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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nel clima di incertezza dettato dalla situazione stadio, il Mestre può comunque trovare il punto cardine sul quale fare appiglio, ovvero il suo tecnico Mauro Zironelli. L’encomiabile lavoro dell’allenatore di Thiene e del suo staff sono stati fondamentali nella cavalcata della scorsa stagione, ed è proprio la fiducia nel sistema di gioco di Ziro che ha portato alla scelta di proseguire il suo cammino in arancionero. «Inutile nascondere che ho avuto incontri con altre società – afferma Ziro – ma non appena spiegavo come avrei giocato con una spinta costante di sei uomini, ho visto persone cadere dalle sedie. Qui invece, grazie alla fiducia che il presidente Serena mi continua a dare, possiamo proporre serenamente le nostre idee di calcio». Un fattore determinante è stato anche il suo rapporto con Serena, per il quale il tecnico ha speso splendide parole. «È una persona che vede lontano, un visionario, che è stato in grado di tirare fuori una scopa impolverata dallo stanzino, come lo era il Mestre, e far cadere diamanti soffiandoci sopra». La situazione attuale del Mestre sembra un deja vu di quanto visto nella passata stagione, dove il Mestre come oggi poteva contare su un tecnico di prim’ordine ma non su uno stadio dove giocare. «Da questo punto di vista, posso solo dire come nella mia vita non ho mai trovato strade in discesa e che queste situazioni debbano essere vissute da persone con un grande carattere. Proprio per questo, come lo è stato l’anno scorso, prediligeremo giocatori dalle spiccate qualità umane, con grande personalità e che sappiano adattarsi a tutto. Uomini da bosco e da riviera». […]
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Mestre, con ogni probabilità, non giocherà allo stadio Baracca il prossimo campionato di Serie C. È questo quanto si evince dalle parole del presidente Stefano Serena, che ha affermato come i costi elevati ed i tempi non certi per l’adeguamento dell’impianto mestrino alle normative della Lega Pro stiano facendo propendere ad una soluzione alternativa per quanto riguarda lo stadio dove disputare le gare interne. Tra oggi e domani la società diramerà un comunicato stampa in cui si farà chiarezza sulla vicenda, ma nel frattempo è lo stesso Serena ad illustrare l’attuale situazione. «L’investimento sullo stadio Baracca sarebbe a fondo perduto, senza certezza sui tempi di realizzazione – si parla di mesi – e di un’entità tale che lo renderebbe quasi una pazzia». La strada alternativa, quella di chiedere ospitalità ad un’altra società, sta incontrando ulteriori ostacoli. «Già nello scorso fine settimana, attendevo le risposte alle nostre richieste da parte delle società interpellate (Padova e Cittadella, ndr), ma non sono ancora arrivate. Ed il problema – aggiunge il numero uno del Mestre – è che bisognerà poi conoscere l’opinione della Questura del comune ospitante, per valutare i possibili problemi legati all’ordine pubblico». […]
Ore 21.30 – (La Nuova Venezia) Il Mestre supera i confini e sbarca in Europa. Evidentemente l’impresa degli arancioneri di Zironelli non si limita alla promozione, al salto dalla Serie D alla Lega Pro (probabilmente tornerà a chiamarsi Serie C) ma è riuscita a catturare l’attenzione anche all’estero. Chiedetelo a a Boog Shurey. Chi è? Un tifoso inglese, che abita a Norwich, e che si è fatto trascinare dal suo amico italiano Stefano “Steve” Chiappa a seguire le sorti del calcio Mestre in questo campionato. Ne è rimasto affascinato a tal punto da venire a tifare gli arancioneri nell’ultimo appuntamento casalingo al Baracca e di festeggiare con i tifosi dello stadio Baracca il salto di categoria. «Ho conosciuto Boog all’hotel Ambasciatori e mi ha colpito subito perché aveva la maglietta di un gruppo rock che io amo e da lì è nata una bella amicizia» racconta Stefano Chiappa, «abbiamo scoperto inoltre di avere una passione in comune, quella per il calcio, lui tifosissimo del Rockland United Fc, io del Mestre, e allora l’ho convinto a seguire proprio la mia squadra che quest’anno ha riconquistato la serie C. Gli ho regalato la nostra bandiera e lui ha postato la sua foto con le nostre insegne in giro per gli stadi inglesi, a Norwich, come a Stamford Bridge (lo stadio del Chelsea) o a White Hart Lane (quello del Tottenham) e addirittura a Wembley. Sì, la sciarpa del Mestre allo stadio di Wembley, il tempio del calcio. Infine è stato con immenso piacere vederlo assistere all’ultima partita della nostra squadra al Baracca nel pareggio 4-4 contro la Vigontina assieme al figlio George, in curva, bardato con i vessilli arancioneri ma anche sfoggiando le insegne del Rockland United che ha gli stessi nostri colori sociali». […] Nel web diventano virali le foto di Boog sul terreno di gioco del Baracca con la bandiera del Rockland e assieme a vari giocatori e allo staff arancionero, in un gemellaggio inglese mestrino che supera la Manica e si fa beffa della Brexit. E dopo aver calcato l’erba del terreno di gioco del Baracca, Boog Shurey ha parole di elogio anche per lo stadio mestrino. «Penso che lo stadio sia molto buono, anche se più piccolo della media degli stadi inglesi, ma di questi mantiene l’atmosfera. Mi è sembrato di essere in una grande famiglia, in un ambiente molto caldo. Mestre poi è un posto davvero incantevole». Il prossimo anno, quindi, il Mestre in serie C potrà contare su un tifoso molto speciale, che così conclude: «Torneremo la prossima stagione per sostenere nuovamente Mestre, io e la mia famiglia, e anche per trovare i tanti amici che ho lasciato qui, tra tutti Stefano “is my very good friend” e per intonare sempre forza Mestre!».
Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Nel rituale di ogni fine stagione, in scaletta ha chiuso l’annata anche la cena del Gruppo Grappa, la frangia più calda del tifo giallorosso che ha da sempre il suo quartier generale al Bar Mauro, a Marchesane di Bassano. Così, dopo l’aperitivo al bar, la folta comitiva si è spostata alla vicina Trattoria Riviera per il clou della serata. Ospiti degli ultrà giallorossi il terzino virtussino Filippo Stevanin e, per la società, la responsabile della comunicazione, Sara Vivian. Clima bello carico e già molto prima del caffè, largo a cori e canti da gradinata ai quali nemmeno i due ospiti si sono potuti sottrarre. Anzi, hanno aderito gradevolmente facendosi coinvolgere con grande spirito.L’appuntamento è servito a ribadire una volta di più la ritrovata compattezza di un gruppo che, dopo gli esordi di 12 anni fa con altra denominazione (Boys 2005) sono risorti sulle ceneri di quella formazione con tutt’altro piglio e slancio. E quest’anno sono andati in netto crescendo per iniziative e organizzazione, non solo per il calore allo stadio. […]
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Dopo quasi un mese di novità scivolate attraverso la clessidra, nella migliore tradizione della casa, questa settimana potrebbe essere improvvisamente bulimica e persino ingorda. L’ottimismo chiama la doppietta tecnico e pronunciamento sul Bassano Stadium, ma anche se questi giorni scandissero l’investitura del nuovo allenatore, per la futuribile arena il verdetto slitterà al massimo a fine mese. La svolta la determinerà in ogni caso il rientro momentaneo dagli Usa del presidente Stefano Rosso atteso in giornata a Bassano. Il pres si metterà subito al lavoro e soppeserà i candidati alla panchina uno a uno. I profili in ballo ormai sono noti: i più suggestivi sono quelli di Mario Petrone e Claudio Foscarini che risponderebbero entrambi alle ambizioni al rialzo del club giallorosso con due figure di personalità ed esperienza. Più staccato resta Federico Guidi, l’emergente uscito dal vivaio della Viola che ha chiuso la sua lunga parentesi nelle giovanili della Fiorentina con la finale scudetto Primavera ieri sera contro l’Inter. Più defilati ci sono invece le sagome di Gianluca Atzori e William Viali, entrambi quotati, ma tutte e due reduci da flop e sbandate assortite. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non verrà nemmeno sfiorato il record dei 4 mila tifosi neroverdi che nel 1970 seguirono i ramarri sino a Valdagno per lo spareggio-promozione in C (perso con il Trento). Allora però non c’erano tv che trasmettevano in diretta la sfida, né tablet che la proponevano in streaming. IN 500 DAL NONCELLO – Al Franchi martedì nemmeno i supporters parmensi, più organizzati e avvezzi alla serie A salvo ripensamenti dell’ultima ora, si avvicineranno a tale cifra. Secondo le ultime stime dovrebbero raggiungere Firenze in non più di 3 mila. Da Pordenone, con pullman, treno e mezzi propri dovrebbero arrivare in 500. Numero comunque importante per questi tempi. Certo, ipotizzare una presenza di 3.500 spettatori in uno stadio che può contenerne 43.234, fa riflettere sulla scelta della location per queste final four, dell’orario (20.45) e del giorno infrasettimanale lavorativo (martedì per Parma-Pordenone, mercoledì per Alessandria-Reggiana). Discutibile forse anche la scelta di far giocare le due semifinali in gare secche. Non è una novità che per il palazzo contino di più gli sportivi da divano (facilmente raggiungibili dagli spot pubblicitari) che i veri tifosi che amano vedere e soprattutto sostenere i loro beniamini dal vivo. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ultimo allenamento oggi (alle 10 a porte chiuse) per i ramarri in vista della semifinale di domani sera (20.45) al Franchi con il Parma. Tedino ha potuto lavorare con tutti i ragazzi a eccezione ovviamente degli infortunati Berrettoni e Arma. Indisponibile per Firenze anche Stefani, squalificato. Tedino ha provato sia il 4-5-1 che il 4-4-1-1. Qualunque schieramento finisca per scegliere l’impressione è che stiano salendo le quotazioni di Pietribiasi (in alternativa a Padovan). Il Condor potrebbe avere finalmente la sua chance per lasciare il segno in una stagione sin qui assolutamente anonima. I neroverdi lasceranno in pullman il De Marchi alle 14.45 alla volta di Firenze. Dovrebbero essere 500 i tifosi al seguito che partiranno domani con pullman e mezzi propri. […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Chi piange gli assenti è un debole». Mauro Lovisa non è uno che mette le mani avanti. Va dritto a testa bassa contro il muro: o ci sbatte la testa o lo sfonda. Negli ultimi anni (retrocessione poi rimediata dal ripescaggio a parte) di muri ne ha sfondati parecchi. Ora re Mauro prova ad abbattere anche quello che separa i suoi ramarri dalla serie B, categoria mai raggiunta dal Pordenone. «Nutro grande stima per Berrettoni, Arma (infortunati, ndr) e Stefani (squalificato, ndr) che hanno disputato un’annata strepitosa, ma coloro che li sostituiranno avranno la nostra grande fiducia, perché siamo sicuri che saranno all’altezza». Sulla strada del Pordenone verso la finale di sabato c’è il predestinato Parma, società che mezza Italia, e probabilmente gran parte delle istituzioni, vorrebbe rivedere presto in serie A. «Non abbiamo nessuna intenzione di essere la vittima sacrificale perché vogliamo anche noi andare in B. Venderemo cara la pelle: grande rispetto per la società gialloblù, la sua piazza e la sua storia, ma non abbiamo paura: nella stagione regolare il Parma ha fatto solo tre punti più di noi quindi siamo più o meno alla pari. Sarà – prevede re Mauro – una sfida di altissimo livello tra due squadre con visioni diverse che vogliono raggiungere lo stesso obiettivo». […] Alla vigilia della semifinale re Mauro alza il tiro. «La storia non si cancella, sia chiaro. Ora però conta il campo, non il blasone. Non solo: personalmente ritengo che il nostro livello tecnico sia sottovalutato. Diversi addetti ai lavori ad esempio giudicano il nostro centrocampo il più forte della categoria. Siamo arrivati per due anni in semifinale e siamo la squadra di Lega Pro che nelle ultime due stagioni ha fatto più punti. Io non credo alle coincidenze. Credo nel lavoro e in questi ultimi 24 mesi il Pordenone ha fatto un grandissimo lavoro. Infine ricorda Lovisa da inizio stagione ripeto che il nostro girone è in assoluto, sia tecnicamente che fisicamente, il più forte. Lo conferma il fatto che 3 delle 4 semifinaliste provengono dal girone B. I numeri sono chiari e sotto gli occhi di tutti e non li ho inventati certo io».
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Sosterrà stamani l’ultima seduta prima di partire per Firenze il Pordenone: Tedino, esclusi Arma, Berrettoni e lo squalificato Stefani, ha tutti a disposizione e sta ancora valutando quale modulo utilizzare domani nella disputa del Franchi. A quanto pare, la certezza è la difesa a 4, mentre non è esclusa una mediana a 2 con tre fantasisti dietro un’unica punta. Il 4-2-3-1 potrebbe essere composto da Burrai e Suciu in mezzo, Martignago e Misuraca esterni e Cattaneo alle spalle di Padovan. È tuttavia un’ipotesi più probabile il centrocampo a 3, da decifrare l’attacco con l’utilizzo di Misuraca e Cattaneo in appoggio a Padovan, con Buratto mezzala al fianco di Burrai e Suciu. […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Un altro pullman di tifosi – organizzato dal Caffè Nogaredo (sede del fan club dei ramarri) – è pronto per partire per Firenze: oggi si avrà l’ufficialità e dunque altri 35 cuori neroverdi si aggiungono ai 100 che hanno già riempito altre due corriere, tra Nogaredo e Supporters. Non è finita: secondo indiscrezioni viaggeranno alla volta del Franchi sei pulmini da nove posti, quindi un’altra cinquantina di tifosi. Al momento, stando a un primo calcolo, sono già trecento i pordenonesi che saranno presenti nello stadio della Fiorentina per sostenere la squadra di Tedino verso il sogno serie B.«Mi auguro ci sia una bella macchia neroverde in tribuna – è l’auspicio del tecnico dei ramarri -: ci teniamo stretti i tanti tifosi che ci hanno sinora sostenuto per tutta la stagione e speriamo che a questi si aggiungano tanti altri supporter al Franchi per spingerci verso l’impresa, che sarebbe storica per noi, per la società e per tutta la città di Pordenone». […] Intanto da Parma – sostengono i beninformati – sono pronti a partire circa 2 mila tifosi per Firenze: come a Pordenone anche nella città ducale la partita è molto sentita. Potrebbe valere la seconda promozione di fila dopo quella dell’anno scorso dalla serie D alla Lega Pro e di conseguenza il ritorno immediato nel calcio che conta dopo il fallimento di due anni fa.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) L’ha detto anche Luciano Foschi, ex tecnico del Pordenone, che qualcosa di calcio capisce nonostante qualcuno in città sostenga ancora il contrario. «L’arma in più dei neroverdi? Può essere Cattaneo – ha affermato -. La sua imprevedibilità tra le linee può essere determinante». Se c’è un giocatore chiamato a dare qualcosa in più domani a Firenze, vista l’assenza di Berrettoni e Arma, questo è sicuramente “Veleno”, che nella semifinale dei playoff di Lega Pro col Parma (fischio d’inizio alle 20.45, diretta tc su Raisport) è atteso alla definitiva consacrazione. Sono questi i momenti che possono impreziosire e anche far svoltare una carriera: il fantasista di Porlezza, reduce dalla sua migliore stagione tra i professionisti, è ora atteso a compiere l’ultimo passo, caricarsi cioè sulle spalle il Pordenone e provare a trascinarlo verso il più grande traguardo della sua storia. […] Il giocatore con forse più fantasia, che si mette a servizio della squadra: il massimo per il calcio “socialista” di Tedino. È ora che Cattaneo si carichi sulle spalle i ramarri a Firenze, per guadagnare la finale e dimostrando di essere pronto per la serie B. I suoi lampi negli ultimi 16 metri possono illuminare di neroverde la notte del Franchi.
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Le puntate precedenti sono andate in onda nell’arco di quasi un mese, cioè dal 18 maggio, giorno dell’ultima partita in B e della retrocessione matematica del Vicenza in Lega Pro. Ora siamo al finale, ancora pochi di giorni di attesa per capire che destino attende la squadra biancorossa. Gli incontri si susseguono a ritmo serrato, anche ieri che era domenica. Oggi è in agenda il c.d.a. del Vicenza senza Alfredo Pastorelli che si è dimesso dalla presidenza e ha rimesso tutte le deleghe. Si potrebbe arrivare alla nomina di un presidente pro tempore indicato nell’avvocato Gian Luigi Polato. Ma non è da escludere che alla fine si decida di lasciare vacante la carica, la presenza di Marco Franchetto, vicepresidente e a.d., garantisce la continuità operativa. Ma per il futuro del Vicenza sarà più importante l’assemblea di Vi.Fin. mercoledì 14 giugno perché i soci della finanziaria, che controlla la maggioranza azionaria del Vicenza, dovranno prendere una decisione non più rinviabile. Il motivo è che entro il 26 giugno bisogna pagare gli stipendi di marzo, aprile e maggio e i contributi di marzo e aprile ed entro il 30 occorre perfezionare l’iscrizione al campionato di Lega Pro con il deposito di una fideiussione di 350 mila euro. Il tutto per non incorrere in penalizzazioni o peggio. […]
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) E finalmente parla l’ing. Francesco Pioppi, l’a.d. di ‘Boreas Capital Sarl’ la holding arabo-lussemburghese che sta trattando l’acquisto del Vicenza. Ne è venuta fuori una chiacchierata franca, senza giri inutili di parole, tenendo conto, ovviamente, che la trattativa è coperta dal patto di riservatezza firmato da entrambe le parti. Ingegnere perchè vi siete fatti avanti così tardi? “Veramente avevamo manifestato il nostro interesse ma direttamente al Vicenza già intorno al 20 aprile. Per motivi nei quali non voglio entrare è stato possibile avviare i contatti veri solo il 17 maggio, nell’occasione c’è stato il primo incontro con l’avv. Gian Luigi Polato e con il dott. Luca Boscato nello studio legale dell’avv. Danovi di Milano che ci rappresenta”. […] E dunque Boreas ha fatto una proposta per il Vicenza? “Ormai è cosa stranota. Vogliamo acquisire parte o tutto il club biancorosso e come sempre avviene in questi casi abbiamo chiesto una due diligence in riservatezza ed esclusiva, ma visti i tempi strettissimi che ci sono per l’iscrizione al campionato e per fare la squadra ci siamo impegnati a rilevare le quote entro la fine di ottobre, quando appunto sarà chiusa la due diligence”. E nel frattempo chi fa chi e cosa? “Noi, nell’accordo ci impegniamo ad entrare già dall’ 1 luglio e a farci carico delle spese fino, ovvio, al passaggio definitivo delle quote da Vi.Fin. a Boreas. Questa formula è stata accettata e in queste settimane si sono smussati alcuni aspetti da una parte e dell’altra, tanto che sono venuto a Vicenza ed ho visitato pure lo stadio Menti come voi avete ben documentato. E però… In effetti c’è un punto non risolto”. Lei non può sbilanciarsi, ma se le dico che il problema è legato ai soldi necessari per chiudere la stagione 2016-17? “Per risponderle le faccio un esempio: voglio acquistare una casa e mi accollo il mutuo che c’è ma ti chiedo di pagare le vecchie bollette almeno fino a quando entro io, ma non a fine ottobre, almeno fino al 30 giugno, poi pur se in una fase di transizione mi arrangio io”. La sua sensazione ad oggi? “Stabilito che i matrimoni si fanno sempre in due io sono fiducioso, perchè da parte nostra c’è ancora massima volontà a chiudere e dall’altra ho interloquito con persone come l’a.d. Marco Franchetto e l’avv.Gian Luigi Polato di grande trasparenza e onestà. So che i soci Vi.Fin. hanno delle difficoltà ma le assicuro che abbiamo cercato di andare loro incontro”. […] Ammettiamo che la trattativa vada in porto che obiettivi vi siete dati? “Ci sono due discorsi da tenere a mente, uno economico ed uno sportivo, ma sono legati. Come si sa la serie C è un bagno di sangue, perchè ha costi alti ma introiti ridottissimi, dunque risalire in serie B è fondamentale, ma risalire è appunto l’obiettivo sportivo perchè ci rendiamo conto che in una piazza come Vicenza l’obiettivo, in due anni, non può che essere questo”. Visti i tempi ridotti avrete già in mente l’allenatore e quale squadra costruire. “Ovvio, non per nulla l’ultima volta sono venuto a Vicenza con Riccardo Guffanti. Per quanto riguarda il tecnico abbiamo pensato ad una persona di esperienza pronta a sposare il nostro progetto”. […]
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà un’estate calda sul fronte del nuovo stadio di Tessera. Una facile previsione alla luce del cronoprogramma abbozzato nei giorni scorsi dal presidente Joe Tacopina. «È possibile che tra giugno e luglio ci sia la presentazione del nostro progetto. Entro il 2017, al massimo all’inizio del 2018, spero di acquistare i terreni. La costruzione? Meno di due anni dalla posa della prima pietra». Sul piatto ci sono i 30 ettari delle aree di proprietà dell’Immobiliare Casinò del Comune, sulle quali il sindaco Luigi Brugnaro ha detto senza margini di spostamento sorgerà il nuovo stadio da 25 mila posti con annesse attività commerciali. «Brugnaro sta dando una spinta incredibile a questa operazione ha assicurato Tacopina Lui e il governatore veneto Luca Zaia sono intelligenti e pratici, sanno che quella di avere soldi di privati disposti a costruire su terreni inutilizzati è un’occasione da non perdere». Per quanto riguarda invece l’adeguamento alla serie B dello stadio Penzo (il Venezia il 20 giugno indicherà momentaneamente la Dacia Arena di Udine come campo casalingo) l’inizio degli interventi si avvicina: «Sono stati fatti gli ordini fa il punto il dg Dante Scibilia e appena arriva il materiale partiranno i lavori che si dovrebbero concludere il 10 luglio, salvo qualche piccolo correttivo eventualmente nei successivi 15 giorni». […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si sta godendo il mare con la famiglia, ma essendo di fatto in vacanza da più di quattro mesi è normale che ad Alex Pederzoli scappi un «non vedo l’ora di tornare a fare il mio lavoro». Il 33enne piacentino a fine gennaio era stato tagliato dal Venezia, messo fuori lista dopo l’arrivo all’ultimo giorno di mercato di Falzerano dal Bassano. Ruoli diversi, ma complice anche un problema al ginocchio Pederzoli ha dovuto rassegnarsi al ruolo di spettatore consegnando la regìa a Bentivoglio. «Ho sempre detto che l’unica priorità era il Venezia e lo confermo anche oggi a bocce ferme – le parole di Pederzoli -. L’importante era conquistare la promozione in serie B e l’obiettivo raggiunto è frutto dell’impegno di tante persone che hanno dato il massimo, me compreso fin quando ho potuto farlo in campo». […] Inevitabile parlare di futuro, d’altra parte Pederzoli ha un contratto che lo lega al Venezia anche per le prossime due stagioni. Da tempo si parla di una rescissione non ancora definita. «Io non sono un sognatore e capisco i momenti, però so anche il mio valore come lo conoscono gli altri visto che ha gennaio mi avevano cercato anche dalla serie B. Il Venezia la scorsa estate mi aveva fortemente voluto perché venivo da quattro campionati di Lega Pro a certi livelli, dovessi ripartire dalla Lega Pro sarebbe tutto fuorché una bocciatura per me». I contatti con altre squadre saranno però già cominciati. «Io sono sereno e voglio continuare ad esserlo, sono a disposizione della società per quello che vorrà fare. Giocando e stando fuori credo di essermi sempre comportato bene, ora spero solo di essere trattato allo stesso modo».
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È un faccia a faccia importante quello di oggi tra il ds Giorgio Perinetti e il tecnico Pippo Inzaghi. All’ordine del giorno la campagna acquisti-cessioni per rinforzare il Venezia, operazioni alle quali darà il suo via libera il presidente Joe Tacopina prima di ripartire mercoledì per New York. «La rosa sarà di 22-24 giocatori giovani compresi – spiega Perinetti – sicuramente non meno perché la sola stagione regolare in B è di 42 partite. Un anno fa il salto di categoria ci aveva obbligato a rivoluzionare cambiando 18 giocatori, stavolta non sarà così». Tacopina nei giorni scorsi ha rimarcato come la scorsa estate il Venezia avesse già pescato in serie B. «Appunto, oggi come oggi partiamo da una buona base, tuttavia la cadetteria è un altro mondo rispetto alla Lega Pro. Questo per dire che serviranno 4-5 innesti di spessore per completare l’undici di partenza. Bisognerà sì ottimizzare le risorse ma operare molto bene, perché è vero che Spal e Benevento sono salite in A da neopromosse in B, ma negli ultimi anni sono molte di più le matricole retrocesse dopo una sola stagione». […] All’appello per completare le 22 cadette manca una tra Alessandria, Parma, Pordenone e Reggiana. «Dalla A sono scese Palermo, Pescara ed Empoli, è rimasto il Carpi che a mio avviso era più forte del Benevento. Affronteremo una serie B molto più competitiva rispetto a quella appena terminata. Infatti non vogliamo scalfire la compattezza del nostro Venezia, perché il gruppo con i suoi valori morali può sopperire ai gap tecnici».
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Weekend in giro per l’Italia per Giorgio Perinetti, in attesa di incontrare Filippo Inzaghi, oggi a Mestre. Sabato a Udine, a salutare gli amici della Nazionale di Ventura, ieri al Mapei Stadium di Reggio Emilia per assistere alla finale del campionato italiano Primavera tra Inter e Fiorentina. «Faremo il punto definitivo con Inzaghi» spiega il responsabile dell’area tecnica arancioneroverde, «anche se sono giorni che ci sentiamo a distanza. In linea di massima le idee sono chiare su quali giocatori rimarranno al Venezia e altri, anche sotto contratto, per il quali cercheremo di trovare la miglior sistemazione possibile». Inzaghi avrà l’occasione anche per parlare con il presidente Tacopina che farà rientro negli Stati uniti mercoledì 14 giugno. L’organico che ha trionfato in Lega Pro e conquistato la Coppa Italia non sarà rivoluzionato. «Non ne abbiamo assolutamente bisogno, il lavoro più impegnativo è stato fatto la scorsa estate» aggiunge Perinetti, «ma tanti di quei giocatori hanno esperienza di Serie B, chi ha anche giocato in Serie A. Ripartiremo da una dozzina di elementi, un gruppo già ampio e affiatato nel quale inseriremo cinque-sei elementi di esperienza e qualche giovane, visto che dovremo tenere conto dei regolamenti della cadetteria con la lista bloccata a 18 senior e il salary cup aggiuntivo. Oltre ad avere un gruppo di giocatori di qualità e competitivi per la Serie B, è anche un gruppo con doti umane non indifferenti». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino) «Abbiamo due o tre idee per la panchina, sarà un allenatore valido». Non fa nomi il presidente Gildo Rizzato, che dopo il dietro front della scorsa settimana nella trattativa per la cessione della prima squadra e della juniores alla Luparense si è già messo al lavoro per affrontare la prossima stagione di serie D. Per guidare i neroverdi sembra farsi sempre più strada l’ipotesi di una soluzione interna, e stando ai rumors il prescelto sarebbe Paolo Meneghetti, classe 1961 e un passato come centravanti da giocatore, che nell’ultimo campionato ha allenato la formazione neroverde degli allievi sperimentali. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) Comincia dalle conferme la costruzione della rosa dell’Este in vista della prossima stagione. Tenendo fede alle intenzioni di non replicare l’esperienza della scorsa estate, quando anche a causa dell’inaspettato divorzio dal tecnico Pagan la squadra fu completamente rifondata, la dirigenza atestina si è premurata di rinnovare i contratti a quella che sarà la spina dorsale della formazione futura. «Abbiamo raggiunto un accordo con capitan Lorello, con i difensori Dei Poli, Munaretto e Cassandro e con Tessari, per quanto attiene il centrocampo. Nei prossimi giorni, poi, dovremmo avere la certezza anche per altri tre o quattro elementi», rivela il vice presidente Stefano Marchetti. Nella fattispecie, i confermabili dovrebbero essere il centrale Montin, oltre ai fratelli Faggin e a Longato in mediana. Contemporaneamente, in via Monte Cero ci si prodigherà anche nelle pubbliche relazioni con le squadre professionistiche della regione allo scopo di ottenere il prestito degli elementi migliori dei vivai, in modo da poter fornire all’allenatore Florindo un numero di fuori quota adeguato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Tornando ai senior, più complicata si preannuncia invece la caccia agli attaccanti, il settore che andrà maggiormente rinforzato. «Dopo le recenti vicissitudini, l’Abano non farà mercato ma al momento, Arzignano, Campodarsego ed Adriese stanno monopolizzando le trattative. In particolare, il presidente Pagin si sta comportando come Dalle Rive quando l’Altovicentino faceva faville, offrendo cifre spropositate per la categoria, pur di soffiarci i giocatori», si sfoga Marchetti, alludendo probabilmente all’approccio tentato nei confronti di Paolo Carbonaro, trequartista palermitano in uscita proprio dall’Alto. «Noi, comunque, non ci faremo coinvolgere in questo gioco al rialzo, certi come siamo che qui non arriveranno seconde scelte», confida il vice del presidente Lucchiari, premiato sabato a Roma dalla Lega come massimo dirigente più longevo della serie D. […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) È il difensore centrale Colman Castro il primo rinforzo del Campodarsego. Classe 1985, vanta oltre cento presenze in serie D. Nelle ultime tre stagioni ha indossato la maglia dell’Adriese, conquistando due anni fa la promozione nel campionato nazionale dilettanti, e nel suo curriculum figurano altre esperienze nel padovano: tre anni con l’Este, e mezza stagione con il Cittadella in serie B nel 2008 (una partita), salvo poi essere girato in prestito per sei mesi alla Pro Vercelli. Adesso, appunto, l’approdo al Campodarsego che già due anni fa aveva provato a prenderlo. «Ero stato contattato – racconta Colman Castro – ma volevo raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissato con l’Adriese, ovvero la promozione. Ora il direttore Gementi mi ha richiamato, e ho accettato subito perché so che a Campodarsego c’è la voglia di fare le cose per bene». Nei biancorossi ritroverà Aliù, suo compagno ai tempi dell’Este. «Abbiamo giocato insieme un paio d’anni, e siamo rimasti amici. Mi fa piacere ritrovarlo». Colman Castro ha già avuto modo di parlare con Gianfranco Fonti. «Mi ha fatto un’ottima impressione, anche se lo conoscevo già avendoci giocato contro molte volte. È un tecnico molto preparato, mi ha spiegato come ha intenzione di giocare l’anno prossimo». Già perché il Campodarsego si schiererà con la difesa a tre, nella quale le certezze al momento sono rappresentate proprio da Colman Castro e da Daniel Beccaro, unico confermato del pacchetto arretrato. E a stretto giro di posta la società comunicherà anche il nome del terzo elemento che comporrà la difesa, anche lui di comprovata esperienza. L’idea è sviluppare il 3-4-3 o il 3-5-2, che sono comunque i moduli in base ai quali Gementi si sta muovendo sul mercato. […] Sempre per il centrocampo, anche qui è attesa nelle prossime ore la fumata bianca per un nuovo inserimento. Mentre sul fronte avanzato è ormai quasi del tutto certificata la separazione da Fabio Lauria, bomber dei biancorossi con 22 sigilli. «Credo che non ci siano più gli spazi per andare avanti insieme – sottolinea Gementi – Mi sento spesso con lui: sta verificando altre situazioni, mentre noi ci stiamo già muovendo su altri profili». Una compagine nella quale potrebbe approdare Lauria sembra essere la Triestina. […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Con il mese di giugno anche il mercato della Serie D si sta scaldando per bene. Le prime trattative, messe in piedi dalle dirigenze di Este, Campodarsego e (da pochi giorni) pure dal redivivo Abano, stanno andando in porto. La società più attiva, al momento, è il Campodarsego del patron Daniele Pagin, intento ad affidare alle mani esperte di Gianfranco Fonti una rosa di vertice. Il direttore generale dei “Gabbiani” Attilio Gementi ha messo a segno il primo colpo: Josè Luis Colman Castro. Volto noto del calcio padovano (una presenza in Serie B col Cittadella e poi ben tre stagioni a Este), difensore centrale arcigno e grintoso, Colman Castro (31 anni) ha disputato le ultime tre stagioni con l’Adriese, tra Eccellenza e Serie D. Per quanto riguarda l’attacco biancorosso si è parlato molto di un ritorno del bomber Mehdi Kabine, fresco di promozione in Lega Pro col Mestre. Tuttavia, sembra che col calciatore marocchino, cercato anche da ArzignanoChiampo e Triestina, non si stato trovato, almeno per ora, un accordo economico. […] Nella Bassa padovana, in quel di Este, si prosegue a fari più o meno spenti. Oggi dovrebbero iniziare le “consultazioni ufficiali” per le riconferme dei big della scorsa stagione. Il duo Stefano Marchetti (vice presidente) e Michele Florindo (allenatore) sta provando a portare a casa due attaccanti nuovi di zecca: oltre a Damien Florian, in uscita dal Renate, nella lista c’è Paolo Carbonaro, ex di Altovicentino, Venezia, Monza e Palermo. Per assurdo, la bagarre generata dalla trattativa Abano-Luparense per la cessione del titolo sportivo, poi naufragata per cavilli regolamentari e giuridici (e probabilmente un ripensamento del presidente dei termali Gildo Rizzato), ha bloccato qualche “intrigo” legato ai giocatori aponensi Davide Berto Boscolo, Michael Pagan e Gianluca Meneghello, pressati dalla Luparense e ora di nuovo liberi di accasarsi altrove. L’Este potrebbe proprio andare a pescare dalle parti di Monteortone (ci sono gli appetibili Filippo Fracaro, Manuel Personé e Manuel Angelilli).Mentre l’Abano, che è alla ricerca di un nuovo allenatore che sappia lavorare coi giovani, quasi sicuramente punterà sui “baby” Federico Cuccato, Alessandro Tescaro, Alessandro Lacerti e Alberto Turrini, già protagonisti nell’ultima stagione. […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Niente vacanze per Stefano Marchetti, e di conseguenza nemmeno per Roberto Venturato. Finché i giocatori sono a prendersi la tintarella al mare, direttore generale e allenatore lavoreranno per allestire il nuovo Cittadella. Dopo le valutazioni sugli attuali nomi dell’organico granata, è arrivato il momento delle scelte: chi tenere, chi liberare, chi inseguire sul mercato. Un lavoro meticoloso di strategie, di incastri, di conti da fare – per Marchetti – per far quadrare il budget messogli a disposizione dalla società. E la sinergia diggì-tecnico dovrà produrre i frutti migliori possibili. «Ci sono da valutare tante cose – spiega Venturato – C’è da capire quali possano essere gli obiettivi da perseguire, per creare una squadra che segua il proprio allenatore sin dal primo giorno di ritiro, perché ci sarà da affrontare un campionato molto difficile». Venturato indica già una propria griglia di partenza: «Le tre squadre retrocesse dalla massima serie, Pescara, Palermo ed Empoli, sono nomi di grosso calibro, al pari di quelle che sono salite dalla Lega Pro, tutte piazze molto importanti. Ci sarà tanta qualità nel prossimo torneo, e altrettanta competitività, ecco perché si stanno ponderando molte cose in questi giorni, per sbagliare il meno possibile». Per il momento, però, c’è poco di concreto sul tavolo del direttore generale. «Il mercato vero e proprio deve ancora partire, l’attuale Cittadella ha una rosa di giocatori quasi tutti sotto contratto, bisogna capire quanti di loro avranno grande voglia di ripartire, di rimettersi in gioco dopo un’annata esaltante, ricominciare tutto da zero. È la sfida più difficile che ci attende al varco». […] Tra i giocatori in scadenza di contratto ci sono stati i rinnovi di capitan Iori e del portiere Alfonso. Le posizioni di Pascali, Paolucci, Iunco? «Sono giocatori del Cittadella, sul quale ci sono opzioni per trattenerli un altro anno. La lista dei famosi diciotto over 21 anni determinerà qualche scelta, ogni posizione sarà valutata, ma è molto presto per definire queste situazioni. C’è da considerare che i cosiddetti giovani partiranno dal 1996, è la regola, che vale per tutti». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il primo innesto sarà una mezzala. E il nome in cima alla lista dei “papabili”, nel taccuino del direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti, è quello di Andrea Settembrini, centrocampista 25enne che nelle ultime due stagioni ha militato nella FeralpiSalò, in Lega Pro. «Stiamo parlando, mi piace molto e lo seguo da tempo», ammette il d.g., «ma se fosse una trattativa già chiusa avrei annunciato il suo acquisto, invece non è così. Di sicuro arriverà un giocatore in quel ruolo, per sopperire alla partenza di Valzania, rientrato all’Atalanta». L’altro elemento in una situazione contrattuale simile a quella di Valzania è Vido, di proprietà del Milan. Al rientro dell’attaccante dai Mondiali Under 20 in Corea, chiusi ieri con la medaglia di bronzo, farà un tentativo per riportarlo in maglia granata?«È molto difficile che Vido torni. È un talento, da noi ha fatto bene, e resto convinto che un’altra stagione al Cittadella sarebbe la soluzione migliore per lui, perché qui c’è un progetto tecnico preciso, in cui può inserirsi ottimamente. Ma non dipende solo da me e da lui, bensì anche dal Milan e da eventuali accordi con altre società. E comunque in attacco ogni mossa va ponderata accuratamente, perché abbiamo in organico molti giocatori. Lo stesso Vido non sarebbe arrivato a gennaio se non ci fossimo trovati in emergenza per via degli infortuni». E Arrighini? Lo riscatterà dall’Avellino?«Ci sto ragionando. Ho ancora una decina di giorni davanti per poter esercitare il diritto per farlo e non ha senso affrettare i tempi. Di sicuro lo reputo un attaccante forte». Vale lo stesso discorso anche per Pascali, Pedrelli e Iunco, che hanno tutti il contratto in scadenza il 30 giugno e aspettano di essere chiamati in sede?«Sto valutando e anche per quanto riguarda loro non affretterò i tempi. Il problema è la lista dei 18 giocatori “over 21” che possiamo inserire in rosa per regolamento». […] Sappiamo che le offerte per il gioiellino Varnier non mancano, con l’Atalanta e il Sassuolo in prima fila. Rimarrà?«È del Cittadella e un’altra stagione qui gli farà solo bene, permettendogli di consolidarsi. Credo sia la soluzione più probabile per il suo futuro. Ho ricevuto tantissime telefonate per lui, è sicuramente appetito, ma l’intenzione non è quella di darlo via». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) Quanto al preparatore dei portieri, il suo uomo di fiducia è Giuseppe Alberga, ma già l’anno scorso a Matera si è avvalso in questo ruolo della collaborazione di Luca Aprile che era sotto contratto con i lucani e dunque Adriano Zancopè, che svolge questo ruolo a Padova da tre anni, ha qualche speranza in più di restare al suo posto. Su Auteri, le cui squadre praticano un gioco divertente e offensivo mantenendo tuttavia i giusti equilibri, di solito con i moduli 4-3-3 o 3-4-3, nel frattempo hanno messo gli occhi varie società. Tra queste il Lecce, che però dovrebbe confermare il tecnico del finale di campionato Rizzo, il Catania e soprattutto il Pisa che aveva nel mirino pure Grassadonia, nel frattempo finito alla Pro Vercelli e che, in caso di fumata nera, potrebbe ripiegare sull’ex biancoscudato Gaetano Fontana (Juve Stabia). […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Proprio per questo motivo c’è la voglia da parte sua di confrontarsi con una piazza ambiziosa del nord e la proposta del Padova cadrebbe a pennello su questo fronte. Ora si tratta di capire i termini dell’operazione, sul piano economico, ma pure tecnico per valutare se è possibile trovare la quadratura del cerchio. Non solo dunque una questione di ingaggio, fermo restando che Auteri deve liberarsi dal vincolo con il Matera, ma si tratterà pure di capire quali richieste potrà formulare sulla rosa, dato che la volontà della società sarebbe quella di ripartire dallo zoccolo duro della passata stagione.
C’è poi il discorso dello staff. Auteri ha sempre lavorato, e dunque difficilmente rinuncerà a loro, con il vice Loreno Cassia e con il preparatore atletico Giuseppe Di Mauro.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Quella di oggi sarà una giornata da cerchiare in rosso relativamente alla scelta del nuovo allenatore. Dopo un primo contatto telefonico che ha fatto ben sperare, Gaetano Auteri, attuale tecnico del Matera (contratto fino al 2018), s’incontrerà infatti in queste ore con il diggì Giorgio Zamuner e con il presidente in pectore Roberto Bonetto. L’allenatore siciliano che vanta già due promozioni in serie B con Nocerina e, due stagioni fa, Benevento, in oltre vent’anni di carriera in panchina, ha sempre allenato nel sud, non salendo mai oltre Latina, squadra da lui guidata in serie B nella stagione 2013-14.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Mister di categoria con le idee chiare e personalità forte”) Che cosa serve al Padova sul piano tecnico? Semplice: un allenatore con gli… attributi. Ma attributi veri, il che, in estrema sintesi, significa avere idee chiare e personalità forte. Presupposti fondamentali per tentare di far bene in una piazza “particolare”, dove agli eterni brontolìi di una parte della tifoseria e al senso di vittimismo che permea l’approccio domenicale allo stadio (la litanìa dell’Euganeo che più brutto di così non si può sinceramente ha stancato) si sommano grandi attese, ogni estate, per allestire squadre che siano protagoniste. Esauritosi il triennio della rinascita, che aveva come traguardo ipotizzato (ma non sicuro) il ritorno in Serie B, il ribaltone verificatosi in società – i Bonetto ora sul ponte di comando e Bergamin, l’ex patron, finito ai margini, con dimissioni imprevedibili annunciate anche da componente del Cda – pone come immediata conseguenza la necessità di non fallire le prime mosse del nuovo corso: e proprio la figura del mister, che succederà a Brevi, diventa uno dei “nodi” cruciali da sciogliere, perché è dalla sua scelta che dipenderanno i destini futuri della stessa proprietà. L’esperienza suggerisce, dunque, di tracciare l’identikit del prossimo allenatore sulla base di alcune semplici considerazioni: il gruppo biancoscudato che sarà in gran parte confermato, per i molti contratti già in essere con il club, ha buoni elementi ma non è così coeso come si voleva far credere. Il passato è passato, ma certi comportamenti non sono stati da professionisti veri: alimentazione, “vizietti” come il fumo o qualche bicchierino di troppo, orari non rispettati. Serve un uomo dal polso fermo, che riporti un po’ di ordine in uno spogliatoio dove c’è stato purtroppo chi ne ha approfittato per farsi i propri affari, ma la cui qualità tecnica è comunque di buon livello per la categoria di cui fa parte. […] Due parole, per concludere, sul settore giovanile. Il Padova ha speso molto in questi anni, però chi sostiene che non avesse i giovani buoni da lanciare in prima squadra è stato smentito dai fatti: quando Penocchio ha fatto sparire la società dal professionismo, tre anni fa, le altre società ne hanno approfittato alla grande, compreso il Cittadella, che non ci ha pensato su un secondo nell’accaparrarsi e portare sotto la propria ala i vari Varnier, Maniero, Fasolo e Caccin. Tutti usciti dal vivaio biancoscudato, non da chissà dove. La questione, al di là del (doveroso) contenimento dei costi, è un’altra: saper aspettare che i giovani maturino e acquisiscano le qualità idonee per giocarsi le loro carte in Lega Pro. Siamo sicuri che questa “politica” della pazienza abbia fatto sempre da filo conduttore per investimenti mirati e decisioni conseguenti? Qualche dubbio ci resta, a prescindere dal lavoro di Giorgio Molon, al quale adesso è d’obbligo augurare un grosso “in bocca al lupo!”.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Un ottimo allenatore, che anche caratterialmente ottiene molto dai giocatori. Sarebbero cadute alcune pregiudiziali pure sulle pretese economiche, per cui l’incontro potrebbe avere sviluppi positivi. In lizza resta, però, Tedino, che domani sera con il Pordenone affronterà a Firenze, nella prima delle due semifinali di final four per la promozione in B, il Parma (l’altra partita si giocherà mercoledì sera, sempre nel capoluogo toscano, e vedrà di fronte Alessandria e Reggiana). Se il mister trevigiano, sotto contratto con il club friulano sino al giugno 2019, dovesse essere eliminato, la sua candidatura alla guida del Padova prenderebbe consistenza, fermo restando che bisognerebbe convincere il presidente Lovisa a… mollarlo. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) In tarda mattinata è previsto (probabilmente in sede) l’incontro fra lo stato maggiore biancoscudato (Bonetto padre e figlio e il d.g.) e Auteri. Il 55enne allenatore di Floridia (Siracusa) è legato al Matera (Lega Pro, girone C) da un contratto in scadenza il 30 giugno 2018, ma il fatto che sia disposto a parlare con i dirigenti del Padova lascia presupporre che non abbia problemi a liberarsi dal vincolo. I lucani quest’anno hanno espresso un gran bel gioco, sono arrivati in finale di Coppa Italia (poi persa con il Venezia) e ai playoff sono stati eliminati dal Cosenza agli ottavi. Auteri utilizza preferibilmente il modulo 3-4-3, facendo giocare un calcio impostato su velocità, pressing e dispendio atletico.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Probabile, dunque, che al suo posto metta un uomo di fiducia a rappresentarne gli interessi, ma nulla più. Una mossa che non sarebbe piaciuta a Bonetto, ma, tant’è, la svolta è stata radicale e queste ne sono le prime, inevitabili conseguenze. […] Ma l’argomento che tiene banco, in queste ore, è quello del tecnico. Anche se le bocche, nella stanza dei bottoni, sono cucite, sembra essersi ristretta a due nominativi la corsa a chi siederà in panchina: Bruno Tedino e Gaetano Auteri. Cade invece l’ipotesi Claudio Foscarini, le cui quotazioni sono sensibilmente scese dopo l’incontro avuto con il d.g. Giorgio Zamuner. In quella sede non avrebbe convinto appieno il suo interlocutore.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È la settimana chiave per la scelta del nuovo allenatore del Padova, ma le novità non si limitano solo alla decisione su chi guiderà i biancoscudati nella stagione 2017/18 in Lega Pro. A livello societario, infatti, il ribaltone andato in scena lunedì 29 maggio, con l’annuncio ai soci di Bepi Bergamin di voler ridurre le azioni in suo possesso (42%), cedendo, per conseguenza, la maggioranza a Roberto Bonetto, è stata accompagnata da una lettera in cui l’ex patron ha formalizzato le dimissioni dalla carica di presidente, ma anche dal Consiglio d’amministrazione. In poche parole, pur restando titolare del 20% delle quote, l’imprenditore della Sunglass di Villafranca ha espresso chiaramente la volontà di non avere più nulla a che fare con la futura gestione della Spa di viale Rocco.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Le sirene della Serie B agitano il “mercato” biancoscudato. Il lungo tira-e-molla societario delle ultime settimane ha provocato uno slittamento del rinnovo di contratto di Alessandro Favalli, in scadenza il 30 giugno. L’intesa era già stata trovata su tutta la linea tra il giocatore, il suo entourage e il club, ma negli ultimi giorni al terzino cremonese è giunta un’offerta superiore da un club cadetto. Non è ancora chiaro quale sia la squadra, ma Favalli a questo punto vacilla, con il Padova, ancora senza allenatore per la prossima stagione, che rischia di vedersi privare a costo zero di uno degli elementi migliori. Per gli altri due giocatori in scadenza, invece, le porte sembrano chiudersi: con la riduzione della soglia degli “over” decisa dal direttivo della Lega Pro, Emerson e Neto Pereira sono sempre più lontani da viale Rocco. […]