Cittadella, Varnier: “Devo tutto ai granata! E ringrazio Venturato e Scaglia perché…”

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Adesso sotto con lo studio. Marco Varnier è appena rientrato dallo stage con l’Under 21 di Luigi Di Biagio, prima tappa di avvicinamento al campionato Europeo di Polonia 2017 e, salvo un’improbabile convocazione per il torneo continentale, adesso potrà veramente dedicarsi soltanto alla maturità, oramai alle porte. Con il Cittadella eliminato dai play off, Varnier aveva già staccato la spina con il calcio: «La chiamata nell’Under 21 mi ha sorpreso, ho dovuto riprepararmi mentalmente prima ancora che fisicamente, ma una chiamata in Nazionale non si rifiuta mai. Adesso sotto con lo studio, anche perché sono bersagliato dalle ultime verifiche e interrogazioni. Non è un periodo facile, ma voglio raggiungere la maturità, è importante la scuola». Anche Venturato ha dato una mano a Varnier in questo senso: «Durante l’annata, nei momenti di maggior pressione dello stadio mi concedeva di saltare un allenamento per concentrarmi sui libri. Lo ringrazio».

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Varnier chiuderà con il liceo, intanto sta per concludersi un anno favoloso per un diciottenne (l’8 giugno farà 19 anni): «Mai mi sarei aspetto di ritagliarmi un posto tra gli undici titolari della prima squadra». Poi le convocazioni nell’Under 19, nell’Under 20 e adesso nell’Under 21. «I meriti della mia ascesa vanno tutti al Cittadella, ai miei compagni. Ognuno ha cercato di infondermi serenità per potermi allenare al meglio, senza pressioni». Già l’anno scorso qualche capatina in prima squadra l’aveva fatta in Coppa di Lega Pro, è stato più facile il salto definitivo: «Facile proprio no, perché all’inizio è stata dura, andavano tutti a ritmi ben più elevati dei miei. Ho preso anche qualche parola, che fa sempre bene, ti aiuta a crescere. Devo tutto al Cittadella». Un compagno di squadra in particolare si è preso Varnier sotto la propria protezione: «Filippo Scaglia mi è stato tanto vicino, mi ha aiutato sin dall’inizio, nei movimenti, nel modo di propormi in campo perché io tenderei ad abbassare la testa e lui mi ha migliorato in questo senso. Dopo un errore era il primo a rincuorarmi e ridarmi la forza per ripartire. E’ il giocatore con il quale ho legato di più a Cittadella».

(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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