Mercato Padova, Zamuner: “Serve un allenatore che faccia un gioco propositivo! Ma escludo Tedino perché…”

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«La nuova stagione è partita. Magari non a cento all’ora, ma piano piano ci siamo messi in moto», le parole di Zamuner, pronto ad iniziare il suo secondo anno al timone dell’area tecnica biancoscudata. «L’allenatore è l’unico aspetto sul quale ci stiamo concentrando in questi giorni: la squadra ha una buona base da cui ripartire e qualche contratto in scadenza di cui discutere, ma lo si farà solamente con il nuovo tecnico, è normale che ci sia un confronto a riguardo con chi poi guiderà il gruppo. Vorrei non andare oltre il 10 giugno, massimo il 15: nel giro di due settimane, avremo il nome». In B e in Lega Pro ci sono ancora i playoff in atto. Come vi state muovendo? «Per ora stiamo prendendo in esame in generale l’idea per la prossima stagione, ragionando a 360 gradi su cosa migliorare e su come ottimizzare i costi. Per ciò che riguarda l’allenatore, invece, stiamo pensando a profili che possano andar bene per Padova, facendo dei colloqui con qualcuno di questi per capirne motivazioni, aspettative, costi e quant’altro. Per questa piazza serve il profilo giusto, e non è detto che l’età anagrafica sia un problema: possiamo spaziare dall’esperto al giovane, l’unica certezza dev’essere poi quella di potergli offrire materiale per lavorare. Il budget per la prima squadra sarà sulla falsa riga di quello dell’anno scorso, ma ci sono ancora tante valutazioni da fare».

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Bruno Tedino, che lei aveva cercato un anno fa, può tornare un nome d’attualità? «Sinceramente non voglio perdere tempo. È sotto contratto col Pordenone, sta facendo i playoff e ha sirene che arrivano dalla Serie B: devo cercare da un’altra parte. Rimane intatta la mia stima nei suoi confronti, ma lo escludo al cento per cento, perché so che il presidente neroverde Lovisa lo lascerà libero solo per un’opportunità importante». Potrebbe arrivare un tecnico dalla Serie B, allora? «Alcuni non scendono di categoria, altri hanno costi e aspettative completamente distanti da ciò che possiamo offrire. Quando avrò le idee chiare stringerò il cerchio su un paio di nomi». Per i tre giocatori in scadenza, infine? «Solo quando ci sarà l’allenatore faremo un’analisi profonda della rosa, in base anche alle nuove regole sugli over. Fino ad allora, è un discorso prematuro».

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

«Sono molto contento, fare calcio a Padova è per me motivo d’orgoglio ed è un’esperienza che mi fa crescere». A parlare è il direttore generale Giorgio Zamuner che per il secondo anno di fila sarà il responsabile del progetto tecnico biancoscudato.  D’accordo il rinnovo automatico in virtù del migliore posizionamento finale in classifica rispetto alla passata stagione, ma la conferma ufficiale è arrivata l’altro ieri per bocca del nuovo presidente Roberto Bonetto che ha sottolineato la bontà del lavoro svolto dal dirigente. «Essere riconfermato indipendentemente dal contratto è una soddisfazione e mi dà la carica per ripartire cercando di non ripetere, o quantomeno ridurre al minimo, gli errori commessi quest’anno per fare un campionato di un certo tipo, e migliorare ciò che abbiamo fatto. Padova è una piazza un po’ particolare, in un anno ho capito tante cose e poter continuare mi rende felice».

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A proposito di giocatori over 21 in lista, se quest’anno erano al massimo sedici in vista della prossima stagione si va verso una riduzione. «Probabilmente saranno quattordici, e allora magari si potrebbero prendere due giocatori bandiera che quest’anno non avevamo a differenza di altre squadre (Soligo e Cernuto nel Venezia, ndr). Sarebbe un’opportunità da sfruttare se si potessero trovare giocatori di un certo livello. Comunque nel prossimo campionato non vorrei avere una rosa corta come quest’anno, ma farla più numerosa e con più alternative forti, anche se giovani». Quanto ai giocatori bandiera, i nomi caldi potrebbero essere Carraro, Trevisan e Bovo, quest’ultimi due seguiti da Zamuner quando faceva l’agente. Prima di tutto però va individuato il nuovo allenatore. E Zamuner è già passato all’azione. «Ho un po’ di idee, e le sto valutando. Deve essere un tecnico che accontenta la piazza come nome, gioco e atteggiamento. Non sarà semplice, ma bisogna provare a fare qualcosa di diverso rispetto a quest’anno». Concetto che approfondisce. «Ho capito che il tifoso apprezza di più una squadra garibaldina, che va all’attacco e che gioca bene cercando in tutti i modi la vittoria piuttosto di una compagine sparagnina che ottiene risultati tirati per i capelli. Per cui bisogna prendere un allenatore che faccia un gioco propositivo e arrembante».

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(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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