Live 24! Padova, in tarda mattinata la conferenza di Bergamin: il “pres” diventa socio di minoranza

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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri contro Cosenza, la gara uno dei quarti di finale playoff di Lega Pro in programma domani sera (20.30), in un Bottecchia che si annuncia tutto esaurito (2 mila 200 i tifosi locali, 200 quelli ospiti) e caldissimo, sarà anche Rachid Arma contro Edoardo Blondet: i 190 centimetri del bomber tunisino a confronto con i 185 del difensore centrale dei bruzi. […] «Rachid è un giocatore da area di rigore premette Edoardo Blondet, classe ’92, scuola Sampdoria, con un passaggio nel 2012 anche a Portogruaro -, quindi va affrontato nella maniera giusta. Dovremo stare attenti sia sui cross che sulle palle che attraverseranno o passeranno in mezzo alla nostra area di rigore. I pericoli, tuttavia, non arriveranno soltanto da Arma. Nel Pordenone ci sono tanti uomini capaci di andare a segno: dai difensori ai centrocampisti, fino agli attaccanti. Non è però facile farci gol gli ultimi successi hanno accresciuto notevolmente l’autostima dei rossoblù -. Lo abbiamo dimostrato nei match della post season con la Paganese (2-0) e con il Matera (2-1, 1-1). Per segnarci, devono fischiarci contro calci piazzati o rigori dubbi. Se non perderemo concentrazione faremo bene anche a Pordenone. In gara due, poi, al San Vito ci trascinerà il nostro pubblico». […]

Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) […] La macchina organizzativa neroverde è alle prese con la successiva trasferta in Calabria. Domenica c’è il ritorno a Cosenza e bisogna mettere a punto gli ultimi dettagli logistici. Non senza qualche difficoltà. La prima: Cosenza non ha un aeroporto. Il più vicino è quello di Lamezia Terme, che dista circa 70 chilometri. Ovvero un’ora di bus. Possibili alternative? Il treno, ma decidendo di affrontare una piccola odissea. Che per scopi turistici magari non pesa, mentre potrebbe lasciare il segno se il giorno dopo c’è una gara che vale una stagione. Il tragitto, almeno partendo da Pordenone, non lascia margini di “manovra” : ben oltre 10 ore di viaggio e tre cambi per giungere a destinazione. Il primo a Mestre, il secondo a Napoli e il terzo a Paola, cittadina a meno di 40 chilometri dalla meta. Allora la soluzione che sta prendendo piede è una via di mezzo: all’andata un volo charter (quelli di linea, da Venezia e da Treviso, con o senza scalo a Roma, non hanno più posti disponibili) che porterà la truppa neroverde nel pomeriggio di sabato da Venezia a Lamezia Terme. Da lì tutti in pullman sino all’hotel. Dopo la partita di domenica sera (inizio alle 20.30) allo stadio Marulla, altro pernottamento, quindi la mattina del lunedì ritorno in treno. Il tutto con costi piuttosto elevati: solo per il charter si parla di almeno 10 mila euro. Cosa non si fa per un sogno chiamato serie B.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Pordenone classico o Pordenone contemporaneo? Ritornare al 4-3-fantasia o mantenere la difesa a tre che ha incartato e rispedito a Gorgonzola la Giana Erminio? Bruno Tedino e i suoi ragazzi ci stanno lavorando, oggi (ore 15) in un De Marchi blindato le ultime prove prima della sfida al Cosenza. Il rientro di Totò Burrai sarà decisivo, il playmaker ha bisogno della protezione di Suciu e Misuraca, per questo sembra scontato che in mezzo (ri)partiranno insieme dall’inizio. Così, l’abituale 4-4-2 dei calabresi potrebbe soffrire l’inferiorità numerica e il palleggio neroverde a centrocampo. Resta da sciogliere il nodo sulle corsie. Mister De Angelis in quella zona scocca la sua freccia più pericolosa: Giuseppe Statella, esterno offensivo lanciato a Bari da Antonio Conte, 12 gol in stagione e i fari di mezza serie B puntati addosso. Il numero 11 avrà bisogno di un occhio di riguardo, per questo non è da escludere una cerniera mediana composta da cinque uomini, con De Agostini e Semenzato avanzati, coperti da Stefani, Marchi e Ingegneri. Su quest’ultimo, così come su Misuraca, c’è qualche piccolo dubbio in vista di domani: i due non sono al top, ma stringeranno i denti. […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Domani sera sarà sugli spalti del Bottecchia. Raggiante come non mai, per avere appena contribuito con un gol alla salvezza del Fano, impegnato nei playout con il Forlì. Ma lo si noterà anche per altro. Alberto Filippini vestirà i panni del freschissimo doppio ex. La scorsa stagione 23 presenze e 8 gol con la maglia del Pordenone. In quella in corso 14 gettoni e una rete con la casacca del Cosenza, prima di prendere la strada delle Marche a gennaio.«Ho troppi amici – ha dichiarato Filippini a Cosenza channel – per perdermi la partita del Bottecchia». Nell’attesa di varcare i cancelli dello stadio cittadino, prova a immaginare la gara che metterà in palio una fetta delle final four di Firenze. «Il Pordenone – osserva Filippini – giocherà con la consueta aggressività, come vuole mister Tedino, puntando sulla qualità di giocatori come Cattaneo, Burrai e Misuraca. Loro tre sono in grado di non far rimpiangere un certo Berrettoni» . Su Tedino Filippini si sofferma anche oltre: «È bravissimo a far esprimere al meglio i calciatori che ha a disposizione ed è abile a gestire il gruppo». Parole dolci anche nei confronti della società: «Grazie alla lungimiranza del presidente, la società neroverde riesce a far emergere le qualità dei singoli senza chiedere tutto e subito» . Ritorno alla partita. E a un inevitabile pronostico: «Sarà una sfida aperta. Cerco di restare imparziale e dico: 1-0 all’andata per il Pordenone, medesimo risultato per il Cosenza al ritorno. Poi vinca il migliore ai rigori». […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il ko in Supercoppa di sabato scorso al Penzo col Foggia ha chiuso a tutti gli effetti la stagione, con Soligo e compagni a tutti gli effetti in vacanza dopo la cena di rompete le righe di ieri sera. Prima nel pomeriggio faccia a faccia con tappa al Taliercio tra Giorgio Perinetti e il tecnico Pippo Inzaghi, nei confronti del quale il patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi, ha seccamente negato ogni interessamento. «Con Inzaghi abbiamo parlato del ritiro del prossimo luglio spiega il ds che definiremo e ufficializzeremo a breve (prima fase quasi certamente a Sappada, poi a Detroit e di nuovo a Sappada o Moena, ndr). Inoltre abbiamo cominciato a ragionare sui giocatori, partendo da quelli sui quali ritiene di non dover puntare in serie B e che quindi aiuteremo a trovare una sistemazione consona. Per il resto aspettiamo tra una settimana il presidente Tacopina per fare il punto su tutto». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’addio alla Roma di Francesco Totti ha emozionato il mondo del calcio e, al tempo stesso, suscitato fantasie. Come quelle della campionessa della scherma paralimpica Bebe Vio che, come già riferito sul Gazzettino di ieri, ha invitato su Facebook l’ormai ex capitano giallorosso a prendere coscienza di «avere ancora molto da dare» e quindi a prendere in considerazione la possibilità di venire «a dare spettacolo nel Venezia» di Pippo Inzaghi. «Ci avevo già pensato io, tant’è che l’estate scorsa avevo mandato a Francesco un input fotografico in maglia arancioneroverde – confida stando al gioco Giorgio Perinetti -. La pulce nell’orecchio quindi ce l’ha, ma è chiaro che purtroppo si tratta di un bel sogno destinato a restare irrealizzabile». […]

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Joe Tacopina è atteso in Italia all’inizio della prossima settimana, al più tardi lunedì 5 giugno. Allora la macchina organizzativa arancioneroverde prenderà definitivamente il via, anche se i contatti fra lo staff tecnico e il presidente del Venezia sono proseguiti anche in questi giorni. Il presidente del Sassuolo Giorgio Squinzi ha definitivamente chiuso la porta a Filippo Inzaghi («Certi treni passano una volta sola»), mentre neppure a Verona è riuscita la manovra di Luca Toni, che sarebbe potuto diventare il nuovo direttore sportivo al posto di Filippo Fusco e aveva già sondato Superpippo. Ieri Inzaghi ha sentito al telefono il diesse Giorgio Perinetti e ha cominciato a tracciare le linee guida della nuova stagione. L’allenatore ha fatto richieste specifiche, Perinetti ne ha preso atto e riferirà a Tacopina. Qualche nome sul tavolo c’è già: Gianluca Pegolo per il ruolo di portiere, Davide Di Gennaro regista, Fausto Rossi mezzala, Francesco Caputo e Daniele Cacia per l’attacco, poi tanti giovani. E ci sono pure le possibilità all’estero e la collaborazione con l’Anderlecht potrebbe presto regalare frutti interessanti, quando sarà chiaro il budget. Ci sono anche le uscite, ad esempio bisognerà sistemare di Alex Pederzoli, tutt’altro che ben disposto dopo essere stato messo fuori lista in seguito al mercato di gennaio. Il centrocampista ravennate è già stato sondato dal Gubbio, tratterà la risoluzione ed è pronto a togliere il disturbo. Gradisce molto la destinazione Pordenone, ma si accontenterebbe anche di una squadra non di primissimo piano in caso di contratto pluriennale. […]

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia chiude e va in vacanza dopo la cena finale. Il Foggia è stato il capolinea di una stagione lunghissima, iniziata al Taliercio l’11 luglio. Ieri veloce incontro tra Giorgio Perinetti e Filippo Inzaghi («Ci vedremo con calma» ha commentato il direttore sportivo), anche se sarà una settimana d’attesa in vista del ritorno in laguna del presidente Joe Tacopina, previsto per lunedì 5 giugno, giorno in cui Inzaghi e Perinetti riceveranno a San Benedetto del Tronto l’Italian Sport Awards 2017 per la Lega Pro. «Avremo modo di confrontarci, io e Inzaghi, in questi giorni. Per capire chi vuole che rimanga e chi deve partire, dove intervenire nell’organico, anche se non ci saranno annunci finché non ritorna il presidente dagli Stati Uniti e si capirà la strategia da seguire per la prossima stagione» aggiunge Perinetti. Intanto il primo tassello sarà la conferma di Francesco Cernuto. «Manca solo la firma, siamo d’accordo, Ciccio resterà con noi, e non solo perché essendo un “giocatore bandiera” non entrerà nelle lista dei senior da presentare alla Lega. Soligo? Devo parlare con lui. Evans finirebbe nella lista dei senior in Serie B”. Qualche giocatore ha avuto lo scatto automatico fino al 2018 con la promozione, come prevedeva il contratto. Come Bentivoglio, Facchin, Fabris e Fabiano. Diversa invece la questione Moreo. «La situazione di Stefano Moreo è chiara, aspettiamo di conoscere le date entro cui si possono effettuare riscatti e contro riscatti, e poi vediamo come si comporterà la Virtus Entella che ha l’ultima parola sul giocatore». […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sono trascorsi vent’anni dalla conquista della Coppa Italia, il traguardo più importante della storia del Vicenza. I ricordi, le emozioni e le gioie di quella straordinaria serata sono ben vivi in tutti i tifosi biancorossi che ieri sera hanno affollato il Menti per salutare i protagonisti dello storico successo. Di quella squadra c’erano tutti tranne Fabio Firmani, a Dubai per lavoro; anche gli uruguaiani Marcelo Otero e Gustavo Mendez non sono voluti mancare alla festa. Loro che vent’anni fa la finale contro il Napoli non l’hanno potuta giocare, Otero infortunato e Mendez squalificato. «L’occasione per rivedere tutti, abbracciarsi dopo tanto tempo, e riassaporare l’entusiasmo dei tifosi al “Menti” era un richiamo troppo forte per non rispondere alla chiamata – spiega l’attaccante uruguaiano -. Inutile dire che Vicenza mi è rimasta nel cuore e tornarci è sempre un piacere, anche se il viaggio è molto lungo. Stavolta però, come tutti noi, ero molto felice di rivivere quella serata, e devo dire che, anche se sono passati vent’anni, tutto è tornato alla mente e i ricordi erano chiari come fosse successo tutto pochi giorni fa». Allegro e sorridente come raramente lo si era visto a Vicenza, Francesco Guidolin si è gustato una serata di festa dove, per una volta, il risultato contava poco o niente. «Di quella straordinaria vittoria in questi anni ho parlato più volte. Abbiamo cominciato a crederci e a pensare di poter arrivare in finale eliminato il Milan di Baggio, grazie ad una partita di ritorno quasi perfetta. Il Bologna in semifinale l’abbiamo eliminato anche con un pizzico di buona sorte, con quel gol di Cornacchini all’88esimo, e poi in finale con il Napoli al ritorno siamo stati bravi noi, ma straordinario il pubblico a spingerci verso una conquista che è arrivata grazie al lavoro di una società seria e competente, di una squadra che ha dato tutto e di un pubblico meraviglioso. L’unione di queste componenti ha permesso che il Vicenza andasse forse anche oltre delle sue possibilità, ma tutto quello che abbiamo conquistato ce lo siamo meritati perché abbiamo sempre lavorato duro». […]

Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Dovrebbe segnare una svolta, almeno si spera, l’assemblea dei soci Vi.Fin. di oggi pomeriggio. Nel calcio, ma così come in qualsiasi società, la programmazione è la prima cosa da fare e qui il tempo sta volando via e ancora non si capisce da chi e da come ripartire. L’altra assemblea Vi.Fin., di mercoledì 24, si era chiusa con in pratica un nulla di fatto, unica cosa emersa: raffreddare gli animi tra il presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli e gli altri soci. Oggi però rinviare oltre alcune decisioni sarebbe un problema non da poco e il primo nodo da sciogliere è proprio relativo a Vi.Fin., la finanziaria che il 30 maggio di un anno fa ha acquistato il Vicenza: sarà possibile per i soci continuare a camminare assieme al presidente? Difficile. Ma è altrettanto evidente che entro il 30 giugno bisognerà trovare circa 3 milioni e mezzo di euro per chiudere la passata stagione e iniziare col piede giusto la nuova. […]

Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) La cartolina della storia avrà sempre al centro lui, il Capitano, con quella coppa rilucente levata al cielo nella notte di Vicenza. E al fischio finale, ieri come vent’anni fa, è proprio attorno a Giovanni Lopez che i tifosi biancorossi si sono stretti in un abbraccio caldissimo, un’invasione di campo festosa come purtroppo da queste parti non se ne vedono da tantissimo, troppo tempo. «Questa festa se la meritava la gente, ce la meritavamo noi, ed è stata bellissima – ha commentato l’ex libero e allenatore del Vicenza -. Ho avuto la fortuna di indossare la fascia e alzare a nome di tutti la Coppa Italia quella sera del 1997, e sarà sempre un orgoglio rivedere quella foto». Ieri non ha segnato, ma il gol che contava – eccome – lo aveva firmato proprio vent’anni fa Giampiero Maini: «È stato sicuramente il più importante di tutta la mia carriera – ha confermato l’ex centrocampista -. Tornare in questo stadio, indossare di nuovo questa maglia, è stata un’emozione davvero intensa, ed è bellissimo per me, romano, che sia venuta pochi giorni dopo l’addio al calcio di Totti: due momenti che ho vissuto con passione e trasporto sinceri». Chi non ha perso il vizio di buttare la palla in fondo al sacco è Roberto “Bum Bum” Murgita: una doppietta in pochi minuti anche ieri. «Ma oggi, davvero, i gol erano l’ultima cosa a cui pensare – ha sottolineato -. Stavolta era bellissimo esserci e basta, guardarsi attorno, ritrovare in un attimo la sintonia con i miei compagni anche in campo, risentire l’affetto della gente di Vicenza. Ecco, da questo deve ripartire la storia della società biancorossa: una città che palpita così per il calcio è destinata a ritornare in alto». […]

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Poche stelle in cielo, ma brillano, e parlano, gli occhi. Di Francesco Guidolin, Pieraldo Dalle Carbonare, Sergio Gasparin, tre nomi e tre volti che resteranno scolpiti nella storia del Vicenza. É la loro serata, è la festa di ieri, oggi e domani.Completo elegante, sguardo fiero, movimenti controllati. Non è molto cambiato Guidolin. Anzi sì, ed è lo stesso allenatore a spiegarlo. «Stavolta me la godo proprio – dice seduto in panchina, con gli occhi sempre diretti al campo -, perchè io mi sono sempre lasciato andare troppo poco ed è un rimpianto. Ma che gioia stare qui, è una bellissima serata, la aspettavo da tempo e non vedevo l’ora che arrivasse il momento. Questa è la serata dei ricordi e degli incontri, e di molte altre cose. Mi emoziona rivedere il Menti così, il Vicenza è e sarà sempre nel mio cuore, perchè questa piazza, questi colori mi hanno lanciato in campo nazionale e sarò sempre riconoscente». Dalla curva sud tanti cori sono indirizzati anche al “maestro” Guidolin (e non potrebbe essere altrimenti…). Ad un certo punto, l’ex tecnico biancorosso fa per alzarsi, vuole ringraziare. Lo fa a suo modo, con discrezione. Ora che ha provato anche il campionato inglese, guidando lo Swansea, niente gli è precluso. Chissà. «Ma ora sto bene così, credetemi, mi sento tranquillo e rilassato come poche altre volte. Poi se arrivasse qualche proposta interessante, starò ad ascoltarla». […]

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Ci sono squadre che non si dimenticano, nomi che restano nei ricordi per sempre, perché legati ad emozioni e sofferenze, in una parola: alla passione. Così, dopo una delle stagioni più meste della storia biancorossa, ci si aggrappa ad un ricordo dolcissimo per lenire il dolore della caduta in Lega Pro.Una lacrimuccia, una stretta al cuore e tanta malinconia nella serata del Menti dedicata al Vicenza di Guidolin che, vent’anni esatti da quel 29 maggio del 1997, è tornato a solcare l’erba del Menti.Per una notte la stessa cornice, uno stadio in festa (migliaia gli spettatori accorsi), una sud che sfoggiava gli stessi striscioni di allora. Quello storico dei Vigilantes o della Caneva Berica e ancora Euforia Biancorossa e i Kapovolti. La colonna sonora: i Carmina Burana, come quella notte. Una musica che contribuì a creare quel clima così caldo che caricò i biancorossi e annichilì il Napoli. Al termine di quella serata magica arrivò lei, la prima e unica Coppa Italia vinta dal Vicenza.Per l’anniversario quegli eroi, sportivamente parlando, si sono ritrovati per giocare ancora una volta assieme. Nella riedizione della finale la parte del Napoli è stata recitata da 33 lettori, divisi in tre squadre, una per ogni tempo giocato, attraverso un concorso organizzato dal nostro giornale.Lo spettacolo in campo lo hanno dato solo Giò Lopez e compagni, più lenti nei movimenti ma in testa e nei piedi ancora grandi giocatori e grandi uomini, come ha sottolineato il presidente di allora, Pieraldo Dalle Carbonare. Per la cronaca Guidolin si schiera con l’amato 4-4-2 con Brivio in porta, Sartor e Beghetto esterni, Lopez e Viviani centrali. A centrocampo Gentilini, Di Carlo, Maini, Ambrosetti con Cornacchini e Murgita di punta. Poi entreranno Mondini, Belotti, Rossi, Mendez, Otero, D’Ignazio e Iannuzzi. Presente ma senza entrare in campo anche Amerini. […]

Ore 14.30 – (Gazzettino) Un tassello ulteriore verso il nuovo sodalizio tra Luparense e Abano. Ieri pomeriggio si è tenuto un altro faccia a faccia tra Stefano Zarattini e Gildo Rizzato, andato in scena negli uffici del patron dei Lupi. «Il progetto va avanti – spiega Zarattini – Sostanzialmente abbiamo fatto un passo avanti su quello che dobbiamo fare. Abbiamo tempo entro il 23 giugno per comunicare alla Figc il cambio della composizione societaria, e lo faremo sicuramente prima di quella data. Ruoli in seno al club? Non ne abbiamo ancora parlato. Si è invece ribadito che io mi occuperò a San Martino di prima squadra e juniores che lavoreranno a stretto contatto, mentre Rizzato continuerà a portare avanti il settore giovanile ad Abano. Ne sono felice perché Abano è un bacino importante e in tutti questi anni è stato fatto un grande lavoro, sarebbe stato un peccato perderlo». Ovviamente il discorso sul piano tecnico è già decollato, con Andrea Maniero in prima linea nei panni di direttore sportivo. «In realtà ha già iniziato a lavorare da qualche giorno per allestire la squadra», chiosa Zarattini. E il diesse si è dato da fare anche per l’allenatore. Non è un mistero che Luca Tiozzo sia il prescelto per la panchina. «Maniero l’ha contattato, ed entro un paio di giorni si riserverà di dargli una risposta». Che sarà in senso affermativo, visto che Tiozzo farà marcia indietro dopo essersi promesso nei giorni scorsi all’Adriese, e seguirà in questa nuova avventura Maniero. Come del resto i due avevano preventivato di fare in tempi non sospetti. […]

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Avanti spediti verso la chiusura. La trattativa tra Stefano Zarattini, patron della Luparense, e Gildo Rizzato, da più di 25 anni alla guida dell’Abano, per l’acquisizione del titolo sportivo del club neroverde e il trasferimento della Serie D a San Martino di Lupari, procede spedita e senza intoppi. L’incontro annunciato ieri tra i due presidenti è andato regolarmente in scena, protraendosi sino a metà pomeriggio e registrando nuovi passi avanti, sia sotto il profilo “aziendale” che sotto quello tecnico. «Con Gildo Rizzato abbiamo fatto una bella chiacchierata», l’ammissione soddisfatta del numero uno dei Lupi al termine del summit. «Non ho molto da dire in più rispetto a ciò che già sapete, non ci sono grandi novità. Però il nostro incontro è andato bene, nel senso che abbiamo confermato in pieno ciò che ci eravamo già detti: la prima squadra e la Juniores si sposteranno a San Martino, mentre il settore giovanile rimarrà ad Abano sotto la gestione di Rizzato». […] Al tavolo di Zarattini e Rizzato, successivamente, si è aggiunto Andrea Maniero, direttore generale dell’Abano lo scorso anno e ormai quasi ufficialmente investito del ruolo di direttore sportivo della nuova realtà. «Gildo ed io abbiamo parlato anche di Maniero e dell’allenatore Tiozzo», rivela Zarattini. «Con il primo abbiamo ormai chiuso, sarà lui il nostro direttore sportivo, al cento per cento. A quel punto, poi, è partita la proposta a Luca Tiozzo per assumere la guida della prima squadra, e ora la palla ce l’ha lui: nel giro di 48 ore aspettiamo la sua risposta». […]

Ore 13.30 – LE DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE BERGAMIN:

“Il motivo per cui vi ho convocato è per ufficializzare delle cose che sono state definite ieri nell’incontro tenutosi in sede. Mi hanno dato fastidio certe cose scritte sui giornali, soprattutto quando si parla dell’aspetto finanziario dell’azienda ed a tal proposito volevo “smentire” queste affermazioni perché non c’è alcun problema. Ho preso due appunti per spiegarvi al meglio il tutto… Cerco anche di non commuovermi! Ricordo ancora con tristezza la vittoria inutile del Padova con l’Avellino nell’ultima partita in serie B, è stato un momento triste ma il peggio doveva ancora arrivare. Nel disinteresse generale mi sono fatto promotore di una operazione di salvataggio creando un progetto che rappresentasse degnamente la città ed i tifosi più veri, quale io credo di essere. Non l’ho fatto per interessi personale, semplicemente non volevo far morire una storia così gloriosa… E Roberto Bonetto è stata l’unica persona che mi ha dato concreto appoggio e disponibilità! In questa società ho dato più di tutti, e sono contento che i nostri ragazzi del settore giovanile ora possano tornare a giocare in uno stadio glorioso come l’Appiani dopo la ristrutturazione. Voglio ringraziare in particolare Massimo Poliero per quanto fatto in questi due anni per il settore giovanile insieme a Giorgio Molon, valorizzando i nostri ragazzi. Io ho fatto tutto ciò solo ed unicamente per il bene del Calcio Padova! Con Roberto Bonetto sono riuscito a tenere un discreto equilibrio, ma è innegabile che ci siano stati momenti di difficoltà che ha anche tolto serenità all’ambiente. In piena consapevolezza abbiamo preso quindi la decisione che sia uno tra me e Bonetto comandare. Ho lavorato in questi mesi alla ricerca di una figura forte che potesse aiutarci, ho messo a disposizione la mia maggioranza delle quote a titolo gratuito ma non sono riuscito ad incontrare l’interesse degli interlocutori. Roberto Bonetto ha promesso che metterà ancor più risorse, e non lo metto in dubbio! Ribadisco che questa scelta è solo ed unicamente per il bene Padova. Il sottoscritto e gli altri soci a oggi la famiglia Bonetto detiene la maggioranza col 70% delle quote. Massimo Poliero lascia la carica del settore giovanile e si disimpegna dal Calcio Padova pur garantendo il suo aiuto sotto altre forme, a titolo di sponsorizzazione. Il nuovo organigramma è dunque il seguente: la famiglia Bonetto avrà il 70%, il gruppo Sunglass di cui sono a capo il 20% mentre Pancolini e Salot avranno il 5% a testa delle quote. Io rassegnerò le mie dimissioni dalla carica di presidente e non ne deterrò altre per lasciare piena autonomia a chi si è preso la responsabilità di guidare il Calcio Padova. Bonetto è una persona affidabile e corretta, e sono sicuro che farà il massimo per portare il Padova a livelli ancor più alti mantenendo gli impegni presi. L’aspetto economico può non essere significativo: la mia proposta poteva andare in una direzione che andava bene per me, ma io pensavo che avrebbe dato continuità ma magari con un po’ meno di risorse. Poi il tifoso che fa anche il presidente può anche mettere in difficoltà i conti, perché sei trascinato dagli eventi. Penso che sia successo anche questo, ma non rinnego nulla e non voglio recriminare per situazioni ormai passate. È vero che volevo cambiare l’allenatore prima della gara con la Reggiana? È stata presa in considerazione… Perché sono saltate le altre trattative? Sono cose articolate e lunghe, le risposte prima sono state interlocutorie e poi più chiare ma l’ultima risposta negativa che mi ha fatto fermare e prendere questa decisione è arrivata la settimana scorsa. Per me va bene così, se c’è bisogno di me ci sono! L’anno scorso avevo manifestato questo mio “malessere” perché il divertimento era venuto meno… La minoranza sarà rappresentata nell’assemblea dei soci, che è l’organo più importante. A malincuore qualcosa non mi andrà bene, ma è normale che chi ha in mano il potere lo faccia valere. Potrò parlare più liberamente da socio di minoranza? Probabile! Preludio per una definitiva uscita dalla società il prossimo anno? Assolutamente no! Anzi, potrebbe essere un nuovo inizio. Di sicuro mi dispiace lasciare questa carica perché mi mancherà l’affetto della società e dei tifosi… La cosa più bella di questi tre anni? Il primo giorno di scuola. È quella più brutta? L’ultimo giorno di scuola… Ma ora lasciamoli lavorare con calma e fiducia”.

Interviene la signora Bergamin: “L’idillio purtroppo si è rotto a gennaio dell’anno della serie D. Io sono una gran tifosa, e non ho alcuna colpa se sono la moglie del presidente! Non mi sono sentita rispettata in determinate occasioni, ma non importa…”

Ore 12.20 – Inizia la conferenza stampa.

Ore 11.50 – (Gazzettino) L’aveva (quasi) annunciato lo stesso Venturato nell’intervista rilasciata al nostro giornale. E ieri è arrivata la nota ufficiale della società: anche nella prossima stagione sarà lui a guidare la squadra. Al rientro dopo qualche giorno di riposo, l’allenatore si è trovato in sede con il presidente Gabrielli e il diggì Marchetti, raggiungendo l’immediata intesa per prolungare il matrimonio. «Abbiamo confermato le nostre intenzioni. Volevamo continuare assieme dopo quanto Venturato ha saputo fare e dare per questa squadra. Il Cittadella ha riposto grande fiducia nel tecnico, e lui ha ricambiato con estrema professionalità. Siamo tutti contenti», le parole del presidente Gabrielli dopo la firma e la tradizionale stretta di mano. È il naturale proseguimento dell’ottimo lavoro portato avanti da due campionati. «Mi fa piacere vederla sotto questo punto di vista. Dopo avere vinto il campionato di Lega Pro e avere fatto molto bene al primo anno di serie B, restare in una società importante e solida come lo è il Cittadella, che ha idee chiare, non può che rendermi estremamente soddisfatto», afferma Venturato. Come avevamo scritto qualche giorno fa, la sua conferma sulla panchina del Cittadella era un argomento slegato dalla vicenda-Marchetti. Lo conferma il tecnico: «Il direttore ha avuto importanti richieste da società di primissimo piano. La stima, l’amicizia e la riconoscenza nei suoi confronti sarebbe rimasta anche se le nostre strade si fossero divise. La sua scelta non dipendeva da me, e viceversa: io avrei comunque avuto un occhio di riguardo verso la società che ha creduto nelle mie capacità, mi ha dato la possibilità di tornare ad allenare a certi livelli. Sicuramente la conferma di Stefano è un valore aggiunto». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) «In settimana arriverà la firma», avevano anticipato sia il presidente Gabrielli che il direttore Marchetti, riferendosi al rinnovo di Roberto Venturato alla guida del Cittadella. E che raggiungere l’accordo con il tecnico – per una stagione, come d’abitudine per la società granata – fosse una formalità lo attestano gli stessi tempi necessari per arrivare all’ufficialità. Rapidissimi. Nel primo pomeriggio di ieri i tre si sono ritrovati nella sede di via Ca’ dai Pase e in breve si è giunti al nero su bianco, in modo da godersi comodamente tutti assieme la festa di fine stagione nella residenza del presidente, fissata per la serata, e annunciare che il matrimonio era stato rinnovato. Mister, era proprio una formalità? «Da parte mia c’era un sentimento di riconoscenza verso una società che conosco e che mi ha permesso di lavorare bene», risponde il diretto interessato, che inizierà la terza stagione sulla plancia di comando dopo la promozione in B colta al primo tentativo e l’approdo ai playoff di questo campionato. «Occorreva, però, trovarsi e confrontarsi sugli obiettivi». Quindi avete già iniziato a discutere delle mosse da fare in vista della prossima stagione? «So dove volete andare a parare… È presto per parlare di mercato in questo momento. Bisognerà sedersi attorno ad un tavolo e valutare ogni posizione. Credo che cominceremo a pensarci seriamente dalla prossima settimana». È innegabile, comunque, che dopo un campionato come quello appena concluso, in cui il Citta ha mostrato di poter stare a buon diritto fra le grandi della categoria, la voglia di riprovarci sia tanta. E l’impressione è che possano bastare alcuni interventi mirati per ritentare la scalata. «Le premesse per fare bene ci sono, ma non credo che sia il caso di lanciarsi in voli pindarici, perché ogni campionato fa storia a sé e il prossimo sarà sicuramente molto competitivo. Oggi dobbiamo essere contenti per quanto fatto sin qui: abbiamo sempre cercato di proporre una certa idea di calcio, puntando a vincere in ogni campo e facendo tutto il possibile per arrivare lontano. Ripetersi è la sfida più difficile. Per riuscirci serviranno umiltà, la capacità di sapersi sempre rimettere in discussione e, soprattutto, tanta voglia di lavorare». […]

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Una sorta di effetto a catena dai piacevolissimi effetti. La conferma di Stefano Marchetti alla guida del Cittadella ha portato con sé una conseguenza quasi automatica: il rinnovo per Roberto Venturato, autore di una grandissima stagione alla guida del club granata e molto legato ai programmi del dg, l’uomo che l’ha voluto nella città murata. E così, nel giorno della cena di fine stagione, andata in scena nella sfarzosa cornice di Villa Gabrielli e che ha visto presenti tutti i giocatori, la dirigenza e i componenti dello staff granata, la notizia più importante riguarda la prosecuzione del rapporto con Venturato, che pure aveva ricevuto più di un sondaggio da altri club, Brescia su tutti. […] Ci saranno da discutere, poi, i rinnovi contrattuali di alcuni giocatori: fra questi Andrea Paolucci, con cui la società vorrebbe continuare ma che ha ricevuto anche altre proposte dalla B, Manuel Pascali (prolungamento incerto) e Antimo Iunco, parso rinato dopo essere tornato nella squadra con cui aveva così ben figurato nell’anno del primo playoff promozione conquistato sul campo. E c’è pure da definire il futuro di Marco Varnier, gioiellino di casa ieri assente causa convocazione con l’Under 21 e di Alex Valzania, che però sarà difficile trattenere. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Magari nell’ottica di rilanciare l’idea di un nuovo stadio di proprietà, fermo restando che su questo punto saranno decisive le imminenti elezioni comunali. Se, come sembra, dovesse essere Bonetto a rimanere al comando del Padova, diventa quasi scontato pensare che Giorgio Zamuner rimanga saldo nel suo ruolo di direttore generale, al di là del rinnovo automatico del contratto per la prossima stagione in virtù del migliore piazzamento in classifica rispetto all’anno scorso. Tanto più che Zamuner ha ribadito in più occasioni di trovarsi al meglio a Padova, lasciando chiaramente intuire di essere disposto a restare anche qualora si profilasse l’ipotesi di una riduzione del budget per allestire la squadra. […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Nell’occasione non sarà presente l’amministratore delegato Bonetto, come anche il figlio Edoardo che attualmente ricopre la carica di vice presidente. Dopo le parole rilasciate oggi da Bergamin, domani sarà Bonetto a tenere una conferenza stampa in sede all’Euganeo. Già questo può essere interpretato come un indizio, nel senso che sembrerebbe profilarsi uno scenario nel quale Bergamin esce di scena e il timone della società passa in mano a Bonetto. Non avrebbe senso altrimenti utilizzare una sede istituzionale come la sala stampa dell’Euganeo se fosse l’amministratore delegato a fare un passo indietro. Che facendosi carico della gestione del club potrebbe aumentare la sua partecipazione azionaria e anche coinvolgere nuovi soci.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Aria di svolta in casa biancoscudata. Dopo tre anni il matrimonio tra i padri fondatori Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto sembra infatti essere giunto agli sgoccioli. A suggellare un cambiamento di rotta, e di relativi equilibri in seno al club, la riunione tra i soci andata in scena ieri pomeriggio nella sede dell’Euganeo. Circa due ore e mezzo di faccia a faccia nella sala delle riunioni, al quale oltre al presidente Bergamin e all’amministratore delegato Bonetto, hanno preso parte Moreno Beccaro, Giampaolo Salot, Massimo Poliero e Filippo Pancolini. Poco prima delle 20 è uscito il comunicato della società, ridotto all’osso, nel quale si riporta che nel corso dell’incontro sono state prese alcune decisioni circa i futuri assetti societari, aggiungendo che oggi alle 12.15 nella sede della Sunglass a Villafranca Padovana il presidente Bergamin terrà una conferenza stampa per comunicare le decisioni prese.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Importante il fatto che il patron, anzi l’ex patron ormai, non esca di scena, sebbene il suo impegno economico si riduca, in considerazione del fatto che ha un’azienda da continuare a gestire con la massima serenità e con il sostegno fondamentale degli istituti di credito. Resta da capire adesso quanto crescerà, come diretta conseguenza, l’impegno dei Bonetto, con Roberto che assumerà quasi certamente la presidenza affiancato sempre dal figlio, mentre sulla figura del prossimo a.d. ogni ipotesi è valida. Per quanto riguarda i soldi da spendere, sia il budget per la stagione 2017/18 che i finanziamenti al settore giovanile potrebbero subìre un drastico “taglio”. Quest’anno, con gli oltre 5 milioni di euro che è costata complessivamente la gestione, si è andati ben oltre le cifre della precedente stagione. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Bocche cucite, eppure i segnali emersi dopo la conclusione della riunione iniziata alle 17 e finita intorno alle 20 (presenti tutti e 6 i soci, oltre a B&B e a Beccaro c’erano anche Poliero, Salot e Pancolini, che insieme detengono il 28% delle quote) fanno ritenere che i “futuri assetti societari” siano quelli ipotizzati all’inizio: Roberto ed Edoardo Bonetto, rispettivamente a.d. e vice-presidente, assumono le redini del Padova, Bergamin rimane dentro con una quota minoritaria (oggi sapremo quanto), punto interrogativo su Poliero, mentre sia Salot che Pancolini continueranno a tenere le azioni in loro possesso.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’essere criptici non fa bene al Calcio Padova, soprattutto quando gli attriti e le frizioni sono palesi tra i soci e ci sarebbe bisogno di chiarezza. Ma la notizia, nonostante un comunicato che lascia basiti e che vi proponiamo qui sotto, è sicura: la Spa biancoscudata cambia presidente, conseguenza di un ribaltone in piena regola. Giuseppe Bergamin cede una parte delle sue quote, lui che deteneva la maggioranza del pacchetto azionario con il 42%, al socio e fondatore storico (tre anni fa) della nuova società, Roberto Bonetto, titolare sino a ieri di poco più del 30% (insieme al braccio destro Moreno Beccaro). Quando parliamo di “ribaltone” intendiamo dire che, oltre al rimescolamento delle cariche, è probabile pure l’uscita di scena di uno dei tre azionisti di minoranza, Massimo Poliero, il quale, davanti al ridimensionamento del ruolo (e del peso specifico) del titolare della Sunglass all’interno del Cda, dovrebbe chiudere la propria esperienza con il calcio biancoscudato, dopo aver chiesto, ed ottenuto, di puntare i propri investimenti sulla Football Academy per lo sviluppo e la crescita dei bambini e dei giovanissimi. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova è riuscito a scrivere un nuovo pezzo della propria storia. Nemmeno tecnici ed esperti di lunga data ricordano un’altra stagione in cui il settore giovanile biancoscudato era riuscito a piazzare ben due squadre alla final four per lo scudetto. Gli archivi in questo caso aiutano sino ad un certo punto, visto che le informazioni sono frammentarie, ma in ogni caso è un record di cui andare fieri, considerato soprattutto il fallimento sportivo del 2014, che aveva depauperato il vivaio. E adesso viene il bello, con la caccia al tricolore che, a livello di Giovanissimi (gli attuali Under 15), manca dal 1990, mentre per gli Allievi (ora chiamati Under 17) addirittura dal 1970. Sono stati due percorsi diversi, per certi versi quasi opposti, quelli delle due squadre. Gli Under 17 di Josè La Cagnina sono un gruppo quasi del tutto ricostruito negli ultimi tre anni, cresciuto nel corso della stagione e imbattuto da tre mesi. In semifinale, in gara secca a Cesena il 19 giugno, se la vedranno con il Monopoli, rivelazione del torneo. L’Under 15 di Lorenzo Simeoni, invece, è un gruppo che è riuscito a resistere allo sfacelo di tre estati fa. Ha dominato la regular season e ora è atteso dalla semifinale con il Parma (14 giugno, sempre a Cesena), già rivale nel gruppo B. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Giornata campale e forse decisiva per il futuro del Calcio Padova. Roberto Bonetto, secondo le prime indiscrezioni che si sono diffuse in tarda serata, si prepara ad assumere il comando delle operazioni alla guida del club di viale Rocco. Non ci sono comunicazioni ufficiali, perché dopo una riunione operativa di ieri pomeriggio andata in scena nella sede del Calcio Padova, tutto è stato rinviato alla mattinata odierna, quando si terrà una conferenza stampa nella sede della Sunglass, l’azienda guidata da Giuseppe Bergamin. Ma i giochi sembrerebbero, almeno per il momento, apparentemente fatti. Bonetto al timone, Bergamin socio di minoranza con un impegno economico ridotto rispetto al passato ed equilibri che cambiano in modo deciso. Non è da escludere l’ingresso di un nuovo azionista vicino al titolare di Thema Italia, attivo nel ramo delle costruzioni, ma ancora la trattativa non è definita nei dettagli. […] Probabile l’uscita del socio di minoranza Massimo Poliero, anche perché i tagli maggiori riguarderebbero il settore giovanile, nel tentativo di preservare la forza della prima squadra. Con questa svolta rimane direttore generale Giorgio Zamuner, con cui è stato già allestito un piano tecnico per la prossima stagione. Il nuovo allenatore potrebbe essere l’ex Reggiana Leonardo Colucci, sempre che non si riesca ad arrivare alla guida del Pordenone Bruno Tedino, che rimane il vero pallino di Zamuner. Il quale aveva tentato di «agganciarlo» senza successo già nella passata stagione. Altri nomi: Gianluca Grassadonia (Paganese) e Giuseppe Magi del Gubbio.




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