L’essere criptici non fa bene al Calcio Padova, soprattutto quando gli attriti e le frizioni sono palesi tra i soci e ci sarebbe bisogno di chiarezza. Ma la notizia, nonostante un comunicato che lascia basiti e che vi proponiamo qui sotto, è sicura: la Spa biancoscudata cambia presidente, conseguenza di un ribaltone in piena regola. Giuseppe Bergamin cede una parte delle sue quote, lui che deteneva la maggioranza del pacchetto azionario con il 42%, al socio e fondatore storico (tre anni fa) della nuova società, Roberto Bonetto, titolare sino a ieri di poco più del 30% (insieme al braccio destro Moreno Beccaro). Quando parliamo di “ribaltone” intendiamo dire che, oltre al rimescolamento delle cariche, è probabile pure l’uscita di scena di uno dei tre azionisti di minoranza, Massimo Poliero, il quale, davanti al ridimensionamento del ruolo (e del peso specifico) del titolare della Sunglass all’interno del Cda, dovrebbe chiudere la propria esperienza con il calcio biancoscudato, dopo aver chiesto, ed ottenuto, di puntare i propri investimenti sulla Football Academy per lo sviluppo e la crescita dei bambini e dei giovanissimi.
[…]Bocche cucite, eppure i segnali emersi dopo la conclusione della riunione iniziata alle 17 e finita intorno alle 20 (presenti tutti e 6 i soci, oltre a B&B e a Beccaro c’erano anche Poliero, Salot e Pancolini, che insieme detengono il 28% delle quote) fanno ritenere che i “futuri assetti societari” siano quelli ipotizzati all’inizio: Roberto ed Edoardo Bonetto, rispettivamente a.d. e vice-presidente, assumono le redini del Padova, Bergamin rimane dentro con una quota minoritaria (oggi sapremo quanto), punto interrogativo su Poliero, mentre sia Salot che Pancolini continueranno a tenere le azioni in loro possesso. Importante il fatto che il patron, anzi l’ex patron ormai, non esca di scena, sebbene il suo impegno economico si riduca, in considerazione del fatto che ha un’azienda da continuare a gestire con la massima serenità e con il sostegno fondamentale degli istituti di credito. Resta da capire adesso quanto crescerà, come diretta conseguenza, l’impegno dei Bonetto, con Roberto che assumerà quasi certamente la presidenza affiancato sempre dal figlio, mentre sulla figura del prossimo a.d. ogni ipotesi è valida. Per quanto riguarda i soldi da spendere, sia il budget per la stagione 2017/18 che i finanziamenti al settore giovanile potrebbero subìre un drastico “taglio”. Quest’anno, con gli oltre 5 milioni di euro che è costata complessivamente la gestione, si è andati ben oltre le cifre della precedente stagione.
[…](Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Aria di svolta in casa biancoscudata. Dopo tre anni il matrimonio tra i padri fondatori Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto sembra infatti essere giunto agli sgoccioli. A suggellare un cambiamento di rotta, e di relativi equilibri in seno al club, la riunione tra i soci andata in scena ieri pomeriggio nella sede dell’Euganeo. Circa due ore e mezzo di faccia a faccia nella sala delle riunioni, al quale oltre al presidente Bergamin e all’amministratore delegato Bonetto, hanno preso parte Moreno Beccaro, Giampaolo Salot, Massimo Poliero e Filippo Pancolini. Poco prima delle 20 è uscito il comunicato della società, ridotto all’osso, nel quale si riporta che nel corso dell’incontro sono state prese alcune decisioni circa i futuri assetti societari, aggiungendo che oggi alle 12.15 nella sede della Sunglass a Villafranca Padovana il presidente Bergamin terrà una conferenza stampa per comunicare le decisioni prese. Nell’occasione non sarà presente l’amministratore delegato Bonetto, come anche il figlio Edoardo che attualmente ricopre la carica di vice presidente. Dopo le parole rilasciate oggi da Bergamin, domani sarà Bonetto a tenere una conferenza stampa in sede all’Euganeo. Già questo può essere interpretato come un indizio, nel senso che sembrerebbe profilarsi uno scenario nel quale Bergamin esce di scena e il timone della società passa in mano a Bonetto. Non avrebbe senso altrimenti utilizzare una sede istituzionale come la sala stampa dell’Euganeo se fosse l’amministratore delegato a fare un passo indietro. Che facendosi carico della gestione del club potrebbe aumentare la sua partecipazione azionaria e anche coinvolgere nuovi soci. Magari nell’ottica di rilanciare l’idea di un nuovo stadio di proprietà, fermo restando che su questo punto saranno decisive le imminenti elezioni comunali. Se, come sembra, dovesse essere Bonetto a rimanere al comando del Padova, diventa quasi scontato pensare che Giorgio Zamuner rimanga saldo nel suo ruolo di direttore generale, al di là del rinnovo automatico del contratto per la prossima stagione in virtù del migliore piazzamento in classifica rispetto all’anno scorso. Tanto più che Zamuner ha ribadito in più occasioni di trovarsi al meglio a Padova, lasciando chiaramente intuire di essere disposto a restare anche qualora si profilasse l’ipotesi di una riduzione del budget per allestire la squadra.
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)