Live 24! Padova, si avvicina il giorno della scelta dell’allenatore. E sarà un profilo esperto…

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Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Adesso è ufficiale: Mauro Zironelli sarà l’allenatore del Mestre per le prossime due stagioni. L’annuncio è arrivato ieri mattina in occasione della conferenza stampa indetta dalla società arancionera, dove alla presenza del presidente Stefano Serena e del direttore sportivo Enrico Busolin è stato comunicato come sia stato raggiunto l’accordo che legherà il tecnico di Thiene al club mestrino per il biennio che verrà. Assieme a Ziro resteranno anche i suoi collaboratori, dal vice allenatore Stefano Sottoriva ai preparatori Enrico Ioppi e Glen Furlan, dando continuità al lavoro iniziato nella passata stagione. “Non potevo lasciare il lavoro a metà – ha affermato Ziro – sono molto contento di proseguire quanto iniziato, stiamo crescendo assieme alla società e nonostante le difficoltà che ci aspettano siamo pronti ad iniziare questa nuova avventura”. […]

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Dopo i rumors ora c’è l’ufficialità: Mauro Zironelli sarà l’allenatore del Mestre nelle prossime due stagioni. Contratto biennale per il tecnico arancionero, che ha conquistato la promozione nella nuova serie C. «Sono molto felice — le prime parole del tecnico — volevo continuare questo rapporto ed è arrivata la conferma. Non volevo lasciare il lavoro a metà, spero che dopo questa presentazione possiamo iniziare a parlare della stagione che verrà, dobbiamo resettare e prepararci a un campionato molto duro». Zironelli aveva ricevuto altre offerte durante queste settimane, alcune anche da piazze di serie B, ma ha preferito continuare il progetto arancionero. «Anche perché non avevo il patentino e vorrei farlo per il Mestre — scherza il mister — la mia è stata una scelta basata sui rapporti umani, specialmente con il presidente che mi ha dato fiducia l’anno scorso e me l’ha rinnovata adesso. Non farò il manager all’inglese, conosco tanti giocatori, è vero, ma io preferisco allenare e non stare dietro a una scrivania. Qui abbiamo un grande presidente che due anni fa ha soffiato su un scopa impolverata e ha trasformato la polvere in diamanti. E io credo in questo progetto». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Mauro Zironelli resta sulla panchina del Mestre e la società nel frattempo diventa una s.r.l. Il tecnico vicentino ha sottoscritto un accordo biennale con il presidente Serena. «Sono felicissimo, ci tenevo a questa conferma» le prime parole di Zironelli dopo l’annuncio in conferenza stampa, «francamente se non fossi rimasto avrei avuto la sensazione di lasciare un lavoro a metà. Ora è tutto a posto e da adesso parliamo di Serie C, la scorsa stagione è stata bella ed esaltante, ma fa parte del passato. Andiamo avanti. Voglio però precisare alcune cose che non ho digerito in questi giorni: non sarò un allenatore manager all’inglese perché il mio compito è stare in campo e non alla scrivania, ho avuto alcune richieste ma non ho il patentino per categorie superiori e non ho dato il benservito a nessuno. Ho a che fare con una persona che vede lontano con la quale c’è feeling d’intenti. Il presidente Serena ha tirato fuori da un armadio una scopa e l’ha trasformata in una scopa magica che andava a 150 km all’ora. I giocatori li sceglieremo in base alla qualità umana. Spero rimangano in molti ma dipenderà dal mercato. Dico grazie al presidente per aver riconfermato in toto il mio staff. Ripartiamo come l’anno scorso senza stadio ma, come l’anno scorso, motiverò tutti al massimo. È la prima volta che firmo per due anni; se l’ho fatto è perché con il presidente speriamo di andare il più lontano possibile». […]

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Inevitabile che finisse così. Le anticipazioni di ieri di un possibile incontro in scaletta tra Petrone e il presidente Stefano Rosso, atteso a Bassano entro lunedì sera dagli Usa, ha acceso la fantasia degli irriducibili di Mario, quello che sognano il suo ritorno giorno e notte. La concomitanza della sua presenza in città in queste ore ha rinvigorito questa ipotesi. In realtà è soltanto una soluzione affascinante, suggestiva e percorribile ma niente affatto scontata, tenuto conto che diversi aspetti sono ancora da chiarire. Sicchè, pure se l’opzione Petrone fatalmente affascina, qua tengono in caldo le alternative più credibili. Tra queste ha una sua logica consistente la strada che porta a Claudio Foscarini, il veterano della panchina in bilico tra il Padova e il Bassano, che se non dovesse andare in porto l’operazione remember con Petrone prenderebbe in serissima considerazione la via di Foscarini. […]  In scia c’è sempre William Viali, ex Alto Adige, ma nemmeno la sua figura esalta oltre il dovuto e in ribasso c’è invece Zanin. Out purtroppo Magi che si accordato con l’Arezzo. Il cammino che sta compiendo al timone della Fiorentina Primavera non poteva passare inosservato, specie adesso che ha condotto i viola alla finale scudetto eliminando la Juve. Così le quotazioni di Federico Guidi, già interpellato una decina di giorni fa da Werner Seeber e nel taccuino del direttore generale giallorosso si sono ovviamente impennate. […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Gli emiliani sono già una squadra da serie B – premette Bruno Tedino -, presentatasi attrezzata in avvio di stagione e rinforzata a gennaio con giocatori che hanno fatto la differenza anche tra i cadetti. Ci troveremo davanti gente come Matteo Scozzarella, Gianni Munari, Emanuele Calaiò, Yves Baraye, Manuel Nocciolini e Alessandro Lucarelli, tanto per fare qualche nome. Tutti elementi di grande tecnica che, se li lasci giocare, trovano il modo di punirti». Porte della B chiuse, quindi? «No. Noi siamo ancora in piedi, nonostante assenze importanti (Berrettoni, Burrai e Stefani, ndr), dopo 5 battaglie durissime, grazie allo straordinario impegno di tutti i ragazzi. In particolare di quelli che sono subentrati. È già una soddisfazione immensa, ma non siamo ancora sazi. Contro il super Parma promette metteremo in campo tutte le energie residue. Ripeto: sin qui abbiamo fatto cose eccezionali ora ci stiamo preparando per fare anche l’impossibile». […]

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Per preoccuparsi c’è ancora tempo. Andrea Ingegneri, intanto, dispensa positività. Sa che il compito che lo attende sarà arduo, visto che oltre a dover fermare Calaiò e soci non avrà la spalla sicura di Mirko Stefani, ma scaccia subito i cattivi pensieri. «Mirko – commenta il difensore centrale neroverde – è per noi un punto di riferimento a livello sia tattico sia psicologico, ma questa squadra ha già dimostrato che nelle difficoltà sa dare qualcosa in più. Non sarà semplice affrontare il Parma senza alcuni giocatori fondamentali, oltre a Stefani penso ad Arma e Berrettoni, ma sono sicuro che ce la giocheremo alla pari». […] Il reparto da temere di più? «Penso che il loro attacco sia bene assortito». Il Pordenone dovrà provare a fermarlo senza pensare al blasone degli avversari, ma mettendo in pratica alla lettera i dettami di mister Tedino. Il quale, però, non ha ancora sciolto le riserve sul modulo da adottare. L’assenza di Stefani parrebbe consigliare una difesa a 4. Ma quella a 3 ha riservato parecchie soddisfazioni nella sfida di ritorno con la Giana Erminio e all’andata con il Cosenza. «Per me non fa differenza – fa sapere il centrale neroverde -. Proprio se costretto a una scelta, dico meglio con 4 dietro».Il palcoscenico. Alle spalle dei giocatori martedì sera ci sarà uno scenario d’eccezione: lo stadio Franchi di Firenze. Uno dei palcoscenici più nobili del calcio italiano. «Giocare in un impianto così – sostiene ancora Ingegneri – non può che rappresentare uno stimolo in più. E non ci spaventa nemmeno l’idea che ci possa essere una stragrande maggioranza di tifosi del Parma. A Cosenza abbiamo provato cosa vuol dire giocare con 10 mila persone contro e ne siamo usciti alla grande. Mi dicono che di tifosi gialloblù a Firenze ce ne saranno molti meno… ». […]

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Sembra il gioco delle tre carte. Ma la scelta sarà tutto fuorché un azzardo. In queste ore Bruno Tedino sta meditando sull’assetto tattico più congeniale per affrontare, e provare a superare, il Parma nella semifinale dei play-off in programma a Firenze martedì (alle 20.45). […] Come? Adottando una delle tre soluzioni al momento sul tavolo. La prima prevede l’utilizzo della difesa a 3, già scelta, con successo, in alcune recenti partite chiave dei play-off. Ingegneri si sposterebbe in mezzo al posto dello squalificato Stefani, con l’inserimento di Parodi a destra. Centrocampo a 5 con pochi dubbi, quindi Cattaneo affiancato da Padovan in attacco. La seconda ipotesi è forse la favorita del momento: difesa a 4, come per tutto il campionato, con Semenzato e De Agostini riportati sulla linea bassa. Terzetto di mezzo quasi scontato, mentre diverse ipotesi per l’attacco, con il probabile accorgimento di due suggeritori alle spalle di un’unica punta. Se così fosse, ci potrebbe essere spazio dal primo minuto per un giocatore sempre generoso come Martignago. Se invece si tornasse all’antico, ovvero al 4-3-3, modulo probabilmente speculare a quello degli avversari, potrebbero salire le quotazioni di Pietribiasi, forse l’unico vero alter ego di Rachid Arma nella rosa neroverde. L’ultima ipotesi potrebbe pure schiudere le porte dell’undici titolare a Buratto, con Misuraca avanzato all’altezza del tridente. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La trattativa tra la Boreas Capital e il Vicenza sta procedendo, anche se le notizie che filtrano sono poche e frammentarie nel chiaro intento di proteggere una contrattazione difficile come lo sono tutte le acquisizioni delle società di calcio. […] La retrocessione, amarissima, in Lega Pro ha aggravato nuovamente la situazione generale visto che in terza serie non arriveranno certo nelle casse delle società i circa 4,5 milioni di euro di contributi che porta la serie B. Nel caso del Vicenza la prossima stagione porterà un «paracadute» da 800mila euro (importo assegnato a chi retrocede in terz’ultima posizione) e circa altri 200mila euro che arriveranno dalla spartizione di quello che viene lasciato dalla serie A. Detto in parole povere una cifra che si aggira sul milione di euro e, anche considerando che per costruire una squadra che abbia possibilità di giocare per vincere servono almeno tre milioni, si capisce come la Lega pro, che presto tornerà a chiamarsi serie C, sia un bagno di sangue dal punto di vista dei costi. […] Con la holding lussemburghese una bozza di intesa c’è già, ma si devono risolvere gli ultimi pagamenti della stagione in corso, gli stipendi, i contributi e le ritenute a giocatori, dipendenti e collaboratori. Una somma da 1,6 milioni di euro circa che Boreas Capital non vorrebbe accollarsi, ma la holding lussemburghese ha fatto sapere di essere disposta a prendersi in carico i debiti dell’Iva rateizzata e del piano di ristrutturazione. Non ci sono problemi nemmeno per la composizione societaria, con Boreas Capital che ha chiesto almeno il 70-75% delle quote, lasciando il rimanente agli attuali soci di Vi. Fin. tra i quali sembra però molto complicato che ci sia Pastorelli, che detiene attualmente il 20,52% della finanziaria vicentina e che potrebbe rientrare in gioco qualora la Boreas Capital non acquistasse il club berico. […]

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Dicono di lui… Sergio Gasparin e Sergio Vignoni, che in comune hanno un passato al Vicenza ma anche all’Udinese, dove hanno incontrato e conosciuto meglio il milanese Riccardo Guffanti, che potrebbe essere la nuova figura tecnica da cui ripartire dopo la retrocessione in serie C, se l’affare con la Boreas Capital si chiuderà.Guffanti, che mercoledì al Menti s’è fatto vedere assieme a Francesco Pioppi, il rappresentante della holding arabo-lussemburghese che intende acquistare il club di via Schio, è un uomo di calcio. […] Guffanti che in serie A, all’Udinese dei Pozzo, ha lavorato per sei stagioni come osservatore per la prima squadra. Un incarico, questo, che l’ha fatto entrare di peso nel mondo del calcio.Guffanti, che i primissimi passi li ha mossi al fianco di Beppe Marotta al Monza, ha scoperto Devis Mangia e Beppe Scienza, parlando di allenatori, e ha contribuito alla crescita e all’ascesa di Pierre Aubameyang, arrivato bambino a Busto Arsizio portato proprio da Guffanti. Oggi l’attaccante francese, naturalizzato gabonese, è un punto fermo del Borussia Dortmund, capocannoniere dell’ultima stagione in Bundesliga (e nel mirino dei club di mezza Europa).Sergio Gasparin ha lavorato con Guffanti, che è anche un opinionista televisivo, nel 2009-2010 all’Udinese. Tra i due c’è stato un rapido passaggio di testimone visto che l’ex direttore generale del Vicenza ha fatto un anno in bianconero prima di passare alla Sampdoria, mentre Guffanti, arrivato alla corte dei Pozzo proprio in quell’anno, è rimasto a Udine fino alla stagione 2014-15. E com’è stato l’incrocio? «Siamo sempre rimasti in contatto – spiega Gasparin – Era un mio collaboratore e si occupava di scouting, seguendo in modo particolare la serie B e la Lega Pro, con riferimento all’area nord-ovest dell’Italia. Persona affidabile e per bene, l’ho sentito giusto pochi giorni fa. Non so come andrà a finire la trattativa con la Boreas – dice – ma gli ho detto alcune cose su Vicenza e i vicentini a cui tenevo molto». Sentiamole. «La gente di Vicenza è innamorata della sua squadra nonostante le ultime vicissitudini. Il Vicenza ha una grande storia, i suoi tifosi meritano rispetto ed è giusto, oltrechè doveroso, parlare loro con sincerità mostrando un progetto chiaro e coerente. Ha apprezzato le mie parole. Non so nulla dell’ingegner Francesco Pioppi – aggiunge -, ma posso garantire che Guffanti è un uomo di calcio e conosce la realtà di Vicenza». […]

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) È il momento di mettere gli ultimi punti fermi alla trattativa che dovrebbe portare ‘Boreas Capital Sarl’ ad acquisire la maggioranza delle azioni del Vicenza detenute da Vi.Fin. Si è allo snodo più delicato, perchè adesso o si va a chiudere o ci si saluta. E nella seconda ipotesi gli scenari che si aprirebbero per il Vicenza non sarebbero dei migliori viste le scadenze ravvicinate del 26 giugno. Per quella data ci vorranno infatti circa 3 milioni da mettere sul piatto per chiudere la stagione. Chi li sborserà? Ovvio che questi giorni serviranno sia alla holding lussemburghese sia ai soci di Vi.Fin. per definire, ognuno per la sua parte, gli ultimi dettagli in modo da avere pronti per lunedì tutti gli incartamenti del contratto d’acquisto. Attendere oltre non sarebbe possibile visto che per il 14 è fissata l’assemblea della stessa Vi.Fin. e in quell’occasione si dovrà decidere come procedere. Sempre in quell’occasione si capirà cosa ha intenzione di fare l’ex presidente Alfredo Pastorelli che detiene il 20,52 per cento delle azioni della finanziaria che controlla ed ha la proprietà delle azioni del club biancorosso. […]

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sulla sua scrivania una targhetta regalatagli dalla mamma recita everything is possible tutto è possibile e Joe Tacopina la indica orgoglioso come sintesi perfetta della sua filosofia. Infatti quando s’inizia a parlare degli obiettivi del suo Venezia in serie B, il patron arancioneroverde si limita ad un eloquente «Io voglio vincere sempre». Nessun ridimensionamento in vista, dunque, né dal punto di vista del budget («Ho un gruppo molte forte alle spalle, sarà più alto degli ultimi due anni, l’importante è continuare a spendere bene e con responsabilità») né degli obiettivi. «L’ho sempre detto, non sono qui per restare in serie B ma per salire in serie A e in Europa. La neopromossa Spal ci è riuscita al primo colpo? Dovesse capitare al Venezia sarebbe un bellissimo problema: in quel momento studieremmo se sarà possibile investire sul Penzo per restarci fino all’ingresso nel nuovo stadio, altrimenti giocheremmo temporaneamente in A a Udine o altrove». Restando con i piedi per terra il ds Giorgio Perinetti ha appena annunciato la sua permanenza, alla luce di un contratto annuale come Pippo Inzaghi. «Per me non c’è mai stato nessun problema, ho sorriso parecchio leggendo le preoccupazioni sui giornali. Con Perinetti abbiamo iniziato a parlare di un prolungamento e lui sa di essere il benvenuto finché vuole continuare qui. Inzaghi è il nostro allenatore e non c’è altro da aggiungere. Certo non tratterrò mai nessuno a forza la sua frecciata se uno ha offerte dal Barcellona e non crede più in noi è giusto vada. Qui a Venezia il progetto è a lungo termine e conta più di ogni singola persona, me compreso». […]

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Parla e va dritto al nocciolo della questione. I messaggi arrivano, forti e chiari, soprattutto quando gli si domanda del ds Giorgio Perinetti e di mister Filippo Inzaghi, attorno ai quali nelle ultime settimane si è scatenata un’autentica ridda di voci. E Joe Tacopina, che convoca i giornalisti all’ora di pranzo, li conferma ma sembra infastidito dalle continue voci che mettono in forse la permanenza di entrambi in laguna. «Per quanto mi riguarda — taglia corto il presidente, che soppesa ogni parola — non c’è nulla da confermare. Perché sia Perinetti che Inzaghi hanno un contratto e siamo sempre andati avanti a parlare, anche in queste settimane. Non mi piacciono i messaggi subliminali: se qualcuno ha un problema, basta che venga da me e me lo dica in faccia. È un messaggio che do a tutti. Ribadisco: Perinetti sarà il direttore sportivo, Inzaghi sarà l’allenatore, non stiamo cercando nessuno. Noi abbiamo vinto due competizioni, lui ha vinto, perché cambiare? Inzaghi vuole cambiare? Parlate con lui. Se un allenatore crede in questo progetto e se va bene, se vince intendo, rimane il nostro allenatore. Altrimenti, se ci sono proposte del Real Madrid, del Barcellona e del Manchester United basta che si bussi alla mia porta; per quanto mi riguarda non trattengo nessuno, possono andare. Il progetto è più grande della singola persona, è qualcosa di cui si parlerà per anni. Noi mica ci fermiamo qui…». […]

Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Un fiume in piena, come da copione. Passando da un argomento all’altro: Perinetti, Inzaghi, nuovo stadio, Penzo, Taliercio, ambizioni. Joe Tacopina viaggia con la maglia del Venezia Fc, orgoglioso di esserne il presidente, di aver risollevato il Venezia dalle ceneri riportandolo nel Gotha del calcio italiano in pochissimo tempo, dalla Serie D alla Serie B. Ieri mattina ha fatto il punto della situazione su tutto. Perinetti & Inzaghi. «Si va avanti tutti insieme» parole del presidente, «ma per me il problema non è mai esistito. Non mi stupisco che Perinetti abbia ricevuto qualche offerta perché è un professionista di successo. Inzaghi ha vinto il campionato e la Coppa Italia, non vedo perché avremmo dovuto cambiare allenatore. Con me basta solo parlare, vale per tutti: se c’è qualcosa che non va, ne parliamo direttamente. Non faccio caso a quanto viene detto o scritto, io sono abituato a dialogare direttamente con i diretti interessati. Sempre. Il progetto Venezia è più grande della singola persona, anche del presidente. Il contratto di Perinetti? Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, Giorgio sa benissimo che con me può rimanere tantissimi anni». Società. «Stiamo predisponendo il rafforzamento anche della società: tra qualche settimana arriverà il nuovo Ceo, che prenderà il posto di Ted Philipakos, e sarà un top manager, che ci invidieranno anche in Serie A. Potenzieremo anche il settore marketing, e non solo». Obiettivi. «Io sono abituato a vincere e voglio vincere. Tutto è possibile: è il mio motto. L’investimento per la Serie B sarà superiore a quello della passata stagione, ma investire non vuol dire buttare via i soldi. Non è mia intenzione, né quella dei miei partner. È finito il tempo dei Berlusconi, Moratti, Sensi o Zamparini, che ogni anno mettevano mano alle tasche per ripianare i bilanci. Chi investe bene, ottiene i risultati: due anni fa il Carpi ha speso 3, 5 milioni, meno di quanto ha speso il Venezia in Lega Pro, ed è salito in Serie A». Squadra. «Non ci saranno rivoluzioni perché abbiamo programmato nel tempo, già lo scorso anno. In rosa ci sono già tanti giocatori da Serie B, come Domizzi, Zampano, Falzerano, Geijo, Garofalo, Bentivoglio, Faiano, Marsura o Moreo. La maggior parte del lavoro è già stata fatta un anno fa, serviranno degli innesti, li prenderemo». […]

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) […] Dopo le conferme dei giorni scorsi, il direttore generale Stefano Marchetti ha individuato i profili su cui intervenire: un esterno difensivo, un centrale difensivo, un centrocampista e uno o due attaccanti, a seconda del fatto che a Iunco venga o meno rinnovato il contratto. Nelle ultime ore è diventata improvvisamente più difficile anche la conferma di Arrighini, che l’Avellino vorrebbe riportare in Irpinia. Situazione ancora aperta a diversi sviluppi per l’attaccante. In entrata piacciono due giocatori del Gubbio, Leonardo Candellone, 20 anni di proprietà del Torino e nell’ultima stagione in Umbria e Andrea Zanchi, classe 1991, anch’egli protagonista con la squadra di Giuseppe Magi. Sono due degli obiettivi di Stefano Marchetti per il rafforzamento della rosa nella sessione estiva di mercato. Con loro sul taccuino anche Andrea Settembrini, in uscita dalla Feralpisalò. Per quanto riguarda la difesa, sembra destinato a restare in granata il giovane talento della difesa Marco Varnier, che potrebbe essere acquistato da Sassuolo o Atalanta in serie A e lasciato in prestito nella città murata per giocare con più continuità, mentre è incerto il rinnovo contrattuale di Manuel Pascali, il dg ci sta ancora pensando. In ogni caso, dopo lo splendido campionato appena concluso al sesto posto e con l’accesso ai playoff per la serie A, si può stare certi che la società granata vorrà puntare su un’altra stagione di altissimo livello.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Altro papabile è Claudio Foscarini, che con Zamuner ha avuto un faccia a faccia proprio l’altro ieri. Un incontro positivo nel corso del quale il tecnico ex Cittadella ha dato la sua disponibilità, pur rientrando anche lui nel parco allenatori che rivendicano pretese economiche di un certo tipo. Come potrebbe essere anche Giuseppe Sannino, altro allenatore in cerca di sistemazione per rilanciarsi dopo l’esperienza con la Salernitana. Passando a tecnici come meno esperienza, ma comunque con annate significative alle spalle, una pista da seguire potrebbe essere quella che porta ad Antonino Asta. […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Ha dimostrato di sapere vincere con un gioco fatto di corsa, pressing e velocità, ed è senz’altro all’altezza per un piazza come Padova. Anche se un ostacolo da superare in un’eventuale trattativa potrebbe essere rappresentato dall’ingaggio economico elevato. Sempre con riguardo a tecnici che vantano un certo pedigree, va monitorato il profilo di Serse Cosmi. Di sicuro ha esperienza da vendere e carisma, oltre a un contratto che lo lega per un’altra stagione al Trapani, con il quale ha sfiorato la promozione in serie A due campionati fa, salvo essere sollevato dall’incarico quest’anno. Stando ai rumors avrebbe dato una disponibilità a prendere in considerazione una proposta del club di viale Nereo Rocco, ma anche nel suo caso il discorso degli emolumenti sarebbe centrale nella trattativa. Ottenendo però una buonuscita dal Trapani, potrebbe magari chiedere meno ai biancoscudati.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Non è ancora terminato il casting per la panchina del Padova, dato che per non lasciare nulla d’intentato Giorgio Zamuner sta vagliando altri profili al fine di trovare l’allenatore con i requisiti più adatti alla causa biancoscudata. Ecco allora che a stretto giro di posta il direttore generale contatterà Gaetano Auteri, che nella stagione appena conclusa ha allenato il Matera, eliminato nei play off dal Cosenza dopo avere dominato la gara. Auteri ha un altro anno di contratto (più opzione per quello successivo), ma vuole cambiare aria. Anche se al momento il patron lucano Saverio Columella non sembra intenzionato a liberarlo. Sulle sue tracce ci sono Pisa e Lecce, e appunto il Padova. Due anni fa è stato protagonista della prima promozione storica del Benevento in serie B, categoria raggiunta anche alla guida della Nocerina nella stagione 2010-2011.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «L’indicazione è questa, posso confermare che stiamo prendendo questa direzione», l’ammissione di Zamuner, che dopo aver incontrato Foscarini, sta tirando le somme. L’ex Cittadella resta uno dei candidati più forti e avrebbe già dato il suo assenso a sposare la causa biancoscudata. Nelle ultime ore, tuttavia, stanno risalendo le azioni di un vecchio pallino di Zamuner e Bonetto. Bruno Tedino, ancora impegnato con il Pordenone nella final four dei playoff di Lega Pro, è destinato a lasciare il Friuli, a meno di una clamorosa promozione in Serie B. L’idea di strapparlo al presidente Lovisa e portarlo a Padova (missione fallita 12 mesi fa) non è ancora tramontata e nonostante la strada sembri in salita, è probabile che Zamuner provi a fare un ultimo tentativo la prossima settimana. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Tuttavia, in linea di massima, non credo sia necessario partire per il ritiro troppo presto. Indicativamente i giocatori sosterranno le prime visite mediche il 12 e 13 luglio e partiremo per Masen di Giovo il 15 o 16. In ogni caso vedremo quale sarà il parere del tecnico» .Già, l’allenatore. Come detto negli scorsi giorni, il nome del futuro tecnico non si conoscerà prima della metà della settimana prossima, anche se il Padova sembra aver virato su una linea ben precisa. Un profilo giovane, magari spregiudicato ma ancora acerbo per piazze importanti (vedi Magi, sempre più vicino all’Arezzo) sembra essere stato abbandonato sull’altare di una figura con maggior esperienza.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova non ha ancora il nome del proprio allenatore, ma conosce la data del primo impegno ufficiale della prossima stagione. La Lega, infatti, ha ufficializzato il calendario della prossima Tim Cup, ripetendo la formula dello scorso anno. Il primo turno si giocherà domenica 30 luglio, data in cui scenderanno in campo 27 club di Lega Pro e i 9 di Serie D. Domenica 6 agosto e sabato 12 sono in programma secondo e terzo turno, appuntamenti falliti lo scorso anno dai biancoscudati, eliminati subito dal Seregno. Proprio per prepararsi alla coppa il Padova la passata stagione anticipò di una settimana l’inizio della preparazione, eventualità che quest’anno non dovrebbe ripetersi. «Una scelta finale verrà presa soltanto in sintonia con il nuovo allenatore», spiega il direttore generale Giorgio Zamuner.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’attesa per il nuovo allenatore del Padova durerà ancora alcuni giorni, probabilmente almeno fino a mercoledì prossimo. Da ieri, però, c’è una piccola certezza in più. La riunione operativa avvenuta in sede fra il presidente Roberto Bonetto e il dg Giorgio Zamuner ha portato una scelta abbastanza definita: virare su un profilo che abbia già esperienza e che non abbia i tratti di un’autentica scommessa. Per questo Giuseppe Magi oggi firmerà, salvo sorprese, per l’Arezzo. L’ex allenatore del Gubbio era stato contattato nei giorni scorsi da Zamuner, ma la linea presidenziale muta sostanzialmente le strategie. E Magi verrà lasciato andare ad Arezzo, così come esce di scena Leonardo Colucci, valutato nei giorni scorsi. Gianluca Grassadonia sembra diretto verso Vercelli, mentre resiste Cristian Brocchi, uno dei favoriti del dg. Fra i profili esperti è stato valutato ed è ancora in corsa Claudio Foscarini, ma non sembra che il tecnico di Riese Pio X sia al momento in pole position. Zamuner aspetta certezze nel budget, confidando di poter bussare alla porta, per esempio, di Serse Cosmi, di Gaetano Auteri o di Domenico Toscano con certezze economiche di un certo tipo. Se si andasse, come pare, su un allenatore esperto, bisognerebbe proporgli certezze a 360 gradi. Ed ecco perché nelle ultime ore sta prendendo piede quest’ultima opzione, cioè di andare su qualcuno con le «spalle larghe», che abbia già un’idea precisa sulla quale lavorare. Oggi, forse, si saprà una direzione più definita e non va ancora scartata nonostante le smentite la pista che porta a Bruno Tedino (impegnato martedì nella semifinale playoff contro il Parma), mentre il mercato è ovviamente fermo, in attesa di conoscere il nome del nuovo nocchiero di viale Rocco. Una buona ossatura attorno alla quale lavorare, in ogni caso, c’è già. Si parte da Bindi, Favaro, Cappelletti, Russo, Tentardini, Madonna, De Risio, Berardocco, Mandorlini, Mazzocco e Altinier e va irrobustito soprattutto il contorno. […]




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