un tifo incredibile per dei colori che mi rimarranno sempre nel cuore. Grazie, e sempre forza Pordenone!
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «Con il mister ci troveremo la prossima settimana, quando ufficializzeremo il suo ingaggio». Arriva la conferma anche da parte della società riguardo a Leonardo Colucci nuovo tecnico del Pordenone. A darla è Matteo Lovisa, dirigente neroverde che sta seguendo il mercato. Il trainer ex Reggiana sarà così in città dopo il weekend, quando apporrà la firma sul contratto che lo legherà per i prossimi due anni al club di via Stadio. Intanto circolano già alcune idee sulla squadra del futuro: il difensore che rimpiazza Ingegneri (’92), approdato al Palermo con Tedino, può essere Paolo Rozzio (’92) che era alla Reggiana con Colucci; il portiere dei desideri è Davide Facchin (’87) del Venezia e il preparatore dei numeri uno potrebbe essere Gianni Careri, che tornerebbe così tra i ramarri dopo l’addio nel gennaio 2016.In movimento. Sta nascendo il Pordenone 2017-2018, quello che cercherà di far dimenticare quello stratosferico di Tedino, approdato per due volte di fila alla semifinale playoff di Lega Pro, eliminato in entrambi i casi dalla squadra poi promossa. La società ha ancora voglia di provare il grande salto. Lo ha detto anche ieri il presidente Mauro Lovisa: «Alla B ambisce anche il Pordenone: ci arriveremo realizzando il nostro progetto sportivo – ha affermato nel ringraziare Tedino e i collaboratori passati ufficialmente al Palermo -. I tifosi possono stare tranquilli: stiamo pianificando un altro campionato di vertice, con un rinnovato e qualificato staff tecnico, la conferma di importanti giocatori della rosa 2016/2017 e innesti di qualità». […] Intanto ieri Matteo Lovisa ha incontrato Gabriele Savino, procuratore di Rachid Arma (’85) e Stefano Pietribiasi (’85): l’obiettivo è risolvere il contratto – per entrambi scadenza nel 2018 – per far sì che la società si possa indirizzare verso nuovi obiettivi legati al reparto avanzato. […]
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I soldi per onorare la scadenza del 26 giugno ci sono. Al termine di un’altra giornata calda, e non solo per e condizioni metereologiche, i soci di Vi. Fin. hanno trovato i circa 1,5 milioni di euro che servono per pagare regolarmente la prima scadenza federale. La notizia è stata appresa con soddisfazione e un sospiro di sollievo dai tifosi, e anche dal sindaco Achille Variati, che nella mattinata di ieri aveva preso ancora una volta posizione sulle difficoltà dei soci di Vi. Fin. […] L’appello del sindaco Variati è stato quindi accolto, così come non sono state deluse le speranze dei tifosi biancorossi che hanno temuto di vedere sparire la loro squadra de cuore dal calcio che conta. Tutto risolto quindi? No, perché il regolare pagamento della scadenza di lunedì è solo il primo passo verso la regolare iscrizione del club al prossimo campionato che tornerà presto a chiamarsi serie C. Dopo lunedì, la società di via Schio sarà chiamata a rispettare anche la scadenza del 30 giugno che prevede il pagamento dei contributi dei mesi di marzo, aprile e maggio, e le ritenute di marzo e aprile. Inoltre entro la stessa data il Vicenza dovrà presentare la domanda di iscrizione contenente le risposte ai criteri di ammissione e infrastrutturali e relative certificazioni, contenente il pagamento della quota di iscrizione corredata da fideiussione di 350.000 euro. […]
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Dopo tante attese vane, ieri una prima fumata bianca (anzi, biancorossa) molto importante è finalmente arrivata. Marco Franchetto, amministratore delegato di Vi.Fin., ha dichiarato che i soci hanno raggiunto l’accordo per provvedere al pagamento degli stipendi dei tesserati fino al mese di maggio: «Sì, con soddisfazione posso finalmente dire che sono stati trovati tutti i soldi per la scadenza del 26 giugno». L’attuale proprietà ha dunque compiuto il primo, fondamentale, passo concreto per tenere in vita il Vicenza e dare continuità sportiva alla squadra. Già l’altro giorno era trapelato un certo ottimismo sulla possibilità che il confronto interno a Vi.Fin. per definire come ripartire e raggiungere insieme il milione e mezzo di euro necessario a superare questo primo scoglio si chiudesse positivamente: «La differenza da colmare – aveva osservato Franchetto – è relativamente esigua, ci siamo quasi». Questo “quasi” è stato eliminato ieri: ci siamo, gli stipendi saranno pagati, il primo obiettivo è stato raggiunto. Ora bisogna definire chi si farà carico di fornire le garanzie necessarie per la fidejussione che dovrà essere presentata entro il 30 giugno per completare l’iscrizione al campionato (350 mila euro, ai quali si aggiungono alcuni contributi). Franchetto è comunque fiducioso: «Stiamo già lavorando per la successiva scadenza del 30, ma dovrebbe essere più semplice da superare – osserva – anche perché non completare questo secondo step vanificherebbe il grande sforzo prodotto per reperire questo milione e mezzo. Adempiute le nostre scadenze, continueremo il cammino con Boreas, con la quale il dialogo è continuo e assolutamente positivo». […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’Albania chiama, Inzaghi non risponde. Sembra solo una boutade di fantamercato quella messa in giro ieri da un’emittente nazionale televisiva che parla di un interessamento per l’allenatore del Venezia da parte della federazione di calcio dell’Albania. Dopo le dimissioni di Gianni De Biasi, la panchina della nazionale è vacante e il nome di Superpippo pare sia in cima alla lista dei preferiti. Un allenatore di grande nome, tecnicamente molto valido, che ha appena vinto un campionato e che ha alle spalle una grandissima carriera da giocatore. Il tutto, però, senza fare i conti con l’oste, lo stesso Inzaghi e la società lagunare che, se proprio deve rinunciare al suo allenatore, lo farebbe solo per una chiamata dalla serie A. […] Sul fronte acquisti si parla di un interessamento per Nicola Pasini uno dei migliori difensori dell’ultimo campionato di Lega Pro che veste la maglia del Bassano. Una trattativa difficile che di fronte pare abbia il muro della società di Renzo Rosso che non vuole disfarsi del suo giocatore per venderlo al Venezia, almeno a questa prima richiesta. Poi, forse, se il prezzo cambia se ne potrebbe anche parlare. Sul fronte società, novità arrivano dal dg Dante Scibilia: «Martedì o al massimo mercoledì depositiamo la domanda d’iscrizione alla serie B. Abbiamo raccolto tutta la documentazione necessaria e quindi inizia ufficialmente l’avventura in attesa dei calendari». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) I ronzii attorno al nome di Filippo Inzaghi continuano. E stavolta il gioco si fa serio, perché il successore di Gianni De Biasi sulla panchina dell’Albania potrebbe essere proprio Superpippo, legato ancora da un anno di contratto con il Venezia. Siamo alle prime battute di una trattativa ancora in fase embrionale, tanto che l’offerta presentata dalla Federcalcio albanese è stata giudicata insufficiente da Inzaghi. E Joe Tacopina come si comporterebbe nel caso in cui l’affare diventasse serio? Dopo le voci su Verona e Sassuolo, cadute nel vuoto, ora arriva questa novità che potrebbe sparigliare le carte sul tavolo: «A noi Inzaghi non ha fatto sapere niente – taglia corto il ds Giorgio Perinetti – se e quando ci sarà qualcosa di più concreto, ci siederemo attorno a un tavolo per capire cosa fare». Una certa stizza ai piani alti del Venezia emerge in modo netto, anche perché le voci di un Inzaghi preoccupato per i programmi secondo lui ridimensionati del nuovo Venezia non sono mai state spazzate via chiaramente. Nel frattempo Perinetti lavora sul mercato dei giovani e si sta muovendo in modo completamente diverso rispetto alla passata stagione. In porta si punterà al 99% su un estremo difensore giovane e il profilo migliore individuato è quello di Emil Audero, classe 1997 della Juventus. C’è già un accordo di massima con il club bianconero per un prestito con diritto di riscatto e controriscatto e premio di valorizzazione. […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) «L’Albania sta cercando Inzaghi? A noi Pippo non ha detto niente. Ho sentito, ma per quanto riguarda il Venezia, non c’è nulla di concreto». Nel momento in cui i rumors di mercato impazzano, Perinetti è rientrato ieri da Milano per rappresentare il Venezia ai funerali di Michael Groppello al Taliercio e ritornerà nella sede del mercato lunedì o martedì per definire alcune trattative avviate, soprattutto per quanto riguarda le opzioni sui giovani da inserire nella rosa.«Posso fare solo delle ipotesi» aggiunge Giorgio Perinetti, «il nome di Inzaghi può essere stato inserito in una lista di allenatori, non so nemmeno se un’ipotesi del genere possa interessargli perché non è mai stato argomento di discussione. Se gli arrivasse una proposta e decidesse di prenderla in considerazione, ci avvertirà. Io so che Inzaghi da mercoledì è a Formentera in vacanza». […] Pochi movimenti sul fronte mercato. «Pasini? No, assolutamente no. È il giocatore del Bassano che ha segnato il gol del pareggio al Penzo, ma non l’abbiamo mai cercato» spiega Perinetti. La prossima mossa sarà chiudere con i giovani. “Quelli che ci interessavano li abbiamo opzionati arrivando in anticipo sulla concorrenza, adesso dobbiamo fare scattare le opzioni perché i club di Serie A non aspettano all’infinito e i giocatori veramente bravi li inseguono tante società. Per completare la squadra con i senior c’è più tempo”. La prossima settimana il Venezia dovrebbe ufficializzare quindi l’arrivo del portiere Audero dalla Juventus e dell’attaccante sloveno Mlakar dalla Fiorentina.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Un trequartista nuovo di zecca per l’Este. Luca Viviani, 26 anni, nelle ultime quattro stagioni al Legnago, si è accordato con la società giallorossa, che dovrebbe ufficializzare l’acquisto oggi. Viviani, originario di Isola della Scala, ha già un bel curriculum: oltre al Legnago ha disputato 5 campionati nei proi con Verona, Pro Patria e Lecco. Nel frattempo, il Matelica (Serie D) degli ex Abano Andrea Maniero (direttore tecnico) e Luca Tiozzo (allenatore) si è aggiudicato tre volti noti del calcio nostrano per costruire una squadra di vertice: Lauria (Campodarsego), Meneghello (Abano) e Pettarin (Mestre).
Ore 12.00 – (Gazzettino) Dopo i rinnovi di capitan Iori e del portiere Alfonso oltre ai riscatti di Benedetti, Kouame e Arrighini, ieri il Cittadella ha ufficializzato il primo nuovo arrivo del prossimo campionato. Si tratta di Enrico Pezzi, ventisettenne difensore in uscita dal Benevento, che ha firmato un contratto biennale. Una trattativa fulminea, nata e concretizzata in pochissimi giorni. «È stato tutto molto veloce – conferma il giocatore – Appena ho saputo di non rientrare più nei piani del Benevento, il mio agente (lo stesso di Pelagatti, ndr), mi ha detto del Cittadella era interessato ad avermi e siamo entrati in contatto». Mercoledì, l’intesa tra le parti. «Ho conosciuto di persona il direttore Marchetti, ho subito capito che tutte le cose positive che sentivo e mi raccontavano del Cittadella erano veritiere. Ho avuto un’ottima impressione e ho deciso di sposare la causa granata». Il neo acquisto ha affrontato la squadra di Venturato nella Supercoppa di Lega Pro, quindi due volte in campionato. «Il Cittadella è una società solida, a conduzione quasi familiare, mi verrebbe da dire. Ha una sua storia, e ci sono persone che vi lavorano da tanto tempo, fidate, che amano questi colori. È con questo grande affetto che ottieni i risultati migliori, e le idee del club granata e del suo direttore sono le stesse mie». […] Se potesse descriversi, come si definirebbe? «Sono un eclettico, nel senso che sono un giocatore che fa tutto quanto gli viene chiesto. Disponibile alla novità e alle necessità della squadra. Nella mia crescita da giovane ho sperimentato e ricoperto tanti ruoli, per capacità mie o per esigenze tecnico-tattiche, così ho imparato a stare in campo in diverse posizioni. In una difesa a quattro come fa il Cittadella sono più indicato da terzino, ho giocato a sinistra anche se sono un destro naturale, quindi il mio ruolo più congeniale sarebbe quello di terzino destro». Pezzi conosce già qualcuno dei suoi nuovi compagni. «Ho giocato assieme ad Arrighini e Bartolomei a Pontedera. Assieme ad Arrighini ho conquistato anche una promozione in C1. Li ho già sentiti, e mi hanno parlato bene del Cittadella». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Ti aspetti l’annuncio di Camigliano – per il quale bisognerà aspettare ancora qualche ora: la firma del difensore c’è, ma ci sono ancora alcuni cavilli da sistemare con l’Udinese – e invece spunta Enrico Pezzi, terzino che compirà 28 anni a settembre, nelle ultime tre stagioni a Benevento, con cui ha compiuto il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A e da cui si è svincolato. «È stata una trattativa rapida: ho scoperto che non rientravo nei piani del Benevento e il mio procuratore mi ha parlato del Cittadella, la prima squadra che mi ha voluto. Nel giro di pochi giorni abbiamo stabilito i contatti e mercoledì ho incontrato il direttore Marchetti, che mi ha subito fatto un’ottima impressione», afferma Pezzi, 25 presenze, un gol e un assist nella stagione alle spalle, ora in vacanza nella sua Rimini. «Ho affrontato il Cittadella più volte: so di approdare in una società solida, a conduzione quasi familiare, con persone fidate che amano i colori per cui lavorano. Mi riconosco in questo modello di ambiente, ho scelto senza aspettare altro». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Diceva della vostra esperienza comune al Cesena. «Lui ci ha trascinato alla vittoria del campionato e ci siamo tolti la soddisfazione di disputare la stagione successiva in serie A. Naturalmente, ripeto, la squadra l’ha seguito. E se lo fanno anche i giocatori del Padova, possono andare lontano. Lui non ha mai un undici titolare, tratta tutti i ragazzi allo stesso modo. Esperti o giovani, capitano o non capitano, fa giocare solo quelli che vede meglio durante la settimana. E anche questo è un aspetto molto importante perché tutti sanno che gioca chi merita». […] Passando a lei, la vedremo in campo anche l’anno prossimo? «Ho ancora voglia di giocare, poi chissà che possa ricongiungermi proprio con Bisoli al Padova».
Ore 10.50 – (Gazzettino) E adesso per rilanciarsi la società ha puntato su Bisoli. «Non si può che partire dal suo aspetto caratteriale e umano, i tifosi avranno modo di conoscerlo e apprezzarlo. I suoi punti di forza sono sicuramente il carisma e la personalità, perché da ciascun giocatore riesce a tirare fuori il massimo. Ha questa grande qualità, che è fondamentale in un campionato come quello di Lega Pro. Se il gruppo lo seguirà in tutto e per tutto come abbiamo fatto noi a Cesena, farà alla grande. Sono sicuro che l’anno prossimo il Padova disputerà una stagione importantissima, tanto più che Bisoli arriverà con tanta voglia di rilanciarsi nel calcio che conta».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «È l’allenatore migliore che il Padova potesse prendere. Sono convinto che farà un’annata alla grande». A esaltare l’ingaggio di Pierpaolo Bisoli è un ex che ha ancora il Biancoscudo nel cuore e che conosce alla perfezione il tecnico di Porretta Terme. Il protagonista in questione è Davide Succi: un idolo dei tifosi nella duplice esperienza all’ombra del Santo, mentre al Cesena proprio con Bisoli in panchina ha giocato tre anni conquistando anche la promozione in serie A (2014) con i galloni di capitano al braccio. «Seguo sempre il Padova, per me è come una seconda casa. Quest’anno pensavo che fosse un candidato alla promozione, purtroppo però i play off sono sempre un terno al lotto nel quale può succedere di tutto e non è andata bene».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Al riguardo sono alla finestra in attesa di capire come il Padova intende muoversi quei giocatori che a fine mese vanno in scadenza, come i brasiliani Neto Pereira ed Emerson. Entrambi, nel frattempo, finiti nel mirino del neopromosso Mestre. Quanto a Neto Pereira, il suo agente Andrea Modora ha incontrato pochi giorni fa Zamuner e il succo il colloquio è stato sostanzialmente questo: la priorità è aspettare il Padova, che ha chiesto un po’ di tempo per fare le valutazioni del caso dato che Bisoli si è appena insediato. Intanto, però, non mancano altri sondaggi, incluso appunto quello del Mestre complice la presenza di Zecchin, già suo compagno al Varese. Discorso analogo per Emerson: ha avuto un contatto informale con il Mestre, ma anche per lui la priorità è rimanere all’ombra del Santo, in attesa di avere indicazioni da Zamuner.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un bel po’ di video delle partite del Padova di quest’anno per farsi un’idea delle caratteristiche dei giocatori sotto contratto. Anche se da casa, Bisoli ha già iniziato il suo mandato in attesa della presentazione ufficiale prevista per lunedì all’Euganeo. Il nuovo tecnico biancoscudato si sente quotidianamente con Giorgio Zamuner, facendo anche i primi discorsi riguardo alla progettazione della squadra. Che l’allenatore vorrebbe impostare con il 4-3-1-2. Prediligendo come vertice basso in mezzo al campo un giocatore di struttura, abile anche a fare schermo, per cui Berardocco potrebbe non rientrare nei piani. Davanti invece bisognerà inserire un trequartista, e attualmente non c’è un giocatore in rosa con queste doti. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Passi l’allenamento, ma è poi la domenica che si decide tutto. In carriera Bisoli di promozioni ne ha conquistate tre, tutte col Cesena: una in B e due in A, tra l’altro anche grazie al Padova che, fermando la Pro Patria nel 2009 e il Brescia nel 2010, si è costruito… un debito di riconoscenza nei confronti del tecnico emiliano. La principale caratteristica delle sue squadre è di adattarsi in maniera maniacale all’avversario di turno: si comincia con un modulo, e difficilmente la gara si conclude con la stessa impostazione. La difesa a quattro dovrebbe essere il capostipite anche del nuovo Padova, ma se sarà 4-3-3, 4-3-1-2 o 4-2-3-1 lo si capirà dal ritiro. Chi avrebbe voluto il calcio spettacolo di Auteri, forse rimarrà deluso: il Padova del prossimo campionato, in linea con la filosofia del tecnico arrivato dalla Serie B, penserà più che altro al risultato. La lunga corsa comincia da qui: dalla voglia di rivincita di Bisoli e di tutto l’ambiente biancoscudato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In molti, nell’ultimo decennio, lo hanno soprannominato “Metodo Bisoli”: pochi fronzoli, ma tanta sostanza. […] «Dicono che i miei allenamenti sono particolarmente duri, ed è vero»: questo ha sempre sostenuto Pierpaolo Bisoli parlando dei propri metodi. «Credo nel lavoro, nella fatica e nell’organizzazione di squadra, soprattutto in fase difensiva. Se c’è qualcuno che pensa di potersi risparmiare in allenamento in vista della partita, di tenere comportamenti non da atleta, con me non avrà vita facile». E bastano queste poche parole, che Bisoli pronunciò due anni fa, insediandosi a Perugia, per capire come mai il pubblico padovano si sia schierato quasi totalmente già dalla sua parte. Quasi due ore di allenamento a ritmi forsennati, ripetute in serie e strenuo lavoro di tattica: «Inizialmente i giocatori saranno a pezzi, poi mi ringrazieranno», la sua ferma certezza. Quella stessa certezza che, forse, in alcune occasioni gli è costata la panchina, ma che in un ambiente come Padova, per ora, pare incontrare i favori del pubblico.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Visto l’andazzo, mister La Cagnina prova quantomeno a scuotere i suoi e all’intervallo ne cambia addirittura quattro (in questa categoria sono ammesse fino a sette sostituzioni purché arrivino in non più di tre momenti diversi della partita) per provare a ridurre quantomeno il gap atletico. Il Padova ha il merito di non lasciarsi andare e di giocare a testa alta l’intera ripresa, anche se non riesce ad andare al di là di un’occasionissima non sfruttata da Gerthoux dopo due minuti. «Ci ha traditi la tensione con cui abbiamo affrontato il primo tempo», ammette La Cagnina. «Ma questo gruppo è stato straordinario e non posso imputare nulla ai ragazzi. Spero che la squadra non venga smantellata perché può avere un grande futuro anche nel campionato Berretti».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Completamente senza storia. Il Padova Under 17 crolla contro il Como e vede svanire la possibilità di riportare uno scudetto giovanile nella città del Santo a distanza di 27 anni dall’ultima volta. Al “Manuzzi” di Cesena è andata in scena una finale a senso unico, con i lombardi capaci di vincere 3-0 regolando la pratica già nel primo tempo. Il Padova chiude tra le lacrime una stagione che ha visto grande protagonista non solo la formazione di La Cagnina, ma l’intero settore giovanile, in attesa del cambio di rotta che dal mese prossimo porterà Fulvio Simonini (ieri presente in tribuna assieme a Molon, Poliero e Bergamin) sul ponte di comando. […] Non c’è partita, né dal punto di vista del risultato, né per quanto espresso dalle due squadre in campo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Per ora c’è soltanto una traccia di massima, quella di un modulo (4-3-1-2) e di una base solida su cui lavorare. Bindi in porta, Madonna esterno destro, Russo e Cappelletti centrali difensivi, Favalli (se rinnoverà) a sinistra. A centrocampo De Risio e Mandorlini, in attacco Altinier. Pierpaolo Bisoli, dopo aver firmato il contratto che lo legherà al club di viale Nereo Rocco fino al 30 giugno 2018, studia il Padova e trascorrerà i prossimi giorni a visualizzare filmati della stagione appena trascorsa per farsi un’idea precisa sulle caratteristiche della squadra da proporre nella prossima stagione. […] Quello che pare assodato è che Bisoli voglia un vertice basso con attitudini di copertura e non un regista vero e proprio. Per questo l’ipotesi di vedere De Risio vertice basso non è assolutamente da scartare. Per il ruolo di trequartista il sogno si chiama Simone Iocolano, che vorrebbe lasciare l’Alessandria dopo una stagione e mezza non propriamente esaltante. Il fantasista piemontese sarebbe stato sondato anche dal Pordenone e l’Alessandria sembra disponibile a lasciarlo partire. Il problema è rappresentato dall’ingaggio elevatissimo (130mila euro annui) all’interno di un contratto in scadenza il 30 giugno 2018. Iocolano ha preso in considerazione anche la possibilità di tornare al Bassano e c’è stato pure un sondaggio del Cittadella, per ora senza esito. Non ci sarà spazio, quasi certamente, per Neto Pereira ed Emerson, che lasceranno il Padova al 99%. […] Occhi su Venezia (Tortori, Malomo e Caccavallo i più seguiti), su Cremona (Porcari e Scappini) e pure su Parma, che dovrà per forza di cose procedere ad alcune cessioni eccellenti.