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Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) I playoff così rivisti e rivisitati probabilmente non piaceranno ad Ezio Glerean, ma è indubbio che sul piano dei sussulti siano un concentrato di emozioni straordinario. Ieri sera gara due dei quarti di finale per la B ha vissuto un toboga di brividi favoloso con grandi squadre e piazze illustri sul proscenio. Nelle prime due sfide preserali non sono bastati i 90′ regolamentari per delineare le due finaliste, ci son voluti supplementari e rigori in un caso e gli overtime nell’altro. Nella sfida tra giganti tra Alessandria e Lecce, una finalissima anticipata, dopo l’1-1 in Salento, è stato un match tiratissimo. […] Nicco tra mille sospiri trasforma l’esecuzione decisiva che stampa il 5-4 conclusivo e manda avanti i grigi di Pillon. Nell’altro quarto, duello ugualmente bollente tra Reggiana e Livorno nonostante l’1-2 esterno della Regia in garauno pareva metterla al riparo da cattive sorprese. Invece al Mapei Stadium, il Livorno di Foscarini ha prima ribaltato con lo 0-2 di Franco e Borghese, quindi ha patito nella ripresa il rigore di Cesarini per l’1-2 che ha spedito tutti al supplementare col trainer emiliano Menichini espulso anzitempo. E nell’appendice, timbro risolutivo al 7′ del primo extratime del puntero Guidone a certificare il 2-2 finale che vedrà Alessandria e Reggiana affrontarsi in semifinale secca a Firenze il 14 giugno. Negli scontri in notturna è uscito per la seconda semifinale in carnet il 13 giugno al Franchi l’incontro Parma-Pordenone. […]
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Petrone, Magi, Pavanel e lo stesso Zanin tra le soluzioni battute dal Bassano che sta operando la sua brava scrematura completando il giro di consultazioni. Ma ci sono anche gli outsider, quegli allenatori magari suggeriti più dall’ambiente che dettati da reali motivazioni societarie che però meritano ugualmente di essere presi in considerazione. Gli aficionados, in assenza di Petrone, spingerebbero per Tonino Asta, l’artefice della B sfumata clamorosamente nei tribunali sportivi. In realtà un remake con lui è da escludere, lo strappo con management e proprietà è stato più lacerante e doloroso di quanto si possa immaginare. Fra quelli più gettonati dai supporter ci sarebbe anche Claudio Foscarini, 59 anni, trevigiano, colui che per una vita ha scritto le pagine più esaltanti della favola Cittadella, oggi al Livorno in serie C che ha pilotato ai playoff promozione. […] Occhio a Luciano Foschi, 50 anni a luglio, romano di Albano Laziale, nell’ultimo torneo autorevole condottiero del Renate nel girone A, guidato a un piazzamento di rilievo e in precedenza con un cammino in altalena.
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) La settimana entrante è quella dell’attesa fumata bianca per l’investitura del nuovo timoniere del Bassano. Piccolo manuale di istruzioni per orientarsi tra i teorici papabili. Anche se l’arrivo in città del presidente Stefano Rosso dagli Usa, atteso tra otto giorni, potrebbe mutare gli scenari. Mario Petrone. È il candidato più suggestivo e quello più caldeggiato dalla piazza. Era anche la prima scelta del Padova se fosse rimasto Bergamin presidente. In sella al Biancoscudo c’è salito invece il socio Bonetto che pare orientato altrove. […] Giuseppe Magi. Marchigiano di Pesaro, 46 anni, è salito alla ribalta grazie a un biennio straordinario col Gubbio: promozione in Lega Pro e annata da matricola rivelazione. Ora è l’uomo nuovo sulla bocca di tutti. […] Diego Zanin. Cinquant’anni, originario di San Stino di Livenza, era già stato designato in panchina da Seeber 4 anni fa prima di virare all’ultimo su Petrone. Ora il digì ci riprova ma c’è anche la Pistoiese sulle sue tracce. Naturalmente Zanin metterebbe Bassano in cima alle sue preferenze. […] Gianluca Atzori. Nome proposto al Bassano dagli operatori di mercato, Atzori, laziale, 46 anni, salvo gli esordi felici col Ravenna portato a sfiorare la B e una parentesi importante alla Reggina, ha collezionato solo delusioni: esonero a Catania in A, esonero alla Samp in B, esonero allo Spezia sempre in B, esonero nell’esperienza bis con la Reggina in B e chiusura di rapporto anticipato pure a Siena in Lega Pro. […] Massimo Pavanel. Il profilo dell’ultima ora accostato al Bassano e quello indubbiamente più stimolante. Nativo di Portogruaro, 50 anni da compiere, dopo il debutto in D è reduce da annate brillanti col vivaio dell’Hellas e con la Primavera gialloblu condotta a una finale del Viareggio. Maestro nello svezzare i giovani, ha già avuto il giallorosso Tronco alle sue dipendenze. […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se da un lato riconosce «abbiamo meno fretta dell’anno scorso», dall’altro non vede l’ora di ricominciare a lavorare alla luce del sole per un Venezia da serie B. Il direttore sportivo Giorgio Perinetti sta aspettando a braccia aperte il presidente Joe Tacopina, oggi in partenza da New York per iniziare da domani in sede a distribuire certezze ai suoi più stretti collaboratori. La matematica promozione tra i cadetti è vecchia di quasi due mesi (15 aprile) e sul piano della programmazione futura ancora mancano le due conferme più attese, quella dello stesso Perinetti e naturalmente del tecnico Pippo Inzaghi. […] Da decifrare ci sono proprio le basi di questo consolidamento. «Sul piano dell’organico – afferma Perinetti – il Venezia parte senz’altro da una buona base, ma attrezzarsi per la B significa inserire 4-5 rinforzi nella struttura portante, mentre i giovani fungeranno da alternative. Gli addii? È chiaro che non tutti i protagonisti di questa splendida annata rimarranno, cercheremo di sistemare tutti al meglio, ma sul piano operativo acquisti e cessioni devono andare in parallelo, non prima le partenze e poi si vede. In B c’è il salary cap? Ci regoleremo di conseguenza, i nuovi giocatori avranno una parte fissa è una variabile legata alle prestazioni». Snodo centrale la questione-Inzaghi: quali le reali prospettive? «Io mi auguro di continuare con lui. Qui stiamo giocando dall’inizio a carte scoperte, lo scorso anno il Venezia gli aveva prospettato un campionato di Lega Pro da vincere e, per il 2017/18, una serie B nella quale prima di tutto salvarsi tranquillamente. Infatti il suo contratto prevede già un bonus-salvezza. Questa è la situazione, se poi il tecnico dovesse avere altre legittime aspirazioni ce lo dirà, ma è necessario saperlo subito e credo questa settimana con Tacopina sarà tutto chiarito».
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nemmeno il tempo di chiudere una stagione trionfale, vissuta con grandissima intensità e con una marea di emozioni, che il Venezia deve – giustamente – fare mente locale sul futuro. Iniziare a concretizzare quelli che sono i progetti che il ds Perinetti ha già tracciato con il consenso del tecnico Inzaghi. Negli occhi degli appassionati e degli sportivi ci sono ancora le immagini delle due coppe alzate – una terza è sfuggita d’un soffio – a premiare i protagonisti di una stagione che ha risvegliato l’interesse per il calcio in città grazie a scelte azzeccate che hanno consentito di costruire un gruppo vincente, che riporta l’ambiente una categoria esaltante. E a sottolineare l’impresa compiuta dai lagunare c’è da sottolineare come ben tre delle quattro finaliste per la promozione in serie B dei playoff – Parma, Pordenone, Reggiana e Alessandria – provengano dal girone dei lagunari, sicuramente il più competitivo. […]
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Si riparte, e oggi inizia la nuova stagione del Venezia. Si riparte perché il Venezia conoscerà oggi le date di inizio e termine del campionato di Serie B, ma anche perché il presidente Joe Tacopina salirà sul volo che domani lo porterà a Tessera e la sua presenza imprimerà la prima sterzata. Non dovrebbero esserci sorprese, Giorgio Perinetti e Pippo Inzaghi continueranno a veleggiare sotto le ali del leone di San Marco, ma il presidente dovrà sciogliere i dubbi sulle ambizioni del Venezia nel prossimo campionato, la squadra da allestire, provvedendo a prolungare eventualmente il contratto del responsabile dell’area tecnica, in scadenza nel 2018. Il ritorno di Tacopina servirà anche per riprendere in esame la proposta, lanciata il 20 aprile con un sondaggio ufficiale sul sito del club, dell’equity crowdfunding che prevedeva una raccolta fondi per partecipare alla sistemazione del centro sportivo del Taliercio. Come per tanti altri impianti del centro storico e della terraferma, la gestione scade il 30 giugno e si aspetta il nuovo bando. Entro il 30 giugno dovrà essere presentata la domanda di iscrizione alla Serie B e la fideiussione di 800 mila euro. […] Quasi tutta la rosa di Inzaghi è sotto contratto, il tecnico ha già manifestato la lista dei giocatori che vorrebbe tenere anche in Serie B. Lo zoccolo duro dovrebbe essere composto da Facchin, Cernuto, Modolo, Garofalo, Zampano, Bentivoglio, Fabris, Acquadro, Falzerano, Fabiano, Marsura e Moreo, qualora non ci fosse il rilancio dell’Entella, in bilico Domizzi, Soligo e Geijo, mentre Vicario e Sambo dovrebbero andare a giocare in prestito, come Galli, Pellicanò e Stulac. In partenza Malomo, Caccavallo, Ferrari e Tortori, oltre a Pederzoli, Baldanzeddu e Luciani.
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Di nuovo in un letto d’ospedale, di nuovo il volto tirato e pallido. La vita, ancora una volta, ha fatto lo sgambetto al guerriero, ma c’è da scommetterci che non l’avrà vinta. Nicolò Brighenti, ricoverato al San Bortolo, martedì pomeriggio è stato sottoposto ad intervento chirurgico al pancreas, stavolta il primario Francesco De Marchi, che già l’aveva operato d’urgenza sempre al pancreas il 19 settembre del 2015, è intervenuto per asportare una grossa cisti che avrebbe potuto rompersi e creare seri problemi. Brighenti ci guarda e con un mezzo sorriso dice: «Forte sì, ma a tutto c’è un limite, intanto non vorrei più sentire dolore». […] Gli anni passati in biancorosso gli sono rimasti nel cuore, normale dunque seguire le gare della sua ex squadra. «Se non potevo vederle me le registravo, ad un certo punto ho creduto che la salvezza fosse possibile anche se avendo vissuto a Vicenza mi pareva di rivedere certe situazioni come lo sconforto e la negatività. È una grande piazza, ma proprio per questo devi avere una personalità forte per starci». La speranza nella salvezza è svanita il giorno del derby. «La sconfitta patita negli ultimi minuti è stata una botta enorme, sapevo che avrebbe pesato come un macigno». Brighenti dà un consiglio spassionato: «Bisogna girare pagina cercando di non ripetere certi errori, spero arrivi qualcuno che creda davvero nel Vicenza, perchè una piazza così non può vivere di ricordi». Lo sguardo dell’ex capitano si fa triste, i ricordi tornano alla mente e non è possibile non credergli quando racconta: «Credevo di poter diventare una bandiera del Vicenza poi tutto è crollato. Ho detto la verità da subito, lo testimonia il fatto che io il contratto col Vicenza l’avevo firmato prima di partire per il ritiro, è stato il presidente a non farlo a sua volta pur dicendo che ero giocatore incedibile». Sa bene Brighenti che per spiegare la sua cessione è stato detto che era lui a voler andare a Frosinone. «Non sta in piedi! Mia moglie doveva partorire tanto che mio figlio Filippo è nato il 3 agosto, e io volevo andare via? È stato tutto così inaspettato che abbiamo dovuto risolvere un sacco di problemi. Mi ferì essere messo fuori rosa, ma non potevo chiedere scusa per quello che non avevo fatto». Il dispiacere più grande è legato al fatto di non essere stato creduto da parte di alcuni tifosi biancorossi, gli stessi magari che pochi mesi prima lo avevano osannato e definito un eroe. «Mai pensato di esserlo, tutto quello che ho fatto l’ho fatto pensando di essere utile alla causa del Vicenza. Se i tifosi credevano in me come persona forse avrebbero dovuto darmi più fiducia. Io ero lo stesso Brighenti che a neanche un mese dall’operazione si era fatto portare ad Isola dalla moglie per stare vicino ai compagni, lo stesso che si era allenato ore e ore per tornare in campo il prima possibile per aiutare la squadra a salvarsi. Ma tutto questo non fa di me un eroe, solo una persona capace di lottare per ciò in cui crede». Affiora un sorriso sul volto di Brighenti dopo questi ricordi amari: «Però i tanti messaggi che ho ricevuto in questi giorni sono la dimostrazione che molti adesso hanno capito e ne approfitto per ringraziare tutti, perchè averli vicino mi è di grande aiuto». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sventola la bandiera del Ramarro. Una piazzetta Calderari così bardata dei colori neroverdi non s’era mai vista. Forse perché mai prima d’ora il Pordenone era stato così vicino alla serie B, o forse perché la trasferta a Cosenza era davvero proibitiva anche per gli irriducibili. A seguire il Pordenone in Calabria c’era una manciata di tifosi, assessore comunale Emanuele Loperfido compreso. Nulla rispetto a quelli che, sfidando le previsioni meteo, hanno assistito alla partita direttamente dal maxischermo che il Comune aveva allestito già la sera prima per trasmettere la finalissima di Champions League tra Juve e Real Madrid. I tifosi arrivano alla spicciolata. Non tutti sono vestiti di neroverde, ma in questi casi è il cuore che conta. Quello che, come un filo diretto, accompagna, seppure a distanza, i ragazzi di Tedino. L’occhio vuole la sua parte, Piazzetta Calderari non è certo lo stadio Bottecchia, casa del Pordenone calcio: mancano i cori degli ultras ma non il calore. È percettibile negli oltre mille tifosi che riempiono lo spazio adiacente al Municipio. […] Arriva il triplice fischio finale: esplode la piazzetta. Finalmente si sentono i cori grintosi di sempre «Pordenone olè, Pordenone olè; Pn, Pn! Un presidente, c’è solo un presidente», si vedono sventolare sciarpe e bandiere che, più per scaramanzia che altro, erano rimaste in tasca o negli zainetti. La festa, che proseguirà per tutta la notte, è appena cominciata. «È stata una partita difficile, lo ammetto, ma adesso andiamo a Firenze», esulta l’assessore Valter De Bortoli. E il sogno continua.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Il primo vero obiettivo di questa stagione è stato raggiunto, adesso andiamo a divertirci a Firenze». Nella sala stampa riecheggiano le parole di Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, al termine di una partita sofferta. Sa che il pareggio con il Cosenza vale oro e che un altro ostacolo verso la serie B è stato rimosso. Giocare in uno stadio come il Marulla non era facile: «Complimenti al pubblico sostiene Lovisa degno di un palcoscenico di serie A. Ho ancora i brividi se ripenso a quanto i tifosi del Cosenza hanno spinto la loro squadra dall’inizio alla fine. Per quanto mi riguarda sono felicissimo: la nostra avventura in Lega Pro è cominciata appena tre anni fa e aver raggiunto l’obiettivo Firenze è di per sé già un grandissimo risultato». L’allenatore Bruno Tedino riconosce il valore dell’impresa ma, con l’umanità e la sportività che lo contraddistinguono da sempre, fa i complimenti al Cosenza: «Bravi il pubblico e i giocatori – evidenzia – È una squadra che non ha nulla da invidiare a Parma e Lecce. Ha giocato una partita molto intensa e, a dire il vero, questa volta avrebbero meritato di vincere loro. Hanno creato azioni molto pericolose». Dopo Firenze, mister Tedino lascerà Pordenone o resterà ancora alla guida dei Ramarri? L’interesse nei suoi confronti di alcune società, sia di serie B che di Lega Pro, non manca. «Sono una persona seria chiarisce e come tale non nascondo il rapporto importante che ho con il presidente Lovisa. Sono legato a questi colori e a questa città e, come ho detto in altre occasioni, non ho mai minimamente pensato di lasciare questo posto. Nessuno mi ha mai contatto e, se qualche altra società lo avesse fatto, di sicuro il primo a saperlo, ancor prima di mia moglie, sarebbe stato proprio il presidente». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I titoli di coda della diretta dal San Vito Marulla scorrono sulle immagini dei nove coraggiosi supporters neroverdi che si abbracciano in mezzo a diecimila cosentini. Il Pordenone è fra le quattro migliori d’Italia in Lega Pro (promosse escluse). Sarà Parma-Pordenone (senza Stefani che ammonito ieri, sarà squalificato) una delle due semifinali che si giocheranno a Firenze dal 13 giugno. Ieri i ducali hanno ripetuto a Lucca il 2-1 già confezionato al Tardini. Ai ramarri è bastato invece il gol realizzato da Semenzato al 98′ di gara uno al Bottecchia con il Cosenza. In gara due i ragazzi di Tedino si sono limitati a controllare i rossoblù con un atteggiamento estremamente accorto, che a tratti si è trasformato un catenaccio vecchia maniera. Non una gara spettacolare, ma come sosteneva il Machiavelli il fine giustifica i mezzi. L’altra semifinale sarà Reggiana (2-0 al Livorno dopo il 2-1 di gara uno) contro Alessandria, che ha eliminato ai rigori il Lecce dopo il doppio pareggio. Tedino ripropone la difesa a 5 di gara uno, con Buratto al posto dello squalificato De Agostini e con il solo Arma (poi Padovan) avamposto in territorio nemico. De Angelis punta invece su di un 4-3-3 poco esplosivo. Sono diecimila (dati ufficiali) i presenti al Marulla ad attendere i neroverdi e a godere della musica dal vivo del pre-gara. Quando Stefani e compagni escono dal tunnel li accoglie una selva di fischi e viene srotolato uno striscione: Benvenuti all’inferno. Più fumo che arrosto. Il pubblico della Bruzia è fondamentalmente sportivo e l’inferno cosentino è da austerity. […] Festeggiano i ramarri che rientreranno in treno oggi. Arrivo alla stazione di Pordenone verso le 20.30. Pronti a ripartire per Firenze.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone è ancora una volta tra le prime 4 squadre di Lega Pro in Italia.Ha quasi le lacrime agli occhi, il presidente Mauro Lovisa, quando entra in sala stampa ed esprime questo come concetto d’apertura: «Siamo forse la Cenerentola tra le qualificate, ma questo probabilmente è ciò che pensano gli altri. In realtà abbiamo dimostrato nuovamente di avere un progetto sportivo importante: siamo per il secondo anno consecutivo in semifinale playoff, dimostrando che non sempre vince chi spende di più. Adesso andiamo a Firenze per divertirci con le grandi squadre e magari il 13 giugno facciamo uno scherzetto anche al Parma».La chiusura è con i complimenti «al grande pubblico di Cosenza. Neanche in serie A ho mai percepito una passione del genere». Infine una dedica speciale: «Questo traguardo è per la mia famiglia, perché da 9 anni sono presidente del Pordenone e nessuno sa quanto tempo, denaro ed energie ho speso in questo progetto, partendo dall’Eccellenza, e quanto sudore ci ho messo». Poco più in là mister Bruno Tedino è raggiante: «Nella partita d’andata meritavamo la vittoria con un punteggio più largo, stavolta l’avrebbe meritata il Cosenza, anche se nel doppio confronto non abbiamo rubato nulla. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, dopo le tante energie spese qualche giorno fa. Il futuro? Non ho mai pensato di lasciare il Pordenone, che è la squadra per cui tifo. Se qualcuno mi chiamasse, la prima persona a saperlo sarebbe il presidente. Non dimentico chi ha investito su di me». Quanto invece al futuro sul campo, dopo l’infortunio di Berrettoni, fuori causa per tutta la stagione, si è stirato Arma, che salvo miracoli non potrà recuperare per Firenze. Inoltre il Pordenone sarà privo di capitan Stefani per il secondo giallo rimediato ieri sera dopo quello del match d’andata. […]
Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Continua il grande sogno serie B per il Pordenone. In una notte fantastica, in uno stadio colmo di 10 mila 300 tifosi rossoblù che non hanno smesso un istante di sostenere i propri beniamini con boati assordanti, e supportati da una decina di indomiti cuori neroverdi, i ramarri resistono al Cosenza, difendono il vantaggio dell’andata e approdano alle final four dei playoff di Lega Pro. Un risultato storico, pazzesco, fenomenale, l’ennesimo miracolo sportivo di mister Tedino e della sua “band”, che strappa un pari a reti bianche al Marulla e vola a Firenze: martedì 13 giugno al Franchi sfiderà il Parma in semifinale. Il 14 l’altra sfida, Alessandria-Reggiana, sabato 17 la finalissima per l’accesso alla serie B.Il tecnico pordenonese, per difendere la vittoria ottenuta al Bottecchia, opta per un undici di “corsa”, con la difesa a tre, Stefani, Ingegneri e Marchi, supportata dagli esterni di centrocampo Semenzato e Buratto, quest’ultimo scelto per rimpiazzare lo squalificato De Agostini. In mezzo giostrano Suciu e Burrai, Misuraca e Cattaneo sulla trequarti appoggiano il centravanti Arma. […] Finisce così, tra gli applausi sportivi dei rossoblù e la gioia incontenibile dei neroverdi in campo, e del minuscolo gruppetto di indomiti, che si sobbarcano, felici, altri mille 100 chilometri in pulmino. Ora tutti a Firenze.
Ore 15.00 – (Gazzettino) La domanda iniziale, tra il serio e il faceto, è d’obbligo, viste le recenti folgorazioni che hanno colto alcuni suoi colleghi, rapidamente tornati sui loro passi dopo essersi promessi ad altre società: Michele Florindo è ancora l’allenatore dell’Este? «Sì sì, confermo, sono ancora qua», ride il tecnico giallorosso, confermato sulla panchina atestina dopo l’ottavo posto conquistato nella stagione da poco conclusa, al suo esordio in categoria. «Contatti con altre società ne ho avuti appena finito il campionato rivela il tecnico ma dopo essermi confrontato con la dirigenza dell’Este sui programmi per il prossimo anno, ho scelto di rimanere e sono orgoglioso di questa decisione e degli apprezzamenti che mi hanno rivolto il presidente Lucchiari e il vice Marchetti, nonostante sia chiaro che nel girone d’andata le cose sarebbero potute andare sicuramente meglio». Ora, lo sguardo è tutto rivolto al futuro, ovvero alla costruzione della squadra che verrà. «L’obiettivo dichiarato è di migliorare il piazzamento di quest’anno, senza star qui adesso a specificare se ciò significa primo posto, secondo o ammissione ai play off», spiega Florindo. «Rispetto all’anno scorso, puntiamo a confermare un blocco numericamente maggiore di giocatori, in modo da avere una base più solida dalla quale ripartire. Il reparto che dovrebbe subire meno cambiamenti è la difesa mentre, come già esplicitato dalla dirigenza, gli investimenti più corposi riguarderanno il fronte offensivo». […]
Ore 14.30 – (Mattino di Padova) L’Este va all’attacco. Dopo una fase di studio, in cui si è cercato di capire le mosse delle rivali, la società giallorossa si è buttata a capofitto sul mercato. Il vice-presidente Stefano Marchetti prosegue con colloqui e trattative, che dovrebbero sbloccarsi la prossima settimana: «Siamo in un periodo un po’ particolare, in cui si sentono tanti nomi», ammette il responsabile del mercato atestino. «Stiamo cercando di puntellare l’attacco, anche perché pensiamo sia stato il punto debole della passata stagione. Vogliamo partire dai nostri difetti per cercare di correggerli. Prima arrivano i bomber, meglio è». Marchetti non smentisce il nome di Damien Florian («I nomi che girano sono quelli», replica glissando il vice di Lucchiari), punta 30enne del Renate (Lega Pro), che piace anche ad Adriese e Montebelluna, mentre un altro obbiettivo potrebbe essere Andrea Antenucci, che ha mostrato ottimi numeri con la Vigontina San Paolo, poi retrocessa in Eccellenza. […]
Ore 14.00 – (Gazzettino) «Ho fatto questa scelta perché si può dare continuità a ciò che di bello abbiamo costruito ad Abano, possibilmente anche con maggiori ambizioni». Ecco le prime parole di Luca Tiozzo come tecnico del nuovo sodalizio nato tra Luparense e Abano (il nome non è stato ancora svelato), in attesa della presentazione ufficiale che è prevista nelle prossime ore. Tiozzo raggiunge il direttore sportivo Andrea Maniero, ricomponendo così la coppia che tanto bene ha fatto nell’ultima stagione con gli aponensi. Anche se negli ultimi giorni ha fatto tanto parlare il suo dietro front dopo essersi accordato con l’Adriese. «Questa situazione l’ho sentita molto e ci sono stato male. Avevo ricevuto sette proposte, delle quali una di Lega Pro, e scartando prima una e poi l’altra rischiavo anche di rimanere a casa. A quel punto ho parlato con l’Adriese che mi aveva cercato. Il dietro front nasce dal fatto che dodici ore più tardi a quella stretta di mano si è creata questa nuova situazione tra Luparense e Abano, ma non avrei mai pensato che il presidente Gildo Rizzato decidesse di passare la mano. A quel punto ho fatto questa scelta. Immagino che all’Adriese siano arrabbiati, ma non la considero una mancanza di rispetto da parte mia. Sono sereno e carico, voglioso di fare il meglio possibile. Il presidente Stefano Zarattini è ambizioso e vorrà fare sicuramente bene. Cercavo una sfida del genere». […] Un nome caldo sarebbe quello di Lauria in forza al Campodarsego nell’ultima stagione. Giocatore che Tiozzo conosce al meglio avendolo già allenato ai tempi del Rovigo. Sulla questione Maniero è eloquente: «Lauria è un giocatore che piace a tutti e che fa la differenza in questa categoria, però se ha un discorso di rinnovo in piedi con il Campodarsego non mi intrometto di sicuro perché ho ottimi rapporti con il club biancorosso. Al contrario se mi dovessero dire che posso andarci a parlare, allora andrei a sedermi al tavolo. Ma prima assolutamente no». […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) L’ufficialità è questione di pochi giorni e di una manciata di firme. Il notaio, però, può attendere, il mercato meno. Ecco perché Andrea Maniero, nuovo direttore tecnico della Luparense che presto tornerà in Serie D (grazie alla cessione del titolo sportivo dell’Abano di Gildo Rizzato alla società del patron Stefano Zarattini), sta lavorando per allestire una rosa di alto profilo. Arriveranno al “Gianni Casèe” giocatori di categoria (si parla pure di Lauria del Campodarsego) ma anche giovani emergenti, che mister Luca Tiozzo (promessosi all’Adriese, ma poi convinto dal progetto padovano) dovrà far brillare, come già con i vari Nobile, Ferrante e Serena in maglia neroverde. «Conosco il calcio e penso sia meglio volare basso», afferma Maniero. «Da giocatore mi è capitato di vincere con squadre di medio profilo e far male con vere e proprie “corazzate”. I conti si fanno alla fine, come sempre». Maniero parla già da dirigente dei Lupi: «Zarattini mi ha detto di iniziare a lavorare e mi sto muovendo in quella direzione» Obiettivo numero uno? “Confermare” i protagonisti dell’ultimo Abano, fra i quali il centrocampista Pagan e gli stopper Meneghello e Boscolo Berto. «Dobbiamo fare le cose per bene», puntualizza Maniero. «La Luparense è una realtà nuova e bisogna tenere i piedi per terra». Infine, arriva l’endorsement nei confronti del “suo” allenatore. «Mi fido tantissimo di Luca Tiozzo, che per competenza, fame e capacità di gestire il gruppo ha pochissimi rivali. Sono felice che abbia scelto la Luparense: le società che lo volevano, ArzignanoChiampo, Adriese e Rovigo, avevano grandi budget e altrettante ambizioni. La sua volontà di continuare con me penso abbia fatto la differenza». […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Dopo la fumata bianca per capitan Aliù, ecco un altro rinnovo. Stiamo parlando di Igor Radrezza che per la terza stagione di fila giocherà con il Campodarsego. A dare l’annuncio è stato il direttore generale Attilio Gementi: «Resterà con noi, e la prossima settimana avrà modo di parlare con Gianfranco Fonti. Siamo lieti di avere raggiunto l’intesa con Radrezza che è contento di giocare ancora con noi». Nel prossimo campionato il fantasista mancino cambierà anche posizione in campo, visto che metterà a disposizione il suo talento in pianta stabile a centrocampo, come ha fatto nelle ultime partite della stagione appena conclusa. Più che alla Pirlo però, Gementi fa il nome di un altro juventino: «Abbiamo parlato proprio di Radrezza nel primo incontro che ho avuto con Fonti, dato che abbiamo in mente di farlo giocare in mezzo al campo, e può diventare il nostro Pjanic. Può anche essere il vice capitano della squadra essendo al suo terzo anno al Campodarsego». Un’altra trattativa aperta sul tavolo è quella con Fabio Lauria, bomber dei biancorossi con ventidue sigilli. Il club ha messo sul piatto la propria offerta, adesso sta al giocatore dare una risposta che è attesa a stretto giro di posta. Che poi Lauria possa finire nel mirino della Luparense, è una voce giunta all’orecchio anche di Gementi. «Tra me e Maniero c’è un rapporto ottimo, come anche tra le società, e sarebbe sciocco mettersi in concorrenza. L’anno scorso avevo trattato Nobile, ma quando ho saputo che voleva seguire Tiozzo all’Abano l’ho mollato. Spero che questo rapporto di correttezza reciproca continui ancora». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) È tempo di conferme e prime trattative per il Campodarsego di Gianfranco Fonti. Il direttore generale Attilio Gementi sta cercando di seguire un filo conduttore per portare a Reschigliano semplicemente i migliori, in vista di un campionato di serie D in cui il “Campo” dovrebbe ambire al primo gradino del podio. Si parte dai giovani, i cosiddetti “under”, sino ad arrivare ai grandi colpi estivi, passando per i rinnovi dei “senatori” dello spogliatoio. «Inseriremo nella rosa della prima squadra ben cinque ragazzi del 1999, uno per settore del campo», spiega Gementi. «Hanno già avuto modo di allenarsi e giocare con i grandi, dimostrando le loro capacità. Questi ragazzi sono l’orgoglio dell’ottimo settore giovanile del Campodarsego». In particolare, Edoardo Nalesso, Maurizio Menale e Mirco Barison hanno pure disputato partite da titolari in quarta serie con i “Gabbiani” e stanno ben figurando nelle finali-scudetto della categoria Juniores. Oltre ai giovani, però, ci sono i “fedelissimi”: «Resteranno con noi Daniel Beccaro e Igor Radrezza e siamo felicissimi di aver ottenuto i loro “sì”» , conferma Gementi. «Stiamo parlando anche con D’Appolonia, che ha dimostrato grande disponibilità. Per Aliù, invece, si era parlato del Trento (neopromosso in D, ndr), ma era una trattativa impostata da qualcuno che c’entrava poco con quella società. In seguito abbiamo chiarito con Grasjan e anch’egli dovrebbe restare con noi». […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Amedeo Benedetti e Cristian Kouame: ecco i primi due acquisti del Cittadella. Per la verità sono entrambi conferme, ma dal prestito i cartellini diventeranno adesso di proprietà della società granata. Un difensore e un attaccante di prospettiva (compirà vent’anni a dicembre) che l’anno prossimo dovrà consacrarsi: due pezzi importanti nel mosaico che sta componendo Stefano Marchetti da consegnare poi a Roberto Venturato. È proprio il direttore generale del Cittadella ad annunciare le due novità, quasi in sordina: «Con tutti gli impegni in agenda che ho, rischiavo di scordarmene. Su Amedeo Benedetti, in prestito dal Chievo, c’era il diritto di riscatto a favore nostro, l’ho già esercitato, quindi il difensore adesso è di nostra proprietà». Lo stesso accadrà per Kouame. «La sua posizione con il Prato è la stessa, il Cittadella detiene il diritto di riscatto e lo farà valere, il ragazzo resterà quindi con noi». […] Restando nel reparto offensivo, c’è pure Andrea Arrighini in prestito, dall’Avellino, ma la sua situazione è in stallo. «Vedremo» dice sibillino Marchetti. Due giocatori in prestito, invece, hanno concluso la propria avventura a Cittadella, come avevamo scritto nei giorni scorsi. «Valzania e Vido rientreranno nei rispettivi club di appartenenza». Il resto del lavoro si porterà avanti senza fretta, anche per quanto riguarderà i rinnovi. «Ci sono dei paletti riguardanti l’età dei giocatori nel comporre la rosa, serve pazienza per verificare cosa offrirà il mercato, e valutare le eventuali richieste che dovessero giungere sul mio tavolo», sottolinea Marchetti. Che poi aggiunge: «In questo momento non ci sono trattative. I campionati devono ancora finire, le società faranno il punto della situazione a bocce ferme. Bisogna stare calmi: di giocatori ce ne sono tanti, valuteremo con calma ogni posizione». […]
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Parliamo con il più forte difensore del campionato? «Così dicono», sorride Filippo Scaglia, stando al gioco. Che poi non è un semplice modo di dire, visto che “Pippo” riceverà sul serio il riconoscimento di miglior difensore della Serie B nell’ambito di “Italian Sports Awards – Gran Gala dello sport italiano”, evento che si sarebbe dovuto svolgere proprio oggi a San Benedetto del Tronto e che invece è stato rinviato al 18 settembre. «Mi hanno avvisato una settimana fa che la cerimonia è stata spostata e a me fa solo comodo. Per settembre riuscirò ad essere presente senza aver bisogno di accompagnatori», spiega il centrale del Cittadella, ancora alle prese con il recupero dalla frattura alla tibia rimediata dopo uno scontro con Pucino nel derby con il Vicenza. Lei si sarebbe votato?«Diciamo che so di essere stato autore di una buona stagione, per quanto finita nel peggiore dei modi con questo cavolo di infortunio e l’uscita ai playoff. Il premio, che è stato assegnato da una giuria di giornalisti e tecnici dei campionati di A e B, è una delle poche notizie positive recenti». […] In ritiro ritroverà il tecnico Venturato e il d.g. Marchetti. Come sa, quest’ultimo è stato davvero vicino a cambiare aria.«La sua permanenza ha dato un segnale importante: credo si possa dire senza troppi giri di parole che è il primo vero acquisto per la prossima stagione. Il direttore ha un ottimo rapporto con noi ed è un punto di riferimento. Non so quanto sia stato vicino al Chievo, ma di sicuro non se ne sarebbe mai andato sbattendo la porta». La base per ripartire c’è. «Guardate, ci siamo nascosti per un anno intero e adesso non ho problemi a dirlo: ripartiremo provando a salire in Serie A. Questo gruppo ha mostrato quanto vale e credo possa bastare qualche ritocco per renderlo ancora più competitivo, anche perché si ripresenterà al via con quella maturità che, nella scorsa stagione – in cui tanti si sono ritrovati a competere a questi livelli per la prima volta in carriera – non poteva esserci. Ovviamente la fiducia nei nostri mezzi non deve far venir meno la consapevolezza di quanto sarà difficile: come ricordava Iori, l’esempio del Trapani, retrocesso l’anno dopo i playoff deve servire da monito». […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) Al tempo stesso, al di là delle dichiarazioni ufficiali, l’impressione è che pure il discorso legato a Bruno Tedino (contratto con il Pordenone fino al 2019, qualche richiesta dalla B) non sia definitivamente tramontato. Entrambi erano impegnati ieri nei play off promozione con le rispettive squadre. Il Livorno è stato eliminato (2-2 a Reggio), mentre il Pordenone pareggiando a Cosenza ha passato il turno e in semifinale ora affronterà il Parma. […] Gli under possono essere inseriti in lista senza limiti e rientrano ancora in tale categoria, tra i giocatori contrattualizzati, il portiere Favaro, il centrocampista Mazzocco e l’esterno sinistro Tentardini. Rientra infine alla base Petrilli.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Archiviata la settimana che ha portato al ribaltone societario, con Roberto Bonetto nuovo azionista di maggioranza, si apre quella dedicata alla ricerca del nuovo allenatore, con il direttore generale Giorgio Zamuner che sta valutando i profili giusti e ha già parlato con alcuni possibili pretendenti quali Grassadonia (Paganese), Magi e Colucci, reduce dall’esperienza finita anzitempo a Reggio Emilia. Non sarà una scommessa, è stato dichiarato dallo stesso Bonetto, e non necessariamente uno specialista della Lega Pro e comunque si punterà su un tecnico in grado di proporre un calcio divertente e propositivo. In tale ottica, tra i principali candidati sembra esserci in particolare Claudio Foscarini (ora al Livorno, contratto in scadenza con opzione), due promozioni in serie B con Alzano e Cittadella, sette anni nel torneo cadetto con i granata e alla guida della Primavera proprio nel periodo in cui Roberto Bonetto era dirigente del settore giovanile e il figlio Edoardo giocatore.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Si è usciti poi dai confini provinciali in due situazioni ben note, anch’esse piuttosto datate. Si è pescato infatti nel trevigiano per Alessandro Del Piero e Luigi Sartor (classe 1975), la cui cessione alla Juve nell’estate del 1992 per un miliardo fece scalpore in quanto era ancora minorenne, senza dimenticare il ghanese Isaac Donkor, preso nel 2008 dal Santa Lucia di Piave e ceduto due anni dopo all’Inter. In tempi recenti il Padova aveva pescato Vido, il forte attaccante del Milan in evidenza quest’anno con il Cittadella, a Bassano e la punta nigeriana Mbakogu del Carpi, persa dopo la mancata iscrizione in Lega Pro nel 2014, a Scorzè. Per lo stesso motivo il Padova ha perso tre anni fa grandi talenti quali il portiere Zaccagno, ora impegnato con la nazionale ai mondiali under 20, e il difensore granata Varnier, entrambi nati e residenti in città. Sull’altro piatto della bilancia sono tanti i padovani che hanno impreziosito la cantera biancoscudata, o quantomeno regalato con la loro cessione risorse importanti alla società. Solo per limitarsi a qualche nome, Pippo Maniero, Ivone De Franceschi, i difensori Rossettini, Andreolli e Gastaldello, ancora protagonisti in serie A, e l’attaccante Rej Volpato, ceduto alla Juventus nel 2004. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un settore giovanile all’insegna della padovanità e un’attività di ricerca dei nuovi talenti concentrata quasi essenzialmente sul nostro territorio. È questa una delle linee guida illustrate da Roberto Bonetto nella conferenza stampa in cui sono state presentate idee e strategie del nuovo Padova. In pratica, anche in linea con la volontà di contenere le spese legate al vivaio, tagliando in particolare le voci riferite alla ospitalità nella foresteria e ai trasporti, difficilmente vedremo nella varie formazioni ragazzini provenienti da altre regioni, il tutto a fronte di uno scouting ancora più capillare all’interno dei confini provinciali o poco oltre. […] Si contano sulle dita della mano i ragazzi non locali esplosi grazie alla società biancoscudata. Due in particolare, piuttosto indietro nel tempo, i casi più eclatanti. Stiamo parlando di Pasquale Foggia e del nigeriano Mohammed Aliyu Datta. Il primo, napoletano classe 83, giocava nel Banco di Napoli e a 14 anni entrò nelle giovanili del Padova che nel 1999 lo cedette poi al Milan insieme a Deinite (di Monselice) e Vianello (di Mogliano), per una cifra importante e in cambio di Roberto De Zerbi. In realtà l’arrivo nel Veneto di Foggia fu legato a problemi familiari del giocatore che si trasferì al nord con la madre. Quanto al nigeriano, esordì in B nel 1997 non ancora sedicenne e l’anno dopo passò al Milan per circa tre miliardi di lire.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il vero problema è che la Lega Pro, quasi certamente, abbasserà da 16 a 14 la quota di “over”, i giocatori con più di 23 anni utilizzabili in rosa. Per questo la conferma dei due non è scontata, e anzi sarà proprio il nuovo allenatore, quando s’insedierà in viale Rocco, a dover dire la sua e a decidere se tenerli anche per il prossimo campionato. Per Alessandro Favalli, il terzo e ultimo giocatore in scadenza, si attende ormai davvero poco per l’annuncio del rinnovo. […] Chi, invece, non partirà è la coppia di estremi difensori: confermati Giacomo Bindi, che oggi a San Benedetto del Tronto avrebbe dovuto essere premiato con il riconoscimento come miglior portiere della Lega Pro 2016/17, ma la cerimonia degli Italian Sport Awards è stata rinviata al 18 settembre, e Alessandro Favaro.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il primo conosce molto bene la piazza padovana, avendola vissuta da vicino, seppure indirettamente, nel decennio della sua fortunata gestione al Cittadella, il secondo con Zamuner ha mantenuto ottimi rapporti anche dopo l’addio del d.g., dodici mesi fa, alla piazza friulana. Entro questa settimana, molto probabilmente, Zamuner cercherà di piazzare il colpo e di chiudere subito la pratica, e non è da escludere che nelle prossime ore escano allo scoperto alcuni nomi sinora tenuti nascosti. Per poi concentrarsi a tutto tondo sull’organico da mettere a disposizione del prescelto per il ritiro in Trentino. Gli argomenti più spinosi sono quelli legati ai due brasiliani in scadenza di contratto. In altre condizioni Emerson e Neto Pereira sarebbero stati quasi certamente confermati, con il prolungamento per un’altra stagione: esperienza e qualità superiore alla media della categoria, capacità di trascinare la squadra e peso specifico non indifferente negli equilibri dello spogliatoio.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] L’identikit tracciato nel corso della settimana dai vertici societari indurrebbe a ridurre a sole due tipologie quella in cui ricercare la prossima persona a cui affidare la guida tecnica della prima squadra. Un giovane, anagraficamente parlando, ma con già diversi anni di esperienza e buoni risultati in categoria, potrebbe essere una scelta valida dal punto di vista tecnico e, soprattutto, economico, visto che l’esperienza e il “nome”, a qualunque livello, si pagano. L’alternativa, invece, è rappresentata da un profilo esperto: in cima alla lista ci sarebbero – il condizionale è d’obbligo – Claudio Foscarini e Bruno Tedino, arrivati ai quarti di finale playoff con Livorno e Pordenone e il cui bagaglio di conoscenze è notevole.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo tre anni con le divise griffate Macron, il Padova volta pagina e dalla prossima stagione avrà le maglie da gara realizzate dalla Kappa. Addio, dunque, allo sponsor tecnico che aveva vestito i biancosudati negli ultimi tre campionati, dalla Serie D ai due di Lega Pro: per la prima volta nella storia del club sarà il noto marchio di abbigliamento torinese a fornire le divise ufficiali. In Italia, Kappa quest’anno ha disegnato le maglie di Napoli, Sassuolo, Torino e Pisa.