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Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Pista corretta, Giuseppe Magi è il nuovo allenatore del Bassano. L’ex guida tecnica del Gubbio, che pareva a un passo dall’Arezzo, ha firmato ieri con il club di Renzo e Stefano Rosso un contratto fino al 30 giugno 2018. Contratto di un anno e avanti tutta verso la presentazione ufficiale, prevista venerdì alle 10.30 in sede. Decisivo il rilancio operato dal presidente Stefano Rosso, rientrato dagli Stati Uniti con l’impegno di assicurare il nuvo tecnico al suo Bassano. In mattinata sono partite le prime telefonate agli altri allenatori contattati (fra questi, Wiliam Viali e Gianluca Atzori) con la comunicazione che la scelta sarebbe caduta su Magi. Il quale «stregò» Stefano Rosso all’andata del campionato scorso, quando il Gubbio travolse 4-0 il Bassano ed è stato incontrato almeno due volte da Werner Seeber, con il collegamento via skype di Stefano Rosso a corroborare la chiacchierata, come fatto con tutti gli altri allenatori che si sono avvicendati per la successione di Valerio Bertotto. […]
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Giuseppe Magi ha bruciato la concorrenza di Mario Petrone e Claudio Foscarini in primis e, in seconda battuta, di Atzori e Sottil, tutti valutati da proprietà e management. L’incontro di ieri con Stefano Rosso ha rotto tutti gli indugi: col benestare del pres, che peraltro già dagli Usa aveva seguito in presa diretta la trattativa, Magi è tornato prepotentemente in prima fila dopo che 10 giorni fa vi avevamo raccontato i primi abboccamenti. Decisiva la sua volontà di abbracciare il programma della Virtus. Petrone dal canto suo aveva illustrato un progetto pluriennale al club dando la sua piena disponibilità ma Bassano ha preferito voltare pagina. Non in virtù degli screzi passati, ormai appianati a qualunque livello (un colloquio con Mario c’era stato anche la scorsa settimana), quanto proprio per il desiderio di aprire un nuovo ciclo daccapo. […]
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Con mirabile scelta di tempo, Bassano si è insinuato tra le incertezze in corso tra Magi e l’Arezzo soffiandogli l’allenatore che da quelle parti credevano già contrattualizzato e nel taschino. Che poi in Toscana l’abbiano presa malissimo, è un’altro paio di maniche. Da là, ufficialmente manifestano irritazione, un modo elegante per ammettere che brucia in modo inaudito, ma pazienza, Bassano evidentemente ha messo sul piatto l’offerta migliore, quella cioè più convincente. Non tanto e non solo sotto il profilo economico, quanto soprattutto sul piano delle credenziali. Magi qui ha ricevuto maggiori garanzie sul potenziamento di un organico che la proprietà vorrebbe da primi cinque posti e sulla tranquillità di un ambiente e di un club che mette tutti in condizione di lavorare in serenità. Dunque, Giuseppe Magi, sondato dai primissimi in via Piave e che appena lo scorso week-end e che pareva promesso sposo degli amaranto aretini. Ma quando al Soccer Team hanno intravisto delle smagliature alla vigilia delle pubblicazioni di nozze tra Arezzo e Magi, con quest’ultimo che non ha mai firmato di fatto per i toscani, ritardando sempre l’annuncio, in poche ore ha spinto il trainer marchigiano a legarsi ai giallorossi. […] Magi predica football offensivo e manovrato palla a terra. Il suo modulo di riferimento è il 4-3-3 ma naturalmente non è un dogmatico e predilige anche altri assetti complementari. Semmai di lui, dopo un secondo colloquio nel primo pomeriggio di ieri in sede, piacciono non soltanto l’organizzazione di gioco che modella come un vestito d’alta sartoria alle sue squadre, ma le straordinarie motivazioni che lo animano. Poichè Magi è uno che viene dalla gavetta, non può sfoggiare il palmarès dell’ex calciatore di grido, pur masticando calcio da sempre. E pur volando nelle ambizioni, ha piedi inchiodati al suolo e vagonate di umiltà a zavorrarlo.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Game over. Abbandonano frettolosamente piazzetta Calderari, dov’era stato allestito il maxi schermo, i tifosi del Pordenone: lo fanno a testa bassa, alcuni con le lacrime agli occhi. La marcia trionfale è finita. Ci hanno creduto sino alla fine, sino all’ultimo calcio di rigore. Erano tutti seduti, ognuno al proprio posto. Del resto l’ordinanza del sindaco Ciriani parlava chiaro: 600 i posti a disposizione. A polizia, carabinieri e vigili urbani (in loro supporto anche personale della Protezione civile e degli alpini) il compito di far osservare le disposizioni. Qualcuno, nonostante tutto, resta in piedi senza creare alcun problema. L’onda neroverde spinge più tifosi del dovuto nel cuore della città. Distribuiti gratuitamente tutti i biglietti, tutti i varchi di accesso vengono chiusi. Qualcuno protesta, a stento si rassegna a fare marcia indietro. Le due squadre entrano in campo. Si respira un clima di gioia e ottimismo. Il Parma è un avversario ostico ma questo Pordenone può davvero far sognare. I tifosi applaudono. Sperano che il loro calore arrivi dritto a Firenze, dove i neroverdi si stanno giocando con i ducali l’intera stagione in Lega Pro. […] Si va alla lotteria dei rigori ed è qui che, purtroppo, il sogno si infrange. Ma è stata un’avventura che resterà nei cuori di tutti. Per sempre.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Maledetti rigori. In finale va il Parma. Il Pordenone si ferma a un passo dal paradiso. Così ha deciso la lotteria. È stato necessario batterne 12. La doppia serie di 5 non era stata sufficiente dopo 120 minuti di confronto in cui il Pordenone aveva giocato decisamente meglio del più quotato e predestinato Parma. I primi 90′ si erano conclusi sull’1-1 in virtù dei gol di Scaglia (unica vera grande occasione dei gialloblu) e del pareggio di Marchi che premiava la superiorità del ramarro. Grande l’affetto dei 500 giunti al Franchi da Pordenone che a fine gara hanno chiamato Tedino e i suoi ragazzi per ringraziarli per la splendida stagione. Pordenone superiore, ma mai come oggi, in una serata in cui tutto era stato progettato a tavolino, si è sentita la mancanza di Berrettoni che avrebbe potuto dare un pizzico di imprevedibilità necessario a spezzare l’equilibrio. Sic est. Così è. Resta l’amaro in bocca, che non cancella una stagione di grandi emozioni e soddisfazioni. Tedino si convince. Parte con un 3-4-2-1 che vede Pietribiasi punta avanzata. Cattaneo e Misuraca alle spalle del Condor. Semenzato, Burrai, Suciu, De Agostini tengono il centrocampo. Davanti a Tomei fanno barriera Parodi, Ingegneri e Marchi. D’Aversa risponde con il classico 4-3-3 con Nocciolini, Baraye e Calaiò nel tridente d’attacco. Lucarelli è in panca. Per un quarto d’ora è una partita a scacchi, senza un impegno per i due portieri. Al primo angolo (17′), guadagnato da Baraye e battuto da Scozzarella, il Parma passa. È lo stesso senegalese a toccare indietro per Scaglia che insacca a fil di palo alla sinistra di Tomei. […] Sugli sviluppi in mischia Marchi trova il pareggio all’80’. Spingono e provano il colpaccio i ramarri, ma si va ai supplementari. In chiusura del primo overtime è il neoentrato Corapi a regalare l’unico brivido con un tiro da fermo che sfiora il legno. In avvio del secondo prova Buratto. Frattali para. Squadre sfinite, anche se il ramarro sembra più vivo. Al 116′ Semenzato cerca il jolly senza fortuna. L’ultima occasione è per Buratto, ma non va. Decidono i rigori, sotto la curva gialloblu. Sbagliano Misuraca, Scavone e De Agostini. Gli dei del pallone decidono che deve passare il Parma. Amen.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Entusiasti, stremati, sgolati. Fino all’amaro verdetto finale dal dischetto. Loro, sicuramente, hanno vinto. Lo ha detto anche Tedino a fine partita: «Abbiamo fatto più di loro, ma non è bastato. Onore a loro, ma noi meritavamo di più». […] La squadra di Tedino non si è tirata indietro e ha affrontato la sfida con il solito piglio. E lo stesso hanno fatto i suoi sostenitori, entrando nel settore “Tea” della tribuna del Franchi tre quarti d’ora prima del match e incominciando immediatamente a incitare i propri beniamini, prima ancora che questi ultimi scendessero in campo per testare il terreno di gioco – un biliardo perfetto – dove già si erano precipitati il presidente Mauro Lovisa e l’altro tifoso numero uno del Pordenone, il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello. Presente in tribuna anche l’assessore comunale pordenonese Emanuele Loperfido, che aveva seguito la squadra nel ritorno dei quarti di finale a Cosenza, e non poteva quindi certo mancare a Firenze: anche lui, dopo la partita, assolutamente afono. […] Il Pordenone magari non avrà lo stesso blasone e gli stessi capitali del Parma. Ma al Franchi avrebbe meritato la finale.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Applausi e lacrime. In finale va il Parma, ma il Pordenone esce dal Franchi di Firenze e chiude la stagione a testa altissima, dopo avere strameritato sul piano del gioco, del dinamismo e della determinazione di passare il turno molto più dei blasonati rivali. Ci vogliono i tiri dal dischetto dopo 120 minuti giocati ad altissimo livello per piegare un ramarro indomito, straordinario, che recrimina per avere giocato meglio e prodotto molto di più, oltre che per essersi visto negato almeno un paio di rigori clamorosi da un arbitro tutt’altro che impeccabile nella sua direzione. I ramarri escono tra gli applausi del loro meraviglioso pubblico, che non è stato un solo minuto in silenzio. E che, giustamente, lascia l’impianto della viola al grido di “Anche stasera, festa verdenera”. Tedino schiera una formazione inedita, con una linea a tre dietro formata da Marchi, Ingegneri e Parodi, centrocampo a quattro con Semenzato e De Agostini sulle fasce, Suciu e Buratto in mezzo, Misuraca e Cattaneo trequartisti e il “rispolverato” Pietribiasi – zero gol in stagione – punta centrale. Meglio i ramarri in avvio, ma al 16’arriva il gol del Parma grazie a uno schema provato in allenamento: primo calcio d’angolo a proprio favore, Scozzarella dalla bandierina innesca Baraye, che appoggia al limite dell’area per l’accorrente Scaglia, rasoiata chirurgica e palla all’angolino, con Tomei che la vede troppo tardi. […] Ma al 35′ arriva il gol del meritato pareggio dei ramarri: angolo di Burrai, palla verso il fronte opposto, Iacoponi stende in piena area Padovan, il gioco continua e la palla arriva a Martignago, che mette al centro e Marchi è il più lesto di tutti a insaccare. Si va dunque ai supplementari. Come a Terni in Coppa a inizio stagione. Nella seconda mini-frazione al 6’il Pordenone s’infuria con l’arbitro, che interrompe un pericoloso contropiede neroverde per due giocatori del Parma rimasti a terra in area senza particolari motivi. All’11’ esce di poco una botta di Semenzato. Prima della fine Buratto lanciato in solitudine verso Frattali cade in area. Sembra un rigore sole ma rivedendo le immagini non per tutti è così netto. Si va ai tiri dagli undici metri, ed è fatale l’errore di De Agostini. È finita. Lo dicevamo in apertura. Per questo Pordenone, in una serata comunque storica, applausi e lacrime.
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Che il momento sia delicato è evidente, i 115 anni di storia del Vicenza sono a rischio e la questione ieri è arrivata anche tra i banchi del consiglio comunale. Francesco Rucco, capogruppo di Idea Vicenza, ha presentato un’interrogazione a cui ha risposto il sindaco Achille Variati. «Il Vicenza calcio rappresenta una storia che ha i caratteri dell’elemento identitario della città e della provincia — ha detto il sindaco — pur nel rispetto dei diversi ruoli, la politica a volte quando si inserisce in certi campi fa solo guai. Ma un ruolo rispettoso può aiutare. Siamo a un punto critico ma non disperato. Saremmo disperati se nessuno fosse più disponibile a mettere capitale per ripartire dopo una stagione disastrosa. Boreas holding capital, non svelo niente di nuovo, ha dato disponibilità con una prima e vera offerta poi per entrare come nuovo socio per dare nuova parentesi di vita positiva in termini di investimenti in campo sportivo e tecnico». Nella sua analisi Variati ha sottolineato l’ostacolo che al momento blocca la trattativa. «La società che entra ha delle disponibilità ovviamente ma non è disponibile a assumere il carico di tutto l’aspetto debitorio di tutta la stagione calcistica passata — ha spiegato Variati — domani (oggi per chi legge, ndr) siamo alla vigilia di una importante riunione in cui i soci devono trovare una soluzione. Loro che si sono assunti una responsabilità. Vi è stato un presidente che di recente si è dimesso, Alfredo Pastorelli. C’è il dovere di terminare l’incarico passando ad altri il testimone. Guai se domani non succedesse, fra i soci di Vi Fin. In questo momento critico l’amministrazione, pur con un ruolo silenzioso, è stata presente. Con il mio ruolo di sindaco e presidente della provincia farò un appello, perché domani non si può concludere l’assemblea con un annuncio di fallimento. Faremo questo nella speranza che domani si riparta nel ricordo dei momenti straordinari che il Vicenza calcio e il Lane hanno portato negli anni». […]
Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Achille Variati: “Con i suoi 115 anni di storia, il Vicenza Calcio è un patrimonio, non solo sportivo, della città e della provincia, nel cuore di tantissimi tifosi che tramandano questa passione di padre in figlio.Basta vedere l’entusiasmo con cui, negli ultimi mesi, i vicentini hanno ricordato l’anniversario dei 20 anni dalla vittoria della Coppa Italia e i 40 anni dall’epopea del Real Vicenza che arrivò secondo in serie A per capire quanta passione e quanto affetto ci siano per la storia dei colori biancorossi.O, meglio ancora, basta ricordare come negli ultimi difficili anni, con delusioni sportive continue culminate con la retrocessione in serie C, i tifosi non abbiano mai abbandonato la squadra riempiendo il glorioso stadio Menti con una media di spettatori da far invidia anche a squadre di serie A.In questo momento la situazione è molto difficile e il futuro, sportivo ma soprattutto societario, appare incerto e denso di insidie. All’orizzonte aleggia lo spettro del fallimento, se non si riuscirà a trovare una soluzione per uscire da questa situazione di stallo.Ma sembra esserci anche una grande opportunità: la disponibilità all’acquisto da parte di una società straniera – la proposta della Boreas Capital è ormai di dominio pubblico – sembra avere solide basi.In questo ultimo periodo ho mantenuto contatti con l’attuale proprietà per essere aggiornato sull’evolversi della situazione, poiché il Vicenza Calcio rappresenta un patrimonio troppo importante per la città e la provincia, tanto da esserne un elemento identitario.Ho mantenuto sempre il silenzio per evitare di interferire nelle vicende societarie, convinto che la politica debba rimanere fuori da questo genere di dibattiti. A meno che un intervento non sia realmente utile per dare un contributo alla risoluzione dei problemi. Proprio perché ci troviamo in un momento fondamentale per decidere le sorti del Vicenza Calcio, intendo quindi rivolgere oggi un forte e accorato appello a tutti i membri dell’attuale proprietà che nelle prossime ore avranno un incontro che potrebbe essere decisivo.Questo è il momento della responsabilità”. […]
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) L’ora X è arrivata. Entro stasera si saprà il destino del Vicenza. Difficile pensare che ci possano essere ulteriori rinvii, perchè si è già in piena zona rossa. L’assemblea dei soci Vi.Fin. di oggi dovrebbe mettere la parola fine in un senso o nell’altro. Da settimane stiamo ripetendo che le soluzioni per uscire da questa situazione sono tre: arriva qualcuno e compra il Vicenza, in questo caso la Boreas Capital Sarl, Alfredo Pastorelli rileva tutto e poi vende a sua volta, si portano i libri in tribunale e si dichiara fallimento. […] Quanti soldi servono per chiudere la stagione? Entro il 26 giugno bisognerà pagare gli stipendi di marzo, aprile e maggio, più i contributi relativi a marzo e aprile per una cifra di circa 1 milione e 600 mila euro. Inoltre entro il 30 di giugno si dovrà versare la fideiussione di 350 mila euro necessaria per l’iscrizione al campionato di serie C. Ma per la chiusura definitiva della stagione 2016-17 entro il 21 agosto bisognerà pagare gli stipendi relativi a giugno, più eventuali premi e l’ Irpef relativa a maggio e giugno: più o meno un altro milione e 100 mila euro. In cassa al Vicenza però ci sono circa 500 mila euro e al momento dell’iscrizione torneranno indietro la fidejussione degli 800 mila sottoscritti l’anno scorso per iscriversi alla serie B. Ma il problema rimane: chi li tira fuori questi soldi? […] Se oggi, nella peggiore delle ipotesi, non si troverà la quadra si arriverà alla soluzione a cui nessuno può e vuole credere: portare i libri in tribunale e dichiarare fallito il Vicenza. E pensare che Vi.Fin. era stata fondata il 14 aprile 2015 proprio per salvare il Vicenza dal fallimento. E’ difficile pensare che le stesse persone che da allora si sono fatte carico della società biancorossa, diventandone i padroni il 30 maggio del 2016, oggi siano ad un passo dal portare i libri in tribunale. Sembra davvero tutto un incubo e la speranza delle migliaia di tifosi biancorossi è di poter dire stasera: è stato solo un brutto sogno!
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Abbiamo trovato un’intesa su tutta la linea, adesso sì inizia il nostro calciomercato». È il direttore sportivo Giorgio Perinetti ad annunciare il buon esito di quella che lui stesso ha definito una full immersion con il presidente Joe Tacopina e soprattutto Pippo Inzaghi. Al tecnico arancioneroverde un toccata e fuga a Mestre è bastato per tornare in vacanza con le necessarie garanzie, anche se quali siano non è dato sapere essendo caduta nel vuoto la pretesa di un commento sulla sua permanenza alla guida del Venezia. «Che obiettivo avremo in serie B? Fare sempre bene e migliorarci spiega Perinetti, ieri sera in tribuna a Firenze per la semifinale playoff di Lega Pro tra Parma e Pordenone . Da oggi (ieri, ndr) iniziamo a scandagliare il mercato visto che ci siamo trovati d’accordo su tutti i temi che abbiamo approfondito assieme. Come rinforzeremo la squadra? Con un paio di giocatori per reparto di cui 4-5 titolari, un centrale difensivo, due interni di centrocampo un attaccante, forse due, dipende da Moreo. Parleremo con l’Entella, non dovessimo riuscire a riscattarlo abbiamo alternative». […]
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Avanti con Filippo Inzaghi in panchina. Fra dubbi e perplessità confidati in queste settimane agli amici dal diretto interessato lontano da microfoni e taccuini, Superpippo ha deciso di rimanere alla guida del Venezia anche nella prossima stagione. Dubbi spazzati via, evidentemente, nel decisivo faccia a faccia (lunedì nel tardo pomeriggio) con il presidente Joe Tacopina, che poi si è esteso anche al ds Giorgio Perinetti. «Non ho mai avuto dubbi che Inzaghi restasse in sella — spiega con un sorriso Perinetti — magari forse lui può averne avuto qualcuno ma a me non l’ha mai detto. C’è stato questo incontro con il presidente, tutto bene. Adesso pensiamo al mercato». Perinetti ha raggiunto ieri sera il Franchi di Firenze per la semifinale play off Parma-Pordenone, in occasione della quale ha avuto diversi incontri. Nella mattinata di ieri si è diffusa la voce di un forte interesse per Modibo Diakite, difensore negli ultimi sei mesi alla Ternana. Ma, dando uno sguardo alle cifre che percepiva non sarà semplice arrivare alla fumata bianca. Per questo la smentita di rito e immancabile di Perinetti, che sul mercato è come fosse al tavolo da poker, potrebbe anche trovare un riscontro nella realtà. «Diakite assolutamente non ci interessa — taglia corto — la campagna acquisti dovrà prima di tutto calcolare la giusta tempistica, tenderemo a consolidare con un mix di giovani ed esperti. Caputo e Cacia? Bravi giocatori, ma non sono profili che in questo momento stiamo cercando. In uscita ci sono Pederzoli, Tortori, mentre Fabris non è sul mercato, Caccavallo e Malomo vedremo». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) «C’è unità d’intenti e di vedute. Si va avanti compatti». È soddisfatto Giorgio Perinetti dopo l’incontro avuto lunedì con Filippo Inzaghi, che ha effettuato una toccata e fuga a Mestre di qualche ora prima di ritornare in vacanza, tanto da non rilasciare dichiarazioni. Il tecnico ha incontrato anche il presidente Joe Tacopina nella sede di viale Ancona. «Rafforzeremo la squadra con un paio di inserimenti per settore, un giocatore di esperienza e un giovane, forse anche tre in mezzo al campo», ha spiegato il responsabile dell’area tecnica del Venezia, «non saremo comunque aggressivi sul mercato, tenendo conto che partiamo con un gruppo già numeroso di giocatori. Anzi, è nostra intenzione tenerci un paio di finestre aperte per dopo il rientro da Detroit. Sarebbe sbagliato provare ad avere la squadra al completo già l’8 luglio, in questa fase i prezzi sono alle stelle, anche perché non dovremo prendere 20 giocatori come un anno fa». […] «Lo scorso anno avevamo l’obbligo di provare a vincere, e ci siamo riusciti. Adesso ripartiamo sempre con l’obiettivo di vincere, ma dobbiamo essere consapevoli che saremo in una categoria diversa, dove il Venezia manca da 12 anni. Cercheremo di intervenire per fare bene anche nella prossima stagione, spendendo con intelligenza, sarà il campo poi a dire dove possiamo arrivare. So che ci appiopperanno tanti giocatori, ma ci sono elementi fuori dalla nostra portata. Diakité? Ma no». […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) Dopo il difensore Colman Castro, arriva un altro rinforzo al Campodarsego, questa volta a centrocampo. Si tratta di Matteo Marcolini, classe 1985, che ha alle spalle circa trecento partite in serie D. Nell’ultima annata è stato in forza alla Caronnese, mentre due campionati fa ha effettuato la prima parte della stagione all’Este per poi passare a dicembre al Venezia con tanto di approdo in Lega Pro. Nel suo curriculum figurano anche le esperienze con fano, Pergolese, Recanatese, Real Montecchio, Città di Castello, Pianese, Spal, Fermana e Castelfranco. Queste le sue prime parole biancorosse: «Sono molto contento di essere arrivato al Campodarsego, società dal blasone importante. Negli ultimi giorni avevo avuto anche qualche contatto con l’Este, ma a parità di offerta ho preferito fare questa scelta. Qui c’è un programma ambizioso, e questo per me è molto importante. Non è stata una trattativa al rialzo tra le due società, ho semplicemente scelto la soluzione che più mi intrigava a livello personale e professionale». […]
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Matteo Marcolini è il nuovo regista del Campodarsego (Serie D). Il centrocampista 31enne, originario di Cattolica, è stato ufficializzato ieri dalla società biancorossa, che si è assicurata così, dopo l’ottimo centrale difensivo Jose Luis Colman Castro, un mediano di assoluta esperienza e prestigio. Marcolini ha vestito in passato le maglie di Este, Venezia (vincendo pure il campionato) e Caronnese, dopo i trascorsi con Fano, Recanatese, Città di Castello, Pianese, Spal, Fermana e Castelfranco. «Sono molto contento di essere a Campodarsego»le prime parole del giocatore dopo l’ufficializzazione del suo ingaggio. «Sono giunto in una società con un blasone importante, e sono molto soddisfatto della mia scelta. Negli ultimi giorni avevo avuto anche qualche contatto con l’Este, ma, a parità di offerta, ho preferito scegliere questa destinazione. Qui a Campodarsego c’è un programma ambizioso, e per me questo è molto importante: non è stata una trattativa al rialzo tra i due club, ho semplicemente scelto la soluzione che più mi intrigava dal punto di vista personale e professionale».
Ore 12.00 – (Gazzettino) L’anno scorso in Grecia, quest’anno in Spagna. I giocatori del Cittadella fanno gruppo approfittando di tutte le occasioni buone per ritrovarsi assieme. E non potevano mancare gli addio al celibato di qualche compagno di squadra, organizzati in grande stile. A Mykonos dodici mesi fa si era festeggiato Daniel Cappelletti, poi convogliato a nozze con Chiara, nell’ultimo week end invece gran parte del Cittadella ha raggiunto Ibiza per l’addio al celibato di Filippo Lora. […] Ad Ibiza c’è anche Luca Valzania, che lascerà i granata dopo il prestito di un anno: a prendere il suo posto dovrebbe essere Andrea Settembrini, classe 1991, attualmente giocatore della Feralpisalò. Il diggì Marchetti ha ammesso che il giocatore rientra nel target del Cittadella. Settembrini è un centrocampista dai piedi buoni, capace di fare bene anche il lavoro di interdizione. […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Manca solo l’ufficialità, ma è questione di ore. È praticamente fatta per Andrea Settembrini al Cittadella. L’eclettico centrocampista aretino, 25 anni, 2 gol e 4 assist nell’ultima stagione alla FeralpiSalò, in Lega Pro, sarà con ogni probabilità il primo rinforzo della campagna acquisti granata. Il giocatore, che può ricoprire più posizioni ed è perfetto per essere impiegato da mezzala nel rombo di Venturato, andrà a prendere il posto occupato nella stagione appena conclusa da Valzania, rientrato all’Atalanta. Nello scorso campionato ha retto per certi versi da solo le sorti del centrocampo bresciano. Era in scadenza di contratto e la società lombarda ha cercato per tutto l’anno di portarlo al rinnovo, ma senza riuscirvi. E così si svincolerà a fine mese, per cui il d.g. Marchetti ne ha approfittato, vincendo la concorrenza di Spezia e Sambenedettese. […] Il giocatore che potrebbe partire è, invece, Andrea Paolucci: il centrocampista ha ricevuto dal Citta una proposta di rinnovo alle stesse condizioni precedenti, ma è corteggiato dal Lugano, che farà i preliminari di Europa League e potrebbe offrirgli un’occasione da non perdere.
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) […] Andrea Paolucci ha ricevuto una proposta di rinnovo contrattuale dal Cittadella. Un anno alle stesse cifre della passata stagione, nessuna variazione verso l’alto o verso il basso. A questo punto la scelta spetta al giocatore, che nella città murata si trova bene, ma a 30 anni gradirebbe avere qualche garanzia in più. In questo senso va letto l’interessamento del Lugano, con cui nelle ultime ore si è discusso di un possibile accordo. Il Lugano farà i preliminari di Europa League e sarebbe una vetrina molto importante per Paolucci, ma al momento nessuna intesa è stata raggiunta. Il centrocampista granata sta riflettendo, è legatissimo al Cittadella e grato a Stefano Marchetti per avergli rinnovato il contratto dopo che si era infortunato, ma allo stesso tempo è alla ricerca di una maggiore stabilità. Una scelta non semplice, staremo a vedere. Chi sembra in uscita è invece Manuel Pascali, che non rientrerebbe nei piani di Stefano Marchetti, mentre Mino Iunco è a un passo dal rinnovo. Nei prossimi giorni il dg eserciterà l’opzione di rinnovo già presente nel contratto firmato a gennaio.
Ore 10.10 – (Gazzettino) L’incontro è stato giudicato molto positivo da ambo le parti, e il tecnico ha in mente ormai solo il desiderio di abbracciare il progetto biancoscudato. Dipendesse da lui avrebbe già firmato, ma il nodo da sciogliere riguarda il suo attuale contratto che lo vede legato al Matera anche per la prossima stagione. Auteri non ne vuole sapere di restare, ma deve convincere il presidente lucano Columella a lasciarlo andare. E deve farlo appunto a stretto giro di posta perché il Padova vuole quanto prima certezze su questo punto, ossia sapere se rescinde o meno. Qualora l’inghippo contrattuale tra Auteri e il Matera dovesse rivelarsi di difficile soluzione, il club di viale Nereo Rocco non perderà tempo e virerà con decisione su Toscano o Foscarini, con i quali c’è già un accordo di massima. […]
Ore 10.00 – (Gazzettino) Gaetano Auteri è sicuramente in pole position per la panchina, ma il Padova vuole avere in tempi rapidi la certezza che il tecnico siciliano venga liberato dal Matera. Altrimenti è pronto a virare su un altro profilo altrettanto caldo: Domenico Toscano o Claudio Foscarini. Insomma, siamo sempre più vicini alla stretta finale, con la società intenzionata ad arrivare alla fatidica fumata bianca entro il fine settimana, e comunque non oltre ai primissimi giorni della prossima settimana. Giorgio Zamuner ha avuto un faccia a faccia l’altro ieri con Auteri, con quest’ultimo che ha avuto modo di conoscere al telefono anche il presidente Roberto Bonetto.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Starà proprio alla proprietà, che domani dovrebbe incontrare il d.g., dare il “placet” definitivo, spianando la strada al definitivo ingaggio di Auteri. Un nome di assoluto valore, che dopo l’incontro con Zamuner di lunedì ha superato tutti i possibili pretendenti: da Tedino a Foscarini, da Magi (ufficiale da ieri a Bassano)ad Asta. Domenico Toscano rimane in attesa, potrebbe essere l’alternativa in caso di intoppi, a questo punto improbabili. Ma dopo che nemmeno l’imprevisto di ieri ha scalfito la decisione dell’allenatore siracusano, sembra che davvero a breve si arriverà ai dettagli: il Trapani, dopo il divorzio da Alessandro Calori e dal ds Fabrizio Salvatori, ha infatti proposto la panchina proprio ad Auteri, fermamente deciso, però, a tentare una nuova esperienza al Nord.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La decisione sembra ormai presa, il fatidico “sì” appare vicino e per celebrare il matrimonio tra il Padova e Gaetano Auteri manca ormai solo il benestare dei due club. Si pensava che il giorno buono per l’investitura del nuovo allenatore biancoscudato potesse essere oggi, ma in realtà è probabile che si vada a domani: il Padova ha deciso di puntare forte sul tecnico siciliano, investendo una cifra importante per affidare la squadra ad una figura di assoluta levatura per la categoria, ma prima di arrivare all’ufficialità serve il via libera del Matera, al quale Auteri, legato da un altro anno di contratto, ha chiesto la rescissione anticipata. La società sembra disposta ad accontentarlo, ma restano da limare proprio gli ultimi dettagli su questo fronte. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Avanti tutta su Gaetano Auteri. Nella giornata di oggi l’allenatore del Matera incontrerà il patron Saverio Columella per definire i termini della rescissione contrattuale e, se non ci saranno ostacoli, potrebbe anche essere la volta buona per la fumata bianca con il Padova. Un passaggio fondamentale, quest’ultimo, sulla strada della scelta definitiva del successore di Oscar Brevi come guida tecnica dei biancoscudati. La condizione sine qua non da cui tutto ha origine è la volontà reciproca di chiudere: il Padova vuole Auteri (convergenza assoluta di idea fra Roberto ed Edoardo Bonetto e il direttore generale Giorgio Zamuner) e Auteri vuole il Padova. L’allenatore siracusano, 55 anni ieri ha telefonato a Columella, che era stato avvisato dell’incontro con la dirigenza di viale Rocco e oggi andrà in scena il faccia a faccia decisivo. Auteri vuole fare un’esperienza al Nord, considera chiusa la sua avventura al Matera e non è interessato alla proposta del Trapani, che gli era arrivata nelle ultime ore. […] Ieri Zamuner è stato segnalato prima a Milano e poi a Firenze per la semifinale playoff Parma-Pordenone. Sullo sfondo, nonostante le ripetute e insistite smentite, rimane sempre da non escludere un colpo di teatro finale per Bruno Tedino, che vuole lasciare il club neroverde a fine stagione. Il problema rimane ovviamente il contratto sottoscritto fino al 30 giugno 2018 e la volontà del presidente friulano Mauro Lovisa di non liberarlo per il Padova, visti i rapporti piuttosto tesi con la dirigenza e la proprietà di viale Rocco. […] Sul fronte rinforzi rimangono caldissime le piste che portano a all’attaccante Loris Tortori e al regista Alex Pederzoli, entrambi in uscita dal Venezia. […]